Daily Archives: 14 Agosto 2023

L’ascesa degli estremisti di Alternative für Deutschland spaventa Germania ed Europa

A ottobre del 2023 sono in programma le elezioni regionali in Baviera, tradizionale feudo della Csu, la sorella cristiano-sociale della Cdu (Unione Cristiano-Democratica), l’ex partito di Angela Merkel e oggi di Friedrich Merz, che a Monaco e dintorni lascia tradizionalmente spazio alla sua versione in Trachten (abbigliamento tradizionale bavarese). Mentre i conservatori a Berlino sono all’opposizione, nel Land meridionale il governatore Markus Söder non avrà certo problemi a difendere la sua poltrona, visto che secondo i sondaggi il partito si aggira poco sotto 40 per cento, dopo il tonfo dell’ultima tornata elettorale cinque anni fa quando perse 10 punti. Gli equilibri in Baviera non sono minati alle fondamenta, ma anche qui soffia il vento della AfD, l’Alternative für Deutschland, il partito della destra radicale che un po’ ovunque a livello nazionale sta sottraendo sempre più voti ai partiti tradizionali, a destra come a sinistra.

In autunno i primi test per capire dove AfD si può spingere

Lo stesso giorno, l’8 di ottobre, si vota anche in Assia, nell’ovest del Paese, e qui l’attesa è forse maggiore, dato che l’alleanza tra Cdu, prima formazione al Landtag, e Verdi non è proprio solidissima e soprattutto l’AfD lotta per diventare il secondo partito, alla soglia del 20 per cento, con i socialdemocratici della Spd. Uno scenario che ricalca quello dei numeri nazionali. Quelli autunnali sono insomma dei test per capire dove si potrà spingere il populismo estremista della AfD, in attesa di vedere quali saranno le performance del prossimo Superwahljahr, il 2024, anno elettorale in cui si voterà in Germania in tre grandi Länder, tutti all’est (Sassonia, Turingia e Brandeburgo) e soprattutto sono previste le elezioni europee, un appuntamento in cui i sovranisti tedeschi vogliono sfondare.

L'ascesa degli estremisti di Alternative fu?r Deutschland spaventa Germania ed Europa
Uno slogan di Alternative fu?r Deutschland sull’Europa “da ripensare” (Getty).

I sondaggi la danno al 23 per cento, mentre la Spd di Scholz è al 19…

Stando all’ultima ricerca di fine luglio, l’AfD raccoglierebbe sulla via di Bruxelles il 23 per cento, appena tre punti dietro punti dietro l’Unione (Cdu-Csu) di Merz-Söder, davanti alla Spd del cancelliere Olaf Scholz (19 per cento) e agli altri due partiti che formano la coalizione Arcobaleno, ossia Verdi (15 per cento) e Liberali (7). Al recente congresso di Magdeburgo il partito ha confermato le posizioni che definire euroscettiche è un eufemismo, tanto che a Bruxelles sono state recepite come una sorta di dichiarazione di guerra. L’Alternative für Deutschland, guidata ora dal duo Alice Weidel e Tino Chrupalla, è sempre stata una formazione anti-europea, sin dalla sua fondazione esattamente 10 anni fa: nel corso degli anni si è però ulteriormente radicalizzata, cavalcando i grandi problemi che l’Unione ha dovuto affrontare, non sempre brillantemente, dalle crisi economiche e migratorie per finire con la questione della guerra in Ucraina.

L'ascesa degli estremisti di Alternative fu?r Deutschland spaventa Germania ed Europa
Tino Chrupalla e Alice Weidel guidano il partito di destra radicale Alternative fu?r Deutschland (Getty).

Nei tre Länder orientali è pronta a diventare il primo partito

La marcia su Bruxelles nella primavera del 2024 potrebbe essere però solo l’antipasto, visto quello che potrebbe accadere in autunno alle elezioni nei tre Länder orientali: ovunque l’AfD ha la possibilità di diventare il primo partito, visto che al momento è in testa, intorno al 30 per cento, in tutte le regioni e la tendenza non sembra facile da contrastare. Le situazioni a livello regionale e quella nazionale non paiono dare spazio a possibili capovolgimenti di fronte che convincano i rispettivi elettorati a spostare le intenzioni di voto. Il partito della destra sovranista ed estremista prosegue nel raccogliere consenso, partendo proprio dall’immobilità degli altri e dalla loro incapacità di rispondere ai problemi, sempre crescenti, di buon parte della popolazione, sia all’est che all’ovest della Germania.

Senza toni più annacquati gli elettori centristi non si fideranno

Un fenomeno già visto in altri Paesi e che ha portato al governo la destra populista in varie occasioni. A livello regionale l’AfD punta forse con troppo ottimismo a raggiungere subito la maggioranza assoluta, per esempio in Turingia, ma è evidente che, come già sta avvenendo a piccoli passi a livello locale, la collaborazione con la Cdu è un’opzione che nei prossimi anni sarà sempre più reale, unita molto probabilmente all’annacquamento dei toni più radicali che comunque tengono lontane almeno per ora le fasce dell’elettorato centrista e moderato.

Rublo a picco, ma così giù da marzo 2022

Continua l’indebolimento del rublo contro le principali valute estere.  La valuta russa scambia a 101,498 sul dollaro (+1,96 per cento) e a 111,127 sull’euro (+1,80 per cento), alle 12.30 ore italiane, toccando un nuovo minimo da marzo 2022, quando il conflitto in Ucraina era appena iniziato.

Nel 2023 il rublo ha perso il 30 per cento del suo valore rispetto al dollaro

Nei giorni successivi all’invasione Russa in Ucraina del 24 febbraio 2022, il rublo si era fortemente svalutato, toccando un picco di 140 per un dollaro. Poi la moneta aveva registrato un periodo di performance positivo di circa sei mesi, nel corso dei quali aveva raddoppiato il proprio valore raggiungendo il range dei 50-60 rubli per dollaro. Nel corso dell’anno, il rublo ha poi perso circa il 30 per cento del suo valore rispetto al dollaro Usa e all’euro. Ad alimentare la caduta verticale del rublo è stata una combinazione di fattori: sanzioni internazionali, riduzione delle entrate a causa del taglio alle esportazioni di petrolio, flussi valutari squilibrati, fuga di capitali, crisi della forza lavoro, con la sola industria bellica – in pratica – a sostenere l’economia di Mosca.

Rublo a picco, ma così giù da marzo 2022. Superata la soglia psicologica dei 100 rubli per un dollaro Usa.
Rublo a picco, ma così giù da marzo 2022 (Getty Images).

Le accuse del Cremlino alla Banca centrale della Federazione Russa

Maxim Oreshkin, consigliere economico di Vladimir Putin, ha dichiarato che il Cremlino vuole un rublo forte, attribuendo il crollo del 30 per cento registrato da inizio 2023 a una politica monetaria accomodante da parte della Banca centrale della Federazione Russa, che avrebbe «tutti gli strumenti per normalizzare la situazione nel prossimo futuro e garantire che i tassi sui prestiti siano ridotti a livelli sostenibili».

Lettonia, il primo ministro Krisjanis Karins ha annunciato le sue dimissioni

Il primo ministro lettone Krisjanis Karins ha annunciato, lunedì 14 agosto, le sue dimissioni. Durante la conferenza stampa, ha reso noto che giovedì presenterà la lettera al presidente della Repubblica. Karins stava lavorando per un allargamento della coalizione, ma Alleanza Nazionale e Lista Unita hanno rifiutato la proposta. Le trattative sono andate avanti fino a fine luglio, ma lo stesso Capo dello Stato aveva chiesto al primo ministro di risolvere la questione entro metà agosto, prima che il governo iniziasse a lavorare alla nuova legge di bilancio.

«Welfare e crescita economica bloccate»

Karins, in carica dal 2019, ha dichiarato nel suo profilo X, ex Twitter, che «Attualmente Alleanza nazionale e Lista Unita stanno bloccando il lavoro per il welfare e la crescita economica» e ha invitato il partito a nominare un nuovo candidato alla carica di primo ministro.

 

Salario minimo, per la petizione online 100 mila firme in 24 ore

Il portale dedicato alla petizione online sul salario minimo ha raggiunto quota 100 mila firme già nelle prime 24 ore. Nonostante uno stop forzato a causa dei troppi accessi, il sito è stato preso d’assalto secondo fonti interne dei gestori. Il portale salariominimosubito.it ha riscosso un successo grande e inaspettato, considerato anche il lancio a ridosso di Ferragosto.

LEGGI ANCHESalario minimo, Meloni: «60 giorni di tempo, coinvolgere le parti sociali». Schlein: «Nessuna idea chiara»

Il sito con la petizione per il salario minimo è stato raggiunto da migliaia di persone: 100 mila le firme in 24 ore
Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

Il sito lanciato dopo il confronto con Giorgia Meloni

La petizione è stata lanciata domenica 13 agosto, due giorni dopo il confronto tra i partiti d’opposizione e la premier Giorgia Meloni. Venerdì 11 agosto a partecipare sono stati Pd, M5s, Azione, Avs e +Europa. Il vertice con la presidente del Consiglio, però, non ha portato alle risposte sperate. Le opposizioni vogliono fissare a 9 euro l’ora la paga minima, ma il dibattito è acceso e la partita è stata rimandata di due mesi. Il governo ha intanto affidato uno studio al Cnel di Renato Brunetta. Non basta, per le opposizioni. I segretari dei partiti hanno così lanciato il sito. Elly Schlein, alla guida del Partito democratico, ha scritto: «Se pensi anche tu che in Italia sia necessario fissare un salario minimo, mettici la firma! Abbiamo bisogno del vostro supporto».

Il sito con la petizione per il salario minimo è stato raggiunto da migliaia di persone: 100 mila le firme in 24 ore
I deputati in aula per la discussione sul salario minimo il 3 agosto scorso (Imagoeconomica).

Portale inaccessibile per i troppi clic

E che la petizione sia un successo lo testimonia, paradossalmente, anche il crollo dei server. Domenica, intorno alle 12.30, il sito risultava inaccessibile. Ci sono volute diverse ore per rimetterlo online. L’obiettivo dei partiti d’opposizione è raggiungere il milione di firme e si cercherà il coinvolgimento degli italiani anche tramite banchetti e gazebo. Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs, ha sottolineato l’importanza del coinvolgimento di tutti: «Per i troppi accessi contemporanei era rimasta irraggiungibile per qualche ora, segno chiaro dell’innegabile successo dell’iniziativa».

La benzina aumenta ancora: al self in autostrada a 2,015 euro al litro

Continua ad aumentare il prezzo della benzina in autostrada. Lunedì 14 agosto 2023, dai dati forniti dal Mimit, risulta per il self in autostrada un prezzo medio di 2,015 euro al litro. Non un grande aumento rispetto ai 2,014 di venerdì 11 agosto, ma la tendenza è sempre al rialzo. Il gasolio self, sempre in autostrada è a 1,921 euro al litro (1,917 venerdì), il Gpl servito è a 0,842 euro (0,841 euro venerdì), il metano è stabile a 1,528 euro.

Prezzo più elevato in Puglia: il meno caro in Veneto

Il prezzo cresce anche tra le regioni. Il più elevato per la verde al self si trova in Puglia (1,969) e lo stesso prezzo è praticato in provincia di Bolzano. Seguono Calabria (1,967), Liguria (1,964), Basilicata (1,963), Sardegna (1,959), Valle d’Aosta (1,957), Molise (1,950), provincia di Trento (1,946), Sicilia (1,943), Friuli Venezia-Giulia (1,942), Piemonte (1,941), Toscana, Campania e Abruzzo (1,940), Lombardia (1,939), Umbria (1,938), Lazio (1,936) ed Emilia Romagna (1,934). La benzina meno cara infine è in Veneto, con 1,921 euro al litro.

Ponte Morandi, il cordoglio della politica a cinque anni dalla tragedia

A cinque anni dalla tragedia del Ponte Morandi, i messaggi della politica per la giornata di commemorazione. «Il trascorrere del tempo non attenua il peso delle responsabilità per quanto accaduto. Ed è responsabilità fare giustizia, completando l’iter processuale, con l’accertamento definitivo delle circostanze, delle colpe, delle disfunzioni, delle omissioni». Lo ha scritto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella in alcuni passaggi del suo lungo messaggio per l’occasione.

I messaggi della premier e dei presidenti di Camera e Senato

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affermato: «A chi il 14 agosto 2018 ha perso un figlio, un genitore, un caro – tutto -, rinnoviamo oggi le doverose scuse dello Stato per ciò che è successo, pur consapevoli che nessuna parola sarà mai sufficiente a lenire la sofferenza e placare il desiderio di giustizia. Il processo sul crollo del Morandi è ancora in corso. Il nostro augurio è che la verità possa emergere con tutta la sua chiarezza e che i responsabili di quel disastro siano acclarati e accertati». Il presidente del Senato Ignazio La Russa ha inviato in una nota il suo messaggio: «Le ferite di quel disastro sono ancora aperte, così come vivide sono nella nostra memoria le immagini di Genova spezzata in due e quel senso di sgomento, incredulità e precarietà che tutti abbiamo provato in quel momento». Questo, invece, il cordoglio del presidente della Camera Lorenzo Fontana: «Resta indelebile nei nostri cuori lo strazio per quelle vite umane spezzate, sentimento che convive quotidianamente con l’improcrastinabile esigenza di verità e giustizia sulle cause e sulle responsabilità».

Le parole di Conte, premier all’epoca dei fatti

Messaggio anche da parte del presidente del M5s Giuseppe Conte, che all’epoca della tragedia sedeva a Palazzo Chigi: «Cinque anni. Tanti ne sono passati da quel drammatico 14 agosto 2018. Il dolore per la tragedia del ponte Morandi, che poteva e doveva essere evitata, non si attenua con il passare del tempo. Nell’attesa che venga fatta piena giustizia sull’accaduto, il nostro pensiero va alle 43 persone che non ci sono più e ai loro cari».

 

Jennifer Lopez e Ben Affleck in Italia ma separati: lui dai figli e l’ex moglie, lei a Capri

Jennifer Lopez e Ben Affleck stanno trascorrendo una vacanza in Italia ma separati. L’attore è con i figli e l’ex moglie in Toscana, mentre la pop star si trova nella Costiera Amalfitana.

Jennifer Lopez a Capri, Ben Affleck a Firenze

L’attore americano è stato avvistato a Firenze insieme ai figli ed all’ex moglie Jennifer Garner, mentre la Lopez sta visitando Capri e la Costiera Amalfitana insieme ad amici e collaboratori. A rendere note le vacanze separate della coppia è stato il magazine Page Six, che ha pubblicato le foto di Ben Affleck nel capoluogo toscano dove l’attore è atterrato per portare i suoi figli dalla Garner. Negli stessi giorni, Jennifer Lopez, che ufficialmente non era presente all’incontro del compagno con i figli per impegni di lavoro, è arrivata in Italia facendo prima tappa a Capri e poi nella Costiera Amalfitana. In alcuni scatti condivisi sui social è apparsa in completo relax a prendere il sole e a pranzo a Marina del Cantone davanti a un buon piatto di spaghetti alle vongole.

Tra i due non sembra esserci aria di crisi

Nonostante le vacanze separate – al momento la coppia non è ancora stata avvistata insieme -, tra i due non pare esserci aria di crisi. I fan intanto si chiedono se si ricongiungeranno a fine vacanza o se trascorreranno insieme almeno il giorno del compleanno di Affleck, che cade il 15 agosto. Da mesi si rincorrono le voci di una crisi fra loro. A maggio 2023 erano stati avvistati mentre litigavano per strada e a questo episodio era seguita un’intervista della Lopez in cui aveva parlato di suo marito come di un uomo non facile: «Ha sempre da ridire su che cosa mi metto, quando sono scollata mi chiede dov’è il resto della camicetta… e poi vorrebbe decidere tutto lui, insomma è molto pesante». Una dichiarazione che aveva fatto pensare alla rottura di una delle coppie più amate dello star system, ma così non sembra essere.

Cina, scuola alle ragazze: «Molestie? Evitate atteggiamenti frivoli»

In Cina è polemica per un corso di educazione sessuale in una scuola media di Zhaoqing, nella provincia del Guangdong. Ad accendere gli animi su Weibo, il corrispettivo cinese di Facebook, sono stati alcuni consigli per le ragazze sul materiale didattico, di cui sono state diffuse centinaia di foto. «Le donne sono vittime di molestie perché si vestono in modo vistoso e si comportano con fare civettuolo», si legge nelle pagine. «Per questo non dovrebbero indossare abiti succinti o trasparenti ed evitare atteggiamenti frivoli». Immediata la critica sui social network, sottolineando la natura assurda delle lezioni e i numerosi problemi che possono causare sugli adolescenti. Tramite una dichiarazione ufficiale, riportata anche dalla Cnn, le autorità locali hanno parlato di «incomprensioni tra gli utenti», pur annunciando un intervento per «migliorare la formazione degli insegnanti».

LEGGI ANCHE: La Cina proibisce ai minorenni l’uso di Internet durante la notte

I precedenti in Cina in alcune pubblicità di abbigliamento e accessori

Su Weibo, in tanti hanno criticato la risposta del governo, parlando di consigli «inadeguati e inappropriati». Come hanno spiegato alcuni utenti, nessuno ha frainteso il messaggio promosso durante il convegno della scuola media di Zhaoqing. «Non si tratta di un errore innocente», si legge in un post. «Il materiale didattico riflette le convinzioni reali che dominano l’intero Paese». Come ha riportato la Cnn, l’istituto scolastico non ha risposto né ha rilasciato alcuna dichiarazione sui social network o sul proprio sito ufficiale. Il caso non è però isolato, ma giunge a seguito di numerose controversie simili in Cina. Nel novembre 2022, una ragazza fu vittima di uno stupro in un bagno pubblico di Yongkang e in Rete in tanti puntarono il dito contro il suo abbigliamento. «È un crimine?», rispose adirata la madre al giornale The Paper. «Non si può dare la colpa ai vestiti, è assurdo».

Evitare gesti ammiccanti e abiti succinti. Polemica in Cina per un corso di educazione sessuale in una scuola media. E non è il primo caso.
Proteste in favore delle donne per le strade di Pechino (Getty Images).

Nel 2021 invece la polemica colpì un annuncio pubblicitario di un’azienda di salviettine struccanti. Il video infatti mostrava una donna che rientrava a piedi dopo una notte con gli amici, seguita da un uomo con il volto coperto. Quest’ultimo però, avvicinatosi a lei, a un certo punto scappava terrorizzato dopo averla vista senza trucco. «È inaccettabile, al di là di ogni comprensione», scrissero diversi utenti di Weibo. «È pieno di pregiudizi, malizia e ignoranza». La società in questione si scusò pubblicamente, cancellando la pubblicità e parlando di un «modo creativo per presentare i suoi prodotti». In precedenza un caso simile era esploso con lo spot di una catena di supermercati che aveva descritto le donne che indossano taglie XXL come «terribili».

Evitare gesti ammiccanti e abiti succinti. Polemica in Cina per un corso di educazione sessuale in una scuola media. E non è il primo caso.
Un frame dello spot, poi rimosso, sulle salviettine struccanti (Twitter).

Paulo Fonseca: «Non vendete ai club russi, i loro soldi sporchi di sangue di bambini»

Non vendete giocatori ai club russi, i loro soldi «sono sporchi del sangue dei bambini». È la richiesta choc alla sua società e a tutti i club europei fatta da Paulo Fonseca, allenatore portoghese del Lille. Il tecnico, ex Roma, ha allenato anche lo Shakthar Donetsk, è sposato con una ucraina ed era a Kiev nel febbraio 2022, quando i bombardamenti sulla capitale diedero il via all’invasione russa.

Fonseca chiede a Benfica e Braga di non vendere calciatori a squadre russe
Fonseca sulla panchina della Roma nel 2021 (Getty).

L’invido di Fonseca a «rifiutare ogni trattativa»

Ora con un tweet Fonseca ha invitato le società calcistiche a «rifiutarsi di avviare trattative» con le squadre russe, affermando che «con questi soldi scorre il sangue dei bambini che muoiono ogni giorno». Il tecnico portoghese ha scritto: «Nell’ultima settimana ho letto che il Benfica e il mio Braga stavano pensando di vendere Chiquinho e Tormena a club russi. Non ci voglio credere, mi rifiuto di farlo. Ogni giorno la Russia continua a uccidere persone e soprattutto bambini innocenti, magari alcuni di loro a casa a guardare una partita di calcio. Se Il Benfica e il mio Braga raggiungono accordi con i club russi, questi soldi scorreranno con il sangue dei bambini che muoiono ogni giorno in Ucraina».

L’esempio di Fonseca: «Fate come il Sassuolo»

Fonseca ha poi portato ad esempio il Sassuolo: «Due settimane fa un club russo ha cercato di acquistare Rogerio, difensore sinistro del Sassuolo. Il club italiano si è rifiutato di avviare trattative e ha detto che per motivi etici legati alla guerra, non lo avrebbe mai fatto. Faccio appello affinché il Benfica e il mio Braga seguano l’esempio del Sassuolo». Il terzino 25enne Rogerio è poi stato venduto al Wolfsburg, club tedesco che lo ha rilevato per 6 milioni di euro più bonus a titolo definitivo.

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Dimissioni Mancini: offerta da 40 milioni all’anno per guidare la Nazionale saudita

Dopo le dimmissioni di Roberto Mancini da ct della Nazionale, rese note dalla Figc nella giornata di domenica 13 agosto, si alternano le voci sul suo futuro. Secondo l’agenzia Adnkronos, ad attenderlo potrebbe esserci la panchina di un’altra Nazionale. Come riportato «il 58enne marchigiano ha ricevuto una faraonica offerta per guidare la selezione dell’Arabia Saudita».

La conferma dai media arabi

I media del Paese arabo, in particolare il quotidiano sportivo Arriyadiyah, parlano infatti di «un’offerta da 40 milioni all’anno fino ai mondiali del 2026». La trattativa dovrebbe chiudersi nelle prossime 24-48 ore.

Giorgia Meloni lascia la Puglia e va in Albania ospite del premier Edi Rama

Nell’estate in cui i turisti italiani stanno prendendo d’assalto l’Albania, non senza l’ironia del premier Edi Rama che ha paragonato gli sbarchi dei nostri connazionali sulle coste del suo Paese a quello della Vlora, Giorgia Meloni non è stata da meno. La presidente del Consiglio, che ha scelto la Puglia come meta delle sue vacanze estive, ha infatti lasciato le campagne di Ceglie Messapica alla volta dello stato balcanico, dove sarà ospite del suo omologo per una breve visita non ufficiale.

Giorgia Meloni in Albania dopo l’invito di Edi Rama

La premier è partita da Brindisi per Valona nella mattinata di lunedì 14 agosto a bordo del traghetto Prince di proprietà di una compagnia albanese. Con lei un ristretto gruppo di amici e collaboratori, il marito Andrea Giambruno e la figlia Ginevra. Il soggiorno, che dovrebbe durare poche ore (secondo il Corriere della Sera Meloni dovrebbe tornare in Puglia già per Ferragosto), era stato anticipato dallo stesso Edi Rama che, in un’intervista al Foglio, aveva dichiarato: «Ho invitato Giorgia e la sua famiglia a trascorrere qualche giorno qui da noi, in relax. Lei mi ha detto che avrebbe fatto di tutto per passare a salutarmi, visto che soggiornerà in Puglia». Ed ecco che la premier ha fatto i bagagli ed è salpata in direzione delle coste albanesi per essere ospitata a Dhermi, la casa al mare dei primi ministri.

Gli apprezzamenti del premier albanese per la leader di Fdi

Non è ignota l’amicizia che lega Meloni e Rama che, intercettato da diversi quotidiani italiani per commentare il boom di cittadini del Belpaese che hanno scelto l’Albania per trascorrere l’estate, aveva avuto modo di esprimere il suo apprezzamento nei confronti dell’omologa, pur essendo di orientamento politico opposto al suo (è infatti leader del Partito socialista). A Libero, per esempio, aveva dichiarato: «Nella scena internazionale Giorgia ha sorpreso tutti e alla grande direi, perché si aspettavano un mostro fascista che avrebbe marciato sull’Europa e si sono trovati davanti una donna con una abilità mostruosa nel comunicare da grande europeista senza sbagliarne una. E alla Stampa: «Stravedo per Meloni, ha carisma e dice tutte le cose giuste. Io sono alto 198 cm, ma quando lei prende la parola sembra più alta di me».

 

Lecce, caos al ventennale dei Negramaro. Sangiorgi: «Non è colpa nostra»

«Negramaro, per sempre con voi». Si conclude così il video di Giuliano Sangiorgi, frontman della band salentina. Nella serata di sabato 12 agosto si è tenuto il concerto per celebrare il ventennale del gruppo, sul palco Elisa, Ariete, Aiello e Sangiovanni tra gli altri. Tra il pubblico, molti dei paganti non sono riusciti a essere tra i presenti. Nel mezzo il racconto di un sogno, quello con cui avevano immaginato il concerto nell’aeroporto di Galatina nella provincia di Lecce. In un hub del tutto innovativo, mai testato prima. Di cui oggi certamente si conosce l’inefficienza. A causa della portata delle strade, inadatte a eventi di grandi dimensioni. E di parcheggi insufficienti. Sangiorgi nel video ha commentato: «Sono profondamente triste per quello che è successo a molti di voi, ma fiducioso che possiate comprendere tutto il nostro amore».

 

Selvaggia Lucarelli: «Il più grande disastro organizzativo dell’estate»

File di chilometri per arrivare a destinazione: c’è chi è giunto nella location individuata con il concerto già iniziato da parecchio e c’è chi invece, nonostante il biglietto acquistato da mesi, ha preferito tornare a casa davanti agli ingorghi. Proteste in Rete. Malumori diffusi sui social anche per i parcheggi dislocati in aree di campagna prive di illuminazione distanti oltre un chilometro dall’aeroporto. Selvaggia Lucarelli ha commentato: «Il concerto dei Negramaro è stato a quanto pare il più grande disastro organizzativo dell’estate». Nel video Sangiorgi ha provato a chiedere scusa per quanto accaduto sabato 12 agosto: «Purtroppo abbiamo saputo dei problemi. Io in prima persona sono stato coinvolto: mia madre e i parenti per i quali avevo preso un pulmino sono arrivati quasi a metà concerto». E ancora, il frontman della band  ha raccontato: «Abbiamo pensato giorno e notte a costruire un sogno che fosse degno della vostra grandezza: di tutto quello che ci avete dato in questi anni». Il cantante, rivolgendosi ai fan, non ha nascosto la sua amarezza. Poi Sangiorgi ha concluso: «Ho sofferto e sto soffrendo con voi, per il fatto che avete messo l’anima per raggiungere il nostro concerto. Per molti non è stato possibile e spero che si possa trovare una soluzione. Ma spero anche che non si vanifichi quello che i Negramaro hanno voluto fortemente: portare quello che avremmo potuto fare in posti più consoni, abituati ai grandi eventi, a Lecce nel Salento».

Corre nudo per strada, i carabinieri lo fermano con il taser: 35enne muore in ambulanza

Un uomo di 35 anni, Simone Di Gregorio, è morto in circostanze ancora da chiarire dopo essere stato bloccato dai carabinieri con l’uso del taser. È successo a San Giovanni Teatino (provincia di Chieti): per accertare le cause del decesso sarà necessario l’esame autoptico.

Corre nudo per strada, i carabinieri lo fermano con il taser: morto un 35enne. È successo a San Giovanni Teatino, provincia di Chieti.
Taser in dotazione ai Carabinieri (Imagoeconomica).

Secondo quanto ricostruito Di Gregorio si è tolto i vestiti mentre si trovava in corso Vittorio Emanuele II, in pieno centro storico a San Giovanni Teatino. In evidente stato di agitazione, senza vestiti e con diverse ferite provocate – pare – da gesti di autolesionismo, l’uomo da lì si è diretto lungo i binari della ferrovia. A quel punto i passanti, preoccupati per la sua incolumità, hanno chiamato i carabinieri che, per bloccarlo, hanno utilizzato il taser. La pistola a impulsi elettrici non si è però rivelata efficace. Il 35enne non si è infatti fermato ed ha colpito a testate un’automobile. È stato quindi immobilizzato e caricato su un’autoambulanza, quando poco dopo è arrivato un equipaggio del 118: i sanitari per tranquillizzarlo gli hanno somministrato un farmaco calmante. Di Gregorio è poi morto durante il trasporto in ospedale.

La procura della Repubblica ha aperto un fascicolo d’inchiesta

Di Gregorio, originario di Pescara, aveva problemi psichiatrici e veniva seguito per la sua patologia da una struttura specializzata. La procura della Repubblica ha aperto un fascicolo d’inchiesta. A coordinare le indagini la pm Marika Ponziani, che dovrà stabilire se la morte sia stata causata dalla scarica elettrica, dalla somministrazione del farmaco calmante oppure da altre ragioni, come l’assunzione di sostanze da parte del 35enne.

Suicidi nelle carceri, Nordio cita Göring: «È successo anche a Norimberga»

Sta facendo discutere l’affermazione del ministro della Giustizia Carlo Nordio che, riferendosi ai due suicidi verificatisi nel carcere di Torino, ha azzardato un paragone con la morte di due gerarchi del regime nazista suicidatisi durante il processo di Norimberga.

Le dichiarazioni dopo la visita al carcere torinese

La dichiarazione è giunta dopo che il guardasigilli ha fatto visita alla struttura penitenziaria torinese, dove in poche ore due donne si sono tolte la vita. Una, Azzura Campari, aveva 28 anni e si è impiccata. L’altra, Susan John, aveva 43 anni e ha rifiutato cibo e acqua per settimane fino al sopraggiungere del decesso. Inizialmente si era parlato di sciopero della fame ma, «a quanto ho saputo, non si trattava di alcuna forma di opposizione al governo o alla politica come accaduto in altre circostanze che magari ben sapete (ndr riferimento implicito ad Alfredo Cospito)». Secondo quanto ricostruito, la donna era stata condannata per il suo coinvolgimento in un giro di sfruttamento della prostituzione e avrebbe iniziato a rifiutare cibo e acqua per chiedere di poter rivedere suo figlio di tre anni. Ma l’incontro non è avvenuto in tempo.

Il paragone di Nordio con il processo di Norimberga

Escluso l’intento politico nel gesto della detenuta, Nordio ha affermato che la responsabilità per le due morti non va attribuita alle persone incaricate di sorvegliare le donne in carcere: «Erano tutte sotto strettissima sorveglianza. Purtroppo in questi casi non c’è sorveglianza che tenga». Quindi il discutibile paragone con Robert Ley e Hermann Göring, fedelissimi di Hitler suicidatisi durante il processo di Norimberga, il procedimento ai nazisti coinvolti nella Seconda guerra mondiale e nella Shoah. In particolare, il primo si tolse la vita prima di essere giudicato, il secondo dopo essere stato condannato a morte (alla vigilia della sua esecuzione). Queste le parole di Nordio: «Persino al processo di Norimberga due imputati eccellenti, Ley e Göring, si sono suicidati, uno impiccandosi, l’altro con una pillola di cianuro, nonostante avessero lo spioncino aperto 24 ore su 24».

Tanto è bastato per accendere una polemica sui social e non solo, con decine di utenti che si sono scagliati contro il guardasigilli. Tra loro anche l’attore e comico Luca Bizzarri, che ha commentato: «”Fai così: dì che le carceri italiane sono una merda e mi raccomando non stare a fare paragoni del cazzo coi nazisti che si sono suicidati”. Non glielo ha detto nessuno».

 

Zuckerberg contro Musk, più che un ring è una baracconata (a cui crede solo la politica italiana)

La tanto strombazzata sfida in Italia tra Elon Musk e Mark Zuckerberg potrebbe finire ancor prima che i due salgano sul ring. Il ceo di Meta ha infatti allontanato l’ipotesi che si concretizzi davvero il chiacchierato incontro di arti marziali miste, accusando il patron di Twitter (X) su Threads:«Penso che siano tutti d’accordo sul fatto che Elon non sia serio», ha scritto il fondatore di Facebook. «È ora di andare avanti». Ha poi annunciato di aver proposto una data, contattando persino la presidente dell’Ufc Dana White, salvo ottenere solo scuse. Musk infatti ha millantato problemi fisici che, stando alle parole di Zuckerberg, servirebbero solo a prendere tempo. «Voglio concentrarmi su chi prende sul serio lo sport». Quindi è arrivata la replica: «Zuck è un pollo». I due insomma se le danno ma solo sui social, facendo assumere all’incontro contorni sempre più patetici: in Italia invece la politica sembra essere l’unica ad aver preso sul serio la cosa (e questo forse dovrebbe far sorgere delle domande sulla serietà della nostra politica, ma meglio sorvolare). Mentre si discute del nulla, sono arrivate infatti la candidature di Benevento e Bari Sardo per ospitare l’evento.

Musk-Zuckerberg, il botta e risposta social

Nel post su Threads, poi condiviso anche in una storia Instagram, Mark Zuckerberg ha spiegato di essersi impegnato seriamente per organizzare la sfida sul ring. «Dana White si è proposta di dare vita a una vera competizione, per beneficenza», ha scritto il Ceo di Meta. «Elon però non conferma e ora chiede anche di fare un “round di pratica” nel mio cortile». Dimostrandosi stizzito per la scarsa serietà del “collega”, ha poi passato la palla allo stesso Musk dicendo che «se volesse valutare sul serio l’evento ufficiale, sa come e dove contattarmi. Altrimenti è ora di passare oltre». Come suo solito, Musk non è rimasto in silenzio, passando al contrattacco su Twitter e dando del «pollo» al suo avversario.

Botta e risposta social fra Mark Zuckerberg e Elon Musk. Mentre i due bisticciano, la politica italiana fa a gara per ospitare l'evento.
Il botta e risposta sui social dei due magnati (Instagram e Twitter).

Non contento, il patron di Tesla e SpaceX ha anche condiviso parte di quella che sembra essere la loro chat. «Non voglio aumentare l’hype su qualcosa che non accadrà mai», si legge nel messaggio di Zuckerberg. «Decidi cosa vuoi fare o lasciamo perdere». In risposta, Musk ha invece portato l’attenzione sulla differenza di altezza fra i due, dato che supera il suo avversario di circa 15 centimetri (1 metro e 86 Elon, 1,71 Mark). «Magari sei un Bruce Lee dell’epoca moderna e troverai il modo di vincere, ma non credo».

Le candidature italiane di Benevento e Bari Sardo

Difficile dire se i due re dei social saliranno mai su un ring di Mma, ma la politica italiana sembra fare a gara per trovare una location adeguata. Dopo l’interesse del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, è intervenuto anche Clemente Mastella, sindaco di Benevento, proponendo il Teatro romano. «Può a buon diritto candidarsi per ospitare la super sfida, un evento di richiamo mondiale», ha detto il primo cittadino. «Il teatro potrebbe ospitare un altro duello che, a differenza dei tempi di Pirro e Manfredi, non porterebbe nessun lutto, ma solo un formidabile portato di notorietà e celebrità». Mastella si è detto convinto che Musk e Zuckerberg, una volta giunti a Benevento, non potrebbero esimersi dal mettere un «bel like» all’antica struttura. In parallelo è giunta anche la proposta di Bari Sardo, in provincia di Nuoro. In una lettera ai due miliardari, il sindaco Ivan Mameli ha offerto loro la Torre spagnola, parlando di un «luogo magico sicuramente all’altezza del vostro glorioso e imminente duello». E se dovesse saltare? «Ci proponiamo comunque come sede di pace».

Croazia, perse le tracce di dieci giocatori di pallamano del Burundi

Dieci giovani originari del Burundi arrivati a Fiume per partecipare al Campionato mondiale giovanile di pallamano maschile (disputato in quattro città della Croazia dal 2 al 13 agosto), hanno fatto perdere le loro tracce:  la polizia croata li sta cercando da alcuni giorni.

Croazia, perse le tracce di dieci giocatori di pallamano del Burundi: erano a Fiume per partecipare ai Mondiali giovanili.
La Nazionale juniores di pallamano del Burundi.

La fuga il giorno prima della sfida al Barhein

I giovani atleti, tutti nati nel 2006, hanno lasciato il centro studentesco di Fiume il 9 agosto, dopo avervi soggiornato durante la competizione. Il giorno successivo il Burundi avrebbe dovuto affrontare il Barhein. La Federazione croata di pallamano non ha potuto fare altro che prendere nota, «con rammarico», della sparizione dei giocatori. Di qui la decisione di squalificare la squadra e concedere allo sfidante Bahrein la vittoria a tavolino.

Il precedente delle atlete del Congo nel 2014 

Una possibile spiegazione è che i dieci giovani atleti africani siano fuggiti per chiedere asilo in Europa. C’è un precedente, sempre relativo alla Croazia e alla pallamano: nel 2014, tre atlete della Repubblica Democratica del Congo avevano fatto perdere le loro tracce dopo essere arrivate nel Paese per partecipare ai Mondiali juniores.

Sinead O’Connor progettava un biopic con Demi Moore

Sinead O’Connor, scomparsa il 26 luglio all’età di 56 anni, prima di morire stava progettando un biopic sulla sua vita. Lo rivela il Sun, secondo cui la sceneggiatura avrebbe adattato la sua autobiografia Rememberings uscita nel 2021. «Desiderava esplorare la possibilità di trasformare il suo libro di memorie in un film», ha detto una fonte anonima al quotidiano britannico. «Aveva una serie di idee su come agire». La narrazione avrebbe raccontato tre fasi differenti nella carriera della cantautrice irlandese che avrebbe avuto il volto di altrettante attrici differenti. Come ha riportato anche il Daily Mail, O’Connor aveva già individuato persino le candidate ideali per la parte in Demi Moore, Niamh Algar e Saoirse Ronan, quest’ultima quattro volte nominata ai premi Oscar. Non è chiaro se il biopic possa mai vedere la luce data la morte dell’artista.

Nel cast del film anche Saoirse Ronan e Niamh Algar per rappresentare tre fasi della sua vita. Sinead O'Connor preparava anche un album.
Sinead O’Connor durante un suo concerto nel 2013 (Getty Images).

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Sinead O’Connor pensava anche a un nuovo album e un tour

Secondo le anticipazioni del Sun, Sinead O’Connor aveva scelto Moore per via del «profondo rispetto» che nutriva per lei in quanto attrice e persona. Era inoltre molto contenta di Algar, considerandola un «astro nascente» del cinema soprattutto grazie alla sua performance nella serie The Virtues. «Aveva anche amato Ronan nel film Brooklin del 2015, in cui aveva interpretato una migrante irlandese», ha proseguito la fonte del Sun. Stando alle poche anticipazioni disponibili, il film si sarebbe dovuto articolare in tre fasi distinte che però si sarebbero alternate nel corso della narrazione. «Le tre attrici avrebbero creato una versione satirica di Padre, Figlio e Spirito Santo», hanno riportato i media britannici. «Era chiaro che Sinead avesse riflettuto a lungo su come dare vita al film biografico della sua vita».

Nel cast del film anche Saoirse Ronan e Niamh Algar per rappresentare tre fasi della sua vita. Sinead O'Connor preparava anche un album.
Demi Moore alla sfilata di Versace a marzo 2023 (Getty Images).

Accanto al primo biopic, Sinead O’Connor stava anche progettando di tornare sulla scena musicale. Il Daily Mail ha infatti scoperto che erano in programma un nuovo album e un relativo tour, che avrebbe toccato le grandi città del Regno Unito e forse anche alcune location europee. L’ultima pubblicazione dell’artista di Dublino risale al 2014 con il disco I’m not Bossy, I’m the Boss, decimo progetto in studio. Il suo maggior successo è però legato al singolo Nothing Compares 2 U, incluso nell’album I Do Not Want What I Haven’t Got del 1990. Composto da Prince cinque anni prima, ha raggiunto la vetta delle classifiche mondiali e venne eletto da Billboard come miglior brano dell’anno. Dopo la morte dell’artista, è entrato per la prima volta in assoluto in classifica su Spotify, dove vanta circa 1,2 milioni di ascolti.

Meloni rivendica la tassa sugli extraprofitti: «Iniziativa che ho voluto io»

La premier Giorgia Meloni torna a parlare della tassa sugli extraprofitti, lo fa attraverso un’intervista uguale pubblicata su Corriere della sera, La Stampa e la Repubblica. Meloni rivendica l’operato del governo sulla tassazione dedicata agli istituti di credito: «Iniziativa che ho voluto io perché ritengo che si debba mandare un messaggio rispetto all’idea di uno Stato giusto, che fa le cose che si devono fare senza tempi punitivi». Poi aggiunge: «Ho massimo rispetto del sistema bancario e non ho intenzione di colpire le banche. Ma c’era una situazione di squilibrio. Con il consistente e prolungato aumento dei tassi da parte della Bce si rischia di penalizzare famiglie e imprese».

Tassi dei mutui in crescita, stallo sui risparmiatori: ecco come nasce il provvedimento

La premier poi chiarisce quali sono le ragioni che l’hanno indotta a varare questo provvedimento: «Il sistema bancario è stato veloce ad alzare i tassi dei mutui, ma ha lasciato invariati i tassi che venivano riconosciuti ai risparmiatori e si è creata una distorsione. Il ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti è stato pienamente coinvolto essendo il ministro che scrive il provvedimento. In questo caso non ho fatto le riunioni che generalmente faccio, ma c’era un problema di tempi riguardo a una norma che abbiamo deciso di portare all’ultimo Cdm, sennò sarebbe slittata a settembre. È una iniziativa che ho assunto io. Punto».

Meloni rivendica la tassa sugli extraprofitti: «Iniziativa che ho voluto io»
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il vicepremier Antonio Tajani (Getty)

Meloni: «Questione di metodo, provvedimenti più facili se non girano troppo»

Non sono passate inosservate le istanze di Antonio Tajani, fortemente irretito dal mancato aggiornamento sui provvedimenti immaginati dal governo rispetto alla tassazione delle banche. Il vicepremier aveva tuonato subito dopo l’approvazione della legge: «Mai più blitz del genere in consiglio dei ministri». La premier nel corso della sua intervista chiarisce: «Ci può essere sicuramente una questione di metodo. È più facile intervenire su una misura del genere se la notizia non gira troppo, quindi io mi assumo la responsabilità politica. Tutti i partiti sono sempre estremamente coinvolti, questa è una materia molto particolare e delicata su cui mi sono assunta la responsabilità di intervenire. Ne ho parlato con Antonio».

Caro vacanze in Italia: costi fino al 248 per cento in più dell’Albania

In Italia i servizi turistici costano fino al 248 per cento in più rispetto alle località balneari dell’Albania. Lo afferma Consumerismo No Profit, che ha messo a confronto prezzi e tariffe delle principali mete balneari albanesi con quelle del nostro Paese.

I prezzi di una vacanza media in Albania

«Per dormire sette notti in una delle località di mare più note dell’Albania, dal 21 al 28 agosto in camera doppia, la spesa minima parte dai 175 euro a Valona fino ad arrivare ai 420 euro di Qeparo. Se si scelgono strutture esclusive o di lusso, il costo massimo raggiunge i 5.653 euro a Valona, e si attesta sui 2.300 euro nelle altre mete albanesi. Numeri molti diversi in Italia: nella stessa settimana un soggiorno parte da un minimo di 564 euro a Milano Marittima, 735 euro a San Vito Lo Capo e 889 euro a Villasimius, ma può arrivare, sempre se si scelgono strutture esclusive, a 17.378 euro a Viareggio e oltre 15 mila euro a Milano Marittima». Questa l’analisi di Consumerismo.

A tutela dei consumatori, l’associazione ha anche rilevato che «gli stabilimenti balneari in Italia costano in media il 162 per cento in più rispetto alle coste albanesi» e che l’Albania risulta più conveniente anche sul fronte della ristorazione, dove «un pasto completo a base di pesce costa in media tra i 20 e i 25 euro a persona, contro i 45/65 euro dell’Italia». Il presidente di Consumerismo Luigi Gabriele ha affermato: «Non è certo un caso se si registra un calo del 30 per cento delle presenze di connazionali presso le principali località balneari del nostro Paese, mentre le spiagge di Albania, Croazia e Spagna sono prese d’assalto dai turisti italiani».

Dentro le ragioni dell’anomalo strappo di Mancini con la Nazionale

Un Ferragosto così rimarrà nella storia. Nel lungo ponte dell’Assunzione la Nazionale azzurra si ritrova senza commissario tecnico e lo scopre via pec una domenica mattina. È stato così che Roberto Mancini ha deciso di chiamarsi fuori, affidando poi le sue ragioni a un post su Instagram. E chissà se convocherà una conferenza stampa per spiegare le cose un po’ meglio e con un minimo di richieste di chiarimento. Un testo scarno che si chiude con la mozione degli affetti nel passaggio in cui l’ormai ex commissario tecnico dice che si porterà sempre nel cuore la vittoria dell’Europeo 2020. Per adesso il cuore lo porta altrove, ma dove non si sa. Curioso notare che il precedente post nell’account Instagram sia l’ennesimo spot dell’ente turistico della Regione Marche, giusto per ricordarci che da due anni a questa parte il Mancio è un gettonatissimo personaggio da spot. Se la batte con Elisabetta Canalis e i dipendenti di Divani & Divani. Lo spot è una sequenza di immagini patinate che si apre con lo slogan “Let’s relax”. Come no?

Dentro le ragioni dell'anomalo strappo di Mancini con la Nazionale
Roberto Mancini col ministro Giuseppe Valditara durante un evento con degli studenti (Imagoeconomica).

Sirene saudite: la smentita al telefono con Gravina

Certo, i tempi cambiano. E corrono pure. Corrono per la Figc guidata da Gabriele Gravina, che entro sabato 19 agosto deve diramare le convocazioni per le gare di qualificazione all’Europeo di Germania 2024 contro Macedonia del Nord (9 settembre) e Ucraina (12 settembre). Ma corrono anche per lui, che precipitevolissimevolmente ha mollato l’incarico senza nemmeno aspettare di scavallare Ferragosto. Quanto ai motivi della decisione, le voci che circolano potranno avere conferma soltanto nelle settimane a venire. La storia del disappunto per la possibile cooptazione del difensore juventino Leonardo Bonucci nello staff della nazionale era assolutamente inconsistente e come tale si è sgonfiata in un amen. E quanto all’ipotesi di un’offerta per guidare la nazionale dell’Arabia Saudita, per il momento è soltanto un’indiscrezione che lo stesso Mancini ha smentito nel corso di una telefonata col presidente Gravina. La stessa telefonata in cui assicurava che non si sarebbe dimesso. Ancora una volta: il tempo dirà.

Dentro le ragioni dell'anomalo strappo di Mancini con la Nazionale
Roberto Mancini con Mario Draghi e Giorgio Chiellini ai tempi della vittoria dell’Europeo (Imagoeconomica).

Spalletti e la penale da 3,25 milioni: impensabile che la Figc paghi

Per il momento c’è solo da guardare a come la Figc risolverà un problema enorme, nel peggior Ferragosto della sua storia. Trovarsi così senza allenatore, alla vigilia di due partite determinanti per la qualificazione. E con una rosa molto ristretta di candidati alla sostituzione. E il fatto che da subito siano circolati i nomi dice che in federazione avessero comunque pensato all’emergenza. È già un ballottaggio fra Antonio Conte e Luciano Spalletti. Per Conte sarebbe un ritorno e dunque nel suo caso ci sarebbe il pregio di conoscere il ruolo e l’ambiente. Quella di Spalletti è invece l’ipotesi più suggestiva. Ha appena vinto lo scudetto in modo trionfale col Napoli, decidendo poi di prendersi un anno sabbatico. Ciò ha determinato un patto scritto col presidente e patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis: 3,25 milioni di euro di penale nel caso accettasse di allenare una squadra prima del 30 giugno 2024. De Laurentiis sarebbe disposto a fare un’eccezione per la Nazionale? Per il momento pare proprio di no, ma è altrettanto impensabile che la Figc paghi per liberare l’allenatore. Dovrà decidersi tutto in questi giorni, forse anche in queste ore. Di tempo non ce n’è. Altro che Let’s relax.

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