Daily Archives: 26 Ottobre 2023

La Generazione Z e il cinema: «Meno sesso in film e serie»

Gli adolescenti sono stufi delle scene di sesso in film e serie tivù. È quanto risulta da un nuovo sondaggio negli Usa dell’Ucla, l’Università della California con sede a Los Angeles, che ha intervistato 1500 ragazzi di età compresa fra 10 e 24 anni. Il 51 per cento ha affermato di voler vedere più scene con storie di amicizia oppure relazioni platoniche piuttosto che ciak hot tra i protagonisti. La ricerca ha fatto seguito all’uscita su Netflix di Fidanzata in affitto, in cui è presente un nudo integrale di Jennifer Lawrence. Secondo il 44 per cento dei giovanissimi, esponenti della Generazione Z, nel cinema c’è un «abuso del romanticismo», mentre il 47,5 per cento ritiene che «il sesso non è assolutamente necessario» per gran parte degli show. Un chiaro riferimento alle polemiche che hanno colpito, tre le altre, The Idol con The Weeknd, ma anche Euphoria con Zendaya e Sydney Sweeney.

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La Generazione Z tra rapporti sessuali, social media e gusti televisivi

Il sondaggio dell’Ucla giunge a seguito di un’altra indagine che, nel settembre 2022, aveva sottolineato un calo nella frequenza dei rapporti sessuali nei giovanissimi. Psycology Today infatti aveva notato come gli uomini Under 25 che non avevano fatto sesso negli ultimi 12 mesi erano passati dal 18,9 per cento nel 2000 al 30,9 per cento nel 2018. Un fattore presente, anche se in misura inferiore, anche nelle donne. In calo non solo la frequenza dei rapporti, ma anche il numero di partner diversi. Oltre alle scene hot in film e serie tivù, lo studio americano ha analizzato anche altri fattori che legano i giovanissimi al grande e piccolo schermo. Si è scoperto infatti che il 55 per cento degli intervistati preferisce prodotti originali a remake, sequel o nuovi adattamenti di vecchi franchise.

I ragazzi della Generazione Z preferiscono amicizia e relazioni platoniche al sesso per film e serie. I dati di un sondaggio negli Usa.
Hunter Schafer e Zendaya in una scena di Euphoria (X).

La Generazione Z, come ha riportato l’Hollywood Reporter, predilige contenuti «pieni di speranza e capaci di aiutare a superare le avversità». Soprattutto però è in cerca di storie che sappiano avvicinarsi quanto più possibile alla propria esperienza nella vita quotidiana. Il sondaggio ha presentato ottimi risultati anche per quanto riguarda la lotta agli stereotipi razziali. I ragazzi fra 10 e 24 anni non amano guardare un prodotto in cui un attore afroamericano interpreta il ruolo del villain o comunque un personaggio con tratti negativi. Meno esaltante invece la risposta ottenuta in merito alla gestione dei social network. La maggior parte dei giovanissimi infatti ha ritenuto le piattaforme online, soprattutto TikTok, «attendibili fonti di notizie nonché media autentici» di cui potersi fidare.

Jennifer Lawrence e il nudo integrale che fa discutere

La ricerca giunge, come anticipato, in risposta al nudo integrale di Jennifer Lawrence in Fidanzata in affitto, nuova produzione disponibile su Netflix. La trama segue Maddie, una ragazza che è sul punto di perdere la casa. Per guadagnare qualche spicciolo, accetta di diventare accompagnatrice di un 19enne introverso e sfortunato con le donne dando vita a momenti tragicomici. Nella scena in questione, i due protagonisti si ritrovano in spiaggia e Maddie, nel tentativo di sedurre il partner, si spoglia completamente di fronte a lui, prima di iniziare a litigare con alcuni passanti. Una performance immediatamente divenuta virale su X, dove ha diviso il pubblico. In tanti infatti la ritengono futile per la narrazione e semplice escamotage per attirare una più ampia fetta di pubblico.

L’Armenia ha annunciato l’accordo di pace con l’Azerbaigian

In un discorso al forum sulla Via della Seta nella capitale della Georgia, Tbilisi, il primo ministro armeno Nikol Pashinyan ha annunciato che il suo Paese firmerà «un accordo sulla pace e sull’instaurazione di relazioni» con l’Azerbaigian «entro il prossimo mese», dunque a novembre. Con una rapida azione militare, Baku ha riconquistato la regione del Nagorno-Karabakh, a lungo contesa dai separatisti filo-armeni.

L’Armenia ha annunciato l’accordo di pace con l'Azerbaigian. Verrà siglato a novembre, ha spiegato il primo ministro Nikol Pashinyan.
Sfollati del Nagorno-Karabakh (Getty Images).

Annuncio a sorpresa: i due Paesi sembravano finora molto distanti

Si tratta di un annuncio a sorpresa, visto che le posizioni dei due Paesi sembravano molto distanti. Almeno stando alle dichiarazioni ufficiali: l’Armenia aveva infatti reso noto che il vertice con l’Azerbaigian previsto a Bruxelles per la fine di ottobre era stato rinviato su richiesta di Baku. «Chi non ha trovato il tempo è il presidente dell’Azerbaigian, Ilham Aliyev», aveva detto il ministro degli Esteri armeno Ararat Mirzoian.

L’Armenia ha annunciato l’accordo di pace con l'Azerbaigian. Verrà siglato a novembre, ha spiegato il primo ministro Nikol Pashinyan.
Ilham Aliyev (Getty Images).

I confini saranno delimitati sulla base della Dichiarazione di Alma-Ata

«Abbiamo anche raggiunto un accordo secondo cui Armenia e Azerbaigian delimiteranno i confini sulla base della Dichiarazione di Alma-Ata del 1991», ha aggiunto Pashinyan. La sottoscrizione dei protocolli, avvenuta il 21 dicembre di quell’anno, seguì l’accordo di Belaveza dell’8 dicembre 1991, con cui Russia, Bielorussia e Ucraina avevano di fatto sancito la cessazione dell’Unione Sovietica come soggetto di diritto internazionale. I trattati, che portarono alla fondazione della Comunità degli Stati Indipendenti, furono firmati nella città kazaka di Alma-Ata (ora Almaty) da Azerbaigian, Armenia, Moldavia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan.

Fiorello: «Sanremo? Ci sarà Jovanotti e il mio omaggio a Toto Cutugno»

Si avvicina l’inizio della nuova stagione di Viva Rai 2, in televisione dal 6 novembre 2023, ma nel frattempo Fiorello scalda i motori del programma su Instagram e lancia delle importanti novità sul prossimo Festival di Sanremo, condotto dal suo grande amico Amadesus. «Jovanotti andrà a Sanremo!», ha detto lo showman siciliano alimentando le indiscrezioni circolate in rete, per poi affermare di voler portare lui in prima persona un omaggio a Toto Cutugno sul palco dell’Ariston.

Jovanotti a Sanremo 2023? Per Fiorello è cosa fatta

«Leggo che la stampa parla di Jovanotti come possibile concorrente del Festival. Quel genio del male di Amadeus ha pianificato tutto questa estate, a partire dall’incidente a Santo Domingo: mise dei dossi apposta per causarlo. L’idea era quella di presentare Jovanotti, farlo entrare con le stampelle, toccarlo e a quel punto Jovanotti avrebbe urlato: ‘Sono guarito!’, facendo poi l’esibizione». Queste le parole di Fiorello sulla possibile partecipazione alla kermesse canora del cantante. «Sapete che mi sento una volta al giorno con Amadeus e so tutto: su Jovanotti confermo! Parteciperà a Sanremo, ma non solo: pare che si esibirà con Lazza in un duetto, con titolo Lazzaro», ha aggiunto ironicamente.

Amadeus e Jovanotti sul palco dell'Ariston nel 2022
Amadeus e Jovanotti sul palco dell’Ariston nel 2022 (Getty images).

L’omaggio a Toto Cutugno di Fiorello

Fiorello, in vena di annunci e dichiarazioni, ha anche anticipato che in ballo ci sarebbe la possibilità che lui stesso possa tornare sul palco dell’Ariston, non come co-coduttore di Amadeus, ma come ospite. A spingere lo showman alla partecipazione ci sarebbe la volontà di omaggiare la memoria di Toto Cutugno, scomparso lo scorso 22 agosto. «Lo dico perché non ci ascolta nessuno, anche se non è ancora ufficiale», ha detto Fiorello.

Incidente tra Frosinone e Ferentino: tre auto coinvolte e lunghe code

Carambola su Via Casilina, tra i comuni di Frosinone e Ferentino, con ben tre mezzi su quatto ruote che si sono ritrovati coinvolti in un incidente stradale causa di lunghe code e importanti disagi per gli automobilisti di passaggio in zona.

Incidente tra Frosinone e Ferentino: coinvolte tre auto

Il sinistro ha interessato per la precisione un furgone e altre due auto, che si sono scontrate intorno alle 9.30 al km 77 della strada statale 6. In base alle prime ricostruzioni, sembra che il mezzo commerciale stesse percorrendo la Casilina dirigendosi verso Ferentino e che, dopo il violento impatto, una Fiat Panda sia uscita di strada scontrandosi con una cunetta dopo aver divelto il guardrail.

Cinque feriti, nessuno è grave

Il bilancio finale dell’incidente è di cinque persone rimaste ferite: fortunatamente nessuna di loro si trova in gravi condizioni. Sul posto è stato nel frattempo istituito un senso unico alternato, fondamentale per permettere ai soccorritori di fare il loro lavoro e alle autorità di portare a termine i rilievi necessari per accertare la dinamica dell’incidente. Presenti sul luogo del sinistro i medici e i paramedici del 118, oltre alla polizia locale di Ferentino, i vigili del fuoco e anche il soccorso stradale.

Il Conservatorio di Napoli dedica l’aula a Giovanbattista Cutolo

Un luogo della memoria dove coltivare la bellezza dell’arte come antidoto alla violenza: il Conservatorio San Pietro a Majella dedicherà una delle sue storiche aule a Giovanbattista Cutolo, il giovane musicista ucciso a Napoli da un minorenne il 31 agosto 2023 che da novembre sarebbe tornato a frequentare, in qualità di laureando, il corso di corno tenuto dal maestro Angelo Agostini.

«Sarà uno spazio vivo e vissuto»

Situata al secondo piano dell’istituto nelle adiacenze della prestigiosa Biblioteca del Conservatorio, l’aula ospiterà attività didattiche ordinarie e attività formative di tipo specialistico. «A due mesi dalla sua efferata uccisione, ricorderemo un nostro allievo modello sottolineando quanto il San Pietro a Majella sia una comunità oltre che un’istituzione accademica d’eccellenza», ha dichiarato il presidente del Conservatorio Luigi Carbone, che ha aggiunto: «L’aula dedicata a Giovanbattista Cutolo sarà uno spazio vivo e vissuto, uno spazio dove riaffermeremo la nostra vocazione di presidio della convivenza civile nel segno della musica». Al termine della cerimonia in programma martedì 31 ottobre alle 17.30, l’Orchestra giovanile del Conservatorio San Pietro a Majella, con la partecipazione dell’organista Pietro Russo e la direzione di Leonardo Quadrini, salirà sul palco della Sala Scarlatti ricordando Giovanbattista Cutolo con il concerto L’organo e l’orchestra, con musiche di Marco Enrico Bossi.

Archiviato il procedimento contro il presidente Fifa Infantino per il caso Lauber

Il procedimento penale contro l’ex procuratore generale svizzero Michael Lauber e altre persone, accusate di incontri non registrati con il presidente della Fifa Gianni Infantino – anch’egli prosciolto – è stato definitivamente archiviato. «La nuova Fifa è oggi un’organizzazione pulita, ben gestita e solida che opera secondo i più alti standard etici e di governance», il commento sui social del massimo organo di governo del calcio mondiale.

Archiviato definitivamente il procedimento contro il presidente della Fifa Gianni Infantino per il caso Lauber.
Michael Lauber (Getty Images).

Lauber era stato rimosso dal Tribunale penale federale svizzero 

Lauber era sospettato di incitamento all’abuso di autorità, violazione del segreto d’ufficio e intralcio alla giustizia penale durante le indagini su pagamenti sospetti legati alla Coppa del Mondo Fifa 2006 in Germania: il procedimento penale non avrà un seguito giudiziario. «La Fifa prende atto, con estrema soddisfazione, della decisione dei due Procuratori Federali Straordinari, Hans Maurer e Ulrich Weder, di archiviare e chiudere definitivamente il procedimento contro Gianni Infantino», scrive l’organizzazione calcistica. «L’esito di questa indagine è ovviamente del tutto privo di sorprese. L’unico elemento sorprendente è solo il lungo tempo impiegato per arrivare a una conclusione così ovvia». Maurer e Weder erano stati incaricati del caso dopo che il precedente procuratore Lauber era stato allontanato dal Tribunale penale federale svizzero nel 2021 per aver agito con evidente parzialità.

Archiviato definitivamente il procedimento contro il presidente della Fifa Gianni Infantino per il caso Lauber.
Gianni Infantino (Getty Images).

Infantino è presidente della Fifa dal 26 febbraio 2016

Così Infantino: «È ormai chiaro che le accuse contro di me erano semplici tentativi di persone povere, invidiose e corrotte di attaccare la mia reputazione. Se a queste persone è rimasta un po’ di dignità, dovrebbero almeno avere la decenza di chiedere scusa per le loro azioni e per i danni causati». Infantino, svizzero con cittadinanza italiana, è presidente della Fifa dal 26 febbraio 2016.

Il rapper Shiva è stato arrestato per tentato omicidio

Il rapper Shiva, 24 anni, è stato arrestato con l’accusa di tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco e esplosioni pericolose. Il cantante, secondo le ricostruzioni effettuate dalla polizia, avrebbe preso parte alla sparatoria avvenuta l’11 luglio 2023 in via Cusago, a Settimo Milanese (MI) che aveva portato al ferimento alle gambe di due ragazzi.

La sparatoria a Settimo Milanese e le ricostruzioni fumose

Intervenuta sul luogo dei fatti, la Polizia aveva trovato soltanto uno dei due feriti. Quest’ultimo aveva rifiutato il trasferimento in ospedale, visto che accusava soltanto una leggera abrasione alla gamba, e soprattutto si era dimostrato restio a raccontare alle forze dell’ordine quanto fosse avvenuto. Nelle ore successive un altro ragazzo, con ogni evidenza l’altro ferito della vicenda, si era presentato da solo al Pronto Soccorso dell’ospedale di Vimercate lamentando una ferita da arma da fuoco ad un arto inferiore. Interrogato dagli agenti aveva però fornito una fumosa e mendace ricostruzione di quanto avvenuto e della sparatoria che, stando alle sue parole, sarebbe stata opera di cinque ignoti aggressori.

Il tentato omicidio per una lite tra rapper

In base alle indagini della polizia, l’aggressione sarebbe nata da alcuni contrasti pregressi tra soggetti che fanno parte del mondo del rap e della trap del milanese. Entrando più nello specifico, il tentato omicidio sarebbe avvenuto al culmine dell’aggressione che i due feriti alle gambe avrebbero attuato nei confronti di Shiva e dei suoi amici. Gli agenti della polizia di Brescia e di Monza Brianza hanno dunque previsto le misure cautelari per i soggetti coinvolti nella sparatoria ed effettuato perquisizioni nelle abitazioni degli indagati e nella sede della casa discografica di Shiva.

Doctor Who, il 25 novembre su Disney+ lo speciale per i 60 anni

Il 23 novembre 1963, sulla Bbc debuttava Doctor Who, una serie destinata a scrivere un nuovo capitolo del fantasy e della fantascienza in tivù. Per festeggiarne i primi 60 anni, l’emittente britannica e Disney+ hanno pubblicato online il trailer di tre episodi speciali che vedranno il ritorno di alcuni dei volti più amati di tutta la saga. Il 25 novembre infatti sbarcherà in streaming The Star Beast, in cui apparirà nuovamente David Tennant, che interpretò il protagonista dal 2005 al 2010 inaugurando un reboot della storia originale. Nel cast anche Catherine Tate, che riprenderà la parte di Donna Noble, la segretaria londinese che segue il dottore durante le sue avventure. Nelle due settimane successive seguiranno altre due puntate, Wild Blue Yonder e The Giggle, disponibili rispettivamente dal 2 e dal 9 dicembre.

Doctor Who, cosa sappiamo sui tre speciali in streaming su Disney+

Come testimonia il primo trailer disponibile online, i tre episodi per il 60esimo anniversario di Doctor Who presenteranno altrettante storie originali e inedite. La trama, di cui non sono disponibili molti dettagli, avrà come protagonisti il Decimo dottore (David Tennant) e Donna Temple-Noble, i quali si riuniranno per la prima volta dopo che lui le aveva cancellato la memoria per salvarle la vita con la promessa di non provare mai a ricostruire il proprio passato. Proprio da qui partiranno i tre speciali, in quanto la segretaria britannica con il volto di Catherine Tate cercherà di riavvolgere il nastro del tempo per far riaffiorare i suoi ricordi. Decimo dunque riapparirà, sperando di salvare l’amica da un destino di violenze e avversità.

Il 25 novembre su Disney+ arriva il primo dei tre speciali di Doctor Who per i 60 anni della serie. Nel 2024 sarà il turno della stagione 14.
Un poster ufficiale degli speciali per i 60 anni (Doctor Who, X).

Durante le loro nuove avventure, i due incroceranno il cammino con uno dei villain più apprezzati di tutta la serie di Doctor Who. Riapparirà infatti il Giocattolaio, antagonista visto per la prima volta nella stagione del 1966, che avrà il volto di Neil Patrick Harris, il Barney Stinson di How I met your Mother. Atteso poi l’esordio di Beep the Map, simpatico extraterrestre finora comparso solamente nei fumetti Marvel ispirati alla serie. Accanto ai protagonisti tornerà, come ha anticipato l’Hollywood Reporter, la veterana Jemma Redgrave, che riprenderà i panni di Kate Lethbridge-Stewart, leader dell’organizzazione Unit che protegge la razza umana da minacce aliene. «È solo l’inizio», ha spiegato in un comunicato Russell T. Davies, showrunner principale. «Ci stiamo dirigendo verso un mucchio di sorprese sia per i fan sia per i nuovi spettatori».

L’esordio di Ncuti Gatwa in attesa della 14esima stagione

L’ultimo dei tre speciali di Doctor Who aprirà quasi sicuramente le porte della serie al nuovo protagonista. Ncuti Gatwa reciterà nei panni di Quindicesimo a partire dal 2024, quando debutterà la 14esima stagione sempre su Bbc per Regno Unito e Irlanda e su Disney+ per l’Italia e il resto del mondo. Sebbene la trama sia ancora avvolta nel mistero, in modo da non fornire spoiler sulle puntate in uscita tra novembre e dicembre, sono già noti alcuni dettagli sul cast. Accanto alla star di Barbie e soprattutto Sex Education ci saranno Jemma Redgrave e Bonnie Langford, che riprenderà i panni di Mel Bush, classica compagna del dottore. Atteso il debutto di Millie Gibson, che interpreterà la nuova socia del protagonista Ruby Sunday.

Meteo: il prossimo weekend sarà salvo tra due perturbazioni

In arrivo due nuove perturbazioni, una nelle prossime ore e l’altra da lunedì 30 ottobre, intervallate da un weekend più soleggiato, anche se non ovunque. Il primo peggioramento del tempo, secondo Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, interesserà con piogge il versante occidentale e dalla sera tutto il Nord. Si tratterà di una perturbazione intensa – osserva il meteorologo – ma piuttosto rapida”.

Ancora caldo al Sud

Al Sud farà ancora calo: si attendono 28 gradi a Catania e Siracusa, 26 gradi a Bari e Barletta con Ascoli Piceno tra le più calde a 25. Il freddo, infatti, sembra che tarderà ad arrivare: venerdì le temperature rimarranno ancora piuttosto alte al Centrosud con valori più o meno stazionari oltre la media del periodo. Gli ombrelli saranno invece aperti al Nordest e dal Lazio fino alla Calabria: il versante tirrenico riceverà tanta pioggia. L’ultimo weekend di ottobre sarà invece complessivamente soleggiato. «Troveremo qualche addensamento – sottolinea Garbinato – sempre ad Ovest, su Toscana e Sicilia occidentale il sabato, la domenica invece assisteremo ad un primo peggioramento tra Liguria e Piemonte per l’approssimarsi di un ciclone. Nella nuova settimana assisteremo a piogge intense tra lunedì pomeriggio e martedì mattina al Nord e parte del Centro, mentre al Sud il tempo sarà mite».

Shiva: età, canzoni e vero nome del rapper

Shiva, nome d’arte di Andrea Arrigoni, è nato a Milano il 27 agosto 1999 ed è un rapper. Nonostante la giovane età, ha già pubblicato cinque album, l’ultimo uscito nel 2023 dal titolo Santana Season.

Shiva: le canzoni

Il cantante ha iniziato la sua carriera musicale all’età di 15 anni pubblicando il suo primo EP La via del guerriero, già nel 2014. L’anno seguente ha prodotto il primo video del brano Cotard Delusion, firmando anche un contratto con l’etichetta discografica Honiro Label, con la quale nel 2017 ha fatto uscire il suo primo album Tempo anima. A settembre dello stesso anno ha collaborato con un altro rapper, Mostro, con il brano Amore sporco, contenuto nel disco Ogni maledetto giorno. Nel 2019 ha pubblicato i singoli Mon fre e Bossoli, certificati dischi di platino dalla FIMI, e nello stesso anno ha collaborato con numerosi artisti hip hop fra cui Sfera Ebbasta con il singolo Soldi in nero, alla seconda posizione della Top Singoli.

Chi è Shiva, il rapper classe 1999
Shiva (Instagram).

A gennaio 2020 ha publicato l’EP Routine, preceduto dal singolo Calmo, inciso insieme a Tha Supreme, diventando una delle canzoni più famose. A marzo dello stesso anno ha inciso anche il singolo Auto blu e a giugno 2021 ha reso disponibile il suo terzo album, Dolce vitache contiene i famosi brani La mia storia e Fendi Belt. A novembre di quell’anno il rapper ha fatto uscire anche il singolo Take 3 e a dicembre ha composto il brano Aston Martin, in collaborazione con il rapper inglese Headie One. Nel giugno 2022 ha pubblicato l’EP Dark Love EP, anticipato dai singoli Pensando a lei e Niente da perdere, mentre a novembre dello stesso anno è uscito il quarto album Milano Demons.

Shiva: la vita privata

Il 18 ottobre 2023 Shiva ha annunciato che diventerà padre per la prima volta. La madre di suo figlio è Laura Maisano, ma si conoscono pochi dettagli circa la loro relazione. Pochi giorni dopo l’annuncio, il giovane è stato arrestato per tentato omicidio, porto abusivo di arma da fuoco ed esplosioni pericolose in relazione alla sparatoria di Settimo Milanese dell’11 luglio 2023.

Sgarbi è la foglia di fico sull’ipocrisia di politica e tivù

Vittorio Sgarbi ha universale nomea di valente critico d’arte, nonché fine esegeta di quadri di cui svela l’attribuzione spesso incerta. Ora però è impegnato con un altro quadro, il suo, che dopo le rivelazioni del Fatto Quotidiano e l’imbarazzo del governo risulta piuttosto precario. Il casus belli è quello di partecipazioni e consulenze a pagamento che andrebbero a confliggere col suo ruolo istituzionale di viceministro alla Cultura. In più, visto che le disgrazie non vengono mai da sole, si è aggiunta l’accusa di aver evaso oltre 700 mila euro di tasse. Se persino il di solto placidissimo Gennaro Sangiuliano ha sbottato, vuol dire che la vicenda è seria, e anche che il titolare dei Beni culturali ha agito con l’avallo di Giorgia Meloni, senza il quale solitamente non muove foglia. I maligni, e ce ne sono molti in giro, sostengono che la mano che ha passato al Fatto l’elenco delle prestazioni di Sgarbi appartenga alla sua cerchia. Così come quella che avrebbe spifferato a La Verità l’elenco di film italiani finanziati dallo Stato pur essendo stati visti solamente dai parenti, cosa che ha indotto il ministro a scrivere quella lettera al caro Giancarlo (Giorgetti, ndr) in cui accondiscendeva alla sua richiesta di stringere la cinghia tagliando il fondo per il cinema. E facendo così un dispetto a Lucia Bergonzoni, sottosegretaria al ministero con più governi, compreso questo, per cui soldi, leggi, prebende e ricchi premi che girano intorno alla settima arte sarebbero di sua assoluta prerogativa.

Sgarbi è la foglia di fico sull'ipocrisia di politica e tivù
Vittorio Sgarbi (Imagoeconomica).

«Chiamiamo Sgarbi e buttiamola in caciara» è sempre l’ultima spiaggia

Ma torniamo a Sgarbi, e alla tempesta che con la consueta nonchalance sta attraversando convinto ancora una volta (non crediamo, ma magari ha ragione) di sfangarla. Sin da quando ha fatto le sue prime apparizioni al Maurizio Costanzo show, dove ha costruito la sua metamorfosi da esperto d’arte a onnisciente personaggio televisivo, il critico è considerato dallo stagno politico in cui sguazza, ossia il centrodestra nelle sue variegate forme, un male necessario. Ha modi irritanti, è incontrollabile, umorale, gli piace infilarsi in tutte le situazioni aggrovigliate perché, parafrasando Tony Curtis in Operazione sottoveste, nelle acque torbide si pesca meglio. Eppure sembra che senza di lui non si possa stare, perché è un catalizzatore di interesse e consensi. Per la televisione è panacea, l’ultima spiaggia per rianimare talk show dallo share esangue, perché si sa che quando sbrocca (e capita quasi sempre) l’audience si impenna. «Chiamiamo Sgarbi e buttiamola in caciara» è l’ultima spiaggia di autori che non sanno più a che santo votarsi. Una volta funzionava sempre, adesso di meno. In qualche caso per nulla, come dimostra Avanti Popolo, l’imbarazzante programma di Nunzia De Girolamo, a cui pur sciorinando il suo strepitante repertorio non è riuscito a portare giovamento.

Mostre e convegni lo usano per attrarre media altrimenti indifferenti

Stessa cosa quando lo invitano ogni tre per quattro a inaugurare mostre o presenziare convegni. Si chiama Sgarbi convinti che sarà un volano di risonanza, che qualche sua escandescenza indurrà media altrimenti indifferenti all’evento a parlarne. Sgarbi quindi è la foglia di fico dietro cui si ripara l’ipocrisia del politico o del conduttore. Lo si prende per un solo scopo, aumentare consenso e interesse grazie alla sua epifanica apparizione, e quando poi lo si raggiunge se ne biasimano parole e comportamenti. E chi smaschera l’ipocrisia, consapevole o meno, non può che essere un portatore sano di virtù.

Tiziano Ferro bloccato in America per il divorzio: «Neanche fossi un criminale»

Tiziano Ferro non può ancora lasciare gli Stati Uniti dopo il divorzio dall’ex marito Victor Allen ed è dunque impossibilitato a raggiungere l’Italia per presentare ai suoi fan La felicità al principio.

L’amaro racconto di Tiziano Ferro: «Non posso partire, neanche fossi un criminale»

Intervistato nella trasmissione di Radio 2 Happy Family da Ema Stokholma e dai Gemelli di Guidonia, il cantante ha espresso ancora una volta il dispiacere per non essere potuto tornare in Italia per parlare in prima persona al suo pubblico del suo romanzo d’esordio. Sono in tanti a chiedersi come stia, per il resto, in queste prime settimane post divorzio, una domanda alla quale l’artista ha risposto così: «Sto bene, sto affrontando un divorzio che per motivi legali mi costringe in California. Non posso lasciarla, hanno paura che io diventi un criminale internazionale e quindi sto qui». Poi ha scherzato, commentando un po’ amareggiato: «La prendo a ridere». Il motivo preciso per cui non può lasciare gl USA, per il resto, Tiziano Ferro l’aveva raccontato in un’intervista concessa al Corriere della Sera, dove aveva spiegato: «Non poter partire coi bimbi è dovuto non alle leggi italiane, ma ad un tecnicismo noioso e fastidioso: avendo un divorzio in corso, non posso lasciare la California con loro. Sarei potuto venire da solo, ma avrebbe significato non potermi occupare di loro, che in questo periodo stanno soprattutto con me».

La quotidianità da papà di Tiziano Ferro

Nella medesima intervista, il cantante ha anche avuto l’occasione di parlare del suo impegno quotidiano di papà dei piccoli Andrès e Margherita, che da questo momento in poi dovrà crescere da padre single: «Ho due bimbi piccoli, durante la mia giornata tipo sto dalla mattina alla sera con loro, cucino, gioco, conosco tantissime canzoncine nuove. Con i due bimbi quando arrivi alle sette e mezza di sera ti sembra quasi mezzanotte, sei già morto».

Massimiliano Buzzanca: età, biografia e carriera dell’attore

Massimiliano Buzzanca è nato a Roma il 31 maggio 1963 ed è un attore e conduttore televisivo. Figlio del defunto Lando, si dedica sia al teatro che al cinema che alla televisione.

Massimiliano Buzzanca: biografia e carriera

L’attore, prima di dedicarsi alla recitazione e seguire le orme del padre, fino al 2001 ha esercitato la professione di avvocato. Quell’anno ha cominciato a recitare a teatro nello spettacolo Novecento, per la regia di Sergio Ammirata, seguito da I tre operai (2003), regia di Enrico Bernard. Dopodiché ha debuttato al cinema con il film The Second Coming, regia di Guido Marconi (2002), seguito da Il monastero, regia di Antonio Bonifacio (2003) e L’allenatore nel pallone 2, regia di Sergio Martino (2008). Sempre al cinema ha recitato in film come Chamber Film – Interno Giorno, per la regia di Tommaso Rossellini (2010) con Fanny Ardant e Kyla Chaplin. Nel 2011 è stato inoltre tra i protagonisti della pellicola Da che parte è la notte per la regia di Stefano Arquilla. Nel 2005 ha interpretato un ruolo nella commedia Nemici per la pelle, con Christian De Sica e Stefano Masciarelli.

Massimiliano Buzzanca, tra carriera e vita privata
Massimiliano Buzzanca e Raffaella De Rosa (Facebook).

Per la televisione ha recitato in diverse fiction e serie come Rino Gaetano – Ma il cielo è sempre più blu, regia di Marco Turco (2006), Puccini, regia di Giorgio Capitani (2008), Ho sposato uno sbirro 2, regia di Giorgio Capitani (2009), Il caso Enzo Tortora – Dove eravamo rimasti?, regia di Ricky Tognazzi (2012), Il restauratore, regia di Giorgio Capitani (2014) e dal 2020 Un posto al sole. Buzzanca è molto attivo anche a teatro: famosi gli spettacoli Io e Peter Pan (2006), regia di Cristiano Vaccaro, La tredicesima fatica di Ercole (2009-2010), regia di Sergio Ammirata e Sotto er cielo de Roma (2009-2010), regia di Claudio Meloni.

Massimiliano Buzzanca: la vita privata

L’attore ha una compagna, Raffaella De Rosa, ma non è noto se i due siano sposati o abbiano figli.

Mauro Palmiro, la mamma è morta suicida: non sopportava il dolore per la scomparsa del figlio

Un dolore troppo grande da sopportare e la decisione di farla finita. È questa la sintesi della vicenda che vede come protagonista la 72enne Marialuisa Belloni, mamma di Mauro Pamiro, l’uomo morto nel giugno 2020 in un cantiere di via don Primo Mazzolari a Crema dopo essere precipitato, accidentalmente come detto dal gip, dal tetto di una palazzina in costruzione. La donna, dopo la decisione del giudice di archiviare il caso per il decesso del figlio, ha deciso di suicidarsi nella casa del suo ex marito, Franco, con cui era rimasta in buoni rapporti.

Per il Tribunale non è stata la moglie a uccidere Mauro Pamiro

La decisone del tribunale di archiviare la morte di Mauro Pamiro a un incidente, ha scagionato la principale accusata del caso, la moglie Debora Stella. Sulla morte dell’uomo, professore di informatica dell’istituto Galileo, la procura aveva inizialmente aperto come atto dovuto un’indagine per omicidio nei confronti della donna, per la quale era stata però chiesta l’archiviazione. I genitori di Mauro Pamiro si erano opposti e, così, il gip aveva ordinato nuovi accertamenti al pm Davide Rocco. Quest’ultimo, il 6 settembre 2023, ha nuovamente chiesto l’archiviazione ritenendo che il professore fosse salito sul tetto della palazzina in costruzione «sotto l’effetto di cannabis, sostanza che aveva assunto poche ore prima del decesso e che assumeva in modo regolare negli ultimi sei mesi di vita». Qui avrebbe preso la rincorsa e si sarebbe gettato nel vuoto. Nel decreto di archivazione del gip si legge: «L’accertata alterazione psicofisica legata all’assunzione della cannabis consente di ipotizzare più che un intento suicida, un errore di valutazione».

A trovare il corpo della donna è stato l’ex marito Mauro

Marialuisa Belloni ha deciso di togliersi la vita a casa dell’ex marito Franco. È stato proprio quest’ultimo a trovare il suo corpo dopo essere stato ospite in una trasmissione di Telelombardia per parlare della vicenda del figlio. Stando a quanto raccontato, il giorno del suicidio la coppia avrebbe pranzato insieme e, così come avveniva spesso, avrebbe parlato della strategia da concordare con i legali per far riaprire il caso sul decesso di Mauro. Il 3 novembre, infatti, Marialuisa Belloni e l’ex marito Franco si sarebbero dovuti incontrare con gli avvocati Antonino Andronico e Gianluigi Tizzoni.

I combattenti di Hamas hanno ricevuto un addestramento specializzato in Iran

I combattenti di Hamas hanno preparato l’attacco del 7 ottobre contro Israele utilizzando una rete di telefoni fissi, prendendo così alla sprovvista l’esercito più potente del Medio Oriente, ma nelle settimane che lo hanno preceduto circa 500 miliziani hanno ricevuto anche addestramento militare in Iran, organizzato e gestito dalla Forza Quds, componente del Corpo delle Guardie della rivoluzione islamica responsabile delle operazioni al di fuori del Paese. Lo scrive il Wall Street Journal, citando fonti anonime. Le esercitazioni hanno avuto luogo a settembre e vi hanno partecipato anche combattenti della Jihad islamica palestinese, sotto la supervisione del comandante della milizia di Teheran, il generale Esmail Qaani. Sempre secondo quanto riportato dal WSJ, l’Iran sarebbe poi responsabile della proliferazione di armi in Cisgiordania, altra possibile minaccia alla sicurezza dello Stato ebraico.

Prima dell'attacco del 7 ottobre contro Israele i combattenti di Hamas hanno ricevuto un addestramento specializzato in Iran.
Manifestanti pro-Palestina a Teheran (Getty Images).

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Tel Aviv: «Il supporto dell’Iran continua con l’intelligence e l’incitamento nelle reti sociali contro Israele»

Nei giorni successivi all’attacco del 7 ottobre, il Wall Street Journal aveva scritto che la Forza Quds aveva aiutato Hamas a pianificare l’assalto nel corso di un incontro avvenuto a Beirut cinque giorni prima, a cui avevano preso parte anche membri di Hezbollah. «L’Iran ha aiutato direttamente Hamas prima della guerra con esercitazioni, forniture di mezzi da combattimento, finanziamenti, con informazioni e tecnologie», ha affermato il 25 ottobre il portavoce militare Daniel Hagari, aggiungendo che l’aiuto del regime degli ayatollah continua «mediante l’intelligence e l’incitamento nelle reti sociali contro Israele», grazie «ai suoi fiancheggiatori in Iraq, Yemen e Libano».

Prima dell'attacco del 7 ottobre contro Israele i combattenti di Hamas hanno ricevuto un addestramento specializzato in Iran.
L’ayatollah Ali Khamenei (Ansa).

L’ayatollah Ali Khamenei: «Hamas non è terrorista, cerca semplicemente di difendere la sua madrepatria»

«Alcuni Paesi definiscono terrorista l’organizzazione islamica Hamas, ma il movimento cerca semplicemente di difendere la sua madrepatria», ha affermato la Guida suprema dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, facendo eco a quanto dichiarato dal presidente turco Recep Tayyip Erdo?an e puntando il dito contro gli Stati Uniti «complici» di Israele nelle «atrocità commesse dal regime sionista a Gaza». Le visite dei capi di Stato di alcuni Paesi «maligni e tirannici» nei «territori occupati da Israele», ha aggiunto, «indicano la loro preoccupazioni riguardo al collasso del regime sionista».

Cassazione annulla condanna, Falcomatà torna sindaco di Reggio Calabria

La Cassazione ha annullato la condanna e Giuseppe Falcomatà è tornato a fare il sindaco del Comune e della città metropolitana di Reggio Calabria. La sentenza del processo “Miramare” è arrivata da Roma nella sera di mercoledì 25 ottobre dopo che si è conclusa la Camera di consiglio della Suprema Corte che, in sostanza, ha accolto la richiesta degli avvocati Marco Panella e Giandomenico Caiazza. I quali avevano chiesto l’annullamento della sentenza emessa nel novembre 2022 dalla Corte d’Appello di Reggio Calabria che aveva condannato Falcomatà a un anno di carcere, con pena sospesa, per abuso d’ufficio e gli altri imputati del processo a sei mesi.

Dal comitato elettorale gratuito alla prescrizione

Il processo era nato da un’inchiesta sulle irregolarità nelle procedure di affidamento a un’associazione del Grand Hotel Miramare. Nel 2015, l’immobile era stato concesso senza alcun bando pubblico all’associazione Il sottoscala, riconducibile all’imprenditore Paolo Zagarella. Al centro delle indagini, infatti c’erano i presunti rapporti tra Falcomatà e Zagarella che, in occasione delle elezioni comunali del 2014, aveva concesso gratuitamente al sindaco di Reggio Calabria alcuni locali di sua proprietà per ospitare la segreteria politica. Stando a quanto trapelato, la Cassazione avrebbe valutato la desistenza volontaria degli imputati che, dopo aver affidato il Miramare all’associazione di Zagarella, avevano revocato l’affidamento. Il sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione Roberto Aniello aveva chiesto l’annullamento della sentenza per prescrizione spiegando che il fatto forse andava qualificato in maniera diversa e ci potrebbero essere dubbi sulla ricostruzione della vicenda. Dubbi che, comunque, non potrebbero essere risolti, in quanto il reato in ogni caso sarebbe prescritto. Da qui l’annullamento che riapre le porte di Palazzo San Giorgio a Falcomatà. La Cassazione ha annullato la sentenza d’Appello anche per gli altri dieci imputati. Tra questi, oltre al segretario comunale in carica all’epoca, Giovanna Antonia Acquaviva, all’ex dirigente del settore Servizi alle imprese e sviluppo economico del Comune, Maria Luisa Spanò, e all’imprenditore Paolo Zagarella, ci sono i sette ex assessori coinvolti nel processo “Miramare”: Saverio Anghelone, Armando Neri, Rosanna Maria Nardi, Giuseppe Marino, Giovanni Muraca, Agata Quattrone e Antonino Zimbalatti. Anche per loro si interrompe la sospensione. Se Falcomatà torna sindaco, l’ex assessore Giovanni Muraca, difeso dall’avvocato Sergio Laganà entra al Consiglio regionale da dove era sospeso dopo la condanna d’Appello.

Henry Winkler tra Fonzie e la dislessia sul set di Happy Days: «Era umiliante»

Ribelle, esperto di motociclette e soprattutto un gran dongiovanni, grazie a occhiali da sole alla moda e la sua immancabile giacca di pelle. Chi ama Happy Days, la fortunata sitcom andata in onda per 10 anni dal 1974 al 1984, non può non apprezzare il personaggio di Arthur Fonzarelli, per tutti Fonzie, e dunque il suo interprete, Henry Winkler. Per creare il popolare amico del protagonista Richie Cunningham (Ron Howard), l’attore oggi 77enne ha dovuto combattere contro la dislessia, che gli ha causato diversi problemi sul set. Una malattia che gli venne diagnosticata a 31 anni, quando era già all’apice del successo. A raccontarlo è la stessa star in Being Henry: Fonz… and Beyond, nuova autobiografia in uscita il 31 ottobre negli States. «Ero dannatamente arrabbiato», ha scritto Winkler in un estratto riportato da People. «Mi sentivo imbarazzato e inadeguato».

Il racconto di Henry Winkler: «Sentivo di deludere tutto il cast»

Nel suo libro di memorie, la star del piccolo schermo ha ricordato le difficili letture del copione assieme al resto del cast e ai membri della troupe. «Ogni lunedì, alle 10 del mattino, guardavamo la sceneggiatura di tutta la settimana», ha raccontato Henry Winkler. «Ogni volta perdevo il filo o inciampavo con le battute, dimenticando di leggere una riga o una parola». L’interprete di Fonzie ha poi spiegato che la dislessia non gli consentiva di dare il giusto tono alle sue frasi, rovinando di conseguenza l’intera scena e la performance dei colleghi sul set. «A volte fissavo una parola senza avere idea di come pronunciarla». Pur potendo contare sulla comprensione e il supporto dell’intero cast di Happy Days, la star ha rivelato di aver sempre lavorando «sentendo di deluderli».

Henry Winkler, volto di Fonzie in Happy Days, in un'autobiografia racconta la lotta alla dislessia: «Mi sentivo inadeguato e imbarazzato».
Una scena della sitcom Happy Days (Screenshot YouTube).

«Dovevo chiedere le mie parti del copione in anticipo, in modo da leggerle più volte degli altri», ha scritto in Being Henry. «Tutto ciò ha messo ulteriore pressione agli sceneggiatori, che già erano sotto stress dovendo scrivere in rapida successione. Interpretavo il ragazzo più figo del mondo, ma la mia condizione era davvero umiliante e vergognosa per me, soprattutto quando gli altri attori mi fissavano in attesa». Quando ricevette la diagnosi della dislessia, Henry Winkler ricorda di aver dato sfogo alla sua rabbia, credendo di aver buttato anni di sacrifici e diverbi con i genitori. «Non ero l’uomo che avevo scelto di essere», ha precisato l’attore. «Poi però ho capito che dovevo combattere e non cedere al nervosismo».

La lotta alla dislessia attraverso una serie di libri per ragazzi

«Parlare con altri ragazzi che hanno la mia stessa malattia, mi ha fatto scoprire che abbiamo storie simili», ha concluso Henry Winkler nella sua autobiografia. «Tutti noi ci siamo sentiti inadeguati e imbarazzati». Dal 2013 ha iniziato a pubblicare la serie di romanzi per bambini Hank Zipzer il superdisastro che seguono le avventure dell’omonimo protagonista, un giovane dislessico in giro per il mondo. Dalle vacanze estive alle cascate del Niagara fino alla rivalità con i compagni di classe per le olimpiadi scolastiche, si ritrova sempre a dover combattere con la sua malattia, riuscendone vincitore e consegnando ai lettori una lezione o consigli per affrontare la vita di tutti i giorni.

Esercito israeliano: «Blitz mirati nella notte con i tank a Gaza»

È il 19esimo giorno di guerra: sono 6.500 i morti palestinesi, secondo le cifre fornite da Hamas, 1.400 quelli gli israeliani, 220 gli ostaggi nella striscia di Gaza. 24 giornalisti sono stati uccisi dal 7 ottobre, giorno dell’attacco. L’esercito israeliano ha detto di aver condotto «blitz mirati» all’interno del nord della Striscia usando tank nell’ambito dei preparativi per le «prossime fasi dei combattimenti». «I soldati – ha aggiunto – sono poi usciti dall’area alla fine dell’attività». Durante l’incursione nel nord della Striscia l’esercito israeliano «ha localizzato e colpito numerosi terroristi, infrastrutture terroristiche e postazioni di lancio di missili anticarro, e hanno operato per preparare il campo di battaglia», ha fatto sapere il portavoce militare. Intanto, almeno 18 persone sono morte e 40 sono rimaste ferite in un raid aereo israeliano mirato contro la famiglia di Yunis Al Astal, membro di Hamas, a Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza. Le Forze di Difesa Israeliane (Idf) hanno fatto sapere attraverso i loro canali social di aver intercettato un missile terra-aria lanciato dal Libano contro un drone israeliano.

Esercito israeliano: «Blitz mirati nella notte con i tank a Gaza»
Khan Yunis, a sud di Gaza (Ansa)

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Rilascio ostaggi potrebbe avvenire in pochi giorni

Il rilascio di un «numero significativo» di ostaggi nelle mani di Hamas potrebbe avvenire nel giro di «pochi giorni». Lo scrive il quotidiano israeliano Haaretz citando fonti dello stato ebraico e straniere. In questo momento, scrive Haaretz, sono in corso trattative per il rilascio di un significativo numero di ostaggi. Al momento, tuttavia, non è possibile stimare il numero effettivo degli ostaggi che potrebbero essere rilasciati e in quali condizioni si troveranno.

Tobruk, ambasciatori di Paesi pro Israele via da Libia

«Chiediamo che gli ambasciatori degli stati che sostengono l’entità sionista nei suoi crimini lascino immediatamente il territorio» della Libia. È quanto si legge in una dichiarazione del parlamento libico di Tobruk, nell’est del Paese, pubblicata sul suo sito ufficiale. «Se i massacri commessi dal nemico sionista non finiscono – prosegue la nota – chiediamo che il governo libico sospenda l’esportazione di petrolio e gas agli Stati che sostengono» Israele. Il parlamento di Tobruk, infine, condanna «con la massima fermezza ciò che stanno facendo i governi di Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Italia», citati nella nota come i principali sostenitori di Israele.

Roberta Morise: età, fidanzato e carriera della conduttrice

Roberta Morise, nata a Cariati (Calabria) il 13 marzo 1986, è una conduttrice tv, showgirl ed ex modella. Nella sua carriera ha anche inciso un album intitolato È soltanto una favola, nel 2011, e pubblicato il singolo A mano a mano nel 2020 con Pierdavide Carone.

Roberta Morise: biografia e carriera

Ha debuttatto in televisione partecipando a Miss Italia 2004, classificandosi al quinto posto. Quell’anno ha poi fatto la corista nel programma I raccomandati su Rai 1 condotto da Carlo Conti, che nello stesso anno l’ha voluta al suo fianco nella trasmissione L’anno che verrà. In seguito ha partecipato a programmi come Starflash e Assolutamente, collaborando come valletta per tre anni, dal 2006 al 2009, a L’eredità, sempre con Conti. Dal 2009 al 2013 è stata madrina fissa a I migliori anni.

Roberta Morise, tra carriera e vita privata
Roberta Morise nel 2013 (Getty Images).

Dal settembre 2013 è stata co-conduttrice della trasmissione Easy Drive, fino al 2017, e nell’estate del 2018 ha iniziato a essere al timone di Sei in un Paese meraviglioso, affiancando Dario Vergassola, su Sky Arte HD. Nell’autunno dello stesso anno, con Giancarlo Magalli, ha presentato su Rai 2 I fatti vostri, fino al 2020. Per il 2021 la conduttrice ha ottenuto una rubrica musicale nel programma Detto fatto, partecipando nel 2022 come concorrente a L’isola dei famosi. Nello stesso anno ha iniziato a condurre la trasmissione Camper, in onda su Rai 1, e nel 2023 un’altra versione del programma, Camper in viaggio.

Roberta Morise: la vita privata

Attualmente la conduttrice frequenta lo chef Enrico Bartolini. In passato però, ha avuto una relazione anche con Carlo Conti, finita nel 2011. Fino al 2022 è stata legata a Giovanni Angiolini, medico chirurgo.

Pestano il fratello che poi muore, in due ai domiciliari

Due fratelli, di 58 e 61 anni, sono stati arrestati dai carabinieri per maltrattamenti e lesioni personali aggravate che poi hanno portato alla morte di un terzo fratello, di 54 anni. L’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari è stata emessa dal gip Mauro Bottone su richiesta del procuratore di Locri Giuseppe Casciaro e del sostituto Luisa D’Elia.

I carabinieri hanno appreso i fatti sentendo le conversazioni tra tifosi

I fatti si sono consumati a Locri dove la vittima, a causa di un arresto cardio-circolatorio, è morta il 14 aprile 2023 in ospedale, presso il reparto di Rianimazione. Un decesso che, stando alle indagini, è connesso alla diagnosi di setticemia severa per la quale l’uomo risultava ricoverato dal 25 marzo. L’inchiesta ha avuto origine dalle notizie apprese dai carabinieri della stazione di Locri nel corso di un servizio di ordine pubblico presso lo stadio comunale. Ascoltando una serie di conversazioni tra alcuni tifosi locali, infatti, i militari hanno saputo delle circostanze dubbie circa il decesso della vittima. Partite le indagini, i carabinieri hanno acquisito la documentazione sanitaria, dalla quale emergeva un particolare quadro clinico, caratterizzato dalla presenza di molteplici lesioni. I successivi approfondimenti investigativi hanno permesso di accertare che gli indagati, dal luglio 2022, avrebbero posto in essere nei confronti del fratello, ex agente della polizia penitenziaria, perduranti condotte vessatorie, spesso sfociate in plurime aggressioni fisiche, dalle quali ne sarebbe derivata la morte.

Gli indagati rubavano i soldi del fratello mentre era in ospedale in fin di vita

Ai due indagati, gli inquirenti contestano anche il reato di indebito utilizzo di carte di credito e di pagamento. Mentre il fratello era ricoverato in ospedale per le lesioni che loro gli avrebbero procurato, infatti, gli indagati avrebbero utilizzato il bancomat del fratello per prelevare 4 mila euro dal suo conto corrente.

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