Daily Archives: 25 Ottobre 2023

Putin a caccia di voti, il Cremlino lancia un concorso a premi dedicato alle famiglie russe

Vladimir Putin correrà praticamente da solo alle elezioni presidenziali del 2024, ma la prudenza non è mai troppa dalle parti della Piazza Rossa. E così il Cremlino ha lanciato un concorso dedicato alle famiglie russe, mettendo in palio 30 «certificati per il miglioramento delle condizioni di vita» da cinque milioni di rubli (50 mila euro), 300 viaggi nel Paese e altri premi minori. “È la nostra famiglia”, questo il nome del concorso, è il progetto più popolare della piattaforma presidenziale “Russia – Terra delle opportunità”: come evidenzia Meduza, pur essendo slegato dalla campagna elettorale, di fatto è un tentativo dello zar di accaparrarsi i favori degli elettori in vista delle Presidenziali.

Putin a caccia di voti in vista delle presidenziali del 2024, il Cremlino lancia un concorso a premi nazionale dedicato alle famiglie russe.
Una famiglia russa di Novosibirsk (Getty Images).

Il concorso è rivolto alle famiglie della Federazione Russa e ai parenti che vivono all’estero

Il concorso, si legge sul sito ufficiale, è rivolto alle famiglie degli 89 soggetti della Federazione Russa (repubbliche, circo, territori, circondati autonomi, città federali), così come ai parenti che vivono in più di 60 Paesi stranieri. Possono prendervi parte i nuclei familiari composto da quattro o più persone, a patto di coinvolgere tre generazioni. «Compi buone azioni con la tua famiglia, pratica sport, scopri la storia della tua famiglia e crea motivi di orgoglio familiare. Completa le attività insieme e raccogli punti per avanzare alle semifinali». Le prime otto prove della fase “da remoto”, «comprenderanno compiti su varie aree tematiche e diversi livelli di difficoltà», si legge sul sito del concorso. Ad esempio, «i partecipanti saranno invitati a eseguire una canzone in famiglia» oppure «a cucinare un piatto secondo una ricetta di famiglia». Le semifinali, a cui accederanno 300 nuclei famigliari, si terranno poi in otto città di diversi distretti federali.

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Hanno aderito più di 70 mila famiglie, per un totale di oltre 400 mila persone

Come evidenziato sul sito del concorso, al 23 ottobre (le iscrizioni chiudono il 4 novembre) hanno aderito più di 70 mila famiglie, per un totale di oltre 400 mila persone. La maggior parte delle iscrizioni arrivano dai circondari federali Centrale (28 per cento), Volga (20 per cento) e Siberia (12 per cento). Per quanto riguarda le oblast’, in testa c’è Mosca (9,8 per cento), poi la regione della capitale (6,2 per cento), quella di Krasnodar (4,6 per cento), San Pietroburgo (3,7 per cento), e la regione di Sverdlovsk (3,5 per cento). Come detto, il concorso offre la possibilità di includere parenti che vivono all’estero. Il maggior numero di domande è arrivato dal Kazakistan (175 persone), Bielorussia (111), Moldavia (83), Kirghizistan (81) e Tagikistan (72). Le famiglie dei territori dell’Ucraina annessa alla Russia, si legge nel regolamento, parteciperanno a un concorso separato.

Putin a caccia di voti in vista delle presidenziali del 2024, il Cremlino lancia un concorso a premi nazionale dedicato alle famiglie russe.
Vladimir Putin (Getty Images).

Il concorso è di fatto parte della campagna elettorale di Vladimir Putin

Fino a gennaio 2024, i partecipanti al concorso completeranno le attività online. Le famiglie inizieranno a essere premiate già prima delle semifinali, con un viaggio. E anche nella fase precedente dovrebbero venire assegnati premi minori. Le semifinali come detto si svolgeranno nelle capitali dei distretti federali, mentre la finale è prevista a Mosca in primavera, dopo le elezioni. Formalmente, il concorso “È nella nostra famiglia” non ha nulla a che fare con le presidenziali, ma le sue fasi principali coincideranno con la campagna elettorale di Putin. «Alla vigilia delle elezioni è stato organizzato un grande evento federale, con un’enfasi sui valori della famiglia. Non si tratta solo di attrarre voti attraverso mezzi materiali, ma anche di spingere sul patriottismo», ha detto a Meduza una fonte di Russia Unita, ossia il partito di Putin, smentendo però che le informazioni raccolte possano essere utilizzate in vista di una prossima fase di mobilitazione. Altre fonti hanno detto a Meduza che il concorso è di fatto parte della campagna elettorale e che è stato lanciato per «aumentare l’ottimismo sociale», in un momento difficile per il Paese a causa dell’aumento dei prezzi associato alle sanzioni e all’aumento dei tassi di interesse.

Frances Bean, la figlia di Kurt Cobain, si è sposata con Riley Hawk

Matrimonio tra “figli di” nei giorni scorsi negli Stati Uniti. Come anticipato in anteprima dal noto magazine americano TMZ, Frances Bean, l’unica figlia che il compianto Kurt Cobain dei Nirvana ha avuto da Courtney Love, si è sposata i primi di ottobre 2023 con il suo fidanzato Riley Hawk. Il padre dello sposo è il celebre Tony Hawk, considerato da molti il più importante e talentuoso skater di sempre.

Frances Bean Cobain e Riley Hawk si sono sposati

In base alle informazioni recuperate dal media americano, Frances Bean Cobain e Riley Hawk si sono promessi amore eterno dopo essere riusciti a ottenere la licenza di matrimonio a settembre nella contea di San Diego. Le nozze, svoltesi a Los Angeles il 7 ottobre, sono state officiate dall’ex leader dei R.E.M. (e padrino di Frances) Michael Stipe. Per la donna, classe 1992, si tratta del secondo matrimonio: nel marzo del 2016, dopo appena due anni di nozze, la figlia del frontman dei Nirvana aveva infatti deciso di divorziare dal compagno Isaiah Silva (a dividerli, stando a quanto aveva dichiarato lei, delle «differenze inconciliabili»). L’ex coppia, tra l’altro, avrebbe litigato dopo la separazione per ottenere la custodia dell‘ultima chitarra suonata da Kurt Cobain subito prima di togliersi la vita.

Una nuova storia d’amore lontana da occhi indiscreti

Dopo essere rimasta scottata dalla precedente relazione, Frances Bean ha così cercato di voltare pagina gettandosi tra le braccia del suo Riley, con il quale ha iniziato a frequentarsi nel 2021. La coppia (31 anni lei, 30 lui) ha però sempre cercato di mantenere il riserbo, uscendo allo scoperto soltanto nell’agosto del 2022, quando lei ha deciso di festeggiare il suo 30esimo compleanno condividendo via Instagram una carrellata di foto tra cui era presente anche un selfie allo specchio con il nuovo fidanzato, nato il 6 dicembre 1992 dalla relazione tra Tony Hawk e l’ex moglie Cindy Dunbar.

Elefanti morti in Botswana nel 2020: fu colpa di un batterio

Dopo tre anni di ricerca, gli scienziati potrebbero aver trovato la causa che portò alla morte di 350 elefanti in Botswana e altri 35 nello Zimbabwe fra maggio e giugno del 2020. In due mesi infatti numerosi esemplari di ogni età e di entrambi i sessi che vivevano nel delta dell’Okavango si accasciarono al suolo dopo aver camminato in tondo senza apparente motivo. All’epoca, gli ambientalisti ipotizzarono la presenza di veleni come cianuro, che in tanti utilizzano per avvelenare i pachidermi, oppure di una tossina nelle piante di cui si cibano. Oggi però si è scoperto che fu colpa di un raro batterio che anche in passato aveva portato alla morte di oltre 200 antilopi in Kazakistan e aveva contagiato scoiattoli, tigri e leoni. Una rivelazione preoccupante per la salvaguardia di una specie già da tempo a rischio estinzione.

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Pasteurella, il batterio che ha ucciso quasi 400 elefanti in Africa

Lo studio, disponibile integralmente sulla rivista scientifica Nature Communications, è opera di un team internazionale che include ricercatori del Sudafrica e dell’Università del Surrey, nel Regno Unito. Vi hanno partecipato anche esperti del Victoria Falls Wildlife Trust e dell’Apha, la Animal and Plant Healty Agency del governo britannico. Studiando alcune carcasse degli elefanti morti nel 2020, hanno scoperto tracce di un raro batterio noto come Pasteurella Bisgaard Taxon 45, infezione che causa setticemia, avvelenando il sangue. Si ritiene che viva in modo innocuo nelle tonsille delle antilopi ma che, a seguito di un forte innalzamento delle temperature per via della crisi climatica, si sia trasmesso nel sangue. «Rappresenta un serio pericolo per la sopravvivenza di una specie in via di estinzione», ha spiegato al Guardian Arnould van Vliet che ha diretto la ricerca. «Si aggiunge alla crescente lista di minacce naturali».

Tra giugno e luglio 2020 morirono in Botswana 350 elefanti. A ucciderli è stato un raro batterio che ha provocato la setticemia.
Un elefante cammina nelle acque di un fiume in Botswana (Getty Images).

Il numero di elefanti nel mondo si sta restringendo sempre più. Ne rimangono infatti appena 350 mila in tutto il pianeta, dato che si assottiglia dell’8 per cento ogni anno. Un batterio facilmente trasmissibile come il Pasteurella, sfruttando la tradizionale socialità della specie, potrebbe avere effetti devastanti se libero di circolare, dando vita a un’epidemia. I pachidermi non sono inoltre gli unici animali a soffrirne. Nell’estate 2015, infatti, in Kazakistan morirono 120 mila saighe tatariche, una specie molto rara di antilope. Tracce del batterio sono state poi trovate anche negli scoiattoli e negli uccelli psittacidi, famiglie cui appartengono i pappagalli. Ha colpito anche leoni e tigri, come testimoniano alcuni morsi dopo attacchi all’uomo.

Fra le teorie precedenti anche bracconaggio e cianuro nel cibo

Prima di scoprire il batterio Pasteurella, gli esperti avevano supposto che la morte degli elefanti potesse essere frutto di un avvelenamento da cianuro. Una teoria presto scartata in quanto né le carcasse né le pozze d’acqua nell’area di studio hanno presentato tracce della tossina. Improbabile anche si trattasse di bracconaggio, in quanto le zanne in avorio non erano state asportate dagli animali. Alcuni scienziati infine avevano avanzato la congettura, rivelatasi infruttuosa, che potesse trattarsi di una sostanza potenzialmente letale presente in alcune piante e fiori di cui i pachidermi avevano iniziato a cibarsi. «Abbiamo studiato con attenzione anche potenziali rischi per la salute umana», ha dichiarato Chris Foggin, veterinario della fauna selvatica per il Victoria Falls Wildlife Trust. «Analizzare animali così grandi, alcuni ormai in avanzato stato di decomposizione, non è mai facile».

Hacker anti-Israele attaccano siti di tre aeroporti italiani

Mysterious team Bangladesh, gruppo di hacker che si è fatto notare in passato per attacchi soprattutto contro siti indiani e israeliani, ha preso di mira i siti di tre aeroporti italiani: quelli di Valle d’Aosta, Calabria e Puglia. Gli attacchi sono di tipo Ddos (Distributed denial of service) e hanno determinato rallentamenti nei portali. L’Agenzia per la cybersicurezza italiana, a quanto si apprende, ha allertato i soggetti potenzialmente interessati dall’offensiva: gli aeroporti e più in generale, gli erogatori di servizi essenziali.

Rilevato l’intervento di gruppi che portano avanti un messaggio politico

Già dall’inizio della crisi HamasIsraele è stato alzato il livello di attenzione della sicurezza cibernetica italiana. Come sempre, in questi casi, si registra un aumento dell’attività anche sul web, con la partecipano di hacktivisti come sembrano essere quelli del Mysterious team Bangladesh: gruppi che con le loro azioni portano avanti un messaggio politico. In Europa, tra l’altro, il team ha colpito in passato la Svezia dopo il caso della distruzione di una copia del Corano, La situazione in Medio Oriente è quindi l’occasione per una nuova campagna di hackeraggio da parte della crew.

Saman Abbas:«Il fratello arrabbiato e in ansia per le pressioni dall’estero»

L’apprensione e la rabbia del fratello di Saman Abbas per le continue pressioni subite dall’estero, affinché ritratti le sue dichiarazioni accusatorie nei confronti dei propri familiari, emergono con chiarezza dalla testimonianza di una psicologa, sentita a inizio settembre 2023 come persona informata sui fatti dai carabinieri di Reggio Emilia.

I familiari lo contattano per convincerlo a ritrattare o cambiare versione

Il verbale con le dichiarazioni della professionista è stato depositato agli atti del processo per l’omicidio della 18enne pachistana da parte della procura reggiana. La psicologa riferisce di aver visto il giovane pachistano da lei seguito «in uno stato di agitazione, rabbia e preoccupazione» per telefonate e messaggi da familiari e parenti della madre, persone residenti a Londra o in Pakistan, che lo stavano contattando per convincerlo a ritrattare o a cambiare versione, con la minaccia che altrimenti sarebbe successo qualcosa di grave alla madre (Nazia Shaheen, unica dei cinque imputati ancora latitante). Gli stessi familiari avrebbero detto al ragazzo (minorenne all’epoca della scomparsa della sorella, fine aprile 2021) che a causa della sua testimonianza «ci sono dei bambini che non sono mai potuti stare coi genitori». Il pressing sarebbe continuato, ha spiegato la psicologa, con l’avvertimento che se avesse detto la verità i parenti lo avrebbero abbandonato a se stesso «e sarebbe rimasto completamente solo». Telefonate e messaggi continui, in certi periodi quasi ogni giorno.

L’Università di Fiesole vuole rinominare la festa di Natale togliendo il riferimento cristiano

Con l’avvicinarsi del Natale tornano, come ogni anno, le polemiche legate a ogni iniziativa che potrebbe sembrare in contrasto con la tradizione cattolica italiana. L’Istituto universitario europeo di Fiesole, Firenze, è finito al centro delle polemiche per via della volontà espressa del suo presidente di rinominare la festa di Natale in “festa d’inverno”, eliminando dunque il riferimento cattolico della stessa, nella logica del Piano per l’uguaglianza etnica e razziale dell’Eui. Con questa mossa, l’istituto vorrebbe rendere più inclusiva la festività che, come da prassi, è inserita nel calendario accademico. La proposta, come detto, ha innescato molti pareri contrari, soprattutto da parte delle forze politiche più conservatrici – si legga Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – ma anche di quelle più progressiste come Italia viva.

Per l’Università di Fiesole serve più inclusione

L’Università di Fiesole, tuttavia, ha chiarito di non voler cancellare le celebrazioni delle feste religiose e che «non sono previsti cambiamenti nell’organizzazione della festa di fine anno, in cui sono tradizionalmente numerosi i riferimenti alle festività di Natale, che fanno parte del patrimonio culturale europeo». Ha così spiegato i motivi della proposta di rinominare la festa: «Noi accogliamo un numero crescente di studenti del mondo intero. Questo ambiente autenticamente internazionale necessita di una politica di inclusione delle diverse culture». Nel Piano per l’uguaglianza etnica e razziale 2023-2026 dell’Istituto si legge: «Le diverse osservanze religiose e culturali che sono rappresentate all’Iue saranno riconosciute nel calendario degli eventi e delle attività correlate. Si presterà attenzione a garantire che la celebrazione di festività e ricorrenze sia comunicata con un linguaggio inclusivo, riconoscendo le diverse religioni e credenze».

FdI: «Decisione completamente fuori luogo»

Contro la proposta dell’Istituto universitario europeo di Fiesole si è schierata Fratelli d’Italia, con la consigliera della città metropolitana di Firenze, Alessandra Gallego, che ha detto: «Se il presidente dell’Iue vuole annullare il Natale, allora si trovi anche un’altra sede per svolgere la sua attività. Ha la propria sede nella Badia fiesolana, un luogo dove nel passato sorgeva l’oratorio dedicato ai santi Pietro e Romolo (patrono di Fiesole). Questa decisione sembra completamente fuori luogo e dimostra una mancanza di rispetto per le tradizioni italiane e per il significato profondo che il Natale ha per tantissime persone». Alle parole di Gallego hanno fatto eco quelle del capogruppo di FdI nel Consiglio regionale della Toscana, Francesco Torselli: «2 mila anni di radici cristiane non si cancellano con una circolare».

Francesco Torselli e Alessandra Gallego, esponenti toscani di Fratelli d'Italia
Francesco Torselli e Alessandra Gallego, esponenti toscani di Fratelli d’Italia (Facebook).

Le critiche di Forza Italia e Lega, ma anche di Italia viva

Contrarie sono anche le altre forze di centrodestra. Il capogruppo in Consiglio regionale di Forza Italia, Marco Stella, ha detto: «Questa non è laicità ma laicismo. Una sana laicità prevede pluralismo e dialogo, non la cancellazione della storia e dell’identità. Fa un po’ sorridere, oltretutto, vedere che questa idea arriva da un istituto universitario che ha sede in uno storico convento cattolico». Sulla stessa linea di pensiero anche l’europarlamentare leghista Susanna Ceccardi, che ha chiesto all’Università di Fiesole di fare un passo indietro: «Questa proposta apparentemente sconclusionata risponde in realtà a un’ondata di pensiero politicamente corretto che mira a cancellare i tratti distintivi della nostra civiltà in nome di un presunto rispetto delle altre culture. Ma non ci può essere rispetto per gli altri se non impariamo a rispettare innanzitutto noi stessi».

Se le critiche arrivate da FdI, FI e Lega non stupiscono, diversa è la reazione con Italia viva, con il suo esponente Gabriele Toccafondi che ha sottolineato come, dal suo punto di vista, non si crei rispetto «eliminando la nostra storia». Poi ha precisato: «Ogni tanto qualcuno chiede di abolire il Natale, i segni cristiani, il crocifisso (nel merito era intervenuta anche la Cassazione), perché si motiva: così si rispettano le varie osservanze religiose e culturali. Non è così. Non è eliminando la nostra storia, cultura, la nostra fede, ciò che ci distingue, che si crea rispetto. Se a fare la proposta è un Istituto universitario, come quello europeo di Fiesole, la cosa dispiace ancora di più. A Fiesole di questo passo dovrebbero oscurare tutte le finestre, perché a guardare vedrebbero campanili, chiese, cupole, croci che coerentemente per i censori della storia e della presenza attuale, dovrebbero essere nascoste per rispettare le diverse osservanze».

Sangiuliano durissimo contro Sgarbi indagato: «Sono indignato, non l’ho voluto io»

Uno scontro frontale destinato a lasciare qualche strascico nel ministero della Cultura. Protagonisti: il ministro Gennaro Sangiuliano e il suo sottosegretario, Vittorio Sgarbi. I toni si sono alzati, e di parecchio, con l’intervista rilasciata da Sangiuliano al Fatto Quotidiano: «Sono indignato da comportamento di Sgarbi», ha detto senza fronzoli. Ma a cosa faceva riferimento? Sgarbi è accusato di aver svolto consulenze d’oro retribuite durante il suo incarico istituzionale. «Lo vedevo andare in giro a fare inaugurazioni, mostre e via dicendo. Ma mai avrei pensato che si facesse pagare per queste cose», ha aggiunto il ministro. Che poi ci è andato giù persino più pesante.

Sangiuliano ha informato l’antitrust sulle attività del suo sottosegretario

Sgarbi risulta indagato a Roma per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Si parla di debiti non pagati per 715 mila euro. Sul caso il ministro ha informato sia la premier Giorgia Meloni sia l’Antitrust, per «verificare una volta per tutte se quell’attività a pagamento è contraria alla legge». Ma è il modo in cui Sangiuliano parla di Sgarbi a fare notizia: «Cerco di tenerlo a debita distanza e di rimediare ai guai che fa in giro, del resto si sa: non l’ho voluto io», ha dichiarato al Fatto. Il ministro ha anche rivelato che l’Agcm, l’organismo che vigili sui conflitti d’interesse degli esponenti del governo, gli aveva fatto pervenire una segnalazione sulle attività e alle società che ruotano attorno a Sgarbi. Segnalazione ricevuta anche da Palazzo Chigi lo scorso venerdì 21 ottobre.

Sangiuliano durissimo contro Sgarbi indagato: «Sono indignato, non l'ho voluto io»
Gennaro Sangiuliano e Vittorio Sgarbi (Imagoeconomica).

Sgarbi avrebbe incassato almeno 300 mila euro illegalmente

Sangiuliano ha poi descritto in cosa consistono i “guai” di Sgarbi, sostenendo che il sottosegretario alla Cultura vada «in giro a promettere cose irrealizzabili, annuncia acquisti di palazzi e cose da parte del ministero che ha solo 20 milioni in bilancio per acquistare beni», mentre se si facesse «l’elenco delle cose che lui dice che bisogna comprare tocca spendere 1 miliardo». Inoltre, secondo la ricostruzione del Fatto, da febbraio 2023 a oggi il sottosegretario avrebbe incassato 300 mila euro in mostre, presentazioni e premi, insieme al suo capo segreteria e alla sua compagna. L’11 novembre Sgarbi dovrà presiede la giuria di Miss Italia, un ingaggio pagato 10 mila euro. Il suo avvocato ha replicato con ironia: «Meraviglioso è pensare che vi sia incompatibilità tra la funzione di sottosegretario e quella di presidente della giuria di Miss Italia. È inopportuno per ragioni di prostata?». Da vent’anni la legge italiana impone ai titolari di incarichi politici di dedicarsi esclusivamente alla «cura degli interessi pubblici», vietando «attività professionali o di lavoro autonomo in materie connesse con la carica di governo, di qualunque natura, anche se gratuite, a favore di soggetti pubblici o privati».

I repubblicani nominano il quarto candidato speaker al Congresso Usa

Continua lo stallo sulla nomina del nuovo speaker della Camera del Congresso degli Stati Uniti, resa necessaria dopo la storica rimozione di Kevin McCarthy avvenuta il 3 ottobre 2023. I repubblicani hanno scelto il deputato trumpiano Mike Johnson come ultimo candidato. È il quarto proposto in due settimane, dopo che altri tre non sono riusciti a ottenere abbastanza voti dai colleghi, ed è il secondo candidato della giornata.

Il candidato Tom Emmer si è ritirato sotto pressione dei trumpiani

La decisione su Johnson è arrivata dopo tre turni di votazioni nella serata di martedì 24, poco dopo la rinuncia del candidato precedente, Tom Emmer, il numero tre del partito alla Camera che si è ritirato sotto la pressione dei deputati filo Trump. I repubblicani detengono solo una ristretta maggioranza sui democratici nella Camera bassa del Congresso, quindi il loro candidato può permettersi di perdere solo una manciata di voti dalla propria parte per vincere. Non è chiaro se Johnson riuscirà ad ottenere i 217 voti necessari per avere la maggioranza semplice alla Camera di cui ha bisogno per vincere. Nella votazione di martedì, Johnson è arrivato al secondo posto dietro a Emmer, e nell’ultima tornata di votazioni ha ricevuto 128 voti. La votazione sulla sua nomina dovrebbe tenersi già mercoledì pomeriggio. Se fallisce, i repubblicani torneranno al tavolo delle trattative interne ancora una volta.

Mike Johnson è contrario al sostegno americano all’Ucraina

Il deputato repubblicano del Wisconsin Mike Gallagher ha detto a Politico che dubita che Johnson possa ottenere i voti necessari per essere eletto. «Continuiamo a fare sempre la stessa cosa, il che credo sia la definizione di follia», ha detto riferendosi al mancato sostegno fornito agli altri tre candidati. Mike Johnson è tra i repubblicani considerati più a destra, con posizioni contrarie al diritto all’aborto, ai diritti della comunità Lgtbq, e contro il sostegno americano in forma di aiuti all’Ucraina. È stato considerato un attore chiave nel tentativo di opporsi alla vittoria di Joe Biden alle elezioni presidenziali del 2020, un ruolo che gli ha assicurato l’approvazione del presidente Trump. Ma non è chiaro se questo gli basterà per convincere l’ala più radicale del partito. In merito alla candidatura di Tom Emmer, l’ex presidente Trump sul social network Truth ha esortato i repubblicani a non votarlo, definendolo un “rino”, l’acronimo usato per indicare i “finti repubblicani”. Per Trump, Tom Emmer è colpevole di non avere mai rispettato le sue indicazioni e di non avere abbracciato la “filosofia Maga” dell’ala trumpiana del partito.

Vicenza, usano fucile softair: scattano le misure antiterrorismo

La Polizia di Vicenza ha denunciato due 18enni, residenti in provincia di Vicenza, che hanno fatto scattare le misure antiterrorismo maneggiando un fucile da softair davanti alla Basilica di Monte Berico. La segnalazione è giunta nella mattinata di martedì 24 ottobre 2023 alla centrale operativa della questura da parte di una persona che, mentre si trovava a Piazzale della Vittoria, aveva visto alcune persone riunite attorno a un’automobile che avevano estratto dal bagagliaio un fucile. Uno di loro, imbracciandolo, lo ha poi puntato verso il vicino Giardino della Vittoria.

Il giovane rintracciato con ancora con il fucile in mano

Sono quindi scattate tutte le misure di sicurezza, particolarmente rafforzate in questo periodo, e sul posto sono state inviate tutte le pattuglie disponibili al momento. Gli agenti delle volanti, grazie alla descrizione del testimone e alla visione delle immagini di videosorveglianza cittadina, hanno rintracciato un giovane ancora con il fucile in mano, rivelatosi un’arma innocua. Il gruppetto di cinque ragazzi – due maggiorenni e tre minorenni – è stato identificato sul posto. I cinque hanno collaborato con gli agenti ma sono stati reticenti sul motivo per il quale erano a Monte Berico. Alla fine hanno confessato di non essere andati a scuola per provare il fucile nei boschi circostanti. Portati in questura, i tre minorenni sono stati riconsegnati ai genitori, mentre i due maggiorenni sono stati denunciati per i reati di procurato allarme e porto abusivo di armi.

Basket, Pozzecco nuovo allenatore del Villeurbanne

Il Villeurbanne dà il benvenuto a Gianmarco Pozzecco. Il club francese ha infatti ufficializzato l’arrivo sulla panchina dell’Asvel del tecnico italiano, che resterà comunque anche alla guida della nazionale azzurra così come fatto sapere dalla Federbasket.

Al suo fianco c’è il vice Edoardo Casalone

Incidente a Zola Predosa, auto contro camion: morte zia e nipote

Un tragico incidente è avvenuto nel pomeriggio di lunedì 24 ottobre 2023 a Zola Predosa, paesino nella città metropolitana di Bologna dove due donne imparentate tra loro hanno purtroppo perso la vita a bordo della loro auto.

Incidente mortale a Zola Predosa

Il sinistro è avvenuto lungo la Nuova Bazzanese. A bordo dell’auto che si è scontrata contro un camion di passaggio c’erano una zia e una nipote (Lara Cattani di 51 anni e Tiziana Brucato, di 30), entrambe, a quanto pare, decedute sul colpo. Insieme a loro, a bordo di una Renault Clio, anche altri due parenti, ovvero il figlio 25enne della 51enne e la sorella 30enne dell’altra passeggera. Questi ultimi due sono stati estratti vivi dalle lamiere e rapidamente trasportati in codice rosso presso l’ospedale Maggiore di Bologna, dove si trovano ricoverati in gravi condizioni. Stando alle prime ricostruzioni della tragedia, sembra che al volante del mezzo su due ruote ci fosse Cattani, che per cause ancora da chiarire si è scontrata frontalmente contro il mezzo pesante. Per lei e per Brucato non c’è purtroppo stato nulla da fare: troppo gravi le ferite riportate nell’incidente. Sul luogo del disastro sono giunti i soccorsi e i vigili del fuoco e nell’area si è creata una lunga coda. La strada è stata chiusa dalle autorità, con la Polizia locale di Reno Lavino impegnata a effettuare i rilievi necessari per accertare la dinamica degli eventi. In base alle prime ricostruzioni, sembra che le vittime a bordo della Renault fossero dirette a Bologna, mentre il camion procedeva in direzione opposta.

Apple annuncia l’evento Scary Fast: arrivano i nuovi iMac?

Dopo Wonderlust, in cui erano stati presentati i nuovi iPhone15, è il turno di Scary Fast. Apple ha infatti ufficializzato un nuovo evento in live streaming in cui svelerà, con ogni probabilità, iMac e MacBook. La presentazione si terrà alle ore 17 californiane del 30 ottobre, quando in Italia saranno le 2 nella notte a cavallo con il 31. Traducibile con «spaventosamente veloce», nasconde nel suo nome ispirato alla festa di Halloween le principali novità attese nei computer, ossia un incremento nella rapidità delle prestazioni. Chiari indizi sono giunti, come confermano gli esperti di The Verge, dal logo della Mela morsicata che in un’animazione si trasforma nell’icona del Finder, uno dei simboli più riconoscibili dei Mac. Scary Fast non vedrà la presenza fisica di nessun dipendente o direttivo di Apple, Tim Cook incluso, ma sarà totalmente digitale.

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Dagli iMac al processore M3, le anticipazioni su Scary Fast di Apple

Il primo ad anticipare possibili novità sui computer della casa di Cupertino era stato Mark Gurman, esperto di Bloomberg che in diverse occasioni ha avuto accesso esclusivo ai prodotti Apple. Stando agli ultimi scoop, durante l’evento Scary Fast l’azienda fondata dal compianto Steve Jobs potrebbe svelare le prime immagini di un nuovo iMac da 24 pollici aggiornato, oltre a un modello rinnovato di MacBook Pro. The Verge infatti ha sottolineato che le scorte dei portatili da 14 e 16 pollici si stanno esaurendo, pertanto il tempo sembra propizio per l’annuncio di versioni successive. Una vera particolarità dato che, per tradizione, Apple ha negli anni dedicato il mese di ottobre al lancio di iPad, sfruttando la poca distanza dalla presentazione di iPhone. L’analista Ming-Chi Kuo, tuttavia, è certo che non ne arriveranno altri prima del 2024.

La notte italiana fra 30 e 31 ottobre Apple terrà l'evento Scary Fast. Dovrebbe presentare i nuovi iMac e MacBook Pro e il processore M3.
Una serie di MacBook di Apple (Getty Images)

C’è grande attesa però soprattutto per il potenziale debutto di M3, evoluzione del processore di Apple che anima i MacBook e gli iMac. D’altronde la versione precedente ha raggiunto un anno di vita, dato che ha esordito soltanto alla WorldWide Developers Conference di Cupertino del giugno 2022. Considerando che M1 ha visto la luce nell’aprile 2021, i tempi sembrano maturi per un terzo aggiornamento. Scary Fast, infatti, nel suo nome potrebbe celare un nuovo boost negli hardware della Mela, per garantire prestazioni ancora migliori soprattutto in termini di velocità di esecuzione. Non resta che attendere la diretta, che sarà disponibile sul sito ufficiale e sul canale YouTube di Apple.

Undici arresti e 153 indagati in operazione Dda di Milano

Un’operazione dei carabinieri di Milano e Varese ha portato alla esecuzione di undici ordinanze di custodia in carcere, al sequestro di beni per un valore complessivo di oltre 225 milioni di euro e alla notifica dell’avviso di conclusione indagini nei confronti di 153 indagati. Si tratta di un’indagine coordinata dalla Dda che riguarda un contesto criminale attivo prevalentemente nel territorio lombardo, formato da persone legate alle organizzazioni di stampo mafioso cosa nostra, ‘ndrangheta e camorra.

Per il gip non c’è un «patto» tra le tre mafie in Lombardia

Per il gip, però, non vi è un «patto» tra le tre mafie in Lombardia, contestato nella nuova inchiesta della Dda milanese, smontata, invece, dal gip di Milano Tommaso Perna che ha respinto oltre 140 richieste di arresti per altrettanti indagati. Il giudice, infatti, ha disposto il carcere solo per undici persone, ma non per associazione mafiosa e solo per altri reati. La Dda, ha deciso, comunque, di chiudere le indagini, contestando sempre «l’alleanza» tra le tre mafie e di fare ricorso al Riesame per le richieste di custodia cautelare respinte. Sono state effettuate 60 perquisizioni con l’impiego di oltre 600 carabinieri sull’intero territorio nazionale. Si tratta, nella definizione degli inquirenti, del cosiddetto «sistema mafioso lombardo» che «gestisce risorse finanziare, relazionali ed operative, attraverso un vincolo stabile tra loro caratterizzato dalla gestione ed ottimizzazione dei rilevanti profitti derivanti da sofisticate operazioni finanziarie realizzate mettendo in comune società, capitali e liquidità».

Youtuber da un milione di follower arrestato per abusi su un 13enne

Un noto youtuber di 21 anni è stato arrestato con l’accusa di violenza sessuale nei confronti di un 13enne del Riminese, oltre che di molestie e minacce nei confronti del ragazzino e della mamma. L’indagine è condotta da Polizia di Stato e Squadra mobile di Rimini e coordinata dal sostituto procuratore Davide Ercolani.

Lo youtuber è accusato di aver manipolato il 13enne e minacciato la madre

Nella mattinata di mercoledì 25 ottobre 2023, gli agenti della questura di Rimini hanno notificato all’indagato, un giovane di 21 anni residente in Sicilia, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip riminese Manuel Bianchi. Il giovane youtuber è seguito da quasi un milione di utenti della Rete. Nel dettaglio, lo youtuber sarebbe accusato di aver adescato on line il 13enne con più condotte nel tempo, di averlo manipolato fino a compiere atti sessuali e lo avrebbe anche minacciato di morte, arrivando pure a molestarne e minacciarne la mamma. L’indagato è difeso dall’avvocato Gaetano Vivona del foro di Trapani.

Il Vaticano inizia a pubblicare annunci di lavoro: come candidarsi

Buone notizie per chi fosse alla ricerca di un posto di lavoro in uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di storia al mondo: con il nuovo aggiornamento del sito web della Segreteria per l’Economia, anche la Città del Vaticano ha iniziato a pubblicare i suoi primi annunci.

Annunci di lavoro sul sito del Vaticano: come candidarsi

Nella sezione “Lavora con noi” della suddetta pagina online è possibile verificare quali posti sono o stanno per diventare vacanti e candidarsi di conseguenza. Si tratta di un cambiamento importante rispetto al passato: fino a questo punto, infatti, si poteva fare richiesta di un posto di lavoro in Vaticano solo ed esclusivamente inviando in maniera spontanea il proprio curriculum vitae senza però sapere a quale posizione si sarebbe poi stati assegnati. Parlando di questa novità, il prefetto della Segreteria per l’Economia Maximino Caballero Ledo ha commentato a Vatican News: «Un tema centrale nella riforma economica riguarda il personale che, come sempre accade, è una delle riforme più complesse da attuare, anche perché per implementare la riforma e compiere la missione della Santa Sede c’è bisogno di persone con adeguata competenza, motivazione e, soprattutto, con senso etico». Luis Herrera, direttore delle Risorse umane della Santa Sede, ha poi colto l’occasione per spiegare come candidarsi: «Ora sarà possibile rispondere pubblicamente grazie alla sezione del sito ‘Lavora con noi’, dedicata a questo. Verranno pubblicate qui tutte le informazioni relative ai posti vacanti e le caratteristiche richieste al candidato. Chiunque sia interessato, potrà presentare attraverso il sito la propria candidatura».

I ruoli attualmente vacanti

Almeno per il momento sulla pagina dedicata ci sono un totale di quattro posizioni aperte: la prima è un posto di redattore madrelingua portoghese; la seconda è dedicata ai risk manager che vantino competenze su finanza e settore immobiliare; il terzo ruolo vacante è rivolto agli addetti all’analisi e alla negoziazione di titoli; il Vaticano ricerca infine un responsabile complicance in ambito immobiliare-finanziario.

Hamas ha pianificato l’attacco a Israele con una rete di telefoni fissi

Hamas ha pianificato l’attacco contro Israele del 7 ottobre grazie a una rete di telefoni cablati inseriti nel loro sistema di tunnel nella Striscia di Gaza. Questo per evitare di essere scoperti e intercettati dall’intelligence di Tel Aviv. Lo scrive la Cnn, citando fonti vicine a Washington. Secondo il rapporto, nell’arco di due anni i miliziani di Hamas hanno evitato di usare cellulari e computer, usando telefoni fissi e incontrandosi di persona, pianificando l’azione con «misure di controspionaggio vecchio stile».

Hamas ha pianificato l'attacco contro Israele con una rete di telefoni fissi. Lo riporta la Cnn citando fonti vicine all'intelligence Usa.
Il kibbutz Be’eri colpito da Hamas (Getty Images).

La pianificazione dell’attacco sarebbe durata due anni

Le linee telefoniche nei tunnel, hanno detto le fonti alla Cnn, permettevano ai membri di Hamas di comunicare tra loro in segreto senza essere rintracciati dai funzionari dell’intelligence israeliana. A organizzare tutto è stata una piccola cellula di Hamas e la pianificazione ha richiesto due anni.

Hamas ha pianificato l'attacco contro Israele con una rete di telefoni fissi. Lo riporta la Cnn citando fonti vicine all'intelligence Usa.
Tunnel della “metropolitana di Gaza” (Getty Images).

Le rete di tunnel di Gaza è molto importante per Hamas

Le Forze di Difesa Israeliane si riferiscono informalmente ai tunnel costruiti da Hamas negli ultimi 15 anni come alla “metropolitana di Gaza“. I tunnel costituiscono un vasto labirinto che viene utilizzato per immagazzinare razzi e depositi di munizioni, oltre a fornire ai militanti un modo per spostarsi inosservati. Ed è proprio in questa rete che l’organizzazione terroristica starebbe tenendo prigionieri circa 200 ostaggi, come ha raccontato l’85enne Yocheved Lifshitz, liberata da Hamas il 23 ottobre insieme con la 79enne Nurit Yitzhak Cooper: l’anziana ha paragonato la rete di tunnel di Gaza alla «tela di un ragno».

Grace Raccah, chi è la (presunta) nuova fidanzata di Rudy Zerbi

Nonostante a Verissimo il diretto interessato si fosse definito single, secondo il settimanale Chi Rudy Zerbi sarebbe in realtà fidanzato con una giovane ragazza di nome Grace Raccah.

Rudy Zerbi è davvero fidanzato con Grace Raccah? Ecco chi è lei

«Se sono stato lasciato? Non sono stato nemmeno preso, non è mai iniziata davvero. Mi ha messo in sfida e ha vinto l’altro», aveva dichiarato il docente di Amici a Silvia Toffanin, senza lasciare spazio a possibili dubbi. Ma la verità, a quanto pare, potrebbe essere diversa. La rivista diretta da Alfonso Signorini ha infatti riportato nelle sue pillole di gossip che Zerbi sarebbe in realtà innamorato. La rivista, a proposito, ha scritto: «Rudy Zerbi ha una nuova compagna, che ha presentato ufficialmente al suo gruppo di lavoro più intimo. Lei è la giovanissima Grace, figlia dell’imprenditore Daniele Raccah, e i due sono innamoratissimi. La prima uscita pubblica è stata al compleanno del regista di Uomini e Donne Stefano Carriero». In effetti, in un recente scatto apparso sui social, la ragazza ha definito Rudy Zerbi come «il suo tutto», condividendo una foto insieme a lui scattata in occasione di un evento del marchio di abbigliamento da uomo Dan John, di proprietà del padre. Spulciando sul suo profilo, tra l’altro, è possibile vedere molte altre foto con Rudy Zerbi, che conosce ormai da diverso tempo e al quale è chiaramente molto vicina. Raccah, tra l’altro, è già mamma – anche Rudy alle spalle ha tre distinte relazioni dalle quali ha avuto un totale di quattro figli. Come sottolinea anche Fanpage, è strano che Toffanin non abbia voluto indagare ulteriormente nel merito della questione, proprio alla luce di un rapporto che stando ai social sembra essere molto più profondo di una semplice amicizia.

L’operazione Leo di Meloni e radio Sileoni: le pillole della giornata

Non c’è solo Forza Italia nel mirino di Giorgia Meloni, dopo “il caso” Andrea Giambruno. Anche la Lega è finita nel mirino della premier, in particolare con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Ora è partita “l’operazione Leo”, per valorizzare le iniziative del viceministro Maurizio Leo, quello che nella mente di Giorgia dovrà essere il prossimo titolare del dicastero di via XX Settembre. Tutto dipenderà da quanti voti riuscirà a raggranellare Matteo Salvini alle prossime Europee…

L'operazione Leo di Meloni e radio Sileoni: le pillole della giornata
Maurizio Leo (Imagoeconomica).

Salvini sfida Renzi a Firenze

Sfidare Matteo Renzi nella sua città: Matteo Salvini ha studiato a lungo questa mossa, e il prossimo 3 dicembre a Firenze inaugurerà la campagna elettorale europea portandosi dietro Marine Le Pen e tanti “destri” austriaci, tedeschi, portoghesi. Ma Renzi non starà certo a guardare. Per non parlare della sinistra fiorentina e toscana, che a vedere arrivare Le Pen davanti a Palazzo Vecchio non ci pensa proprio. Salvini afferma che presenterà a Firenze «la nostra idea dell’Europa che verrà fondata sulla sicurezza», ma rischia di creare un problema esattamente su quel tema…

L'operazione Leo di Meloni e radio Sileoni: le pillole della giornata
Matteo Salvini e Marine Le Pen a Pontida (Imagoeconomica).

Sangiuliano, tour campano in odore di Europee

Gennaro Sangiuliano è sempre in tour, in Campania. L’ultimo esempio? Il ministro della Cultura ha visitato anche il sito di Nuceria Alfaterna e il Battistero Paleocristiano di Santa Maria Maggiore, con il vice ministro degli Esteri Edmondo Cirielli e il senatore Antonio Iannone. Che saranno indispensabili a Sangiuliano per partecipare alle prossime elezioni europee come candidato di Fratelli d’Italia.

Cioffi, il Consiglio Nazionale degli Utenti e un passato con Mastella

Riunione targata Cnu, il Consiglio Nazionale degli Utenti, presso l’Agcom, con un seminario, dal titolo: “Donne e Authority: tutela dei diritti ed innovazione nelle comunicazioni”. Per quale motivo? «Puntiamo a un tavolo permanente di confronto fra le donne componenti delle Authority, gli stakeholder, la società civile ed i politici», ha detto Sandra Cioffi, presidente del Consiglio Nazionale degli Utenti. Ha detto proprio «i politici», Cioffi, indimenticata parlamentare Udeur. Sì, proprio il partito creato da Clemente Mastella…

L'operazione Leo di Meloni e radio Sileoni: le pillole della giornata
Sandra Cioffi (Imagoeconomica).

Radio Sileoni

Non è la televisione, ma la radio piace: costa poco e può incidere nella vita di una nazione, facendo opinione. E così Lando Maria Sileoni, il numero uno dei sindacalisti bancari, ha creato Radio Fabi, con podcast disponibili su tutte le piattaforme digitali esistenti: Spotify, Apple Podcast, Amazon Music, Spreaker, YouTube Music. La prima puntata? Sul rinnovo del contratto collettivo nazionale. Un tema caldissimo: Sileoni a Milano Finanza ha detto che «il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, non si è mai interessato direttamente delle vicende sindacali, seguendole a distanza; il direttore generale, Giovanni Sabatini, partecipa agli incontri ma non è un tecnico di relazioni sindacali; la presidente del Casl, Ilaria Dalla Riva, è alla sua prima esperienza da capo della delegazione sindacale Abi». A Palazzo Altieri l’intervista a Sileoni ha fatto andare di traverso il caffè.  Intanto si è svolta la conferenza dei servizi Fabi, con i dirigenti sindacali: tre giorni in quel di Riccione con 175 rappresentanti provenienti da tutte le strutture provinciali d’Italia. La guerra con Patuelli e soci è appena cominciata, e per rincarare la dose Sileoni sottolinea come «qualche gruppo bancario non ha digerito il fatto che l’amministratore delegato di Intesa, Carlo Messina, sia venuto al congresso nazionale Fabi a dare la propria disponibilità ad accogliere interamente la nostra richiesta economica di 435 euro. Qualcuno l’ha presa male, facendo finta di non capire che in quel contesto parlava il primo esponente del maggior gruppo bancario e che era pienamente legittimato a rappresentare il proprio pensiero, tra l’altro avendo già da tempo annunciato l’uscita di Intesa dal Comitato sindacale Abi». Chissà chi sarà quel “qualcuno”…

L'operazione Leo di Meloni e radio Sileoni: le pillole della giornata
Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi (Imagoeconomica).

Harry Potter, Daniel Radcliffe produrrà un doc sullo stuntman paralizzato sul set

Daniel Radcliffe non ha mai dimenticato David Holmes, il suo stuntman in Harry Potter rimasto paralizzato per un tragico incidente sul set de I Doni della Morte. L’attore britannico, volto del protagonista della saga fantasy firmata J.K. Rowling, produrrà un documentario che ne racconterà la vita e i progetti, focalizzando l’attenzione sul legame indissolubile fra i due. Come ha riportato Deadline, saranno presenti filmati inediti dai set dei film e interviste ad amici e familiari, oltre che ad alcuni membri della troupe. Non è chiaro però se interverranno anche altri membri del cast come Emma Watson o Rupert Grint. Il titolo provvisorio David Holmes: Il ragazzo che è sopravvissuto è anche un omaggio alla saga che ha consegnato Radcliffe alla gloria cinematografica, in quanto utilizza il più famoso epiteto per il maghetto. Realizzato da HBO e Sky Studios, andrà in onda negli Stati Uniti il 18 novembre.

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Daniel Radcliffe, David Holmes e l’incidente sul set di Harry Potter

David Holmes ha iniziato a sostituire Daniel Radcliffe nei ciak più pericolosi già nel 2001, durante il primo film della saga Harry Potter e la pietra filosofale. Tra i due, che collaborarono anche in tutti gli altri sette capitoli al cinema, nacque un legame stretto e indissolubile. Nel 2009, durante le riprese de I Doni della morte – Parte 1, un improvviso incidente cambiò la vita di Holmes. Cadde infatti rovinosamente al suolo dopo un salto seguito a un’esplosione controllata. La stessa deflagrazione infatti ruppe l’imbracatura che assicurava il ragazzo, che finì per sbattere contro un muro. «Riuscivo a muovere il braccio, ma non potevo stringere la mano», ha poi raccontato Holmes nel 2014 al Daily Mirror. «Non era il primo incidente per me, ma subito capii che era grave: non sentivo più le gambe».

Daniel Radcliffe realizzerà un documentario su David Holmes, sua controfigura che ha perso l'uso delle gambe sul set di Harry Potter.
Daniel Radcliffe e David Holmes in uno scatto dal doc (Sky, X).

Holmes riportò lesioni al collo, che da allora lo costringono a vivere sulla sedia a rotelle. Daniel Radcliffe già dopo l’incidente si adoperò per pagare le spese mediche e ogni prima necessità all’amico, rimanendo al suo fianco anche negli anni seguenti. Il documentario David Holmes: Il ragazzo che è sopravvissuto mostrerà filmati inediti dal set di Harry Potter e video personali girati nel corso di 10 anni. Sarà possibile ammirare le acrobazie dello stuntman, scene della sua vita quotidiana e affrontare temi come la crescita, la reazione alle difficoltà e l’amicizia. Alla regia ci sarà il giovane britannico Dan Hartley, che ha già diretto Lad: A Yorkshire Story. Non sarà però la prima collaborazione post Harry Potter fra Radcliffe e Holmes. I due nel 2020 infatti realizzarono il podcast Stunning Stunts, in cui analizzavano le scene d’azione dei grandi film di Hollywood.

Ondata di maltempo in Friuli causa frane e allagamenti

Un’ondata di maltempo con forti e persistenti piogge ha causato danni con frane, allagamenti e numerose cadute di alberi in Friuli nelle ultime ore. È in corso in tutta la regione una allerta meteo gialla e arancione diffusa dalla Protezione civile. Da martedì 24 ottobre hanno operato 239 volontari di Protezione civile del Fvg con 90 mezzi, intervenuti per il monitoraggio del territorio, allagamenti e per tagliare alberi. È isolata la frazione di Zomeais, a Tarcento (Udine) a causa di una frana. Nello stesso comune di Tarcento si sono registrati più allagamenti, a causa dell’ innalzamento del torrente Torre per le precipitazioni locali.

Automobilisti bloccati e viabilità interrotta

Nella mattina di mercoledì 25 ottobre intorno alle ore 7.15 un’auto è rimasta bloccata nel letto del fiume Meduna al “guardo di Murlis”. L’automobilista al volante ha chiesto soccorso con una telefonata al Numero unico Nue112, ed è riuscito autonomamente a uscire dall’abitacolo e a mettersi in salvo. Il torrente Cormor intorno alle 6 è esondato a Pozzuolo del Friuli tra Pozzuolo e Carpeneto, all’altezza di un campo sportivo ed è stata interrotta la viabilità per la presenza di acqua sulla carreggiata. Sono intervenuti i volontari della squadra comunale di Protezione civile, attivati dalla sala operativa regionale (Sor) della Protezione civile Fvg. Le piogge più forti sono cadute sulla pianura pordenonese (fino 130 mm a Vivaro), su quella udinese (150 mm ad Osoppo), in Carnia (fino a 150 mm a Sella Chianzutan), nel Tarvisiano (183 mm a Passo Predil), sulle Prealpi Carniche (fino a 200 mm a Clauzetto) ma in particolare sulle Prealpi Giulie che hanno visto 300 mm a Musi. Sulla costa, a Grado si è verificata acqua alta e nella zona c’è stata anche qualche mareggiata che ha provocato danni. Numerosi i bacini e i fiumi per i quali è scattato l’allarme di piena o di prevista piena, come Livenza, Tagliamento e Isonzo, in più punti dei rispettivi corsi.

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