Daily Archives: 25 Ottobre 2023

Rania di Giordania contro il «doppio standard» dell’Occidente sulla guerra Israele-Hamas

«Nelle ultime settimane abbiamo assistito a un lampante doppio standard. Dopo il 7 ottobre il mondo si è subito schierato con Israele e il suo diritto a difendersi e condannato l’attacco» di Hamas, senza fare lo stesso con i missili di Tel Aviv che hanno fatto migliaia di vittime civili nella Striscia di Gaza. Lo afferma la regina Rania di Giordania in un’intervista alla Cnn, sottolineando come in Medio Oriente ci sia «shock e delusione di fronte alla reazione del mondo alla catastrofe che sta accadendo».

Guerra Israele-Hamas, Rania di Giordania contro il «doppio standard» dell’Occidente. L'intervista alla Cnn.
Rania di Giordania (Getty Images).

Rania di Giordania contro «l’apartheid di Israele»

«Nelle ultime due settimane abbiamo visto il silenzio del mondo», ha detto Rania di Giordania. «Ed è un silenzio assordante, che per molti nella nostra regione rende complice il mondo occidentale», ha continuato, denunciando «l’apartheid di Israele contro i palestinesi», da tempo oppressi dallo Stato ebraico. «È la prima volta nella storia moderna che vediamo tanta sofferenza umana e il mondo non chiede un cessate il fuoco». E poi: «Ci viene detto che è sbagliato uccidere una famiglia, un’intera famiglia, sotto la minaccia delle armi, ma va bene bombardare i civili di Gaza? Voglio dire, qui c’è un evidente doppio standard».

Guerra Israele-Hamas, Rania di Giordania contro il «doppio standard» dell’Occidente. L'intervista alla Cnn.
Devastazione a Gaza dopo un raid israeliano (Getty Images).

Si avvicina a 6 mila il bilancio dei morti nella Striscia di Gaza

L’esercito israeliano ha detto di avere come obiettivo i miliziani di Hamas e di voler smantellare l’organizzazione terroristica palestinese, accusando i suoi combattenti di nascondersi nelle infrastrutture civili, usando gli abitanti della Striscia come scudo: dal 7 ottobre sono quasi 6 mila le vittime dei raid israeliani. «Come mamma, ho visto madri palestinesi che devono scrivere i nomi dei loro figli sulle loro mani, perché le probabilità che vengano bombardate a morte sono molto alte», ha detto Rania: «Voglio solo ricordare al mondo che le madri palestinesi amano i loro figli tanto quanto qualsiasi altra mamma al mondo».

Massimiliano Ossini: età, moglie, figli e carriera del conduttore

Massimiliano Ossini è nato a Napoli il 22 dicembre 1978 ed è un conduttore televisivo, scrittore ed ex modello. Esperto e appassionato di montagna, ha scritto diversi libri dedicato alla sua passione come Kalipè: lo spirito della montagna nel 2018, Kalipè: il cammino della semplicità nel 2020 e I monti azzurri. In cammino sugli Appennini nel 2022.

Massimiliano Ossini: biografia e carriera

Il conduttore si è laureato in Scienze della comunicazione a Milano e ha iniziato a lavorare nel campo della comunicazione. Nel 2000 ha esordito a teatro come attore nella commedia Cyrano de Bergerac, ma la sua popolarità è arrivata come conduttore su Disney Channel. Dal 2003 al 2006 ha condotto le ultime tre edizioni di Disney Club su Rai 2, mentre nel 2005 ha partecipato e vinto come concorrente alla prima edizione di Notti sul ghiaccio, condotto da Milly Carlucci. Nella stagione 2006-2007 ha presentato, ogni domenica mattina insieme allo chef Gianfranco Vissani, Linea Verde, che ha condotto anche nel 2007-2008 affiancato da Veronica Maya.

Massimiliano Ossini, tra carriera e vita privata
Massimiliano Ossini e la moglie Laura Gabrielli (Facebook).

Nelle stagioni 2008-2009 e 2009-2010, su Sky Italia, il conduttore ha presentato il primo quiz della piattaforma, Sei più bravo di un ragazzino di quinta? e, contemporaneamente, ha continuato a condurre su Rai 1 Linea Verde fino alla primavera del 2010. Dal 2013 invece, ha condotto E se domani, mentre a settembre dello stesso anno è stato al timone di Uno Mattina Verde, conducendo dal 2014 anche Linea bianca. Nella stagione 2016-2017, a fianco di Manila Nazzaro e Adriana Volpe, ha presentato Mezzogiorno in famiglia e dal 2018 ha condotto, al fianco della giornalista Valentina Bisti, Unomattina Estate, fino al 2022, accanto a Maria Soave.

Massimiliano Ossini: la vita privata

Il conduttore è sposato con l’imprenditrice Laura Gabrielli. Dall’unione della coppia sono nati tre figli: Carlotta, Melissa e Giovanni.

La volta buona con Caterina Balivo: ospiti e anticipazioni del 25 ottobre 2023

Terzo appuntamento settimanale con La volta buona, la trasmissione di Rai 1 in onda dalle 14.00 alle 16.00 su Rai 1 condotta da Caterina Balivo. Mercoledì 25 ottobre 2023 a raccontare la propria volta buona e non solo ci sono Matteo Bocelli e Massimiliano Ossini. Non mancherà spazio per giocare con il pubblico da casa, ascoltare le storie della gente comune e parlare dell’attualità.

Chi è Matteo Bocelli

Cantante, modello e figlio d’arte, Matteo è il secondogenito di Andrea Bocelli, nato dal primo matrimonio con Enrica Cenzatti. Il cantante ha studiato al Conservatorio Luigi Boccherini di Lucca diventando polistrumentista e ha poi debuttato cantando in America Celebrity Fight Night nel 2016 e al David Foster and Friends nel 2017, a Washington. All’età di 21 anni ha firmato il suo primo contratto discografico, realizzando il singolo Fall On Me, seguito da altri due singoli, Solo e Close. Nel 2022 insieme al padre e alla sorellina di 10 anni Virginia ha inciso un album natalizio A Family Christmas e iniziato un tour mondiale per promuoverlo. Come modello è noto per la sua campagna di Guess con Jennifer Lopez.

Gli ospiti de La volta buona, oggi 25 ottobre sono Matteo Bocelli e Massimiliano Ossini
Matteo Bocelli e Massimiliano Ossini.

Chi è Massimiliano Ossini

Conduttore televisivo, scrittore ed ex modello, Ossini si è laureato in Scienze della comunicazione a Milano iniziando a lavorare nel mondo della pubblicità. Nel 2000 ha esordito come attore a teatro in Cyrano de Bergerac e la sua popolarità è arrivata facendo il conduttore su Disney Channel, conducendo poi dal 2003 al 2006 il Disney Club su Rai 2. Nella stagione 2006-2007 ogni domenica mattina, insieme a Gianfranco Vissani, ha presentato Linea verde, programma condotto anche l’anno seguente insieme a Veronica Maya. Ha poi presentato nel 2013 E se domani su Rai 3 e nello stesso anno Uno Mattina Verde. L’anno seguente, nel 2014, ha condotto su Rai 1 Linea bianca. Accanto a Manila Nazzaro e Adriana Volpe nella stagione 2016-2017 ha presentato Mezzogiorno in famiglia e nel 2018 ha affiancato la giornalista Valentina Bisti in Unomattina estate, fino al 2022. Ossini è sposato con l’imprenditrice Laura Gabrielli e la coppia ha tre figli: Carlotta, Melissa e Giovanni.

Qualcuno chieda conto a Salvini e Meloni delle promesse tradite in manovra

Matteo Salvini voleva mandare la gente in pensione prima, e l’abolizione della legge Fornero era diventata la madre di tutte le sue battaglie. Giorgia Meloni, visto che quello che governa è sempre più un Paese per vecchi, aveva fatto lo stesso con la tutela delle mamme e dei nascituri, predicando la moltiplicazione degli asili e dei figli. Risultato: si andrà in pensione più tardi, e l’Iva su pannolini, latte in polvere e altri prodotti per l’infanzia raddoppia. È quanto viene fuori dall’ultima manovra, partita sotto le insegne della più sfrenata propaganda e approdata a un ineludibile principio di realtà. Certo, le scuse per il plateale dietrofront non mancheranno: c’è il debito pubblico che è fuori controllo, e l’improvvida guerra in Medio Oriente alle soglie dell’inverno apre fosche prospettive sui costi delle materie prime. Quindi tutto quel profluvio di promesse che a parole non costavano niente si può disinvoltamente smentire, e c’è spazio persino per rispolverare un classico delle finanziarie stile Prima Repubblica: l’aumento delle sigarette, che al tempo di monocolori poi pentapartiti assieme a quello della benzina era sempre il fondo del barile da raschiare.

Qualcuno chieda conto a Salvini e Meloni delle promesse tradite in manovra
Matteo Salvini (Imagoeconomica).

Nessuno si azzarderà a disturbare Meloni, affranta per Giambruno

Qualcuno chiederà conto al leader della Lega del perché di tanta sua prosopopea così clamorosamente smentita dai fatti? Qualcuno chiederà a Meloni come concilia il reiterato elogio della natalità col fatto che svezzare i figli costerà di più? Dopo che l’opposizione, campo largo o stretto che sia, avrà smaltito la sbornia per la conquista di Foggia, enfatizzata come se avesse trovato il suo Sacro Graal, forse succederà. Intanto però la narrazione sarà cambiata, i vecchi propositi della premier e del suo vice finiranno in cavalleria, sostituiti da nuove chimere che riempiranno la scena. Poi siccome Meloni è occupata a leccarsi le ferite private dell’affaire Giambruno, storia nata male e gestita peggio, nessuno si azzarderà a disturbarla. Neanche all’intero della sua maggioranza, dove Forza Italia è talmente impegnata a convincerla che i Berlusconi non c’entrano nulla con l’agguato di Striscia all’ex compagno e a scongiurare future ritorsioni che la politica passa in secondo piano. Eppure per chi, fin dalle origini (il mantra del Cav: «meno tasse per tutti») ha fatto della lotta all’oppressione fiscale una prerogativa fondante, motivi per alzare la testa ce ne sarebbero. Ma con comodo: prima la voce del padrone (c’è da capirli, i soldi per stare in piedi arrivano da lì), poi le tasche dei contribuenti.

Qualcuno chieda conto a Salvini e Meloni delle promesse tradite in manovra

Salvini: virtuoso del calciare la palla in avanti, spacciatore di sogni di gloria

E Salvini, il virtuoso della propaganda, lo Zelig sovranista, l’uomo del dire e fare? Si sta già costruendo un alibi. Anzi due. La legislatura è lunga, sentenzia il nostro, dura cinque anni. Non si può pretendere che il governo faccia tutto in una notte. Anzi, di legislature ne serviranno due: perché le magnifiche sorti e progressive che finalmente renderanno il Paese moderno ed efficiente troveranno compimento nel 2032. E la loro apoteosi sarà l’inaugurazione del ponte sullo Stretto. Specialista della dissimulazione, virtuoso del calciare la palla in avanti, spacciatore di sogni di gloria. Il capo della Lega, confidando sui ridottissimi tempi dell’oblio, può dire qualunque cosa senza il timore che il suo elettorato, e tanto più i suoi tremebondi compagni di partito, gli chiedano conto.

Pensioni, una spada di Damocle su caregiver e persone con disabilità

Sono le 18 di domenica sera e Roman, 22enne padovano con disabilità motoria, sta guardando con attenzione una partita di pallavolo alla tv, seduto sulla sua sedia a rotelle. «Mio figlio ha una diagnosi di tetraparesi spastica con scarso controllo clinico», spiega a Lettera43 Annie Francisca Antonio, 54 anni, filippina con cittadinanza italiana. «Soffre di epilessia focale farmaco-resistente e si alimenta tramite PEG», un tubicino che permette di assumere cibi e liquidi a chi soffre di disturbi organici o legati alla deglutizione. Roman non parla, ma comunica con le espressioni del volto. Ha bisogno di assistenza h24. «Dalle 9 alle 15.30 frequenta il centro diurno L’Iride Rosso, a Padova. Io lavoro come domestica e rientro a casa verso le 17.30», continua Annie Francisca Antonio. «Mio marito lavora come metalmeccanico e torna alle 18.30. Finora al pomeriggio con Roman ci ha aiutati mio figlio maggiore, ma adesso, a causa di impegni lavorativi, non potrà più farlo». Il centro diurno è importante per Roman, perché gli permette di relazionarsi con persone diverse dai suoi familiari e partecipare alle attività proposte dagli operatori ed è anche un valido supporto per la sua famiglia. Però non basta. E non solo perché l’orario di chiusura non coincide con quello in cui la madre di Roman rincasa. «Quando Roman ha la febbre, sta male o il centro diurno è chiuso, ci sono imprevisti da gestire. Fortunatamente ho dei datori di lavoro che hanno preso a cuore la situazione. Quando Roman non sta bene, io sto a casa. Però lo faccio solo nel momento del bisogno estremo. Piuttosto chiamo qualcuno. Per esempio ho attivato anche un contributo familiare per pagare chi viene ad aiutarci».

https://www.lettera43.it/manovra-cosa-contiene-la-bozza/
I caregiver in Italia sono secondo l’Istat più di 7 milioni (Getty Images).

L’aumento dell’età contributiva anche per le e i caregiver

Purtroppo Annie a fine ottobre sarà licenziata, perché la sua datrice di lavoro si trasferirà in un’altra città. Aveva pensato di fare richiesta di pensionamento anticipato, grazie a Opzione donna, una misura che consente alle lavoratrici di andare in pensione in anticipo. Con la nuova legge di Bilancio però le cose sono cambiate. Opzione donna e Ape social sono state accorpate in un fondo unico. Per quanto riguarda le donne, il fondo ora sarà destinato solo a particolari categorie di beneficiarie: caregiver, donne con invalidità superiore o uguale al 74 per cento e lavoratrici licenziate o dipendenti di aziende per le quali è in corso un tavolo di crisi. Purtroppo però gli anni di contributi necessari sono aumentati. Prima delle modifiche le lavoratrici caregiver e le donne con almeno il 74 per cento di invalidità potevano andare in pensione in anticipo con 30 anni di contributi e 61 di età. Ora invece potranno farlo con minimo 35 anni di contributi e 63 di età, anche se chi ha due o più figli potrà probabilmente andare in pensione a 58 anni anagrafici. «Ho 27 anni e otto mesi di contributi. Me ne mancano circa sette di contributi e quattro di età», sospira Annie Francisca Antonio. «Andando in pensione prima avrei potuto seguire Roman più tranquillamente. Invece dovrò cercarmi un altro lavoro». Un problema che riguarda in Italia milioni di persone. Anche se è difficile stabilire il numero esatto delle e dei caregiver familiari in Italia, secondo i dati Istat pubblicati nel 2018 sono più di 7 milioni, pari al 15 per cento della popolazione, mentre stime non ufficiali dell’Istituto Superiore di Sanità parlano di 3 milioni, di cui il 65 per cento sono donne.

Pensioni, una spada di Damocle su caregiver e persone con disabilità
Vincenzo Falabella, presidente di FISH (Imagoeconomica).

L’allarme di FISH: «Il nuovo fondo unico che copre Ape sociale e Opzione donna penalizza le persone con disabilità»

«Le recenti decisioni del governo sul nuovo fondo unico, individuato in legge di Bilancio, che va a coprire le misure di Ape sociale e Opzione donna, sono preoccupanti per le persone con disabilità e per l’intero Paese», commenta Vincenzo Falabella, presidente di FISH (Federazione Italiana Superamento Handicap). «L’estensione del periodo contributivo richiesto per l’accesso alla pensione, da 30 a 36 anni (35 per le donne), e l’aumento dell’età richiesta a 63 anni, comporteranno sfide significative per le lavoratrici, in particolare per coloro che svolgono il fondamentale ruolo di caregiver per familiari con disabilità. Le donne caregiver sono spesso l’anello di congiunzione fondamentale nell’assistenza e nell’inclusione delle persone con disabilità nella società. Queste misure rischiano di mettere a dura prova il loro contributo prezioso». Inoltre, aggiunge, «vi è il rischio di un impatto negativo sul benessere delle persone con disabilità stesse, che potrebbero vedere compromessa la qualità dell’assistenza che ricevono. Tale provvedimento potrebbe infatti fare da volano per una forzata istituzionalizzazione per le persone con disabilità con un aumento spropositato della spesa sanitaria». Il lavoro di cura svolto dalle donne è essenziale e spesso sopperisce alle carenze del nostro welfare. Il governo però sembra non riconoscerlo e, di fatto, lo sta ostacolando. E questo è un paradosso tutto italiano.

Raid israeliano a Jenin, scontri nel campo profughi

È il 18esimo giorno di guerra: sono oltre 5971 i morti palestinesi, 1400 gli israeliani, 222 gli ostaggi nella striscia di Gaza. Israele parla di oltre «400 obiettivi di Hamas colpiti», Hamas riporta «almeno 140 morti nella notte in raid israeliani». Sono tre, al momento, le vittime del raid di Israele a Jenin, nella notte di martedì 24 ottobre, in Cisgiodania, identificate come Muhammad Qadri Al-Sabah, Mahmoud Al-Fayed e Muhammad Abu Qatna. I feriti, almeno una ventina, sono stati trasportati all’ospedale di Jenin. Le forze israeliane, accompagnate da due bulldozer, avrebbero preso d’assalto la città di Burqin, Wadi Burqin e il quartiere Al-Hadaf di Jenin, e schierato i cecchini sui tetti delle case, prima che un aereo israeliano lanciasse almeno due razzi nei pressi del cimitero di Jenin.

Raid israeliano a Jenin, scontri nel campo profughi
Campo profughi a Jenin, Westbank (Getty Images)

LEGGI ANCHE: Scontro tra Israele e Guterres: «Gli attacchi di Hamas non sono arrivati dal nulla»

Israele negherà visti ai funzionari Onu dopo le parole di Guterres

L’ambasciatore israeliano all’Onu Gilad Erdan ha detto che il suo Paese negherà il visto di ingresso a funzionari delle Nazioni Unite dopo l’intervento di martedì 24 ottobre del segretario generale Antonio Guterres contestato da Israele. «Viste le sue parole – ha spiegato Erdan alla Radio Militare – negheremo il rilascio dei visti ai rappresentanti dell’Onu. Del resto abbiamo già rifiutato il visto al sottosegretario per gli affari umanitari Martin Griffiths. È arrivato il tempo di dare loro una lezione».

Onu, Italia: «Israele deve difendersi, ma subito aiuti umanitari»

L’Italia riconosce il «diritto di Israele alla propria difesa nel rispetto del diritto internazionale, dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario», ma allo stesso tempo chiede l’invio di aiuti a Gaza, ricordando che Hamas «non rappresenta il popolo palestinese». È il messaggio consegnato dall’ambasciatore italiano alle Nazioni Unite Maurizio Massari, nel suo intervento a tarda sera al Consiglio di sicurezza convocato dalla presidenza brasiliana e incentrato sulla crisi in Medio Oriente.
Massari ha sottolineato «l’intensa attività diplomatica del governo italiano dall’inizio della crisi» ed espresso «forte condanna nei confronti dei brutali atti terroristici» e «attacchi vigliacchi» di Hamas, oltre all’«indiscriminato lancio di razzi dalla Striscia». L’Italia ha invocato, inoltre, l’«immediato rilascio degli ostaggi».

Gaza, 704 morti in 24 ore, maggior numero da inizio guerra

Sono stati 704 i palestinesi, di cui 305 minori, uccisi nelle ultime 24 ore negli attacchi israeliani sulla Striscia. Lo ha fatto sapere il ministero della sanità locale riferito dell’Ufficio di coordinamento dell’Onu per gli affari umanitari (Ocha). Secondo la stessa fonte si tratta del più alto numero di morti in un giorno dall’inizio delle ostilità. Gli ultimi bombardamenti israeliani su Gaza, solo la notte scorsa, hanno provocato almeno 80 morti. Lo ha comunicato il governo della Striscia, gestito da Hamas. La maggior parte delle vittime provocate dai bombardamenti dei giorni scorsi, secondo la comunicazione ufficiale, è composta di civili.

 Medio Oriente: gli Stati Uniti inviano squadrone con F16

Il 119esimo Expeditionary fighter squadron della Guardia Nazionale Aerea del New Jersey è arrivato in Medio Oriente nei giorni scorsi. Lo ha annunciato l’addetto stampa del Pentagono, il generale Pat Ryder, aggiungendo che lo squadrone dispone di caccia F16. Ryder ha anche affermato che gli Stati Uniti si stanno preparando ad un aumento delle violenze nella regione, sottolineando che ci sono già stati almeno 13 attacchi contro truppe e installazioni americane in Iraq e Siria.«Quello che stiamo vedendo è la prospettiva di un’escalation più significativa contro le forze e il personale statunitense in tutta la regione nel brevissimo termine, proveniente dalle forze per procura iraniane e, in ultima analisi, dall’Iran», ha detto Ryder durante un briefing al Pentagono.

 

Le quotazioni di Borsa italiana e spread oggi 25 ottobre 2023

Dopo la giornata di ieri, 24 ottobre 2023, c’è grande attesa per l’apertura delle Borse europee. Milano riparte dopo una chiusura piatta (+0,05%). Meglio è andata a Parigi (+0,6%), Francoforte (+0,5%), Amsterdam (+0,3%) e Londra (+0,1%). Lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha chiuso a quota 199  punti base.

I valori delle Borse e dello spread in tempo reale

3.08 – A Tokyo apertura in rialzo (+0,80%)

La Borsa di Tokyo avvia la seduta in rialzo, seguendo l’accelerazione del mercato azionario statunitense, con le indicazioni incoraggianti che arrivano dalle trimestrali societarie, in particolare dal settore tecnologia. In apertura il listino di riferimento Nikkei avanza dello 0,80% a quota 31.309,44, con un aumento di 247 punti. Sul fronte dei cambi lo yen si svaluta, trattando a 149,80 sul dollaro, sulle aspettative di una nuova stretta monetaria da parte della Fed americana, e a 158,70 sull’euro.

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