Daily Archives: 12 Ottobre 2023

L’ex ambasciatrice Basile e quella frase sui «pochi» ostaggi americani nelle mani di Hamas

«Peccato perché in effetti, se fossero tanti, gli Stati Uniti potrebbero avere un ruolo di mediazione». È con questa frase che l’ex ambasciatrice italiana Elena Basile ha commentato a Otto e mezzo la dichiarazione del portavoce della sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby, secondo il quale gli ostaggi statunitensi nelle mani di Hamas sarebbero pochi. Un’uscita che ha suscitato immediate reazioni, sia in studio sia sui social.

Aldo Cazzullo: «Ma cosa sta dicendo? Si vergogni della sua erudizione»

Le parole pronunciate dall’ex diplomatica sono finite immediatamente nel mirino degli altri ospiti della trasmissione, soprattutto del giornalista Aldo Cazzullo che ha invitato la Basile a vergognarsi del suo discorso. «Ma come fa a dire una cosa del genere? Finché stiamo scherzando va bene, ma questo… Non è una buona notizia che ci siano pochi ostaggi americani? Ma cosa sta dicendo? Si vergogni della sua erudizione», ha detto il giornalista, al quale l’ex ambasciatrice ha prontamente risposto cercando di aggiustare il tiro: «Che differenza ci sarebbe se ci fossero più ostaggi americani e meno ostaggi francesi? È un attacco assurdo, non faccia una gerarchia delle vite umane».

Le posizioni filorusse di Basile e quegli articoli sotto pseudonimo

Elena Basile non è nuova a uscite discutibili. L’ex ambasciatrice italiana in Belgio e Svezia, oggi in pensione, già nei mesi scorsi aveva ammesso di scrivere per il Fatto Quotidiano sotto lo pseudonimo di Ipazia. I suoi articoli sono stati da più parti interpretati come filorussi e accusati di essere strumenti di disinformazione. Il senatore di Italia viva Enrico Borghi, per esempio, aveva bollato il fatto come molto grave, soprattutto considerando il ruolo istituzionale ricoperto per anni dalla Basile: «Il fatto che un alto funzionario statale, ganglio della nostra politica estera in vari Paesi-chiave, sotto pseudonimo abbia attaccato apertamente il nostro Paese, il suo posizionamento e la sua politica è grave. Perché ha disinformato. Come vuole Mosca».

Basile: «Indifendibile è l’arroganza dell’Occidente»

Sempre nello studio di Otto e mezzo, Elena Basile ha criticato il ruolo dell’Occidente nella guerra tra Israele e Palestina, ritenendo indifendibile l’arroganza con la quale «crede di appartenere a una civiltà privilegiata, a un giardino assediato dalla giungla. Questa opposizione democrazie/autocrazie è una opposizione falsa, perché nelle relazioni internazionali bisogna comporre interessi diversi, entrambi legittimi». Attaccata da più fronti, l’ex ambasciatrice ha sottolineato di non essere «filo-palestinese contro i filo-israeliani». Per poi aggiungere: «Smettiamola per piacere di preparare l’opinione pubblica per gli orrori che sappiamo seguiranno. L’atteggiamento europeo oggi è gravissimo. Molte volte si parla di aggredito e di aggressore ma il diritto internazionale non è statico. Il diritto internazionale ha bisogno di una prospettiva storica. Quindi, è chiaro che oggi siamo inorriditi di fronte alla barbarie di Hamas, però dobbiamo ricostruire storicamente il motivo per cui Hamas è nato». Infine: «La mediazione si fa coi nemici. Putin e Hamas sono dei mostri ma dobbiamo fare la mediazione con loro, non con gli amici».

In Piemonte il Pd punta su Chiara Gribaudo per costruire il campo largo

La corrente della segretaria dem Elly Schlein è pronta a sostenere la deputata e vicepresidente del Partito democratico Chiara Gribaudo nella sua candidatura a presidente della Regione Piemonte. Questo è quanto emerso dalla videoconferenza nella quale martedì 10 ottobre Gribaudo ha riunito una sessantina di componenti del partito dell’area Schlein in Piemonte, annunciando ufficialmente la propria disponibilità a correre per sfidare Alberto Cirio.

In Piemonte il Pd punta su Chiara Gribaudo per costruire il campo largo
La deputata e vicepresidente del Pd Chiara Gribaudo (Imagoeconomica).

L’appuntamento del festival “Proxima” per parlare di lavoro e salute

La deputata cuneese è vista come la persona che meglio potrebbe interpretare quel cambiamento che la segreteria Schlein sta cercando di portare avanti, e che ai loro occhi non sarebbe adeguatamente rappresentato dall’altro contendente, il vicepresidente dem del Consiglio regionale Daniele Valle. Inoltre, Chiara Gribaudo, anche grazie alla sua sintonia con l’ex sindaca in quota M5s di Torino Chiara Appendino, sembra essere la candidata più adatta alla realizzazione del cosiddetto “campo largo” per le regionali. Sarà “Proxima“, il festival dell’area politica rosso-verde che si svolgerà a Torino dal 19 al 21 ottobre al Bunker, l’occasione in cui si potrebbero meglio definire i contorni di questa alleanza. La due giorni organizzata da Sinistra Italia è infatti una iniziativa pubblica dedicata al lavoro e alla salute, i due temi sui quali il Partito democratico sta puntando per tessere alleanze con tutte le opposizioni al governo Meloni, dal Movimento 5 stelle ad Azione e Italia viva.

Campo largo? Lo schema «sembra più adatto a stringerlo»

Ma la realizzazione del campo largo in Piemonte è tutt’altro che scontata. Innanzitutto perché è la stessa Gribaudo a non voler sentire parlare di campi, stretti o larghi che siano: «Quella che vogliamo costruire è una grande alleanza che sia un’alternativa forte e credibile alle forze che sostengono uno degli esecutivi più di destra della storia repubblicana». Inoltre, una fonte che ha assistito alla videoconferenza di martedì, ha raccontato a La Stampa che Gribaudo sostiene si stia «delineando uno schema che sembra più adatto a stringere il campo, piuttosto che allargarlo», la sua è una spinta «ad andare oltre le paure di quanti, anche all’interno del partito, sembrano interessati a conservare lo status quo».

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Da Giuseppe Conte ancora messaggi ambigui

Ma se per le regionali il Pd punta all’impresa di riunire sotto un unico programma Sinistra italiana-Verdi, il M5s, Azione e Italia viva, sulle alleanze allargate i partiti di opposizione del centrosinistra nutrono ancora forti resistenze. Il Movimento 5 stelle in Piemonte continua a prendere tempo e da Giuseppe Conte arrivano messaggi ancora ambigui, che sembrano riferirsi alle differenze insormontabili con Azione e Italia viva: «Non mi parlate di campo largo. Noi abbiamo l’ambizione, come Movimento 5 Stelle di allargare sì il campo ma sulla base del consenso crescente che gli italiani mostrano verso le nostre proposte, non certo dando vita a un cartello elettorale con tante forze politiche diverse che creano un campo frammentato e ingestibile».

Diversità di vedute anche in Azione

E altrettanto complesso è il caso di Azione, dove in Piemonte si registrano diversità di vedute. Enrico Costa, vicesegretario nazionale, ha già aperto alla lista civica di Cirio, mentre il segretario Carlo Calenda temporeggia. Infine, sulla candidatura ufficiale di Chiara Gribaudo è ancora tutto da decidere. A determinare se la vicepresidente dem sarà la sfidante di Alberto Cirio saranno i tavoli romani. Il primo nodo da sciogliere è quello relativo alle Primarie, il partito nazionale vorrebbe evitare una lotta interna e convergere su un unico nome, superando le diffidenze interne al partito nei confronti di Elly Schlein. Per non correre il rischio di imporre un candidato senza consultare la base, il segretario regionale Domenico Rossi ha esplicitamente evocato le primarie al termine della segreteria di lunedì sera. Anche l’altro candidato alle regionali, Daniele Valle, si è detto disponibile a sottoporsi al voto dei tesserati e degli elettori.

Il ministero della Giustizia avvia un accertamento preliminare sulla giudice Apostolico

Il ministero della Giustizia ha avviato l’accertamento preliminare nei confronti della magistrata Iolanda Apostolico, giudice del Tribunale di Catania che non ha convalidato il trattenimento nel centro per richiedenti asilo di Pozzallo di migranti tunisini sbarcati a Lampedusa. Lo ha disposto il ministro Carlo Nordio attraverso l’Ufficio ispettivo.

Migranti, il ministero della Giustizia ha avviato l'accertamento preliminare per la giudice Iolanda Apostolico.
Carlo Nordio (Getty Images).

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L’11 ottobre la giudice Apostolico non ha convalidato il trattenimento di altri quattro tunisini, sbarcati in Sicilia, nel centro per richiedenti asilo di Pozzallo disposti dal questore di Ragusa. È il secondo provvedimento in tal senso della magistrata, finita al centro delle polemiche dopo la pubblicazione di un video in cui era stata filmata, ad agosto 2018, durante una protesta contro la decisione dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini di non far sbarcare in porto 150 profughi, a bordo della nave Diciotti.

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I primi quattro migranti “rilasciati” dalla giudice sono irreperibili

Nel frattempo, i primi quattro migranti liberati con il provvedimento del giudice Apostolico si sono visti rigettare la richiesta d’asilo. E adesso sono già irreperibili. Domenica 8 ottobre un altro giudice di Catania, Rosario Cupri, sempre sulla base della normativa europea, non aveva convalidato sei trattenimenti.

Como, manda emoticon in codice all’amica e si salva dal compagno violento

Per essere certa che qualcuno potesse chiamare aiuto in caso di pericolo, aveva ideato un messaggio in codice da inviare via WhatsApp a un’amica. Una emoticon, un simbolo prestabilito. Se lo avesse ricevuto, avrebbe dovuto avvisare la polizia. Poco prima che il piano scattasse, nell’abitazione di Como della 58enne, italiana, sono arrivati gli agenti della Squadra mobile per eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’uomo, 60 anni, tunisino, firmata dal sostituto procuratore di Como Antonia Pavan. Il 60enne nell’agosto 2023 aveva lasciato il lavoro e si era trasferito a casa della compagna, pretendendo che lo mantenesse in tutto, nonostante la donna non navigasse nell’oro. La 58enne riusciva a garantirgli il minimo per tenerlo calmo. L’uomo le aveva vietato di frequentare le sue amiche e anche gli amici, perché riteneva che avessero delle mire su di lei. Secondo le indagini, la vittima ha subìto minacce, insulti, violenze psicologiche e fisiche, come un tentativo di soffocamento. Ad agosto la donna ha presentato denuncia.

Scholz: «Hamas senza l’Iran non avrebbe potuto attaccare»

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz in parlamento a Berlino nel corso del suo intervento ha commentato la guerra in Israele: «Finora non abbiamo prove tangibili che l’Iran abbia dato un sostegno concreto e operativo a questo vile attacco di Hamas. Ma è chiaro a tutti noi che senza il sostegno iraniano negli ultimi anni, Hamas non sarebbe stato in grado di compiere questi attacchi senza precedenti in territorio israeliano». Poi Scholz nella “dichiarazione di governo” ha aggiunto: «Dov’è la chiara condanna della violenza terroristica da parte dell’autorità autonoma palestinese e del suo presidente, Mahmoud Abbas? Io dico: il loro silenzio è vergognoso».

Scholz: «L’Olocausto ci impone di difendere lo Stato di Israele»

Quanto all’annuncio che Hamas sarà messo al bando in Germania, il cancelliere ha fatto riferimento a una manifestazione pro palestinese indetta sabato da Samidoun. «Un’associazione come Samidoun, i cui componenti festeggiano in strada i più brutali atti di terrore, sarà vietata in Germania. La nostra legge sulle associazioni è una spada affilata e noi, in quanto Stato forte e di diritto, la useremo in questo caso», ha aggiunto il cancelliere tedesco. Che ha poi affermato: «La nostra storia, la nostra responsabilità derivante dall’Olocausto, ci impone il dovere perenne di difendere l’esistenza e la sicurezza dello Stato di Israele». Poi il cancelliere ha concluso: «In questo momento, c’è un solo posto per la Germania: quello saldamente al fianco di Israele», la cui sicurezza è «la ragion di Stato della Germania».

Stefano Rastelli, chi è il fidanzato di Romina Carrisi e futuro padre di suo figlio

In occasione della puntata di Verissimo trasmessa su Canale 5 il 7 ottobre 2023, Romina Carrisi, una delle figlie di Al Bano e di Romina Power, ha ufficializzato la sua tanto chiacchierata gravidanza. A gennaio 2024 la vip sarà per la prima volta mamma di un bebé nato dalla sua relazione con Stefano Rastelli.

Si sono conosciuti in Rai

Rastelli è un regista di 53 anni (17 più della compagna) che da diverso tempo lavora in Rai. Sembrerebbe che lui e Romina Carrisi si siano conosciuti proprio nel dietro le quinte di una trasmissione dell’emittente pubblica, Oggi è un altro giorno di Serena Bortone (di cui Romina era ospite fissa). I due hanno sempre cercato di rimanere lontani dai gossip il più possibile e non si sono quasi mai fatti vedere insieme sui social prima dell’annuncio, ad eccezione di qualche raro romantico commento apparso sui rispettivi profili e di uno scatto pubblicato in occasione del 35esimo compleanno di lei.

I genitori del bebé in arrivo stanno insieme ormai da un anno e mezzo. Incalzata da Silvia Toffanin riguardo alla loro relazione, Romina Carrisi h spiegato: «Abbiamo iniziato a convivere quasi da subito e questo figlio lo volevamo entrambi». Parlando invece del momento in cui ha scoperto di essere incinta: «Ero sempre stanca, avevo sempre sonno, poi ho fatto il test di gravidanza ed era in croato. Quindi sono uscita dal bagno urlando in croato che ero incinta». Quando ha scoperto di essere incinta, Romina si trovava con la sorella Cristel, in Croazia.

Starlink, l’allarme dagli Usa: i satelliti di SpaceX sono pericolosi

I satelliti Starlink di SpaceX sono pericolosi per l’uomo, tanto da poter ferire o uccidere una persona ogni due anni già entro il 2035. È quanto afferma un recente rapporto della Federal Aviation Administation, il Dipartimento statunitense che autorizza lancio e rientro dei veicoli spaziali commerciali. Basandosi sugli attuali ritmi di crescita della costellazione spaziale dell’azienda di Elon Musk, i potenziali detriti in caduta nell’atmosfera per collisione o smaltimento fuori controllo potrebbero anche abbattere gli aerei civili e militari, seppur con probabilità molto ridotte. Immediata la replica da parte di SpaceX, che ha parlato di «accuse assurde, infondate e ingiustificate» chiedendo un’immediata revisione dello studio. In parallelo ha annunciato un personale servizio di rete cellulare che farà affidamento sui satelliti e dovrebbe vedere la luce nel corso del 2024.

SpaceX contro la Faa: «Gravi errori, la rete Starlink è sicura»

Lo studio di 35 pagine, analizzato anche dalla Cnn, è opera della Faa in collaborazione con The Aerospace Corporation, gruppo di ricerca no-profit americano. «Il rapporto si basa su gravi errori, omissioni e ipotesi sbagliate», ha dichiarato SpaceX in una lettera inviata alla Faa il 9 ottobre. «Nessuno ci ha contattato per avere informazioni sul nostro sistema di smaltimento dei satelliti in disuso». La società di Elon Musk ha poi chiarito, fornendo anche prove specifiche, che la rete Starlink è progettata per «scomparire del tutto nel rientro atmosferico, una volta a fine vita». A supporto di tali affermazioni, già 325 satelliti dal febbraio 2020 sono già stati distrutti in questo modo e non hanno rilasciato alcun detrito pericoloso. Per sedare tutte le polemiche, la Faa ha annunciato di voler effettuare una valutazione supplementare dei rischi.

La rete di satelliti Starlink può uccidere una persona ogni due anni entro il 2035. La replica di SpaceX: «Accuse infondate».
Il lancio di un razzo Falcon9 di SpaceX per i satelliti Starlink (Getty Images).

Nella sua lettera, SpaceX ha inoltre sottolineato come il report sui rischi non abbia considerato l’intero mercato dei veicoli spaziali. «Ci si concentra solo su Starlink, ignorando gli altri sistemi», ha dichiarato la società. Nessuna menzione infatti della rete di OneWeb e di qualsiasi navicella sviluppata o distribuita dalla Cina. Scarso interesse anche per il progetto Kuiper di Amazon, menzionato solo quattro volte nel report in confronto alle 28 citazioni di Starlink. Proprio il 9 ottobre, giorno di invio della lettera di SpaceX, il colosso dell’e-commerce ha lanciato 3200 satelliti in orbita per offrire connettività a banda larga. Dato che entro il 2030 stima di poterne inviare fino a 100 mila, gli esperti temono ripercussioni sull’inquinamento luminoso nonché maggiori rischi di collisione.

SpaceX, in arrivo un servizio cellulare per messaggi, voce e dati

Intanto SpaceX ha presentato il nuovo sito Starlink Direct to Cell, un nuovo servizio di rete dati per cellulari che intende sfruttare la connessione con i satelliti. Secondo fonti ufficiali, il supporto ai messaggi di testo dovrebbe essere disponibile entro il 2024, espandendosi alle chiamate vocali l’anno successivo. Prima di poter ufficializzare il lancio, tuttavia, occorrerà l’approvazione della Federal Communications Commission. «Funzionerà con i telefoni Lte esistenti ovunque tu possa vedere il cielo», ha spiegato l’azienda. «Non si renderanno necessari cambiamenti hardware, firmware o applicazioni speciali».

Corona e l’altra bomba sul calcio scommesse: «Coinvolto un calciatore della Nazionale»

Non si ferma l’affaire scommesse nel mondo del calcio. Dopo NicolòFagioli, indagato dalla procura di Torino con l’accusa di aver giocato su circuiti illegali, Fabrizio Corona in un video sul suo profilo Instagram ha annunciato che ci sarebbe un altro giocatore italiano nell’elenco dei calciatori con il vizio del gioco d’azzardo. L’ex re dei paparazzi ha detto: «Giovedì 12 ottobre alle 18 secondo giocatore famosissimo coinvolto nel calcioscommesse». Nel video poi viene fornito un breve identikit del nuovo profilo coinvolto: il secondo nome farebbe infatti parte della Nazionale. Si tratterebbe di un calciatore ora impegnato in un campionato estero. Di chi si tratta?

Corona: «Non solo scommetteva, ma lo faceva mentre era in panchina»

Nel corso di un’intervista su TvPlay, Corona ha aggiunto: «Fagioli non è l’unico che fa questo nel campionato italiano, soprattutto di giocatori che ora sono in attività. Io, nell’arco delle prossime settimane, a partire da giovedì 12 ottobre, attraverso il mio sito Dillinger News, comunicherò il secondo calciatore coinvolto, che è molto più famoso di Fagioli e in questo momento gioca all’estero. Non solo scommetteva, ma lo faceva sulla propria squadra mentre era in panchina». L’annuncio è poi proseguito la mattina di giovedì 12 ottobre, Corona ha ulteriormente rilanciato parlando di due nomi che sarebbe pronto a svelare, di cui uno appartenente sempre alla Juventus.

Caso scommesse, Fabrizio Corona annuncia: «Coinvolto un calciatore della nazionale»
Lo staff tecnico della Nazionale di calcio italiana (Getty).

L’ex re dei paparazzi coinvolge la Juventus: «Sapevano tutto»

Corona aveva anticipato il caso Fagioli già due mesi fa attraverso il suo canale Telegram. All’epoca scrisse: «Quando ho saputo la notizia non ci credevo, perché di solito a pelle riesco a capire come sono fatte le persone, anche guardando semplici fotografie, video e immagini. La notizia, infatti, mi ha sconvolto. Avere una grave dipendenza dalle scommesse/gioco, specie a 20 anni, è un problema a dir poco clamoroso». Nel corso dell’intervista su TvPlay, Corona ha poi aggiunto: «Quando ho dato questa notizia cinque mesi fa cioè che Fagioli era inguaiato, perché scommetteva da tantissimo tempo e aveva debiti con gente pesante, serba, è stato messo fuori rosa da Massimiliano Allegri, trovando motivi diversi dalla realtà dei fatti. La società lo sapeva e non ha denunciato, sapendo che il giocatore era ludopatico e scommetteva da un anno intero. Quindi, oltre la responsabilità di Fagioli vi è anche quella della Juventus». La testimonianza di Corona però è risultata essere lacunosa in alcuni aspetti, soprattutto quelli legati alle presunte responsabilità della società torinese. Infatti nel corso dell’ultima stagione Fagioli non è mai stato messo fuori rosa, ha solo trascorso alcune partite in panchina.

Morto l’attore Henri Serre, protagonista di Jules e Jim

L’attore e cantante Henri Serre, noto per ruolo di Jim nel memorabile film Jules e Jim (1962), è morto lunedì 9 ottobre all’età di 92 anni nella casa di famiglia a Saint-Jean-de-Bruel, nel sud della Francia. Nato a Sète il 26 febbraio 1931, prima di diventare attore era stato cantante, pubblicando una serie di album con Jean-Pierre Suc alla fine degli Anni 50. Aveva poi debuttato al cinema al fianco di Jeanne Moreau (Catherine) e Oscar Werner (Jules), nella pellicola di François Truffaut che sarebbe diventata una delle pietre miliari della Nouvelle Vague.

Morto l’attore francese Henri Serre, protagonista di Jules e Jim, François Truffaut, una delle pietre miliari della Nouvelle Vague.
Oskar Werner, Jeanne Moreau e Henri Serre sul set di Jules e Jim (Getty Images).

La carriera di Serre: non “solo” Jules e Jim

Jules e Jim, storia di un triangolo amoroso nella Parigi bohémienne nei giorni che precedono la Prima guerra mondiale, all’epoca dell’uscita nelle sale suscitò un considerevole scandalo tanto che venne proibito ai minori di 18 anni. E non c’è dubbio che quello di Jim rimanga il ruolo più iconico nella carriera di Serre. Il quale, però, nel corso di una carriera lunga mezzo secolo ne ha interpretati tanti altri. Sempre nel 1962, recitò al fianco di Romy Schneider ne Gli amanti dell’isola e apparve nel ruolo di Emilio Pucci ne Il processo di Verona, così come nell’episodio Antoine e Colette di L’amore a vent’anni, diretto ancora da Truffaut. Tra i suoi lavori poi Fuoco fatuo (1963) di Louis Malle, Fantomas contro Scotland Yard (1967) di André Hunebelle, La mano (1969) di Henri Glaeser, Il romanzo di un ladro di cavalli (1971) di Abraham Polonsky, L’affare della Sezione Speciale (1975) di Costa Gavras, Le Soulier de satin (1985) di Manoel de Oliveira. Nel corso della sua carriera Henri Serre è apparso su numerosi palcoscenici teatrali. Attivo anche in televisione, il suo ultimo ruolo è proprio sul piccolo schermo, nella miniserie Belle Époque diretta Gavin Millar e tratta da un’idea originale di Truffaut, trasmessa nel 1995.

 

La caduta della casa degli Usher: trama e cast della serie Netflix

Giusto in tempo per la stagione di Halloween sarà disponibile in streaming su Netflix a partire dal 12 ottobre 2023 La caduta della casa degli Usher, una nuova mini serie dal sapore horror liberamente ispirata a uno dei racconti più celebri dello scrittore Edgar Allan Poe.

La trama di La caduta della casa degli Usher su Netflix

La serie è incentrata sulle vicende della spietata famiglia Usher, a partire dai due fratelli Roderick e Madeline. Gli Usher hanno fondato la Fortunato Pharmaceuticals, un gigante del settore farmaceutico che ha basato gran parte della sua fortuna sulla vendita di antidolorifici a base di idicodone, una sostanza in grado di creare dipendenza. I membri sono tutti spietati e senza scrupoli e ben presto si ritrovano a dover far fronte al loro oscuro passato, quando una donna misteriosa inizia a ucciderli uno a uno. A indagare sull’inquietante caso ci si metterà l’investigatore Arthur Pym, il cui nome è ispirato a quello di un altro personaggio nato dal genio di Allan Poe.

Il primo episodio si apre con il funerale di uno dei figli di Roderick Usher, anche se non è dato sapere quale. Da subito gli spettatori vengono così trasportati indietro nel tempo con un flashback nel 1953, con Roderick e la sorella che si ritrovano faccia a faccia con il cadavere della defunta madre uscita dalla tomba con voglia di vendetta. Roderick si trova così obbligato a raccontare delle malefatte dei suoi familiari e della maledizione che pende sul suo capo.

Il cast de La caduta della casa degli Usher su Netflix

Il cast de La caduta della casa degli Usher vanta, tra gli altri, Carl Lumbly, Henry Thomas, Kate Siegel, Sauriyan Sapkota, Zach Gilford, Willa Fitzgerald e Katie Parker. Nella mini serie, composta da un totale di otto episodi, è incluso anche Mark Hamill, il celebre volto di Luke Skywalker in Star Wars che interpreta per l’occasione il ruolo del detective Pym.

Massimo Modugno, chi è il cantante figlio di Domenico

Massimo Modugno, nato a Roma il 24 maggio 1966, è un cantante e produttore musicale. Figlio d’arte, ha concluso la sua carriera come artista nel 2004.

Massimo Modugno: biografia e carriera

Figlio di Domenico Modugno e dell’attrice Franca Gandolfi, Massimo ha altri tre fratelli: Marcello, Marco e Fabio. Ha iniziato a cantare all’età di cinque anni per poi decidere di seguire le orme del padre. A 18 anni ha vinto il premio Talent Scout e ha iniziato a collaborare con il produttore Franco Migliacci, che l’ha aiutato con la creazione del suo primo disco nel 1992, Una notizia come tante. L’album è stato lanciato dopo che Massimo ha presentato al Festival di Sanremo, nella categoria Nuove proposte, il brano Uomo allo specchio.

Massimo Modugno, chi è il figlio di Domenico Modugno
Massimo Modugno (Twitter).

Dopo qualche anno il cantante ha lavorato anche in teatro e in televisione, a Domenica In, incidendo nel frattempo un disco del quale fa parte il brano Delfini (Sai che c’è), cantato con il padre. Si è poi dedicato alla produzione musicale curando un’edizione inedita delle canzoni del padre ed è tornato al Festival di Sanremo nel 2004 insieme ai Gipsy Kings con il brano Quando l’aria mi sfiora, che si è classificata al sesto posto. Dopo questa partecipazione, si è dedicato anche alla sua seconda passione: la recitazione.

Massimo Modugno: la vita privata

Modugno junior è sposato con Susanna Fargo e ha una figlia, Francesca che studia musica.

Zelensky, la scena rubata dalla guerra in Israele e lo zampino russo

Guerra scaccia guerra, almeno nella percezione mediatica che genera la gerarchia delle notizie e il loro grado di interesse. Ne è perfettamente consapevole Volodymyr Zelensky, il quale non ha caso sta reiteratamente dando voce alla preoccupazione che gli accadimenti di Israele facciano passare in secondo piano quelli nel suo Paese. Chi meglio di lui del resto può averne contezza, visto che il presidente ucraino nasce come uomo di spettacolo, e sa che quando arriva qualcun altro a occupare la scena inevitabilmente il tuo spazio si riduce. Chi meglio di lui che sulla guerra ha saputo (lo si dice non in senso dispregiativo) recitare una parte al servizio di una efficacissima iconica narrazione.

L’ombra lunga di Trump gli ricorda che l’appoggio è a tempo

Zelensky lo teme anche e soprattutto sapendo bene che con due impegnativi teatri di guerra aperti c’è il rischio concreto che l’Occidente possa diminuire il supporto di cui sin qui ha goduto. Sa che se scemassero le forniture di armi, Kyiv si troverebbe a mal partito. Già aveva avuto sentore (e il Congresso americano che ha stoppato l’ulteriore tranche di 6 miliardi richiesta dalla Casa Bianca suona come una sinistra conferma) che le cose non si mettevano benissimo. Ma al di là che all’ultimo intoppo si possa rimediare, come noi vede l’ombra lunga di Donald Trump stagliarsi incombente sulle prossime Presidenziali, quindi sa che l’incondizionata copertura di cui ancora gode è a tempo.

Zelensky, la scena rubata dalla guerra in Israele e lo zampino russo
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (Getty).

Gioiscono i russi, che vedono la pressione su di loro alleggerita

Del resto, sempre da attore prestato alla politica in uno dei momenti più tragici della storia del suo Paese, Zelensky è consapevole che per mantenere vivo l’interesse dell’opinione pubblica internazionale più della guerra conta la sua rappresentazione. Ma ciò che sta succedendo a Gaza comporta inevitabilmente uno storno di attenzione dal fronte ucraino a quello in Medio Oriente. Il resto lo fa l’eccessiva durata di un conflitto (lo scontro tra Kyiv e Mosca ha superato i 20 mesi), che rischia di diventare il suo peggior nemico. Chi gioisce sono i russi, che si trovano l’inattesa occasione di capitalizzare l’iniziativa di Hamas alleggerendo la pressione su di loro. Per questo l’ipotesi che a muovere le sue milizie in una incursione che sin dall’inizio nulla sembrava trascurare di un premeditato macabro copione, ci sia (via Teheran e Hezbollah) la mano di Mosca è una suggestione che ha una sua ragion d’essere.

Pietro Genuardi: età, moglie, figli, film e fiction dell’attore

Pietro Genuardi, nato a Milano il 26 maggio 1962, è un attore, autore e regista. Nella sua carriera si divide tra cinema, televisione e teatro.

Pietro Genuardi: biografia e carriera

Si è diplomato nel 1987 alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, iniziando a lavorare subito con registi come Massimo Castri e Beppe Navello, ed è stato inoltre protagonista di tre film prodotti da Dario Argento nel 1989: Killer Crocodile, diretto da Fabrizio De Angelis, Le porte dell’inferno, di Umberto Lenzi e Paganini Horror, di Luigi Cozzi. Sul grande schermo ha proseguito recitando in pellicole come Il bambino e il poliziotto, regia di Carlo Verdone (1989), Crack, regia di Giulio Base (1991), Facciamo fiesta, regia di Angelo Longoni (1997), Bastardi, regia di Federico Del Zoppo e Andres Alce Meldonado (2008), Il destino degli uomini, regia Leonardo Tiberi (2018) e Brave ragazze, regia di Michela Andreozzi (2019).

Pietro Genuardi, tra carriera e vita privata
Pietro Genuardi e la moglie Linda Ascierto (Instagram).

In televisione, invece, ha interpretato diversi ruoli in numerose fiction, serie e miniserie tv come La famiglia Ricordi, regia di Mauro Bolognini (1995), Vivere (1999-2000), Il peccato e la vergogna 2 (2014), Centovetrine (2001-2014), Solo per amore, regia di Raffaele Mertes e Daniele Falleri (2015), Sacrificio d’amore (2017-2018) e Il paradiso delle signore (2019-in corso).

Pietro Genuardi: la vita privata

L’attrice è stato sposato con la collega Gabriella Saitta, da cui ha poi divorziato. I due hanno avuto un figlio, Jacopo, nato nel 1991. Dal 2003 al 2007 è stato legato all’attrice Valentina Botto e nel 2020 ha sposato l’assistente di volo Linda Ascierto.

Il fisco Usa chiede a Microsoft 29 miliardi di tasse non pagate

L’Internal Revenue Service, il fisco Usa, ha chiesto a Microsoft di versare 28,9 miliardi di dollari in tasse non pagate relative al periodo che va dal 2004 al 2013. Oltre alle sanzioni e ai relativi interessi. Lo ha riferito la società di Redmond in una nota nella quale annuncia che farà ricorso. Microsoft ha affermato che la disputa con l’Irs riguarda il trasferimento delle entrate attraverso giurisdizioni internazionali, una pratica chiamata «condivisione dei costi» e utilizzata da molte grandi multinazionali.

Microsoft: «Abbiamo agito in conformità con le regole dell’Irs»

Asteroide Bennu, la Nasa ha scoperto carbonio e acqua nei campioni

Chi siamo? Da dove veniamo? In attesa di una risposta definitiva sui massimi quesiti dell’esistenza, la Nasa è un passo più vicina a spiegare le origini della vita nel cosmo e soprattutto sul nostro pianeta. Gli scienziati dell’agenzia spaziale americana hanno infatti trovato carbonio e acqua sui campioni dell’asteroide Bennu, formatosi 4,5 miliardi di anni fa, giunti sulla Terra grazie alla missione Osiris-Rex. Elementi cruciali per la nascita di specie animali e vegetali, potrebbero rappresentare una nuova pietra miliare della scienza per le generazioni future. «È esattamente quello che volevamo trovare», ha spiegato il numero uno della Nasa Bill Nelson dal Johnson Space Center di Houston. «C’è ancora tanto da scoprire, si tratta del più grande campione di asteroide ricco di carbonio mai giunto sul nostro pianeta».

La Nasa ha scoperto tracce di acqua e carbonio sui campioni dell'asteroide Bennu: «È quello che cercavamo». Presto studi anche in Italia.
La presentazione dei dati sull’asteroide Bennu della Nasa (Getty Images).

Tomografia e scansione ai raggi X, così la Nasa ha analizzato l’asteroide Bennu

Atterrati il 24 settembre nel deserto dello Utah, i campioni dell’asteroide sono stati oggetto di studio per due settimane nei laboratori della Nasa. All’interno di speciali camere bianche, come testimoniano alcuni video pubblicati dall’agenzia spaziale, gli esperti hanno trascorso 10 giorni per smontare l’hardware di trasporto e accedere al materiale. Una volta aperto il contenitore, hanno trovato molto più materiale di quanto si aspettavano in partenza. «Eravamo pronti per qualsiasi cosa Bennu avesse in serbo per noi», ha spiegato in un comunicato Vanessa Wyche, direttrice del Nasa Johnson Space Center. «Per anni abbiamo sviluppato abbigliamento protettivo adatto a conservare i campioni anche per le generazioni future».

Gli scienziati della Nasa hanno analizzato i campioni con un microscopio elettronico a scansione, prima di passare a misurazioni a infrarossi, diffrazione dei raggi X e studio degli elementi chimici. Sfruttando poi la tomografia computerizzata a raggi X è stato possibile ricreare un modello in tre dimensioni di una delle particelle, evidenziandone anche le caratteristiche interne. Si è dunque scoperto che presentava tracce di carbonio e acqua, i due elementi chiave per la vita. «Stiamo sbloccando una capsula del tempo che ci può offrire profonde intuizioni sulle nostre origini», ha sottolineato Dante Lauretta, ricercatore senior per la missione Osiris-Rex. «Siamo solo alla punta dell’iceberg cosmico. Siamo in partenza per un viaggio non solo nel nostro vicinato celeste, ma anche verso la conoscenza dell’inizio della vita».

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I campioni viaggeranno nelle università del mondo, anche in Italia

Il team continuerà a condurre analisi per altri due anni. La Nasa conserverà il 70 per cento dei campioni a Houston per ulteriori studi, ma consegnerà le parti rimanenti alle università di tutto il mondo. I frammenti dell’asteroide Bennu saranno a disposizione di oltre 200 istituti di ricerca, tra cui l’Istituto Nazionale di Astrofisica di Padova, Roma e Arcetri, nel fiorentino. Ulteriori campioni dell’asteroide verranno prestati invece nel corso dell’autunno allo Smithsonian Institution, allo Space Center di Houston e all’Università dell’Arizona per essere esposti al pubblico. «Grazie a queste scoperte, ci avviciniamo sempre di più a svelare i misteri della nostra eredità cosmica», ha concluso Lauretta. «Un traguardo reso possibile da anni di lavoro e collaborazione fra studosi e appassionati di tutto il mondo».

La Nasa ha scoperto tracce di acqua e carbonio sui campioni dell'asteroide Bennu: «È quello che cercavamo». Presto studi anche in Italia.
Bill Nelson durante la conferenza stampa (Getty Images).

Incidente stradale sulla Potenza-Melfi: quattro feriti

Quattro persone sono rimaste ferite in un incidente stradale avvenuto giovedì 12 ottobre 2023 sulla Potenza-Melfi, a pochi chilometri dall’ingresso nel capoluogo lucano. A causa del sinistro, il tratto stradale è stato temporaneamente chiuso nei pressi del km 4 della statale 658. Dopo l’effettuazione dei rilievi da parte delle autorità, la strada è stata riaperta al traffico. Oltre ai tecnici dell’Anas, sul posto sono intervenuti anche i Vigili del fuoco, il 118 Basilicata soccorso e le forze dell’ordine che si sono occupati di accertare la dinamica dell’accaduto.

Morte Francesco Valdiserri, le motivazioni del Gup: «Condotta irresponsabile dell’imputata»

«È evidenziato quanto sia grave e strutturata, in più profili, la responsabilità dell’imputata. Quanto sia rilevante il ‘grado della colpa’ nell’avere tenuto l’irresponsabile condotta di guida che ha determinato la morte di un ragazzo di 19 anni e messo a rischio la vita di almeno altre due persone oltre che la propria». È quanto scrive il giudice del tribunale di Roma nelle motivazioni della sentenza con cui ha condannato a cinque anni di carcere Chiara Silvestri, la 24enne che il 19 ottobre del 2022 travolse e uccise Francesco Valdiserri sulla Cristoforo Colombo. In riferimento al trattamento sanzionatorio il giudice mette in risalto «da un lato il dato storico che vede l’imputata commettere il fatto dopo essersi vista sospendere la patente per sei mesi per essersi rifiutata di sottoporsi agli esami tossicologici dopo un controllo stradale mentre anche in quel caso era alla guida della sua auto, e da neopatentata. Dall’altro», ha aggiunto il gup, «il fatto che sia documentato in atti che l’imputata a tutta la primavera 2023 era affetta da dipendenza da alcolici ed abuso di cocaina che la stessa agli arresti domiciliari dal giorno del fatto è risultata positiva per l’assunzione di cocaina ecstasy e alcol».

Bruno Vespa positivo al Covid conduce da casa Cinque minuti e Porta a porta

Bruno Vespa è positivo al Covid e ha scelto di prendere il timone delle sue due trasmissioni “in smart working”, rimanendo a casa. Ad annunciare la notizia è stato lo stesso conduttore, volto storico della Rai, nel corso del format Cinque minuti, dove si è discusso dell’attacco di Hamas a Israele e che ha avuto come ospiti Licia Ronzulli, capogruppo al Senato di Forza Italia, e Angelo Bonelli, di Alleanza Verdi e Sinistra. Vespa non ha immediatamente fatto riferimento al Covid, ma si è presentato in collegamento da casa con il suo classico look impeccabile, in giacca e cravatta, e con una voce evidentemente provata e molto roca.

«Il Covid è venuto a trovarmi. Devo stare lontano da voi»

Mentre a Cinque Minuti (anche in considerazione della durata molto ridotta del programma) Bruno Vespa è stato costretto ad andare dritto al punto senza dare spiegazioni ai telespettatori, lo stesso ha poi avuto l’occasione di parlare con il suo pubblico precisando, nel corso della registrazione di Porta a porta, di essere risultato positivo.«Vi chiedo scusa ma dopo tre anni e mezzo di attesa, oggi il Covid è venuto a trovarmi in forma leggera ma devo stare lontano da voi», ha commentato il conduttore cogliendo anche l’occasione per ricordare l’importanza della vaccinazione

Caterina Murino: età, biografia e carriera dell’attrice

Caterina Murino, nata a Cagliari il 15 settembre 1977, è un’attrice, modella e showgirl. È stata madrina della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 2023.

Caterina Murino: biografia e carriera

Nel 1997 si è classificata 52esima al concorso di Miss Italia, facendosi però eleggere Miss Deborah e firmando un contratto come modella per un’agenzia importante. Nel 1999 è stata anche letterina nella prima edizione di Passaparola e in quel periodo ha iniziato a studiare recitazione alla Scuola di Cinema e Teatro di Francesca De Sapio. Dal 2002 ha cominciato a lavorare in produzioni televisive, con delle piccole parti in fiction quali Le ragazze di Miss Italia di Dino Risi, Don Matteo e Orgoglio. Ha esordito al cinema con Nowhere di Luis Sepúlveda, dove ha recitato in un ruolo secondario.

Caterina Murino, tra la carriera e la vita privata
Caterina Murino e il marito Edouard alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2023 (Getty Images).

Dal 2004 si è trasferita a Parigi dove ha iniziato a lavorare in numerose produzioni televisive e cinematografiche. È stata protagonista nel film Il bandito corso, con Jean Reno e Christian Clavier, che l’ha resa nota in Francia e nel 2006 è stata scelta per interpretare la Bond girl Solange nel film Casino Royale. Alcuni anni dopo, nel 2008, ha ottenuto il suo primo ruolo da protagonista nel film italiano Il seme della discordia di Pappi Corsicato. Nel 2011 è stata tra i protagonisti della serie tv inglese Le inchieste dell’ispettore Zen, riprendendo il ruolo di Sam nella miniserie canadese XIII. Dal 2010 ha girato i teatri italiani come protagonista di Dona Flor e i suoi due mariti (2012) e Eyes Wide Shut (2015). Alcuni anni dopo, nel 2017, ha interpretato la figlia del protagonista Carlo Delle Piane nel film Chi salverà le rose? di Cesare Furesi.

Caterina Murino: la vita privata

L’attrice, che come detto vive dal 2004 a Parigi, è legata a Edouard Riguad, un avvocato francese. In un’ intervista del 2018 ha dichiarato: «Con Edouard ho voglia di costruire. Ogni volta mi dico: ma perché non ci siamo incontrati prima? Alla fine la risposta è che forse 10 anni fa non ci saremmo riconosciuti. E continuo a santificare la sua ex moglie, che lo ha lasciato. Dovrei accendere un cero per lei ogni giorno per il regalo che m’ha fatto».

L’Ue chiede anche a Meta di fermare le fake news sul conflitto israelo-palestinese

Dopo X, la stretta dell’Ue sulle fake news coinvolge anche Meta, messa in guardia da Bruxelles sull’aumento delle informazioni false pubblicate sulle piattaforme online, in violazione delle normative europee. Il gigante tecnologico di Mark Zuckerberg ha ricevuto 24 ore per dare «una risposta tempestiva, precisa e completa»: in caso contrario arriveranno sanzioni.

Dopo Musk, Zuckerberg: l’Ue ha chiesto anche a Meta di fermare le fake news sul conflitto israelo-palestinese.
Mark Zuckerberg (Getty Images).

La risposta di Meta: «Istituito un centro operativo dedicato»

Dopo che martedì 10 ottobre la piattaforma X è entrata nel mirino per la diffusione di notizie false sul conflitto in Israele. Bruxelles ha chiesto l’immediata rimozione dalla piattaforma di «contenuti illegali e disinformazione» sul conflitto israelo-palestinese. E la lettera è arrivata anche a Zuckerberg. «Dopo gli attacchi terroristici di Hamas contro Israele abbiamo rapidamente istituito un centro operativo dedicato composto da esperti, che include persone che parlano la lingua ebraica e la lingua araba, per monitorare attentamente e in tempo reale questa situazione in rapida evoluzione», ha riferito un portavoce di Meta. «I nostri team stanno lavorando senza sosta per mantenere le nostre piattaforme sicure, intervenire sui contenuti che violano le nostre policy o le leggi locali e coordinarsi con fact-checker di terze parti nella regione del conflitto per limitare la diffusione di disinformazione. Porteremo avanti questo lavoro nel corso del conflitto».

Dopo Musk, Zuckerberg: l’Ue ha chiesto anche a Meta di fermare le fake news sul conflitto israelo-palestinese.
Elon Musk (Getty Images).

Musk: «La nostra politica è che tutto sia aperto e trasparente»

Il commissario Ue per il mercato interno, Thierry Breton, ha invitato Elon Musk, proprietario dell’ex Twitter, e esaudire le sue richieste, basate sul Digital Services Act, non escludendo possibili sanzioni. Assicurando di aver già preso provvedimenti, anche rimuovendo i nuovi account affiliati ad Hamas, il miliardario ha risposto piccato: «La nostra politica è che tutto sia aperto e trasparente, un approccio che so che l’Ue sostiene. Per favore elencate le violazioni a cui alludete su X, in modo che il pubblico possa vederle».

Il regolamento che protegge gli utenti delle piattaforme online

Il Digital Services Act, diventato legge nel novembre del 2022, è stato pensato per proteggere gli utenti delle grandi piattaforme tecnologiche. Il 25 aprile del 2023, la commissione Ue ha inserito X, Facebook e Instagram tra le piattaforme online più grandi (quelle con almeno 45 milioni di utenti nell’Unione europea) e dunque soggette alle regole più severe, tra cui il dover di valutare i potenziali rischi e riferirli all’Ue in una valutazione che includa le misure da mettere in atto per risolverli. Secondo un report dell’Unione Europea, X è il social network con il maggior numero di post che diffondono disinformazione. Al secondo posto dopo l’ex Twitter c’è Facebook.

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