Daily Archives: 6 Ottobre 2023

Eurallumina, spettro licenziamento collettivo in assenza di risposte

In assenza della firma dell’addendum ai protocolli d’intesa del 2009-2012 l’Eurallumina di Portoscuso, nel Sulcis, avvierà a breve la procedura per il licenziamento collettivo per poco più di 360 operai diretti che arriverebbe a distanza di oltre 14 anni di vertenza e «di altrettanti anni di impegni istituzionali spesso disattesi e cambiati in corso d’opera da chi, di volta in volta, ha governato sia a Cagliari che a Roma». È quanto hanno fatto sapere i sindacati che giovedì 5 ottobre 2023 hanno incontrato azienda e Regione Sardegna in un tavolo interassessoriale per fare il punto della situazione.

I sindacati: «Riterremo la Regione ed il Governo corresponsabili»

«È chiaro che nel caso in cui tale scenario dovesse verificarsi, riterremo la Regione e il governo corresponsabili per manifesta inerzia ed inconcludenza», hanno osservato i segretari territoriali e Rsa di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil Emanuele Madeddu ed Enrico Pulisci, Vincenzo Lai e Simone Zucca, Pierluigi Loi e Davide Boi. Che hanno aggiunto: «È quanto mai necessario un serio e fattivo impegno da parte di tutti, con le istituzioni in primis, affinché ciò possa essere scongiurato». La Regione ha annunciato che starebbe lavorando affinché a breve termine possa essere convocato dal Mimit l’incontro per la sottoscrizione del sopra citato Addendum, di impegnarsi nel garantire la protezione sociale dei lavoratori e dichiarato che il nuovo decreto energia sarebbe in via di definizione. Rispetto a questa situazione i sindacati hanno ribadito lo stato di agitazione operativa che comporta il richiamo alla partecipazione alle iniziative con un minimo preavviso. «Dichiariamo sin d’ora che se entro una settimana a partire dal 5 ottobre non dovessero pervenire da parte delle istituzioni riscontri con date certe e a brevissimo termine rispetto alla convocazione per la sottoscrizione dell’addendum, verranno inevitabilmente messe in campo contestualmente delle adeguate iniziative di mobilitazione».

Björk e Rosalía, in arrivo una canzone per salvare il salmone in Islanda

Björk ha annunciato su Instagram il brano Help Fight Fish Farming in Iceland, inciso in collaborazione con Rosalía e in uscita a ottobre, anche se la data ufficiale non è ancora nota. Già disponibile su YouTube una breve anteprima a cappella. Il brano servirà a raccogliere fondi per aiutare gli attivisti che protestano contro gli allevamenti ittici intensivi di salmone in Islanda e per lanciare una campagna in grado forse di cambiare le leggi in materia. «È la cosa giusta da fare?», cantano le due artiste a cappella. «Oh, in realtà non lo so». Il titolo della canzone, come hanno spiegato i rappresentati di Björk a Billboard, è provvisorio, dato che quello definitivo verrà rilasciato soltanto al momento dell’uscita del brano in streaming.

Björk e Rosalía, i dettagli sulla collaborazione per salvare il salmone islandese

«La gente del fiordo di Seyðisfjörður (nell’Islanda orientale, ndr.) ha alzato la voce e preso posizione, protestando contro l’avvio di un allevamento ittico nella zona», ha scritto Björk in un comunicato stampa che accompagna l’anteprima della canzone. «Tutti i proventi dalla vendita del singolo contribuiranno alle loro spese legali, sperando che possano essere d’esempio per molti altri». La cantautrice e attivista di Reykjavik, che più volte si è battuta per questioni filantropiche in tutto il mondo, ha elogiato la natura incontaminata del suo Paese, «la più grande d’Europa», in pericolo per colpa di «imprenditori locali che vogliono portare il loro business nei fiordi senza alcun contrasto della legge». Björk ha posto l’accento sugli effetti devastanti che la piscicoltura rischia di avere sull’ecosistema dell’isola, che mai come ora ha bisogno di ogni aiuto possibile.

Online un'anteprima del nuovo singolo di Björk e Rosalía. Atteso a ottobre, finanzierà la lotta agli allevamenti ittici intensivi in Islanda.
La cantautrice Björk in un live del 2008 (Getty Images).

I pesci di allevamento, come ha riportato anche il Guardian, vivono in precarie condizioni di salute che ne condizionano anche le abitudini. Maturando più in fretta rispetto al normale, possono mettere a rischio la sopravvivenza delle specie selvatiche se vi entrano in contatto. Il 30 settembre, migliaia di esemplari con Dna modificato sono fuggiti dai recinti di Patreksfjordur, di proprietà del gigante Arctic Fish, scatenando un allarme ambientale. «Abbiamo ancora una piccola chance per salvare l’ultimo salmone del selvaggio nord», ha proseguito nel comunicato Björk. «Vorremmo sfidare questi uomini d’affari e chiudere gli allevamenti. Buona parte della nazione è con noi, la volontà del popolo deve diventare legge». Nessun commento da Rosalía, che si è limitata a condividere l’estratto musicale nelle storie Instagram.

LEGGI ANCHE: I Vma incoronano Taylor Swift e colleghe, ma in Italia le artiste non sfondano

Da Fossora a Vampiros, le ultime pubblicazioni delle due cantanti

La nuova collaborazione con Rosalía sarà per Björk il primo singolo del 2023. La 57enne artista islandese infatti non pubblica nulla dal 30 settembre 2022, quando uscì Fossora, suo decimo disco in studio, nominato anche ai Grammy Awards per la sezione “Miglior album alternative”. La 31enne spagnola invece ha vissuto 10 mesi spesso in vetta alle classifiche mondiali grazie a una serie di brani di grande successo. Su tutti l’Ep RR assieme all’ex fidanzato Rauw Alejandro, con cui ha chiuso la relazione nel mese di luglio. Spiccano infatti i singoli Beso e Vampiros, senza dimenticare il brano da solista Llylm (Lie Like You Love Me), entrati nella Top 40 di Billboard.

Online un'anteprima del nuovo singolo di Björk e Rosalía. Atteso a ottobre, finanzierà la lotta agli allevamenti ittici intensivi in Islanda.
Rosalía con Rauw Alejandro al Coachella 2023 (Getty Images).

Istat, vendite in calo ad agosto: dal 2022 cresce solo la spesa

L’Istat registra un calo delle vendite al dettaglio ad agosto 2023 dello 0,4 per cento in valore e dello 0,5 per cento in volume rispetto al mese precedente. Rispetto all’anno precedente, per effetto dell’inflazione, si continua invece a spendere di più per acquistare di meno.

L’aumento della spesa trainato dagli acquisti alimentari

Le vendite al dettaglio aumentano così in valore del 2,4 per cento rispetto ad agosto 2022, e diminuiscono in volume del 4,1 per cento. L’aumento della spesa è dovuto solo agli acquisti alimentari che crescono del 5,6 per cento in valore e diminuiscono del 4,1 per cento in volume, mentre quelle dei beni non alimentari registrano una variazione negativa sia in valore (-0,3 per cento) sia in volume (-4,2 per cento). Ad agosto gli scontrini sono risultati in crescita per la grande distribuzione e, ancora una volta, soprattutto per i discount alimentari dove le vendite sono aumentate dell’8,6 per cento in valore su base annua, oltre tre volte in più del dato nazionale. Hanno registrato aumenti anche il commercio elettronico (+1,4 per cento) e le vendite al di fuori dei negozi, come per esempio il commercio ambulante (+1,3 per cento). Al contrario i piccoli negozi sono risultati in calo, con una riduzione delle vendite dello 0,2 per cento. Per la grande distribuzione c’è un aumento del 4,8 per cento su base annua dovuto soprattutto al settore alimentare (+7,1 per cento), mentre per quello non alimentare la crescita è limitata allo 0,2 per cento.

Brunetta perde i pezzi al Cnel, lo strano comunicato per Myrta Merlino e altri spifferi

Singolare comunicato mattutino di Canale 5, firmato dal direttore della rete Giancarlo Scheri: «Ottimo bilancio per il primo mese del nuovo Pomeriggio Cinque con Myrta Merlino. Dal debutto di lunedì 4 settembre a oggi è stato seguito da una media di 1 milione 314 mila telespettatori che sfiora il 17 per cento di share, e che sale al 19 per cento sul target commerciale (15-64 anni), il più interessante per gli investitori pubblicitari. Ancora meglio tra i giovani 15-34enni, dove il programma cresce fino a oltre il 24 per cento di share. Ringrazio Myrta Merlino che ha portato una forte impronta giornalistica nella conduzione del programma, unita alla capacità di partecipare con empatia alle storie affrontate in puntata. Un grazie anche a tutto il team giornalistico e produttivo di Videonews che ogni giorno contribuisce a confezionare un prodotto che arricchisce l’offerta di day time di Canale 5». Sì, ha scritto proprio «partecipare con empatia alle storie»…

Brunetta perde i pezzi al Cnel, lo strano comunicato per Myrta Merlino e altri spifferi
Myrta Merlino (Imagoeconomica).

Brunetta perde pezzi

Dicono che al Cnel, nella magnifica Villa Lubin, inserita nel verde di Villa Borghese, «c’è un clima pesante». E Renato Brunetta perde pezzi: si parla di una imminente uscita di Francesco Tufarelli dall’organo costituzionale, dove ricopre la carica di segretario generale. E nei palazzi che contano Tufarelli ha molti amici…

Brunetta perde i pezzi al Cnel, lo strano comunicato per Myrta Merlino e altri spifferi
Renato Brunetta e Francesco Tufarelli (Imagoeconomica).

In Snam ne resterà soltanto uno (di Venier)

In Snam, dove l’amministratore delegato è Stefano Venier, c’è (o meglio c’era) un dirigente di nome Ugo Venier, che si è occupato di risorse umane prima di diventare Senior Vice President Health, Safety, Environment & Quality. Adesso che questo Ugo si è dimesso, tutti possono tirare un sospiro di sollievo. Finché era nella società, infatti, chiunque lo trattava con riguardo, essenzialmente per due motivi: uno scambio di persona, per cui qualcuno pensava fosse l’ad, oppure semplicemente molti presupponevano l’esistenza di un rapporto di parentela. Invece non si trattava di nulla di tutto ciò, ma soltanto un caso di omonimia. Finalmente Ugo non sarà più bersagliato dalle ambigue voci di corridoio che lo hanno da sempre accompagnato nella sua esperienza nel colosso delle infrastrutture energetiche…

Brunetta perde i pezzi al Cnel, lo strano comunicato per Myrta Merlino e altri spifferi
A sinistra l’ad di Snam Stefano Venier, a destra Ugo Venier.

Quel tartufo di Crosetto

Ad Alba, in provincia di Cuneo, venerdì 6 ottobre si apre dell’edizione numero 93 della Fiera internazionale del Tartufo bianco d’Alba, con il ministro della Difesa Guido Crosetto e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Brunetta perde i pezzi al Cnel, lo strano comunicato per Myrta Merlino e altri spifferi
Guido Crosetto (Imagoeconomica).

Apre casa Sciascia

Apertura eccezionale, nella giornata di sabato 7 ottobre, della casa dello scrittore Leonardo Sciascia, nella siciliana Racalmuto, in provincia di Agrigento. Si rinnova così per una seconda edizione l’appuntamento con la cultura promosso da Adsi con “Carte in dimora. Archivi e Biblioteche: storie tra passato e futuro”. Oltre 100 archivi dislocati sul territorio nazionale apriranno le loro porte e potranno essere visitati gratuitamente. Un viaggio nella storia del nostro Paese attraverso libri, mappe, documenti e fotografie che possono aiutare a conoscere e a leggere meglio il presente.

Cosa fa un padre…

La ragazza è stata assunta, ma il luogo di lavoro non si trova a due passi da casa ed è nel centro storico. Il padre, un noto giornalista, deve essere molto apprensivo se la porta ogni giorno in auto in ufficio, sfidando il traffico romano. Chi sarà?

Follini con un giornale

A Roma ormai è difficile incontrare persone con un giornale tra le mani. Ma ogni tanto si vede qualche appassionato della carta stampata che ancora sceglie di leggere la stampa “tradizionale”: come Marco Follini, democristiano a 24 carati, che passeggia a via del Corso brandendo un quotidiano.

Le donne del diccì

È un politico di lungo corso, esponente storico della Balena bianca, che ha sempre amato l’altra metà del cielo. Al suo domestico, però, nulla sfugge, tanto che vorrebbe scrivere un libro sulla passionaccia per le donne coltivata negli anni dal suo datore di lavoro. Come andrà a finire?

Daniel Giulianini ne La fille du regiment di Donizetti

Nel 2024, tra giugno e luglio, Daniel Giulianini interpreterà il ruolo di Sulpice ne La fille du regiment di Gaetano Donizetti alla Grange Park Opera nel Regno Unito. Tocca al basso/baritono forlivese attraversare la Manica per essere diretto da Claire Levacher in uno spettacolo allestito dal regista John Doyle con compagni di palcoscenico il soprano Julia Sitkovetsky, nel ruolo della sua figlioccia Marie, e il tenore Nico Darmanin, in quello di Tonio.

Ha interpretato ruoli in opere liriche e brani da concerto 

Daniel Giulianini, 36 anni e una carriera in forte ascesa, si è diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio Bruno Maderna di Cesena, frequentando successivamente la scuola dell’Opera del teatro comunale di Bologna. Ha interpretato sia ruoli in opere liriche (Traviata al Maggio Musicale Fiorentino, Ballo in Maschera al teatro Real de Madrid, I Lombardi all’Opéra di Monte-Carlo, Don Giovanni all’Opéra de Toulon, la Trilogia Mozart-Da Ponte al Ravenna Festival e molti altri) che in brani da concerto (la Messa n.2 in sol maggiore di Scubert al teatro Petruzelli di Bari).

Si è esibito anche su Rai 1

Il cantante non disdegna neppure gli impegni apparentemente “più leggeri”, come l’esibirsi per la festa dei 150 anni dell’Unità d’Italia organizzata dall’Arma dei carabinieri in piazza a Forlì, o in televisione a Rai 1, dove ha eseguito la canzone Mamma. Un momento, quest’ultimo, molto toccante per l’artista. Daniel Giulianini, infatti, oltre che che per la sua voce emozionante e per una brutta caduta in bicicletta, ha fatto parlare di sé nel 2021, perché dopo 27 anni ha finalmente conosciuto e abbracciato la sua madre biologica, Zorka. Il cantante, nato in Bulgaria, era stato dato in adozione a una famiglia del forlivese. Ora che anche lui è sposato e, oltre ad avere due figli, ha anche due mamme.

Bassa Reggiana, operaio morto schiacciato da una ruspa in una cava

Un uomo di 68 anni è morto schiacciato da una ruspa nell’area delle cave dell’impresa Bacchi, nella golena del Po a Guastalla, nella Bassa Reggiana. È successo poco dopo le 9.00 di venerdì 6 ottobre 2023. Stando alle prime ricostruzioni, la vittima – un operaio addetto alla guida dei camion – si trovava vicino al suo mezzo in attesa di essere caricato di sabbia da una ruspa condotta da un altro operaio. Quest’ultimo, in fase di manovra, non si sarebbe accorto della presenza dell’uomo e lo avrebbe travolto. Non c’è stato nulla da fare, i soccorsi sono stati vani. Il decesso è stato quasi immediato.

Fedez sta meglio: possibili dimissioni già in giornata

Sono in arrivo importanti (e positivi) aggiornamenti rispetto alle attuali condizioni di salute di Fedez, che da giovedì 28 settembre è ricoverato al Fatebenefratelli di Milano per due ulcere che gli hanno provocato un sanguinamento interno.

Chiara Ferragni ai giornalisti: «Fedez sta meglio»

Stando alle ultime indiscrezioni pubblicate da LaPresse, sembra che il quadro clinico dell’artista sia in netto miglioramento dopo la seconda emorragia che ha subito domenica 1 ottobre. Se tutto andrà come previsto, dunque, l’artista potrebbe essere dimesso dal nosocomio milanese già venerdì 6 Il peggio, insomma, sembra essere passato. Già il giorno prima, in effetti, Chiara Ferragni aveva tenuto a tranquillizzare tutti rispetto alle condizioni di salute del marito, limitandosi a commentare «sta meglio, grazie» ai giornalisti che l’avevano raggiunta fuori dall’ospedale.

Il messaggio di J-Ax: «Non sostituisco Fedez a X-Factor»

Secondo quanto dichiarato da Massimo Falconi, il chirurgo che nel 2022 aveva operato Fedez di tumore al pancreas, l’artista dovrà ora rimanere in convalescenza per un periodo che potrebbe durare in totale fino a sei settimane. Considerate le tempistiche viene naturale domandarsi se il rapper sarà in grado di presenziare ai live di X Factor 2023, in partenza in diretta su Sky Uno il 26 ottobre. Una risposta certa a questa domanda almeno per il momento non c’è, né da parte del diretto interessato né da parte della produzione del talent show. Sul Messaggero si è in ogni caso parlato della possibilità che Fedez possa partecipare al programma da remoto. Tra le indiscrezioni apparse sul quotidiano anche l’opzione che uno tra Annalisa e J-Ax possa prendere il suo posto al tavolo dei giurati. Ad ogni modo quest’ultimo ha categoricamente smentito, scrivendo su Instagram: «Io non so chi metta in giro ste voci. Ma visto che non smentiscono loro ci penso io. Non sostituisco Fedez a X-Factor. PS: rimettiti presto Fede!»

Il Premio Nobel per la Pace 2023 a Narges Mohammadi

Il Nobel per la Pace 2023 va all’attivista iraniana Narges Mohammadi. Il riconoscimento, annunciato nella mattinata di venerdì 6 ottobre, le è stato assegnato dal Comitato norvegese (il Nobel per la pace viene assegnato a Oslo) «per la sua lotta conto l’oppressione delle donne in Iran e a favore dei diritti umani e della libertà per tutti».

Giornalista, 51 anni, Narges Mohammadi è vicepresidente del Centro per la difesa per i diritti umani e si trova attualmente in carcere . La presidente del Comitato ha sottolineato che la sua lotta è portata avanti «a fronte di un’enorme sofferenza», ricordando le sue tante condanne. La prima nel 1998 e l’ultima nel 2021 quando fu arrestata mentre partecipava a una cerimonia commemorativa nella città di Karaj, in ricordo di Ebrahim Ketabdar, ucciso dalle forze dell’ordine durante le proteste di novembre 2019. Il 15 gennaio 2022 è stata condannata a otto anni e due mesi di reclusione, due anni di esilio e 74 frustate. In carcere le sono state negate le cure mediche nonostante soffra di una malattia polmonare. Nonostante la persecuzione subita, Mohammadi è stata inserita nella lista delle 100 donne più influenti del 2022 dalla Bbc.

Il cannibalismo era un rituale funebre nell’Europa di 15 mila anni fa

Nell’Europa di 15 mila anni fa, gli uomini mangiavano i propri defunti invece di seppellirli. È quanto afferma un nuovo studio del Museo di Storia Naturale di Londra, grazie a ricerche su 25 siti in varie zone del vecchio continente. «Il cannibalismo era un rituale funebre che faceva parte della loro cultura», hanno spiegato alla Cnn gli esperti. «Non lo praticavano semplicemente per necessità». Prerogativa della cultura magdaleniana, che si sviluppò tra il 15 mila al 9 mila a.C., non rientrava invece nelle usanze del gruppo epigravettiano, che invece prediligeva l’inumazione. Gli antropologi hanno precisato che si tratta tuttavia di teorie preliminari, per cui si renderanno necessarie ulteriori ricerche su più vasta scala già in programma.

La cultura magdaleniana, diffusa nell'Europa nordoccidentale circa 15 mila anni fa, praticava il cannibalismo come rituale funerario.
Le ossa sono state rinvenute nelle grotte di tutta Europa (Getty Images).

LEGGI ANCHE: Scarpa da bambino di 2 mila anni fa scoperta in Austria

Cannibalismo in Europa, nelle caverne trovate ossa rosicchiate

Lo studio, disponibile sulla rivista Quaternary Science Reviews, è partito da alcuni teschi umani trovati nella Gough’s Cave in Inghilterra, che presentavano segni di masticazione. Convinti che non si trattasse solo di un caso isolato, gli esperti del Museo di Storia Naturale hanno esteso la ricerca ad altri 25 siti fra Regno Unito, Belgio, Francia, Spagna, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Portogallo e Russia. Hanno presto riscontrato prove simili in almeno 15 luoghi differenti. I tagli e le fratture rilevati sulle ossa del cranio rientrano infatti in uno schema solitamente associato all’estrazione del midollo osseo, chiaro indizio di cannibalismo. In molte situazioni, i resti umani erano mescolati assieme a quelli di animali. Data la correlazione fra siti ben distanti fra loro, piuttosto che una speciale dieta gli studiosi sono certi possa trattarsi di un carattere culturale.

«È innegabile che la frequenza del cannibalismo nei siti magdaleniani supera ampiamente qualsiasi gruppo di ominidi precedente o successivo», ha spiegato Silvia Bello, coautrice dello studio e paleoantropologa del Museo di Storia Naturale di Londra. «Suggerisce che la pratica fosse un metodo rapido per sbarazzarsi dei defunti». Qualora la teoria fosse confermata, si tratterebbe di una scoperta sensazionale, in quanto si tratta della più antica prova del consumo di carne umana come pratica funeraria finora conosciuto. Più scettico Thomas Booth, ricercatore del Francis Crick Institute, che alla Cnn ha predicato cautela. «Ci mancano i resti di molti individui che vissero nell’Europa del Paleolitico», ha spiegato lo studioso. «Non possiamo essere sicuri di ciò che facessero con i loro morti».

Le differenze dei magdaleniani con la cultura epigravettiana

Combinando le prove archeologiche di otto siti differenti con alcune informazioni genetiche sugli ominidi del Paleolitico, gli studiosi hanno avanzato anche la possibilità che il cannibalismo funerario non fosse una pratica comune a tutti i popoli. A differenza dei magdaleniani, infatti, la cultura epigravettiana di origine europea ma proveniente da un ceppo diverso, prediligeva la sepoltura tradizionale che ha poi avuto nel tempo il sopravvento. «C’è stato un continuo spostamento verso l’inumazione anche nel cuore dell’Europa centromeridionale», hanno concluso gli antropologi. «Un chiaro esempio di migrazione e supremazia di un popolo, capace di soppiantare un’altra cultura precedente».

Accusato di abusi su figlia minore fugge negli Usa (che non vogliono estradarlo)

È accusato di aver violentato la figlia per 12 anni sin da quando la minore – che oggi è una donna adulta – era una bambina, ma gli Stati Uniti, dove sarebbe fuggito, non intendono estradarlo nonostante le richieste delle autorità giudiziarie italiane. Nonostante il fatto che anche un’altra figlia lo abbia denunciato per stupro. Protagonista della vicenda è un uomo che ha la doppia cittadinanza, italiana e statunitense, e che ha vissuto a lungo in un piccolo paesino della provincia di Gorizia. È infatti la procura di Gorizia, con la pm Giulia Villani, l’autorità giudiziaria italiana titolare dell’inchiesta in cui l’uomo è accusato di violenza sessuale aggravata. Questi – come anticipato da Il Messaggero – avrebbe abusato della figlia sin da quando la bimba aveva sei anni: I fatti sarebbero avvenuti, appunto, tra il paesino del goriziano e gli Stati Uniti, fino al 2015.

Guardia di finanza scopre truffa sulle agevolazioni Covid

La guardia di finanza di Torino ha scoperto una truffa sulle agevolazioni Covid destinate al sostegno della ripresa economica delle imprese. L’operazione, coordinata dalla Procura, ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di otto persone accusate di avere emesso fatture per operazioni inesistenti, per truffa aggravata, esercizio esercizio abusivo di una professione e falsità materiale.

Due consulenti del lavoro sospesi

Decine le perquisizioni effettuate e due consulenti del lavoro sono stati sospesi. Il sequestro preventivo di denaro e beni corrisponde al valore complessivo di circa un milione di euro. Le indagini delle fiamme gialle sono partite a dicembre 2021 dal nucleo di polizia economico- finanziaria di Torino, hanno riguardato il corretto utilizzo dei sostegni riconosciuti alle imprese sotto forma di crediti compensabili con imposte dovute o cedibili a terzi in misura proporzionale ai costi connessi al pagamento dei canoni di locazione a uso non abitativo e degli affitti d’azienda. Gli investigatori hanno scoperto che i due consulenti del lavoro torinesi, amministratori di diverse società, utilizzando documentazione falsa, avevano inoltrato sulla piattaforma digitale dell’Agenzia delle entrate molteplici comunicazioni per contratti di locazione o d’affitto d’azienda, in modo da gonfiare artificiosamente i crediti d’imposta spettanti. I crediti d’imposta così generati sono stati poi ceduti ad altre imprese, ritenute compiacenti, che li hanno indebitamente compensati con propri debiti tributari. Tra novembre 2020 e dicembre 2021 sono stati ricostruiti crediti inesistenti per oltre un milione di euro complessivi, di cui circa la metà utilizzati in compensazione dalle imprese acquirenti, per importi annui superiori alla soglia di 50 mila euro.

 

 

Fridays for future torna in piazza a Milano: il corteo in centro per la «resistenza climatica»

Venerdì 6 ottobre 2023 ritorna a Milano e in altre 35 città italiane l’appuntamento con Fridays for future, la manifestazione nata per iniziativa dell’attivista Greta Thunberg per protestare contro l’inazione da parte dei governi mondiali rispetto alla minaccia del cambiamento climatico.

Fridays for Future: il 6 ottobre di nuovo tutti in piazza

«Resistenza climatica» è lo slogan che attiviste e attivisti hanno scelto per sensibilizzare opinione pubblica e politici riguardo a una crisi climatica attuale oggi più che mai, e questo (come riporta una nota del movimento) «nonostante la preoccupante repressione dell’attivismo, con la consapevolezza che tutela collettiva e coesione saranno le basi per una partecipazione sicura ma potente». All’appuntamento, fissato a partire dalle 9.30 in Piazza Cairoli, stanno prendendo parte «persone da diverse città italiane, con diverse visioni politiche e di diversa estrazione sociale unirsi per rovesciare un regime apparentemente colossale e invincibile».

«L’emergenza climatica si può fermare»

Rispetto alle sfide future che attendono il genere umano, il portavoce del movimento Alessandro Marconi ha voluto esprimere un certo ottimismo, sottolineando come « la scienza del clima ci dice che l’emergenza clima può ancora essere fermata e che ogni decimo di grado di riscaldamento globale che evitiamo fa la differenza». Marconi ha inoltre invitato il suo collettivo e chiunque tenga alla questione a non arrendersi, poiché «alimentare la sensazione di sconfitta collettiva vuol dire fare il gioco di chi ha interesse a continuare a inquinare e non affrontare la crisi climatica». Nel frattempo, a Roma, a unirsi ai manifestanti in Piazza della Repubblica ci sarà anche la CGIL di Roma e Lazio, che in un comunicato ha così parlato di Fridays for future: «È una mobilitazione che sosteniamo perché abbiamo la necessità di un radicale e urgente cambiamento di sistema che sposti l’obiettivo dalla ricerca di profitti e rendite finanziari per pochi verso il lavoro, i diritti, la pace, l’ambiente e la giustizia sociale».

Meloni-Sunak, ecco perché serve fermare gli sbarchi irregolari

La presidente del Consiglio  Giorgia Meloni e il premier britannico Rishi Sunak hanno affidato alle colonne de Il Corriere della Sera un’analisi sulla questione migratoria.  «Ogni settimana», scrivono i due leader, «migliaia di migranti attraversano il Mediterraneo per raggiungere l’Italia, entrando illegalmente in Europa. Molti si dirigono verso Nord per raggiungere il Regno Unito. Questo è il motivo per cui stiamo lavorando insieme per fermare le imbarcazioni e chiediamo a tutti di agire con lo stesso senso di urgenza». E ancora: «È una crisi etica con bande criminali che traggono profitto dalla miseria dei più vulnerabili. È una crisi umanitaria, con naufragi che quest’anno hanno già provocato oltre 2.000 vittime. Ed è una crisi europea: come ha indicato von der Leyen sono gli Stati a decidere chi arriva in Europa, non gli scafisti e i trafficanti».

«Posizioni comuni, fermando i flussi ripristiniamo la fiducia»

Meloni e Sunak nell’intervento propongono alcune soluzioni a quello che è diventato un problema tanto di politica estera, quanto di politica nazionale. «Abbiamo una posizione comune e ora è il momento di agire. Solo fermando il flusso di irregolari possiamo ripristinare la fiducia dei cittadini britannici e italiani, non solo nei nostri confini nazionali, ma anche nella cooperazione europea e internazionale». E sul lavoro svolto aggiungono: «La nostra determinazione nell’affrontare questo problema sta già dando risultati. Ha portato a un cambio di passo nel dibattito in tutta Europa. Per questo motivo, in collaborazione con i partner europei e del nostro vicinato, siamo aperti a discutere nuove intese volte a bloccare le partenze. Dobbiamo stroncare le bande di trafficanti e per questo accogliamo con favore il recente piano in 10 punti della presidente von der Leyen che prevede iniziative in tal senso».

Meloni e Sunak: «Orgogliosi che Italia e Regno Unito lavorino insieme»

«I partenariati del Regno Unito in materia di migrazione con Paesi come l’Albania e la Francia stanno già dando risultati e Londra sta lavorando intensamente a nuove iniziative bilaterali con partner chiave come il Belgio, la Turchia e con l’Agenzia Ue Frontex. I gruppi criminali stanno mettendo in campo nuove tattiche per sfuggire alla giustizia e impongono un cambio di passo nella nostra risposta, in particolare per distruggere le loro catene di approvvigionamento» si legge in un passaggio probabilmente curato dal premier britannico Sunak. Poi i due leader concludono: «Siamo orgogliosi che l’Italia e il Regno Unito stiano lavorando fianco a fianco in questo ambito perché in questa e in molte altre aree le nostre prospettive e i nostri obiettivi sono gli stessi. Infatti, oggi siamo due tra le Nazioni più vicine in Europa. Insieme abbiamo dato l’esempio per quanto riguarda l’Ucraina, come due dei più convinti sostenitori di Kyiv sulla scena mondiale e fornendo un risoluto sostegno a 360 gradi».

Omicidio dopo la festa in paese: il giovane sospettato si è consegnato

Si è consegnato nella notte tra giovedì 5 e venerdì 6 ottobre 2023 ai carabinieri il giovane di Lula resosi irreperibile dopo l’omicidio di Nico Piras, l’operaio di 42 anni ucciso al centro del paese nella notte tra domenica 1 ottobre e lunedì 2 ottobre a conclusione della manifestazione Cortes Apertas. Secondo le prime indiscrezioni il giovane, che aveva fatto perdere le tracce lunedì mattina, è sospettato dell’omicidio ma la vicenda rimane tutta da chiarire e non si conoscono altri particolari sul ruolo avuto dal giovane – che sarebbe un parente stretto dell’ucciso – durante le fasi del delitto. I militari hanno annunciato una nota stampa e c’è attesa per eventuali provvedimenti.

Davide Marengo, chi è il regista e fidanzato di Maria Chiara Giannetta

Davide Marengo, nato a Napoli nel 1972, è un regista e sceneggiatore. Oltre a lavorare al cinema e in televisione, ha diretto diversi videoclip tra cui Solo due parole di Biagio Antonacci (2002), Cade la pioggia (2007) e Tu ricordati di me (2007) entrambi dei Negramaro.

Davide Marengo: biografia e carriera

Marengo è cresciuto a Roma dove ha iniziato a muovere i primi passi come fotografo. Il suo primo lavoro come regista è stato il film documentario Craj (2005) sulla musica popolare pugliese. Tratto dall’omonimo spettacolo-concerto di Teresa De Sio, è stato presentato alla Mostra del Cinema di Venezia nella sezione Giornate degli autori e ha vinto il premio Lino Micciché Miglior opera prima. Nel 2007 ha diretto insieme a Dario Baldi il rockumentary Dall’altra parte della luna, un lungometraggio musicale sulla lavorazione dell’album La finestra dei Negramaro presentato anch’esso alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2007. Il suo primo film da regista è stato Notturno bus (2007) con Giovanna Mezzogiorno, Valerio Mastandrea ed Ennio Fantastichini. All’inizio del 2009 è invece andata in onda la prima serie tv diretta da lui, Il commissario Manara. Quell’anno ha anche girato due film tv: Crimini: Little dream, tratto dall’omonimo racconto di Massimo Carlotto, e Neve sporca tratto dall’omonimo racconto di Giancarlo De Cataldo.

Davide Marengo, chi è il fidanzato di Maria Chiara Giannetta
Maria Chiara Giannetta al Mostra del cinema di Venezia nel 2022 (Getty Images).

Nel 2010 ha diretto la terza stagione di Boris, ricevendo il Premio Flaiano 2011, e in quello stesso anno ha girato il film per il cinema Breve storia di lunghi tradimenti tratto dall’omonimo romanzo di Tullio Avoledo. Nel 2014 ha inoltre diretto Un fidanzato per mia moglie, mentre nel 2016 è stato regista della serie tv fantasy Sirene. Nel 2018 ha diretto la serie tv crime Il cacciatore, dirigendone nel 2020 la seconda stagione.

Davide Marengo: la vita privata

Marengo è legato all’attriceMaria Chiara Giannetta che, di recente, ha dichiarato in un’intervista: «Conviviamo, procede tutto bene. L’amore è una parte fondamentale. Davide mi ha aiutato tantissimo in molti momenti. Ci amiamo. E questo vuol dire far crescere l’altro a livello individuale, ma anche crescere insieme come coppia».

La Sec indaga su Musk per l’acquisizione di Twitter ma lui snobba le convocazioni

Elon Musk risulta sotto indagine da parte della Securities and Exchange Commission Usa (SEC) per l’acquisto, nel 2022, di Twitter poi ribattezzato X. Finora rimasta segreta, l’indagine è stata resa nota giovedì 5 ottobre dopo che l’agenzia ha fatto causa al miliardario per costringerlo a testimoniare dopo ripetuti rifiuti. L’ipotesi è che Musk abbia violato le leggi federali sui titoli azionari quando acquistò il social depositando i documenti sull’accordo in ritardo.

L’acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari

Nel marzo 2022, Musk acquistò una partecipazione del 9,2 per cento di Twitter, diventando l’azionista di maggioranza della società. Dopo aver accettato di entrare a far parte del board – posizione che gli avrebbe impedito di acquisire più azioni – fece però un passo indietro. Cercò addirittura di uscire dall’accordo sostenendo che Twitter non stava rendendo nota la portata dell’attività dei bot sulla sua piattaforma. Poi, sotto pressione, l’ultima giravolta: acquistò infatti le azioni rimanenti per 44 miliardi di dollari rilevando la società nell’ottobre 2022.

La Sec indaga su Musk per l'acquisizione di Twitter ma lui snobba le convocazioni
Elon Musk visita il muro costruito a Eagle pass, la frontiera tra Texas e Messico (Getty Images).

Il rifiuto di testimoniare per la SEC 

La SEC aveva citato in giudizio Musk già lo scorso maggio chiedendogli di presentarsi presso l’ufficio dell’agenzia a San Francisco. Dopo aver accettato, due giorni prima della testimonianza il patron Tesla fece però marcia indietro, rifiutando anche la proposta dell’Agenzia di condurre la deposizione in Texas, dove risiede, a ottobre o novembre. Musk dal canto suo ha obiettato che la SEC lo starebbe «molestando» e che il suo legale aveva bisogno di più tempo per controllare e rivedere materiale potenzialmente rilevante contenuto nella sua nuova biografia scritta da Walter Isaacson e pubblicata a settembre. «La SEC ha già raccolto la testimonianza di Musk più volte in questa indagine, basta è troppo», ha commentato Alex Spiro, uno dei legali del miliardario.

La ‘faida’ tra Musk e l’agenzia

Non è la prima volta che Musk si scontra con la SEC. La ‘faida’ risale al 2018 quando Musk in un tweet annunciò di essersi assicurato i finanziamenti per far uscire Tesla dal mercato azionario. L’acquisizione non si concretizzò mai e la SEC lo multò per 20 milioni di dollari per aver ingannato gli investitori costringendolo a dimettersi dalla carica di presidente. Da allora, Musk se l’è legata al dito e ha ripetutamente attaccato l’agenzia, che nel corso degli anni ha aperto numerose indagini sull’imprenditore. «È assolutamente necessaria una revisione completa di queste agenzie, insieme a una commissione che intraprenda azioni punitive contro quegli individui che hanno abusato del loro potere di regolamentazione per guadagni personali e politici», aveva sentenziato Musk su X.

LEGGI ANCHE: Musk prende in giro Zelensky con un meme

Corruzione e droga: sequestrati 18 milioni a imprenditore barese

Beni per un valore di oltre 18 milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Bari a un imprenditore locale già condannato in via definitiva per associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale e al trasferimento fraudolento di valori. Secondo quanto accertato dagli investigatori, l’uomo è responsabile anche di corruzione e traffico di sostanze stupefacenti. Le indagini patrimoniali della Dia hanno permesso agli inquirenti di dimostrare – si evidenzia in una nota – che i numerosi investimenti effettuati nel corso degli anni siano i proventi di attività illecita.

Nuova occupazione a Bologna, collettivo Luna prende edificio

Nuova occupazione abitativa a Bologna, da parte del collettivo Luna (Laboratorio universitario di autogestione). «Abbiamo aperto le porte dell’Istituto Santa Giuliana, in via Mazzini 90, un grande stabile vuoto e in vendita, di proprietà della Chiesa, per la precisione della Congregazione delle Suore Mantellate Serve di Maria».

Il collettivo: «Per aprire uno spazio per chi cerca casa»

Parole d’ordine: «In/Out, dentro la città, fuori dal mercato!». L’occupazione, prosegue il collettivo, servirà«per aprire uno spazio per chi cerca casa, per chi è costretto a stare su divani, chi in AirBnb, chi per strada. Lo facciamo forti delle esperienze che abbiamo avuto negli ultimi 365 giorni, nelle quali abbiamo sperimentato forme di abitare collaborativo, abbiamo restituito spazi alla città, abbiamo auto-recuperato stabili abbandonati, abbiamo lottato con tante persone e dialogato anche con chi è diverso da noi». Per gli attivisti, infine, «è evidente che a Bologna ci sia uno scontro aperto tra chi produce il tessuto sociale ed economico urbano e chi possiede case su case per affittarle su AirBnb, chi investe in studentati privati forti della connivenza con il governo, chi approfitta della disperazione di tanti per lucrare su un diritto fondamentale. Soprattutto a fronte di tutto ciò, è inaccettabile vedere grandi spazi vuoti, pronti ad essere venduti al miglior offerente invece che essere adibiti a case degne per tutti», sottolinea il collettivo Luna.

Valentina Carnelutti: età, biografia, figlie, film e fiction dell’attrice

Valentina Carnelutti, nata a Milano il 6 febbraio 1973, è un’attrice, regista e doppiatrice. Ha vinto un Nastro d’Argento come miglior attrice protagonista nel film Il regalo di Alice, un cortometraggio con Lino Guanciale diretto da Gabriele Marino.

Valentina Carnelutti: biografia e carriera

Carnelutti è figlia d’arte – suo padre, il veneziano Francesco Carnelutti, era infatti un doppiatore molto conosciuto. Per inseguire il suo sogno di attrice, da Milano si è trasferita a Roma, dove ha iniziato la sua gavetta. Il suo primo film è stato Mi sei entrata nel cuore come un colpo di coltello, regia di Cecilia Calvi (1998), seguito da La meglio gioventù, regia di Marco Tullio Giordana (2003), Manuale d’amore 2 – Capitoli successivi, regia di Giovanni Veronesi (2007), Tutta la vita davanti, regia di Paolo Virzì (2008), Marpiccolo, regia di Alessandro Di Robilant (2009) e La pazza gioia, regia di Paolo Virzì (2016).

Valentina Carnelutti, tra carriera e vita privata
Valentina Carnelutti alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2017 (Getty Images).

Ha recitato anche in televisione per diverse serie, miniserie tv e fiction, tra cui La squadra (2000-2004), Un posto al sole (2000-2001), Quo vadis, baby?, regia di Gabriele Salvatores (2008), Coco Chanel, regia di Christian Duguay (2008), R.I.S. 5 – Delitti imperfetti, regia di Fabio Tagliavia e Cristian De Mattheis (2009), Squadra antimafia (2013-2015), Non mentire, regia di Gianluca Maria Tavarelli (2019) e L’amore strappato, regia di Ricky Tognazzi e Simona Izzo (2019). Nella sua vita si è cimentata anche a teatro, lavorando con Angelo Orlando, Giuseppe Bertolucci, Peter Sellars, e nel doppiaggio, dando la voce, tra le altre, ad Arta Dobroshi ne Il matrimonio di Lorna, a Sarah Polley in La mia vita senza me e a Charlotte Gainsbourg in Antichrist.

Valentina Carnelutti: la vita privata

L’attrice è madre di due figlie, Suni Prisco nata nel 1991 e Nila Carnelutti nata nel 1992. Non è nota l’identità del padre né se attualmente Valentina sia fidanzata o sposata.

Sergio Albelli: età, biografia e carriera dell’attore

Sergio Albelli, nato a Pescia (Toscana) il 5 ottobre 1965, è un attore italiano. Ha sempre diviso la sua carriera tra cinema e televisione diventando celebre anche all’estero partecipando al film di Spike Lee Miracolo a Sant’Anna (2008).

Sergio Albelli: biografia e carriera

Albelli ha iniziato a studiare recitazione nel 1986 entrando al Teatro Stabile di Genova, diplomandosi nel 1989. Nei successivi 10 anni si è sempre dedicato agli spettacoli teatrali, entrando a far parte delle compagnie del Teatro Verdi di Pisa, del Teatro Stabile di Genova, del Teatro Due di Parma e del Teatro Stabile di Torino. Dopo la sua prima partecipazione al film Il mandolino del capitano di John Madden, ha iniziato a lavorare sia sul grande sia sul piccolo schermo. Nel 2001 è entrato a fare parte come co-protagonista del cast della serie tv Carabinieri, di cui ha girato la prima e la seconda stagione. Ha poi lavorato da co-protagonista per altre serie tv tra cui Codice rosso, di Monica Vullo e Riccardo Mosca (2006), Il mostro di Firenze di Antonello Grimaldi (2009) e I cerchi nell’acqua, diretto da Umberto Marino (2011). Al cinema ha recitato in film drammatici come El Alamein – La linea del fuoco di Enzo Monteleone (2002) e in commedie  come Voce del verbo amore di Andrea Manni (2007), Aspettando il Sole di Ago Panini (2008) e Una canzone per te di Herbert Simone Paragnani (2010).

Sergio Albelli, tra carriera e vita privata
Sergio Albelli al Festival del Cinema di Roma nel 2022 (Getty Images).

Tra i film più noti a cui ha preso parte vi sono La prima cosa bella di Paolo Virzì (2010), Il giovane favoloso, regia di Mario Martone (2014), La pazza gioia, regia di Paolo Virzì (2016), Esterno notte, regia di Marco Bellocchio (2022) e Il colibrì, regia di Francesca Archibugi (2022). In televisione Albelli ha recitato in diverse serie tv, miniserie e fiction, tra cui Distretto di Polizia 5, regia di Lucio Gaudino (2005), R.I.S. 3 – Delitti imperfetti (2007), Il miracolo (2018), Romulus (2020) e Non mi lasciare, regia di Ciro Visco (2022).

Sergio Albelli: la vita privata

Essendo l’attore una persona molto riservata, non si conoscono dettagli relativi alla sua vita sentimentale.

Powered by WordPress and MasterTemplate