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Reddito di cittadinanza, Calderone: «Lo perderanno in 200 mila»
«Il reddito di cittadinanza ha sostenuto la lotta alla povertà, però non ha accompagnato al lavoro. Non voglio soffiare sul vento della polemica, ma fare delle riflessioni tecniche che portassero poi a delle evidenze. I 500 mila soggetti che perderanno il reddito di cittadinanza è un dato che non torna». Lo ha detto la ministra del Lavoro, Maria Elvira Calderone, in un’intervista ad Agorà su Raitre, precisando poi che coloro «che usciranno dal circuito del Reddito perché non sono soggetti in condizione di fragilità sono circa 200 mila».
«Abbiamo fatto una rivisitazione del concetto di fragilità»
La ministra del Lavoro ha spiegato che il governo, a inizio 2023 con la manovra, aveva previsto l’uscita dal circuito del reddito di cittadinanza di circa 400 mila soggetti considerati occupabili, nella fascia 18-59 anni. In realtà, ha affermato, il numero sarà decisamente inferiore: «Parliamo di nuclei familiari, perché questa era la definizione del Rdc, però il 75 per cento è costituito da nuclei monoparentali». E poi: «Non abbiamo lasciato indietro chi è fragile, anzi con la legge di conversione del decreto si è fatta un’ulteriore rivisitazione di questo concetto di fragilità, proprio per far si che chi ha bisogno possa avere un sostegno».
«Il reddito di cittadinanza non ha creato alcun posto di lavoro»
«I numeri parlano e ci dicono che il mercato di lavoro sta dando delle risposte in termini di assunzioni e di posti di lavoro che ci sono. Gli stessi percettori di reddito hanno trovato lavoro nel corso del 2023 e sono diminuite progressivamente le nuove domande di accesso allo strumento, ha continuato la ministra Calderone, smentendo poi il presunto “odio verso i poveri” da parte del Governo Meloni: «La vera ricetta contro la povertà è il lavoro. Queste sono le base dove abbiamo costruito la riforma del reddito di cittadinanza, che non ha creato nessun posto di lavoro».