Daily Archives: 23 Ottobre 2023

Firenze, 31enne investita e uccisa dalla suocera sotto gli occhi della figlia

Tragedia in un parcheggio del centro storico di Figline Valdarno, in provincia di Firenze. Una donna di 31 anni è stata investita e uccisa dalla suocera sotto gli occhi della figlioletta. Martina Breschi, 31 anni, era scesa per aprire il portabagagli quando l’auto guidata dalla suocera 66enne ha ingranato la retromarcia investendola mortalmente. La donna risiedeva nel comune di Castelfranco Piandiscò nella provincia di Arezzo ma, secondo quanto appreso, trascorreva lunghi periodi a Londra ed era tornata in Valdarno per trovare i parenti e, sembra, per partecipare a una cerimonia.

La donna travolta mentre riponeva le buste nel portabagagli dell’auto

I fatti sono avvenuti sabato 21 ottobre 2023. Breschi si era recata a fare acquisti con la suocera e la sua bimba di due anni dopo aver parcheggiato l’auto in via San Domenico, nei pressi dell’area pedonalizzata di piazza Serristori. Al termine dello shopping, la madre del marito si sarebbe messa al volante, mentre la nuora avrebbe aperto il bagagliaio per riporre i pacchetti comprati poco prima. Per cause non ancora accertate l’auto è partita in retromarcia e ha colpito in pieno la 31enne, che è caduta a terra ed è stata travolta. La giovane donna è morta sul posto nonostante i tentativi di rianimazione da parte dei soccorsi sanitari arrivati rapidamente sul luogo dell’incidente.

Ascolti tv del 22 ottobre, boom di Fazio con Che tempo che fa

Boom di Fabio Fazio con la seconda puntata di Che tempo che fa. Il programma in onda su Nove ha infatti registrato uno share fra l’11,26 nella prima parte, pari a 2,3 milioni di spettatori, e l’8,8 per cento nel Tavolo (1,2 milioni). L’esordio del 15 ottobre si era fermato invece al 10,5 per cento con poco più di 2 milioni di spettatori. L’episodio con ospite Patrick Zaki ha retto all’urto di una forte concorrenza, cui ha contribuito anche il big match di Serie A fra Milan e Juventus. Quanto alla vetta degli ascolti tv del 22 ottobre, secondo i dati Auditel, ha trionfato Cuori 2, la fiction in onda su Rai1, con il 17 per cento di share e oltre 3 milioni di spettatori. Il quiz Caduta Libera – I migliori su Canale 5 con Gerry Scotti ha raggiunto l’11 per cento e 1,6 milioni di persone collegate, piazzandosi terzo.

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Ascolti tv del 22 ottobre, in crescita Report, flop per Il Collegio

Quanto alle altre reti, da registrare il buon risultato di Report su Rai3 con 1,57 milioni di spettatori pari all’8,2 per cento, un punto in più rispetto alla serata del 15 ottobre. Flop invece per il reality show Il Collegio, che su Rai2 ha interessato appena 692 mila persone, fermandosi al 3,6 per cento e confermando una tendenza in calo nelle ultime settimane. Quanto alle reti Mediaset, su Rete 4 Diritto e Rovescio ha totalizzato il 5,5 per cento di share con una media di 787 mila spettatori, mentre su Italia 1 FBI: Most Wanted ha interessato 909 mila persone (5,3 per cento). Bene su Tv8 anche la replica del Gran Premio di Formula 1 di Austin, in Texas, trasmessa a partire dalle ore 22,20. La 50esima vittoria in carriera di Max Verstappen è stata vista da 756 mila spettatori, pari al 5,4 per cento di share.

Massimo Martino, chi è il marito di Tosca d’Aquino

Massimo Martino è il secondo marito dell’attrice e conduttrice televisiva Tosca D’Aquino. I due stanno insieme, in totale, da circa 20 anni. Martino è un produttore cinematografico e, abituato a lavorare dietro le quinte, è una persona molto riservata.

Massimo Martino: la carriera e il matrimonio con Tosca D’Aquino

È possibile che Massimo e Tosca si siano conosciuti proprio in ambito cinematografico, ma non si hanno ulteriori dettagli circa il loro incontro. La coppia, prima di sposarsi nel 2013, ha convissuto per circa 11 anni e alcuni anni prima, nel 2005, dalla loro unione era nato il secondogenito di lei, Francesco. I due si sono sposati in Campidoglio con amici vip e parenti. Tosca, durante un’intervista a Vanity Fair ha dichiarato a proposito del coniuge: «È un uomo nella misura mia, come dice Eduardo De Filippo. Attento alle piccole cose». Prima di legarsi a lui, era stata sposata con l’ingegnere Mauro Gabrielli da cui aveva avuto il figlio Edoardo.

In tempi brevi la decisione di Mediaset su Giambruno

È attesa quanto prima la decisione di Mediaset sul futuro di Andrea Giambruno, il giornalista e conduttore della rubrica Diario del giorno di Rete 4 che il 20 ottobre si è autosospeso per una settimana, in accordo con la direzione di testata, dopo la diffusione di alcuni fuorionda da parte di Striscia la notizia.

Si valutano le violazioni del Codice etico dell’azienda

L’azienda, a quanto riferisce l’Ansa, sta procedendo con gli accertamenti. Sotto la lente in particolare, le possibili violazioni del Codice etico, che all’articolo 8 recita che «il Gruppo Mediaset rifiuta ed esclude ogni forma di sfruttamento dei lavoratori, salvaguarda gli stessi da atti di violenza psicologica e contrasta qualsiasi atteggiamento o comportamento lesivo della persona e/o discriminatorio posto in essere in base a sesso, età, razza, lingua, nazionalità, religione, condizioni personali e sociali, orientamento sessuale, opinioni politiche e sindacali».

Sede Mediaset di Cologno Monzese
Sede Mediaset di Cologno Monzese (Imagoeconomica).

Lo stesso articolo precisa che i dipendenti di Cologno Monzese sono tenuti a «impegnarsi per prevenire il verificarsi di discriminazioni, atti e/o comportamenti lesivi della dignità della persona, contribuendo al raggiungimento di tale obiettivo anche attraverso relazioni interpersonali e contegni individuali rispettosi della sensibilità altrui». Inoltre il Gruppo «esige che nelle relazioni di lavoro non sia dato luogo a molestie o ad atteggiamenti comunque riconducibili a pratiche di mobbing o simili, che sono tutti, senza eccezione, proibiti».

La volta buona con Caterina Balivo: ospiti e anticipazioni del 23 ottobre 2023

Ricomincia un’altra settimana e dalle 14.00 alle 16.00 su Rai 1 ritorna La volta buona, il programma condotto da Caterina Balivo, i cui ospiti si raccontano oltre a svelare qual è stata la loro volta buona. Lunedì 23 ottobre 2023 saranno presenti in studio Tosca D’Aquino, Fabio Canino e Rosanna Banfi. Oltre alle loro storie ci sarà spazio anche per divertimento, giochi e il racconto di persone comuni.

Chi è Tosca D’Aquino

Comica e conduttrice televisiva, D’Aquino ha raggiunto la notorietà negli Anni 90 partecipando ai due film di Leonardo Pieraccioni I laureati (1995) e Il ciclone (1996), anche se nel 1989 si era fatta notare per il film Kinski Paganini di Klaus Kinski. Oltre al cinema l’attrice si è dedicata anche alla televisione lavorando in fiction come Il maresciallo Rocca (1996) o L’isola dei segreti – Korè, regia di Ricky Tognazzi (2009). Insieme a Giorgio Panariello ha co-condotto il programma tv Torno subito (2000-2004). È stata sposata per sette anni con l’ingegnere Mauro Gabrielli, dal quale ha avuto un figlio, Edoardo, nato nel 1999, dopodiché si è risposata con il produttore Massimo Martino nel 2013 e ha avuto il suo secondo figlio, Francesco, nato nel 2005.

Gli ospiti de La volta buona su Rai 1 del 23 ottobre 2023 sono: Tosca D'Aquino, Fabio Canino e Rosanna Banfi
Tosca D’Aquino, Fabio Canino e Rosanna Banfi.

Chi è Fabio Canino?

Attore, conduttore televisivo e radiofonico, Canino è noto per essere uno dei giurati del programma Ballando con le stelle (dal 2007). Ha iniziato la sua carriera a teatro e ancor prima come animatore in alcuni villaggi turistici. Il suo esordio in televisione è stato con il programma Macao (1996-1998), seguito da Le Iene (1998-2000) e dal programma comico Assolo, su La7 (2001). Sulle reti Mediaset il conduttore ha presentato Cronache marziane e Frankenstein. Negli stessi anni è stato impegnato anche alla conduzione di Star System su Radio Monte Carlo e di Hot Settanthot su Raisat Premium. Dichiaratamente omosessuale, è impegnato su temi di carattere LGBT e sociale ed è testimonial della campagna Giù le mani dai bambini. Essendo una persona molto riservata, non si sa se sia fidanzato o single.

Chi è Rosanna Banfi?

Attrice e figlia d’arte, Rosanna Banfi ha iniziato fin da subito a recitare accanto al padre Lino Banfi in famose fiction tv come Il vigile urbano (1989), Un medico in famiglia (1998-2009, 2013-2016), Angelo il custode (2001), Raccontami una storia (2004) e Il padre delle spose (2006). Ha anche recitato sul grande schermo in film come Grandi magazzini, regia di Castellano e Pipolo (1986), Saint Tropez – Saint Tropez, regia di Castellano e Pipolo (1992) e recentemente in Ameluk, regia di Mimmo Mancini (2015). Dal 1992 è sposata con l’attore Fabio Leoni e la coppia ha due figli, Pietro e Virginia.

Alle elezioni presidenziali in Argentina sarà ballottaggio tra Massa e Milei

In un ribaltamento delle primarie generali di agosto, lo spoglio delle schede delle elezioni presidenziali argentine ha restituito la sorpresa della vittoria del peronista progressista Sergio Massa col 36,5 per cento e l’anarco-capitalista di destra Javier Milei all’inseguimento col 30 per cento. Per essere eletto al primo turno serviva almeno il 45 per cento dei voti oppure il 40 per cento con dieci punti di vantaggio sul secondo: si rende così necessario il ballottaggio. Già fuori dai giochi per la Casa Rosada la conservatrice Patricia Bullrich, che si è fermata al 23,8 per cento.

Elezioni presidenziali in Argentina, sarà ballottaggio tra Sergio Massa e Javier Milei. Fuori dai giochi Patricia Bullrich.
Sergio Massa (Getty Images).

Bullrich spazza via l’ipotesi di intesa col peronismo

L’Argentina dovrà dunque attendere il ballottaggio del 19 novembre con la disputa tra il ministro dell’Economia uscente Massa, leader di Union por la patria, e il candidato anti-sistema Milei, a capo de La Libertad Avanza, per conoscere il suo nuovo presidente. Il primo è andato meglio rispetto a quanto lasciavano pensare i sondaggi, il secondo invece un po’ peggio. La battaglia per conquistare i voti degli avversari sconfitti è già iniziata: secondo gli analisti quelli di Bullrich (che era candidata per la coalizione Juntos por el cambio) potrebbero andare in larga parte a Milei. «Non ci congratuleremo con uno dei ministri del peggior governo che questo Paese abbia mai avuto», ha detto Bullrich spazzando via qualsiasi ipotesi di intesa col peronismo.

Elezioni presidenziali in Argentina, sarà ballottaggio tra Sergio Massa e Javier Milei. Fuori dai giochi Patricia Bullrich.
Javier Milei (Getty Images).

L’Argentina è nel suo momento più nero

La grande preoccupazione resta l’incertezza che regnerà ancora per un mese sui mercati, con nuove turbolenze e la volatilità dei cambi, in un Paese con l’economia a brandelli, in cui l’inflazione sfiora il 140 per cento e il tasso di povertà è già al 40 per cento. Massa, attuale – e discusso – ministro dell’Economia, ha promesso che non ci sarà una nuova svalutazione del peso a breve. Convinto di poter trascinare il Paese fuori dalla crisi grazie allo sviluppo del settore energetico e delle materie prime (come il litio), ha dichiarato: «Voglio assicurare che sarò un presidente che lavorerà per dare ai cittadini più ordine, più sicurezza, meno improvvisazione e regole chiare, e soprattutto che i nostri figli portino zaini con dentro libri e non un’arma». Con Massa sarebbe poi confermato l’ingresso nei Brics, cosa tutt’altro che scontata invece con Milei alla Casa Rosada. La ricetta per l’economia dell’anarco-capitalista, così si è definito, passa dalla chiusura della Banca centrale, dalla privatizzazione a tappeto e dalla dollarizzazione del Paese. «A novembre dovremo scegliere tra la continuità del modello che ha impoverito l’Argentina o farla finita con l’inflazione, l’insicurezza e tornare a vivere in libertà. Questo non può avvenire che con noi», ha detto nel discorso a commento del voto, rivolgendosi agli elettori di Bullrich.

Affluenza più bassa dal ritorno della democrazia

Nonostante votare alle presidenziali in Argentina sia obbligatorio (pena una multa), dei quasi 35,5 milioni di cittadini chiamati alle urne ha risposto all’appello il 77,6 per cento: si tratta dell’affluenza più bassa dal ritorno alla democrazia nel 1983 dopo la dittatura militare. Oltre che per le presidenziali, gli argentini hanno votato anche per il rinnovo di 130 dei 257 seggi della Camera dei Deputati e 24 dei 72 del Senato.

Attacco hacker all’Azienda ospedaliera di Verona

Dalle prime ore del mattino di lunedì 23 ottobre 2023, l’Azienda ospedaliera di Verona sta subendo un attacco hacker. Lo ha reso noto la Regione del Veneto. Le strutture informatiche regionali e i vertici sanitari regionali sono stati informati prontamente dal direttore generale, Callisto Bravi, e stanno seguendo direttamente la situazione collaborando con le strutture aziendali veronesi. Dalle prime informazioni, risulta immediatamente attivata la procedura per la messa in sicurezza dei dati, e regolari i backup. Al momento sono sospesi alcuni servizi forniti per via informatica. Sono bloccati il Centro Unico Prenotazioni e il sistema di ritiro dei referti. In una nota dell’ospedale si invita a «non presentarsi ai centri prelievi se non si è in possesso di prenotazione e di accedere al Pronto soccorso solo per emergenze. Momentaneamente sono chiuse le casse automatiche e gli sportelli per pagamenti e prenotazioni. I tecnici Aoui, da quando è scattato l’alert, sono al lavoro per il ripristino».

Manila convoca l’ambasciatore cinese dopo due scontri navali nelle acque contese

Le Filippine hanno convocato l’ambasciatore cinese per una protesta formale all’indomani delle due collisioni registrate domenica 23 ottobre tra navi battenti bandiera filippina e imbarcazioni di Pechino nelle acque contese del mar Cinese meridionale intorno alla Seconda secca di Thomas. Le imbarcazioni di Manila erano impegnate in una missione di rifornimento alle truppe delle Filippine.

Il ministero degli Esteri delle Filippine: «Azioni provocatorie e illegali»

«Stiamo sfruttando appieno tutti i processi diplomatici a nostra disposizione, inclusa la convocazione dell’ambasciatore cinese, cosa che abbiamo fatto questa mattina», ha detto la portavoce del ministero degli Esteri Teresita Daza, secondo i media locali. Le parti si sono lanciate accuse incrociate su azioni «provocatorie, irresponsabili, e illegali» che rischiano di consolidare un’impennata delle tensioni. In un post pubblicato su X, una task force dell’esercito filippino ha affermato che «le manovre pericolose di blocco della nave 5203 della Guardia costiera cinese hanno causato la collisione con la nave di rifornimento indigena commissionata dalle forze armate delle Filippine» a circa 25 chilometri da Seconda secca di Thomas. Da parte sua, il ministero degli Esteri cinese ha sostenuto che la «leggera collisione» è avvenuta dopo che la nave di rifornimento filippina ha ignorato «diversi avvertimenti e ha deliberatamente superato le forze dell’ordine in modo poco professionale e pericoloso».

PresaDiretta, stasera su Rai 3 l’economia della guerra

Stasera 23 ottobre 2023 alle 21.20 andrà in onda sul canale Rai 3 una nuova puntata di PresaDiretta. Durante il programma verrà intervistato Federico Fubini, vicedirettore del Corriere della Sera ed esperto di economia. Alla guida della trasmissione, come sempre, il conduttore Riccardo lacona, occupato ad analizzare l’attuale situazione politica ed economica nei contesti di guerra. Quali sono gli effetti del conflitto in Ucraina sull’economia del paese? Come sta reagendo la Russia alle sanzioni occidentali? E qual è il nuovo ordine mondiale che si sta delineando? La puntata sarà disponibile anche in streaming sulla piattaforma online RaiPlay.

PresaDiretta, le anticipazioni della puntata di stasera 23 ottobre 2023

La trasmissione vedrà i suoi inviati fare ritorno in Ucraina per indagare gli effetti, sulla situazione economica del paese, di un conflitto che sta minacciando il suo sistema produttivo, le industrie e la popolazione civile. In seguito l’attenzione si sposterà sulla Russia, dove gli inviati spiegheranno come il paese stia facendo fronte alle sanzioni imposte dall’Occidente. Quindi ci si sposterà in Sudafrica dove si è tenuto il Summit dei BRICS, un incontro tra Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, durante il quale sono state prese decisioni di portata globale, tra cui la prospettiva della fine dell’egemonia del dollaro e la possibilità di un nuovo ordine economico. Infine, uno sguardo ravvicinato alla situazione in Israele per raccogliere le opinioni degli israeliani sulle politiche di sicurezza dei Governi guidati da Netanyahu.

PresaDiretta puntata 23 ottobre: l’Economia della guerra. Conflitto in Ucraina, sanzioni per la Russia, attacco di Hamas con Riccardo Iacona
Riccardo Iacona presenta PresaDiretta (X).

PresaDiretta, gli ospiti della puntata di stasera 23 ottobre 2023 su Rai 3

Nel corso della puntata Riccardo Iacona ospiterà nel suo studio Federico Fubini, vicedirettore del Corriere della Sera ed esperto di economia e finanza, per valutare le conseguenze economiche dei presenti conflitti. Gli autori dei servizi che verranno mandati in onda sono Chiara Avesani, Francesca Nava, Antonella Bottini, Andrea Vignali, Raffaele Marco Della Monica, Alessandro Marcelli, Matteo Delbò, e Massimiliano Torchia.

Le mosse di Conte per sorpassare a sinistra il Pd di Schlein

La brutale guerra tra Israele e Hamas sta confermando un trend che, da più parti, nella sinistra radicale e extraparlamentare molti hanno da tempo notato: la convergenza tra le posizioni del mondo a sinistra del Partito democratico e il Movimento cinque stelle di Giuseppe Conte. Il quale sta provando a trasformarsi nel «punto di riferimento fortissimo dei progressisti» (Nicola Zingaretti dixit), facendolo diventare un punto chiave del suo progetto politico. Tra gli esponenti di diverse associazioni di sinistra radicale, dall’area fuoriuscita dal mondo del Partito comunista di Marco Rizzo fino ai gruppi culturali per il diritto alla casa, allo studio, passando per il Partito comunista italiano minoritario ma d’avanguardia nell’area, piace molto la posizione di Conte su Israele e Palestina basata sul sostegno alla soluzione dei due Stati, sul rifiuto dell’occidentalismo militante e sulla tutela dei diritti dei civili di entrambe le parti. Confermando un trend già inaugurato dal conflitto russo-ucraino.

Memorandum con la Cina e Reddito di cittadinanza, due “medaglie”

Conte è individuato come «il più equilibrato» dei leader italiani sulla politica estera, come Lettera43 ha potuto constatare conversando con diversi esponenti di gruppi a sinistra del Pd tra Milano, Roma e Torino. E soprattutto le sue posizioni, è questo il sentimento generale, suppliscono a una carenza di rappresentanza a cui un’area che dopo il 2008, ultimo di presenza di Rifondazione comunista in parlamento, ha avuto scarsissima presenza istituzionale. A Conte si perdona l’esordio “populista” nel governo M5s-Lega perché si sottolineano i suoi accenni aperturisti verso una visione del mondo diversa dall’Occidente. “L’avvocato del popolo” è al contempo ricordato come l’ex premier del memorandum con la Cina e come il “padre” del Reddito di cittadinanza.

La nuova vita di Conte che vuole sorpassare a sinistra il Pd di Schlein
Elly Schlein e Giuseppe Conte (Imagoeconomica).

Ambientalismo, pacifismo e welfare: qui vivono gli orfani del Pd

Il politologo Lorenzo Castellani indica nel «chiaro posizionamento di sinistra» della base del Movimento sulla politica estera una spiegazione del posizionamento di Conte; il collega Paolo Mossetti, invece, ha espanso al tema delle posizioni sociali interne la ricerca del consenso di Conte in un’area ritenuta orfana del Pd indicando in ambientalismo, pacifismo e welfare le tre frecce all’arco del Movimento. Le quali hanno prodotto una prospettiva chiara: sottrarre parte dell’elettorato alla deriva “rossobruna che molte figure, come Rizzo, incarnano: «Pur con enormi contraddizioni, paradossalmente una risposta “organica” alla società del controllo sociale e del “vincolo esterno” viene dalla galassia sovranista. Sotto forma di un’alleanza tra estrema destra ed estrema sinistra che sposa proprio le definizioni “demonizzanti” che gli erano state attribuite dai giornalisti».

Lanciata la sfida ai dem sull’interventismo in politica estera

In sostanza, il Movimento 5 stelle sposa una visione socialdemocratica con venature populiste che mira a distanziarsi dal Pd laddove c’è il rischio di essere accusati d’incoerenza (come la “terza via” sui migranti perorata da Conte che resta, comunque, cofirmatario dei Decreti sicurezza) con l’esperienza di governo. Ma altrove costruisce, pian piano, l’obiettivo di fare da punto di riferimento ai mondi della sinistra in cerca di rappresentanza. L’area radicale è una, e già alle comunali a Brescia e alle provinciali in Trentino si è sperimentata un’alleanza organica tra gli ex grillini e questo mondo. A settembre 2022, su Twitter la sinistra più anti-sistema colpì duramente Unione popolare e Rifondazione comunista per essersi presentati nel collegio uninominale di Caserta impedendo coi loro voti l’elezione alla Camera in quota M5s di Daniele Della Valle, blogger de L’Antidiplomatico e tra i più attivi commentatori anti-guerra della galassia pacifista. Alle Europee 2024 posizioni di questo tipo potranno essere ripescate per una sfida, tutta a sinistra, col Pd che Conte ha già lanciato sul tema dell’interventismo in politica estera.

La nuova vita di Conte che vuole sorpassare a sinistra il Pd di Schlein
Giuseppe Conte e la battaglia sul salario minimo (Imagoeconomica).

Tarquinio per corteggiare l’area del cattolicesimo progressista

L’ambientalismo a cinque stelle può essere un altro volano, da tempo utilizzato, per un convincimento dell’elettorato storico di un partito che, pur dimezzatosi rispetto ai fasti del 2018, vuole restare sul podio dei maggiori a livello nazionale. E molti movimenti dei pentastellati mirano a catalizzare un voto appartenente a un’altra area spesso battuta dal mondo dem: quello del cattolicesimo progressista. Conte non ha fatto mistero di sposare appieno le visioni di politica economica, sociale e diplomatica di papa Francesco, ha incassato il sostegno di Acli e Sant’Egidio alla difesa del reddito di cittadinanza durante il processo di abrogazione disposto dal governo Meloni e da tempo il Movimento mira a un colpo, politico e mediatico, per le Europee 2024: uno dei portabandiera dei pentastellati, si dice, potrebbe essere Marco Tarquinio, pacifista e cattolico convinto, da pochi mesi uscito dalla direzione di Avvenire.

La nuova vita di Conte che vuole sorpassare a sinistra il Pd di Schlein
Marco Tarquinio (Imagoeconomica).

Escluso ogni ritorno alla fase di contestazione e lotta dura

In quest’ottica, Conte e i pentastellati mirano a abbandonare definitivamente l’identificazione con un elettorato “gassoso”, che pescava da ogni ambito. Gli anni del governo e il passaggio dall’alleanza con la Lega a quella col Pd, per poi chiudere il cerchio con l’arruolamento nel governo di Draghi e il suo siluramento sulle politiche sociali, l’inceneritore a Roma e la guerra in Ucraina rendono impossibile ogni ritorno alla fase di contestazione e lotta dura. Conte vuole fare opposizione scegliendo una posizione socialdemocratica e progressista per aggregare ambientalisti, radicali di sinistra e cattolici alla tradizionale roccaforte elettorale, più solida al Sud, del Movimento.

Schlein già costretta a inseguire, come sul salario minimo

Ma gli ostacoli da superare non sono pochi. Due in particolare sono cogenti: innanzitutto, la presenza di una classe dirigente compatta e coesa su questo progetto è tutta da testare, specie alla prova di un’amministrazione e di un governo che a livello locale e nazionale il Movimento non esercita nelle grandi e principali strutture. In secondo luogo, è finita l’epoca in cui il Movimento si poteva dire “né di destra né di sinistra” o poteva scegliere selettivamente le alleanze locali sulla base dell’opportunismo elettorale. Il grande nodo da sciogliere è quello del dualismo col Pd, a livello di basi, elettorato e corpi intermedi. E paradossalmente il partito più minacciato da un’esplicita definizione di sinistra del Movimento potrebbe essere proprio quello di Elly Schlein, Pungolata da Conte fin dall’inizio della sua segreteria e chiamata a inseguirlo sul suo terreno. Tanto da fare di una storica battaglia a cinque stelle, il salario minimo, il suo manifesto. Qualcosa che fuori dai dem in tanti hanno letto con attenzione, prendendo appunti. Per Conte l’obiettivo è l’aggancio o il sorpasso al Pd nel giugno 2024: di fronte a un elettorato ideologico, ben radicato nei valori e chiaro nelle premesse un passaggio necessario per conseguirlo è la definitiva rinuncia a ogni ambiguità strategica. Che potrebbe pagare nel consolidamento di una base sicuramente a sinistra di quella dem su molti temi chiave.

Elezioni in Alto Adige: cala la SVP e crolla la Lega, FdI primo partito italiano

In Alto Adige la giunta Kompatscher ter parte decisamente in salita. Le elezioni provinciali – che hanno segnato un calo dell’affluenza dal 64,05 per cento del 2018 al 58,39 – infatti hanno ribaltato posizioni di forza. Con 55,4 per cento delle sezioni scrutinate, la Svp esce decisamente indebolita dalle urne, calando rispetto al 2018 dal 38,8 al 32,9 per cento. Lo stesso vale anche per il partner di coalizione la Lega, che cinque anni fa fu il primo partito di lingua italiana con il 14 per cento e ora si ritrova al 4, sorpassata da Fdi e addirittura dal Pd.

Il segretario della Svp Philipp Achammer: «Abbiamo perso. Questo è fuori discussione»

«Abbiamo perso. Questo è fuori discussione», ha detto il segretario della Svp Philipp Achammer. «Abbiamo perso due consiglieri, mentre avevamo calcolato di perderne uno. In consiglio provinciale avremo 12 partiti, un numero impressionante. Siamo il partito più forte con 13 consiglieri ma garantire la stabilità sarà molto difficile. Formare una giunta sarà molto difficile. I cittadini evidentemente non hanno avvertito il pericolo di perdita di stabilità politica, ma l’esito elettorale va sempre accettato». Achammer ha precisato che sul suo futuro come segretario Svp deciderà il partito. Secondo il segretario la giunta ha pagato alcune decisioni sofferte prese durante la legislatura, come durante la pandemia. Anche il governatore Arno Kompatscher ha evidenziato la forte frammentazione in consiglio provinciale, «pure con posizioni estreme».  Nonostante il calo di consensi il presidente ha definito «più che soddisfacente» il fatto che oltre il 60 per cento degli elettori Svp gli abbia dato la preferenza. Il calo di rappresentanti italiani da otto a cinque è «un dato storico». Lo statuto prevede comunque la rappresentanza italiana in giunta. Kompatscher si è detto soddisfatto del risultato elettorale di Hubert Messner, l’ex primario e fratello di Reinhold a questo punto è l’assessore alla sanità in pectore.

FdI primo tra i partiti di lingua italiana

Il partito della premier Giorgia Meloni si guadagna, come detto, la prima posizione tra i partiti di lingua italiana con il 7,8 per cento, mentre nel 2018 si fermò al 2,3 per cento. Il Pd sostanzialmente tiene (scende dal 5,1 al 4,6 per cento). La Civica e la lista no vax Vita raggiungono il 3,4 e al 2,7 per cento, mentre crollano sotto l’1 per cento M5s (0,9), Forza Italia (0,8) e la lista Centro Destra dell’ex leghista Filippo Maturi (0,8). Sul versante tedesco si nota una polarizzazione del voto, tra forze di destra e quelle liberali. Alle spalle della Svp si conferma, nonostante è significativo calo, il Team K dell’ex grillino Paul Köllensperger (10,5 contro il 14,2 del 2018), mentre la Süd-Tiroler Freiheit fondata da Eva Klotz si piazza sul gradino più basso del podio più che raddoppiando il risultato della scorsa tornata elettorale (dal 4,6 al 9,3 per cento). Bene anche i Verdi che salgono dal 6,6 al 8,8. La vera sorpresa (annunciata per certi versi dal successo sui social) è quella dell’ex comandante degli Schützen Jürgen Wirth Anderlan, che – partendo dal nulla – ha raccolto il 5,3 per cento dei consensi con slogan anti-migranti e no vax. Anche la lista dell’ex assessore Svp Thomas Widmann entra in consiglio provinciale, ma si ferma al 3,5. Il direttivo della Volkspartei si riunisce lunedì per discutere il da farsi. Pesa il voto in linea con i sondaggi più pessimisti. Per quanto riguarda la nuova giunta, la Svp dovrà fare i conti con una Lega indebolita, mentre Fdi busserà con insistenza alla porta. Resta, infine, il rebus del partner tedesco, che per la prima volta sembra indispensabile.

 

Israele bombarda obiettivi a Gaza, Usa: «Rinviare attacco di terra per ostaggi»

Non si placano gli attacchi aerei contro decine di obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza. Al-Jazeera ha riferito che la notte di domenica 22 ottobre è  stata «la più sanguinosa» notte di bombardamenti su Gaza dal massiccio attacco di Hamas in Israele il 7 ottobre. I caccia israeliani hanno intensificato il livello e la portata dei raid, prendendo di mira diverse aree all’interno dell’enclave palestinese. Uno degli attacchi è avvenuto nel campo profughi di Jabalia, un’area densamente popolata dove vivono più di 120 mila palestinesi. Bombardate anche le vicinanze degli ospedali di Al Shifa e Al Quds. Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, sono almeno 400 i morti nelle ultime 24 ore, con attacchi alle case civili senza alcun preavviso. Nel frattempo, le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato che nelle ultime ore è stata effettuata un’altra ondata di bombardamenti che ha colpito una serie di siti Hezbollah nel sud del Libano, tra cui un «complesso militare» e un posto di osservazione. Le forze di difesa israeliane affermano che anche gli aerei militari hanno preso di mira «una cellula terroristica» lungo il confine e hanno distrutto gli armamenti posseduti dagli agenti.

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La notte peggiore di Gaza
Edifici distrutti a Gaza (Getty Images)

Usa a Israele: «Rinvio operazione terra per ostaggi»

La Casa Bianca «ha consigliato a Israele di ritardare un’invasione di terra di Gaza» in modo da guadagnare più tempo per i negoziati sul rilascio degli ostaggi. Lo scrive il New York Times, aggiungendo che un altro obiettivo degli Stati Uniti nel chiedere il rinvio è quello di consegnare altri aiuti ai palestinesi, cercare di capire come evitare un bagno di sangue dei civili e prepararsi agli attacchi delle milizie filo-iraniane contro obiettivi statunitensi. Il quotidiano – che ha sentito diverse fonti dell’amministrazione Biden- aggiunge che gli Stati Uniti continuano a sostenere l’ingresso israeliano nella Striscia di Gaza per smantellare Hamas.

Ministro Esteri Iran sente leader Hamas e Jihad: «La resistenza è con voi»

Il ministro degli Esteri iraniano Hosein Amirabdollahian ha avuto un colloquio telefonico con il leader di Hamas Ismail Haniyeh e con il numero uno della Jihad Islamica Ziad Nakhale. Lo scrive lo stesso Amirabdollahian in un tweet, affermando che «la resistenza è forte dalla parte della Palestina». Il capo della diplomazia iraniana aggiunge che «la struttura politica e della sicurezza del regime israeliano è crollata e la sua macchina da guerra funziona solo contro i civili».

Raid soldati Israele in Cisgiordania,14 arresti e 1 ferito

Almeno 14 persone sono state arrestate in raid dell’esercito israeliano a Ramallah e Nablus, in Cisgiordania, e una è rimasta ferita al petto da colpi d’arma da fuoco. Lo riferisce Al-Jazeera, precisando che i militari hanno preso d’assalto il campo profughi di Jalazoun, a nord di Ramallah.

Usa: «Americani che vogliono lasciare Libano partano ora»

Washington ha consigliato ai cittadini americani che desiderano lasciare il Libano di «partire ora, a causa dell’imprevedibile situazione della sicurezza». «Ci sono ancora voli commerciali disponibili, ma la capacità è ridotta. Si prega di verificare le opzioni di volo all’aeroporto internazionale di Beirut-Rafic Hariri», ha fatto sapere il dipartimento di Stato.

Israele: «Crimini guerra? Accusatori non sono democratici»

«I Paesi che accusano Israele di aver commesso crimini di guerra non sono democrazie». Lo ha affermato il portavoce internazionale delle forze armate dello Stato ebraico, Jonathan Conricus, in un’intervista con Abc Australia citata da Yedioth Ahronoth. Questi Paesi, ha aggiunto, «non sono nella posizione di dare lezioni a Israele, soprattutto sulle questioni umanitarie». Per Conricus, i manifestanti contro Israele «sono pieni di odio verso Israele sulla base di cose che non hanno nulla a che fare con ciò che sta accadendo a Gaza in questo momento».

Biden e alleati: “Israele si difenda ma protegga civili”

Il presidente americano Joe Biden ha discusso della guerra tra Israele e Hamas con i leader delle principali potenze occidentali, mentre le forze armate dello Stato ebraico intensificano gli attacchi contro Gaza.
Secondo quanto riferito dalla Casa Bianca, Biden ha parlato con i leader di Gran Bretagna, Canada, Francia, Germania e Italia – Rishi Sunak, Justin Trudeau, Emmanuel Macron, Olaf Scholz e Giorgia Meloni – i quali «hanno ribadito il loro sostegno a Israele e al suo diritto di difendersi dal terrorismo e hanno chiesto il rispetto del diritto internazionale umanitario, compresa la protezione dei civili». I leader hanno anche discusso dei propri cittadini intrappolati nel conflitto, «in particolare di coloro che desiderano lasciare Gaza».

Netanyahu: «Israele non fornirà aiuti umanitari a Gaza»

«Israele non fornirà alcun aiuto umanitario a Gaza e impedirà qualsiasi fornitura non controllata da parte di altri». Lo ha sottolineato l’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo che Washington ha annunciato un flusso continuo di aiuti a Gaza con il benestare delle autorità israeliane, scatenando le critiche dell’estrema destra israeliana.

L’andamento di Borsa italiana e spread di oggi 23 ottobre 2023

Dopo la chiusura in calo di venerdì 20 ottobre 2023, c’è grande attesa per l’apertura delle Borse europee. I listini sono chiamati alla risalita dopo i giorni difficili causati dall’incognita relativa alle tensioni in Medio Oriente. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi è scivolato a 203 punti base al termine della scorsa settimana.

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