Daily Archives: 23 Ottobre 2023

Lecce, studentessa francese Erasmus trovata morta nel suo appartamento

Tragedia a Lecce, dove le autorità hanno trovato il corpo senza vita di una giovane studentessa francese che si trovava in città da qualche tempo impegnata nel progetto di scambio Erasmus.

Studentessa francese trovata morta a Lecce: l’ipotesi del suicidio

La vittima aveva solo 21 anni ed è stata trovata in casa, in via Luigi Pappacoda, nel rione San Pio di Lecce. La polizia è attualmente al lavoro sul caso, anche se, stando a quanto riporta Lecce Prima, l’ipotesi più accreditata è che si tratta di suicidio. Ancora da chiarire le motivazioni del gesto. Al momento del ritrovamento l’universitaria è stata trovata con una corda intorno al collo fissata in precedenza all’anta dell’armadio. In base alle ricostruzioni delle autorità tutto sarebbe accaduto intorno alle ore 20 di domenica 22 ottobre 2023 in una zona della città molto frequentata. Sotto l’appartamento dov’è stata recuperata la salma della ragazza si trova infatti il Madigans, locale molto noto e amato dagli studenti del posto.

L’allarme del coinquilino

Il primo a rinvenire il corpo ormai senza vita della giovane è stato il coinquilino, che ha provveduto immediatamente a lanciare l’allarme. Sul posto sono così arrivati gli agenti della polizia locale e i sanitari del 118, ma per la ragazza non c’è stato nulla da fare. Una volta arrivati, i soccorsi non hanno potuto fare altro che constatare l’avvenuto decesso.

Camion si ribalta e va a fuoco in A14: tratto chiuso tra Forlì e Faenza

Un  incidente ha interessato nella mattina di lunedì 23 ottobre 203 l‘autostrada A14 nel tratto compreso tra Forlì e Faenza, dove un mezzo pesante si è ribaltato occupando l’intera carreggiata e ha preso fuoco.

Camion si ribalta sulla A14 e prende fuoco

Tutto è accaduto in carreggiata Nord, intorno alle ore 10.30, all’altezza del chilometro 74. Successivamente all’impatto, l’autotreno, che stava trasportando del materiale ferroso, si è incendiato. Il conducente del mezzo è fortunatamente riuscito a uscire dall’abitacolo salvandosi prima che le fiamme avvolgessero il camion dov’era a bordo. Rapido l’intervento sul posto dei vigili del fuoco del comando provinciale di Forlì-Cesena, arrivati insieme ai soccorsi meccanici, alle pattuglie della sottosezione della polizia stradale di Forlì e al personale della Direzione di Tronco di Bologna di Autostrade per l’Italia. Importanti i disagi per gli automobilisti di passaggio in zona, dove si è venuta a creare una coda di ben quattro chilometri in direzione Bologna. Lo stesso è accaduto verso Ancona. Gli automobilisti in direzione Bologna, subito dopo l’uscita a Forlì, sono stati invitati a percorrere la viabilità ordinaria per poi rientrare in autostrada a Faenza.

Unioncamere, crescono le imprese nel secondo trimestre 2023: 15.400 in più

Lieve ripresa della vitalità del sistema imprenditoriale italiano nel trimestre estivo del 2023. Tra luglio e settembre il Registro delle imprese delle Camere di Commercio – sulla base di Movimprese, l’analisi trimestrale condotta da Unioncamere e InfoCamere – ha rilevato un saldo attivo di 15.407 attività economiche (+0,26 per cento rispetto alla fine di giugno), come differenza tra 59.236 nuove iscrizioni e 43.8299 cessazioni di attività.

Ai primi posti per tasso crescita ci sono Lazio e Lombardia

In termini assoluti, il risultato del trimestre riflette una vitalità contenuta del sistema imprenditoriale: il saldo si colloca al di sotto della media degli ultimi dieci anni e i due flussi di aperture e chiusure si segnalano tra i meno brillanti del periodo. Il segno positivo contraddistingue tutte le regioni e tutte le macro-aree del Paese, con il Lazio in evidenza per tasso di crescita sul trimestre precedente (+0,44 per cento) grazie alla spinta di Roma (+0,5 per cento). In termini assoluti, tuttavia, l’espansione maggiore della base imprenditoriale ha riguardato la Lombardia (+3.334 imprese pari a un tasso di crescita dello 0,35 per cento), dove Milano realizza una performance (+0,49 per cento) in linea con quella della capitale del Paese.

Report: «Berlusconi condizionato da Fascina nelle relazioni politiche»

La trasmissione di Sigfrido Ranucci torna a scuotere gli animi della maggioranza di governo. Nella puntata di Report andata in onda domenica 22 ottobre su Rai 3 si è parlato infatti di Silvio Berlusconi, dall’eredità al bilancio in rosso di Forza Italia fino al ruolo di Marta Fascina e al rapporto tra il Cavaliere e Vittorio Mangano. Gli azzurri hanno definito «vergognoso» il lavoro del conduttore e invocato la convocazione dei vertici di viale Mazzini in commissione di Vigilanza Rai.

L’influenza di Marta Fascina sulla caduta del governo Draghi

Tra le rivelazioni andate in onda, Report ha ricostruito la presunta influenza politica esercitata dall’ultima compagna dell’ex premier morto a giugno, Marta Fascina. «La figura di Marta, nel 2020, diventa di colpo imponente. Soprattutto in politica. La compagna partecipa a tutti gli incontri di Berlusconi e passa ogni ora del giorno a condizionarlo nelle relazioni con gli altri», ha detto nell’intervista la fonte anonima «vicinissima», sostiene Report, a Forza Italia. Fascina, eletta deputata nel 2018 e rieletta nel 2022, sarebbe stata la prima a sostenere la candidatura al Quirinale di Berlusconi, nonché a influenzare la decisione di Forza Italia di far cadere prematuramente il governo Draghi nella convinzione che fosse possibile un ritorno del Cavaliere a Palazzo Chigi. «Nessuna strategia, sfizi di una donna convinta che Berlusconi sarebbe diventato di nuovo presidente del Consiglio», ha detto la fonte nell’intervista, che in seguito le ha anche attribuito «posizioni pro Putin» che avrebbero spinto l’allora leader azzurro a scontrarsi con Meloni per il suo sostegno a Zelensky. Tutto attraverso un progressivo filtro agli incontri e alle telefonate del Cavaliere. Secondo Report, Berlusconi avrebbe poi cambiato posizione grazie al tanto vociferato patto di “reciproca convenienza” tra Giorgia Meloni e Marina Berlusconi. In cambio del ritiro del governo come parte civile nei processi escort e Ruby ter, la figlia del Cav avrebbe assicurato alla premier posizioni più morbide sull’Ucraina. Una ricostruzione che Palazzo Chigi smentisce come «fantasiosa».

Il tesoriere di FI: «Mangano ad Arcore per proteggere i figli di Berlusconi»

Il programma di Ranucci ha poi indagato il rapporto tra Silvio Berlusconi e Vittorio Mangano con un’intervista al tesoriere del partito, Alfredo Messina, che ha rivelato come l’arrivo in casa Berlusconi dello “stalliere di Arcore” legato a Cosa Nostra fosse funzionale a protegge la famiglia dell’ex premier: «Lei ricorda quel periodo quando venivano rapite persone? C’era il timore che rapissero anche i figli di Berlusconi. E allora credo che non fosse stata di Berlusconi l’idea di Mangano, ma fosse stata di Marcello Dell’Utri, che lo conosceva per altri motivi, a proporre se si metteva una tutela particolare per evitare di rapire qualche ragazzo», ha dichiarato Messina, ammettendo quello che è stato sempre negato dai legali di Dell’Utri e dallo stesso ex senatore nelle aule dei tribunali.

Insorge Forza Italia: «La Rai risponda in commissione Vigilanza»

Fonti del Fatto quotidiano hanno riferito che i vertici di Forza Italia avrebbero cercato di impedire la messa in onda del servizio a causa delle elezioni suppletive a Monza in corso nelle stesse. Il partito è insorto subito dopo la messa in onda del servizio: «Report e Ranucci sono una sorta di “movimento politico” che agisce, finanziato dai cittadini con i soldi Rai, per colpire gli avversari. La cosa non ci meraviglia, ma ci indigna. E ci chiediamo come mai venga tollerata questa condotta», ha tuonato Maurizio Gasparri. Si sostiene che proprio quest’ultimo abbia cercato di impedire la trasmissione del servizio, ma i vertici Rai avrebbero respinto la richiesta. L’amministratore delegato della Rai, Roberto Sergio, sempre secondo il Fatto, avrebbe risposto che i 700 mila elettori della Brianza rappresentano un numero troppo esiguo per sollevare questioni di par condicio elettorali sulle reti televisive nazionali. La deputata azzurra Rita Dalla Chiesa ha definito il metodo di Report «vigliacco» e del quale «la Rai dovrà rispondere in commissione Vigilanza», della quale la deputata è componente.

Campi Flegrei, abbattuto il torrino dell’ex stabilimento Sofer

È stato abbattuto a Pozzuoli il torrino dell’ex stabilimento Sofer. Una demolizione decisa per motivi di sicurezza per evitare rischi di crolli per effetto delle ripetute scosse di terremoto nella zona dei Campi Flegrei. Ad assistere alla scena, dall’alto di via Campi Flegrei, molti residenti.

La demolizione con le microcariche esplosive

La demolizione è stata effettuata attraverso l’utilizzo di microcariche esplosive seguendo un piano operativo condiviso in prefettura, con i cittadini che erano stati avvisati per tempo. L’abbattimento ha provocato un forte rumore e la procedura che è stata effettuata in massima sicurezza. Alcune strade, come via Annecchino ad Arco Felice e altre vicine erano state interdette al traffico, mentre la circolazione ferroviaria era stata interrotta sulla linea della Cumana che attraversa la zona.

Il torrino dell'ex stabilimento Sofer prima della demolizione
Il torrino dell’ex stabilimento Sofer prima della demolizione (X).

Chiuse le scuole della zona ed evacuati temporaneamente i residenti di alcuni fabbricati, che hanno hanno dovuto lasciare le finestre chiuse come le relative persiane e tapparelle e chiudere tutte le utenze (acqua, gas, energia elettrica). Per coloro che ne avessero avuto bisogno era stata allestita un’apposita area di riparo raggiungibile con un servizio navetta dell’Eav, l’holding dei trasporti che gestisce anche la vicina ferrovia Cumana. Nello specifico si trattava di una tensostruttura con ambulanze e servizi di assistenza delle persone disabili, anziane o con particolari esigenze fisiche.

Allarme bomba al secondo canale pubblico tedesco

Il secondo canale pubblico tedesco, la Zdf, ha dovuto evacuare diversi edifici della propria sede centrale a Magonza a causa di un allarme bomba, facendo uscire «un totale di 600 dipendenti». L’emergenza è rientrata dopo un paio d’ore, poco dopo le 10. Lo riferiscono vari media tra cui il sito dell’Allgemeine Zeitung, un quotidiano regionale della stessa Magonza. La minaccia è stata ricevuta dall’emittente «verso le 08.20» di lunedì 23 ottobre 2023 e il via libera al rientro dei dipendenti è stato dato «poco dopo le 10». Polizia e artificieri «hanno perlustrato gli edifici con i cani anti-bomba e non hanno trovato oggetti sospetti». Secondo la Zdf non ci sono stati contraccolpi sulla programmazione.

Andrea Giambruno segnalato al consiglio disciplinare dell’ordine dei giornalisti

Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia ha segnalato Andrea Giambruno al proprio Consiglio di disciplina territoriale in relazione ai fuorionda del programma satirico Striscia la Notizia. A comunicarlo è stato lo stesso Odg lombardo sul suo sito web, specificando che «prenderà una decisione in merito nell’ambito della sua autonomia disciplinare». Secondo quanto riferisce La Repubblica, l’indagine disciplinare legata all’ipotetica violazione delle norme deontologiche da parte di Giambruno partirà in tempi relativamente brevi. L’ex compagno della premier Meloni, 42 anni e nato a Milano, è diventato giornalista pubblicista nel 2014 e ha iniziato la sua carriera nelle televisioni locali, passando successivamente a Mediaset.

Siccità in alta quota, sui Sibillini il Lago di Pilato a secco

Il lago di Pilato, nel cuore del Parco nazionale dei Monti Sibillini in territorio di Montemonaco (Ascoli Piceno), è completamente asciutto malgrado sia la fine del mese di ottobre e quindi pieno autunno.

Dopo il terremoto del 2016 la siccità è più frequente

La testimonianza diretta è giunta dalle foto scattate domenica 22 ottobre e date all’ANSA da Sandro Bartoccetti di Fabriano (Ancona), appassionato di montagna, da 25 anni socio del Club alpino italiano e in passato volontario del Soccorso alpino. «Non è la prima volta che in questo periodo il lago è completamente asciutto, un fenomeno del genere lo avevo immortalato già il primo novembre del 1993, esattamente 30 anni fa. Ciclicamente si verificano queste situazioni di siccità ad alta quota anche se c’è da dire che dopo il terremoto del 2016 sono più frequenti, il sisma ha deviato e quindi fatto prosciugare proprio delle falde sulle cime dell’Appennino», ha raccontato.

Nessun pericolo per l’esistenza del chirocefalo

Il lago di Pilato, che ha una particolare forma ad occhiale, si trova a 1.941 metri di altitudine, sotto il Monte Vettore, ed è da sempre l’habitat naturale del chirocefalo marchesoni, un gamberetto preistorico che vive proprio in queste acque. Bartocetti ha spiegato: «Nonostante oggi il lago sia asciutto, l’esistenza del chirocefalo non viene messa in pericolo, le uova restano in profondità sotto i sassi e si schiuderanno quando tornerà l’acqua». Così, infatti, è stato nelle altre volte in cui il bacino montano si è prosciugato, in particolare durante la stagione estiva. Di certo, però, Bartoccetti, non si attendeva di trovarlo asciutto a fine ottobre: «Assieme a degli amici siamo saliti dalla valle di San Lorenzo e poi attraverso Forca Viola siamo arrivati al lago, qui l’amara sorpresa».

È morta Elaine Devry, attrice di Atomicofollia e Perry Mason

Elaine Devry, attrice americana nota per aver recitato in Atomicofollia e Una guida per l’uomo sposato, è morta all’età di 93 anni. La star californiana si è spenta il 20 settembre scorso nella sua casa di Gran Pass, nell’Oregon, dove viveva dopo aver lasciato il cinema. Ad annunciarlo, come hanno confermato Deadline e Hollwood Reporter, il servizio di pompe funebri della sua città sul sito web ufficiale. In carriera ha preso parte a una dozzina di film e serie tivù, di cui una condotta dal futuro presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, prima di ritirarsi dalla recitazione già negli Anni 70. Quarta delle otto mogli del comico premio Oscar Mickey Rooney, grazie a cui ottenne il primo ruolo in una produzione di Hollywood, in gioventù aveva lavorato anche come modella.

Elaine Devry, gli inizi come modella e il debutto al cinema

All’anagrafe Thelma Elaine Mahnken, nacque il 10 gennaio 1930 a Compton, in California. Ancora 15enne, durante gli studi al College della sua città, lavorò come modella posando per diversi fotografi. Si traferì poi nel Montana, a Buttle, dove appena 18enne nel 1948 sposò la sua prima fiamma del liceo Dan Ducich, un giovane talento del basket. Le nozze durarono appena quattro anni, dato che divorziarono nel 1952, poco dopo che l’uomo venne arrestato per rapina a mano armata. L’Hollywood Reporter ha ricordato come Dan Ducich si sia poi suicidato nel 1954 con un colpo di pistola a soli 28 anni, in una stanza d’albergo. Intanto Elaine Devry era tornata in California, dove incontrò la star della commedia di Hollywood Mickey Rooney. I due si innamorarono subito e si sposarono nel 1954.

Elaine Devry ha recitato anche in una serie condotta da Ronald Raegan. Si ritirò negli Anni 70, salvo tornare un'ultima volta nel 1999.
Elaine Devry nel film Una guida per l’uomo sposato (Screenshot YouTube).

Fu proprio Rooney a dare avvio alla carriera da attrice di Elaine Devry, trovandole una parte nel film The Atomic Kid, uscito in Italia come Atomicofollia, dove ha interpretato un’infermiera. Nello stesso anno recitò in un episodio di General Electric Theatre, serie antologica condotta da Ronald Reagan. Nel 1958 la coppia di separò, complice l’ennesimo flirt di Rooney, che nella sua vita si è sposato otto volte. Elaine Devry però proseguì recitando in Bambola cinese del 1958, Man-Trap del 1961 e soprattutto Una guida per l’uomo sposato, diretto da Gene Kelly. È poi apparsa in varie produzioni per la televisione, da Perry Mason a Death Valley Days e Family Affair prima di lasciare la recitazione negli Anni 70. È tornata un’ultima volta nel 1999, entrando nel cast di Heart to Heart.com. Nel 1975 aveva sposato l’attore Will White, incontrato 15 anni prima sul set di The Dick Powell Theatre.

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Controlli a confini, coda di camion a Fernetti

Non sono i frontalieri ma i camion il problema al valico di Fernetti nella mattinata del 23 ottobre. Una lunga coda si è formata per consentire i controlli alla frontiera, in ingresso in Italia. I veicoli vengono incanalati nel restringimento della carreggiata nell’ampio piazzale di Fernetti dove c’è il presidio delle forze di polizia. Qui solitamente le auto, soprattutto quelle con una sola persona a bordo, vengono lasciate passare, mentre i controlli sono concentrati su automezzi pesanti, autobus, furgoni.

Sale il numero di camion al terzo giorno di sospensione di Schengen

Si tratta del terzo giorno da quando è stato sospeso il Trattato di Schengen, ma è il primo feriale e il numero di camion in circolazione è decisamente più alto rispetto a domenica e a sabato. Più scorrevole è la circolazione all’altro importante valico, Rabuiese. Dopo qualche disagio verificatosi nell’ora di punta, intorno alle 7, progressivamente la situazione è andata migliorando e si registra soltanto qualche rallentamento. Analoga la situazione per il valico di Pesek a Basovizza, solitamente utilizzato dai transfrontalieri che provengono dalla Croazia.

Chi è Sven Knoll, leader del partito separatista Süd-Tiroler Freiheit

Alle elezioni provinciali in Alto Adige, un risultato che ha destato notevole interesse è stato ottenuto dal partito di destra a ispirazione separatista Süd-Tiroler Freiheit. Fondato nel 2007 dallo storico volto del secessionismo sudtirolese, Eva Klotz, ha ottenuto circa il 10,9 per cento dei voti, più che raddoppiando il risultato della scorsa tornata elettorale, e diventando il terzo partito più votato dopo la Svp (Südtiroler Volkspartei) e il Team K.

Nel 2022 il partito chiese a Meloni di «restituire l’Alto Adige all’Austria»

Il partito è guidato da Sven Knoll, ed è noto per promuovere l’autodeterminazione del popolo sudtirolese e la sua riunificazione al Tirolo austriaco. Nel corso degli anni, la Süd-Tiroler Freiheit ha spesso attirato l’attenzione con azioni provocatorie, come la recente controversia riguardante il sorvolo delle Frecce Tricolori a Bolzano, definito come «un’esibizione nazionalista che colorerebbe il cielo dell’Alto Adige con il tricolore italiano». Nel novembre del 2022, durante l’anniversario numero 102 dell’annessione dell’Alto Adige all’Italia, il partito aveva chiesto alla futura premier Giorgia Meloni  di «restituire l’Alto Adige all’Austria», in quanto «l’Italia non c’entra nulla con il Brennero».

La carriera politica di Sven Knoll

Il successo elettorale del partito è dovuto alla campagna elettorale del suo leader, Sven Knoll, erede di Eva Klotz. Nato a Bolzano il 6 giugno 1980, nel 2007 è stato uno dei fondatori della Süd-Tiroler Freiheit e dal 2008 è membro del consiglio provinciale e quindi del  Consiglio regionale del Trentino-Alto Adige. Dopo il deludente risultato del 2018, quando il partito ottenne solo il 5,1 per cento dei voti, Knoll (risultato comunque eletto) ha condotto una campagna elettorale caratterizzata da forti toni securitari, con un’enfasi sulla lotta all’immigrazione clandestina. Durante la campagna delle elezioni del 2023, il partito è stato accusato di xenofobia per un manifesto elettorale che raffigurava un uomo di colore con un coltello avvicinarsi a una donna, accompagnato dalla scritta (in tedesco): «Espellere gli stranieri criminali». Il manifesto è stato denunciato da diverse associazioni, tra cui l’Anpi, il Pd e il M5s, ma Knoll ha affermato che queste posizioni hanno attirato anche il voto di molti italiani. Knoll da anni si batte per la doppia cittadinanza – italiana e austriaca – per tutti gli altoatesini con antenati di cittadinanza austriaca fino al 1920 dovrebbero avere l’opportunità di ricevere la cittadinanza austriaca insieme alla cittadinanza italiana.

Allarme bomba al ministero dell’Economia: lasciata una valigetta all’ingresso

Un allarme bomba è stata diramato nella prima mattinata di lunedì 23 ottobre nella sede del ministero dell’Economia e delle Finanze, in via Venti settembre a Roma. Ad attirare l’attenzione è stata una valigetta sospetta lasciata davanti all’ingresso principale della struttura che però, dopo l’intervento degli artificieri, è stata ritenuta innocua. L’allarme è dunque rientrato, con la borsa che sarebbe stata semplicemente dimenticata da qualcuno in prossimità della sede istituzionale.

Yacht fantasma arenato a Fregene: era alla deriva da una settimana

È stato ribattezzato lo yacht fantasma, anche se ora il mistero sembra essersi risolto. Si tratta di un’imbarcazione che, nel pomeriggio di domenica 22 ottobre, intorno alle 15.30, si è arenata sul litorale laziale di Fregene tra lo stupore dei presenti. A bordo non c’era nessuno, uno due motori risultava acceso e mandava fumo nero, nella cabina in disordine abiti da uomo. A chiarire l’accaduto è stata la Capitaneria di porto che, dopo diversi riscontri, ha appurato che a bordo c’erano tre persone dirette verso Marsiglia che, però, a seguito di un’avaria, hanno dovuto abbandonare la nave e sono state soccorse da un traghetto.

Le tre persone a bordo soccorse da un traghetto ad Anzio

Così come in parte già accennato, lo yacht fantasma di Fregene era in navigazione con a bordo tre persone partite da Santa Marinella e dirette verso il porto di Marsiglia. Nel corso della navigazione, tuttavia, la barca ha avuto un’avaria, con i passeggeri che a circa 70 miglia al largo di Anzio sono stati soccorsi da un traghetto adibito al trasporto passeggeri, l’Excelsior. I tre sono stati fatti scendere, in perfette condizioni di salute, nel porto di Genova. Nel frattempo, però, lo yacht è stato lasciato alla deriva senza, arenandosi infine sulla spiaggia di Fregene.

Yacht fantasma di Fregene
Lo yacht fantasma di Fregene (Facebook).

La Capitaneria di porto, giunta a sulla spiaggia del litorale romano, ha effettuato tutte le opere di bonifica dello yacht per evitare inquinamento e ulteriori danni. Successivamente, grazie al controllo dei documenti lasciati a bordo dell’imbarcazione, ha potuto avviare i riscontri che, passo dopo passo, hanno portato a far emergere quanto fosse accaduto. La barca, uno yacht cabinato di 16 metri chiamato Carpe Diem, era stata lasciata alla deriva il 15 ottobre e, dunque, per ben una settimana ha vagato priva di equipaggio, senza che nessuno si preoccupasse di andarla a recuperare. Proprio su quest’ultimo elemento andranno fatti ulteriori approfondimenti.

Pitone reticolato catturato in India, il video diventa virale: «Aveva appena ingerito una grossa preda»

Stupore e paura in un villaggio dell’India, dove è stato recuperato un enorme pitone reticolato. Si tratta del serpente più lungo al mondo nonché il secondo più pesante dopo l‘anaconda verde e il pitone birmano.

Enorme pitone catturato in India: il video virale

Il momento della cattura del gigantesco animale è stato catturato in un video dove si può notare la difficoltà di spostamento del rettile proprio alla luce della sua imponente stazza. Le clip circolate sul web mostrano piuttosto chiaramente come il pitone presenti un corpo molto dilatato, un segno evidente di come poche ore prima avesse ingoiato una grossa preda. Questa specie è infatti nota per essere in grado di inghiottire animali anche di grosse dimensioni in virtù della capacità di espansione della bocca e di altre parti dell’organismo. L’animale, appartenente alla famiglia Pythonida, è piuttosto diffuso nell’Asia sudorientale e svolge un ruolo chiave nell’ecosistema locale.

Previsioni meteo, in arrivo piogge e venti tiepidi con raffiche fino a 80 km/h

Due perturbazioni in arrivo sull’Italia. Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it, ha comunicato che almeno fino all’ultimo weekend di ottobre il Paese sarà raggiunto da due perturbazioni con venti piuttosto sostenuti. Il tempo comincerà a peggiorare già da lunedì 23 ottobre quando si avvicinerà la prima perturbazione, la più forte. Previsto cielo coperto in Piemonte con qualche piovasco, ma nel pomeriggio il tempo peggiorerà via via più fortemente in Liguria e verso sera sono attese le piogge su tutto il Nord-Ovest. Sole altrove.

Prima perturbazione dal 24 ottobre, la seconda dal 26 ottobre 

Martedì 24 ottobre ci sarà una perturbazione al Nord ed entro sera anche sul Centro tirrenico, come Toscana e Lazio. Le precipitazioni potranno risultare anche abbondanti e sotto forma di nubifragio, specie in Liguria, Toscana, settori alpini e prealpini e sul Lazio. Si rinforzano i venti meridionali con raffiche fino a 70 km/h. Mercoledì 25 ottobre sarà piuttosto instabile, soprattutto su Triveneto e settore centro-meridionale e con venti tesi di Libeccio (raffiche fino a 80-90 km/h), mentre da giovedì 26 ottobre arriverà la seconda perturbazione. Dopo una prima parte del giorno piuttosto stabile, il tempo peggiorerà dalle Alpi verso le zone pianeggianti settentrionali e sulla Toscana. Questa perturbazione raggiungerà il Sud venerdì 27. Le temperature si comporteranno in base al tempo e al vento: con piogge e venti meridionali aumenteranno, altrimenti scenderanno. Nei primi giorni della settimana lo Scirocco sarà quasi prevalente, i valori massimi torneranno estivi anche con picchi di 30 gradi al Sud e sul versante adriatico centrale.

Le previsioni meteo in dettaglio

  • Lunedì 23. Al Nord: peggiora gradualmente al Nord-Ovest. Al Centro: in prevalenza soleggiato. Al Sud: soleggiato e caldo.
  • Martedì 24. Al Nord: maltempo. Al Centro: peggiora dalla Toscana verso Umbria e Lazio entro sera. Al Sud: nubi sparse, clima anche estivo.
  • Mercoledì 25. Al Nord: instabile sul Triveneto. Al Centro: spiccatamente instabile su Umbria, Toscana e Lazio. Al Sud: peggiora, soprattutto in Campania.

Attivisti di Ultima Generazione bloccano il traffico a Verona

A Verona cinque attivisti di Ultima Generazione hanno bloccato per una decina di minuti il traffico lungo la circonvallazione Oriani, intorno alle ore 8.00 di lunedì 23 ottobre. I manifestanti si sono incatenati tra di loro per poi srotolare uno striscione arancione con la scritta «Fondo riparazione».

Gli attivisti chiedono un fondo per riparare i danni causati da disastri naturali

Le forze dell’ordine, arrivate sul posto poco dopo l’inizio del blocco, hanno spostato gli ecologisti dalla carreggiata e li hanno portati in questura per gli accertamenti necessari. La campagna di Ultima Generazione punta a chiedere l’istituzione di un fondo preventivo di 20 miliardi di euro per riparare i danni causati da disastri naturali. Secondo gli attivisti, che solo pochi giorni prima avevano bloccato la A4 Torino-Milano, questi capitali dovrebbero essere prelevati da quelli che vengono definiti “sussidi ambientalmente dannosi”, dagli stipendi dei politici e dei manager delle industrie energivore partecipate dallo Stato, dalle spese militari e dagli extra-profitti delle compagnie petrolifere.

Elenoire Casalegno: «Sono stata assalita da uno sconosciuto in centro a Milano»

Elenoire Casalegno ha raccontato di essere stata vittima di una tentata aggressione in pieno centro a Milano. Con un video condiviso sui social, la conduttrice ha descritto la sua esperienza negativa rivolgendosi direttamente al sindaco Beppe Sala.

Elenoire Casalegno: «Io assalita da uno sconosciuto in centro a Milano»

«Questa mattina alle 11, in corso di Porta Nuova, nel cuore di Milano, sono stata inseguita e assalita da uno squilibrato. Per fortuna è intervenuto un uomo che ha iniziato ad urlargli contro. Io mi sono infilata in un negozio e poi mi sono fatta venire a prendere», ha dichiarato. A questo punto Elenoire ha aggiunto, con una nota di sdegno: «La priorità è la sicurezza dei cittadini, e questa città è diventata invivibile, c’è da aver paura». Pur essendo perfettamente consapevole che in una città grande come Milano le esigenze da soddisfare sono numerose, la presentatrice ed ex gieffina ha poi precisato: «Si parla di periferie. Ma quali periferie? A Milano c’è paura di andare in centro, di passeggiare in centro in pieno giorno. Non è possibile andare avanti così. La priorità è la sicurezza».

Sala sulla sicurezza a Milano: «È un problema, ma c’è un tema di percezione della realtà»

Dopo aver ricevuto diverse segnalazioni e lamentele, il primo cittadino meneghino si era così espresso nelle settimane precedenti, come riporta Mi Tomorrow: «Ogni cosa che succede a Milano è enfatizzata all’ennesima potenza, ciò nonostante c’è da lavorare. Ormai non credo che sia un tema di percezione della realtà, la sicurezza è un problema, bisogna e continueremo a lavorare».

James Bond, il nuovo film è ancora lontano: «Ci vorrà tempo»

Per il nuovo film di James Bond bisognerà attendere. Lo ha rivelato, in un’intervista esclusiva al Guardian, la produttrice statunitense Barbara Broccoli, che ha preso le redini della saga con Goldeneye nel 1995. «C’è ancora una lunga strada da percorrere», ha spiegato, anticipando tempi lunghi prima di conoscere novità sul prossimo capitolo dell’agente segreto di Sua Maestà. Dopo l’addio di Daniel Craig, che ha lasciato i panni di 007 con No Time to Die del 2021, è in progetto una «reinvenzione del personaggio», che racconterà l’era contemporanea. «Ogni Bond ci occupa per tre o quattro anni», ha proseguito la produttrice al quotidiano britannico, che ha poi puntualizzato come la saga non approderà mai direttamente in streaming. «Il nostro obiettivo è realizzare lungometraggi per il cinema, non abbiamo mai voluto fare televisione».

Barbara Broccoli, produttrice della saga di James Bond, ha parlato del nuovo film. Alcuni rumors anticipano Christopher Nolan alla regia.
Barbara Broccoli, storica produttrice di James Bond (Getty Images).

James Bond, l’addio di Daniel Craig e i rumors su Christopher Nolan

Broccoli, che dirige la saga su 007 con il fratellastro Michael G. Wilson dopo la morte del padre Albert, ha sottolineato come ogni James Bond ricalchi l’epoca in cui vive. È per questo fondamentale modernizzare e ricostruire il carattere e il comportamento del personaggio a ogni cambio di attore. «Con Goldeneye tutti mi dicevano che la Guerra fredda era ormai finita e il muro di Berlino caduto, quindi nessuno aveva bisogno di James Bond», ha raccontato al Guardian. «Si sbagliavano di grosso». Da allora infatti sono sbarcati altri tre capitoli con Pierce Brosnan e i cinque con Daniel Craig, capace di dare una nuova sfaccettatura all’agente segreto. «Ci ha permesso di scavare nella scena emotiva di 007», ha spiegato la produttrice. «I fan inoltre erano pronti per questo cambio di ritmo nella storia».

Prima di delineare i tratti del nuovo James Bond, tuttavia, il personaggio principale dei film è il villain. Dare un’identità all’antagonista è, secondo Barbara Broccoli, il punto di partenza ideale per tratteggiare la storia. «Di cosa ha paura il mondo?», ha spiegato la produttrice all’Hollywood Reporter. «Chi può essere il cattivo perfetto per combattere contro Bond? Sono le domande che ci poniamo quando ci sediamo a scrivere un nuovo progetto». La questione geopolitica si interseca sempre più con la sfera personale, impattando più o meno sulle relazioni sentimentali e sulla famiglia di 007. «Vogliamo considerare tutto quello che affronterà nel corso della sua missione». Sebbene la strada da percorrere sia ancora lunga, però, iniziano a circolare i primi rumors sul prossimo regista. Alcuni media Usa hanno infatti suggerito che Christopher Nolan, autore dell’acclamato Oppenheimer, avrebbe avuto contatti con Broccoli prima dello sciopero a Hollywood per dirigere due capitoli.

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Il nuovo 007 potrebbe essere Aaron Taylor-Johnson

In attesa di annunci ufficiali, sin dall’addio di Daniel Craig i media americani e britannici si interrogano su chi possa prenderne il testimone. L’ultima star a finire al centro dell’attenzione è stato Aaron Taylor-Johnson, noto per i suoi ruoli in Kick-Ass e Nowhere Boy nonché vincitore del Golden Globe per Animali notturni nel 2016. «Non spetta a me dire nulla in proposito», ha dichiarato ad agosto l’attore alla rivista People. «Come ho spiegato altre volte, voglio solo concentrarmi sul mio lavoro e trovare il giusto ritmo». Parole che, per gli insider, rafforzerebbero le voci di corridoio su un suo coinvolgimento. Già a maggio Taron Egerton, volto di Elton John nel biopic Rocketman, si era detto fuori dai giochi in quanto la produzione aveva già trovato il nuovo Bond. Insomma, non solo la morte, ma anche il cinema può attendere.

Barbara Broccoli, produttrice della saga di James Bond, ha parlato del nuovo film. Alcuni rumors anticipano Christopher Nolan alla regia.
Aaron Taylor-Johnson potrebbe essere il nuovo Bond (Getty Images).

Con la macchina investe l’ex in bici, arrestato

Dopo la fine della relazione, tenta di uccidere l’ex partner investendolo. I carabinieri del nucleo operativo della compagnia Poggioreale hanno arrestato un 21enne napoletano per tentato omicidio. Tutto è iniziato alle 11 di domenica 22 ottobre: un 24enne, mentre percorreva via Argine a bordo di una bici elettrica, è stato tamponato e scaraventato a terra da un’auto che è poi fuggita.

Giovane investito dimesso con 10 giorni di prognosi

Le indagini dei carabinieri hanno permesso di ricostruire i fatti. La vittima, dopo una relazione durata due anni, aveva lasciato il 21enne. Le indagini dei militari lo hanno rintracciato nella sua abitazione in provincia di Napoli, dove è stata anche trovata e sequestrata l’auto con la quale avrebbe investito l’ex compagno. Il giovane investito – trasferito all’Ospedale del Mare – è stato dimesso con 10 giorni di prognosi. L’arrestato è stato portato in carcere in attesa di giudizio.

La mano che ha colpito Giambruno e il futuro a Mediaset

Riportano autorevoli giornali che Andrea Giambruno ha detto a chi è riuscito a contattarlo – qualcuno lo ha addirittura fotografato al centro commerciale di Orio al Serio, e un giorno bisognerà sviscerare l’attrazione della destra verso queste bengodi degli acquisti – di sentirsi sotto a un treno. Comprensibile. Il problema però è capire chi ce lo ha messo, cosa sempre meno chiara col passare dei giorni seguiti al missile dei fuorionda.

Meloni accredita la tesi del sabotaggio, senza indicare i mandanti

Per ora sappiamo che Mediaset si chiama fuori dando la colpa a «quel rompicoglioni» di Antonio Ricci. Il quale gongola e da volpe qual è cavalca fieramente la tesi della sua indipendenza, tale da non dover mai rispondere al padrone delle scelte che fa. Dall’altra parte Giorgia Meloni, che senza indicare i mandanti accredita la tesi del sabotaggio: Forza Italia, frazioni del partito che sfuggono al controllo del suo debolissimo segretario, vendetta postuma della famiglia Berlusconi dopo l’umiliante solitudine in cui è stato lasciato il fondatore nei giorni che precedettero l’elezione di Ignazio La Russa alla presidenza del Senato (ricordate il pizzino in favore di telecamere dove il Cav aveva lapidariamente annotato degli aggettivi non proprio benevoli verso la leader di Fratelli d’Italia?), i poteri forti, Soros (metterlo non si sbaglia mai), la Spectre. Di chi sarà stata la mano che ha agevolato quel micidiale uno-due di Striscia la notizia?

La mano che ha colpito Giambruno e il futuro a Mediaset
Giorgia Meloni e Andrea Giambruno (Imagoeconomica).

Il ragazzotto di Lele Mora che doveva finire in prima serata

E qui si torna a Giambruno, e alla sua resistibile ascesa. Silvio Berlusconi, sempre quando nei rapporti con Giorgia volavano stracci, lo aveva derubricato ad anonimo suo dipendente, uni dei 3 mila e passa che popolano il variegato universo di Mediaset. E in effetti erano anni che l’ex compagno della premier, via Lele Mora allora all’apice del suo splendore, frequentava gli studi di Cologno Monzese con vari ruoli, ma tutti di backstage: ragazzo tuttofare, autore, giornalista, buttadentro (è noto che conobbe Meloni strappandole di mano una banana che lei incautamente sbocconcellava mentre si era accesa la luce della diretta). Poi – caso vuole che Meloni nel frattempo fosse diventata presidente del Consiglio – il grande salto verso la conduzione a Diario del giorno, il talk di attualità pomeridiano di Rete4. Preludio, come accreditavano voci interne all’azienda, dell’approdo all’olimpo dei conduttori, ossia la prima serata.

Perché fu messo alla conduzione, anche se palesemente inadatto?

Domanda: perché un giornalista palesemente inadatto alla conduzione (non è un mestiere che si improvvisa, altrimenti tutti i giornalisti sarebbero bravi conduttori, ma così non è e poi si finisce nelle impietose parodie di Maurizio Crozza) viene lanciato alla guida di un programma? Eccesso di zelo da parte dei vertici del Biscione per ingraziarsi la premier o collaterale non scritto del patto che sancisce – ora qualcuno direbbe sanciva – l’alleanza di ferro tra Giorgia e gli eredi di Silvio? Ai posteri la sentenza. Per ora resta il povero Giambruno, grossolano e improvvido cazzaro fin che si vuole, dipendente in attesa di aziendale giudizio, per cui ci sentiamo di chiedere la mano leggera di Mediaset e il suo reinserimento nelle retrovie. In fondo è stato un vaso di coccio frantumato da un meccanismo più grande di lui.

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