Lavoro ed emergenza caldo, a Genova il primo accordo con cig e turni

È  Genova la prima città in Italia ad avere messo in piedi un vero piano anticaldo per i lavoratori. Intervento che si rende sempre più necessario, considerato l’innalzamento delle temperature. L’incontro si è tenuto questa mattina, lunedì 24 luglio, nella sala riunioni della Prefettura di Genova. Il testo, firmato da enti di controllo, sindacati e associazioni datoriali, indica infatti le linee guida e le misure per la prevenzione e protezione dai rischi. Il focus è sull’organizzazione dell’orario di lavoro articolandolo in modo da agire nelle ore meno calde della giornata. Richiesti ai datori di lavoro anche maggiori turnazioni tra il personale, inoltre saranno realizzati dei percorsi informativi sui possibili problemi di salute, fino all’attivazione della cassa integrazione ordinaria laddove si raggiungano condizioni di lavoro proibitive, vedi l’esperienza del lavoro in edilizia dove superati i 35 gradi centigradi l’azienda può richiedere gli ammortizzatori sociali. Novità dell’accordo è sicuramente l’introduzione della temperatura percepita, ovvero ‘aumentata’ dal tasso di umidità.

Il prefetto di Genova rivendica la titolarità dell’iniziativa. Garnara (Uil): «Primo passo»

Soddisfatto il prefetto del capoluogo ligure Renato Franceschelli: «È stato un lavoro complesso, anche se fatto in termini abbastanza brevi e, forse, è il primo documento che ha la pretesa di inglobare tutte le problematiche legate ai lavori in condizioni estreme, sia per il caldo che per il freddo. Ora datori di lavoro, rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, ma anche enti pubblici, Inail e Inps, avranno linee guida cui attenersi». Sul tema della percezione è intervenuta Elisabetta Trovatore, direttore scientifico di Arpal la quale ha spiegato: «Noi gestiamo una rete osservativa capillare, con temperature e umidità, in tempo reale ogni mezz’ora e questo è il punto di riferimento per adottare misure di questo genere, assieme ai bollettini previsionali del ministero sulle ondate di calore».  Per Mario Ghini segretario generale Uil Liguria, Marco Granara responsabile Ast Cisl Genova, Aurelia Buzzo Segretaria Cgil Genova: «Il protocollo è un primo passo a tutela dei lavoratori di tutti i settori ma in particolare di quelli più esposti agli effetti dei cambiamenti climatici. L’auspicio è che l’intesa diventi strutturale».

A Bari chiude il McDonald’s del centro città, cucine troppo calde. In Piemonte emergenza grandine 

Nel resto d’Italia la situazione non migliora. A Bari chiude il McDonald’s di via Sparano, struttura aperta 24 ore al giorno tutti i giorni. I lavoratori hanno dovuto indire uno sciopero davanti alle due sedi cittadine per far presente ai propri datori di lavoro che le condizioni erano insostenibili. L’aggiunta dei condizionatori (portati da casa) faceva saltare l’impianto elettrico, ecco allora che è stata indetta l’astensione dal lavoro. In Piemonte negli stessi giorni invece l’emergenza è legata alla grandine. L’Arpa, agenzia regionale per la protezione dell’ambiente ha fatto richiesta formale per dello stato di emergenza.

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