Daily Archives: 20 Luglio 2023

Assalto alla sede Cgil, confermate in appello 11 condanne

I giudici della prima sezione penale della Corte d’appello della capitale hanno confermato, con rito abbreviato, le condanne per gli undici imputati per l’assalto alla sede della Cgil avvenuto nel corso della manifestazione no green pass del 9 ottobre del 2021 a Roma. Pene fino a sei anni per nove degli imputati, tra i quali Fabio Corradetti, figlio della compagna di Giuliano Castellino, leader romano di Forza Nuova, e Massimiliano Ursino, leader palermitano di Forza Nuova.

Sono state confermate in appello le condanne per gli undici imputati giudicati per l’assalto alla sede della Cgil nel 2021, a Roma.
Roma, sede CGIL, il giorno dopo l’assalto No grenn pass (foto Imagoeconomica).

Prosegue  il processo con rito ordinario

Per gli altri imputati, tra i quali Giuliano Castellino, Roberto Fiore e Luigi Aronica, accusati oltre che di devastazione aggravata in concorso e resistenza anche di istigazione a delinquere, prosegue il processo con rito ordinario. Lievemente ridotta la pena per Mirko Passerini, con cinque anni e quattro mesi invece di cinque anni e mezzo, e Claudio Toia, appartenente al gruppo ultras juventino Antichi valori, passato invece da sette anni e due mesi a cinque anni e quattro mesi. L’inchiesta della procura di Roma è stata coordinata dalla pm Gianfederica Dito e dal procuratore aggiunto Michele Prestipino.

 

 

Caldo, domani 21 luglio ancora bollino rosso in 19 città: le previsioni

Il caldo afoso che da giorni persiste sull’Italia non ci abbandonerà, almeno per quanto riguarda le prossime 24 ore. Secondo le previsioni degli esperti, anche quella del 21 luglio sarà una giornata rovente, nonostante al Nord la situazione sia presto destinata a cambiare.

Previsioni del tempo per venerdì 21 luglio: 19 città ancora da bollino rosso

Gli effetti dell’anticiclone africano che da giorni sta portando su gran parte dell’Italia tempo soleggiato e alte temperature rimarranno sostanzialmente invariati anche nella giornata di domani, nonostante il picco del caldo sia già stato superato nelle scorse ore. Ci aspettano temperature ancora molto alte dalla Toscana in giù, mentre per quanto riguarda il Nord e sull’arco alpino la colonnina di mercurio dovrebbe finalmente essere destinata a scendere, seppur lievemente. Caronte abbandonerà dunque il Settentrione già dalle prime ore di questo venerdì, portando instabilità e precipitazioni a carattere sparso prima sulle Alpi e successivamente su gran parte della Pianura Padana. Non sono da escludere, in questo contesto, fenomeni temporaleschi piuttosto violenti, con tanto di grandinate e forti raffiche di vento. Per il resto, in realtà, si tratterà di una giornata piuttosto soleggiata. Il ministero della Salute, a proposito, ha assegnato il bollino rosso a 19 città per le alte temperature previste: Ancona, Bari, Bologna, Campobasso, Cagliari, Civitavecchia, Firenze, Catania, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti, Viterbo e Roma.

La situazione sabato 22 luglio: sole al Centro e al Sud, lieve instabilità al Nord

L’instabilità al Nord proseguirà anche per la giornata di sabato 22 luglio, con possibili rovesci sparsi al mattino (tranne che sul litorale ligure) e un leggero miglioramento nel pomeriggio in Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. Nel resto della Penisola il tempo resterà soleggiato, anche se non si escludono brevi rovesci su alta Toscana e Nord delle Marche. Le temperature saranno in lieve calo al Nord, mentre al Sud e nelle isole i picchi massimi rimarranno al di sopra dei 40 gradi.

Troina, donna uccisa a colpi di pistola: ex marito principale sospettato

Una donna di 56 anni, Mariella Marino, è stata uccisa nelle scorse ore a Troina, in provincia di Enna, mentre stava camminando. Fatali i colpi sparati da un’arma da fuoco che, stando alle prime ricostruzioni, potrebbe essere stata in mano all’ex marito.

Omicidio a Troina: si indaga sull’ex marito

Il delitto si è consumato in via Sollima, nel centrale rione di San Basilio, intorno alle ore 10.30 di giovedì 20 luglio. Stando alle informazioni trapelate finora, sembra che la donna si trovasse nei pressi di un supermercato quando è stata raggiunta da tre colpi di pistola. Non c’è, per ora, una versione definitiva dei fatti, essendo le indagini ancora in corso. Ad ogni modo, pare che le autorità abbiano identificato come principale sospettato l’ex marito di Marino, Maurizio Impellizzeri. Alla luce di quanto accaduto, secondo quanto riportato dall’Ansa, i carabinieri di Enna si sono immediatamente messi sulle tracce dell’uomo mentre sul caso iniziava ad attivarsi anche il pm di turno Michele Benintende.

In passato l’uomo avrebbe avuto comportamenti violenti

Con il passare delle ore, la vicenda ha iniziato ad assumere sempre di più i caratteri dell’ennesimo femminicidio: pare infatti che Impellizzeri, di professione imprenditore, avesse manifestato in diverse occasioni atteggiamenti violenti nei confronti dell’ex compagna, dalla quale ha avuto tre figli oggi maggiorenni. La vittima, che proprio di recente aveva denunciato alle autorità tali comportamenti, aveva deciso di lasciare l’uomo circa un anno fa. Subito dopo la separazione, a quanto sembra, l’uomo sarebbe rimasto a vivere nella casa della coppia, mentre Mariella aveva deciso di trasferirsi nella casa della madre. Impellizzeri si trova ora nella caserma dei carabinieri in attesa dell’interrogatorio e dell’arrivo del pm.

Policlinico di Milano, medico aggredito dal figlio di una paziente: femore fratturato in tre punti

Una grave aggressione si è consumata nella giornata di mercoledì 19 luglio presso il Policlinico di Milano, dove un uomo ha picchiato un medico della struttura ospedaliera.

Medico aggredito al Policlinico di Milano

Secondo quanto riporta Il Corriere della Sera, il protagonista della feroce aggressione al membro del personale sanitario della struttura meneghina sarebbe un 56 enne italiano. In base alle prime ricostruzioni dell’accaduto, sembra che l’aggressore sia un invalido civile al 100 per cento attualmente in cura presso il CPS di Monza per disturbi del comportamento. L’uomo, figlio di una paziente ricoverata al Policlinico, è attualmente indagato e nei suoi confronti sono state attivate tutte le procedure per il TSO. Stabilite, in accordo con l’Autorità Giudiziaria, anche idonee misure cautelari e di sicurezza. Il soggetto è stato infatti in grado di provocare al medico una frattura multipla e scomposta in tre punti a livello del femore.

L’aggressore aveva chiesto le dimissioni della madre dalla struttura

In base alla ricostruzione della vicenda, nel primo pomeriggio del 19 luglio l’aggressore si era recato presso il nosocomio milanese per fare visita alla madre ricoverata. Una volta presentatosi presso il relativo reparto, è andato in escandescenze all’improvviso: come riporta MilanoToday, pare che il soggetto abbia richiesto le dimissioni della madre dal reparto di medicina ad alta intensità di cura. Sembra dunque che, a questo punto, il medico di turno si sia avvicinato al soggetto e abbia provato a parlarci per calmarlo. A nulla, però, è servito il suo tentativo, che anzi ha sortito l’effetto opposto. Travolto dalla rabbia, l’aggressore ha così sferrato un pugno al dottore, aggredendolo e colpendolo al femore. Alcune persone sono dunque per bloccarlo, avvisando al contempo le forze dell’ordine prima che la situazione degenerasse. Dopo l’aggressione, il medico è stato costretto a sottoporsi ad un’operazione. Per fortuna, nonostante le gravi ferite riportare, non si trova in pericolo di vita.

Emma risponde alla hater che la critica per il peso: «Fai schifo»

Emma Marrone sbotta contro una hater e risponde agli attacchi ricevuti sulla sua forma fisica. In un commento è stata una donna, Claudia, a scrivere: «Emma tra poco spacca il palco se continua così». Il riferimento è al peso della cantante, impegnata il 16 luglio sul palco del Tim Summer Hit, per un concerto andato in onda su Rai1 da Rimini e condotto da Nek e Andrea Delogu. Emma si è esibita, davanti a migliaia di persone, cantando prima il suo singolo estivo Mezzo Mondo e poi Taxi sulla luna, insieme a Tony Effe. L’artista, che già durante Sanremo 2022 aveva subito body shaming e non soltanto sui social, ha deciso di rispondere su Instagram.

Emma ancora criticata per il suo peso. La cantante non ci sta e risponde: «Fai schifo»
Emma Marrone riceve i fiori dall’orchestra durante Sanremo (Getty).

Emma: «Togliete i social a sta gente di merda»

La cantante ha utilizzato le storie per postare lo screenshot del commento e contrattaccare. «Buongiorno dal Medioevo», ha scritto Emma. «Per la signora Claudia io spacco il palco per il mio peso. Togliete i social a sta gente di merda. Fai schifo Claudia. Immensamente schifo». Poi il post in cui, in vacanza e in costume, alza due dita della mano, riferendosi ai due dischi d’oro conquistati. Molti fan l’hanno applaudita e incitata ad andare avanti. «Sono venuta a vedere il peso pesante di cui la signora Claudia parla. Qui ho la certezza che di pesante c’è solo la loro cattiveria. Un bacio Emma», scrive una donna. Tanti altri, di ogni età e genere, parlano di «invidia», riferendosi a chi la critica.

Il precedente: a Sanremo criticata per la calza a rete

Poco più di un anno fa, durante il Festival di Sanremo 2022, Emma è stata criticata da un giornalista che ne ha bocciato il look. Il suo commento è stato: «Se hai una gamba importante eviti di mettere la calza a rete». La cantante ha poi risposto sui social lanciando un messaggio a tutte le fan: «Buongiorno dal Medioevo, dove qualcuno esprime un commento di puro body shaming con un linguaggio politically correct, che non so se sia più imbarazzante o noioso. Il vostro corpo ragazze è perfetto così com’è, vestitevi come volete e mostratele queste gambe importanti, con calze a rete e minigonna. Amate e rispettate il vostro corpo, qualunque esso sia. Ancora oggi mi pare evidente sia necessario parlare di femminismo».

Emma ancora criticata per il suo peso. La cantante non ci sta e risponde: «Fai schifo»
Emma Marrone sul palco dell’Ariston (Getty).

Extinction rebellion “sigilla” tre parchi di Milano: troppo inquinamento

«Area pericolosa per la salute. Emergenza ecologica e climatica»: è una delle scritte sui cartelli che Extinction rebellion ha appeso in tre parchi giochi per i bambini di Milano. Le zone sono anche state recintate con del nastro giallo e nero. «Nell’aria che stai respirando sono stati rilevati inquinanti oltre la soglia di sicurezza per la salute umana», è una delle altre scritte del gruppo ambientalista che con i blitz al parco Valentino Bompiani, in piazza Gerusalemme e al giardino Salvador Allende ha voluto porre l’attenzione sul problema della qualità dell’aria a cui sono particolarmente sensibili bambini e anziani. Fra i volantini, uno invita mamme e nonne a partecipare all’incontro organizzato da Extinction rebellion il 25 luglio alle 18 al parco Lea Garofalo.

I volantini nei parchi di Milano.

La protesta del gruppo ambientalista rientra in una campagna di sensibilizzazione che porta avanti una linea più soft rispetto a quella di Ultima generazione, sigla nata proprio in seno a Extinction rebellion e poi divenuta, col passare del tempo, autonoma. Entrambi i gruppi si battono per contrastare menefreghismo e negazionismo rispetto ai cambiamenti climatici. Ma mentre Ultima generazione porta avanti proteste più o meno estreme, Extincion rebellion ha, almeno nel Regno Unito, annunciato una linea più morbida, orientata al dialogo istituzionale e senza azioni simboliche di forte impatto.

I parchi recintati.

Mal di Nordio, le posizioni del ministro che agitano Meloni

Se ci fosse un campionato dei gaffeur di governo, almeno sul fronte della comunicazione, probabilmente il Guardasigilli Carlo Nordio sarebbe in zona Champions League o starebbe lottando per lo scudetto con il collega dell’Interno Matteo Piantedosi. La delicatissima giornata del 19 luglio, soprattutto sul piano simbolico, con la premier Giorgia Meloni a Palermo per le commemorazioni della strage di Via D’Amelio, del giudice Paolo Borsellino e della sua scorta, è stata all’insegna delle toppe piazzate a tappare i buchi, anzi le voragini. Sia lei che il ministro della Giustizia, infatti, hanno tentato di spegnere definitivamente l’incendio appiccato dallo stesso ex magistrato con le dichiarazioni sulla revisione del reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Nordio, durante un question time alla Camera, ha provato a chiudere la querelle sostenendo che il tema non fa parte del programma di governo e che eventualmente le sue «considerazioni sulla necessità di una normativa ad hoc» puntavano a costruire «uno strumento anche più efficace di quello attuale». Mentre Meloni dalla Sicilia ha tradito ancora una volta, seppur fugacemente, una certa insofferenza per le uscite del “suo” Guardasigilli: «Che una risposta di un magistrato a domanda, diciamo che forse dovrebbe essere più politico in questo, diventi un fatto quando un fatto non è» accade «quando si vuole fare polemica pretestuosa».

Mal di Nordio, le posizioni del ministro che agitano Meloni
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio e quello degli Interni Matteo Piantedosi (Imagoeconomica).

Lo scivolone sulle intercettazioni 

Insomma, Meloni ha fatto sua un’accusa in qualche modo ricorrente, seppur a volte espressa in modo bonario dagli stessi amici di Nordio: l’ex magistrato veneto continua a parlare troppo spesso da giurista o da intellettuale e si scorda di essere l’inquilino di Via Arenula. L’incidente, in ogni caso, può forse dirsi chiuso e tuttavia ha parzialmente rovinato alla premier la ricorrenza del 19 luglio, che è comunque carica di significati per la destra post-missina. Non a caso Salvatore Borsellino ha rigirato il coltello nella piaga sulla mancata partecipazione della leader di Fdi alla tradizionale fiaccolata: «Giorgia Meloni ha avuto paura di venire qui, in via D’Amelio ha avuto paura di contestazioni. Ma noi di contestazioni violente non ne abbiamo mai fatte, al massimo le manganellate le abbiamo prese». E insomma, al netto dell’anniversario più bollente del solito, e non solo per il sole cocente di Palermo, Nordio sta diventando proverbiale per le sue prese di posizione eccentriche e per qualche scivolone. Come quando a gennaio scorso, già nei panni di ministro, in Senato esclamò contro le intercettazioni: «Un mafioso vero non parla né al telefono, né al cellulare perché sa che c’è il trojan, né in aperta campagna perché ci sono i direzionali». Peccato che proprio in quei giorni, anche grazie agli ascolti degli investigatori, veniva catturato l’ultimo grande latitante di Cosa nostra, Matteo Messina Denaro. Allora Nordio corresse il tiro: le captazioni sono determinanti contro mafia e terrorismo, ma vanno riviste per i reati minori. Il problema è che i reati minori, nella sua concezione, sono quelli dei colletti bianchi contro la Pa, che spesso sono crimini “spia”, propedeutici o comunque connessi al malaffare organizzato di stampo mafioso.

Abuso d’ufficio, tra sfide all’Ue e garanzie al Colle

Non è quindi un caso che il Guardasigilli, pur scelto dalla premier e inquadrato politicamente sotto le insegne di Fratelli d’Italia, in questi mesi sia stato sostenuto più da Forza Italia (e da Italia viva tra le opposizioni) che in seno al partito della premier. È soprattutto l’altro magistrato realmente influente a Palazzo Chigi a non amarlo: Alfredo Mantovano. Ed è stato infatti lui tra i primissimi, se non il primo, a stoppare Nordio sulle modifiche al concorso esterno. Una dinamica che avrà sviluppi tutti da seguire durante la discussione parlamentare del disegno di legge di riforma della giustizia, di cui il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha autorizzato finalmente la presentazione alle Camere. Sull’abolizione dell’abuso d’ufficio e la riforma del traffico di influenze illecite il presidente della Repubblica avrebbe fatto pesare la propria moral suasion in vista di modifiche durante l’iter. La premier per ora sta con un piede in due scarpe: se la maggioranza (più i renziani) in commissione Affari europei ha sfidato l’Ue approvando un parere che definisce «palesemente in contrasto con il principio di sussidiarietà e di proporzionalità» la direttiva europea che impone l’obbligo di prevedere l’abuso di ufficio, dall’altro ha dato precise garanzie al capo dello Stato non chiudendo a eventuali modifiche. Nordio farà buon viso a cattivo gioco?

Mal di Nordio, le posizioni del ministro che agitano Meloni
Carlo Nordio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella (Imagoeconomica).

Dalla difesa di Salvini nel caso Gregoretti agli attacchi al pool di Mani Pulite: le uscite di Nordio

Il personaggio è comunque una mina vagante. Che ogni tanto esplode. Come quando, interpellato in Senato a proposito del ddl Zan, disse che «la pedofilia è un orientamento sessuale». Apriti cielo. O quando, data la sua chiara collocazione nel centrodestra, provò a sostenere che nemmeno Enrico Berlinguer potesse vantare «la patente di moralità visto che i soldi al partito arrivavano dall’Unione sovietica». Come se l’allora segretario del Pci fosse un corrotto qualunque. E pensare che l’anno scorso, durante la corsa al Quirinale, il centrodestra lo piazzò in un’improbabile terna di candidati al Colle con Letizia Moratti e Marcello Pera. Nomi che furono bruciati un attimo dopo essere usciti fuori. Anzi, forse furono tirati fuori per essere bruciati. Trevigiano, classe 1947, il Guardasigilli assurse alla ribalta per le inchieste sulle Brigate rosse in Veneto e per Tangentopoli, quando tentò di accendere un riflettore sui presunti finanziamenti illeciti al Pci-Pds da parte delle coop rosse, ma poi vide archiviate le posizioni, tra gli altri, di Achille Occhetto e Massimo D’Alema. Senza dimenticare, più tardi, l’inchiesta sul Mose di Venezia (nella città lagunare è stato procuratore aggiunto). In ogni caso, già ai tempi di Mani pulite fu molto duro con il pool di Milano che considerava politicizzato. Lui, in compenso, non ha mai tenuto un profilo basso quando si è trattato di sostenere le battaglie del centrodestra. Ha difeso Matteo Salvini rispetto al caso dei migranti trattenuti a bordo della nave Gregoretti e aveva anche appoggiato i referendum sulla giustizia voluti da Lega e Radicali.  Meloni invece lo citò addirittura nel 2015 in chiave anti-Islam: «Il Procuratore aggiunto di Venezia, Carlo Nordio, ha dichiarato che il velo islamico che copre il volto è già vietato dalla legge, e la legge va applicata. Sono totalmente d’accordo con lui. Siamo uno Stato laico, questo vuol dire che ognuno ha il diritto di professare la religione che vuole, ma tutti devono rispettare le leggi dello Stato. Senza eccezioni». Dieci anni prima, invece, lui stesso disse: «Penso che nessun magistrato dovrebbe mai candidarsi alle elezioni, a maggior ragione non deve farlo un pm che è diventato famoso per inchieste in ambito politico». Amen.

LEGGI ANCHE: Guai a chi tocca la giustizia, magistrati all’assalto del governo Meloni

Massimo Mauro operato d’urgenza per un infarto mentre giocava a padel

Si trovava nella sua Calabria Massimo Mauro quando è stato colpito da un infarto. L’ex centrocampista di Juventus e Napoli, oggi opinionista, stava trascorrendo le sue vacanze nella regione. Il malore è sopraggiunto mentre stava giocando a padel, secondo quanto riferito all’Ansa dalla fondazione Vialli e Mauro per la ricerca e lo sport.

L'ex centrocampista di Juventus e Napoli ha avuto un infarto mentre si trovava in vacanza in Calabria. Operato d'urgenza, è fuori pericolo.
Massimo Mauro, ex calciatore, opinionista (foto Facebook).

Sottoposto d’urgenza a intervento di angioplastica

Subito dopo il trasporto all’ospedale di Catanzaro, Massimo Mauro è stato sottoposto d’urgenza a un intervento di angioplastica. Tramite la sua onlus ha tranquillizzato tutti: «In ospedale sono stati bravissimi e lo sono tuttora. Vengo seguito bene e coccolato».

Vendetta – Una storia d’amore stasera su Rete 4: trama, cast e curiosità

Stasera 20 luglio 2023 andrà in onda, sul canale televisivo Rete 4 alle ore 21.25, il film Vendetta – Una storia d’amore. La pellicola, un thriller poliziesco, è datata 2017 ed è stata diretta dal regista Johnny Martin, mentre la sceneggiatura è stata scritta da John Mankiewicz. Nel cast ci sono attori molto famosi come Nicolas Cage, Anna Hutchinson, Talitha Bateman e Don Johnson.

Vendetta - Una storia d'amore è il film che andrà in onda questa sera sul canale Rete 4, ecco trama, cast e curiosità.
Una scena del film (Twitter).

Vendetta – Una storia d’amore, trama e cast del film in onda stasera 20 luglio 2023 su Rete 4

La trama di Vendetta – Una storia d’amore ruota intorno alle vicende di Teena (Anna Hutchinson), una giovane donna, madre della piccola Bethie (Talitha Bateman), rimasta da poco vedova. Una sera, mentre ritorna dai festeggiamenti per il 4 luglio, Teena viene aggredita e violentata da quattro criminali che si accaniscono anche contro la figlia, tramortendola. Dopo che la piccola riprende conoscenza, corre subito in cerca di aiuto e si imbatte in John Droomor (Nicolas Cage), poliziotto ed ex veterano della Guerra del Golfo. In seguito, la bambina viene ascoltata come testimone e i quattro delinquenti vengono identificati e arrestati. Tuttavia, a causa dello shock e delle ferite subite, Teena entra in coma e viene portata in ospedale. Inoltre, i quattro criminali vengono rilasciati su cauzione.

La situazione si complica perché i malviventi assumono il dottor Kirkpatrick (Don Johnson), vale a dire il più bravo e temuto avvocato sulla piazza. Quest’ultimo vuole sovvertire le sorti del processo e vuole far passare Teena come una seduttrice senza scrupoli. John Droomor, comunque, ha preso a cuore il caso della donna e vuole che la giustizia faccia il suo corso, senza che le cose vengano trasformate in modo subdolo. Grazie al suo intervento e alla sua capacità come poliziotto, John si impegnerà per salvare l’onore di Teena e dare nuova felicità alla piccola Bethie.

Vendetta – Una storia d’amore, 4 curiosità sul film

Vendetta – Una storia d’amore, la sceneggiatura della pellicola tratta da un romanzo

La sceneggiatura del film non è originale, ma è tratta da un romanzo dell’autrice americana Joyce Carol Oates intitolato Rape: A Love Story. Il libro della Oates è uscito nel 2003 e 14 anni dopo è stato trasposto al cinema.

Vendetta – Una storia d’amore, inizialmente la regia era stata affidata all’attore protagonista

La regia della pellicola era stata inizialmente affidata a Nicolas Cage, ma l’attore dovette rifiutare per i troppi impegni che aveva in quel periodo. Per questa ragione, la produzione decise di affidare la produzione a Johnny Martin lasciando a Nicolas Cage solo la parte di attore protagonista.

Vendetta – Una storia d’amore, un ruolo ricorrente per Nicolas Cage

Non è la prima volta in carriera che Nicolas Cage interpreta il ruolo di un vigilante in cerca di vendetta. L’attore ha interpretato un ruolo simile in 8mm – Delitto a luci rosse, in Ghost Rider, dove interpreta il noto vigilante dei fumetti Marvel, e in Solo per vendetta.

Vendetta - Una storia d'amore è il film che andrà in onda questa sera sul canale Rete 4, ecco trama, cast e curiosità.
L’attore americano Nicolas Cage (Getty Images).

Vendetta – Una storia d’amore, le limitazioni per minori in diversi paesi

La scena dello stupro della donna nel film ha fatto ricevere alla produzione diverse limitazioni. Infatti, la pellicola è stata vietata ai minori di 17 anni negli Stati Uniti e ai minori di 18 anni in Nuova Zelanda. Nel Regno Unito il film è stato vietato ai minori di 15 anni.

First man – Il primo uomo stasera su Iris: trama, cast e curiosità

Stasera alle ore 21.00 su Iris andrà in onda il film del 2018 First Man – Il Primo uomo. Si tratta di una pellicola di genere biografico drammatico diretta da Damien Chazelle e scritta da John Singer. Il cast del film comprende attori molto famosi come Ryan Gosling, Claire Foy, Jon Bernthal e Pablo Schreiber.

First Man - Il Primo uomo è il film che andrà in onda questa sera su Iris, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Ryan Gosling in una scena del film (Twitter).

First Man – Il Primo uomo, trama e cast del film in onda stasera 20 luglio 2023 su Iris

La trama del film racconta la vita del celebre pilota della Nasa Neil Armstrong (Ryan Gosling). Armstrong non viene presentato come eroe, ma come un uomo chiuso e provato a causa delle difficoltà che ha subito. L’astronauta diventa ancor più introverso dopo la morte della figlia di appena due anni, causata da un tumore al cervello. In seguito a questo evento, anche sua moglie Janet (Claire Foy) sembra essere molto scossa e l’uomo decide di gettarsi a capofitto nel suo nuovo lavoro, quello di collaudatore e pilota per la Nasa. Armstrong riesce a fare carriera e viene scelto come partecipante alla missione Apollo 11 con obiettivo di trasportare l’uomo dalla Terra alla Luna.

Tuttavia, durante alcune operazioni, Neil provoca alcuni incidenti e le cose non sembrano andare per il meglio. Nonostante il dolore e la preoccupazione, Armstrong continuerà a voler centrare il suo obiettivo, ovvero riuscire a raggiungere la Luna e donare questo grande risultato all’umanità. Venendo accompagnato anche dal collega Buzz Aldrin (Corey Stoll), Neil riuscirà a compiere la storica impresa e passerà alla storia.

First Man – Il Primo uomo, 5 curiosità sul film

First Man – Il Primo uomo, i premi vinti dalla pellicola

Questo film ha ottenuto molte nomination e vinto diversi premi. In particolar modo, la pellicola è riuscita a vincere nel 2019 il premio Oscar per i Migliori effetti speciali. Era stata candidata anche nelle categorie Miglior scenografia, Miglior montaggio sonoro e Miglior sonoro, ma ha perso rispettivamente contro i film Black Panther e Bohemian Rhapsody.

First Man – Il Primo uomo, la collaborazione tra Ryan Gosling e Damien Chazelle

Non è la prima volta che Damien Chazelle e Ryan Gosling collaborano insieme. I due avevano preso parte a un progetto che ha lanciato le carriere di entrambi, ovvero La La Land del 2016.

First Man - Il Primo uomo è il film che andrà in onda questa sera su Iris, ecco trama, cast e curiosità sulla pellicola.
Il regista Damien Chazelle e l’attore Ryan Gosling (Getty Images).

First Man – Il Primo uomo, l’approvazione del biopic da parte dei figli di Armstrong

Il film è un biopic, vale a dire un’opera biografica su Neil Armstrong tratta dalla biografia ufficiale First Man: The Life of Neil A. Armstrong, scritta dall’autore James R. Hansen. La produzione sembra aver fatto un lavoro egregio nella trasposizione cinematografica, visto che i figli dell’astronauta, Rick e Mark Armstrong l’hanno riconosciuta come una rappresentazione realistica e accurata.

First Man – Il Primo uomo, il ruolo di un protagonista della vicenda interpretato dal figlio

In un punto del film è possibile intravedere il personaggio di Paul Calle, lo sketch artist della Nasa. Nella pellicola il suo ruolo è interpretato da Chris Calle, suo figlio.

First Man – Il Primo uomo, il film è accurato dal punto di vista scientifico

Il film si è avvalso della consulenza di esperti e professionisti per essere accurato dal punto di vista scientifico. Infatti, alcuni errori comuni spesso presenti nei film ambientati nello spazio (come come la presenza di rumore nello spazio e la rappresentazione dell’illuminazione del Sole verso la Terra e la Luna) qui sono stati evitati.

Cinzia Mascoli: età, biografia e carriera dell’attrice

Cinzia Mascoli, nata a Roma il 15 settembre 1960, è un’attrice italiana. È nota principalmente per essere stata la co-protagonista del film Viaggi di nozze di Carlo Verdone dove interpreta Valeriana, la moglie di uno dei tre personaggi impersonati dal regista e attore.

Cinzia Mascoli: biografia e carriera

Cinzia ha iniziato a recitare da giovanissima. Il suo film d’esordio è stato Colpo di luna di Alberto Simone, seguito nello stesso anno (1995) da Viaggi di nozze. Alcuni anni dopo ha recitato anche in due film di Pupi Avati, Il testimone dello sposo (1997) e La via degli angeli (1999). Nel 1998 è entrata nel cast del film Simpatici & antipatici di Christian De Sica, seguito nel 1999 da Il cielo in una stanza di Carlo Vanzina. Negli Anni 2000 ha lavorato per varie serie televisive come Don Matteo 2 (2001), Una famiglia in giallo (2005), Fratelli Detective (2008) e All Stars (2010).

Cinzia Mascoli, tra carriera e vita privata
Carlo Verdone e Cinzia Mascoli in Viaggi di nozze (Facebook).

Ha continuato anche con il cinema, recitando in film come Bell’amico, regia di Luca D’Ascanio (2002), Ma che ci faccio qui!, regia di Francesco Amato (2006), Che bella giornata, regia di Gennaro Nunziante (2011), 10 regole per fare innamorare, regia di Cristiano Bortone (2012) e il più recente, Classe Z, regia di Guido Chiesa (2017).

 

Luxuria sul no di Miss Italia a persone transgender: «Escluderle è fuori dal tempo»

Dopo il no della patron di Miss Italia, Patrizia Mirigliani, alla partecipazione alla gara da parte dei transgender, Vladimir Luxuria si esprime in un intervento per Adnkronos: «Io sono favorevole alle pari opportunità. Così come credo debbano valere nello sport, altrettanto deve accadere per un concorso di bellezza. Trovo fuori dal tempo che si escluda dalla partecipazione a Miss Italia un transgender che ha ultimato la transizione e pertanto è donna a tutti gli effetti».

Vladimir Luxuria interviene sul no di Miss Italia alle persone transgender durante un intervento per Adnkronos.
Vladimir Luxuria (foto Getty images).

«Scaduto il tempo per non includere chi ha cambiato sesso»

L’ex deputata, durante l’intervista, pone un interrogativo: «Perché, se uno ha compiuto la transizione e pertanto è donna a tutti gli effetti, deve presentare il certificato di nascita. Bisognerebbe semplicemente farle un provino, come accade con tutte le altre concorrenti» e conclude «Io penso sia ormai veramente fuori dal tempo escludere delle donne in tutto e per tutto dal concorso. Poi certo, per chi non ha ultimato la transizione ci sono dei concorsi appositi, ma qui è differente. E’ ormai scaduto il tempo per non includere le persone che hanno cambiato sesso a Miss Italia».

Leonessa in fuga a Berlino, la polizia: «Non uscite di casa»

Una leonessa sembra aggirarsi per le strade di Berlino. Dall’alba del 20 luglio la polizia di Brandeburgo è alla ricerca di un «felino selvatico» in fuga in una zona poco a sud della capitale. Ai residenti si chiede di non uscire di casa e di tenere all’interno anche gli animali domestici. L’allerta è stata estesa anche ai quartieri Teltow, Kleinmachnow e Stahnsdorf. Su Twitter circola anche un video che mostra un animale simile a una leonessa all’inseguimento di un cinghiale, ma senza nessuna garanzia di autenticità. «Verso mezzanotte abbiamo ricevuto un messaggio che non avremmo mai potuto immaginare», ha dichiarato il portavoce della polizia Daniel Kiep. «Due passanti hanno visto un enorme animale correre dietro a un altro».

Paura a Berlino per la possibile fuga di una leonessa. Polizia al lavoro per rintracciare e stanare l'animale ancora non identificato.
Un frame del video in cui appare la leonessa in fuga (Twitter).

La leonessa in realtà potrebbe essere un cane pastore caucasico

Al momento non è stato possibile stabilire da dove possa essere fuggito il felino. Come ha riportato anche il Guardian, in zona nessun circo o zoo privato ha lamentato la fuga di una leonessa. È probabile persino che si tratti di un cane pastore caucasico erroneamente identificato come un felino della savana. Come riporta il quotidiano tedesco Tagesspiegel le autorità stanno utilizzando due elicotteri per rintracciare l’animale, che potrebbe riposare in una zona boschiva vicino Berlino. La polizia ha chiamato sul posto un veterinario e cinque cacciatori armati con l’ordine di stordire o, se necessario, abbattere l’esemplare. «Lavoriamo assieme agli esperti allo scopo di catturarlo in pieno rispetto del benessere degli animali», ha concluso Kiep. Il quotidiano Rheinische Post ha invece intervistato Florian Eiserlo dell’organizzazione Four Paws per spiegare come comportarsi in caso di contatto diretto: «Fondamentale stare fermi, mantenere la calma e dirigersi in un’auto o un edificio».

Zaki è stato rilasciato, Tajani: «Nessun baratto con il caso Regeni»

Patrick Zaki è tornato in libertà dopo essere stato graziato mercoledì dal presidente egiziano al-Sisi. Lo  ha annunciato il gruppo Patrick Libero che per anni ha seguito la vicenda dello studente dell’Università di Bologna arrestato nel 2020. «Patrick ora è libero tra la sua famiglia e i suoi amici, grazie a tutti coloro che hanno mostrato solidarietà e sostegno», si legge sulla pagina Facebook.

Tajani: «Nessun baratto» con il caso Regeni 

«Non c’è nessun baratto, nessuna trattativa sottobanco. Il governo è stato in grado di far tornare in Italia un giovane che rischiava di stare ancora un po’ di tempo in carcere», ha assicurato il ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio24. «Siamo persone serie, non facciamo baratti di questo tipo», ha ribadito il vicepremier assicurando che sul caso Regeni, il ricercatore italiano ucciso al Cairo nel 2016, «continueremo a chiedere che si faccia luce sulla vicenda come abbiamo sempre fatto».

Antonio Tajani: "Nessun baratto tra grazia a Zaki e verità su Regeni"
Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani (Imagoeconomica).

North Carolina, tornado a 240 km orari investe stabilimento Pfizer

A Rocky Mountain, nello Stato Usa del Colorado, un violento tornado ha gravemente colpito uno stabilimento Pfizer. Dalle immagini della sede sono visibili il tetto accartocciato e i detriti sparsi ovunque. Le auto che si trovavano nel parcheggio sono state danneggiate. Il servizio meteorologico nazionale ha classificato il tornado come EF3, con venti fino a 240 chilometri all’ora.

Negli Usa, un violento tornado ha investito uno stabilimento Pfizer. La fabbrica è stata evacuata, non si registrano feriti tra i dipendenti.
Usa, stabilimento Pfizer, danneggiato dal tornado (frame video Twitter).

A rischio le scorte di farmaci negli ospedali e nelle farmacie

La società ha confermato i danni ma ha rassicurato che «nessun dipendente è rimasto ferito poiché sono stati evacuati tempestivamente». A rischio le scorte di farmaci negli ospedali e nelle farmacie.  Il tornado infatti, che ha danneggiato i tetti degli edifici e rovesciato i camion con i rimorchi, ha causato la dispersione di migliaia di farmaci nell’area circostante.

Pfizer: «I nostri pensieri vanno ai colleghi, ai pazienti e alla comunità»

«Stiamo valutando la situazione per stabilire l’impatto sulla produzione. I nostri pensieri vanno ai colleghi, ai pazienti e alla comunità mentre ci prepariamo alla ricostruzione» è stato riportato da una nota di Pfizer. Secondo il sito web, lo stabilimento ospitava la produzione di quasi il 25 per cento dei medicinali sterili iniettabili utilizzati negli Stati Uniti.

 

Minzolini attore di sinistra, il personaggio che perde tutto al gioco e gli altri spifferi

Al Grand Hotel Principe di Piemonte di Viareggio è andata in scena la confessione di Augusto Minzolini. L’appuntamento con il giornalista, inserito nel ciclo “Gli Incontri del Principe”, ha permesso di rivelare una sua “vita precedente”, sia professionale sia politica: «Ho recitato in due film di Nanni Moretti, Ecce Bombo e prima Io sono un autarchico. Ho ripetuto una battuta 24 volte, perché mi impappinavo. È nata così: era il 1977, andavo al liceo, era il periodo delle assemblee. In quel periodo ero di sinistra: ho cambiato quando, da giornalista, mi sono trovato davanti all’hotel Raphael nel giorno delle monetine a Bettino Craxi e ho avuto un’idea del linciaggio che mi ha dato fastidio. Comunque, c’era questo personaggio con i capelli lunghi, che aveva 10 anni più di noi e ci ascoltava attentamente: era Moretti. Con quello che dicevamo in quelle assemblee ha fatto le sceneggiature e ha voluto che anche noi recitassimo, anche perché non aveva i soldi per pagare gli attori. La mia battuta, quella che ho ripetuto 24 volte, era: “Abbiamo fatto le squadre, chi porta il pallone?”».

Chi è quell’attore che perde tutto al gioco?

A Roma se ne parla, nei salotti che contano: al centro delle chiacchiere appare un famoso personaggio dello spettacolo, amatissimo per le sue interpretazioni, prima negli schermi televisivi poi su quelli delle sale cinematografiche. Da tempo è in crisi, ma riesce a mascherare bene la sua attuale, critica, condizione. Quasi tutte le sere sale a bordo di una piccola automobile e va a giocare, d’azzardo: e perde, pare, cifre importanti. Per lui non è un problema, dato che nel corso della sua carriera ha guadagnato somme da favola. Ogni volta torna nel gruppo dei giocatori pensando di vincere e cambiare il corso della vita, ma non accade. Continua a lasciare assegni sul tavolo, al minimo da cinque zeri. Ma non basta: anche la sua metà ha deciso di voltargli le spalle, come la fortuna. Una vita passata insieme è stata cancellata in pochi minuti. Valigie riempite in fretta dopo una discussione, e via. E lui, solo soletto, abbandonato al suo destino, come compagni trova solo quelli del gioco. Ma le sue finanze sono messe a dura prova da tutte quelle sconfitte. Chissà come finirà…

Bancomat porta fortuna a Zamboni

Roberta Zamboni assieme a Fremantle Italia aveva realizzato con Rai Pubblicità il nuovo branded content “Io & te. Insieme a tutti i costi”, in quattro puntate realizzato per Bancomat. Si trattava di un divertente docu-reality con una “improbabile” coppia di personaggi del mondo dello spettacolo (come Jo Squillo e Roberto da Crema), ciascuno con gusti e abitudini differenti, costretti a trascorre insieme un intero weekend per conoscersi ed entrare l’uno nel mondo dell’altro attraverso una serie di “experience” messe a disposizione da Bancomat per celebrare i suoi 40 anni. Zamboni, già alla guida del Branded Entertainment Department di Fremantle Italia, dopo aver attivato oltre 100 nuove partnership commerciali è stata promossa Global Head of Branded Content Sponsorship. Bancomat ha portato fortuna.

Minzolini attore di sinistra, il personaggio che perde tutto al gioco e gli altri spifferi
Umberto Vattani (Imagoeconomica).

L’agenda di Vattani non conosce soste

È sempre stato il regno di Umberto Vattani: il circolo degli Esteri di Roma, sul Lungotevere, è un’isola di tranquillità a pochi passi dal centro storico e un luogo di incontri riservati per la diplomazia e la politica. Ora il numero uno è Vincenzo Scognamiglio, ma Vattani il 6 settembre tornerà nel circolo nella veste di presidente di Venice International University intervenendo all’inaugurazione della mostra “The Enchanted Garden” con le lastre di ottone dedicate al mondo floreale di Micaela Legnaioli. Come sottolineano alla Farnesina guidata da Antonio Tajani, «l’agenda dell’ambasciatore Vattani, classe 1938, non conosce soste».

Taglio del cuneo fiscale, Giorgetti: da agosto più soldi per i dipendenti pubblici

Arrivano i soldi. Scatterà ad agosto il tanto atteso taglio del cuneo fiscale per i dipendenti pubblici. Aumenta l’inflazione e il ministero dell’Economia e delle finanze guidato da Giancarlo Giorgetti corre ai ripari. Ed è proprio il dicastero di via XX Settembre che comunica che sono state definite le modalità di pagamento ai dipendenti pubblici – gestiti attraverso il sistema NoiPA – degli aumenti in busta paga derivanti dall’innalzamento del taglio del cuneo fiscale previsto dal decreto legge Lavoro per il periodo che va da luglio a dicembre 2023. La decontribuzione, come per le precedenti riduzioni del cuneo fiscale, verrà corrisposta da NoiPa sul cedolino del mese successivo rispetto a quello in cui viene riconosciuto il beneficio. Pertanto, il pagamento riferito alla mensilità di luglio verrà erogato con il cedolino di agosto. Lo stesso meccanismo sarà applicato anche per i mesi successivi fino alla mensilità di dicembre 2023 che sarà erogata a gennaio 2024. Sono quasi un milione e 200 mila i dipendenti pubblici gestiti tramite il sistema NoiPa che saranno interessati dalla manovra e che beneficeranno, dunque, di una busta paga più alta.

Vanessa Scalera: età, compagno, film e fiction dell’attrice

Vanessa Scalera, nata a Mesagne (Puglia) il 5 aprile 1977, è un’attrice italiana. Ha studiato recitazione a Roma ed è conosciuta al grande pubblico per la fiction Rai Imma Tataranni – Sostituto procuratore, dove veste i panni della protagonista.

Vanessa Scalera: biografia e carriera

Diplomatasi presso la scuola di teatro La Scaletta diretta da Antonio Pierfederici, ha iniziato la sua carriera sul palcoscenico in piéce come Il collezionista con Giancarlo Zanetti e Laura Lattuada (1999), L’amico di tutti con Johnny Dorelli (2000) e La coscienza di Zeno con Massimo Dapporto (2003). Ha esordito al cinema con il film Mari del sud, regia di Marcello Cesena (2001), e nel 2009 è arrivata la svolta con la partecipazione a Vincere di Marco Bellocchio. Sono seguiti altri film importanti come Bella addormentata, sempre di Bellocchio (2012), Prima di andar via, regia di Michele Placido (2014), Mia madre di Nanni Moretti (2015), Nome di donna, regia di Marco Tullio Giordana (2018) e Diabolik, regia dei Manetti Bros (2021).

Vanessa Scalera, tra la carriera e la vita privata
Vanessa Scalera e il compagno Filippo Gili (Facebook).

Con il film L’arminuta, regia di Giuseppe Bonito (2021), nel 2022 ha ricevuto la candidatura come miglior attrice protagonista ai David di Donatello e nello stesso anno ha recitato in Filomena Marturano, film tratto dalla commedia di Eduardo De Filippo per la regia di Francesco Amato, andato in onda su Rai 1.

Vanessa Scalera: la vita privata

Da diversi anni Vanessa fa coppia fissa con il collega Filippo Gili, attore e regista teatrale che ha recentemente recitato nella fiction Buongiorno, mamma! trasmessa su Canale 5, dove ha interpretato il nonno materno di Anna, Filippo della Rosa. Diplomatosi all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica Silvio d’Amico, Filippo lavora soprattutto a teatro. Come regista, ha diretto il film per la tv Casa di bambola (1998) e Prima di andar via (2004), da lui anche scritto.

Barbenheimer, fenomenologia della sfida al cinema tra Barbie e Oppenheimer

Non potrebbero esserci due film più diversi a scontrarsi nelle sale americane e, nonostante Hollywood sia alle prese con un evento storico come il doppio sciopero degli attori e degli sceneggiatori, ai box office a stelle e strisce il 21 luglio va comunque in scena l’atteso Barbenheimer, ossia la lotta all’ultimo biglietto venduto per conquistare la vetta dei titoli più visti dell’estate 2023. La sfida Barbie contro Oppenheimer in Italia, purtroppo, non è prevista: il progetto ispirato all’iconica bambola della Mattel debutta giovedì 20 luglio, mentre i fan di Christopher Nolan devono attendere oltre un mese, fino a mercoledì 23 agosto. In tutto il mondo, tuttavia, l’attesa per il confronto diretto è proseguita a suon di meme, inviti ad acquistare i biglietti per il doppio spettacolo nei cinema, e un terzo incomodo, il settimo capitolo di Mission: Impossible che verrà “sfrattato” dalle sale Imax a pochi giorni dalla sua distribuzione.

Barbienheimer, fenomenologia della sfida al cinema tra Barbie e Oppenheimer
Il regista Christopher Nolan (Getty).

«Il weekend di Nolan», cioè gli ultimi giorni di luglio

Oppenheimer è stato fin da subito destinato a un’uscita in quella che, dal 2008, viene definita «il weekend di Nolan» per l’evidente preferenza del regista per far trascorrere i suoi fan nelle sale gli ultimi giorni di luglio. Non c’è quindi da stupirsi che la scelta di controprogrammare il debutto di Barbie nella stessa giornata potrebbe, come riportato da alcune fonti delle testate specializzate, aver infastidito Christopher Nolan. Secondo alcune teorie la decisione sarebbe persino stata presa dallo studio avversario come “vendetta” per le dichiarazioni rilasciate nel 2021 contro la scelta della Warner di far debuttare i suoi film in contemporanea nelle sale e sulla piattaforma di streaming HBO Max. A prescindere dalle reali motivazione, i due studios e le star hanno affrontato la sfida con campagne che li hanno portati in giro per il mondo fino agli ultimi minuti prima dello sciopero proclamato da Sag-Aftra, e tutti gli artisti coinvolti non sono riusciti a sfuggire alle inevitabili domande su Barbenheimer, svelando il diverso approccio alla surreale, e divertente, situazione.

Margot Robbie è rimasta conquistata da un meme ideato come poster: «Ho intenzione di farlo stampare su una t-shirt e provare a farmelo firmare da Cillian Murphy!». La star di Oppenheimer ha avuto altrettante parole pacifiche ribadendo: «Penso sia grandioso. Andrò a vedere Barbie. Non vedo l’ora e penso che sia fantastico per il settore e per il pubblico». Christopher Nolan è perfettamente d’accordo con la sua star e ha ricordato: «L’estate, in un mercato in salute, è sempre piena e abbiamo affrontato queste situazioni a lungo. Penso che chi si interessa ai film stesse realmente aspettando di avere nuovamente un mercato ricco di proposte».

Pure Tom Cruise involontariamente coinvolto

Nel frattempo sono le persone comuni a divertirsi e a trarre profitto dalla sfida condividendo immagini, fanart, meme, poster alternativi online e a vendere merchandise ispirato al fenomeno Barbenheimer. A trovarsi involontariamente coinvolto, considerando gli slittamenti causati dalla pandemia, è Mission: Impossible – Dead Reckoning Parte 1. Tom Cruise, reduce dal successo ottenuto da Top Gun: Maverick, sperava di potersi godere un’altra estate all’insegna del dominio ai box office. Il film sul “padre” della bomba atomica lo priverà persino delle sale Imax che avrebbero potuto dare una spinta significativa ai guadagni. Nonostante il comprensibile disappunto, sono stati proprio McQuarrie e Cruise a proclamare la tregua posando per primi con i biglietti per andare a vedere Barbie e Oppenheimer.

La star di Hollywood aveva dichiarato: «Amo un doppio spettacolo e non potrebbe essere più esplosivo (o più rosa)». Il lieto fine del Barbenheimer sembra infatti quello di vedere entrambi i film, persino nello stesso giorno. La catena Amc, per andare incontro alle richieste degli spettatori, ha deciso di anticipare gli orari delle prime proiezioni della giornata, permettendo così a chi lo volesse di passare da una sala all’altra. A rispondere all’appello delle star, sul suolo americano, sono già stati oltre 20 mila fan che si regaleranno una maratona che sembra già destinata a entrare nella storia del cinema.

Chi vincerà la sfida? Le previsioni dicono Barbie

Con una campagna fermata bruscamente a causa dello sciopero degli attori, Oppenheimer, il cui budget è stato leggermente inferiore rispetto a Barbie (100 milioni contro 150 milioni di dollari) non potrà sfruttare pienamente la spinta data dalla promozione che, lo studio rivale, ha reso centrale. Le tematiche e le atmosfere completamente diverse sembrano in grado di attirare nelle sale un target molto diverso di spettatori, ma una buona fetta di pubblico si sovrapporrà. Il sito BookMyShow, che raccoglie l’interesse dei potenziali spettatori, registra una vittoria schiacciante del film di Nolan che ha superato, a una settimana dal debutto, quota 239 mila persone in attesa di vedere Oppenheimer, mentre Barbie non va oltre le 92 mila. Le previsioni degli esperti prevedono comunque una vittoria del mondo rosa della Mattel ai box office con un potenziale debutto compreso tra i 70-80 e 100 milioni di dollari, mentre il rivale non supererebbe i 50 milioni.

Warner Bros ha inoltre lanciato una campagna marketing capillare e le polemiche che hanno rischiato al film di essere vietato in vari Paesi come Vietnam e Filippine, legate a un disegno, la mappa del viaggio che Barbie deve compiere per arrivare nel mondo reale, che si sosteneva fosse la “linea dei nove tratti” (una rappresentazione a forma di “U” delle pretese territoriali della Cina nel Mar Cinese Meridionale), sembrano rientrate dopo la rassicurazione che la mappa mostrata nel film fosse totalmente priva di significati politici e permettendo di “oscurarla” in alcuni Stati, assicurandosi così la presenza nel maggior numero di nazioni possibile.

Il pubblico femminile potrebbe fare la differenza

A fare la vera differenza, secondo gli esperti del settore, sembra però il pubblico femminile che viene indicato come il più interessato a immergersi nell’universo di Barbie attraverso una prospettiva femminista e ironica che unirà realtà e finzione per raccontare una ricerca della propria identità che, sulla carta, potrebbe essere in grado di rivolgersi a un pubblico molto più ampio rispetto a quello della storia piena di tensione e drammaticità degli eventi che hanno portato alla nascita della bomba atomica.

Live-action ispirato a Barbie in sviluppo dal 2009

Il progetto di realizzare un film live-action ispirato a Barbie è entrato in fase di sviluppo nell’ormai lontano 2009, cambiando radicalmente la sua natura nel corso degli anni e passando nelle mani di tre studios prima di approdare nei titoli di Warner Bros ed essere affidato alla regista Greta Gerwig, che ne ha scritto la sceneggiatura in collaborazione con il partner, nella vita e nel lavoro, Noah Baumbach.

Barbienheimer, fenomenologia della sfida al cinema tra Barbie e Oppenheimer
Ryan Gosling e Margot Robbie (Getty).

Nonostante la fonte di ispirazione e il dominio del rosa in tutte le sue sfumature, al punto che la scenografa Sarah Greenwood sostiene di aver causato una carenza di vernice della sfumatura voluta a livello internazionale, la storia portata sul grande schermo affronterà tematiche importanti mostrando la protagonista alle prese con una crisi esistenziale che la spinge a far visita al mondo reale pur di trovare delle risposte. Situazione difficile anche per il Ken di Ryan Gosling che è consapevole che non esiste in modo indipendente da Barbie, come ha anticipato un video promozionale che ha regalato ai fan degli estratti di una scena musicale in cui la star canadese condivide i dubbi del suo personaggio.

Nostalgia per l’infanzia, riferimenti pop, colori accesi

Molte delle star coinvolte nelle riprese appariranno nel ruolo di varie versioni di Barbie, tutte ispirate a modelli realmente realizzati da Mattel nel corso degli anni, compresa la coppia Allan-Midge, e persino mostrando il look delle bambole che devono affrontare gli slanci artistici dei bambini che giocano con loro, con capelli tagliati senza attenzione con le forbici o “trucco” realizzato con i pennarelli. L’attenzione per i dettagli durante le riprese è stata davvero alta e ha portato a costruire una casa che riproduca alla perfezione quelle giocattolo, compresi scivoli che portano in piscina e assenza di scale, e a rendere un dettaglio come l’arco plantare arcuato, che i piedi delle Barbie hanno avuto per interi decenni, un elemento centrale per creare la svolta narrativa che porterà all’evoluzione della protagonista. Il mix di nostalgia per l’infanzia, riferimenti pop, colori accesi, ironia sulla società e approccio femminista alla storia sembra in grado di trascinare il pubblico nelle sale, sfruttando inoltre un gruppo di interpreti molto amati in tutto il mondo.

Barbienheimer, fenomenologia della sfida al cinema tra Barbie e Oppenheimer
Margot Robbie (Getty).

Un thriller storico esplosivo: e c’è pure Matt Damon

Atmosfera completamente diversa quella che animerà Oppenheimer, in Italia in arrivo ad agosto, definito un thriller storico che porterà gli spettatori «nell’avvincente storia paradossale di un uomo enigmatico che deve rischiare di distruggere il mondo per poterlo salvare». Scritto e diretto da Christopher Nolan, il progetto può contare su un cast davvero stellare guidato da Cillian Murphy nella parte di J. Robert Oppenheimer e da Emily Blunt in quella della moglie dello scienziato, la biologa e botanica Katherine. Accanto a loro Matt Damon nel ruolo del generale Leslie Groves Jr, Robert Downey Jr in quello di Lewis Strauss, il commissario fondatore della Commissione statunitense per l’energia atomica, e poi ancora Florence Pugh, Benny Safdie, Josh Hartnett, Rami Malek, Kenneth Branagh, Dane DeHaan, Alden Ehrenreich e Matthew Modine.

Durata di tre ore, pellicola da oltre 17 chilometri

La scelta del filmmaker di girare l’intero film in formato Imax ha rappresentato una sfida, considerando che Kodak ha dovuto produrre per la prima volta una pellicola in bianco e nero creata appositamente per adattarsi alle speciali telecamere. Nolan ha infatti scelto di girare a colori le scene legate all’esperienza soggettiva di Oppenheimer e in bianco e nero i passaggi maggiormente “obiettivi” della storia raccontata. La durata di tre ore ha inoltre portato ad avere copie del film con una pellicola della lunghezza di oltre 17 chilometri, una dimensione record che ha quasi rischiato di non poter entrare nei proiettori, costringendo alcuni cinema a modificare le cabine per riuscire ad avere lo spazio ad accogliere le copie del lungometraggio da utilizzare.

Barbienheimer, fenomenologia della sfida al cinema tra Barbie e Oppenheimer
Emily Blunt, Cillian Murphy e Florence Pugh, membri del cast di Oppenheimer (Getty).

Tanti sforzi dovrebbero però essere ripagati da un’esperienza che si preannuncia realistica e immersiva, in particolare grazie al limitato uso degli effetti speciali che hanno portato il regista inoltre a ideare con Scott R. Fisher, alla guida del team degli effetti speciali, e Andrew Jackson, supervisore agli effetti visivi, modi creativi per girare le sequenze delle esplosioni e il test Trinity, utilizzando anche la tecnica tradizionale della Prospettiva forzata grazie a dei modellini e a un mix esplosivo di benzina, propano, polvere di alluminio e magnesio. Per portare sugli schermi la “nube a fungo”, inoltre, si è deciso di immortalare un’esplosione da numerosi punti di vista e poi utilizzarli in post-produzione per aggiungere vari strati alle esplosioni.

Immersi nell’interpretazione senza mangiare né dormire

Altrettanto impegnativa è stata l’esperienza per Cillian Murphy che, per interpretare lo scienziato, ha dedicato tutte le sue energie al lavoro sul set, ritrovandosi a saltare le cene di gruppo con gli altri membri del cast e persino a dimenticarsi di mangiare e non riuscendo a dormire: «Stavo andando avanti usando un’energia folle, sono arrivato al punto di non preoccuparmi del cibo o di qualsiasi altra cosa». Il desiderio di offrire un ritratto accurato di Oppenheimer ha portato Cillian a essere «competitivo nei confronti di se stesso», al punto di avere abitudini non salutari e a perdere peso per poter fisicamente avvicinarsi all’immagine dello scienziato, lavorando particolarmente sulla propria espressività. Una performance, quella immortalata da Nolan nel suo film, che ha già nel suo mirino la notte degli Oscar.

Dinosauro in lotta con un mammifero in un fossile di 125 milioni di anni fa

Nella preistoria, un mammifero poteva cacciare un dinosauro. È l’incredibile scoperta del Museo Canadese della Natura grazie a un fossile del Cretaceo rinvenuto nel 2012 in Cina. Risalente a 125 milioni di anni fa, immortala un roditore carnivoro simile a un tasso che azzanna un esemplare di Psittacosaurus, erbivoro dalle dimensioni di un moderno cane di grossa taglia. I due animali sono giunti fino a noi in condizioni eccellenti in quanto cristallizzati da un’eruzione vulcanica che ebbe luogo durante la loro lotta mortale. I paleontologi hanno parlato di un ritrovamento unico che potrebbe cambiare la nostra conoscenza sulla vita dei dinosauri, che alcuni pensano non avessero predatori. «Difficile dire chi avrebbe vinto lo scontro», hanno spiegato gli esperti alla Cnn. «Crediamo però che il mammifero avesse ottime chance». Lo studio è disponibile sulla rivista Scientific Reports.

LEGGI ANCHE: I dinosauri soffrivano di cancro osseo e artrite: la scoperta sui fossili

Il fossile è stato rinvenuto nella “Pompei dei dinosauri” della Cina

Il predatore, un esemplare di Repenomamus robustus, seppur simile a un tasso contemporaneo, è uno dei mammiferi più grandi del Cretaceo. «Abbiamo pochissime prove di interazione con i dinosauri», ha spiegato Jordan Mallon del Museo Canadese della Natura. «Soprattutto per via delle loro dimensioni molto differenti». Un attento esame ha consentito di notare come il dinosauro giacesse in posizione prona mentre il mammifero si trovasse sopra di lui. Prima di essere investito dagli effetti di un’eruzione vulcanica, il Repenomamus era intento ad azzannare le costole del rettile, mentre con una zampa gli teneva ferma la mandibola. «Tutte le prove ci indicano che fosse in corso un attacco», ha sottolineato Mallon, confermando che è molto difficile che il mammifero si stesse nutrendo di una carcassa. «Posizione e segni dei morsi non possono indicare altro che un atto di predazione».

Ritrovato in Cina nel 2012, il fossile immortala lo scontro fra un dinosauro erbivoro e un roditore. L'analisi di un team canadese.
Il fossile con l’attacco di un mammifero a un dinosauro (Museo Canadese, Instagram)

Il ritrovamento del fossile risale al 2012 nella provincia cinese del Liaoning, all’interno di un’area che i paleontologi chiamano la «Pompei dei dinosauri». Qui infatti nel corso degli anni sono riapparsi fossili non solo di antichi rettili, ma anche di lucertole, anfibi e piccoli mammiferi, in perfette condizioni in quanto sepolti da fango, detriti e cenere vulcanica. Finora il più famoso esempio di lotta fra animali preistorici è il ritrovamento dei «dinosauri duellanti» nel 2006 nel Montana. Un giovane T-Rex e un Triceratopo infatti furono sepolti insieme mentre lottavano per la vita, come dimostra la presenza di un dente del predatore nel corpo dell’esemplare erbivoro.

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