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Educazione sessuale nelle scuole, scontro alla Camera: Sasso definisce la proposta «una porcheria»
Alla Camera si sta discutendo la proposta di legge sulla violenza di genere. Tra le norme previste, ci sarebbe anche l’introduzione dell’educazione affettiva e sessuale nelle scuole, a partire già dalla scuola materna. L’emendamento porta la firma del Movimento 5 stelle ed è stato condiviso dal centrosinistra. Ma il tema ha generato non poche polemiche durante il dibattito dopo che il leghista Rossano Sasso ha definito «una porcheria» la proposta, attaccandola e dichiarando che bisognerà «fare muro».
Sasso: «Faremo muro contro questa nefandezza»
Il deputato della Lega Rossano Sasso ha dichiarato: «Vorrei dire alla sinistra e in particolare al M5S che fino a fine legislatura noi faremo muro contro quella che definisco una nefandezza. Il 25 settembre dello scorso anno abbiamo vinto noi le elezioni e legiferiamo noi. Voi potete decidere se votare insieme a noi ma non inserendo l’educazione sessuale». E poi ha concluso con un attacco diretto: «Se il Pd, le sinistre i 5 Stelle intendono fare educazione sessuali liberi di farlo nelle loro sedi di partito. Vediamo quanti mamma e papà porteranno lì i loro figli».

La risposta delle opposizioni: «Preistoria finita 4 mila anni fa»
Immediate le reazioni dei partiti di centrosinistra. Angelo Bonelli, deputato di Avs e portavoce di Europa Verde, ha criticato il collega leghista: «Definire un emendamento una nefandezza è inaccettabile. Non siamo a Kabul ma nella Repubblica italiana. Sasso ci riporterà all’oscurantismo». E lo stesso ha fatto Anna Laura Orrico del M5s: «Se c’è una cosa degradante in Italia, è che nel nostro Paese l’89 per cento dei nostri ragazzi imparino che cosa sia il sesso da YouPorn. Le famiglie non possono essere lasciate sole. La Preistoria è finita 4 mila anni fa».
Fratelli d’Italia spacca la maggioranza
Non tutto il centrodestra è d’accordo. Fratelli d’Italia spacca la maggioranza con le parole di Ciro Maschio, che ha raccolto anche gli applausi delle opposizioni. «Mi dissocio completamente dall’intervento del collega Sasso, come presidente di commissione e come relatore del provvedimento», ha dichiarato. E ha proseguito: «Ritengo fuori luogo come sono stati apostrofati e commentati i legittimi emendamenti delle opposizioni e rivolgo un appello a non cadere nelle provocazioni e non vanificare il lavoro fatto». Infine l’appello a «deporre le armi del confronto acceso in aula».
