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Dentro le ragioni dell’anomalo strappo di Mancini con la Nazionale
Un Ferragosto così rimarrà nella storia. Nel lungo ponte dell’Assunzione la Nazionale azzurra si ritrova senza commissario tecnico e lo scopre via pec una domenica mattina. È stato così che Roberto Mancini ha deciso di chiamarsi fuori, affidando poi le sue ragioni a un post su Instagram. E chissà se convocherà una conferenza stampa per spiegare le cose un po’ meglio e con un minimo di richieste di chiarimento. Un testo scarno che si chiude con la mozione degli affetti nel passaggio in cui l’ormai ex commissario tecnico dice che si porterà sempre nel cuore la vittoria dell’Europeo 2020. Per adesso il cuore lo porta altrove, ma dove non si sa. Curioso notare che il precedente post nell’account Instagram sia l’ennesimo spot dell’ente turistico della Regione Marche, giusto per ricordarci che da due anni a questa parte il Mancio è un gettonatissimo personaggio da spot. Se la batte con Elisabetta Canalis e i dipendenti di Divani & Divani. Lo spot è una sequenza di immagini patinate che si apre con lo slogan “Let’s relax”. Come no?
Sirene saudite: la smentita al telefono con Gravina
Certo, i tempi cambiano. E corrono pure. Corrono per la Figc guidata da Gabriele Gravina, che entro sabato 19 agosto deve diramare le convocazioni per le gare di qualificazione all’Europeo di Germania 2024 contro Macedonia del Nord (9 settembre) e Ucraina (12 settembre). Ma corrono anche per lui, che precipitevolissimevolmente ha mollato l’incarico senza nemmeno aspettare di scavallare Ferragosto. Quanto ai motivi della decisione, le voci che circolano potranno avere conferma soltanto nelle settimane a venire. La storia del disappunto per la possibile cooptazione del difensore juventino Leonardo Bonucci nello staff della nazionale era assolutamente inconsistente e come tale si è sgonfiata in un amen. E quanto all’ipotesi di un’offerta per guidare la nazionale dell’Arabia Saudita, per il momento è soltanto un’indiscrezione che lo stesso Mancini ha smentito nel corso di una telefonata col presidente Gravina. La stessa telefonata in cui assicurava che non si sarebbe dimesso. Ancora una volta: il tempo dirà.
Spalletti e la penale da 3,25 milioni: impensabile che la Figc paghi
Per il momento c’è solo da guardare a come la Figc risolverà un problema enorme, nel peggior Ferragosto della sua storia. Trovarsi così senza allenatore, alla vigilia di due partite determinanti per la qualificazione. E con una rosa molto ristretta di candidati alla sostituzione. E il fatto che da subito siano circolati i nomi dice che in federazione avessero comunque pensato all’emergenza. È già un ballottaggio fra Antonio Conte e Luciano Spalletti. Per Conte sarebbe un ritorno e dunque nel suo caso ci sarebbe il pregio di conoscere il ruolo e l’ambiente. Quella di Spalletti è invece l’ipotesi più suggestiva. Ha appena vinto lo scudetto in modo trionfale col Napoli, decidendo poi di prendersi un anno sabbatico. Ciò ha determinato un patto scritto col presidente e patron del Napoli, Aurelio De Laurentiis: 3,25 milioni di euro di penale nel caso accettasse di allenare una squadra prima del 30 giugno 2024. De Laurentiis sarebbe disposto a fare un’eccezione per la Nazionale? Per il momento pare proprio di no, ma è altrettanto impensabile che la Figc paghi per liberare l’allenatore. Dovrà decidersi tutto in questi giorni, forse anche in queste ore. Di tempo non ce n’è. Altro che Let’s relax.