Daily Archives: 26 Ottobre 2023

Iraq, scavi riportano alla luce scultura alata di 2.700 anni

Uno scavo nel Nord dell’Iraq ha portato alla luce una scultura in alabastro di 2.700 anni fa della divinità assira alata Lamassu, che è stata trovata in gran parte intatta nonostante le sue grandi dimensioni. Mancava solo la testa, che si trova già nella collezione al museo di Baghdad dopo essere stata confiscata dai doganieri negli Anni 90 come riferito da Pascal Butterlin, responsabile francese dello scavo. «Non ho mai portato alla luce niente di così grande in vita mia. Di solito, solo in Egitto o in Cambogia si trovano pezzi così grandi», ha detto in riferimento alla scultura di 18 tonnellate che misura 3,8 per 3,9 metri.

La scultura raffigura Lamassu, una divinità assira

Eretta all’ingresso dell’antica città di Khorsabad, a circa 15 chilometri a nord della moderna città di Mosul, la scultura raffigura il Lamassu, una divinità assira con testa umana, corpo di toro e ali di uccello. Fu commissionata durante il regno di Sargon II, che regnò dal 722 al 705 a.C. ed eretta alle porte della città per fornire protezione.

La Bce lascia fermi i tassi al 4,5 per cento dopo dieci rialzi consecutivi

La Bce ha deciso di lasciare i tassi d’interesse invariati. Si tratta della prima pausa dopo la serie di dieci aumenti consecutivi. Il tasso sui rifinanziamenti principali resta fermo al 4,50 per cento, quello sui depositi al 4 per cento, e quello sui prestiti marginali al 4,75 per cento. Lo comunica l’Istituto centrale al termine della riunione che si è tenuta ad Atene.

L’ultimo rialzo a settembre

L’ultimo rialzo, con cui la Banca centrale europea ha portato i tassi d’interesse a 4,5 per cento (alzandoli di un quarto di punto), risale allo scorso settembre. In quel caso il Consiglio direttivo ha sottolineato la necessità di «mantenere per un periodo sufficientemente lungo» i tassi per «un ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo».

La Bce lascia fermi i tassi al 4,5 per cento dopo dieci rialzi consecutivi
Il palazzo della Bce (Getty Images).

La Bce ancora preoccupata per l’inflazione

Nel comunicato di oggi questa preoccupazione per l’inflazione è stata confermata. Si legge: «Ci si attende tuttora che l’inflazione resti troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato. Inoltre perdurano le forti pressioni interne sui prezzi». La pausa è arrivata grazi al fatto che «l’inflazione ha registrato un netto calo a settembre, ascrivibile anche ai forti effetti base, e gran parte delle misure dell’inflazione di fondo ha continuato a diminuire. I passati aumenti dei tassi di interesse decisi dal Consiglio direttivo seguitano a trasmettersi con vigore alle condizioni di finanziamento, frenando in misura crescente la domanda e contribuendo pertanto alla riduzione dell’inflazione».

L’obiettivo della Bce è il ritorno al «2 per cento»

Il Consiglio direttivo, si legge ancora, «è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2 per cento a medio termine. In base alla sua attuale valutazione, il Consiglio direttivo ritiene che i tassi di interesse di riferimento della Bce si collochino su livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale al conseguimento di tale obiettivo. Le decisioni future del Consiglio direttivo assicureranno che i tassi di riferimento siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario». Per questo la Bce resta «pronta ad adeguare tutti i suoi strumenti nell’ambito del proprio mandato per assicurare che l’inflazione ritorni all’obiettivo del 2 per cento».

Dai tracker alla realtà aumentata, le app per gli amanti della natura

Con uno smartphone e una buona connessione a Internet, l’intera natura è a portata di mano. Online ci sono infatti decine di applicazioni per chi ama l’ambiente, dal regno vegetale fino alle specie animali più rare e difficili da identificare. Paradiso per gli appassionati, rappresentano anche un ottimo strumento tramite cui gli scienziati arricchiscono i loro studi professionali. Alcuni avvistamenti casuali infatti possono risultare fondamentali per gli esiti di una ricerca altrimenti lacunosa o imprecisa. Gran parte delle app si possono scaricare gratuitamente dagli store iOS e Android e utilizzare senza limiti, anche se in alcuni casi occorre sottoscrivere un abbonamento o versare una quota una tantum per avere l’accesso completo ai contenuti. Fra intelligenza artificiale e geolocalizzazione, ecco le più interessanti.

Tracciamento degli animali e cosmo in realtà aumentata, le app per chi ama la natura

iNaturalist Seek, l’IA identifica piante e animali con una foto

Fra le applicazioni più interessanti disponibili su PlayStore e Apple Store c’è iNaturalist Seek. Sfruttando l’intelligenza artificiale, permette al software di identificare una specie animale o vegetale grazie soltanto a una fotografia. Oltre a fornire nome e caratteristiche fisiche, presenta anche le notizie più importanti, dal potenziale rischio estinzione alle semplici abitudini quotidiane. È l’ideale per chi ama le passeggiate in campagna ma anche per chi vorrebbe raccogliere funghi o verdure senza grandi esperienze alle spalle. Con l’app infatti si possono distinguere le specie commestibili da quelle velenose, eliminando così ogni rischio. Non richiede una registrazione né tiene traccia della posizione geografica a meno di consenso dell’utente. Molto simili sono LeafSnap e PlantNet, limitate però al solo regno vegetale. Mentre la seconda è gratuita, la prima richiede un abbonamento da 5,49 euro mensili o 26,99 euro all’anno per accedere a tutti i contenuti.

ChirpOMatic ed eBird, le app per riconoscere il canto degli uccelli

Gli smartphone Apple e i device Android offrono anche sugli store un’app per riconoscere il canto degli uccelli. ChirpOMatic, al costo di 5,99 euro in Italia, consente di riconoscere il verso di centinaia di specie e di poterle riascoltare in un secondo momento. Progettata da un team internazionale di scienziati, presenta più versioni per ogni continente, coprendo Europa, Nord America, Caraibi e Australia. Esclusivamente per i dispositivi con sistema operativo iOS è disponibile anche la modalità Bird-safe che consente di riprodurre i canti dei volatili avvicinando il telefono all’orecchio, evitando così di disturbare gli esemplari vicini. È invece gratuita eBird, app in 27 lingue tra cui l’italiano che consente di tenere traccia delle varie specie e trovare gli hotspot più vicini alla propria posizione.

Gratis o a pagamento, per iOS o Android. Sono tante le app online per chi ama la natura, dagli animali alle piante fino alle costellazioni.
Un falco a Central Park, New York (Getty Images).

Animal Tracker, l’archivio che spiega la posizione di tutte le specie

Chi ama la fauna selvatica non può esimersi dall’effettuare il download di Animal Tracker, disponibile gratis per smartphone iOS e Android. Permette infatti di visualizzare in tempo reale la posizione sulla Terra di numerose specie, dai gabbiani tridattili del Devon meridionale fino ai leoni della Namibia. È così possibile studiarne o semplicemente seguirne la migrazione durante il periodo dell’accoppiamento, confrontando i dati di ogni anno per trovare divergenze e potenziali cause. Ogni dato infatti viene catalogato nell’archivio digitale Movebank Research Database, mappatura interattiva online del Max Planck Institute of Animal Behaviour con sede in Svizzera, vicino Zurigo.

Seagrass Spotter, un’app per andare alla scoperta delle alghe marine

Immergersi o fare una semplice nuotata lunghe le rive costiere di tutto il mondo permette di avvistare dei veri e propri prati di alghe. Molto diffusa in Italia la Posidonia oceanica, che si accumula spesso a riva dando vita a piccole colline in spiaggia o sugli scogli. Uniche piante da fiore in grado di vivere in acqua di mare, sono fondamentali per la salute dell’ecosistema marino. Grazie a Seagrass Spotter, disponibile su iOS e Android gratuitamente, è possibile scoprirne i segreti e fornire utili segnalazioni agli scienziati. I dati infatti vengono subito inviati al database del Seagrass Project, che mira a proteggere la specie dal calpestio umano e dall’inquinamento.

SkyView Lite o Star Walk, uno sguardo virtuale alle costellazioni del cosmo

Online sono disponibili poi due applicazioni che aiutano anche i meno esperti a orientarsi fra le stelle del cielo. SkyView e Star Walk, entrambe scaricabili gratuitamente, sfruttando la realtà aumentata disegnano virtualmente le varie costellazioni e ne spiegano la storia. È possibile conoscere anche l’esatta posizione dei vari pianeti, della Luna coperta da un cielo pieno di nubi e di seguire l’orientamento della stella polare. Senza dimenticare i satelliti e la Stazione spaziale internazionale o ISS.

Wwf Forests, un tour nella natura grazie alla realtà aumentata

Chi ha detto che per vedere le meraviglie della natura bisogna uscire di casa? Con Wwf Forests si possono infatti ammirare i grandi boschi e gli alberi di tutto il mondo restando comodamente seduti sul divano di casa. Sfruttando la realtà aumentata, infatti, l’app accompagna l’utente in un tour coinvolgente nelle zone più verdi del pianeta. Tramite un apposito menu è possibile anche approfondire con i fatti salienti di ogni area, dalle minacce per la crisi climatica e la deforestazione fino alle specie animali che la abitano. È però disponibile, seppur gratuitamente, solo per i dispositivi con sistema operativo iOS.

Gratis o a pagamento, per iOS o Android. Sono tante le app online per chi ama la natura, dagli animali alle piante fino alle costellazioni.
Una riserva naturale vicino Poitiers, in Francia (Getty Images).

Educazione sessuale nelle scuole, scontro alla Camera: Sasso definisce la proposta «una porcheria»

Alla Camera si sta discutendo la proposta di legge sulla violenza di genere. Tra le norme previste, ci sarebbe anche l’introduzione dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, a partire già dalla scuola materna. L’emendamento porta la firma del Movimento 5 stelle ed è stato condiviso dal centrosinistra. Ma il tema ha generato non poche polemiche durante il dibattito dopo che il leghista Rossano Sasso ha definito «una porcheria» la proposta, attaccandola e dichiarando che bisognerà «fare muro».

Sasso: «Faremo muro contro questa nefandezza»

Il deputato della Lega Rossano Sasso ha dichiarato: «Vorrei dire alla sinistra e in particolare al M5S che fino a fine legislatura noi faremo muro contro quella che definisco una nefandezza. Il 25 settembre dello scorso anno abbiamo vinto noi le elezioni e legiferiamo noi. Voi potete decidere se votare insieme a noi ma non inserendo l’educazione sessuale». E poi ha concluso con un attacco diretto: «Se il Pd, le sinistre i 5 Stelle intendono fare educazione sessuali liberi di farlo nelle loro sedi di partito. Vediamo quanti mamma e papà porteranno lì i loro figli».

Educazione sessuale nelle scuole, scontro alla Camera Sasso definisce la proposta «una porcheria»
Rossano Sasso (Imagoeconomica).

La risposta delle opposizioni: «Preistoria finita 4 mila anni fa»

Immediate le reazioni dei partiti di centrosinistra. Angelo Bonelli, deputato di Avs e portavoce di Europa Verde, ha criticato il collega leghista: «Definire un emendamento una nefandezza è inaccettabile. Non siamo a Kabul ma nella Repubblica italiana. Sasso ci riporterà all’oscurantismo». E lo stesso ha fatto Anna Laura Orrico del M5s: «Se c’è una cosa degradante in Italia, è che nel nostro Paese l’89 per cento dei nostri ragazzi imparino che cosa sia il sesso da YouPorn. Le famiglie non possono essere lasciate sole. La Preistoria è finita 4 mila anni fa».

Fratelli d’Italia spacca la maggioranza

Non tutto il centrodestra è d’accordo. Fratelli d’Italia spacca la maggioranza con le parole di Ciro Maschio, che ha raccolto anche gli applausi delle opposizioni. «Mi dissocio completamente dall’intervento del collega Sasso, come presidente di commissione e come relatore del provvedimento», ha dichiarato. E ha proseguito: «Ritengo fuori luogo come sono stati apostrofati e commentati i legittimi emendamenti delle opposizioni e rivolgo un appello a non cadere nelle provocazioni e non vanificare il lavoro fatto». Infine l’appello a «deporre le armi del confronto acceso in aula».

Educazione sessuale nelle scuole, scontro alla Camera Sasso definisce la proposta «una porcheria»
Ciro Maschio (Imagoeconomica).

Profilo di Alberto Barachini, il sottosegretario delle polemiche

Sembra sanato il qui pro quo che ha irritato la premier Giorgia Meloni e che è parso figlio di una maldestra gestione della comunicazione interna al governo. Sono arrivate le scuse da parte dell’interessato, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’editoria Alberto Barachini, e la situazione dovrebbe essersi ricomposta. Eppure gli strascichi velenosi non si fermano, dato che Barachini è da sempre uomo Mediaset e in questo momento si sa che i rapporti tra Chigi e il Biscione non sono esattamente idilliaci. Se Matteo Salvini ha condiviso le perplessità della leader di Fdi sull’opportunità di mettere l’85enne Giuliano Amato a capo della nuova “commissione algoritmi” per lo studio dell’impatto dell’Intelligenza artificiale nell’editoria e nell’informazione, l’altro vicepremier, Antonio Tajani, ha provato a calmare definitivamente le acque: «Mi pare che la questione si sia conclusa». In ogni caso, la scelta di Barachini rimane criticatissima nel merito. Sembra l’ennesima manifestazione di una cultura gerontocratica tutta italiana quella per cui si affida all’anziano Amato, malgrado le sue recenti attività sulla materia, la guida della task force per l’analisi delle ricadute dell’Ia, mentre nel Regno Unito, per fare un esempio, se ne occupa un ingegnere 38enne.

Le polemiche per la sua elezione alla presidenza della Vigilanza Rai

D’altronde il normalmente misurato Barachini è abituato ad affrontare le polemiche. Come quando nel 2018 venne eletto al terzo scrutinio presidente della Vigilanza Rai. Alla maggioranza del tempo, soprattutto al M5s, parve inopportuno che a un giornalista Mediaset andasse quella poltrona, ma l’allora senatore azzurro cercò di svolgere con diligenza il suo compito, anche se poi gli scontri non sono mancati. Come quando, nel 2020, decise di mandare a nome proprio, e non della commissione, la lettera alla Rai in cui chiedeva un riequilibrio a favore di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, attaccati frontalmente dal premier dell’epoca Giuseppe Conte in conferenza stampa, trasmessa in diretta, per le loro parole circa l’atteggiamento dell’esecutivo in merito al Mes.

Profilo di Alberto Barachini, il sottosegretario delle polemiche
Gennario Sangiuliano e Alberto Barachini nel 2019 (Imagoeconomica).

Gli anni al Biscione, la politica e l’arrivo a Palazzo Chigi imposto da Berlusconi

Figlio del commercialista e manager Enrico Barachini, pisano, 51 anni e tre figli, una laurea in Lettere moderne, Alberto inizia la carriera giornalistica in Toscana, al Tirreno. Già nel 1999 arriva a Mediaset e cresce sotto l’ala protettiva di Emilio Fede al Tg4. Segue la politica italiana, ma ama molto gli esteri. Successivamente, diviene caporedattore centrale di Tgcom24 e si impone quale volto tivù conducendo approfondimenti giornalistici come Checkpoint. Nel 2002 vince pure il premio giornalistico Indro Montanelli con un reportage sull’Albania. Nel frattempo la carriera politica lo seduce: Forza Italia è il suo luogo naturale. Senatore alla seconda legislatura, si è sempre occupato di comunicazione, fino all’elezione quale presidente della Vigilanza cinque anni fa, appunto. È stato anche tesoriere del gruppo di Fi al Senato, ma con l’avvento della destra al governo Barachini è stato mandato a Chigi per gestire i dossier che riguardano l’informazione italiana, fortemente voluto e imposto da Silvio Berlusconi contro le resistenze di Meloni.

Profilo di Alberto Barachini, il sottosegretario delle polemiche
Alberto Barachini e Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

I mal di pancia dopo la creazione del Garante contro le fake news

Ruolo non facile nell’era del nuovo potere politico che cerca, con intento esplicito e dichiarato, di ribaltare la narrazione del Paese prendendosi la Rai, attaccando frontalmente la stampa considerata nemica, riempiendo di querele, ad esempio, un programma come Report. L’uomo del Biscione alla Presidenza del Consiglio cerca di muoversi con prudenza e moderazione, ma anche lui è incappato in pesanti scontri come quando, nel Dpcm di riforma delle agenzie di stampa, è stata introdotta la discussa e discutibile figura del Garante adibito a sorvegliare la qualità dell’informazione contro le fake news. Una misura indirettamente bacchettata addirittura dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, che l’estate scorsa ha ribadito come «l’autenticità dell’informazione è affidata, dalle leggi, alla professionalità e alla deontologia di ciascun giornalista», per cui «sarebbe fuorviante e contraddittorio con le stesse disposizioni costituzionali immaginare che organismi terzi possano ricevere incarico di certificatori della liceità dei flussi informativi». Barachini allora ha cercato di correggere il tiro: «Si tratta di un presidio collaborativo rispetto agli organi di direzione dell’agenzia, che mantengono impregiudicate le proprie competenze, funzioni e responsabilità, così come ogni giornalista conserva inalterati il proprio ruolo, i propri doveri deontologici e la propria responsabilità giuridica». Insomma, «una figura di supporto, priva evidentemente di poteri autorizzativi». Sarà, ma intanto i mal di pancia in seno al mondo dell’informazione non si placano. Ora gli tocca la patata bollente dell’Intelligenza artificiale, provando a scongiurare il rischio che Meloni lo prenda di mira per intelligenza con il nemico.

Turista si tuffa in mare dal Castello di Miramare per una bravata

Per fare una bravata si è tuffato in mare dal parapetto sotto il castello di Miramare da un’altezza di una decina di metri, mentre due amici riprendevano la scena con i telefoni cellulari per poi postare su Instragram il tuffo e farne un filmato che potesse diventare virale. Protagonista della vicenda è un ragazzo austriaco, di 20 anni, subito individuato dai carabinieri. Il giovane ora rischia una sanzione amministrativa fino a 1.000 euro perché la balneazione è vietata in quel luogo e perché si è arrampicato su un monumento.

Il ragazzo identificato dopo una segnalazione del Museo di Miramare

Nel filmato si vedono i tre amici che arrivano in bici al Castello, poi il protagonista diventa il ragazzo che, a petto nudo, scalzo e con un paio di jeans corti, sale sul muretto che protegge la passeggiata a picco sul mare e si tuffa. Come riporta anche Il Piccolo in una dettagliata ricostruzione, il ragazzo una volta riemerso dall’acqua nuota fino a riva e scappa con i due amici. Il Museo di Miramare ha contattato i carabinieri che hanno identificato l’autore del gesto in breve tempo, mentre il filmato è comparso su Instagram nella mattinata di mercoledì 25 ottobre.

Chi è Mike Johnson, il nuovo speaker della Camera fedelissimo di Trump

Dopo tre settimane di stallo e il ritiro di tre candidati, la Camera del Congresso degli Stati Uniti ha un nuovo speaker. I repubblicani hanno eletto all’unanimità Mike Johnson, 51 anni, deputato della Louisiana dal 2016 e fedelissimo di Donald Trump. Il nuovo leader della Camera dei rappresentati fa parte dell’ala più a destra del partito ed è anche il più giovane speaker eletto in decenni, in un contesto di forti tensioni interne e internazionali.

Johnson nel suo discorso: «Subito sostegno a Israele», ma non cita l’Ucraina

E a proposito di tensioni internazionali, Johnson in passato si è opposto allo stanziamento di nuovi fondi per l’invio di aiuti a Kiev. Nel suo discorso dopo la vittoria, il neo speaker ha subito richiesto di votare una risoluzione in sostegno a Israele, mentre non ha citato l’Ucraina. E a margine della sua elezione, ai cronisti che gli hanno chiesto se supportasse nuovi aiuti ha risposto: «Vogliamo responsabilità e vogliamo obiettivi chiari da parte della Casa Bianca». Nel suo discorso ha definito prioritaria la difesa del confine con il Messico e la riduzione del debito, annunciando per quest’ultima la creazione di una commissione bipartisan che lavori su una stretta delle spese pubbliche. Johnson ha poi parlato della sua storia personale. Il nuovo speaker è cristiano evangelico, sostiene che sia per «volontà di Dio» che lui e i suoi colleghi si trovino alla Camera per rappresentare il popolo e ripristinare «la fede» degli americani nell’istituzione. Prima di entrare in politica era un avvocato, e ha difeso con successo l’introduzione della preghiera nelle scuole, nonché il divieto dei matrimoni Lgbt in Louisiana. Fa inoltre parte del gruppo di repubblicani che chiedono un divieto nazionale del diritto all’aborto.

Paladino di Trump e “volto nuovo” a Washington

Il successo della candidatura di Mike Johnson, rispetto ai precedenti candidati, risiede sia nel suo essere un militante conservatore e fedele alleato di Trump, ma sopratutto nel suo essere un “volto nuovo” a Washington, dal basso profilo e senza “nemici” interni al partito, che lo ha reso accettabile anche alle correnti più moderate. L’ex presidente ha affermato di averlo aiutato a diventare speaker: «Voglio solo congratularmi con Mike Johnson. Sarà un grande presidente della Camera e siamo stati molto felici di aiutarlo», ha detto Trump. Ma il fatto di non avere una leadership e dei rapporti consolidati, potrebbe anche rivelarsi un punto debole. Johnson infatti si troverà di fronte gli stessi problemi del suo predecessore: le pressioni dell’ultradestra, ma anche una maggioranza democratica al Senato e un presidente democratico alla Casa Bianca, cosa che rende necessario l’appoggio bipartisan affinché qualsiasi legge possa essere approvata.

Chi è Mike Johnson, il nuovo speaker della Camera fedelissimo di Trump
Mike Johnson durante il suo discorso dopo l’elezione a speaker della Camera (Getty Images).

Biden ha chiesto 100 miliardi in aiuti per Ucraina, Israele e Taiwan

Anche l’urgenza di superare il vuoto di leadership ha avuto un peso nell’elezione di Johnson: senza uno speaker la Camera è impossibilitata a svolgere attività legislativa. Nel congratularsi con Mike Johnson per la sua elezione, il presidente Joe Biden si è augurato che il Congresso sia ora in grado di varare la legge di bilancio per finanziare le agenzie governative ed evitare lo shutdown che incombe il 17 novembre. Biden ha inoltre ricordato di aver chiesto un nuovo stanziamento combinato di oltre 100 miliardi di dollari in aiuti all’Ucraina, a Israele, per Taiwan e per la sicurezza del confine con il Messico sotto pressione per i migranti. I repubblicani, a cominciare da Johnson, sono però parsi contrari in particolare a nuovi aiuti a Kiev.

Stellantis investe 1,5 miliardi per il 20 per cento della cinese Leapmotor

Stellantis ha annunciato un accordo per acquistare il 20 per cento di Leapmotor, casa automobilistica cinese guidata da Zhu Jiangming e specializzata nella costruzione di veicoli elettrici. L’investimento previsto è di 1,5 miliardi e prevede la creazione di Leapmotor International, una joint venture che vede il gruppo guidato da Carlos Tavares al 51 per cento e Leapmotor al 49, con i diritti esclusivi per le esportazioni e le vendite dei prodotti Leapmotor fuori dalla Cina. «Riteniamo che sia il momento perfetto per assumere un ruolo di guida nel sostenere l’espansione globale di Leapmotor», ha dichiarato il Ceo di Stellantis, gruppo che annovera 14 marchi tra cui Peugeot, Citroen, Fiat, Jeep, Ram e Maserati.

 

Fedez ospite di Che tempo che fa di Fabio Fazio domenica 29 ottobre

Colpaccio di Fabio Fazio, che in occasione della terza puntata di Che tempo che fa in onda sul Nove avrà l’occasione di avere con sé in studio Fedez, attualmente impegnato come giudice di X Factor 2023 e reduce da un ricovero in ospedale legato a due ulcere anastomotiche.

Fedez ospite di Che tempo che fa domenica 29 ottobre 2023

Non avendo potuto presenziare a Belve di Francesca Fagnani per volere della Rai, Fedez avrà così modo di recuperare sul Nove. Sarà dunque la prima occasione televisiva in diretta in cui l’artista di Comunisti col rolex avrà la possibilità di parlare, tra gli altri argomenti, degli ultimi problemi fisici avuti. L’artista ricambierà tra l’altro il favore al conduttore, che proprio pochi giorni fa è stato ospite del suo podcast Muschio Selvaggio.

Fabio Fazio a Muschio Selvaggio: «Non ho mai detto di essere stato cacciato dalla Rai»

Nella più recente puntata del format online creato da Fedez e dal suo ormai ex amico Luis Sal, Fabio Fazio ha parlato tra le altre cose dell’addio all’azienda di Viale Mazzini dopo 40 anni di onorato servizio. Sono in tanti a pensare che l’abbandono dalla Rai sia legato all’arrivo del nuovo governo Meloni, a lui avverso, ma il conduttore ha in realtà voluto mettere i puntini sulle i rispetto alla delicata questione: «Non ho mai detto che mi hanno cacciato, è chiaro che quando stai 40 anni in un posto è come una casa e quando ti dicono che l’affitto non si rinnova, un po’ di spaesamento c’è. Le motivazioni solide le avevo avute negli anni precedenti, c’erano molti post di Salvini che mi riguardavano. Ma sono sicuro che lui mi voleva, sono sicuro di questa cosa, voleva me e Fedez a tutti i costi, e Saviano pure!».

A Taranto 19enne trovato morto sotto un cavalcavia

Un 19enne, originario del Bangladesh, è stato trovato senza vita nella serata del 25 ottobre a Taranto nelle vicinanze del terminal dei bus, sotto un cavalcavia. Secondo le prime ipotesi, il ragazzo potrebbe essersi lanciato nel vuoto, ma prima sarebbe stato ferito con un’arma da taglio. I passanti che hanno visto il corpo hanno contattato gli operatori sanitari del 118, che ne hanno constatato il decesso. Sono allora intervenuti gli agenti della squadra mobile e della polizia scientifica che hanno effettuato i rilievi e avviato le indagini. Gli inquirenti si serviranno delle immagini di telecamere di videosorveglianza presenti in zona. Sull’accaduto c’è il massimo riserbo, così come sulla natura delle ferite presenti sul corpo del ragazzo. Non si esclude alcuna pista.

I figli 40enni non vanno via di casa: la madre li chiama in causa e vince

Una donna di 75 anni, madre di due figli di 42 e 40 anni, ha intentato una causa contro di loro per convincerli ad andare via di casa e il tribunale le ha dato ragione. È avvenuto a Pavia, dove la donna, stanca del fatto che la sua prole non facesse nulla per distaccarsi dal nido famigliare e, soprattutto, non contribuisse alle spese della casa, ha deciso di rivolgersi alla magistratura. Ora i figli, per decisione del tribunale, dovranno lasciare l’abitazione della madre.

I figli non aiutavano economicamente la madre

A spingere la madre a denunciare i figli è stato principalmente il fatto che i due, malgrado l’età avanzata e un lavoro, non contribuissero per niente alle spese della casa, così come alle attività domestiche. Questo aspetto aveva spinto in passato la donna a sollecitare i due figli a cercarsi un’altra sistemazione o, quantomeno, ad aiutarla economicamente. Così non è avvenuto e, dunque, si è passati al tribunale. Il caso è stato seguito dalla giudice Simona Caterbi che, analizzati i fascicoli a sua disposizione, ha dato ragione alla donna e disposto lo sfratto dei figli. I due uomini dovranno lasciare la casa materna entro il 18 dicembre, con la giudice che ha sottolineato che «se la permanenza nell’immobile agli inizi poteva ritenersi fondata in quanto basata sull’obbligo di mantenimento gravante sulla genitrice, non appare oggi più giustificabile».

Pietrangelo Buttafuoco designato da Sangiuliano presidente della Biennale

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha designato Pietrangelo Buttafuoco come presidente della Fondazione La Biennale di Venezia. La proposta di nomina è stata inviata a Camera e Senato e ora le commissioni Cultura di Montecitorio e Palazzo Madama dovranno esprimere il proprio parere entro il 14 novembre. Scrittore, giornalista e già presidente del Teatro Stabile di Catania, Buttafuoco prenderà così il posto di Roberto Cicutto scelto nel 2020 per guidare la Biennale dall’allora ministro Dario Franceschini. La sua carica era in in scadenza con il Cda il prossimo febbraio.

LEGGI ANCHE: L’Opa della destra sulla cultura: la Mostra del cinema di Venezia e non solo

Speranzon (FdI): «Con Buttafuoco alla Biennale è stato infranto un altro tetto di cristallo»

«Con la designazione da parte del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, di Pietrangelo Buttafuoco come presidente della Fondazione La Biennale di Venezia è stato infranto un altro tetto di cristallo», ha commentato in una nota Raffaele Speranzon, vicecapogruppo vicario dei senatori di Fratelli d’Italia. «Spesso», ha aggiunto Speranzon, «la Fondazione La Biennale è stata considerata dalla sinistra un feudo in cui collocare amici e accoliti. Buttafuoco, finalmente, afferma un cambio di passo che il governo Meloni vuole imprimere in ogni sede culturale e sociale della nazione: solo personalità scelte per lo spessore, la competenza e l’autorevolezza. A Buttafuoco vanno le mie vive congratulazioni ed i miei migliori auguri di buon lavoro».

Giochi pericolosi per Halloween: la GdF di Lodi ne sequestra 14 mila

La Guardia di finanza di Lodi ha sequestrato 14.600 prodotti non conformi agli standard di sicurezza previsti dal Codice del consumo e alla normativa relativa alla sicurezza dei prodotti in Europa. Il sequestro è avvenuto in un punto vendita di Sant’Angelo Lodigiano di proprietà di una società che fa capo a cittadini cinesi. L’operazione è stata denominata Halloween Sicuro e ha riguardato maschere, giochi di vario genere e addobbi per Halloween e articoli da ferramenta e utensileria privi di indicazioni su produttore, importatore, paese d’origine, natura dei materiali impiegati e indicazioni, obbligatorie, in lingua italiana. Il rischio, ha fatto sapere la GdF, era la sicurezza per la salute di chi avrebbe utilizzato i prodotti. L’impresa responsabile della commercializzazione della merce dovrà pagare una sanzione la cui entità deve ancora essere definita.

Chi era Luigi Daga, il giudice ricordato da Mattarella

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è intervenuto giovedì 26 ottobre ricordare il giudice Luigi Daga, ammazzato ormai 30 anni in un attentato terroristico. In una lunga nota, Mattarella ha scritto: «Luigi Daga, magistrato in servizio presso il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria del ministero di Giustizia, veniva gravemente ferito in Egitto, trenta anni or sono, in un attentato terroristico che ne causava la morte a soli 46 anni. Magistrato dotato di eccellenti capacità e di non comuni doti umane, Luigi Daga ha esercitato in modo esemplare la funzione giurisdizionale, al servizio del Paese».

Chi era Luigi Daga, il giudice ricordato da Mattarella
Luigi Daga.

Mattarella: «Restrinse la carcerazione ai delitti gravi»

Mattarella nel suo intervento ha voluto ricordare l’eredità che Daga ha lasciato all’Italia: «Profondo conoscitore dell’amministrazione penitenziaria e precursore di metodi innovativi nello studio del nostro sistema punitivo, si impegnò per restringere la carcerazione ai delitti gravi, per offrire l’opportunità di reinserimento sociale dei detenuti attraverso il più ampio ricorso alle misure alternative alla detenzione». Poi il presidente della Repubblica ha concluso: «Il suo insegnamento umano e professionale di fedele servitore della Repubblica rimane prezioso per rendere coerente il nostro sistema penitenziario coi principi costituzionali.  Nel trentesimo anniversario dell’attentato in seguito al quale perse la vita, desidero far giungere sentimenti di partecipazione e gratitudine ai suoi familiari e a quanti lo hanno conosciuto e stimato per l’appassionato impegno nello svolgimento della sua attività professionale».

Fincantieri, operaio si impicca in una nave in costruzione: salvato dai sanitari

Nella mattinata di giovedì 26 ottobre 2023, all’interno di un cantiere Fincantieri di Ancona, un uomo ha tentato di togliersi la vita. I sanitari lo hanno soccorso immediatamente scongiurando il peggio, ma le sue condizioni rimangono critiche.

Operaio tenta il suicidio in un cantiere navale di Ancona: salvato dai sanitari

Protagonista della vicenda è un operaio trovato impiccato all’interno di una nave in costruzione a Fincantieri. L’uomo è stato immediatamente raggiunto dai membri del 118 accorsi sul posto in attesa dell’arrivo dell’ambulanza. Una volta liberato dalla corda, il soggetto è stato rianimato e stabilizzato. In pochi minuti il suo cuore è ripartito e l’uomo è stato così trasportato in ospedale, dove rimarrà sotto osservazione in gravi condizioni.

Giambruno, Antonio Ricci replica alle accuse di FdI: «Nessun dossieraggio»

Dopo le polemiche sollevate da Fratelli d’Italia in relazione ai fuorionda di Striscia la notizia che vedono protagonista l’ex compagno della premier, Andrea Giambruno, è arrivata la replica dell’autore del tg satirico, Antonio Ricci. «Nessun dossieraggio. Sagace drammatizzazione di una fortunosa pesca di totani», ha detto in una nota con una frecciatina riferita agli atteggiamenti di Giambruno dietro le quinte di Diario del giorno, mentre si rivolgeva alle colleghe con delle avances. Nei giorni scorsi Ricci si era già rivolto alla premier tramite i due conduttori di Striscia, in particolare Sergio Friscia che in apertura della puntata del 23 ottobre aveva detto: «Ma non è possibile. Se tu la perdita d’acqua ce l’hai in casa, non è che te la puoi pigliare con gli idraulici che ti hanno fatto vedere dove era il guasto».

Mollicone: «Quando si hanno registrazioni da mesi è dossieraggio»

La replica di Antonio Ricci è alle parole del deputato Federico Mollicone, che ha dichiarato al Foglio: «Quando si hanno delle registrazioni da mesi e si fanno uscire così, in più riprese, che cos’è se non un dossieraggio? Un modo per colpire Meloni». Dubbi forse rafforzati dal tempismo con cui è uscito il servizio, a pochi giorni dall’anniversario della nascita del governo, una ricorrenza che il partito ha festeggiato con una kermesse a Roma alla quale la premier non ha partecipato. Per sostenere l’ipotesi secondo la quale il tg di Ricci confezionerebbe dei servizi anche con l’obiettivo di destabilizzare le relazioni politiche, Fratelli d’Italia, tramite il capogruppo Tommaso Foti, è tornata ad accusare Striscia di aver avuto un ruolo nella rottura tra Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi.

Gianfranco Fini, Elisabetta Tulliani e Silvio Berlusconi (Imagoeconomica).

Fratelli d’Italia accusa Striscia sull’affaire Fini-Tulliani

Nel 2007 Striscia ha pubblicato un servizio in cui si vedeva Fini baciare Elisabetta Tulliani, figlia di Daniela Di Pirro, un’ex deputata del PdL. Uno scoop che ha causato un grande scandalo e che secondo alcuni avrebbe portato alla rottura tra Fini e il Cavaliere. Alle parole di Antonio Ricci si è aggiunta quindi anche una nota dell’ufficio stampa di Striscia in replica alle accuse di Foti: «Ci teniamo a ricordare al capogruppo di Fratelli d’Italia che la sua ricostruzione dell’affaire Fini-Tulliani-Gaucci purtroppo non è corretta», hanno scritto, spiegando che a svelare il caso fu la Repubblica quattro giorni prima con un articolo di Filippo Ceccarelli: «La cosa più clamorosa è che il video incriminato, prima che lo mandasse in onda Striscia una sola volta e che quindi non fu mai un tormentone, era già stato pubblicato sia dal sito di Repubblica che da quello del Corriere. In televisione, un’ora prima, era stato trasmesso da Blob

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Tonali squalificato 10 mesi per scommesse

Il presidente della Figc Gabriele Gravina, uscendo dal Coni, ha anticipato il dispositivo della Procura federale sul patteggiamento di Sandro Tonali: l’accordo trovato tra le parti è di una squalifica di 10 mesi e altri otto mesi di pene accessorie. Il centrocampista del Newcastle salterà certamente i prossimi Europei che, in caso di qualificazione, vedranno l’Italia impegnata tra giugno e luglio del 2024.

Scommesse, Tonali squalificato per 10 mesi. Raggiunto l’accordo per il patteggiamento. Il centrocampista del Newcastle salterà gli Europei.
Sandro Tonali ai tempi del Milan (Getty Images).

Il giocatore ha ammesso di aver scommesso su Brescia e Milan

Per arrivare alla comunicazione ufficiale serve ora che l’intesa sia approvata dalla Procura generale dello Sport presso il Coni. Poi lo stop sarà esteso anche a livello internazionale. Stagione finita dunque per Tonali, passato in estate dal Milan al Newcastle. Per lui uno stop più lungo rispetto a Nicolò Fagioli della Juventus perché, a differenza del collega, non si è autodenunciato e ha scommesso sulle sue squadre, Brescia prima e Milan poi, in partite che – almeno – non lo vedevano in campo: altrimenti sarebbe scattato l’illecito sportivo, con pene ben più gravi.

Scommesse, Tonali squalificato per 10 mesi. Raggiunto l’accordo per il patteggiamento. Il centrocampista del Newcastle salterà gli Europei.
Sandro Tonali con la maglia del Newcastle (Getty Images).

Newcastle, sospeso lo stipendio a Tonali e forse una causa al Milan

Secondo quanto riportano i quotidiani sportivi, il Newcastle avrebbe minacciato una causa multimilionaria nei confronti del Milan, club da cui gli inglesi hanno acquistato Tonali sborsando 70 milioni di euro. Non ci sono però prove che i dirigenti rossoneri fossero a conoscenza del giro di scommesse di cui faceva parte il centrocampista. Il Newcastle ha poi annunciato che a Tonali verrà sospeso lo stipendio, di circa 8 milioni di euro all’anno, già dal primo giorno di stop.

Parla il caposquadra degli operai morti a Brandizzo: «Facevamo sempre così»

Andrea Girardin Gibin, caposquadra degli operai morti a Brandizzo il 31 agosto, ha parlato per la prima volta della strage: «Il dolore è troppo forte. Non passerà mai». Intanto la Sigifer, azienda di cui è dipendente, ha licenziato Antonio Massa, il tecnico indagato, ed è stata esclusa dai cantieri ferroviari per volontà della Rete Ferroviaria Italiana (Rfi). Nell’inchiesta sono indagati anche quattro dirigenti della Sigifer. A Repubblica Girardin Gibin ha detto: «Sono vivo. Ma non so se sia fortuna o un miracolo. Ero a lavorare con loro. Ero rivolto verso il treno. Ho visto una luce e quando sono saltato fuori dalla ferrovia e mi sono girato, il treno stava ancora passando. Bastava un secondo in più ed ero morto». Si è salvato dalla strage perché era andato a prendere un martello. Oggi confessa di riuscire a uscire nemmeno di casa.

Parla il caposquadra degli operai morti a Brandizzo: «Facevamo sempre così».
Stazione di Brandizzo (Getty).

La notte della strage Massa avrebbe detto: «È colpa mia»

L’avvocato di Gibin gli ha consigliato di non parlare fino alla fine dell’inchiesta, il suo psichiatra gli ha vietato di guardare la televisione e di leggere i giornali. Lui ha raccontato: «La nostra era una squadra affiatata. E noi che eravamo sui binari facevamo quello che ci dicevano. Il nulla osta, da parte delle ferrovie, non è mai stata una cosa così fiscale. Quando ci davano il via, si cominciava a lavorare. Le carte potevano anche arrivare dopo. Si è sempre fatto così e ora tutti dicono che non si deve. A noi però non lo dicevano». Secondo Gibin «andava sempre così. Io con Massa (Antonio) non mi sono mai sentito in questi giorni. Ma la notte del fatto ha detto: “È colpa mia”. Purtroppo è vero. Noi come semplici operai non abbiamo il controllo della sicurezza nei cantieri. Siamo nelle mani di questi signori. Ci danno l’ok e noi facciamo. Sono loro che ci dicono cosa c’è da fare e quando iniziare. E in questo caso è andata male. Non so cosa lui abbia intuito quella sera». Ha poi spiegato anche che la dirigente di Rfi, Vincenza Repaci, aveva detto per tre volte a Massa che i lavori non sarebbero dovuti iniziare. Lui conosceva tutti gli operai morti: «Lavoravamo insieme da tempo. Michael Zanera abitava qui, a Borgo Vercelli. Eravamo amici. Li vedo e li penso sempre. Li ho sempre nella testa. Sarà impossibile dimenticare». Gibin ha concluso: «Quelli erano i miei ragazzi. Li conoscevo e volevo bene a tutti. Lavoravamo, ma andavamo anche a cena. Non è per niente facile andare avanti».

Rome Art Week, al Gate 30 la mostra Geografie a filo di Diana Pintaldi

Apre al pubblico lo spazio indipendente Gate 30 con la mostra intitolata Geografie a filo dell’artista Diana Pintaldi (dianapintaldi.com), con testo critico e curatela di Laura Catini. In occasione della Rome Art Week, l’artista romana aprirà per la prima volta le porte dello spazio di Via Lima 30 per l’inaugurazione della sua personale, frutto di una ricerca artistica fatta di incontri e influenze, sovrapposizioni e mutamenti in cui la materia e il soggetto che vi sta operando percorrono insieme lo stesso processo.

Appuntamento al Gate 30 della Rome Art Week 2023 con la mostra intitolata Geografie a filo a cura di Diana Pintaldi.
Diana Pintaldi (Ufficio stampa)

«Una scrittura che parla dell’avvenire»

«Nelle opere, tra meridiani e paralleli si sviluppa una scrittura che parla all’avvenire, in cui il passato e il presente convivono», ha spiegato Laura Catini. «Il sogno dello sconfinamento tra spazio e tempo è quello di un viaggio eroico in cui», ha affermato Diana Pintaldi, «azioni e reazioni delineano il nostro futuro». Dalle 18 alle 21 Pintaldi presenterà i suoi ultimi lavori invitando il pubblico a varcare un cancello fisico ed esperienziale, aperto dall’artista in esclusiva per l’opening, per concedere allo spettatore la possibilità di collegarsi intimamente alla sua ricerca, percependo il tempo dei luoghi. «La funzione dello spazio muterà alla chiusura dell’evento, ripristinando il suo ruolo ordinario e lasciando nella mente dei partecipanti un senso di déjà vu». Altri artisti interessati potrebbero riattivare il varco spazio-temporale di Gate30 con le loro future proposte espositive.

Maltempo, Molo Audace di Trieste lambito dall’acqua alta

Giovedì 26 ottobre 2023 la marea è alta a Trieste, ma al momento la situazione è sotto controllo, senza alcun disagio. Se le rive cittadine e il Molo Audace sono all’asciutto, qualche onda lambisce il molo a metà, senza allagare comunque la passeggiata verso il mare. In concomitanza con il picco di marea, a Grado è tornata l’acqua alta. L’allerta meteo diffusa dalla Protezione civile regionale indicava un possibile picco della marea tra le 8 e le 11.

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