Cina, scuola alle ragazze: «Molestie? Evitate atteggiamenti frivoli»

In Cina è polemica per un corso di educazione sessuale in una scuola media di Zhaoqing, nella provincia del Guangdong. Ad accendere gli animi su Weibo, il corrispettivo cinese di Facebook, sono stati alcuni consigli per le ragazze sul materiale didattico, di cui sono state diffuse centinaia di foto. «Le donne sono vittime di molestie perché si vestono in modo vistoso e si comportano con fare civettuolo», si legge nelle pagine. «Per questo non dovrebbero indossare abiti succinti o trasparenti ed evitare atteggiamenti frivoli». Immediata la critica sui social network, sottolineando la natura assurda delle lezioni e i numerosi problemi che possono causare sugli adolescenti. Tramite una dichiarazione ufficiale, riportata anche dalla Cnn, le autorità locali hanno parlato di «incomprensioni tra gli utenti», pur annunciando un intervento per «migliorare la formazione degli insegnanti».

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I precedenti in Cina in alcune pubblicità di abbigliamento e accessori

Su Weibo, in tanti hanno criticato la risposta del governo, parlando di consigli «inadeguati e inappropriati». Come hanno spiegato alcuni utenti, nessuno ha frainteso il messaggio promosso durante il convegno della scuola media di Zhaoqing. «Non si tratta di un errore innocente», si legge in un post. «Il materiale didattico riflette le convinzioni reali che dominano l’intero Paese». Come ha riportato la Cnn, l’istituto scolastico non ha risposto né ha rilasciato alcuna dichiarazione sui social network o sul proprio sito ufficiale. Il caso non è però isolato, ma giunge a seguito di numerose controversie simili in Cina. Nel novembre 2022, una ragazza fu vittima di uno stupro in un bagno pubblico di Yongkang e in Rete in tanti puntarono il dito contro il suo abbigliamento. «È un crimine?», rispose adirata la madre al giornale The Paper. «Non si può dare la colpa ai vestiti, è assurdo».

Evitare gesti ammiccanti e abiti succinti. Polemica in Cina per un corso di educazione sessuale in una scuola media. E non è il primo caso.
Proteste in favore delle donne per le strade di Pechino (Getty Images).

Nel 2021 invece la polemica colpì un annuncio pubblicitario di un’azienda di salviettine struccanti. Il video infatti mostrava una donna che rientrava a piedi dopo una notte con gli amici, seguita da un uomo con il volto coperto. Quest’ultimo però, avvicinatosi a lei, a un certo punto scappava terrorizzato dopo averla vista senza trucco. «È inaccettabile, al di là di ogni comprensione», scrissero diversi utenti di Weibo. «È pieno di pregiudizi, malizia e ignoranza». La società in questione si scusò pubblicamente, cancellando la pubblicità e parlando di un «modo creativo per presentare i suoi prodotti». In precedenza un caso simile era esploso con lo spot di una catena di supermercati che aveva descritto le donne che indossano taglie XXL come «terribili».

Evitare gesti ammiccanti e abiti succinti. Polemica in Cina per un corso di educazione sessuale in una scuola media. E non è il primo caso.
Un frame dello spot, poi rimosso, sulle salviettine struccanti (Twitter).
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