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A Belgrado il nuovo ufficio di SACE per supportare le imprese italiane nei Balcani
Per essere più vicina alle esigenze delle imprese italiane che operano in Serbia e nei Balcani, SACE ha aperto una nuova Casa delle Imprese a Belgrado presso la Camera di Commercio Italo-Serba con il supporto dell’ambasciata d’Italia. Presenti alla cerimonia, insieme all’amministratore delegato di SACE Alessandra Ricci e al ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, anche l’ambasciatore italiano a Belgrado Luca Gori, il ministro per il Commercio serbo Tomislav Momirovic, il presidente della Camera di Commercio Italo-Serba Annino De Venezia e la chief International Business officer di SACE Michal Ron.
Partnership tra Italia e Serbia confermata dall’aumento degli scambi commerciali
L’apertura della nuova sede a Belgrado va ad arricchire la rete di uffici SACE nel mondo che, insieme alla capillare presenza sul territorio nazionale, rappresenta un unicum di valore per accompagnare le aziende italiane in tutte le fasi del processo di export e internazionalizzazione. L’obiettivo dell’ufficio è quello di sostenere il Made in Italy affiancando le imprese che già esportano in Serbia e nei Balcani e fornendo alle aziende che vogliono raggiungere questi mercati tutti gli strumenti, l’esperienza e le competenze di SACE unite al valore aggiunto di un presidio fisico sul territorio. La Serbia rappresenta un importante destinazione per l’export italiano e un punto di riferimento per le imprese italiane che operano nei Balcani. La partnership tra Italia e Serbia è confermata dall’aumento degli scambi commerciali tra i due Paesi che nel 2022 ha superato i 4,1 miliardi di euro e che vede nuovi canali di opportunità per le aziende italiane in settori importanti come quello della transizione energetica, delle infrastrutture e dell’agritech, in cui il sistema delle imprese italiane rappresenta un’eccellenza. Questi settori sono stati al centro anche del Business & Science Forum Italia-Serbia realizzato a marzo 2023, che ha contato sulla partecipazione di oltre 150 aziende italiane e più di 250 imprese serbe e nel corso del quale sono stati organizzati più di 450 incontri B2B e firmati 13 accordi.
L’ad Ricci: «Supportiamo le imprese in nuove geografie ricche di opportunità per il Made in Italy»
Queste le dichiarazioni di Alessandra Ricci, amministratore delegato di SACE: «L’apertura del nuovo ufficio è il risultato dell’impegno costante del Gruppo, in linea con la nostra missione, per accompagnare le imprese che vogliono prendere la via dell’internazionalizzazione e accedere a nuovi mercati. Lo facciamo attraverso un network di relazioni, conoscenze e strumenti assicurativo-finanziari e grazie ad una rete interazionale che da oggi si arricchisce della nuova sede di Belgrado. Si tratta di un’iniziativa portata avanti insieme ad altri attori chiave del sistema paese, la Camera di Commercio Italo-Serba e l’ambasciata d’Italia a Belgrado, che testimonia l’obiettivo condiviso di supportare insieme la crescita delle imprese italiane in nuove geografie ricche di opportunità per il Made in Italy come la Serbia e i Balcani».
Il ministro Urso: «Serbia priorità per il governo italiano»
Le ha fatto eco Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy: «La Serbia rappresenta una priorità del governo italiano, e non solo per gli importanti interessi economico-commerciali. Abbiamo rapporti politici profondi, forti sentimenti di amicizia che legano i nostri popoli e i nostri mercati sono reciprocamente spalancati. Le imprese italiane stanno facendo molto bene in questo vivace e giovane tessuto imprenditoriale, con oltre 1.200 aziende nazionali o con quota di partecipazione italiana che danno lavoro diretto a 34.300 persone, senza contare l’indotto. L’Italia in questo Paese significa il 4.5 per cento del PIL, il secondo investitore dopo la Germania per numero e valore dei progetti. È evidente che accanto a un tale sforzo, anche in termini di rinnovamento della nostra presenza imprenditoriale, si rende necessario consolidare la nostra presenza finanziaria istituzionale in Serbia».