Il testamento di Berlusconi aperto davanti a due testimoni

Il testamento di Silvio Berlusconi è stato aperto. Il procedimento è avvenuto davanti a due testimoni, gli avvocati Luca Fossati e Carlo Rimini, nello studio del notaio Attilio Roveda, dov’era depositato. Il primo dei due legali rappresenta i figli Marina e Pier Silvio mentre il secondo Barbara, Eleonora e Luigi. Entrambi gli avvocati hanno lasciato lo studio di Roveda a metà giornata, il 5 luglio. Adesso è attesa la lettura ai figli del Cav. Sono passati 23 giorni dalla morte del Cavaliere, il 12 giugno scorso.

Aperto il testamento di Silvio Berlusconi: attesa per la lettura
Da sinistra: Luigi, Marina e Pier Silvio Berlusconi durante i funerali del Cavaliere (Getty).

Attesa per la lettura ai figli

Il prossimo passo sarà quindi la lettura ai figli. Il notaio Arrigo Roveda, nelle scorse ore, è stato intercettato dai giornalisti e ha più volte sottolineato di non poter «dire niente, né oggi, né domani, né mai». Nessuna dichiarazione nemmeno da Fossati e Rimini. Molti i nodi da sciogliere, soprattutto su come sarà distribuito il pacchetto Fininvest e sul destino dei beni mobili e immobili di Silvio Berlusconi. E resta da capire quale sarà il lascito alla compagna Marta Fascina. Si parla di un assegno di 100 milioni di euro.

Aperto il testamento di Silvio Berlusconi: attesa per la lettura
Marta Fascina piange ai funerali di Silvio Berlusconi (Getty).

Cosa si scoprirà nel testamento

La redistribuzione del 61,21 per cento del capitale di Fininvest in possesso di Silvio Berlusconi, attraverso quattro holding è il nodo principale da sciogliere. Alcuni rumors parlano di un passaggio della società ai cinque fratelli, a cui si aggiungerebbe una quota «tecnica» che permetterebbe ai maggiori Pier Silvio e Marina di fare da guida ai figli più giovani, Barbara, Luigi ed Eleonora. A loro andrà il 40 per cento, mentre il restante 20 rappresenta la parte di cui disponeva Berlusconi per la successione. All’interno del testamento ci sono poi ville, quadri, barche, beni di vario tipo, ma anche il destino del Monza calcio, che gli eredi avrebbero già pensato di vendere.

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