Daily Archives: 9 Agosto 2023

Il festival Made in America di Jay Z è stato cancellato a sorpresa

Made in America è stato cancellato all’improvviso. Il festival annuale fondato e co-curato da Jay Z era previsto a Philadelphia il 2 e 3 settembre. In un messaggio su Twitter si citano «gravi circostanze esterne alla produzione». Fondato nel 2012, l’evento è diventato subito una delle più importanti manifestazioni musicali americane per il livello degli artisti hip-hop e R&B che di solito si esibiscono. Gli organizzatori hanno dato appuntamento al 2024, senza spiegare le ragioni che hanno determinato l’annullamento della manifestazione.

Il festival di Jay Z, Made in America, è stato cancellato a sorpresa forse a causa della partecipazione di Lizzo
Una visuale dall’alto dell’area in cui si tiene ogni anno il festival Made in America, il Benjamin Franklin Parkway a Philadelphia, in Pennsylvania (Getty).

Le speculazioni sulla presenza di Lizzo

Quest’anno tra gli ospiti era prevista anche Lizzo e le speculazioni non si sono fatte attendere. Made in America è stato infatti cancellato in un momento in cui la rapper si trova a far fronte ad accuse di molestie sessuali da parte di tre ex ballerine. Lei ha respinto prontamente ogni tipo di accusa. L’evento si svolge tradizionalmente lungo il Benjamin Franklin Parkway, il vialone della città dell’amore fraterno dove si trovano anche importanti musei. Secondo molti, proprio le vicende extra musicale legate a Lizzo avrebbero spinto Jay Z ad annullare l’evento.

Il festival di Jay Z, Made in America, è stato cancellato a sorpresa forse a causa della partecipazione di Lizzo
La cantante Lizzo durante un concerto in Australia lo scorso 23 luglio (Getty).

Il comunicato: «Decisione difficile»

Su Twitter il profilo ufficiale del festival ha diramato un breve comunicato in cui si legge: «A causa di gravi circostanze al di fuori del controllo della produzione, il festival Made in America 2023 non avrà più luogo. Questa decisione è stata difficile e non è stata presa alla leggera né senza una grande riflessione dietro. Made in America ha tradizionalmente offerto esperienze eccezionali agli appassionati di musica e ai frequentatori di concerti. Ed è nostro impegno offrire sempre un’esperienza di festival di alto livello». Poi lo sguardo rivolto al futuro: «Il festival ritornerà al Benjamin Franklin Parkway e nella grande città di Philadelphia nel 2024».

Urso: «Tavoli di crisi ridotti a 34, presto soluzione su Termini»

«Tanti tavoli di crisi che abbiamo ereditato si sono ridotti a 34. Abbiamo portato a soluzione alcuni casi emblematici del passato, alcuni erano in crisi da oltre 10 anni». Lo afferma il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, citando Isab di Priolo, Condotte e Whirlpool Napoli.

Il ministro ha incontrato il Ceo di Ryanair sul caro voli

«Siamo fiduciosi che a fine anno venga assegnato il bando per Termini Imerese e quindi torni l’attività produttiva», ha anticipato.
Urso ha poi definito Wartsila e Speedline casi «in via di soluzione» e dice che per «Piaggio aerospace è stato indetto il terzo bando di gara, vi hanno partecipato 18 imprese multinazionali e 13 sono state ammesse alla due-diligence». Quanto alle misure sul caro voli, Urso ha spiegato di aver incontrato stamattina «il ceo di Ryanair che mi ha illustrato i piani di sviluppo significativi nel Paese e le problematiche che affronta. Sono disponibile a incontrare anche le altre compagnie per capire se il provvedimento può essere migliorato in conversione parlamentare».

Galleria Vittorio Emanuele, si attendono i filmati delle telecamere: ipotesi «pista francese»

Proseguono le indagini sull’imbrattamento della Galleria Vittorio Emanuele II a Milano, avvenuto davanti agli occhi di tutti lunedì 7 agosto 2023 in tarda serata, suscitando unanime indignazione. Gli investigatori della Polizia locale, che ha un nucleo specializzato nel contrasto alle bande di graffitari, dopo aver individuato lo stesso “tag” (una sorta di firma, nel mondo delle crew) in una scritta fatta a Tolosa, che aprirebbe una sorta di «pista francese» che però al momento è solo un’ipotesi, attendono di visionare i filmati delle telecamere nella speranza di trovarvi elementi utili all’identificazione dei tre writer, che hanno agito a volto coperto.

Tag di Tolosa individuata in un contenitore che pubblica vari filmati e foto

Purtroppo, sulla sommità della Galleria non ve ne sono, e quindi sono state acquisite le immagini delle telecamere stradali e delle varie attività commerciali, alcune delle quali si trovano proprio sulla Galleria e potrebbero essere state usate come luogo di passaggio dai teppisti. Per quanto riguarda poi i post sui social e nei canali specializzati in graffitismo, si dubita che la banda pubblichi qualcosa nell’immediato, dopo il clamore suscitato.  La tag di Tolosa è stata individuata in un contenitore che pubblica vari filmati e foto, quindi senza riferimenti precisi. A far pensare a soggetti francesi sarebbero stati alcuni commenti in calce.

L’azione perpetrata da un team di writer esperti

Contrariamente a quanto detto inizialmente, ovvero dell’azione di un gruppo di dilettanti o estraneo al mondo del writing per via della scarsa qualità delle scritte lasciate, dai sopralluoghi si è capita l’estrema difficoltà di usare le bombolette in uno spazio molto poco profondo, su uno strapiombo di 50 metri, con il pavimento inclinato e con uno scalino. Intanto sono spuntate anche delle segnalazioni che già in primavera indicavano la vulnerabilità della struttura alle incursioni, con due video e varie foto pubblicati su Instagram che sarebbero stati segnalati alla Polizia locale. Nelle immagini visionate dell’ANSA si vedono dei ragazzi che salgono sui tetti della Galleria utilizzando le rampe e le scale in ferro che permettono di spostarsi sulla sommità della struttura. Alcuni si sporgono pericolosamente verso il basso, sia sul lato interno sia verso piazza del Duomo.

Calabria, baby piromane sorpreso dai controlli con il drone

È stato sorpreso da un drone ad appicare il fuoco, ma il piromane scoperto dai piccoli velivoli voluti dal presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto è un bambino di 10 anni. È successo a Zungri, in provincia di Vibo Valentia. Le immagini, diffuse su facebook dallo stesso governatore calabrese, mostrano il bambino che, una volta individuato, va verso il nonno sopraggiunto alla guida di un trattore su un terreno agricolo. L’uomo reagisce imprecando contro il drone.

IL VIDEO DEL BABY PIROMANE

Occhiuto: «Si può chiedere a un bimbo di appiccare il fuoco?»

«Si può chiedere a un bambino di 10 anni» – si domanda Occhiuto che contro chi incendia e deturpa l’ambiente ha lanciato il progetto tolleranza zero – «di appiccare il fuoco? La Calabria non è questa. È fatta di tanti bambini e persone civili». Nello stesso video Occhiuto ha poi commentato la presenza di altre persone sorprese a dare fuoco ad alcuni rifiuti dopo averli abbandonati in un’area di campagna. «In due settimane» – ha affermato il presidente della Regione Calabria che sottolinea l’utilità del sistema di utilizzo dei droni – «abbiamo beccato 32 piromani. Alcuni dicono che non sono piromani ma solo incendiari, sono comunque degli stupidi».

L’Iraq vieta ai media di utilizzare il termine omosessualità

In Iraq i media non potranno utilizzare il termine omosessualità, ma dovranno scrivere devianza sessuale. La restrizione si estenderà anche alle piattaforme dei social network e alle società informatiche. Lo riporta la Cnn, che ha citato un documento ufficiale della Commissione irachena per le comunicazioni e i media. Proibito anche l’uso del vocabolo gender e di tutte le relative locuzioni come gender gap e gender fluid sia sui siti online sia all’interno delle applicazioni mobile. Sebbene manchi ancora l’approvazione ufficiale, non è difficile credere che il nuovo divieto entri in vigore nel prossimo futuro. Ancora ignota la relativa sanzione per eventuali violazioni, anche se si parla di una multa ancora non quantificabile.

Proibito anche sui social e nelle app, che dovranno parlare di devianza sessuale. In Iraq bandito anche in vocabolo gender.
La bandiera irachena in un palazzo del governo (Getty Images).

Sebbene l’Iraq al momento non vieti esplicitamente l’omosessualità, presenta clausole morali nel suo codice penale spesso utilizzate per prendere di mira le persone Lgbtq+. A partire da giugno, secondo la Cnn, si sono moltiplicati i roghi delle bandiere arcobaleno in varie città, organizzati dai principali partiti del Paese. Si è trattato soprattutto di proteste dei musulmani sciiti per la distruzione del Corano in Danimarca e Svezia. Stando ai numeri di Our World Data, citati anche da Reuters, l’omosessualità è vietata in 60 nazioni del mondo mentre è legale in altri 130.

Non solo Iraq, il caso dei video tape dei mullah in Iran

Fra i Paesi più duri contro l’omosessualità c’è indubbiamente l’Uganda, che a fine maggio aveva approvato una delle leggi più restrittive al mondo. Introdotto infatti il reato di omosessualità aggravata, punibile con la pena di morte per chi la pratica in modo seriale o con minori. Esecuzione oppure ergastolo per chi trasmette malattie come l’Aids. Carcere di 20 anni invece per chi promuove pubblicamente i diritti Lgbtq+. Rigida anche la situazione in Iran, dove una coppia gay rischia reclusione e pena di morte. Dal 18 luglio però hanno iniziato a circolare sul canale Telegram Gilan News alcuni video che mostrano la doppia vita sessuale di funzionari e mullah, le autorità religiose del Paese, che dovrebbero far rispettare i valori islamici. Fra questi figura Reza Seghati, direttore generale dell’ufficio del ministro della Cultura, in atteggiamenti intimi con un altro uomo. Discorso simile per Mahdi Haghshenans, ex deputato iraniano, e suo cognato.

LEGGI ANCHE: L’Iran prepara una nuova legge sull’uso del velo 

Vlora, la storia della nave sbarcata a Bari nel 1991 con 20 mila migranti albanesi

Il 32esimo anniversario dello sbarco record di migranti albanesi al porto di Bari, avvenuto l’8 agosto 1991 a bordo della nave Vlora, è stata l’occasione, per il premier dell’Albania Edi Rama, di ironizzare su come si siano invertiti i flussi tra i due paesi dagli Novanta a oggi. Postando due momenti dell’evento, il leader di Tirana ha così paragonato la storia all’attualità: «Albanesi partono per l’Italia 1991» e «Italiani partono in ferie per l’Albania 2023». Il riferimento è alla quantità di turisti italiani che, speranzosi di trovare prezzi più bassi rispetto al Belpaese, si stanno riversando sulle coste albanesi, in particolare tra Valona, Sarande e Ksamil. Un esodo che al primo ministro ha ricordato quello del 1991 quando in Puglia arrivarono, stipati su una stessa nave, 20 mila migranti albanesi.

Vlora, la storia della nave sbarcata a Bari nel 1991 con 20 mila migranti albanesi
Storia di Edi Rama sullo sbarco della Vlora (Instagram).

Il contesto delle migrazioni da Est dopo la caduta dei regimi comunisti

L’evento si inserisce nel più ampio e complesso panorama politico della caduta del comunismo in Albania. Dopo il crollo del muro di Berlino del 9 novembre 1989, la Germania tornò unita e in Polonia, Ungheria, Bulgaria e Cecoslovacchia le libere elezioni portarono alla fine del regime comunista e alla dissoluzione del blocco sovietico. Solo nella Repubblica Socialista di Romania il trapasso avvenne in modo violento, con una transizione politica segnata da dure rivolte popolari e grandi emigrazioni di massa, in particolare verso l’Italia. Una di queste avvenne a bordo della Vlora, una nave mercantile che il 7 agosto 19911 arrivò a Durazzo (Albania) e che, durante le operazioni di scarico della merce, venne assalita da una folla di circa 20 mila persone che costrinsero il comandante, Halim Milaqi, a salpare per l’Italia.

Lo sbarco della Vlora e le complesse operazioni di accoglienza e rimpatrio

L’imbarcazione attraccò al porto di Bari (dopo che Brindisi si rifiutò di accoglierla) la mattina seguente (8 agosto), e i migranti furono sistemati per una settimana nello stadio della Vittoria. Alcuni si dispersero in città, trovando rifugio nei giardini, alla stazione o presso qualche famiglia. La gestione di un flusso così cospicuo e inaspettato di arrivi, per di più in piena estate, colse infatti impreparate le istituzioni italiane, che non avevano strutture adeguate a gestire un’emergenza di tale portata. Intanto venne organizzata la più poderosa operazione di rimpatrio della storia repubblicana, con 11 aerei militari C130 e G222, tre Super80 dell’Alitalia e diverse motonavi. I rimpatriati furono oltre 17.400, mentre rimasero in Italia 1.500 persone che avevano fatto domanda di asilo politico.

Il documentario di Daniele Vicari con Kledi Kadiu

La vicenda della Vlora è ricordata come l’episodio più significativo dell’ondata di immigrazione che si ebbe nel nostro paese dal 1990 al 1992, e rimane a tutt’oggi il più grande sbarco di migranti mai giunto in Italia con un’unica nave. L’evento ha ispirato il cortometraggio Vlora 1991, diretto da Roberto De Feo (2004), e il documentario La nave dolce di Daniele Vicari (2012). L’aggettivo” dolce” fa riferimento al fatto che il mercantile trasportava tonnellate di zucchero di canna imbarcato a Cuba. Tra i personaggi del film, realmente presenti sulla nave al momento dei fatti e quindi testimoni diretti, figurano il ballerino Kledi Kadiu, la traduttrice Eva Karafili, il comandante Halim Milaqi, il regista Robert Budina e l’ispettore della Polizia di Stato Nicola Montano, che seguì tutte le operazioni relative all’arrivo nel porto di Bari.

Interruzione dell’Alta Velocità, gli inquirenti non escludono la pista anarchica

La circolazione dell’Alta Velocità nel tratto tra Bologna e Firenze, interrotta martedì sera in seguito alla segnalazione della presenza di estranei in galleria e di un allarme bomba, è tornata regolare dopo lo stop al transito dei treni che ha provocati ritardi fino a 400 minuti. Gli inquirenti non escludono che all’origine dello stop possa esserci stata una ritorsione da parte di gruppi anarchici, dopo i due blitz delle forze dell’ordine avvenuti l’8 agosto. Il reato ipotizzato, sul quale sta indagando la Dda, è attentato alla sicurezza dei trasporti con l’aggravante della finalità di terrorismo.

Interruzione dell’Alta Velocità, per l'allarme bomba in galleria gli inquirenti non escludono la pista anarchica.
Treno Alta Velocità (Imagoeconomica).

Danneggiate due telecamere e una centralina

L’allarme era stato lanciato nella zona di confine fra Toscana ed Emilia-Romagna dal macchinista di un convoglio in transito nel tratto tra Idice e San Pellegrino, che aveva notato delle persone nella galleria. Una telefonata anonima aveva segnalato inoltre la presenza di un ordigno in galleria. La Polfer e la Digos intervenute sul posto non hanno trovato né persone nei pressi dei binari né alcun ordigno. Ma, come racconta il Corriere Fiorentino, gli agenti hanno rinvenuto due telecamere di sicurezza e una centralina danneggiate all’ingresso della galleria.

Al momento non c’è stata alcuna rivendicazione

Gli investigatori sono al lavoro per capire se quanto accaduto possa essere una “risposta” degli anarchici dopo lo sgombero e il sequestro del centro sociale Corsica di Firenze e all’operazione che ha portato all’esecuzione di nove misure cautelari nei confronti di nove militanti anarco-insurrezionalisti appartenenti alla compagine afferente al circolo Gogliardo Fiaschi di Carrara, così come al sequestro della tipografia Avenza Grafica di Massa, dove veniva stampato clandestinamente il periodico d’area Bezmotivny. Al momento, comunque, non c’è stata alcuna rivendicazione.

Anna Oxa si rivolge ai fan: «Secondo voi chi ostacola la mia presenza in RAI?»

Il quesito è comparso in un post sul profilo social dell’artista: «Una chicca per voi… Quando Anna Oxa è arrivata in Rai il 16 dicembre 2022 in tanti erano felici di rivederla. Tanti l’hanno accolta con grande gioia… La domanda è: secondo voi, se il direttore Francesco Coletta era contento per la presenza della cantante, chi ha ostacolato e/o ostacola la sua presenza in RAI?».

La domanda a sei mesi dal Festival

Il post su Instagram è comparso a sei mesi di distanza dal Festival di Sanremo. Al momento, restano aperte le ipotesi e le risposte sulla domanda pubblicata da chi gestisce la pagina della cantante. L’ultima presenza in Rai è stata l’intervista a «Belve» di Francesca Fagnani.

Esclusivo Ita: il report delle indagini sulla malagestione di Lazzerini con Tie

Nei mesi scorsi hanno fatto molto discutere le anomalie emerse grazie al gran lavoro fatto da Daniele Martini su Domani ed Espresso relativo all’accordo voluto fortemente dall’ex amministratore delegato di Ita Airways, Fabio Lazzerini, tra la compagnia di bandiera e una piccola società emiliana, la True Italian Experience (Tie), presieduta da Giovanni Prandi, comunicatore del segretario della Cgil Maurizio Landini. Un accordo che, a fronte di oltre 4,5 milioni che Tie ha ricevuto da Ita, ha prodotto 0 (zero) ricavi.

Esclusivo Ita: il report delle indagini sulla malagestione di Lazzerini con Tie
Maurizio Landini (Imagoeconomica).

Indagine interna che ha bloccato un altro esborso di oltre 10 milioni

Se non ci fosse stata un’indagine interna (di cui Palazzo Chigi e il ministero dell’Economia sono in possesso) a bloccare un ulteriore esborso di oltre 10 milioni nel triennio 2023-2025, e un consiglio di amministrazione che ha messo alle strette Lazzerini minacciando di portare tutto il dossier alla Corte dei conti per convincerlo a bloccare questo accordo senza nessun beneficio per la compagnia e con molte aree di opacità, ci troveremmo a raccontare oggi la continuazione di uno dei tanti sprechi degli uomini ex Alitalia.

LEGGI ANCHE Ita è tecnicamente fallita: ma per Lazzerini i conti non andavano meglio?

Incarico conferito alla Sigmagest per effettuare le verifiche

Proprio il cda uscente, per certificare quanto evidenziato dalle indagini interne, in accordo con l’azionista aveva ingaggiato una società esterna specializzata in audit per approfondire ulteriormente i dettagli di questa strana operazione. La società è la Sigmagest, firma molto autorevole e fortemente riconosciuta dal mercato per la sua professionalità e capacità di approfondimento. L’incarico che le è stato conferito aveva questa premessa: «Su incarico del cda di Ita sono state avviate verifiche inerenti la gestione del progetto di partnership con Tie».

Esclusivo Ita: il report delle indagini sulla malagestione di Lazzerini con Tie
Una delle pubblicità sull’accordo tra Ita e True Italian Experience.

Gli obiettivi assegnati erano numerosi: «Verificare le attività di Ita nella scelta del fornitore e nell’assegnazione dell’incarico rispetto alle procedure interne; verificare le società coinvolte nel rapporto instaurato; analizzare tutti i documenti contrattuali; verificare le attività della direzione generale e di quella commerciale della compagnia per il monitoraggio dell’esecuzione del contratto, per il controllo delle attività, per le azioni della controparte, per la verifica dei risultati».

È stata Emiliana Limosani a portare avanti tutta l’operazione

Le attività di audit di Sigmagest sono partite il primo giugno 2023 e si sono concluse con la consegna della relazione finale al presidente di Ita, Antonino Turicchi, il 18 luglio. Oltre un mese di interrogatori e di indagini che hanno portato alla conferma di quanto emerso dalle ricostruzioni interne dei mesi precedenti. Le interviste sono iniziate quindi a giugno. Il 6 luglio è stata ascoltata Emiliana Limosani, direttore commerciale della compagnia, ossia colei che ha portato avanti tutta l’operazione, il 3 luglio era toccato a Roberto Carassai (il direttore finanziario uscito da Ita in polemica con Lazzerini), il giorno dopo è stato il turno del nuovo Chief Financial Officer (cfo) di Ita Claudio Faggiani e di Aldo Ponticelli dello staff della Limosani e interfaccia operativa con Tie. Lazzerini è stato interrogato il 12 luglio, e sempre lo stesso giorno è stato ascoltato Maurizio Rota, ceo della società emiliana, conoscenza storica di Lazzerini.

LEGGI ANCHE Ita Airways chiude in perdita ma Lazzerini si prende il premio

Esclusivo Ita: il report delle indagini sulla malagestione di Lazzerini con Tie
Emiliana Limosani di Ita (Imagoeconomica).

Tante le anomalie: quella strana ripartizione 70-30 per cento

Dalle prime analisi è emerso come il contratto con Tie prevedeva la creazione di un’associazione temporanea di impresa (Ati) tra questa piccola azienda sconosciuta, vicina a un certo mondo sindacale e partitico, e la compagnia di bandiera italiana. E qui iniziano a emergere le prime anomalie. Oltre all’erogazione a Tie dei contributi multimilionari di Ita, su tutti gli accordi che la compagnia di bandiera stipulava con le Regioni in relazione alle intese di marketing territoriale, a Tie veniva riconosciuto il 70 per cento dell’importo e a Ita, che faceva il lavoro, solo il 30. E di questo 70 per cento poi non era chiaro come venissero impegnate le risorse, se non in propositi teorici come «sviluppo e progettazione». Un’aggiunta di altri milioni a quelli già contrattualizzati come fisso da Ita. Poi ci si chiede perché le low cost in Italia hanno prezzi più bassi, ed è chiaro che se i soldi delle Regioni vanno a piccole società terze sicuramente non vengono usati dalla compagnia di bandiera per abbattere i costi dei biglietti o quanto meno per guadagnarci.

Le pressioni del cda per la disdetta del contratto

Il contratto riportava anche che «se al 31/12/2022 i ricavi spettanti a Ita non avessero coperto almeno il 50 per cento dei costi sostenuti da Ita, la compagnia poteva recedere il contratto». E Ita al 31 dicembre 2022 ha rinnovato, verbalizzandolo in una riunione presieduta da Lazzerini del suo Comitato commerciale. Solo dopo le pressioni del cda, settimane più tardi, l’ex ad ha mandato a Tie l’ipotesi di rivedere il contratto e non di disdetta completa come aveva richiesto il cda.

Esclusivo Ita: il report delle indagini sulla malagestione di Lazzerini con Tie
L’ex amministratore delegato di Ita Fabio Lazzerini (Imagoeconomica).

Tutto era lasciato alla gestione discrezionale del management

Sigmastest ha evidenziato come la direzione generale della compagnia non fosse dotata di procedure interne che regolamentassero tali partnership, dove era tutto lasciato alla gestione discrezionale del management. «Mancanza dello svolgimento di un’attività comparativa di benchmarking: assenza di formale indicazioni delle motivazioni economiche e delle opportunità di mercato dell’affidamento diretto a Tie; mancanza delle verifica della congruità delle fee riconosciuta a Tie; mancanza della verifica sulla solidità, l’affidabilità, l’organizzazione di Tie; mancanza di chiarezza sul soggetto referente/responsabile di Ita nella stesura del contratto e della controparte di Tie».

La struttura economica patrimoniale di Tie «poco coerente» con Ita

A fronte di oltre 4,5 milioni versati da Ita da fine dicembre del 2021 a fine 2022, di cui 900 mila euro per i pochi giorni del 2021 e oltre 3,5 milioni nel 2022, Tie ha registrato 0 (zero) ricavi, circa 9 mila euro di costi del personale, cioè neanche il costo di una persona assunta, quindi nessun dipendente nella società: infatti è risultato che Tie si avvalesse di pochi lavoratori autonomi a partita Iva; una perdita di esercizio di oltre 3 milioni, debiti di oltre 3 milioni, fatture numerate consecutivamente da Ita (ben 16, tranne la 4 e la 12 di importi irrisori), quindi Ita unico committente di Tie e nessuna risultanza concreta di altri progetti da altre aziende e/o istituzioni. Il report riporta questa formula: «La struttura economica patrimoniale di Tie appare quindi poco coerente non solo con lo standing di una società come Ita, ma anche rispetto al valore contrattuale delle prestazioni che il partner dovrebbe svolgere per Ita e tale per cui lo Steering committee ne sarebbe dovuto almeno essere informato».

Esclusivo Ita: il report delle indagini sulla malagestione di Lazzerini con Tie
Indagine esterna sull’accordo milionario tra Ita e Tie (Imgoeconomica).

Prestazioni economiche non equilibrate per la compagnia di bandiera

Poi nell’audit c’è anche un capitolo sulle «prestazioni economiche non equilibrate per Ita», dove «a fronte di corrispettivi economici certi, misurabili e fissi che Ita deve riconoscere a Tie… Tie risulta contrattualmente vincolata nel fornire prestazioni con risultati non oggettivamente misurabili e/o direttamente correlabili alle performance di Ita». Inoltre, si parla di «aleatorietà dei tempi di ritorno economico» e tempi di maturazione dei corrispettivi dovuti a Tie che dovevano essere «maggiormente spalmati».

Sostanziose lacune nella costruzione del business case

Altro punto: «l’errata costruzione del business case». Nei diversi interrogatori sono infatti emerse «sostanziose lacune nella sua costruzione»: cioè «mancata traccia delle assunzioni di base; sfidante valorizzazione dei ricavi e della marginalità da parte del team di Lazzerini totalmente disattesi; mancata imputazione dei costi delle consulenze legali e fiscali per stilare il contratto; mancata traccia delle motivazioni che hanno portato all’assunzione di due risorse in Ita (e non in Tie) a fronte inoltre di una previsione di una sola». Nel business case si faceva riferimento a oltre 66 milioni di ricavi aggiuntivi per i biglietti, oltre 15 milioni di fondi da parte di Enti territoriali, e tanto altro, con il risultato finale di 0 (zero) per tutte queste voci.

Esclusivo Ita: il report delle indagini sulla malagestione di Lazzerini con Tie
Fabio Lazzerini (Imagoeconomica).

Mancanza di monitoraggio standard e comunicazioni trimestrali

Non sono state attivate le azioni di monitoraggio comunicate allo Steering committee, che un progetto di questo valore doveva prevedere anche alla luce dei ricavi inesistenti. La prima informativa è stata a settembre del 2022, ossia nove mesi dopo l’avvio e dopo il pagamento mensile fisso di oltre 330 mila euro, nonostante la “non messa a terra” del progetto. In questi progetti è standard un monitoraggio che comporti almeno una comunicazione trimestrale allo Steering committee, che non ci è stata.

Pagamento fuori procedura e fatturazione anticipata

Tie è stato un affidamento diretto da parte della direzione guidata dall’ex ad Lazzerini attraverso il reparto commerciale gestito dalla Limosani. Non è stata applicata alcuna procedura acquisti; «il processo di perfezionamento amministrativo di Sap è avvenuto a regolarizzazione» circa un mese dopo. E le prime due tranche di pagamento a saldo della fattura numero 1 relativa al 2021 di 901 mila euro sono state effettuate su un Iban differente rispetto a quello contrattualizzato senza alcuna verifica da parte di Ita e senza nessuna documentazione a supporto. E sono state fatte prima che la parte formale fosse completata. Un pagamento fuori procedura e fuori flusso approvativo, senza la documentazione formale necessaria.

Esclusivo Ita: il report delle indagini sulla malagestione di Lazzerini con Tie
L’interno dei nuovi aerei Ita (Imagoeconomica).

Otto indicazioni che l’azienda non ha in alcun modo rispettato

Nell’audit ci sono poi quattro pagine in cui Sigmagest evidenzia tutte le azioni di «miglioramento» che sono state richieste a Ita Airways, otto indicazioni molto specifiche che l’azienda non ha in alcun modo rispettato. E, per finire, nell’ultima l’audit chiude con tre note aggiuntive: «Non pervenute le considerazioni e le osservazioni delle note legali di accompagnamento al contratto: la manager che inizialmente ne aveva paventato l’esistenza non le ha prodotte; la certificazione del Romi (Return on marketing investment, ndr) di progetti è stata fornita da una società controllata dalla stessa holding che controlla Tie; quindi, la documentazione non è attendibile; nelle riunioni tra Tie e Ita non si hanno evidenze di chi partecipasse per conto di Tie e della rispondete seniority professionale».

Esclusivo Ita: il report delle indagini sulla malagestione di Lazzerini con Tie
Il presidente di Ita Antonino Turicchi (Imagoeconomica).

Questo report non è stato ancora consegnato al cda in carica

In questa storia di malagestione di un’azienda pubblica, c’è un ultimo atto che racconta come si è agito per chiudere la vicenda con l’allontanamento di Lazzerini. Il documento è stato consegnato al presidente Turicchi il 18 luglio, ed è stato passato subito a Palazzo Chigi e al Mef; tuttavia, il cda che lo aveva commissionato lo ha ricevuto solo durante l’assemblea dei soci che si è tenuta il 20 luglio, in cui è stato sostituito dal nuovo cda. Di conseguenza non ha potuto avviare le azioni del caso. Questo report non è stato ancora consegnato al cda in carica, di conseguenza non c’è attualmente piena conoscenza del danno erariale che la gestione Lazzerini ha prodotto a Ita. Altrimenti immaginiamo che la Corte dei conti sarebbe prontamente intervenuta.

Russia, esplosione in un deposito di fuochi d’artificio. Numerosi i feriti

Nella mattinata di mercoledì 9 agosto, almeno 38 persone sono rimaste ferite in seguito all’esplosione di un deposito di fuochi d’artificio situato all’interno dell’impianto ottico-meccanico di Zagorsk, nella cittadina di Sergiev Posad alle porte di Mosca. L’esplosione, ha riferito il servizio di emergenza russo, è stata provocata da un «fattore umano», mentre alcuni media – come Novaya Gazeta che cita il canale Telegram 112 – scrivono che «è stata causata da un drone».

Le precisazioni del capo del distretto

Il capo del distretto Sergiev Posad ha precisato che l’esplosione è avvenuta in un hangar di 1.600 metri quadrati affittato da una ditta privata sul terreno della fabbrica. In un primo momento, il servizio di emergenza aveva annunciato che l’esplosione era originata nel locale caldaia dello stesso impianto ottico-meccanico.

Edi Rama e quell’ironia tra l’esodo degli albanesi a Bari e le vacanze degli italiani in Albania

In Italia uno degli argomenti forte dell’estate è il caro prezzi sulle vacanze in patria. Al punto che in molti hanno preferito soggiorni più economici da svolgere sulle coste dell’Albania, meta promessa (o presunta tale) soprattutto per le regioni dirimpettaie, tipo la Puglia. Discussione di portata nazionale che non è passata inosservata anche oltre il canale d’Otranto, così come testimoniato dal premier albanese Edi Rama. In occasione del 32esimo anniversario dello sbarco nel porto di Bari della nave mercantile Vlora, Rama ha condiviso un post. Non un consueto ricordo di quei giorni, caratterizzati dalla straordinaria accoglienza dei baresi. Quanto un’ironica (e inappropriata?) rappresentazione di quello che sta accadendo in questa estate 2023.

Il post, un cuore e due bandiere: l’ironia 32 anni dopo la Vlora

L’immagine parla chiaro. Da una parte l’arrivo degli albanesi a Bari, sopra una scritta rossa: «Albanesi partono per l’Italia 1991». Dall’altro lato una foto speculare, la scritta questa volta è azzurra e recita: «Italiani partono in ferie per l’Albania 2023». In chiusura una faccina sorridente, un cuore e le bandiere dei due Paesi. Nel mezzo il tag per la redazione del Corriere della Sera. È stato il quotidiano milanese a lanciare dalle colonne della redazione pugliese un approfondimento sul caro prezzi, aggiungendo che in moltissimi hanno abbandonato l’estate italiana a favore delle spiagge incontaminate di Saranda. Anche se la realtà non è sempre quella della villeggiatura low cost. Nel post, una scritta interlocutoria: «E aspetta aspetta, non hai ancora visto niente». Come se il primo ministro albanese assaporasse l’inizio di un tendenza che porterà sempre più italiani a trovare relax estivo in Albania.

Damiano dei Maneskin e Martina Taglienti in vacanza insieme: la prima foto social

Terminato il tour mondiale, che si è concluso con i trionfali concerti negli stadi italiani, Damiano David dei Maneskin si sta godendo qualche meritato giorno di vacanza, la prima fuga estiva insieme a quella che potrebbe essere la sua nuova fidanzata, Martina Taglienti.

La prima vacanza di Damiano David con Martina Taglienti

Nelle scorse ore la storica bassista dei Maneskin Victoria De Angelis ha pubblicato via Instagram Stories una foto dov’è possibile vedere una tavolata dove sono presenti anche lo stesso leader dei Maneskin Damiano e, subito al suo fianco, la Taglienti.

Damiano dei Maneskin e Martina Taglienti in vacanza insieme: la prima foto social
Damiano e Martina Taglienti seduti insieme a tavola (Instagram).

La ragazza, come ricorderanno gli appassionati di gossip, è la stessa con cui un paio di mesi fa il cantante romano era stato pizzicato in atteggiamenti inequivocabili in discoteca: in un video diventato iper-virale online, si vedeva chiaramente Damiano impegnato a baciare un’affascinante giovane dai capelli biondi, Martina per l’appunto. Non è dato sapere se, oggi, siano ufficialmente una coppia o se si stiano ancora frequentando. Di sicuro tra i due c’è complicità e, soprattutto, stanno continuando a frequentarsi. In che termini non è dato sapere. L’unica altra certezza, per il resto, è che la storia d’amore tra il rocker e Giorgia Soleri fa definitivamente parte del passato, nonostante a lungo i due (come confermato dalla stessa Soleri) abbiano vissuto una relazione aperta.

Chi è Martina Taglienti

Martina è nata il 22 gennaio del 2001 sotto il segno dell’acquario. Di lavoro fa la modella e fa parte dell’agenzia Elite, una delle più importanti nel mondo del fashion internazionale. I più attenti si erano resi conto che Martina Taglienti “circolava” intorno a Damiano ormai da diverso tempo. Spesso infatti la giovane si era fatta vedere al fianco di Victoria sui social, passando tra l’altro anche qualche giorno di vacanza in compagnia di Thomas Raggi ad Ibiza.

Cina, un altro influencer muore per le «sfide alcoliche»

Secondo quanto riportato dal New York Post, il famoso livestreamer Zhong Yuan Huang Ge è morto dopo aver bevuto abbondanti quantità di un potente liquore locale. La moglie del 27enne cinese ha confermato la sua morte in una dichiarazione al media locale Jimu News. Con la morte di Huang sale a due il numero degli influencer che hanno perso la vita in una sfida virale.

Il liquore Baijiu ha una gradazione alcolica tra il 35 e il 60 per cento

Il decesso è avvenuto il 2 giugno dopo che la celebrità di Internet – nota come Fratello Huang per i suoi 176.000 follower sui social media – avrebbe bevuto una quantità eccessiva della cosiddetta «acqua di fuoco cinese», il liquore baijiu che vanta una gradazione alcolica compresa tra il 35 per cento e il 60 per cento. Nei video pubblicati sull’account cancellato di Huang, si poteva vedere il giovane mentre mostrava piramidi di bottiglie vuote. Secondo quanto dichiarato da sua moglie, soprannominata Li, Huang aveva cercato di guadagnare denaro per pagare un enorme debito per un totale di centinaia di migliaia di yuan che aveva contratto prima del suo matrimonio.

Wang morto a maggio per aver bevuto quattro bottiglie di baijiu 

Circa due settimane prima di Huang, il  17 maggio scorso, a perdere la vita era stato l’influencer soprannominato Bro3000: il giovane in live streaming aveva bevuto quattro bottiglie di baijiu per i suoi fan su Douyin, la versione cinese di TikTok. Secondo il sito Sixth Tone «un amico di Huang e Bro3000 ha ricordato che quando i due si sono incontrati alla fine di febbraio, Bro3000 ha esortato Huang a tornare a bere di più per guadagnare più soldi, ma Huang temeva che il suo account sarebbe stato sospeso dalla piattaforma video, come successo ad altri in precedenza».

Cina, sale il bilancio delle vittime: rischio epidemie nelle zone alluvionate

In Cina prosegue la conta dei danni dopo il passaggio del tifone Doksuri. Mentre le acque si ritirano, sale il rischio per la diffusione di epidemie soprattutto nelle zone rurali. La massiccia presenza di carcasse animali e insetti, nonché il ristagno idrico, potrebbero alimentare la propagazione di malattie e il contagio sul resto del bestiame e sulla popolazione. «È necessario valutare con attenzione la situazione e aiutare gli agricoltori colpiti dalla calamità», ha spiegato il ministro dell’Agricoltura Tang Renjian in una nota ufficiale. «Bisogna intensificare le misure di prevenzione contro parassiti e insetti». Intanto sale il numero delle vittime: solo a Pechino, secondo il Beijing Daily, si contano 33 morti e 18 dispersi.

LEGGI ANCHE: La Cina è in deflazione per la prima volta da febbraio 2021

Le difficoltà dell’agricoltura e il bilancio aggiornato delle vittime

Il ministro Tang ha rassicurato che la semina del grano non dovrebbe subire ripercussioni, ma gran parte dei raccolti del Paese è perduta. In grande difficoltà la provincia di Hebei, dove in una settimana è caduta una quantità di pioggia pari a un anno intero. Qui hanno perso la vita migliaia di maiali e pecore, mettendo in ginocchio gli allevamenti e le fattorie. L’agenzia nazionale Xinhua ha riportato gravi danni nella cittadina di Zhouzhou, a sud di Wuhan, dove operai con indosso speciali tute protettive hanno spruzzato disinfettante per prevenire la diffusione di malattie. Si lavora anche per ripristinare il servizio di acqua potabile nelle zone rurali e nella città di Shijiazhuang, dove tubature e pozzi sono stati completamente distrutti dalle inondazioni.

Timori per la diffusione di malattie in Cina per ristagno idrico e parassiti. In orbita un nuovo satellite per il monitoraggio ambientale.
Carcasse di animali nella città di Zhouzhou (Getty Images).

«Vorrei esprimere le mie sentite condoglianze alle famiglie delle vittime», ha detto in conferenza stampa il vicesindaco di Pechino Xia Linmao. «Sono vicino anche ai parenti dei cinque soccorritori che hanno perso la vita nell’adempimento del loro dovere». Fra le zone più colpite c’è il distretto di Mentougou, nella periferia nordoccidentale della capitale, dove le piogge hanno danneggiato 35 mila abitazioni e colpito oltre 300 mila persone. Nella provincia di Hebei si contano altre 15 vittime, cui si sommano anche 22 dispersi, mentre in quella di Jilin sono stati confermati 14 morti, sei dei quali nella città di Shulan. Altre sette persone, tra cui alcuni turisti, hanno perso la vita per l’esondazione di un fiume nella provincia del Sichuan. Le autorità stimano che in tutta la Cina sono state danneggiate o distrutte 59 mila abitazioni, con un impatto su oltre 1,2 milioni di cittadini. Nel Nord-est del Paese è in arrivo una nuova perturbazione che potrebbe aggravare ancora di più il bilancio.

Timori per la diffusione di malattie in Cina per ristagno idrico e parassiti. In orbita un nuovo satellite per il monitoraggio ambientale.
Due donne vicino a un campo distrutto di Zhuozhou (Getty Images).

Intanto la Cina lancia un satellite per il monitoraggio ambientale

Come riporta l’agenzia Xinhua, mercoledì 9 agosto la Cina ha mandato in orbita un nuovo satellite dal suo centro di lancio a Taiyuan, nella provincia dello Shanxi. Aiuterà nel monitoraggio ambientale e nella gestione delle emergenze climatiche. Grazie a un sistema di radar a bordo, potrà tenere sotto controllo le aree più soggette a rischio anche con condizioni meteorologiche avverse. Realizzerà immagini in tempo reale, elaborando migliaia di dati che fornirà poi ai soccorsi in caso di calamità naturali. Sotto il controllo del ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente, contribuirà alle indagini sulle risorse del suolo, sulla conservazione dell’acqua e sullo sviluppo di agricoltura e silvicoltura.

Art Beats, il progetto per incontrare, ascoltare e vedere l’arte

Un progetto diffuso per incontrare, vedere e ascoltare l’arte. È Art Beats, promosso dal Settore Musei Civici di Bologna e da Aeb Industriale, azienda del settore dell’audio professionale, in programma il 16 e 17 settembre 2023 in varie sedi, con ingresso gratuito.

Musei Civici aperti e sette installazioni sonore

I visitatori potranno accedere a sette sedi museali selezionate tra tutte e sei le aree disciplinari in cui si articola il Settore Musei Civici, negli orari di apertura: Museo Civico Archeologico, Museo Civico Medievale, Collezioni Comunali d’Arte, MAMbo – Museo d’Arte Moderna, Museo internazionale e biblioteca della musica, Museo del Patrimonio Industriale, Museo civico del Risorgimento. Oltre che alla visione e al dialogo con l’arte, il pubblico sarà invitato all’ascolto di sette installazioni sonore, ognuna ispirata alle collezioni del museo associato, commissionate da Aeb Industriale ad altrettanti compositori e musicisti, esponenti della poliedrica scena artistica bolognese. La suggestione visiva di questi sette luoghi di cultura della città si trasformerà così in note musicali per offrire una coinvolgente esperienza immersiva ai visitatori. Attraverso la creazione di un Qr Code, ogni composizione resterà a disposizione del museo associato in via permanente per permettere a tutti gli interessati di scaricarle in occasione della loro visita.

Reddito di cittadinanza, Calderone: «Lo perderanno in 200 mila»

«Il reddito di cittadinanza ha sostenuto la lotta alla povertà, però non ha accompagnato al lavoro. Non voglio soffiare sul vento della polemica, ma fare delle riflessioni tecniche che portassero poi a delle evidenze. I 500 mila soggetti che perderanno il reddito di cittadinanza è un dato che non torna». Lo ha detto la ministra del Lavoro, Maria Elvira Calderone, in un’intervista ad Agorà su Raitre, precisando poi che coloro «che usciranno dal circuito del Reddito perché non sono soggetti in condizione di fragilità sono circa 200 mila».

Reddito di cittadinanza, Calderone: «Lo perderanno in 200 mila, il dato dei 500 mila che avrebbero perso l'assegno non torna».
Secondo la ministra Calderone in 200 mila perderanno il reddito di cittadinanza (Imagoeconomica).

«Abbiamo fatto una rivisitazione del concetto di fragilità»

La ministra del Lavoro ha spiegato che il governo, a inizio 2023 con la manovra, aveva previsto l’uscita dal circuito del reddito di cittadinanza di circa 400 mila soggetti considerati occupabili, nella fascia 18-59 anni. In realtà, ha affermato, il numero sarà decisamente inferiore: «Parliamo di nuclei familiari, perché questa era la definizione del Rdc, però il 75 per cento è costituito da nuclei monoparentali». E poi: «Non abbiamo lasciato indietro chi è fragile, anzi con la legge di conversione del decreto si è fatta un’ulteriore rivisitazione di questo concetto di fragilità, proprio per far si che chi ha bisogno possa avere un sostegno».

Reddito di cittadinanza, Calderone: «Lo perderanno in 200 mila, il dato dei 500 mila che avrebbero perso l'assegno non torna».
Maria Elvira Calderone, ministra del Lavoro (Imagoeconomica).

«Il reddito di cittadinanza non ha creato alcun posto di lavoro»

«I numeri parlano e ci dicono che il mercato di lavoro sta dando delle risposte in termini di assunzioni e di posti di lavoro che ci sono. Gli stessi percettori di reddito hanno trovato lavoro nel corso del 2023 e sono diminuite progressivamente le nuove domande di accesso allo strumento, ha continuato la ministra Calderone, smentendo poi il presunto “odio verso i poveri” da parte del Governo Meloni: «La vera ricetta contro la povertà è il lavoro. Queste sono le base dove abbiamo costruito la riforma del reddito di cittadinanza, che non ha creato nessun posto di lavoro».

Perché l’imposta straordinaria sulle banche rischia di essere un boomerang

Ogni giorno politici, manager e banchieri d’affari spendono una parte significativa del loro tempo a dialogare con investitori istituzionali esteri, con lo scopo di convincerli a investire nelle aziende del nostro Paese. In primis perché la gran parte sono realtà eccezionali, leader globali in settori di nicchia, fondate da imprenditori unici: creativi, competenti e appassionati. La principale perplessità che devono affrontare riguarda l’incertezza delle regole nel nostro Paese e le ripercussioni che ne derivano sullo scenario, a cominciare dall’impatto di repentini e inaspettati cambiamenti delle regole fiscali.

L’annuncio dell’imposta straordinaria sulle banche disincentiva gli investitori esteri 

La manovra del governo annunciata lunedì sulla tassazione degli extra profitti delle banche avrà un effetto negativo sulla disponibilità degli investitori esteri ad allocare risorse sul nostro Paese. Molti di loro si chiederanno perché devono continuare a investire in azioni di aziende bancarie italiane invece che in quelle dei concorrenti francesi e tedeschi, svizzeri o americani. La sensazione è che i cali azionari di martedì 8 agosto siano la logica reazione degli investitori esteri che hanno risposto a questa domanda alleggerendo le posizioni sui titoli bancari italiani.

Perché la tassazione degli extraprofitti rischia di essere un boomerang
Matteo Salvini (Imagoeconomica).

Le alternative per salvaguardare mutui e potere d’acquisto

Il fine del governo è corretto: bisogna salvaguardare il diritto alla prima casa e il potere di acquisto delle famiglie, con particolare riguardo a quelle meno abbienti; ma i modi non sono quelli giusti, in un’economia di mercato e in un contesto internazionale dove gli investitori, se si sentono toccati, hanno sempre tante alternative su cui dirottare i loro soldi. Ad esempio si sarebbe potuto fissare un tetto ai tassi dei mutui in funzione dello spread sulla remunerazione dei depositi bancari. E in aggiunta semplicemente chiedere a Poste Italiane spa di remunerare i depositi, per esempio al 3 per cento; in tal modo si sarebbe potuta fare una legge ad hoc per consentire la migrazione dei conti in automatico, incentivando così le banche a remunerare adeguatamente i depositi con un’operazione di mercato. Il rischio è che per risolvere un obiettivo problema delle famiglie italiane se ne crei un altro di dimensioni altrettanto rilevanti.

LEGGI ANCHE: Piazza Affari rimbalza dopo le precisazioni del Mef

La Cina in deflazione: è la prima volta da febbraio 2021

I prezzi al consumo in Cina cedono a luglio lo 0,3 per cento su base annua, segnalando il primo calo da febbraio 2021 e la fase di deflazione in scia al rallentamento dei consumi interni che complica la ripresa economica. Il dato, il principale indicatore dell’inflazione, era pari a zero a giugno e si confronta con attese di -0,4 per cento. Secondo i dati dell’Ufficio nazionale di statistica, vanno male anche i prezzi alla produzione: -4,4 per cento annuo, peggio delle stime di -4,1 per cento e meglio del -5,4 per cento di giugno. La frenata di luglio è la decima di fila a segnalare una deflazione tra la debole domanda e i prezzi delle materie prime in rallentamento.

Il governo fa pressione sugli economisti: nessun dibattito sullo stato finanziario del Paese

Secondo quanto riportato dal The Guardian, le autorità hanno minimizzato le preoccupazioni sulla deflazione. Liu Guoqiang, vice governatore della banca centrale, il mese scorso ha affermato che non ci sarebbero rischi deflazionistici in Cina nella seconda metà dell’anno, ma ha osservato che l’economia ha bisogno di tempo per tornare alla normalità dopo la pandemia. A incidere è il mercato immobiliare ancora debole e l‘elevata disoccupazione giovanile. Oltre alla minore propensione delle imprese straniere a investire in Cina.  Secondo il Financial Timele autorità cinesi hanno esercitato pressioni su economisti locali di alto profilo per evitare di discutere le tendenze negative dell’economia. Compresa la deflazione. 

Sonia Bruganelli, il bacio a un amico e l’ironia sul gossip: «Auguri nuovo uomo della mia vita»

Il settimanale Vero ha regalato ai lettori, nel suo ultimo numero, un’esclusiva: dopo la fine del matrimonio con Paolo Bonolis, Sonia Bruganelli è stata pizzicata dai paparazzi intenta a baciare in bocca un uomo “misterioso”. Nuovo flirt in corso? La verità, come sottolineato dallo stesso magazine gossipparo, è molto diversa da come potrebbe apparire

Sonia Bruganelli dà un bacio a un amico: è uno degli autori di Ciao Darwin

Non c’è voluto molto per risalire all’identità del soggetto in questione: si tratta di Giuseppe Scagliola, autore tv che da diverso tempo lavora al fianco di Sonia Bruganelli alla trasmissione Ciao Darwin, condotta dall’ex marito Bonolis. Proprio in questo periodo si stanno svolgendo le registrazioni di una nuova edizione che andrà presto in onda su Mediaset. La foto non è nient’altro che il frutto di uno scherzoso e innocente gioco tra due amici, nulla più. Rispetto alla foto, Novella 2000 ha aggiunto che la circostanza in cui l’immagine è stata scattata potrebbe essere proprio la registrazione dell’ultima puntata della nuova edizione di Ciao Darwin. Bruganelli ha così scherzato sull’immagine e su tutti i relativi gossip ad essa legati, ripostando un articolo che faceva riferimento al bacio nelle Stories e scrivendo: «Auguri nuovo uomo della mia vita!».

Sonia Bruganelli, il bacio a un amico e l'ironia sul gossip: «Auguri nuovo uomo della mia vita»
Sonia Bruganelli e Giuseppe Scagliola (Storia Instagram).

Come riporta Fanpage, inoltre, pare che alcuni siti avessero scritto che Scagliola fosse già impegnato. Ecco dunque da cosa nasce la sua controreplica ironica: «Non ci credere, non è come sembra, la stampa ci rema contro».

La fine del matrimonio con Paolo Bonolis

Sulla carta, almeno per il momento, non risulta che Sonia Bruganelli sia sentimentalmente impegnata. Poche settimane fa l’autrice ed ex opinionista del Grande Fratello Vip ha annunciato, con una lunga intervista a Vanity Fair, la fine del suo ventennale matrimonio con Paolo Bonolis, rispetto alla quale già da diverse settimane si spettegolava. I due, in ogni caso, sono rimasti in ottimi rapporti.

Miriam Dalmazio: età, biografia e carriera dell’attrice di Studio Battaglia

Miriam Dalmazio, nata a Palermo il 14 settembre 1987, è un’attrice italiana. Da giovane ha lavorato come animatrice nei villaggi turistici e ha avuto esperienza anche come foto modella.

Miriam Dalmazio: biografia e carriera

Dalmazio si è diplomata al Centro sperimentale di cinematografia di Roma e ha subito iniziato a lavorare nella serie tv Capri (2006), proseguendo con Agrodolce, una nota soap opera Rai. Dopo aver preso parte, in ruoli minori, ad altre produzioni televisive, ha ottenuto la prima parte importante nella fiction Che Dio ci aiuti (dal 2011 al 2014). Ha recitato anche in altre fiction, serie tv e film tv come: Il paese delle piccole piogge, regia di Sergio Martino (2012), Sposami, regia di Umberto Marino (2012), Squadra mobile – Operazione mafia capitale (2017), Il cacciatore (2018-2021), I Medici (2018), Studio Battaglia (dal 2022) e Rocco Schiavone (2023-in corso).

Miriam Dalmazio, tra carriera e vita privata
Miriam Dalmazio al Festival di Cannes nel 2018 (Getty Images).

Per lei ci sono stati ruoli importanti anche sul grande schermo, come quelli nei film Sole a catinelle, regia di Gennaro Nunziante (2013) con Checco Zalone, Che strano chiamarsi Federico, regia di Ettore Scola (2013), Una donna per amica, regia di Giovanni Veronesi (2014), Maraviglioso Boccaccio, regia di Paolo e Vittorio Taviani (2015), Il mio corpo vi seppellirà, regia di Giovanni La Parola (2021) e Appunti di un venditore di donne, regia di Fabio Resinaro (2021).

Miriam Dalmazio: la vita privata

Per quanto riguarda la sfera sentimentale, l’attrice è fidanzata con Paolo, imprenditore e proprietario di un resort vicino a Bali. I due si sono conosciuti tramite amici in comune ed hanno un figlio di cinque anni di nome Ian.

Powered by WordPress and MasterTemplate