Milioni di mail militari Usa finiscono in Mali per errore: cosa è successo

Un’incredibile quantità di mail confidenziali americane, destinate all’esercito, sono state recapitate in Mali.  Milioni di documenti diplomatici, itinerari di alti ufficiali statunitensi, cartelle cliniche e dichiarazioni dei redditi. Il Financial Times, che per primo ha riportato la notizia, ha sottolineato come, pur contenendo dati privati di alcuni soldati e delle loro famiglie, i messaggi non contenessero tuttavia informazioni classificate top secret. Il pericolo è però che i file possano finire nelle mani della Russia, da tempo alleata del Mali. Il Pentagono ha confermato di aver adottato un piano per affrontare la questione, tra cui un blocco immediato in caso di invio errato.

L’errore di battitura che ha fatto recapitare le mail militari Usa in Mali

Il problema era stato già riscontrato nel 2013 da Johannes Zuurbier, imprenditore olandese che detiene il contratto di gestione del dominio nazionale del Mali. Ha notato infatti un grossolano errore nella scrittura degli indirizzi mail da parte dei mittenti. Il dominio Usa per l’esercito è infatti .mil, ma la posta è stata per anni inviata agli indirizzi terminanti in .ml, l’identificativo del Mali. Da allora sono giunte in Africa milioni di mail, 117 mila soltanto nel 2023. La miniera di informazioni contiene anche radiografie e altri dati medici, documenti di identità, elenchi del personale e mappe delle basi e denunce penali contro militari. Il Financial Times ha provato a contattare il governo maliano che però non ha voluto rilasciare dichiarazioni.

Per un errore di battitura nell'indirizzo di posta, milioni di mail militari Usa sono finite in Mali. Si teme possano finire in mani russe.
Una veduta aerea del Pentagono americano (Getty Images).

«C’è un rischio reale e concreto che le informazioni nelle mail vengano utilizzate dagli avversari degli Stati Uniti», ha spiegato Zuurbier. Un pericolo imminente, dato che a breve la sua licenza di gestione scadrà e il controllo del dominio passerà direttamente in mano al governo maliano, noto alleato di Mosca, che potrebbe avere accesso a informazioni strategiche di grande importanza. «Un accesso prolungato a questo tipo di dati, anche se non top secret, può giocare un ruolo centrale nei piani di una nazione», ha precisato Mike Rogers, generale in pensione ed ex dirigente della National Security Agency. «L’errore umano è di gran lunga il problema di sicurezza quotidiano più significativo», ha dichiarato invece alla Bbc Steven Stransky, avvocato che ha lavorato per l’intelligence Usa. «Non è possibile controllare ogni persona in ogni momento».

Powered by WordPress and MasterTemplate