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Vlora, la storia della nave sbarcata a Bari nel 1991 con 20 mila migranti albanesi
Il 32esimo anniversario dello sbarco record di migranti albanesi al porto di Bari, avvenuto l’8 agosto 1991 a bordo della nave Vlora, è stata l’occasione, per il premier dell’Albania Edi Rama, di ironizzare su come si siano invertiti i flussi tra i due paesi dagli Novanta a oggi. Postando due momenti dell’evento, il leader di Tirana ha così paragonato la storia all’attualità: «Albanesi partono per l’Italia 1991» e «Italiani partono in ferie per l’Albania 2023». Il riferimento è alla quantità di turisti italiani che, speranzosi di trovare prezzi più bassi rispetto al Belpaese, si stanno riversando sulle coste albanesi, in particolare tra Valona, Sarande e Ksamil. Un esodo che al primo ministro ha ricordato quello del 1991 quando in Puglia arrivarono, stipati su una stessa nave, 20 mila migranti albanesi.
Il contesto delle migrazioni da Est dopo la caduta dei regimi comunisti
L’evento si inserisce nel più ampio e complesso panorama politico della caduta del comunismo in Albania. Dopo il crollo del muro di Berlino del 9 novembre 1989, la Germania tornò unita e in Polonia, Ungheria, Bulgaria e Cecoslovacchia le libere elezioni portarono alla fine del regime comunista e alla dissoluzione del blocco sovietico. Solo nella Repubblica Socialista di Romania il trapasso avvenne in modo violento, con una transizione politica segnata da dure rivolte popolari e grandi emigrazioni di massa, in particolare verso l’Italia. Una di queste avvenne a bordo della Vlora, una nave mercantile che il 7 agosto 19911 arrivò a Durazzo (Albania) e che, durante le operazioni di scarico della merce, venne assalita da una folla di circa 20 mila persone che costrinsero il comandante, Halim Milaqi, a salpare per l’Italia.
- LEGGI ANCHE: Edi Rama e quell’ironia tra l’esodo degli albanesi a Bari e le vacanze degli italiani in Albania
Lo sbarco della Vlora e le complesse operazioni di accoglienza e rimpatrio
L’imbarcazione attraccò al porto di Bari (dopo che Brindisi si rifiutò di accoglierla) la mattina seguente (8 agosto), e i migranti furono sistemati per una settimana nello stadio della Vittoria. Alcuni si dispersero in città, trovando rifugio nei giardini, alla stazione o presso qualche famiglia. La gestione di un flusso così cospicuo e inaspettato di arrivi, per di più in piena estate, colse infatti impreparate le istituzioni italiane, che non avevano strutture adeguate a gestire un’emergenza di tale portata. Intanto venne organizzata la più poderosa operazione di rimpatrio della storia repubblicana, con 11 aerei militari C130 e G222, tre Super80 dell’Alitalia e diverse motonavi. I rimpatriati furono oltre 17.400, mentre rimasero in Italia 1.500 persone che avevano fatto domanda di asilo politico.
Il documentario di Daniele Vicari con Kledi Kadiu
La vicenda della Vlora è ricordata come l’episodio più significativo dell’ondata di immigrazione che si ebbe nel nostro paese dal 1990 al 1992, e rimane a tutt’oggi il più grande sbarco di migranti mai giunto in Italia con un’unica nave. L’evento ha ispirato il cortometraggio Vlora 1991, diretto da Roberto De Feo (2004), e il documentario La nave dolce di Daniele Vicari (2012). L’aggettivo” dolce” fa riferimento al fatto che il mercantile trasportava tonnellate di zucchero di canna imbarcato a Cuba. Tra i personaggi del film, realmente presenti sulla nave al momento dei fatti e quindi testimoni diretti, figurano il ballerino Kledi Kadiu, la traduttrice Eva Karafili, il comandante Halim Milaqi, il regista Robert Budina e l’ispettore della Polizia di Stato Nicola Montano, che seguì tutte le operazioni relative all’arrivo nel porto di Bari.