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Cassa integrazione 2023: a chi spetta, come funziona e novità
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto una serie di novità in materia cassa integrazione dovute, principalmente, alla fine dell’emergenza sanitaria. Entrando più nel dettaglio, è stata prevista una netta riduzione delle ore di cassa integrazione rispetto agli anni passati.
Cassa integrazione: come funziona
La cassa integrazione è uno degli ammortizzatori sociali più utilizzati in Italia e permette ai lavoratori di aziende in situazioni di difficoltà di ricevere un’integrazione salariale nei casi in cui abbiano dovuto sospendere o interrompere l’attività lavorativa. Lo strumento è gestito dall’Inps e, nel corso degli ultimi anni, l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha portato a un ampliamento della platea dei beneficiari. A partire dal 1° gennaio 2022, tutti i lavoratori con contratto di lavoro subordinato (compresi gli apprendisti) che hanno svolto almeno 30 giornate di lavoro effettivo presso l’unità produttiva, possono sfruttare questo ammortizzatore sociale. Ci sono diverse forme di cassa integrazione, ovvero ordinaria, straordinaria e in deroga.
Cassa integrazione 2023: le novità
Le principali novità del 2023 in tema di cassa integrazione arrivano dalla Legge di Bilancio e dal decreto milleproroghe. Più nel dettaglio, come ribadito nella circolare Inps n. 4/2023, è stato previsto:
- l’incremento del fondo sociale per occupazione e formazione a partire dal 2023;
- la prosecuzione dei trattamenti di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti da imprese che operano in aree di crisi industriale complessa;
- la proroga per il 2023 della misura di sostegno al reddito per i lavoratori dei call center;
- la proroga della CIGS per le aziende che abbiano cessato o stiano cessando l’attività produttiva, ai fini della gestione degli esuberi di personale
- la conferma del trattamento di sostegno al reddito in favore dei lavoratori sospesi dall’attività o impiegati a orario ridotto che sono impiegati da aziende sequestrate e confiscate, sottoposte ad amministrazione giudiziaria;
- la conferma del trattamento straordinario di integrazione salariale per processi riorganizzativi complessi o piani di risanamento di crisi complessi;
- la conferma dell’intervento straordinario di integrazione salariale per gli accordi di transizione occupazionale, per le causali di riorganizzazione e crisi aziendale;
- il trattamento straordinario di integrazione salariale con causali riferite a processi di riorganizzazione e situazioni di particolare difficoltà economica.
Anche nel decreto lavoro ci sono delle novità in materia di cassa integrazione, con le aziende in difficoltà economica che potranno contare su un ulteriore periodo di utilizzo della misura. Ecco dunque che nel periodo che va dal 1° ottobre 2022 al 31 dicembre 2023, viene concesso un periodo aggiuntivo di cassa integrazione, con un totale di massimo 15 mesi.