Suicidi nelle carceri, Nordio cita Göring: «È successo anche a Norimberga»

Sta facendo discutere l’affermazione del ministro della Giustizia Carlo Nordio che, riferendosi ai due suicidi verificatisi nel carcere di Torino, ha azzardato un paragone con la morte di due gerarchi del regime nazista suicidatisi durante il processo di Norimberga.

Le dichiarazioni dopo la visita al carcere torinese

La dichiarazione è giunta dopo che il guardasigilli ha fatto visita alla struttura penitenziaria torinese, dove in poche ore due donne si sono tolte la vita. Una, Azzura Campari, aveva 28 anni e si è impiccata. L’altra, Susan John, aveva 43 anni e ha rifiutato cibo e acqua per settimane fino al sopraggiungere del decesso. Inizialmente si era parlato di sciopero della fame ma, «a quanto ho saputo, non si trattava di alcuna forma di opposizione al governo o alla politica come accaduto in altre circostanze che magari ben sapete (ndr riferimento implicito ad Alfredo Cospito)». Secondo quanto ricostruito, la donna era stata condannata per il suo coinvolgimento in un giro di sfruttamento della prostituzione e avrebbe iniziato a rifiutare cibo e acqua per chiedere di poter rivedere suo figlio di tre anni. Ma l’incontro non è avvenuto in tempo.

Il paragone di Nordio con il processo di Norimberga

Escluso l’intento politico nel gesto della detenuta, Nordio ha affermato che la responsabilità per le due morti non va attribuita alle persone incaricate di sorvegliare le donne in carcere: «Erano tutte sotto strettissima sorveglianza. Purtroppo in questi casi non c’è sorveglianza che tenga». Quindi il discutibile paragone con Robert Ley e Hermann Göring, fedelissimi di Hitler suicidatisi durante il processo di Norimberga, il procedimento ai nazisti coinvolti nella Seconda guerra mondiale e nella Shoah. In particolare, il primo si tolse la vita prima di essere giudicato, il secondo dopo essere stato condannato a morte (alla vigilia della sua esecuzione). Queste le parole di Nordio: «Persino al processo di Norimberga due imputati eccellenti, Ley e Göring, si sono suicidati, uno impiccandosi, l’altro con una pillola di cianuro, nonostante avessero lo spioncino aperto 24 ore su 24».

Tanto è bastato per accendere una polemica sui social e non solo, con decine di utenti che si sono scagliati contro il guardasigilli. Tra loro anche l’attore e comico Luca Bizzarri, che ha commentato: «”Fai così: dì che le carceri italiane sono una merda e mi raccomando non stare a fare paragoni del cazzo coi nazisti che si sono suicidati”. Non glielo ha detto nessuno».

 

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