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Il presidente Diaz-Canel accusa gli Usa di «asfissiare» Cuba
Gli Stati Uniti stanno «asfissiando» Cuba. Lo ha sostenuto il presidente dell’isola caraibica, Miguel Díaz-Canel, in un’intervista alla televisione statale cubana. «Ci hanno messo in una situazione di massima pressione, di asfissia economica, per provocare il crollo della Rivoluzione, per spezzare l’unità tra la leadership e il popolo», ha detto Díaz-Canel, che ha sostituito Raúl Castro al potere nel 2018.
Il presidente cubano punta il dito contro l’intensificazione dell’embargo americano
Il capo dello Stato ha descritto la situazione economica e sociale di Cuba, che conta 11 milioni di abitanti, come «molto complessa». Una situazione che, secondo Dìaz-Canel, ha cominciato a peggiorare durante «la seconda metà del 2019» e che è stata amplificata, tra le altre cose, dal persistere delle politiche americane in chiave anti-comunista, che negli ultimi anni hanno portato a «un’intensificazione dell’embargo americano» e all’inclusione di Cuba «nella lista nera dei Paesi che sponsorizzano il terrorismo». Due scelte politiche portate avanti dagli Stati Uniti durante l’amministrazione di Donald Trump del 2017-2021. «Questo ci ha tagliato fuori da tutti gli altri mezzi di finanziamento che avremmo potuto avere», ha accusato Miguel Diaz-Canel, aggiungendo che il mantenimento da parte di Joe Biden della maggior parte di queste misure coercitive e l’arrivo della pandemia hanno peggiorato le condizioni del Paese.

Cuba sta attraversando la peggiore crisi economica dagli Anni 90
«Le nostre principali fonti di reddito sono state colpite: le rimesse, il turismo, le importazioni. Il problema fondamentale che abbiamo è la scarsa disponibilità di valuta estera», ha aggiunto il capo dello Stato, sottolineando poi che il Paese non ha accesso ai prestiti del Fondo monetario internazionale (Fmi). Il presidente cubano ha anche risposto alle critiche sulla scelta del governo di applicare, durante la pandemia, una riforma monetaria accusata di aver portato l’inflazione al 45,8 per cento tra gennaio e maggio 2023. «Non siamo chiusi, né dogmatici, abbiamo la ferma intenzione di cambiare rotta il più presto possibile», ha dichiarato. Cuba sta attraversando la peggiore crisi economica dall’eliminazione dei sussidi sovietici negli Anni 90. Il Paese si trova ad affrontare carenze di cibo, medicine, carburante, nonché un esodo di migranti senza precedenti. La produzione agricola è diminuita del 35 per cento tra il 2019 e il 2023, e a settembre il governo ha ammesso di importare «praticamente il 100 per cento» dei beni di base.