Daily Archives: 4 Ottobre 2023

Iran, la 16enne Armita Garawand in coma: «Aggredita perché indossava male il velo»

Si chiama Armita Garawand, ha 16 anni, ed è stata ridotta in fin di vita a Teheran, in Iran, per aver indossato male l’hijab. Un video diffuso sui social e rilanciato dal Guardian mostra la giovane portata giù da un treno. A strattonarla sono alcune donne in chador nero, che la lasciano sul binario, immobile e apparentemente priva di sensi. Il gruppo per i diritti curdi in esilio Hengaw ha denunciato che Garawand avrebbe subito una «grave aggressione fisica», a causa del velo. Una vicenda che ricorda quanto accaduto il 16 settembre 2022 alla 22enne curda Mahsa Amini, arrestata e picchiata a morte perché non indossava correttamente l’hijab. Armita Garawand attualmente è in coma.

I media statali negano l’aggressione

La storia è stata negata dai media statali, che hanno diffuso un filmato diverso. Secondo Hengaw la clip è stata modificata. La versione delle tv di Stato è che la giovane sia svenuta sul treno, per un calo di pressione, e abbia violentemente sbattuto contro un lato del vagone. L’agenzia di stampa ufficiale Fars ha anche intervistato i genitori. Il padre ha affermato: «Abbiamo controllato tutti i video e ci è stato dimostrato che è stato un incidente. Chiediamo alle persone di pregare per la guarigione di nostra figlia». Su X molti utenti accusano il governo di aver costretto i genitori ad assecondare la versione ufficiale.

Iran, la 16enne Armita Garawand in coma «Aggredita perché indossava male il velo»
Il video in cui Armita Garawand viene portata via di peso dal treno (Twitter).

La giornalista Maryam Lotfi arrestata

Intanto lunedì 2 ottobre la giornalista Maryam Lotfi, del quotidiano riformista Shargh, è stata arrestata dopo essere andata in ospedale nel tentativo di raccogliere informazioni sulle condizioni della 16enne. Anche un anno fa, con il caso di Mahsa Amini, è successo qualcosa di simile. La giornalista Niloufar Hamedi dello stesso giornale è stata la prima a dare la notizia della morte della ragazza. Da allora si trova in carcere, con l’accusa di aver collaborato con la Cia. Rischia la pena di morte.

Quartapelle: «Un anno dopo la storia si ripete»

A commentare la vicenda è stata anche la deputata del Pd, Lia Quartapelle. Su X ha scritto: «Un anno dopo, la storia si ripete: ecco Armita Garavand, una ragazza di 16 anni in coma dopo essere stata aggredita dalla polizia nella metropolitana di Teheran per non aver indossato il velo. Non smettiamo di denunciare, non smettiamo di amplificare la voce di #Donnavitalibertà».

Nati stanchi stasera sul Nove: trama, cast e curiosità

Stasera 4 ottobre 2023 andrà in onda sul Nove il film Nati Stanchi, alle ore 21.25. Il regista è Dominick Tambasco mentre la sceneggiatura è stata scritta da Francesco Bruni, Giambattista Avellino, Salvatore Ficarra e Valentino Picone. Nel cast ci sono, oltre ai due comici siciliani, Marica Coco, Stefania Bonafede e Luigi Maria Burruano.

Nati stanchi è il film che andrà in onda questa sera sul canale Nove, ecco trama, cast e curiosità di questa pellicola.
I due protagonisti (X).

Nati stanchi, trama e cast del film in onda stasera 4 ottobre 2023 sul Nove

La trama racconta la storia di Salvo (Salvatore Ficarra) e Valentino (Valentino Picone), due disoccupati residenti in Sicilia. I due sono fidanzati con Loredana (Stefania Bonafede) e Sandra (Marica Coco) ma non hanno un bel rapporto con le due donne. Queste ultime vorrebbero sposarsi e pressano i loro fidanzati affinché trovino dei lavori, ma Salvo e Valentino non hanno affatto intenzione di lavorare. Anzi, partecipano ai concorsi pubblici disponibili per distrarre le fidanzate ma in realtà cercano di sbagliare tutto perché vogliono ritardare le responsabilità della loro vita.

La situazione cambia quando i ragazzi si recano a Milano per poter partecipare all’ennesimo concorso. A loro insaputa, i due sono stati raccomandati dal compaesano Don Ciccio (Luigi Maria Burruano) e quindi ottengono il posto di lavoro. Questa situazione sarà per i due l’occasione per mettere la testa a posto e decidere finalmente di prendersi qualche responsabilità nella vita, esaudendo anche i desideri delle loro fidanzate. Tuttavia, per sfuggire anche a questo impiego, escogitano un piano geniale ma decisamente stravagante.

Nati stanchi, cinque curiosità sul film 

Nati stanchi, il primo film per il duo di comici

Questo è il primo film per la coppia di comici siciliani Salvatore Ficarra e Valentino Picone. Dopo questa pellicola, il duo ha realizzato altri sei film tra cui Il 7 e l’8 del 2007 e La matassa del 2009.

Nati stanchi è il film che andrà in onda questa sera sul canale Nove, ecco trama, cast e curiosità di questa pellicola.
Gli attori e comici Ficarra e Picone (X).

Nati stanchi, le location delle riprese del film 

Gran parte delle riprese del film sono state effettuate nella località di Palazzolo Acreide, in provincia di Ragusa. Altre scene sono state girate a Milano mentre una sola scena è stata girata a Nepi, in provincia di Viterbo.

Nati stanchi, la colonna sonora realizzata da un gruppo siciliano

La colonna sonora del film è omonima ed è stata realizzata dal gruppo siciliano Tinturia. È composta da 10 brani alcuni dei quali realizzati direttamente per la pellicola del duo di comici. I Tinturia appaiono anche brevemente in una scena del film, quando i due protagonisti sono nel pub con le rispettive fidanzate.

Nati stanchi, l’errore nella scena con le fidanzate

C’è un errore abbastanza evidente nella scena in cui Ficarra e Picone vanno dalle fidanzate sul luogo di lavoro. Infatti, in lontananza, quando si intravedono le due ragazze, una sta sorridendo e addirittura ride. Tuttavia, nella scena successiva diventano arrabbiate e nervose, come richiesto dalla sceneggiatura. Evidentemente non riuscivano a trattenere le risate lavorando con i due comici sul set.

Nati stanchi, un errore geografico durante i titoli di coda

C’è un altro errore, questa volta nell’epilogo della pellicola. Mentre scorrono i titoli di coda si vede Ficarra che sfoglia un quotidiano dal nome Concorsi d’Europa. Il personaggio segnala a Picone le località da visitare con la scusa di fare un concorso e tra queste c’è anche Cipro, che però non fa parte dell’Europa ma del Medio Oriente.

Nas controllano 413 centri sportivi, 118 violazioni: sette chiusi

I militari dei 12 Nas dell’Italia centrale, nel corso di un servizio coordinato disposto nella seconda metà di settembre 2023 dal Gruppo carabinieri per la tutela della salute di Roma, hanno effettuato mirati controlli presso centri e associazioni sportive, palestre, piscine e ambulatori in quattro regioni (Lazio, Emilia-Romagna, Abruzzo e Toscana) per verificare il rispetto della normativa vigente in merito al rilascio di certificati medici per lo svolgimento di attività sportiva.

Tra le irregolarità accertate l’assenza di defibrillatori e il rilascio di certificazioni da parte di medici non autorizzati

Le ispezioni hanno interessato complessivamente 413 centri sportivi, accertando violazioni presso 118 di essi (pari al 28 per cento degli obiettivi ispezionati), sette dei quali sono risultati oggetto di provvedimento di immediata sospensione delle attività a causa delle gravi irregolarità riscontrate. Tra queste l’assenza del defibrillatore salvavita obbligatorio nello svolgimento di attività sportiva, l’attivazione all’interno di palestre di ambulatori in assenza delle previste autorizzazioni e il rilascio di certificazione medica per l’idoneità all’attività sportiva non agonistica da parte di medici prescrittori non autorizzati. In altri sette casi i militari operanti, per le non conformità rilevate, hanno avanzato analoga richiesta di sospensione, tuttora in corso di valutazione. Complessivamente sono state 81 le persone segnalate alle autorità amministrative, nove quelle deferite in stato di libertà alle competenti autorità giudiziarie. Le violazioni contestate, tra penali e amministrative, ammontano a 176 mila euro.

Musica: Salmo, Geolier e Lazza in concerto a Scampia

Si esibiranno Geolier, Lazza, Noyz Narcos, Rose Villain, Salmo e Luchè al 64 Bars live di Red Bull che si terrà a Scampia sabato 7 ottobre. «Da giorni ormai l’organizzazione ha dichiarato il sold out» – fa sapere Nicola Nardella, presidente dell’ottava Municipalità di Napoli – «gli eventi a Scampia funzionano. Abbiamo passato momenti di lavoro folle perché tutto potesse essere organizzato in ogni minimo dettaglio».

Scampia e i grandi eventi

«Sarò all’evento ma tra la gente» – ha aggiunto Nardella – «poiché desidero godermi lo spettacolo coi ragazzi in festa e comunque tra la persone del popolo. Eventi come questi ci insegnano che vi sono notti in cui Scampia è simile a una grande capitale europea e rifulge di bellezza. Alle autorità presenti e alle altre istituzioni» – ha affermato in conclusione il presidente della Municipalità – «chiedo di focalizzarsi su un concetto: Scampia può essere il luogo in cui vengono dislocati i grandi eventi. Con Red Bull siamo cresciuti. Già dalla prima edizione abbiamo dovuto imparare in fretta e oggi ritengo che certi eventi, se li organizzi dalle nostre parti, alla fine riescono meglio».

Carla Bruni: «Quattro anni fa ho avuto un cancro al seno»

Carla Bruni ha rivelato su Instagram di aver lottato, quattro anni fa, contro un cancro al seno. Lo ha fatto con un video postato sul proprio profilo ufficiale, in cui ha condiviso un lungo messaggio scritto su fogli bianchi fatti cadere uno dopo l’altro. L’obiettivo, raccontando la sua storia, è quello di sottolineare l’importanza della prevenzione.

Carla Bruni «Quattro anni fa ho avuto un cancro al seno»
Carla Bruni (ANSA).

Bruni: «Senza mammografia non avrei più il seno sinistro»

Il messaggio lanciato da Carla Bruni è chiaro: «Quattro anni fa mi è stato diagnosticato un cancro al seno. Intervento chirurgico, radioterapia, terapia ormonale, seguo il solito percorso per curare questo tipo di tumore. Ma ho avuto fortuna: il mio cancro non era ancora aggressivo. Perché questo cancro non era aggressivo? Semplicemente perché non ha avuto il tempo di diventarlo. Infatti ogni anno, nella stessa data, faccio una mammografia. Se non avessi fatto questa mammografia ogni anno, oggi non avrei più il mio seno sinistro».

La 55enne: «Ne va della vostra vita» 

Carla Bruni poi ha proseguito: «Se faccio questo post non è per raccontarvi della mia vita o dei dettagli della mia salute ed ho esitato a lungo prima di parlare. Se vi scrivo queste parole è per trasmettervi un solo messaggio. Ma un messaggio fondamentale per tutte le donne che mi leggeranno: fate le vostre mammografie. Fatele ogni anno». E infine la top model 55enne, ex premiere dame di Francia, ha concluso: «Fate le vostre mammografie, ne va della vostra vita».

Ottobre è il mese dedicato alla prevenzione

Non è un caso che Carlo Bruni abbia scelto i primi giorni d’ottobre per lanciare il proprio messaggio. In tutto il mondo è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno. Anche in Italia, in decine di città e piazze, la Lilt, la Lega italiana per la lotta contro i tumori, informa e sensibilizza le donne sull’importanza dei controlli per prevenire il cancro. Il report II numeri del cancro in Italia 2022 parla di 55.700 nuove diagnosi con un incremento dello 0,5 per cento rispetto al 2020.

George Clooney smentisce di voler vendere la sua villa a Como

Si è di recente parlato della possibilità che George Clooney vendesse Villa Oleandra, la sua grande e lussuosa magione affacciata sul lago di Como. A riportare la notizia in anteprima era stato Page Six, noto magazine di gossip statunitense celebre per le sue esclusive. Ma cosa c’è di vero a riguardo? Proprio nulla, perlomeno stando alle dichiarazioni del padrone di casa.

George Clooney smentisce di voler vendere la sua villa sul lago di Como

Villa Oleandra, dunque, non è in vendita, almeno per il momento. A confermarlo è stato George Clooney in persona ai microfoni di AP Entertainment in occasione dell’evento di gala The Albies, organizzato dalla Clooney Foundation For Justice. In questa cornice, raggiunto dai cronisti, Clooney ha così risposto alle voci circolate online, mettendo le cose in chiaro con un pizzico di ironia: «Sto vendendo la mia casa per 107 milioni di dollari? Wow. Ma non è vero. Ogni volta è così: non c’è un frammento di verità». Gli ha fatto eco la moglie Amal, che ha spiegato come, dopo l’uscita della notizia, fossero stati in tantissimi ad averla raggiunta per dei chiarimenti: «Erano davvero sconvolti da questa ipotesi. Ma non è vero quello che è stato scritto».

Un colpo di fulmine tra l’attore e Villa Oleandra

L’indiscrezione, rivelatasi nient’altro che una fake news, era stata data per certa anche dal titolare dall’agenzia immobiliare Engels & Völkers Yasemin Baysal. Ma evidentemente Clooney è fin troppo affezionato alla sua residenza vacanziera per poterle dire addio. Leggenda vuole che nel 2002 la moto dell’attore lo abbandonò proprio di fronte al cancello della villa (ai tempi di proprietà della famiglia Heinz), un caso del destino che avrebbe subito fatto innamorare Clooney di quel posto così affascinante. Appena un anno dopo Villa Oleandra avrebbe così cambiato proprietario, per la cifra astronomica di 10 milioni di dollari. Il resto è storia.

Meta e Siae estendono l’accordo per la musica sui social

La musica resterà ancora su Facebook e Instagram. L’azienda di Mark Zuckerberg Meta e la Siae, Società italiana degli autori e degli editori, hanno infatti esteso l’accordo provvisorio siglato a maggio 2023 e in scadenza il prossimo 6 ottobre. La nuova deadline è fissata per il 31 gennaio 2024. «Utenti e creator continueranno ad accedere al catalogo Siae mentre portiamo avanti le negoziazioni per un’intesa a lungo termine», ha spiegato un portavoce di Menlo Park. «Abbiamo concordato una nuova estensione per la licenza». Nonostante la pace temporanea, il nodo non è ancora stato del tutto sciolto, anche se la nuova proroga può essere vista come un segnale positivo.

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Meta e Siae, le tappe della rottura e l’accordo temporaneo

Il caso era scoppiato a metà marzo 2023, quando la società americana, madre dei social network Instagram, Facebook e WhatsApp, aveva comunicato di non aver raggiunto un accordo con la Siae per il rinnovo della licenza sui diritti d’autore. Parallelamente, Meta aveva silenziato sui suoi social network le canzoni presenti nel repertorio della Società italiana degli autori e degli editori, bloccandone l’utilizzo per post e stories. La Siae, dal canto suo, aveva fatto sapere in una nota di non aver sottoscritto una proposta unilaterale della società di Menlo Park, restia a condividere i dati di riproduzione delle singole tracce musicali. «Un dato per noi fondamentale per capire l’offerta», aveva detto allora il direttore generale Matteo Fedeli. «Loro invece ci hanno messo di fronte a un numero, dicendoci di accettarlo oppure di andarcene».

Rinnovato fino al 31 gennaio 2024 l'accordo provvisorio tra Meta e Siae per la musica su Facebook e Instagram. Era stato siglato a maggio.
Le principali app di Meta, tra cui Facebook e Instagram (Getty Images).

Dopo una brusca interruzione, i negoziati erano poi ripresi nella seconda metà di aprile portando subito alla sottoscrizione di un accordo temporaneo il 15 maggio. «Crediamo sia importante collaborare con l’industria musicale e nel valore della musica italiana», aveva spiegato all’epoca Meta. «Ci auguriamo di poter trattare con SIAE come già facciamo con altri titolari di diritti in Italia». Le trattative proseguiranno, nel frattempo però influencer, creator digitali e tutti gli utenti di Facebook e Instagram potranno continuare a utilizzare i brani degli artisti tutelati da Siae nei loro contenuti. Almeno fino al 31 gennaio.

Pakistan, confermato il terzo caso di polio da inizio 2023

Il Pakistan ha registrato il terzo caso di poliomielite nel 2023 che ha colpito una bimba di 18 mesi nella provincia nordoccidentale di Khyber Pakhtunskhwa (KP). Il caso di polio è stato confermato mercoledì 4 ottobre dal laboratorio nazionale di poliomielite di Islamabad. La bimba, che proviene dal distretto Bannu dove si sono verificati i due casi precedenti identificati a marzo e agosto, è stata colpita da un poliovirus selvaggio 1.

Il governo ha lanciato una campagna di vaccinazione 

Da gennaio 2023, il Pakistan ha registrato 34 campioni ambientali positivi al poliovirus. In risposta, il governo pachistano ha lanciato il 2 ottobre una campagna di vaccinazione anti-polio di sette giorni, che punta a raggiungere oltre 40 milioni di bambini con i vaccini anti-polio e rifornirli di una dose supplementare di vitamina A. La polio resta endemica in Afghanistan e Pakistan, dove rappresenta una minaccia continua. L’interruzione della trasmissione è bloccata in questi paesi, regioni con fragili sistemi sanitari e vulnerabili ai contagi, spesso importati, di casi di polio.

Russia, Stati Uniti e Ue: incontro sul Nagorno-Karabakh poco prima dell’attacco azero

Diplomatici di alto rango provenienti da Russia, Stati Uniti e Unione europea hanno tenuto un incontro segreto in Turchia sul Nagorno-Karabakh, pochi giorni prima dell’inizio dell’operazione militare azera, che di fatto ha portato alla fine della Repubblica dell’Artsakh. Il summit ha avuto luogo il 17 settembre a Istanbul, come parte degli sforzi per fare pressione sull’Azerbaigian affinché ponesse fine al blocco del corridoio di Lachin da parte dell’Azerbaigian e consentisse l’ingresso di convogli di aiuti umanitari dall’Armenia. La notizia, data da Politico citando una fonte anonima, è stata confermata dal Cremlino.

Russia, Stati Uniti e Ue: l'incontro sul Nagorno-Karabakh poco prima dell’attacco da parte dell'Azerbaigian.
Igor Khovaev (Getty Images).

Khovaev, Bono, Klaar: i tre che hanno preso parte all’incontro

Seppur infruttuoso, l’incontro fuori agenda ha rappresentato la ripresa dei contatti tra Mosca e l’Occidente su un importante problema di sicurezza, dopo che l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022 li aveva bruscamente interrotti. Per la Russia, scrive Politico, ha partecipato ai negoziati Igor Khovaev, rappresentante speciale del ministero degli Esteri russo per la risoluzione delle relazioni tra Armenia e Azerbaigian, mentre gli Stati Uniti sono stati rappresentati da Louis Bono, consigliere senior per i negoziati nel Caucaso. Per l’Ue è invece arrivato in Turchia Toivo Klaar, il rappresentante europeo per questa regione.

Russia, Stati Uniti e Ue: l'incontro sul Nagorno-Karabakh poco prima dell’attacco da parte dell'Azerbaigian.
Louis Bono (Getty Images).

Il Dipartimento di Stato Usa si è rifiutato di commentare

«Crediamo che, per evitare malintesi, sia importante mantenere canali di comunicazione con gli interlocutori rilevanti», ha detto un funzionario dell’Ue a Politico, sottolineando che negli ultimi anni Klaar ha avuto diversi colloqui con Khovaev e il vice ministro degli Esteri russo Mikhail Galuzin. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti d’America si è rifiutato di rilasciare commenti sull’incontro sul Nagorno-Karabakh, senza negare in via ufficiale che esso abbia effettivamente avuto luogo. A stretto giro è invece arrivata conferma da parte di Mosca. «Alcuni contatti sul Nagorno-Karabakh hanno effettivamente avuto luogo», ha detto ai giornalisti il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, aggiungendo però che «ci sono molte imprecisioni ed errori» in quello che ha scritto Politico.

Patto sui migranti, c’è l’accordo tra i 27 Paesi Ue sul regolamento

I 27 Paesi membri dell’Unione Europea hanno raggiunto l’accordo sul testo chiave del regolamento delle crisi del patto sui migranti. Ad annunciarlo sono state fonti diplomatiche a Bruxelles. Decisivo, a quanto si apprende, il dietrofront della Germania. Il governo tedesco ha accettato di tornare al testo formulato a luglio, in cui non sono stati inseriti riferimenti alle operazioni condotte dalle ong. A schierarsi contro l’intesa, invece, sono state Polonia e Ungheria. Austria, Repubblica Ceca e Slovacchia si sono astenute. Grande soddisfazione è stata espressa in ambienti diplomatici per il raggiungimento dell’intesa che ha consentito di definire la posizione negoziale del Consiglio in vista delle trattative che si apriranno con il Parlamento europeo.

Von der Leyen: «Una vera svolta»

Esulta la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen. Su X, l’ex Twitter, ha dichiarato: «Accolgo con favore l’intesa politica raggiunta dagli Stati membri sul regolamento sulle crisi. È un vera svolta, che permette di avanzare nei negoziati con il Parlamento Ue e il Consiglio. Uniti possiamo portare a compimento il Patto sulla migrazione prima della fine della legislatura».

Metsola: «Sbloccata una grande sfida»

A commentare è stata anche la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola. Anche lei ha utilizzato un tweet per esprimere la propria soddisfazione: «L’accordo odierno degli Stati membri sulla regolamentazione delle crisi è un passo importante che sblocca una delle più grandi sfide della nostra generazione. Ora dobbiamo realizzare un patto su migrazione e asilo».

Chi l’ha visto?, stasera su Rai 3 i casi di Cristina Golinucci e Alessio Vinci

Stasera 4 ottobre 2023 andrà in onda sul canale Rai 3 il programma Chi l’ha visto?, condotto come sempre da Federica Sciarelli, alle ore 21.20. La trasmissione analizzerà, tra gli altri, il caso della scomparsa di Cristina Golinucci e quello della morte di Alessio Vinci. Nel corso della puntata, disponibile anche in streaming e on demand su Rai Play, verranno inoltre analizzate le scomparse avvenute di recente sul territorio italiano.

Chi l'ha visto, le anticipazioni di stasera 3 ottobre 2023, i casi di Cristina Golinucci e di Alessio Vinci.
Federica Sciarelli, la conduttrice del programma (X).

Chi l’ha visto?, le anticipazioni della puntata di stasera 4 ottobre 2023 su Rai 3

Il primo caso che Federica Sciarelli e la sua troupe seguiranno questa sera è quello di Cristina Golinucci. La ragazza sparì da un convento di Cesena nel 1992 e da allora si sono susseguite molte ricerche, ma nessuno ha mai scoperto la verità sul suo conto. Diversi sono stati gli indizi ritrovati nel tempo, ma ogni pista a poco a poco si è affievolita sempre di più. Recentemente è stata chiesta la nona archiviazione del caso, ma i familiari di Cristina non vogliono arrendersi e dopo circa 31 anni si battono ancora per scoprire la verità sulla ragazza. In studio con la Sciarelli ci sarà Marisa, la madre di Cristina, che esprimerà il suo dolore e chiederà alle istituzioni di non archiviare il caso di sua figlia.

Il secondo caso trattato sarà quello della morte di Alessio Vinci. Il ragazzo, appena 18enne, si trovava a Parigi ed è stato trovato senza vita all’interno di un cantiere nel 2019 . Un mistero che non sembra avere colpevoli ma che solleva molte domande: chi c’era con il ragazzo al momento della sua morte? Perché nella stanza dell’albergo dove si trovava è stato ritrovato una sorta di codice con tre lettere? Mentre le autorità continuano a indagare, la troupe di Chi l’ha visto? ha scoperto la risposta dietro al codice misterioso ed è pronta a condividere con il pubblico questa informazione.

Chi l’ha visto? si soffermerà anche sul caso di Alessandra Ollari, la donna scomparsa improvvisamente a Parma il 29 giugno 2023. Alessandra aveva detto al compagno di uscire per andare a fare la spesa ma poi non è più rientrata a casa. Cosa le è successo e quali sono gli indizi che si hanno sulla sua sparizione? Si tratta di un allontanamento volontario o c’è qualcosa di più sinistro dietro? Sono passati circa tre mesi dall’evento ma il team di Chi l’ha visto? cercherà di ricostruire gli ultimi spostamenti e di comprendere dove si possa trovare ora la donna. Infine, come sempre, il programma darà spazio agli appelli, alle segnalazioni e alle richieste da aiuto da parte delle persone in difficoltà che hanno perso un caro nelle ultime settimane e sperano di ritrovarlo il prima possibile.

Previsioni meteo, in arrivo piogge al Nord e la Bora sull’Alto Adriatico

Sarà una leggera flessione a caratterizzare la giornata di mercoledì 4 ottobre 2023. Torneranno all’improvviso nuvole e rovesci, un po’ di vento di Bora e un calo termico significativo. Questo è quanto annunciato da Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, sottolineando però che saranno «piogge ingannevoli» perché già dal giorno successivo torna la fase estiva con valori record per il mese di ottobre.

Piogge sul Triveneto prima del ritorno dell’anticiclone

Mercoledì 4 sono previsti rovesci sul Triveneto, in particolare a ridosso dei rilievi, con un po’ di Bora sull’Alto Adriatico e qualche addensamento anche su Emilia-Romagna, Liguria e Toscana. Su queste zone si avvertirà anche un temporaneo calo delle temperature. Tra il 7 e l’8 ottobre 2023, l’anticiclone africano tornerà ancora più forte. Al Sud nel weekend si avrà anche qualche timida e isolata nuvola con massime leggermente più basse rispetto al Centro-Nord. Si toccheranno, comunque, i 30-32 gradi su tutto lo Stivale.

Le previsioni meteo nel dettaglio

  • Mercoledì 4. Al Nord: instabile sul Triveneto con alcune piogge o temporali, tante nubi altrove. Al Centro: bel tempo prevalente salvo nubi ed isolati piovaschi in Alta Toscana. Al Sud: tutto sole e caldo estivo.
  • Giovedì 5. Al Nord: cielo a tratti nuvoloso. Al Centro: bel tempo prevalente e caldo estivo. Al Sud: tutto sole e caldo estivo.
  • Venerdì 6. Al Nord: bel tempo prevalente. Al Centro: bel tempo prevalente e caldo estivo. Al Sud: tutto sole e caldo estivo.

La Germania sta scivolando verso l’estrema destra

Secondo Friedrich Merz, leader della Cdu ed erede di Angela Merkel ora relegato a fare il capo dell’opposizione conservatrice, in Germania ci sarebbero 300 mila immigrati che si stanno rifacendo i denti a spese dello Stato, scavalcando pure i malandati tedeschi che non troverebbero posto nelle cliniche traboccanti. Il cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz ha ammesso che il numero dei profughi nel Paese è al momento troppo alto e anche il presidente federale Frank Walter Steinmeier ha affermato che c’è bisogno di limitare l’immigrazione. Se questa è la faccia sobria della Germania, tra istituzioni, governo e opposizione moderata, è facile intuire quale da un lato sia la dimensione reale del problema, dall’altro capire come mai l’Alternative für Deutschland, formazione di estrema destra razzista e sciovinista, sia nei sondaggi praticamente il primo partito nella vecchia Germania Est, intorno al 30 per cento, valore doppio rispetto a quello dell’Ovest.

La Germania sta scivolando verso l'estrema destra
Il leader della Cdu Friedrich Merz (Getty Images).

Il “wir schaffen das” di Angela Merkel è un ricordo sbiadito

Sono passati i tempi, nemmeno tanto lontani visto che era il 2015, quando Merkel alla guida di un governo di coalizione con la Spd, apriva le porte a oltre 1 milione di profughi  in larga parte siriani e afghani, sostenendo che il Paese ce l’avrebbe fatta. Ma il “wir schaffen das” di otto anni fa pare che non valga per oggi e tutti tirano il freno davanti alle ultime ondate che stanno creando problemi di gestione e integrazione. E spostando l’elettorato sempre più a destra. Significativo da questo punto di vista, accanto alle ricerche sociologiche in vista delle prossime elezioni, da quelle regionali domenica prossima in Baviera e Assia a quelle del 2024 in tre regioni della ex Ddr, un nuovo studio della Fondazione Ebert sulle attitudini estremiste e antidemocratiche nella Germania che negli ultimi tre anni è passata dalla pandemia alla crisi migratoria e la guerra in Ucraina.

Oggi oltre il 6 per cento dei tedeschi è a favore di un sistema dittatoriale

In Germania una persona su 12 condivide una visione del mondo estremista e di destra. La percentuale dei cittadini con un chiaro orientamento di questo genere è pari all’8 per cento, in netto aumento rispetto al livello appena inferiore al 2-3 per cento degli anni precedenti. Oltre il 6 per cento dei tedeschi è a favore di un sistema politico dittatoriale con un unico partito forte e un nuovo Führer alla guida del Paese (nel 2014-2021 la percentuale oscillava tra il 2 e il 4 per cento). Oltre il 16 per cento degli intervistati rivendica la superiorità nazionale della Germania e un patriottismo basato su una politica il cui obiettivo primario deve essere garantire al Paese il potere e il prestigio che merita (nel periodo 2014-2021, erano il 9-13 per cento). Lo studio della Ebert Stiftung sottolinea inoltre come la zona grigia tra il rifiuto e l’approvazione degli atteggiamenti estremisti di destra sia diventata notevolmente più ampia.

La fiducia nelle istituzioni è scesa sotto il 60 per cento

Chiara anche la tendenza di parte dell’elettorato considerato di centro a distanziarsi dei principi democratici e a radicalizzarsi verso destra. I numeri del 2022/23 dicono che la fiducia nelle istituzioni e nel funzionamento della democrazia tedesca è scesa sotto il 60 per cento. Molti tedeschi si rifanno a posizioni complottiste (38 per cento), populiste (33 per cento) ed etnico-autoritarie-ribelli (29 per cento). Rispetto alle cifre del 2020/21 si tratta di un aumento di circa un terzo, dopo che già nel 2018/19 era aumentata la percentuale dei cittadini con tendente antidemocratiche. Il 20 per cento dei tedeschi pensa che la Germania assomigli adesso più a una dittatura che a una democrazia (2020/21, 16 per cento).

La radicalizzazione dei moderati rischia di aumentare

C’è da preoccuparsi? Torna il nazismo? No, no ora almeno. Certo è che lo spostamento progressivo della società tedesca verso destra è evidente e legato direttamente al quadro politico-economico-sociale del Paese, in cui i governi che si sono succeduti non hanno trovato le ricette giuste per affrontare e risolvere i vari problemi; movimenti populisti ed estremisti hanno conquistato sempre più spazio e contribuito attivamente alla radicalizzazione di parte dell’elettorato moderato, ora su posizioni più estremiste. Senza risposte concrete ed efficaci da parte della politica lo scivolamento verso destra è destinato però a proseguire.

Inchiesta Santanchè, i giudici ordinano un’ispezione su Visibilia editore

Il tribunale civile di Milano ha ordinato un’ispezione giudiziale sull’amministrazione di Visibilia Editore, presieduta fino al gennaio 2022 da Daniela Santanchè. È stata dunque accolta la richiesta di un gruppo di soci di minoranza e dei pm milanesi. Con l’ispezione, scrivono i giudici, si dovrà verificare «la correttezza della predisposizione del bilancio di esercizio 2022 e della semestrale 2023 sul presupposto della continuità aziendale, considerando la voce avviamento e la voce crediti per imposte anticipate per euro 128.822», nonché «le criticità all’epoca in vigore».

I pm di Milano: «Nuovi gestori non in decisa discontinuità»

Il «nuovo organo gestorio di Visibilia Editore spa» non può «dirsi sia posto in decisa discontinuità con il precedente consiglio di amministrazione», scrivono i giudici civili di Milano. La decisione è arrivata nella causa intentata da un gruppo di soci di minoranza contro gli ex amministratori della società, tra cui Dimitri Kunz e Fiorella Garnero, rispettivamente compagno e sorella della ministra del Turismo, e anche contro il nuovo Cda, che da fine agosto ha come presidente Giuseppe Vadalà Bertini, che ha preso il posto di Luca Ruffino, morto suicida il 5 agosto. Nel provvedimento i giudici mettono in luce tutti i temi delle presunte irregolarità finanziarie e sui bilanci, evidenziate dagli azionisti di minoranza e dai pm nelle memorie depositate nelle ultime settimane.

Sinnai, tenta il suicidio gettandosi da un tetto: ragazzo di 14 anni in fin di vita

Un ragazzo di 14 anni è ricoverato nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Broztu di Cagliari in condizioni critiche dopo un volo di diversi metri dal tetto di un ospizio abbandonato in via Soleminis a Sinnai. Si è trattato di un gesto volontario. Il fatto è accaduto martedì 3 ottobre intorno alle 21.00.

Il messaggio d’addio all’amico prima dell’estremo gesto

Prima di gettarsi, il ragazzo aveva inviato un messaggio d’addio su WhatsApp a un amico e la foto della pineta di Sinnai. Preoccupato dal tenore del messaggio, l’amico ha subito avvertito i genitori del 14enne che hanno deciso di allertare i carabinieri. Militari e familiari si sono messi alla ricerca del ragazzo, poi rintracciato grazie all’ultima geolocalizzazione del suo cellulare. Quando hanno raggiunto il posto indicato, lo hanno trovato a terra in gravi condizioni. Sono quindi arrivati i medici del 118 che lo hanno trasportato al Brotzu di Cagliari, dove sta lottando tra la vita e la morte. Da quanto si è appreso, il 14enne usciva raramente di casa e aveva pochi amici.

Colombia, l’esercito chiede perdono per l’uccisione di civili

Inedita richiesta di perdono, in Colombia, da parte delle forze armate. L’esercito colombiano si è scusato per la prima volta con i parenti dei civili uccisi dai soldati durante il conflitto interno. Le vittime all’epoca vennero presentate come falsi positivi, come vengono definiti gli omicidi extragiudiziali di civili innocenti fatti passare per guerriglieri morti in combattimento. «Riconosciamo che ci sono stati atti dolorosi commessi da membri dell’esercito nazionale che non sarebbero mai dovuti accadere», ha detto il comandante dell’esercito, il generale Luis Ospina durante un evento a Bogotà in presenza, tra gli altri, del ministro della Difesa Iván Velásquez. Il comandante ha poi aggiunto davanti al pubblico, in grande maggioranza formato dalle madri delle vittime: «Offriamo le nostre più sentite e sincere scuse e chiediamo perdono».

Bill Gates ha acquistato il Castello di Portofino

Il magnate americano Bill Gates, attraverso la società Four Seasons, ha acquistato Villa san Giorgio, nota come il Castello di Portofino. L’immobile, 1200 mq, è diviso in 12 mini appartamenti con ascensore privato che porta alla spiaggetta sottostante.

Bill Gates vorrebbe trasformarlo in un albergo di lusso

Il fondatore di Microsoft avrebbe acquistato il castello con l’obiettivo di farne un hotel di lusso per la sua catena Four Seasons acquisita nel 2021 a 2,2 miliardi di dollari dal principe saudita Alwaleed bin Talal. La notizia della vendita girava da fine settembre 2023 così come la cifra d’acquisto, tra i 50 e i 60 milioni di euro. L’ormai ex proprietà del Castello, che fa capo a un assicuratore genovese, aveva confermato l’intenzione di vendere e del resto è ancora online l’inserzione di un’agenzia immobiliare extra lusso con sedi a Santa Margherita, Camogli e Genova. In passato l’immobile era stato di proprietà della baronessa Jeannie Watt Mumm, vedova del barone Mumm, ricordata ancora oggi a Portofino come «la signora del Castello di San Giorgio».

Il sindaco di Portofino: «Può essere solamente una villa a uso residenziale»

A parte la villa di Piersilvio Berlusconi in via di restauro, negli ultimi mesi ci sono state le acquisizioni di Dolce e Gabbana, Jacquemuse e Louis Vuitton senza dimenticare il magnate Bernard Arnault che ha acquistato l’hotel Splendido (20° posizione tra gli hotel secondo Condé Nast Traveller) più lo Splendido Mare e ancora i bagni Fiore e la Langosteria di Paraggi. Per trasformare il Castello in albergo extralusso si dovrà tener conto della necessità di un cambio di destinazione d’uso dell’immobile. Il castello di Portofino è infatti a uso «abitativo residenziale» e per modificarne la destinazione servirà il via libera del Comune e dell’ente Parco di Portofino. E su questo il sindaco Matteo Viacava ha chiarito: «Il piano regolatore è molto chiaro e lì ci può andare solamente una villa a uso residenziale. Immagino che Bill Gates lo sappia. Siamo contenti che una persona così importante abbia dimostrato interesse per Portofino. Ma le regole sono regole e vanno rispettate da tutti».

Lo stallo e i rischi negli Usa ora che McCarthy non è più speaker della Camera

Non era mai successo che lo speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti fosse destituito con una mozione di sfiducia. L’ingrato compito di scrivere la storia è toccato al repubblicano Kevin McCarthy, rimosso con un voto voluto dall’ala più radicale del suo stesso partito e in particolare promosso dal deputato Matt Gaetz, fedelissimo di Donald Trump ed esponente di una fronda legata al tycoon che lo aveva accusato di aver collaborato con i democratici per evitare (come è poi successo) lo shutdown, cioè la parziale chiusura delle attività del governo federale statunitense. La caduta di McCarthy conferma la presa di Trump sul Grand Old Party e ne allunga l’ombra sulla Casa Bianca, gettando la Camera nel caos e paralizzando di fatto la politica del Paese.

Kevin McCarthy non è più lo speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti: cosa succede adesso e l'ipotesi-Trump.
Kevin McCarthy (Getty Images).

Gaetz e gli altri sette: i deputati dell’Elefantino che hanno fatto cadere McCarthy

Sono bastati otto deputati dell’Elefantino per far crollare la risicata maggioranza di McCarthy alla Camera, visto che i democratici non gli hanno teso la mano: oltre a Gaetz, rispondono ai nomi di Andy Biggs, Ken Buck, Tim Burchett, Eli Crane, Bob Good, Nancy Mace e Matt Rosendale, tutti esponenti dell’ala ultra conservatrice del partito. «Oggi ho perso una votazione, ma ho combattuto per ciò in cui credo e io credo nell’America», ha dichiarato McCarthy, sottolineando di «non essere pentito per aver negoziato» con i parlamentari dell’Asinello: «Mi è stato insegnato come risolvere i problemi, non come crearli». Era stato eletto speaker della Camera dei Rappresentanti il 7 gennaio 2023, al termine di un lunghissimo stallo dovuto alle tensioni interne ai repubblicani: furono necessarie 15 votazioni, mai così tante dal 1859.

Kevin McCarthy non è più lo speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti: cosa succede adesso e l'ipotesi-Trump.
Matt Gaetz (Getty Images).

Eletto solo dopo una serie di concessioni ai repubblicani più conservatori

Lo speaker della House of Representatives è il soggetto cui è assegnato il compito di condurre i lavori della camera bassa del Congresso degli Stati Uniti: si trova al secondo posto nella linea di successione presidenziale, dietro al vicepresidente degli Stati Uniti e prima del presidente pro tempore del Senato. Un incarico di rilievo, ottenuto da McCarthy con una maggioranza risicata a seguito di una serie di concessioni fatte ai repubblicani più conservatori, tra cui una modifica al regolamento che consentisse a ciascun deputato di proporre una mozione di sfiducia nei confronti dello speaker. Per riuscire a mantenere la poltrona, McCarthy ha accontentato a più riprese i trumpisti – accettando per esempio di aprire un’indagine di impeachment nei confronti del presidente Joe Biden – ma, appena ha potuto, Gaetz lo ha pugnalato alle spalle.

Kevin McCarthy non è più lo speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti: cosa succede adesso e l'ipotesi-Trump.
Patrick McHenry (Getty Images).

Biden chiede di fare presto, ma nessuno dei papabili ha i voti per essere eletto

Biden ha esortato la Camera a «eleggere presto un nuovo speaker per affrontare sfide urgenti». In attesa dell’elezione, il deputato della Carolina del Nord Patrick McHenry agirà come speaker pro tempore. «Nessuno sa cosa succederà, comprese tutte le persone che hanno votato contro. Non hanno un piano. Non hanno alternative. È stato semplicemente un voto a favore del caos», ha detto Tom Cole, rappresentante dell’Oklahoma. Di sicuro c’è che McCarthy, appena silurato, non si ricandiderà alla carica. E che manca un nome capace di mettere d’accordo tutti. Gaetz, per esempio, ha dato il suo endorsement a Steve Scalise, deputato della Louisiana e soprattutto leader della maggioranza della Camera dei rappresentanti, che però è alle prese con seri problemi di salute. Tra i candidati ci sono poi l’ultraconservatore Tom Emmer (Minnesota), così come Jim Jordan (Ohio) e l’astro nascente del partito Byron Donalds (Florida), che in uno dei turni di votazione di gennaio avevano ottenuto 20 voti. Ma nessuno avrebbe al momento i voti per essere eletto. Questo vale anche per il supplente McHenry, che tra l’altro era molto vicino a McCarthy. Gira poi il nome di Elise Stefanik, al momento la donna più in vista dell’Elefantino. I democratici, tirando l’acqua al loro mulino, sono pronti a sostenere il capogruppo Hakeem Jeffries. Ma sono i repubblicani ad avere la maggioranza alla Camera con 221 seggi, per cui saranno loro a esprimere lo speaker.

E se il nuovo speaker fosse Trump? I fedelissimi del tycoon ci provano

In tutto questo trova spazio anche la fantapolitica. E se il nuovo speaker della Camera fosse Trump? Lo ha proposto in un sondaggio su X il deputato del Tennessee Andy Ogles, includendo il tycoon tra le opzioni. Di più ha fatto il deputato della Florida Greg Steube, che ha direttamente “votato” per The Donald.

Decisamente dalla parte dell’ex presidente anche Marjorie Taylor Greene, deputata della Georgia.

Storicamente, la Camera ha sempre eletto uno dei suoi deputati come speaker, ma la Costituzione degli Stati Uniti non dice espressamente che l’incarico debba andare a un membro eletto della camera bassa del Congresso. Trump, però, ha già fatto sapere di non essere interessato: meglio concentrarsi sulle Presidenziali del 2024.

Kevin McCarthy non è più lo speaker della Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti: cosa succede adesso e l'ipotesi-Trump.
Kevin McCarthy e Donald Trump nel 2020 (Getty Images).

Senza uno speaker permanente la Camera non può prendere iniziative

Insomma, non importa quale repubblicano sostituirà McCarthy: chiunque sarà il su erede, troverà una Camera con una maggioranza spaccata, espressione delle divisioni interne al partito. E le stesse sfide da affrontare per gestire il modo efficace il ramo del Congresso. Non è chiaro quando verrà eletto il nuovo speaker o, meglio, quando inizieranno le votazioni. Diversi repubblicani hanno dichiarato di voler incontrarsi il 10 ottobre per discutere i possibili successori di McCarthy, con un primo voto il giorno successivo. Ma c’è chi pronostica un’accelerata, puntando già sul 7 ottobre. Di sicuro c’è da fare presto a Washington. Fino all’elezione di un nuovo speaker permanente, infatti, la Camera non può funzionare o prendere iniziative (come lo stanziamento di aiuti all’Ucraina). E tra le urgenze c’è una legge finanziaria per l’anno fiscale appena iniziato che eviti lo shutdown del governo, che grazie a una misura provvisoria è stato rinviato di 45 giorni, ossia al 17 novembre.

Euro 2032, via libera della Uefa alla candidatura di Italia e Turchia

Italia e Turchia viaggiano a braccetto verso Euro 2032. Nella mattinata del 4 ottobre, la Uefa ha infatti dato il primo via libera alla candidatura congiunta dei due Paesi per ospitare la rassegna di calcio continentale. «In seguito alla proposta del 28 luglio, l’amministrazione ha scritto a entrambe le federazioni confermando che l’offerta è stata ricevuta», ha dichiarato in un comunicato stampa la Uefa. «Verrà inviata adesso per la valutazione e l’esame al Comitato esecutivo». Ankara, in parallelo, ha deciso di ritirarsi dall’edizione 2028, per cui restano soltanto Regno Unito e Irlanda che hanno ormai la strada spianata. L’annuncio ufficiale dei Paesi ospitanti per le due edizioni dei Campionati europei arriverà il prossimo 10 ottobre nella riunione di Nyon, in Svizzera. «Le presentazioni durante l’incontro costituiranno una parte importante del processo che terrà in debita considerazione il contenuto delle proposte di offerta prima di raggiungere una decisione», ha poi concluso la Uefa.

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Euro 2028, i 10 stadi scelti da Regno Unito e Irlanda per le gare

«Non vediamo l’ora di presentare la nostra offerta alla UEFA il 10 ottobre», ha affermato la Federcalcio irlandese in una nota riportata da Reuters. «Sono tempi entusiasmanti e abbiamo una proposta molto convincente per Euro 2028». Intanto, come spiega la Bbc, Dublino e Londra avrebbero già individuato i 10 stadi che ospiteranno le gare dell’Europeo. In lista ovviamente Wembley, teatro della finale del 2021 vinta dall’Italia di Roberto Mancini contro i padroni di casa. La capitale britannica vanterà anche l’impianto del Tottenham Hottspur da oltre 60 mila posti. Ci saranno poi anche Etihad di Manchester, casa del City di Pep Guardiola, il St. James’ Park di Newcastle, il Villa Park di Birmingham e l’Everton Stadium di Liverpool. In lista anche il Principality Stadium di Cardiff, Hampden Park di Glasgow, Casement Park di Belfast e infine Aviva Stadium di Dublino.

La Turchia ha presentato una candidatura congiunta con l'Italia per Euro 2032. Per l'edizione 2028 rimangono solo Regno Unito e Irlanda.
Lo stadio di Wembley a Londra potrebbe ospitare le gare di Euro 2028 (Getty Images).

Sergio Castellitto nominato presidente del Centro sperimentale di Cinematografia

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha designato Sergio Castellitto alla presidenza del Centro sperimentale di Cinematografia. Pupi Avati, Giancarlo Giannini, Cristiana Massaro, Andrea Minuz, Santino Vincenzo Mannino e Mauro Carlo Ciampotti sono stati designati componenti del Consiglio di amministrazione. I primi tre sono stati scelti e nominati direttamente dal ministro, gli altri sono nominati su proposta degli altri ministri. Questo il commento di Sangiuliano: «La designazione di un Cda di così alto profilo, guidato da una personalità di assoluta qualità umana e professionale come Sergio Castellitto e composto da nomi prestigiosissimi, ci fa capire quanto le polemiche dei mesi scorsi fossero pretestuose. Volevamo elevare la qualità e lo abbiamo fatto». Le commissioni Cultura di Camera e Senato ora dovranno esprimere il proprio parere entro 20 giorni.

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