Cina, sale il bilancio delle vittime: rischio epidemie nelle zone alluvionate

In Cina prosegue la conta dei danni dopo il passaggio del tifone Doksuri. Mentre le acque si ritirano, sale il rischio per la diffusione di epidemie soprattutto nelle zone rurali. La massiccia presenza di carcasse animali e insetti, nonché il ristagno idrico, potrebbero alimentare la propagazione di malattie e il contagio sul resto del bestiame e sulla popolazione. «È necessario valutare con attenzione la situazione e aiutare gli agricoltori colpiti dalla calamità», ha spiegato il ministro dell’Agricoltura Tang Renjian in una nota ufficiale. «Bisogna intensificare le misure di prevenzione contro parassiti e insetti». Intanto sale il numero delle vittime: solo a Pechino, secondo il Beijing Daily, si contano 33 morti e 18 dispersi.

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Le difficoltà dell’agricoltura e il bilancio aggiornato delle vittime

Il ministro Tang ha rassicurato che la semina del grano non dovrebbe subire ripercussioni, ma gran parte dei raccolti del Paese è perduta. In grande difficoltà la provincia di Hebei, dove in una settimana è caduta una quantità di pioggia pari a un anno intero. Qui hanno perso la vita migliaia di maiali e pecore, mettendo in ginocchio gli allevamenti e le fattorie. L’agenzia nazionale Xinhua ha riportato gravi danni nella cittadina di Zhouzhou, a sud di Wuhan, dove operai con indosso speciali tute protettive hanno spruzzato disinfettante per prevenire la diffusione di malattie. Si lavora anche per ripristinare il servizio di acqua potabile nelle zone rurali e nella città di Shijiazhuang, dove tubature e pozzi sono stati completamente distrutti dalle inondazioni.

Timori per la diffusione di malattie in Cina per ristagno idrico e parassiti. In orbita un nuovo satellite per il monitoraggio ambientale.
Carcasse di animali nella città di Zhouzhou (Getty Images).

«Vorrei esprimere le mie sentite condoglianze alle famiglie delle vittime», ha detto in conferenza stampa il vicesindaco di Pechino Xia Linmao. «Sono vicino anche ai parenti dei cinque soccorritori che hanno perso la vita nell’adempimento del loro dovere». Fra le zone più colpite c’è il distretto di Mentougou, nella periferia nordoccidentale della capitale, dove le piogge hanno danneggiato 35 mila abitazioni e colpito oltre 300 mila persone. Nella provincia di Hebei si contano altre 15 vittime, cui si sommano anche 22 dispersi, mentre in quella di Jilin sono stati confermati 14 morti, sei dei quali nella città di Shulan. Altre sette persone, tra cui alcuni turisti, hanno perso la vita per l’esondazione di un fiume nella provincia del Sichuan. Le autorità stimano che in tutta la Cina sono state danneggiate o distrutte 59 mila abitazioni, con un impatto su oltre 1,2 milioni di cittadini. Nel Nord-est del Paese è in arrivo una nuova perturbazione che potrebbe aggravare ancora di più il bilancio.

Timori per la diffusione di malattie in Cina per ristagno idrico e parassiti. In orbita un nuovo satellite per il monitoraggio ambientale.
Due donne vicino a un campo distrutto di Zhuozhou (Getty Images).

Intanto la Cina lancia un satellite per il monitoraggio ambientale

Come riporta l’agenzia Xinhua, mercoledì 9 agosto la Cina ha mandato in orbita un nuovo satellite dal suo centro di lancio a Taiyuan, nella provincia dello Shanxi. Aiuterà nel monitoraggio ambientale e nella gestione delle emergenze climatiche. Grazie a un sistema di radar a bordo, potrà tenere sotto controllo le aree più soggette a rischio anche con condizioni meteorologiche avverse. Realizzerà immagini in tempo reale, elaborando migliaia di dati che fornirà poi ai soccorsi in caso di calamità naturali. Sotto il controllo del ministero dell’Ecologia e dell’Ambiente, contribuirà alle indagini sulle risorse del suolo, sulla conservazione dell’acqua e sullo sviluppo di agricoltura e silvicoltura.

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