Il cannibalismo era un rituale funebre nell’Europa di 15 mila anni fa

Nell’Europa di 15 mila anni fa, gli uomini mangiavano i propri defunti invece di seppellirli. È quanto afferma un nuovo studio del Museo di Storia Naturale di Londra, grazie a ricerche su 25 siti in varie zone del vecchio continente. «Il cannibalismo era un rituale funebre che faceva parte della loro cultura», hanno spiegato alla Cnn gli esperti. «Non lo praticavano semplicemente per necessità». Prerogativa della cultura magdaleniana, che si sviluppò tra il 15 mila al 9 mila a.C., non rientrava invece nelle usanze del gruppo epigravettiano, che invece prediligeva l’inumazione. Gli antropologi hanno precisato che si tratta tuttavia di teorie preliminari, per cui si renderanno necessarie ulteriori ricerche su più vasta scala già in programma.

La cultura magdaleniana, diffusa nell'Europa nordoccidentale circa 15 mila anni fa, praticava il cannibalismo come rituale funerario.
Le ossa sono state rinvenute nelle grotte di tutta Europa (Getty Images).

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Cannibalismo in Europa, nelle caverne trovate ossa rosicchiate

Lo studio, disponibile sulla rivista Quaternary Science Reviews, è partito da alcuni teschi umani trovati nella Gough’s Cave in Inghilterra, che presentavano segni di masticazione. Convinti che non si trattasse solo di un caso isolato, gli esperti del Museo di Storia Naturale hanno esteso la ricerca ad altri 25 siti fra Regno Unito, Belgio, Francia, Spagna, Germania, Polonia, Repubblica Ceca, Portogallo e Russia. Hanno presto riscontrato prove simili in almeno 15 luoghi differenti. I tagli e le fratture rilevati sulle ossa del cranio rientrano infatti in uno schema solitamente associato all’estrazione del midollo osseo, chiaro indizio di cannibalismo. In molte situazioni, i resti umani erano mescolati assieme a quelli di animali. Data la correlazione fra siti ben distanti fra loro, piuttosto che una speciale dieta gli studiosi sono certi possa trattarsi di un carattere culturale.

«È innegabile che la frequenza del cannibalismo nei siti magdaleniani supera ampiamente qualsiasi gruppo di ominidi precedente o successivo», ha spiegato Silvia Bello, coautrice dello studio e paleoantropologa del Museo di Storia Naturale di Londra. «Suggerisce che la pratica fosse un metodo rapido per sbarazzarsi dei defunti». Qualora la teoria fosse confermata, si tratterebbe di una scoperta sensazionale, in quanto si tratta della più antica prova del consumo di carne umana come pratica funeraria finora conosciuto. Più scettico Thomas Booth, ricercatore del Francis Crick Institute, che alla Cnn ha predicato cautela. «Ci mancano i resti di molti individui che vissero nell’Europa del Paleolitico», ha spiegato lo studioso. «Non possiamo essere sicuri di ciò che facessero con i loro morti».

Le differenze dei magdaleniani con la cultura epigravettiana

Combinando le prove archeologiche di otto siti differenti con alcune informazioni genetiche sugli ominidi del Paleolitico, gli studiosi hanno avanzato anche la possibilità che il cannibalismo funerario non fosse una pratica comune a tutti i popoli. A differenza dei magdaleniani, infatti, la cultura epigravettiana di origine europea ma proveniente da un ceppo diverso, prediligeva la sepoltura tradizionale che ha poi avuto nel tempo il sopravvento. «C’è stato un continuo spostamento verso l’inumazione anche nel cuore dell’Europa centromeridionale», hanno concluso gli antropologi. «Un chiaro esempio di migrazione e supremazia di un popolo, capace di soppiantare un’altra cultura precedente».

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