Tragedia a Palermo, dove una donna di 76 anni (di cui per il momento si conoscono solo le iniziali, M.B.) è stata investita da un mezzo dell’esercito in Viale Lazio, all’angolo con viale delle Alpi. Il dramma si è consumato nella mattinata del 28 settembre 2023. Immediato l’intervento da parte degli agenti della polizia municipale, che stanno eseguendo i rilievi per cercare di ricostruire cos’è accaduto. Sul posto sono accorsi anche i sanitari del 118, che hanno constatato il decesso della donna.
Indagini in corso
In base alle prime informazioni trapelate, la vittima stava attraversando la strada quando è stata travolta dal mezzo pesante. Il personale del 118 ha provato a rianimarla per diversi minuti, ma alla fine per lei non c’è stato nulla da fare. Sul posto, nel frattempo, sono arrivate anche diverse volanti di polizia e la sezione Infortunistica della polizia municipale. Per permettere l’effettuazione di tutti i rilievi del caso, sul luogo dell’investimento la strada è stata chiusa al traffico e i mezzi sono stati deviati su via delle Alpi.
Cresce il numero di migranti in transito alla frontiera di Ventimiglia, complici da una parte i respingimenti delle autorità francesi, dall’altra i recenti sbarchi a Lampedusa. È quanto si può constatare dai pasti, colazione e pranzo, somministrati dalla Caritas di Ventimiglia, che sono saliti a 250 al giorno, contro i 180 di una decina di giorni fa. «Si tratta di persone provenienti, nella stragrande maggioranza dei casi, dall’Africa subshariana» – ha affermato Maurizio Marmo, il responsabile della Caritas Intemelia – «quindi: Sudan, Eritrea e Costa d’Avorio. Non vediamo in questo momento afgani o siriani, che solitamente percorrono la rotta balcanica».
«Servono azioni umanitarie»
Anche il Punto di assistenza diffusa (Pad), situato nei pressi della sede Caritas di via San Secondo, nella città di confine, istituito apposta per accogliere famiglie, in prevalenza donne e bambini, è quasi sempre pieno. Lunedì 2 ottobre, dovrebbe arrivare a Ventimiglia il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, atteso per un Comitato sull’ordine e la sicurezza pubblica, con all’ordine del giorno la creazione di un centro di permanenza e rimpatrio (Cpr) a Ventimiglia o nelle strette vicinanze. «Sui Cpr siamo in linea con quanto affermato dalla Cei» – ha aggiunto Marmo – «che dice di rispettare i diritti umani delle persone. Siamo sempre stati dell’idea che servono azioni umanitarie, servizi di accoglienza per le persone in transito e il Cpr non risponderebbe a questi requisiti».
Si sono definitivamente spente le speranze di familiari e affetti di Antonello Cristiano, l’appassionato di parapendio di cui si erano perse le tracce dopo un’esercitazione effettuata con alcuni compagni di volo avvenuta nel pomeriggio di mercoledì 27 settembre 2023. Al momento della caduta l’uomo si trovava sul suo parapendio ed era impegnato in un sorvolo della zona di Bagnolo, comune piemontese in provincia di Cuneo.
L’ultimo avvistamento dei compagni sopra ai boschi di Pra ‘d Mill
Le ricerche erano partite immediatamente dopo l’allarme lanciato dai compagni di sorvolo, resisi subito conto che il soggetto si era sganciato dal gruppo forse a causa di problemi alla vela, o magari a causa di una corrente d’aria inattesa. L’uomo, decollato da Rucas, sede di una stazione sciistica, era stato avvistato per l’ultima volta sopra ai boschi di Pra ‘d Mill, poi era sparito nel nulla. Alla fine, la tragica scoperta: la salma di Cristiano è stata recuperata dai soccorritori nella mattinata di giovedì 28 settembre, alle prime luci dell’alba, in una zona impervia impossibile da raggiungere prima che giungesse il mattino. Alle ricerche hanno partecipato i vigili del fuoco di Saluzzo e Barge, in collaborazione con i carabinieri e il Soccorso alpino, oltre che decine di volontari dell’Aib e della Protezione civile di Bagnolo. Per cercare di ritrovare l’uomo ci si è affidati persino a termocamere installate su droni.
Chi era Antonello Cristiano
Secondo quanto riportato da La Stampa, il corpo ormai senza vita dell’uomo è stato portato a valle in una piazzola dove un medico ha constatato il decesso. Come precisato da Savona News, il nome che era stato inizialmente diffuso da parte delle autorità (Roberto Balbo) era in realtà quello dell’istruttore che viaggiava con la vittima. Antonello Cristiano era un savonese, classe 1961, impiegato dell’ufficio di gabinetto della prefettura.
È iniziato alle 7.00 della mattinata di giovedì 28 settembre 2023 lo sciopero di 24 ore dei lavoratori dello stabilimento Acciaierie d’Italia di Taranto, di Ilva in As e dell’appalto indetto dai sindacati metalmeccanici e da altre categorie per richiamare l’attenzione sulla situazione delle fabbrica definita in «una fase di abbandono e pericoloso declino» e che rischia «una irreversibile condizione di spegnimento». Le risposte ottenute dal vertice del giorno precedente a Palazzo Chigi sono state definite insoddisfacenti dalle organizzazioni sindacali. Presenti anche presidi sulle strade che conducono alle portinerie.
In programma lo Steel Commitment 2023
Sempre giovedì 28 è previsto l’evento Steel Commitment 2023, l’incontro commerciale con i clienti organizzato da Acciaierie d’Italia nello stabilimento di Taranto. Secondo le organizzazioni sindacali, l’azienda ha intenzione di presentare una «realtà distorta». Nell’incontro avvenuto il 27 settembre 2023, hanno avvertito i sindacati, «non abbiamo ricevuto nessuna chiara risposta su come il governo intenda risolvere questa annosa vertenza. Restiamo stupiti ed esterrefatti dall’aver appreso dal governo dell’interlocuzione in atto con ArcelorMittal per raggiungere un nuovo accordo, dopo quello di marzo 2020 a noi a tutt’oggi sconosciuto, che nella sua realizzazione sta mantenendo come filo di continuità con i governi precedenti l’esclusione dei lavoratori e dei loro rappresentanti sindacali».
Show del Segretario di Stato Usa Antony Blinken. In occasione del lancio della Global Music Diplomacy Initiative, un’iniziativa diplomatica che prevede l’esibizione di artisti statunitensi in Paesi come Cina e Arabia Saudita e volta a «elevare la musica a strumento diplomatico per promuovere la pace e la democrazia e sostenere gli obiettivi più ampi di politica estera degli Stati Uniti», si legge sul sito del dipartimento, Blinken si è esibito con la chitarra ritmica cantando Hoochie Coochie Man di Muddy Waters. La performance del Segretario di Stato ha stupito (positivamente) molti utenti, tanto che c’è chi si è chiesto: «Perché quest’uomo non è il presidente degli Usa?». E chi ha coniato il neologismo: “diplomusic”.
I couldn’t pass up tonight’s opportunity to combine music and diplomacy. Was a pleasure to launch @StateDept’s new Global Music Diplomacy Initiative. pic.twitter.com/6MUfTXO9xK
Nella sala ricevimenti del dipartimento di Stato prima di lui erano saliti sul ‘palco’ star come Herbie Hancock, Dave Grohl e Gayle. Il programma promosso da Blinken prevede concerti di Hancock in Giordania, dove insieme a Dee Dee Bridgewater e all’Herbie Hancock Institute of Jazz Ensemble dell’Università della California celebrerà il 60esimo anniversario del tour Jazz Ambassador di Duke Ellington del 1963, e in Arabia Saudita. A novembre invece l’Orchestra di Filadelfia volerà in Cina in occasione del 50esimo anniversario della prima tournée del 1973.
La playlist del segretario di Stato
Sul profilo X del dipartimento di Stato invece è stata recentemente postata la playlist Spotify di Blinken, che non ha mai nascosto la sua passione per la musica. «Mentre ci prepariamo ad accogliere i musicisti al dipartimento di Stato per il lancio della Global Music Diplomacy Initiative», si legge nel messaggio, «dai uno sguardo ad alcuni dei brani musicali che hanno ispirato Blinken durante i suoi viaggi diplomatici».
As we gear up to welcome musicians to the State Department for the Global Music Diplomacy Initiative launch, take a look back at some of the music that inspired @SecBlinken on his diplomatic travels. https://t.co/6QuZIVK3Ke
Prevista una giornata da bollino nero venerdì 29 settembre per il trasporto aereo con lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori dell’handling. A proclamare lo stop la Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl T.a e i sindacati di base Usb e Cub per il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da sei anni.
«Rosatom» l’autorità nucleare russa «è impegnata nella creazione di armi avanzate in grado di mantenere un equilibrio strategico nel mondo». La dichiarazione arriva direttamente dal presidente russo Vladimir Putin, citato dall’agenzia di stampa Ria Novosti. Secondo il leader del Cremlino «è importante che gli scienziati nucleari russi aumentino i contatti reciprocamente vantaggiosi con partner coscienziosi e affidabili all’estero».
Russian propagandists threaten to hit Kyiv with nuclear weapons and attack "American decision-making centers" – to get Americans "a little more alert". pic.twitter.com/5lxOGQfmy0
Come riportato dall’agenzia di stampa Tass, il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha invece dichiarato: «La nostra posizione resta valida: siamo pronti a negoziare, ma tenendo conto delle realtà che si sono sviluppate sul terreno e tenendo conto della nostra posizione, che è ben nota a tutti». Sul possesso di armi nucleari, Lavrov aveva dichiarato che sarebbe stato «esclusivamente di natura difensiva».
Gli sceneggiatori sono tornati a lavoro dopo la fine dello sciopero durato quasi 150 giorni. In attesa della ratifica ufficiale del nuovo contratto, gli autori di serie tivù e film hanno già ripresa la scrittura dei copioni, in attesa che anche gli attori pongano fine alla loro protesta. «La priorità andrà ai progetti già avviati prima di maggio», ha spiegato a Variety Elsa Ramo, legale di Imagine Entertainment e Skydance. «Bisogna però capire come portare avanti la produzione». Il rischio maggiore è che gli Studios, per l’elevato numero di titoli fermi al palo, si fiondino su registi e showrunner nello stesso momento, con un sovraccarico di lavoro e inevitabili sovrapposizioni. «Tutti a Hollywood vorranno iniziare presto», ha detto un capo di produzione. «Ci sarà una competizione brutale per i talenti». Probabile lo slittamento di alcuni show, che già hanno subito importanti ritardi sulla tabella di marcia.
L’insegna di Hollywood a Los Angeles (Getty Images).
Da Stranger Things 5 a Euphoria 3, le priorità a Hollywood fra le serie tivù
«Non sarei sorpreso di trovare sovrapposizione fra scrittura e riprese, quando potranno iniziare», ha poi proseguito un altro produttore. «Sarà un mercato ancora più complesso di quanto già visto in passato a Hollywood». Ciascuno streamer, secondo Variety, ha già scelto i titoli cui dare maggiore priorità. Netflix, per esempio, intende spingere soprattutto sulla quinta e ultima stagione di Stranger Things, prima che il cast cresca e non possa più interpretare un gruppo di liceali. «Siamo tornati», hanno postato su X i fratelli Duffer. Importante anche far ripartire la scrittura del copione di Mercoledì 2con Jenna Ortega, fra i maggiori successi della piattaforma. Non si esclude però un budget più limitato, dovendo attingere alle casse per un numero molto alto di produzioni. Così facendo, ulteriori ritardi potrebbero affliggere il settore, soprattutto per film e serie già previste per il 2025.
Quanto a HBO, in cima alla lista delle cose da fare ci sono Euphoria 3con Zendaya, la seconda stagione di The Last of Uscon Pedro Pascal e Bella Ramsey e un nuovo capitolo di The White Lotus. Nessun problema invece per House of the Dragon 2, nuova stagione del prequel e spin-off di Game of Thrones, le cui riprese erano già terminate prima dell’inizio dello sciopero. Discorso simile anche per Gli Anelli del Potere 2 atteso su Amazon Prime Video i cui ciak sono andati avanti nel Regno Unito senza subire interruzioni. Il colosso di Seattle ha però cancellato, a causa del clima di incertezza, le nuove stagioni di Inverso e Ragazze vincenti. Warner Bros. si metterà presto alla ricerca di un regista e degli sceneggiatori per l’adattamento seriale di Harry Potter.
Tra i film ripartono The Batman 2, Fast X – Parte 2 e Star Trek
Hollywood prepara anche l’avvio di numerosi progetti cinematografici, tra cui attesi sequel e nuovi titoli. Paramount inizierà presto il casting per gli sceneggiatori del reboot di Star Treke per un adattamento della serie di Tom Clancy Rainbow Six. Warner Bros. invece attende che Matt Reeves torni ai banchi di lavoro per continuare a scrivere il copione di The Batman 2, secondo capitolo sull’Uomo Pipistrello interpretato ancora una volta da Robert Pattinson. Per quanto riguarda invece Superman: Legacy e Mineraft, James Gunn ha già ultimato la stesura dei dialoghi, con inizio delle riprese previsto in primavera 2024, attori permettendo. Universal dal canto suo attende una prima bozza di Fast X – Parte 2, attualmente atteso in sala il 4 aprile 2025.
Il cast completo di Fast X alla premiére di Roma (Getty Images).
Tanti film invece attendono novità dal sindacato degli attori Sag-Aftra per iniziare o ultimare le riprese. È il caso, per esempio, del sequel de Il Gladiatore, dato che Ridley Scott ha già girato metà dei ciak a Malta e in Marocco. Quasi ultimate invece le produzioni di Deadpool 3 con Ryan Reynolds e Hugh Jackman, Mission: Impossible Dead Reckoning – Parte 2 e Juror No. 2, l’ultimo film di Clint Eastwood.
Una donna portoghese di 23 anni è morta in Svizzera dopo essere stata investita sulle strisce pedonali da un automobilista italiano 44enne residente nel Vallese centrale. L’incidente si è verificato lunedì 25 settembre 2023, verso le 17, nel comune di Sierre, nel canton Vallese. «All’altezza di un attraversamento pedonale e per una ragione che l’inchiesta dovrà determinare, uno scontro si è verificato tra il paraurti del veicolo e un pedone che stava attraversando la carreggiata», ha fatto sapere la Polizia cantonale. Dopo essere stata investita, la giovane, residente nel cantone di Friburgo, è caduta a terra. Gravemente ferita, è stata trasportata in ambulanza all’ospedale di Sion, dove mercoledì 27 settembre è morta a causa dei traumi riportati.
«Gli amici di Orgosolo sono profondamente scossi per la tragica scomparsa di Matteo Messina Denaro». Il giorno dopo la tumulazione della salma del boss nel cimitero di Castelvetrano, in piena Barbagia, a Orgosolo in Sardegna, spuntano manifesti funebri commissionati da un anonimo cittadino all’agenzia Goddi del paese.
Affissi in nove punti della città
Le foto dei manifesti, che sono stati affissi in nove punti della cittadina per una spesa complessiva di 60 euro, hanno fatto subito il giro dei social e del web: c’è chi pensa a una goliardata e chi, invece, si indispettisce. Intanto, però, le immagini sono diventate virali. Contattata dall’Ansa l’agenzia Goddi di Orgosolo fa sapere di avere ricevuto una telefonata da una persona che resta anonima con la richiesta di affiggere i necrologi per Matteo Messina Denaro che sono stati piazzati nel pomeriggio di mercoledì 27 settembre.
Il Consiglio dei ministri ha approvato la Nadef, Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza, ossia lo strumento che permette di aggiornare gli obiettivi delle politiche di finanza pubblica in base all’attuale andamento macroeconomico. Il ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, ha parlato di scelte responsabili da parte del governo, con la Nadef che punta a rimettere in discussione le regole del patto di stabilità europeo e che, in vista della Legge di Bilancio del 2024, stima un Pil italiano allo 0,8 per cento nel 2023 e dell’1,2 per cento nel 2024.
Il rapporto deficit/Pil passa al 5,3 per cento
La Nadef stima un’innalzamento del rapporto deficit/Pil, che passa dal 4,5 per cento del Def al 5,3 per cento per effetto, come ha riferito il ministro, del Superbonus e dei bonus edilizi, che hanno avuto un forte impatto negativo sulle casse dello Stato, con il debito che in loro assenza sarebbe sceso quasi di un punto percentuale. In vista della prossima Legge di Bilancio, l’obiettivo dichiarato nella Nadef è quello di sospendere questi bonus, facendo scendere il deficit al 4,3 per cento (meno 0,7 punti percentuali, circa 14 miliardi di euro). Per quanto riguarda il Pil, Prodotto interno lordo, la Nadef prospetta un crescita aggiornata dello 0,8 per cento nel 2023, dell’1,2 per cento nel 2024, dell’1,4 per cento nel 2025 e dell’1 per cento nel 2026.
La spesa per i redditi medio bassi attraverso il taglio del cuneo
Nel corso della presentazione della Nadef, Giorgetti ha anche precisato che l’obiettivo del 4,3 per cento del deficit nel 2024 lascia al governo la possibilità di agire in beneficio dei redditi medio bassi, sopratutto attraverso il taglio del cuneo e «misure premiali per la natalità oltre a stanziamenti significativi per rinnovo del contratto del pubblico impiego». Come evidente, l’Italia dunque prospetta di non rispettare la soglia limite del 3 per cento del rapporto deficit/Pil, ma questo, dice Giorgetti, «non induce a ritenere di fare politiche procicliche che alimentano la recessione e quindi l’asticella si sposta a un livello di ragionevolezza».
Tagli alla spesa di 2 miliardi e investimenti tipo il Ponte sullo Stretto
Sono stabiliti anche tagli alla spesa della spending review, con il ministero dell’Economia che ha previsto un taglio delle spese nel 2024 di circa 2 miliardi compreso quanto già era stato previsto, ovvero 300 milioni. Rispetto, invece, agli investimenti di Stato, nella Nadef si fa anche riferimento al Ponte sullo Stretto di Messina per il quale nel 2024 ci sarà un primo stanziamento attraverso il fondo opere infrastrutturali.
«Ciò che avevamo da dire lo abbiamo scritto nel ricorso in appello appena depositato. A nostro parere ci furono crudeltà, efferatezza e premeditazione. Chiediamo l’ergastolo. Riteniamo che quella sia la pena adeguata: parlano i fatti». A spiegarlo è il procuratore di Busto Arsizio, Carlo Nocerino, dopo aver presentato ricorso in appello contro la condanna a 30 anni di Davide Fontana per l’omicidio della 26enne Carol Maltesi.
Il cardine dell’impugnazione verte sul riconoscimento delle tre aggravanti escluse in primo grado, in particolare quelle della crudeltà e della premeditazione. La vittima fu presa a martellate, sgozzata e il suo corpo fatto a pezzi e tenuto per quasi due mesi in un congelatore. Solo a fine marzo dell’anno scorso l’omicida si liberò dei resti della vittima gettandoli in una discarica a cielo aperto nel bresciano. Il bancario confessò l’omicidio poco dopo. I famigliari della 26enne si erano detti offesi dalla prima condanna a 30 anni pronunciata dalla corte d’Assise presieduta da Giuseppe Fazio chiedendo giustizia.
È morto a 70 anni il giornalista Armando Sommajuolo, noto volto di La7. A darne notizia è stato Enrico Mentana che, sui suoi canali social, ha scritto parole di affetto e cordoglio per il collega: «Colonna di questo telegiornale dai tempi in cui si chiamava Tmc news e fino al 2015, per molti di voi è un volto amico, per noi un amato compagno di lavoro, un professionista solido, positivo, professionale, e soprattutto un uomo perbene. Un abbraccio ai suoi cari».
Ha condotto tutte le principali edizioni del TgLa7
Nato a Roma nel 1953, Sommajuolo ha iniziato la sua carriera giornalistica all’età di 23 anni sull’emittente privata romana Teletevere di Fabrizio Menghini. Nel 1988 è passato a TMC, allora di proprietà di Rede Globo che nel 2001 è diventata La7. Durante la sua carriera nell’emittente, conclusasi nel 2015, ha condotto tutte le principali edizioni del telegiornale oltre che numerosi speciali e programmi della rete tra cui Tesori di famiglia con Stefano Disegni, Irene Papas, Valerio Massimo Manfredi, e Zona blu. Come inviato speciale, qualifica che ha ricoperto dal 1995, ha seguito quasi tutte le maggiori crisi internazionali dei successivi anni, dall’Albania al Kosovo fino a Somalia, Ruanda, Burundi, Zaire e Afghanistan. Sommajuolo ha fatto inoltre parte della redazione di Effetto Reale, il settimanale di approfondimento del TgLa7. Nell’estate del 2010, con l’arrivo di Enrico Mentana, ha condotto con Tiziana Panella il magazine giornaliero LIFE in onda tutti i giorni dalle 12.30 alle 13.30. Nel marzo 2011 è tornato alla redazione esteri del Tg, alla conduzione dell’edizione delle 13.30 e a quella delle 20.00 alternandosi a Gaia Tortora e allo stesso Mentana. Il 24 aprile 2015 ha annunciato il suo ritiro.
Carlo Calenda attacca Maurizio Landini sul caso Magneti Marelli. L’azienda ha deciso di chiudere lo stabilimento di Crevalcore. Un caso che l’ex ministro dello Sviluppo economico ha ricordato di aver già seguito quando al vertice di Fiat (oggi Stellantis) c’era Sergio Marchionne. L’allora ministro dello Sviluppo economico si spese per evitare il trasferimento all’estero della produzione e la chiusura.
La vicenda Marelli di Crevalcore nasconde un gigantesco bubbone fatto delle menzogne di John Elkann, debolezza della politica, paura di Landini di andare contro gli editori di Repubblica, silenzio della politica per la stessa ragione. Una storia che va raccontata. pic.twitter.com/9yCsMMiPE7
L’attacco a Landini: «Sindacato fa politica, più importante Repubblica»
Dopo la morte di Marchionne nel 2018, «John Elkann la prima cosa che ha fatto è vendere Magneti Marelli, cedendola a una società giapponese posseduta da un fondo » continua Calenda, il tutto senza alcun vincolo. Dopo aver attaccato il governo Conte che nulla fece per sanare la situazione, passa a Maurizio Landini. «Voi avete visto una battaglia di Landini su questo?», chiede il leader di Azione. «Io no. Sapete perché Landini non ha fatto una battaglia né sulla diminuzione della produzione Fiat né sullo spostamento dei centri decisionali in Francia, né su Marelli? Perché John Elkann ha fatto una mossa geniale: ha comprato Repubblica, cioè il principale giornale della sinistra. E da quel momento, siccome il sindacato in Italia fa politica, per il sindacato è stato più importante andare d’accordo con l’azionista di Repubblica che combattere contro la deindustrializzazione del settore automotive». Calenda conclude: «Questa è una delle evidenze più tristi che in questo Paese i problemi non sono tutti nella politica. Ma sono anche altrove».
L’attore francese Pierre Arditi ha accusato un malore mentre era in scena al teatro Edouard VII a Parigi. I fatti si sono verificati mercoledì 27 settembre 2023 a circa 20 minuti dall’inizio della rappresentazione Lapin, spettacolo in duo con Muriel Robin. «Abbiamo sentito fin dall’inizio che era stanco. Non metteva tutta l’enfasi del solito», ha riferito una spettatrice all’emittente BFMTV. «Poi, in una scena in cui cercava un numero di telefono su un cellulare, ha iniziato a ripetersi più volte, come se avesse un problema tecnico. All’inizio abbiamo pensato che fosse parte dello spettacolo, ma rapidamente Robin si è avvicinata e lo ha preso per un braccio», ha continuato.
È stato ricoverato all’ospedale Lariboisière
La regia ha fatto dunque calare il sipario e il pubblico è stato invitato a lasciare la sala, mentre da dietro le quinte qualcuno ha iniziato a prestare soccorso ad Arditi. Poco dopo l’attore è stato trasportato, cosciente, all’ospedale Lariboisière dove, sempre secondo BFMTV, sarebbe stato ricoverato per un sospetto ictus. La direzione del teatro ha comunque voluto rassicurare pubblico e fan facendo sapere che «va tutto bene». Nato l’1 dicembre 1944 a Parigi, Arditi è una figura molto popolare in Francia. Attore sia di teatro sia di cinema, ha girato con registi come Alain Resnais o Claude Lelouch.
«Chi non vorrebbe avere Elon Musk al proprio fianco?». A parlare è Linda Yaccarino, Ceo della piattaforma social X, durante il Code 2023, evento di tecnologia organizzato negli Usa da Vox Media. Ospite sul palco, l’ad dell’ex Twitter ha affrontato diversi argomenti, tra cui le recenti accuse di favorire la disinformazione e l’odio online, il suo ruolo accanto a quello del proprietario e la possibilità di un piano di abbonamento per accedere ai contenuti. «Pensi che X possa diventare a pagamento come ha detto Musk?», ha domandato la giornalista di Cnbc Julia Boorstin. «Se sì, quanti utenti pensate di poter perdere?». Yaccarino non ha però risposto, come ha riportato Variety, limitandosi a commentare con un semplice «Parliamo di tutto».
Elon Musk, patron di X, Tesla e Space X (Getty Images).
Linda Yaccarino: «X combatte la disinformazione e l’odio online»
Sul palco del Code 2023, Linda Yaccarino ha potuto anche approfondire il suo ruolo all’interno della società X in relazione alla figura di Elon Musk. «Gestisce il prodotto e la tecnologia», ha spiegato la Ceo. «È a capo di un team di ingegneri molto qualificati. D’altronde, chi non vorrebbe lavorare con lui?». Una provocazione che ha subito scatenato la reazione del pubblico, con tanti spettatori che hanno sorriso e alzato la mano. «Pensi che Elon mi abbia voluta in azienda solo per il mio background nella pubblicità?», ha poi proseguito Yaccarino. «O credi che mi abbia assunto per gestire l’azienda e fornire ai nostri utenti l’esperienza migliore possibile in Rete?». A sostegno della sua affermazione, ha spiegato come l’affluenza sulla piattaforma resti stabile fra 200 e 250 milioni di user quotidiani.
La Ceo di X Linda Yaccarino durante la Code 2023 (Getty Images).
Spinosa la questione in merito alle accuse di sostenere la disinformazione e non fare abbastanza contro la diffusione di fake news e l’odio online. «Contrariamente ai commenti fatti di recente, un team robusto è al lavoro per abbracciare l’integrità dell’informazione», ha sottolineato la Ceo di X. «Combattiamo ogni tipo di disinformazione o manipolazione dei messaggi veicolati sul social». Sul palco del Code 2023, inoltre, Linda Yaccarino ha avuto modo di dire la sua anche in merito alla biografia di Elon Musk pubblicata da Walter Isaacson, in cima alle classifiche di vendita negli Stati Uniti. «Non ho mai visto la “modalità demone” di cui si parla nel libro», ha spiegato l’ad. «Anzi, è stato sempre molto disponibile con tutti e costantemente di supporto».
Musk rimproverato dalla Commissione europea per le fake news
A dispetto delle parole di Linda Yaccarino, X si sarebbe rivelato il social meno sicuro in termini di fake news. L’ultimo rapporto della Commissione europea ha infatti ritenuto la piattaforma di Elon Musk la più soggetta al traffico di bufale, con numeri molto più alti di Meta, Google, Microsoft e TikTok. «I principali attori della disinformazione hanno molti più follower su X rispetto agli altri network», ha detto il commissario europeo Vera Jourova. «Deve conformarsi alle nostre norme, guarderemo con attenzione tutte le prossime mosse». Intanto il patron del social ha annunciato una diretta streaming con Ben Shapiro per giovedì 28 settembre alle ore 12 americane in cui parlerà di antisemitismo, libertà di espressione e odio online su X.
Bruce Springsteen ha rinviato il tutti i concerti del suo tour mondiale 2023 con la E Street Band a causa di problemi di salute che gli impediscono di salire sul palco. Il 74enne soffre di ulcera peptica, un male che già nel corso delle scorse settimane aveva imposto al Boss di posticipare otto serate del tour. Ora serve uno stop più lungo per le cure: Springsteen salterà le 14 date previste in Canada e le 22 degli Stati Uniti.
«Grazie a tutti i miei amici e fan per gli auguri, l’incoraggiamento e il supporto. Sono in via di guarigione e non vedo l’ora di vedervi tutti l’anno prossimo», ha dichiarato il Boss annunciando ai fan la scelta di rimandare i concerti del suo tour che, tra l’altro, è il primo insieme alla E Street Band dal 2017. Partito a febbraio 2023 da Tampa in Florida, Springsteen ha portato la sua musica in giro per il mondo, passando anche per Gran Bretagna, Italia, Germania, Svezia e Olanda. Ad agosto e settembre altre date negli Stati Uniti, ora lo stop.
Come sta Bruce Springsteen
Nel comunicato ufficiale diffuso anche a mezzo social, lo staff di Bruce Springsteen precisa che il Boss «ha continuato a riprendersi costantemente dall’ulcera peptica nelle ultime settimane e continuerà il trattamento per tutto il resto dell’anno su consiglio del medico. Tenendo presente questo, e per abbondanza di prudenza, tutte le rimanenti date del tour 2023 di Bruce Springsteen e The E Street Band saranno posticipate al 2024». Poi un chiarimento per i fan che avevano già comprato i biglietti per i concerti rinviati: «Chi non può partecipare alla nuova data ha acquistato i biglietti tramite le compagnie di biglietteria ufficiali ha 30 giorni per richiedere il rimborso. Tutti i biglietti per le esibizioni posticipate rimarranno validi per le date appena annunciate».
Tutti contro tutti, ma solo quattro contro Donald Trump, grande assente. Il secondo dibattito fra gli aspiranti candidati repubblicani alla Casa Bianca andato in scena la sera del 27 settembre non ha regalato grandi spunti e nella prima ora è stato quasi noioso, fatta eccezione per gli attacchi all’ex presidente dei suoi ex alleati. A puntare per primo il dito contro Trump, ancora una volta assente dal palco, è stato Ron De Santis, per anni ritenuto il delfino del tycoon. «Dovrebbe essere qui con noi, invece è missing in action», ha detto il governatore della Florida, accusandolo di aver aggiunto al debito 7800 miliardi di dollari e di aver così preparato il terreno all’inflazione di oggi. Un assist subito incassato su X da Joe Biden.
L’ex governatore del New Jersey Chris Christie ha rincarato la dose, prima di Mike Pence e Nikki Haley. «Donald lo so che stai guardando, non puoi resistere. Hai paura di essere su questo palco a difendere i tuoi risultati», ha detto riproponendo il nomignolo “Donald Duck”, ossia il poco coraggioso Paperino.
Mike Pence: «La Bidenomics è un fallimento, lui dovrebbe essere con i disoccupati»
Gli attacchi per ora non hanno scatenato Trump che ha snobbato il secondo dibattito alla Reagan Libraryper lanciarsi in un comizio in Michigan fra i lavoratori dell’industria dell’auto in sciopero. «Sono qui per difendere la classe lavoratrice» ha detto l’ex presidente agli operai, spiegando loro che la politica di Joe Biden per le auto elettriche non farà altro che favorire la Cina uccidendo migliaia di posti di lavoro. Lo sciopero del potente sindacato dei metalmeccanici americano è sbarcato anche al dibattito ospitato da Fox. «Biden invece che manifestare con i lavoratori, dovrebbe essere fra le fila dei disoccupati. La Bidenomics è un fallimento», ha attaccato l’ex vicepresidente Mike Pence, cavalcando in diverse occasioni la sua lunga esperienza per dipingersi come il candidato repubblicano più adatto alla presidenza e a sfidare Biden. Sul fallimento delle politica economica del presidente gli aspiranti repubblicani sono tutti d’accordo.
De Santis: «Stop assegni in bianco a Kyiv», ma gli altri tre sostengono l’Ucraina
Le differenze sostanziali sono invece emerse sul come rimediare la situazione creata da Biden, così come sull’Ucraina. «È nel nostro interesse finire questa guerra, basta assegni in bianco a Kyiv», ha tuonato De Santis. Per Nikke Haley e Pence, invece, una vittoria della Russia in Ucraina sarebbe una vittoria della Cina. Anche gli altri principali candidati in qualche modo sono a favore del sostegno a Kyiv. L’ex governatrice del SouthCarolina ha trascorso la prima parte del confronto televisivo nell’ombra, poi è emersa attaccando De Santis, Tim Scott e Vivek Ramaswamy. «Ogni volta che ti ascolto mi sento un po’ più stupida», ha detto Haley al giovane outsider Ramaswamy. Uno dei protagonisti del primo dibattito. Poi l’ex governatrice ha puntato il dito contro Scott per i risultati ottenuti in Senato, e si è scagliata contro De Santis. «La sicurezza energetica è sicurezza nazionale. De Santis è contrario al fracking» ha accusato Haley. Il governatore della Florida ha reagito con una risata, salvo respingere le accuse bollandole come false e ha assicurato che la sua politica energetica farà scendere immediatamente il prezzo delle benzina. I moderatori di Fox hanno cercato di mantenere l’ordine, incalzando in diverse occasioni i candidati per ottenere risposte. Fra le domande grande spazio ai temi sociali, dall’istruzione all’Obamacare, ma nessun riferimento diretto ai guai legali dell’ex presidente che, anche al termine del secondo dibattito, non sembra correre alcun pericolo nella sua corsa alla nomination.
Stasera 28 settembre 2023 andrà in onda su Rai Movie alle ore 21.10 il film Il giorno sbagliato. Il regista è Derrick Borte mentre la sceneggiatura è stata scritta da Carl Ellsworth. Nel cast ci sono Russell Crowe, Jimmi Simpson, Lucy Faust, Gabriel Bateman e Caren Pistorius.
Russell Crowe in una scena (X).
Il giorno sbagliato, trama e cast del film in onda stasera 28 settembre 2023 su Rai Movie
La trama ruota intorno alla storia di Rachel Hunter (Caren Pistorius), una donna che si preoccupa sempre di fare la cosa giusta. Purtroppo sta affrontando un brutto periodo visto che sta per separarsi dal marito e deve prendersi cura di Kyle (Gabriel Bateman), il figlio che ama. Un giorno, Rachel è stressata perché sta facendo tardi a lavoro e vuole recuperare più tempo possibile. Prima, però, deve accompagnare a scuola Kyle e si mette alla guida in stato di agitazione. Mamma e figlio rimangono imbottigliati nel traffico e a un certo punto, in preda all’esasperazione, lei suona il clacson a un pick-up davanti a lei, fermo a un semaforo verde.
Questo si rivela essere un errore che Rachel non avrebbe dovuto fare. Nel veicolo alla guida c’è Tom Cooper (Russell Crowe), uno psicopatico senza pietà che poco tempo prima aveva ucciso la sua famiglia. Dopo essere stato sfidato, Tom si infuria e promette che si vendicherà contro Rachel e i suoi cari. La minaccia del killer diventa reale e nel corso della giornata inizia a tormentare la povera ragazza. Alla fine, Rachel dovrà proteggere il figlio e solo grazie alla loro voglia di sopravvivere riusciranno a sfuggire alla furia omicida di Tom.
Il giorno sbagliato, cinque curiosità sul film
Il giorno sbagliato, la differenza d’età tra due attori
L’attrice Caren Pistorius interpreta la madre del personaggio interpretato da Gabriel Bateman. In realtà tra i due c’è una differenza d’età di soli 14 anni.
Il giorno sbagliato, i tempi e i luoghi delle riprese
Le riprese sono iniziate nell’estate del 2019 e sono terminate durante il mese di agosto. La troupe ha dovuto girare tra varie location in Louisiana, in particolare tra le località di Kenner e New Orleans.
Il giorno sbagliato, gli incassi della pellicola
Questo film è stato realizzato con un budget di 33 milioni di dollari. Gli incassi non sono stati entusiasmanti ma hanno comunque coperto le spese di produzione: secondo il sito Box Office Mojo questa pellicola ha incassato circa 44 milioni di dollari. Secondo il sito Movieplayer.it invece, in Italia ha incassato circa 1,3 milioni di euro.
Il giorno sbagliato, una nomination per Russell Crowe
Per la sua interpretazione in questo film, Russell Crowe ha avuto una nomination agli E! Awards del 2020 come Miglior star in un film drammatico. Tuttavia, non riuscì a conquistare il premio che venne vinto da Lin-Manuel Miranda per la sua interpretazione in Hamilton.
Russell Crowe nei panni dell’antagonista (X).
Il giorno sbagliato, il primo film della Solstice Studios
Questo è il primo film della casa di produzione Solstice Studios. Dopo questa pellicola la casa di produzione finora ha prodotto soltanto un altro lungometraggio ovvero Hypnotic di Robert Rodriguez con protagonisti Ben Affleck e Alice Braga.
Una pesca che pesca emozioni e innesca un dibattito pubblico che raramente si era visto per uno spot. Si parla di tutto, meno che dei fondamentali. A cosa serve, o dovrebbe servire, la pubblicità? A vendere di più un prodotto. Per farlo ci sono due modi: una, la più semplice, quella di magnificarne le sue qualità. L’altra (a inaugurarla fu Oliviero Toscani alla fine del secolo scorso con le campagne per Benetton) quella di raccontare una storia dove il prodotto nemmeno si vede, a mala pena appare il marchio del committente alla fine. Esselunga ha scelto questa seconda strada, e siccome non è un’associazione no profit, prima di parlare di figli e genitori separati bisognerebbe chiedersi se il controverso spot aumenterà o meno le vendite dei suoi supermercati. Risposta: no. Nessuno andrà a farci la spesa pensando alla pesca e alla bambina, ma semplicemente perché nell’immaginario di molti milanesi e ora vista la diffusione dei negozi italiani Esselunga resta sinonimo di qualità dei prodotti, varietà nella scelta e di prezzi accessibili (oggi un po’ meno, per la verità, anche se una volta lo slogan era “Esselunga, prezzi corti”). Ma Esselunga è stata anche altro. Per chi arrivava nella capitale morale in cerca di fortuna e lavoro era il paradiso delle monoporzioni, il premiante universo dei punti fragola e della carta Fìdaty, quasi un’antesignana della social card in una città dove nel tempo i single hanno finito col sopravanzare le coppie sposate. Monofamiglia, mezze porzioni. Marketing ad hoc.
Per Esselunga cambio di passo discutibile e terreno minato
Per paradosso, Esselunga avrebbe dunque tutto l’interesse a che le famiglie, a differenza del messaggio veicolato dalla bambina, non si ricomponessero e il numero dei separati aumentasse: due spese, due carrelli, due scontrini. Tre quando i figli diventeranno grandi. E single spreconi che girando tra gli scaffali inevitabilmente comprano più di quello che consumano. Invece sceglie la strada opposta cedendo all’ideologia che piace tanto agli attuali governanti, che infatti plaudono. Cambio di passo discutibile, terreno minato. Quando nel 2013 Guido Barilla disse che la sua azienda non avrebbe mai fatto uno spot con una famiglia omosessuale, perché per loro la famiglia era quella tradizionale, sul mercato americano partì un boicottaggio che lo costrinse a una plateale abiura e a far partite una massiccia campagna che faceva di Barilla sinonimo di pasta gay friendly. Ora nessuno in Italia arriverà a tanto, anche perché lo spot Esselunga non ha nulla di discriminatorio. Se mai un che di irritante: sappiamo del desiderio della bambina di far tornare insieme i genitori, nulla della loro storia di coppia. Che, come tante, può essere un inferno da cui scappare.