Daily Archives: 2 Ottobre 2023

Gigi D’Alessio e la foto con il figlio del boss di Bari

A pubblicare il post sui social è stato lo stesso Tommy Parisi, cantante neomelodico e figlio quarantenne del boss di Japigia Savinuccio, da anni in carcere. Nella foto, Parisi e il cantante Gigi D’Alessio si abbracciano in posa, subito dopo il concerto dell’artista napoletano al Palaflorio di Bari.

Le reazioni e i commenti

Dopo la pubblicazione, sono numerosi i commenti e le reazioni degli utenti, da chi ha scritto «Gigi è il top» a «Tommy sei grande» fino a chi ha proposto una collaborazione tra i due. Da un sogno realizzato, come quello di Parisi di stare al fianco di D’Alessio, a chi si pone degli interrogativi. Il figlio del boss infatti è stato coinvolto in diverse inchieste e anche condannato per associazione mafiosa.

I trascorsi e le accuse

Non solo musica dunque per Parisi, al quale è stata inflitta, per le estorsioni ai cantieri edili di Japigia, la pena di otto anni di reclusione e l’interdizione perpetua dai pubblici uffici, rispetto alla quale spera di ottenere uno sconto in appello. Il figlio di Savinuccio inoltre, come riporta Repubblica, aveva precedentemente patteggiato un anno e dieci mesi con pena sospesa per le accuse relative alla gestione di sale slot illegali. Altro collegamento al suo nome, è stato quello con l’inchiesta che un anno fa aveva portato all’arresto della ex consigliera comunale di Bari, Francesca Ferri, anche se non è stato indagato. Tommy Parisi tuttavia afferma da tempo di essere lontano dagli ambienti della criminalità e di volersi dedicare esclusivamente alla sua carriera musicale.

Emanuele Filiberto insultato dai tifosi: «Lascio l’Aversa per dieci pseudo ultras»

Emanuele Filiberto lascerà il Real Aversa. L’amore tra l’erede di casa Savoia e la società campana è finito dopo pochi mesi. Ad annunciare l’addio è stato lo stesso Emanuele Filiberto, da tempo in rotta con la tifoseria che già dai primi tempi non l’ha accolto nel migliore dei modi. Il principe non ha gradito, ad esempio, gli striscioni filo borbonici esposti al suo arrivo, nella primavera scorsa. Poi la rottura definitiva, arrivata durante il match tra Aversa e Puteolana a causa di insulti che gli ultras hanno rivolto a lui e alla sua famiglia. Nel maggio scorso aveva denunciato il presunto avvelenamento della sua squadra prima del pesante ko contro il Ragusa.

Emanuele Filiberto insultato dai tifosi «Lascio l'Aversa per dieci pseudo ultras»
Emanuele Filiberto di Savoia (Imagoeconomica).

Real Aversa, l’addio di Emanuele Filiberto: «Colpa di dieci pseudo ultras»

Emanuele Filiberto ha annunciato, dopo la sconfitta della sua squadra, l’addio: «Oggi termina il nostro progetto calcistico ad Aversa, non avendo alcuna intenzione di avere a che fare con quei dieci pseudo ultras che oggi hanno dato sfogo a tutta la loro frustrazione, senza tener conto di non essere neanche in grado di formulare in italiano una frase di senso compiuto». L’erede dei Savoia non ha digerito gli insulti: «Quanto accaduto allo stadio Papa durante la sfida Aversa-Puteolana è qualcosa di inaudito, soprattutto alla luce dei sacrifici sostenuti l’anno scorso e che continuiamo a sostenere per mantenere il calcio ad Aversa».

Emanuele Filiberto: «Nuova proprietà entro il 30 novembre o squadra ritirata»

Il principe ha proseguito: «Avevamo chiarito che stavamo rivedendo tutto e che dal 10 ottobre saremmo ripartiti, anche in previsione dell’apertura del mercato di dicembre. Contestare andando nel personale, con frasi volgari ed ingiuriose, è inaccettabile e vergognoso». Poi uno sguardo al prossimo futuro: «Abbiamo deciso di consegnare il titolo di Eccellenza al sindaco che si impegnerà a trovare qualcuno che sia interessato a gestire la squadra, rilevandola gratuitamente. Nel frattempo garantiremo la gestione ordinaria fino al 30 novembre. Decorsa tale data, nel caso non si fosse palesato nessuno, ritireremo la squadra dal campionato». E intanto si giocherà a porte chiuse.

Assassinio a Venezia ancora al top degli incassi del weekend

Assassinio a Venezia, il thriller diretto e interpretato da Kenneth Branagh, con Kyle Allen, Camille Cottin e Riccardo Scamarcio, resta sul podio più alto della classifica degli incassi al botteghino del fine settimana del 30 settembre e 1 ottobre 2023. Il terzo film della serie di Poirot, firmata dal regista britannico venuto dal teatro, tiene salda la sua posizione con 932 mila euro, per un totale di oltre 6 milioni. E questo nonostante l’arrivo nelle sale dei cuccioli con i superpoteri della squadra di paw patrol, che ha invece sbaragliato i botteghini in Usa. In Italia il film di animazione Paw Patrol – Il super film si è piazzato al terzo posto con un box office di quasi 716 mila euro e 105.761 biglietti staccati, sotto all’altra new entry del fine settimana Talk to me, horror e opera prima come registi e sceneggiatori degli youtuber Danny e Michael Philippou. La loro pellicola ha totalizzato 737 mila euro.

Nella top ten anche le new entry Asteroid City e The Creator

Tra le new entry nella top ten, Asteroid City di Wes Anderson con Scarlett Johansson e Jason Schwartzman si è classificata al quarto posto con circa 518 mila euro di incassi. Subito sotto, al quinto posto, la pellicola post-apocalittica The Creator con un box office allo stesso livello (517 mila euro circa). Le nuove uscite hanno fatto scivolare Oppenheimer dal secondo al sesto posto in classifica, ma i nuovi incassi da poco meno di 500 mila euro hanno contribuito a far salire il totale delle sei settimane in cui è restato nelle sale a oltre 27 milioni di euro (secondo solo a Barbie ormai sopra quota 32 milioni). Le new entry hanno fatto scivolare in classifica anche Gran turismo – La storia di un sogno impossibile, dal terzo al settimo posto, e il film candidato all’Oscar Io capitano, che è sceso dal quinto all’ottavo posto con 387 mila euro di incassi nel weekend e un totale di poco meno di 2,5 milioni di euro. Anche la saga horror The Nun 2 è scalata dal quarto al nono posto in classifica ma, con nuovi 227 mila euro, porta il totale incassato nelle quattro settimane in sala a oltre 6,5 milioni di euro. Ultimo tra i primi dieci in classifica è la new entry The Palace, il film di Roman Polansky.

Piantedosi: «Ci sono le condizioni per impugnare la sentenza di Catania»

Da Imperia, dove si è tenuto il Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza sull’emergenza migranti, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi fa sapere che il governo ha intenzione di impugnare la sentenza di Catania, che non ha convalidato i trattenimenti di tre migranti in quanto le misure introdotte dall’esecutivo sarebbero incompatibili con le norme Ue: «Ci sono le condizioni. Dalla lettura dell’atto siamo convinti che abbiamo ragioni da sostenere». La decisione era stata già criticata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

Piantedosi: «Impugneremo la sentenza di Catania». Per Meloni «un pezzo di Italia fa tutto il possibile per favorire l’immigrazione illegale».
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (Imagoeconomica).

Piantedosi ha definito «ottimi» i rapporti con Parigi

«Realizzeremo un Cpr in Liguria, ma non sarà a Ventimiglia», ha affermato Piantedosi nel punto stampa, smentendo che nei piani ci sia la costruzione di una struttura in città e precisando che sono previste misure compensative per i luoghi particolarmente gravati dalla presenza di migranti irregolari, come ad esempio raccolte speciali di rifiuti. E proprio a Ventimiglia, vistata in mattinata, Piantedosi è stato contestato da alcune decine di abitanti. Parlando dei rapporti con la Francia, il ministro dell’Interno ha detto: «Sono ottimi. Non penso che tutelando i suoi confini voglia ledere gli interessi dell’Italia. Negli ultimi tempi ci troviamo sulla stessa posizione. Penso che prevenendo le partenze l’Europa possa tutelare meglio i suoi confini. E se ci fosse un’adeguata prevenzione delle partenze avremmo meno problemi a Ventimiglia».

Meloni si è detta «basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania»

«Perfino un pezzo di Italia fa tutto il possibile per favorire l’immigrazione illegale. E non parlo solo della sinistra ideologizzata e del circuito che ha i propri ricchi interessi nell’accoglienza», aveva scritto Meloni su Facebook, dicendosi «basita di fronte alla sentenza del giudice di Catania, che con motivazioni incredibili (“le caratteristiche fisiche del migrante, che i cercatori d’oro in Tunisia considerano favorevoli allo svolgimento della loro attività”) rimette in libertà un immigrato illegale, già destinatario di un provvedimento di espulsione, dichiarando unilateralmente la Tunisia Paese non sicuro e scagliandosi contro i provvedimenti di un governo democraticamente eletto». Dopo la sentenza del tribunale di Catania che ha dichiarato illegittimo il provvedimento del questore di Ragusa perché in contrasto con la normativa europea, il centro di trattenimento per rifugiati richiedenti asilo, appena aperto nell’area industriale Modica-Pozzallo, si è svuotato. All’interno della struttura, che può ospitare fino a 84 persone ed è attiguo al Cpr (vicino al limite della capienza), non è rimasto alcun migrante.

Fedez di nuovo in sala operatoria per un’emorragia

Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, domenica primo ottobre si è verificato un nuovo episodio di sanguinamento che ha costretto Fedez a tornare in sala operatoria per la sutura. Sarebbe stata poi necessaria una nuova trasfusione. Il rapper resta così ricoverato nel reparto di chirurgia al Fatebenefratelli di Milano, dove è arrivato giovedì 28 settembre a causa di due ulcere che gli avevano causato una emorragia interna. «Grazie a due trasfusioni di sangue ora sto molto meglio. Ringrazio il personale medico che mi ha letteralmente salvato la vita», aveva scritto su Instagram. Finito di nuovo sotto i ferri, Si allungano i tempi del completo recupero per Fedez. Con lui c’è sempre la moglie Chiara Ferragni, che ha lasciato di fretta e furia Parigi dove seguiva la settimana della moda.

Fastweb, Walter Renna nominato nuovo Ad

Walter Renna, designato già a marzo dal cda, è il nuovo amministratore delegato di Fastweb mentre Alberto Calcagno, dopo 23 anni, lascia il gruppo. «Il mio obiettivo è proseguire su questa strada (di sviluppo del fisso e del mobile, ndr) puntando sull’Intelligenza Artificiale e la sua progressiva integrazione all’interno dei processi e dei prodotti e servizi sviluppati per i nostri clienti senza dimenticare la sostenibilità ambientale, che continuerà a guidare ogni nostra decisione di business» ha dichiarato il nuovo ad.

Studi e carriera

Il nuovo ad Walter Renna, che manterrà ad interim il ruolo di Chief product officer che ricopre dal 2020, è stato anche Chief operating officer della società. In azienda dal 2008, Renna si è occupato di strategie, business plan e M&A contribuendo alla realizzazione di progetti strategici per la digitalizzazione del Paese, tra cui l’espansione della rete in fibra ottica. Nato nel 1982, dopo la laurea in Economia a Bologna e laurea Magistrale all’università Bocconi di Milano, Renna ha lavorato in KPMG advisory nel settore M&A occupandosi di diversi mercati quali Fashion and Luxury, Publishing e Automotive per primarie aziende del settore.

Premi Nobel, cos’è la regola del tre e perché bisogna eliminarla

Con la vittoria di Drew Weissman e Katalin Karikó nella Medicina, è iniziata la settimana dei Premi Nobel 2023. Fino al 9 ottobre infatti le menti più brillanti del pianeta otterranno un riconoscimento, il più ambito dagli scienziati, per essersi distinti in una particolare branca della ricerca. Istituiti dal chimico e imprenditore svedese Alfred Nobel, presentano un regolamento molto selettivo e, in alcuni punti, non del tutto esente da critiche e difetti. È il caso di una particolare direttiva, nota come “regola del tre”, secondo cui ogni ricerca deve presentare al massimo tre autori, pena l’esclusione. «È un vero grattacapo», ha spiegato alla Cnn Peter Brzezinski, segretario del comitato del Nobel per la Chimica. «Bisogna identificare un numero limitato di scienziati, altrimenti non possiamo proprio proporre lo studio all’Accademia». Una questione spinosa che, alla luce degli studi più recenti, sta diventando sempre più un problema da risolvere.

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Premi Nobel, come si identificano i tre scienziati da candidare

La regola del tre, come si legge sul sito ufficiale del Nobel, fa parte delle ultime volontà del fondatore scritte in un testamento. «In nessun caso, un premio può essere condiviso fra più di tre persone». Unica eccezione è il riconoscimento per la pace, che può essere assegnato a un’organizzazione. Sebbene non siano spiegate le ragioni di tale direttiva, alcuni scienziati hanno espresso perplessità circa il suo mantenimento in un’epoca in cui la collaborazione fra università e ricercatori è fondamentale per il raggiungimento di un obiettivo. «Già da tempo l’immagine di uno studioso che grida “Eureka!” è svanita», ha sottolineato il fisico britannico ed ex direttore della Royal Society Martin Rees. «Le scoperte possono anche essere frutto di più team».

Per volere del fondatore dei Premi Nobel, per ogni ricerca possono vincere solo tre scienziati. Una regola che ha causato spesso problemi.
Il busto di Alfred Nobel, fondatore dei Premi che portano il suo nome (Getty Images).

«Siamo di fronte a un ostacolo importante, in quanto la scienza è sempre in enorme trasformazione», ha proseguito il dottor David Pandlebury dell’Institute for Scientific Information del Clarivate, che identifica gli individui «degni del Nobel». Eppure, come ha spiegato alla Cnn, non ci sono piani per una modifica del regolamento. Nella storia dei premi, diverse occasioni hanno messo in risalto i difetti della regola del tre. Il caso più eclatante risale al 2017 con il Nobel per la Fisica. Vinsero Rainer Weiss, Barry Barish e Kip Thorne per la loro ricerca sulle onde gravitazionali. Eppure la scoperta era frutto di oltre mille articoli di altrettanti autori differenti. Un caso che si è riproposto nel 2022 per la Medicina, dove vinse Svante Paabo per i suoi studi sulla paleogenetica. Come decretare i tre più meritevoli? «Cerchiamo i contributi più importanti e le menzioni più numerose», ha concluso Brzezinski.

Per volere del fondatore dei Premi Nobel, per ogni ricerca possono vincere solo tre scienziati. Una regola che ha causato spesso problemi.
Rainer Weiss, Barry Barish e Kip Thorne, vincitori del Nobel per la Fisica nel 2017 (Getty Images).

Dalla Fisica alla Pace, il calendario delle assegnazioni

Gli annunci dei Premi Nobel 2023 proseguiranno fino a lunedì 9 ottobre. Dopo l’esordio con la Medicina o Fisiologia del 2 ottobre, martedì 3 toccherà alla Fisica, mentre il giorno seguente sarà il turno della Chimica. Il calendario proseguirà poi giovedì 5 ottobre con il riconoscimento per la Letteratura, mentre venerdì 6 si conoscerà il vincitore del Nobel per la Pace. Ultimo annuncio sarà il riconoscimento per l’Economia, per cui bisognerà attendere lunedì 9. Ogni assegnazione arriverà alle 11.45 ora italiana, corredata da un post sulle pagine social ufficiali.

Tajani incontra Zelensky e annuncia: «L’Italia lavora all’ottavo pacchetto di armi»

Antonio Tajani ha annunciato nuovi aiuti per l’Ucraina. Il vicepremier e ministro degli Esteri ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kyiv e ha dichiarato che l’Italia sta lavorando all’ottavo pacchetto di armi da inviare. Il titolare della Farnesina ha garantito il sostegno concreto dell’Italia nel percorso ucraino di adesione all’Ue anche attraverso il supporto di alcune istituzioni, per esempio tramite la Guardia di Finanza.

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Incontro Tajani-Zelensky «in spirito di speciale amicizia»

L’incontro tra il ministro degli Esteri italiano e il presidente ucraino è avvenuto a margine del Consiglio Esteri Ue a Kyiv. E secondo quanto si apprende, il confronto tra i due si sarebbe svolto «in uno spirito di grande e speciale amicizia reciproca tra i governi». Tajani ha confermato che l’Ucraina sarà la priorità dell’agenda italiana del G7. Mentre Zelensky si è rallegrato per la dichiarazione di oggi sul Patronato italiano per la ricostruzione di Odessa.

Tajani incontra Zelensky e annuncia «L'Italia lavora all'ottavo pacchetto di armi»
Antonio Tajani (Imagoeconomica).

Zelensky ringrazia l’Italia: «Aiuto concreto»

Il presidente ucraino ha ringraziato l’Italia per «l’aiuto concreto» dimostrato dall’inizio dell’invasione della Russia, nel febbraio 2022. Zelensky ha anche insignito il ministro degli Esteri dell’onorificenza dell’Ordine di Jaroslav il Saggio. Il riconoscimento viene assegnato dal governo ucraino per il ruolo svolto da quello italiano nel sostenere l’Ucraina. Da Kyiv spiegano che l’Ordine del Principe Jaroslav il Saggio viene conferito per i servizi resi allo Stato e al popolo ucraino e per il rafforzamento del prestigio internazionale dell’Ucraina.

Tajani incontra Zelensky e annuncia «L'Italia lavora all'ottavo pacchetto di armi»
Volodymyr Zelensky (Getty Images).

Otto curiosità sui Premi Nobel

Con l’assegnazione, il 2 ottobre, del Nobel per la Medicina all’ungherese Katalin Karikó e allo statunitense Drew Weissman per aver messo a punto il metodo dell’Rna usato per i vaccini contro il Covid, si è aperta la stagione dei premi più prestigiosi del mondo. Fino al 9 ottobre, i maggiori contributi in tutte le discipline scientifiche – tranne la matematica che Alfred Nobel detestava – saranno coronati da una medaglia e da un sostanzioso assegno di 10 milioni di corone svedesi, quasi 900 mila euro. Ecco alcune curiosità sui celebri riconoscimenti.

1. Perché non esiste un Nobel per la matematica

Come detto Nobel ‘snobbava’ la matematica perché più attratto alle applicazioni pratiche che alla teoria pura. Si narra però che dietro alla sua antipatia per i numeri, ci fosse ben altro. Pare che il chimico decise di escludere la matematica dalle discipline premiate dopo aver scoperto che la sua amante lo tradiva con un noto matematico svedese, Magnus Gustaf Mittag-Leffler, candidato numero uno a ricevere il primo riconoscimento. Un affronto che Nobel non avrebbe potuto sopportare.

2. Il non-Nobel per l’Economia

Quello assegnato agli economisti non è esattamente un premio Nobel. A creare il riconoscimento fu infatti la Banca centrale svedese (Sveriges Riksbank) nel 1968, in memoria di Alfred Nobel e in occasione del 300esimo anniversario della sua fondazione. Il primo premio in economia fu assegnato a Ragnar Frisch e Jan Tinbergen nel 1969. Tuttavia, viene assegnato dall’Accademia reale svedese delle scienze di Stoccolma secondo gli stessi principi dei premi Nobel e quindi l’economia rientra nelle discipline premiate. Questo nonostante le riserve dell’attivista Peter Nobel, pronipote del famoso chimico, secondo cui questo riconoscimento è solo «un colpo di pubbliche relazioni fra economisti per migliorare la loro reputazione».

Otto curiosità sui Premi Nobel
La cerimonia di consegna dei Nobel (Getty Images).

3. Un premio solo per i vivi (o quasi)

Dal 1974, gli statuti della Fondazione Nobel prevedono che un premio non possa essere assegnato postumo, a meno che la morte non avvenga dopo l’annuncio del nome del vincitore. Fino a quando la regola consuetudinaria non fu scritta nero su bianco, solo due personalità decedute, svedesi, furono premiate: il poeta Erik Axel Karlfeldt (Letteratura nel 1931) e il segretario generale dell’Onu Dag Hammarskjöld (Pace nel 1961). Nel 1948 non si fece eccezione nemmeno per Gandhi, morto nel gennaio dello stesso anno. Un altro vincitore che non ha mai avuto la possibilità di ricevere la famosa telefonata è stato il canadese Ralph Steinman che morì di tumore al pancreas nel 2011, tre giorni prima dell’assegnazione. La notizia della sua morte non arrivò in tempo all’Istituto Karolinska che gli conferì ugualmente il riconoscimento rendendolo vincitore del primo e unico premio postumo.

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4. Un premio al maschile

Dalla loro istituzione, quasi il 94 per cento dei premi Nobel è stato assegnato a uomini. E le cose nel tempo non sono granché cambiate: nell’ultimo decennio, le donne vincitrici sono state solo il 14 per cento del totale e soprattutto in ambiti come la Pace e la Letteratura. Nei campi delle scienze, come la fisica o anche l’economia, rappresentano solo il 2 per cento dei vincitori. Dati che rivelano il mancato riconoscimento del lavoro svolto dalle donne nella comunità scientifica.

5. Una medaglia da record

Ai vincitori non viene solo consegnato un assegno da 10 milioni di corone (circa 900 mila euro al cambio attuale) ma anche una medaglia d’oro a 18 carati. Il giornalista russo Dmitri Muratov, direttore di Novaja Gazeta e vincitore del Premio Nobel per la Pace 2021 assieme a Maria Ressa, è riuscito a moltiplicarne il valore a beneficio dei bambini ucraini. La sua medaglia da 196 grammi è stata venduta all’asta nel giugno 2022 per 103,5 milioni di dollari a un filantropo anonimo e il ricavato è stato devoluto a un programma dell’Unicef.

Otto curiosità sui Premi Nobel
Maria Ressa e Dmitri Moratov Nobel per la Pace nel 2022 (Getty Images).

6. Nobel lungimiranti

Quando si dice lungimiranza. Il fisico e chimico svedese Svante Arrhenius, vincitore del Premio per la Chimica nel 1903 per la sua “teoria elettrolitica della dissociazione”, alla fine del XIX secolo fu il primo a teorizzare che l’uso dei combustibili fossili – all’epoca, soprattutto del carbone – causava il riscaldamento globale. Secondo i suoi calcoli, un raddoppio della concentrazione di anidride carbonica avrebbe aumentato la temperatura del Pianeta di 5°C,  mentre oggi i modelli stimano un aumento che va dai 2,6 ai 3,9°C. Arrhenius, sottovalutando comprensibilmente la velocità del processo, prevedeva che il riscaldamento a causa delle attività umane ci avrebbe colpito tra 3 mila anni.

7. Un necrologio errato all’origine dei premi?

Il 12 aprile 1888, il fratello maggiore di Alfred Nobel, Ludvig, morì a Cannes, in Francia. Le Figaro confuse i due e diede la notizia dell’assassinio del chimico: «Un uomo che solo con grande difficoltà può essere spacciato per un benefattore dell’umanità è morto ieri a Cannes. È il signor Nobel, inventore della dinamite», scrisse il quotidiano. Molto probabilmente quel necrologio sbagliato fece scattare in Alfred Nobel la volontà di riscattarsi. Fatto sta che il 27 novembre 1895 firmò il suo terzo e ultimo testamento al club svedese-norvegese di Parigi, stabilendo le regole che ispirarono poi i premi Novel. Quando il testamento venne aperto, 11 anni dopo, causò molte polemiche, soprattutto da parte dei familiari che si videro sottratta gran parte dell’eredità. Furono necessari altri cinque anni per istituire il primo premio Nobel nel 1901.

Otto curiosità sui Premi Nobel
Alfred Bernhard Nobel (1833-1896) (Getty Images).

8. I competitor dei Nobel 

Con più di 120 anni di storia, i Premi Nobel esercitano ancora un grande fascino, anche se giudicati da molti riconoscimenti datati. Per questo nel 1980 un ricco scrittore ed ex europarlamentare tedesco-svedese, Jakob von Uexkull, creò il premio Right Livelihood, una sorta di Nobel alternativo. A spingerlo fu il rifiuto da parte della fondazione Nobel di creare su sua proposta due nuovi premi per l’ambiente e lo sviluppo. Ma i Nobel hanno trovato anche un nuovo rivale proveniente dalla Silicon Valley: il Breaktrough Prize. Già soprannominati gli Oscar della scienza, questi premi californiani valgono 3 milioni di dollari, ovvero circa tre volte di più di un vecchio e rinomato Nobel.

 

Msc acquisisce il 50 per cento di Italo: firmato l’accordo con Gip

Msc, il colosso mondiale della logistica marittima, società della famiglia Aponte, ha firmato un «accordo vincolante» con cui ha acquisito una quota di «circa il 50 per cento in Italo-Nuovo Trasporto Viaggiatori» dalla Global infrastructure partners. Lo ha annunciato la stessa Mediterranean Shipping company con una nota in cui spiega come parte dell’accordo raggiunto riguardi «un partenariato strategico di lungo periodo per lo sviluppo futuro di Italo». Le trattative sono durate circa un anno e mezzo. L’operazione complessiva è di 4,2 miliardi di euro, inclusi i 934 milioni di debito finanziario netto al 31 dicembre 2022.

Msc acquisisce il 50 per cento di Italo firmato l'accordo con Gip
Un treno Italo alla stazione di Venezia (ANSA).

L’altra metà di Italo resta a Gip

Nel comunicato, si legge inoltre che l’altro 50 per cento di Italo «continuerà ad essere di proprietà di Gip, che avrà una governance congiunta con Msc, con alcune entità del gruppo Allianz e fondi gestiti da Allianz Capital Partners oltre ad altri co-investitori». L’assetto finale della compagnia, invece, prevede che Gip avrà il 35 per cento, Allianz passerà dall’11,5 al 13 e alcuni soci storici avranno lo 0,5 per cento ciascuno. Si tratta, come spiega Corriere della Sera, di Isabella Seragnoli, Alberto Bombassei e Luca Cordero di Montezemolo. Quest’ultimo resterà presidente. Gianbattista La Rocca, invece, sarà riconfermato amministratore delegato.

Aponte: «Crediamo in Italo e nel mercato turistico nazionale»

A commentare l’acquisizione è stato Diego Aponte, group presidente di Msc: «Questo accordo dimostra il nostro impegno di lunga data per l’Italia e il sostegno al trasporto ferroviario passeggeri ad alta velocità nel Paese. Crediamo fortemente nel potenziale di Italo per rafforzare ulteriormente la connettività ferroviaria in tutta Italia, ma anche nel mercato turistico nazionale. Inoltre l’accordo riflette anche l’obiettivo del nostro gruppo di sviluppare ulteriormente modalità di trasporto sostenibili, sia per i passeggeri che per le merci».

Msc acquisisce il 50 per cento di Italo firmato l'accordo con Gip
Diego Aponte (Imagoeconomica).

Ogunlesi: «Msc condivide la nostra visione»

Anche il presidente e ceo di Gip, Bayo Ogunlesi, ha espresso la propria soddisfazione: «Siamo entusiasti di collaborare con la Msc, con cui abbiamo un rapporto strategico solido e produttivo, per continuare a sostenere la crescita futura di Italo. Restiamo impegnati per fornire un servizio di alta qualità ai passeggeri e vantaggi per l’economia italiana. Siamo molto soddisfatti che Msc condivida la nostra visione sul futuro di Italo, poiché il trasporto ferroviario ad alta velocità è fondamentale per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni ed è in linea con le strategie di transizione energetica e decarbonizzazione di Gip».

Vasco Rossi in tour negli stadi di Milano e Bari a giugno 2024

Vasco Rossi ha annunciato sui social cinque date del nuovo tour 2024. Il 7, 8, 11 e 12 giugno il cantante si esibirà allo stadio San Siro di Milano (attesissimo il ritorno dopo il 2019) e il 25 giugno al San Nicola di Bari. «Super notizia del giorno», ha scritto il Comandante su Facebook e Instagram, raccogliendo subito migliaia di like e centinaia di commenti e condivisioni. I biglietti per il Vasco Live 2024 saranno disponibili dal 4 ottobre alle 12.00 per il Blasco fan club, dal 5 ottobre alle 12.00 per gli utenti iscritti a My Live Nation mentre dal 6 ottobre dalle 13.00 ci sarà l’apertura delle vendite su Vivaticket, Ticketmaster e TicketOne.

Milano, anziano investito sulle strisce in via Palmanova: è in gravi condizioni

Intorno alle 9.30 di lunedì 2 ottobre un anziano è stato investito da un furgone mentre attraversava la strada sulle strisce in Via Palmanova a Milano, sul lato di Via Padova. L’uomo si trova attualmente ricoverato in condizioni ritenute critiche.

È ricoverato in coma al Niguarda

Stando alle prime informazioni trapelate, l’impatto con il mezzo pesante sarebbe avvenuto all’altezza del civico 133 sull’intersezione con via Bresciani Turroni. I soccorsi del 118 sono immediatamente giunti sul posto con l’ambulanza, intubando l’uomo di 82 anni e trasportandolo d’urgenza presso l’ospedale Niguarda, dove si troverebbe in coma. Gli agenti della Polizia locale sono attualmente al lavoro per ricostruire con maggior precisione cosa possa essere accaduto.

L’incidente nel giorno in cui sono entrate in vigore nuove norme per la sicurezza stradale

Il sinistro è avvenuto nella stessa giornata in cui a Milano sono entrate in vigore delle nuove norme per la sicurezza stradale in Area B e Area C. Tra le misure previste c’è anche l’utilizzo obbligatorio per i mezzi pesanti dei sensori di rilevamento della presenza di pedoni e ciclisti in prossimità della parte anteriore del veicolo e sul lato del marciapiede. Il Comune, proprio di recente, è dovuto correre ai ripari alla luce di una serie di incidenti mortali che si sono consumati all’ombra della Madonnina. Appena tre giorni prima, in zona Isola, un altro ragazzo di 18 anni era stato travolto da un mezzo in Via Confalonieri riportando gravi ferite su tutto il corpo.

Ricci, gli ascolti di Striscia in calo e il rischio di un trattamento D’Urso

Sono circa 400 mila i telespettatori che Striscia la notizia ha perso per strada in 12 mesi. Al suo debutto nel 2022, con Alessandro Siani e Luca Argentero dietro al bancone, il tigì satirico aveva conquistato 4 milioni 284 mila persone, pari a un 20 per cento di share. Il 25 settembre 2023, con Siani a fianco di Vanessa Incontrada, il programma di Antonio Ricci si è dovuto accontentare del 17,9 per cento e 3 milioni 847 mila teste all’ascolto. Un dato non particolarmente preoccupante, forse, se confrontato con quello di Rai1 che ha perso lo stesso numero di telespettatori: nel 2023 Affari tuoi ha fatto il 19,8 per cento con 4,2 milioni di spettatori, un anno prima i Soliti ignoti ne appassionava 4,6 milioni con uno share del 21,6 per cento. Certo in un anno Striscia si è vista accorciare di circa 15 minuti di trasmissione. Perché, come spiegato dallo stesso Ricci durante la conferenza stampa di presentazione della 36esima edizione della trasmissione, su richiesta di Mediaset l’orario di chiusura è stato anticipato alle 21.25. Un trattamento che l’editore in passato ha riservato anche a un altro suo programma (e volto) storico: Pomeriggio Cinque. Sappiamo tutti come è poi finita con la sua conduttrice, Barbara d’Urso.

Ricci, gli ascolti di Striscia in calo e il rischio di un trattamento D'Urso
Ricci con Siani e Incontrada.

Striscia la notizia, una settimana di sconfitte sullo share

Certo, non è stata una settimana facile per Striscia: mai una mezza vittoria contro il competitor diretto. Il 26 settembre il distacco con Amadeus è stato addirittura del 5,7 per cento (Affari tuoi al 21,5, mentre Striscia annaspava al 15,8). Tutta un’altra storia rispetto alla seconda puntata del 2022, quando lo scarto è stato pari all’uno per cento. Niente da fare nemmeno mercoledì 27 settembre 2023: l’access prime time di Canale 5 inchiodato al 15,7 per cento e i pacchi di Rai1 sereni al 20. Un po’ meglio 24 ore dopo quando lo scoglio del 16 per cento è stato superato, ma il primo canale salutava il Gabibbo dal suo 21,2 per cento con 12 minuti in più di trasmissione. Sono stati quindi addirittura sette i punti di distacco tra le due trasmissioni venerdì 29 settembre per approdare quindi al sabato che, nonostante il volano di Tu si que vales e del su 30 e passa per cento, ha visto Striscia addormentarsi al 16,6 per cento con 2 milioni 793 mila telespettatori facendo peggio di quanto fatto sette giorni prima da Paperissima Sprint Estate che i suoi dignitosi 3 milioni 139 mila spettatori (pari al 18,2 per cento) se li è portati a casa.

Ricci, gli ascolti di Striscia in calo e il rischio di un trattamento D'Urso
Antonio Ricci (Imagoeconomica).

Eppure l’access prime time è rimasto lo stesso del 2022

Eppure, escluso lo stop anticipato del tigì satirico, non è che lo scenario dell’access prime time sia così cambiato nell’ultimo anno. Rispetto al 2022 si è aggiunta la pillola Cinque minuti di Bruno Vespa che viaggia sopra al 20 per cento. E il resto della programmazione sugli altri canali è rimasta praticamente immutata, a parte le versioni di Ncis che su Italia1 vale in media il 7 per cento. Su Rai2 c’è il TG2 Post stabile tra il 3 e il 4. Rai3 passa da Il cavallo e la torre con Marco Damilano (tra il 6 e il 7 per cento) a Un posto al sole (8/9 per cento). Poi c’è Stasera Italia di Rete 4 che, in media, omaggia il numero del suo canale. Su La7 Otto e Mezzo, Lilli Gruber e i suoi gioielli che tanto appassionano Antonio Ricci “scintillano” tra il 7 e l’8 per cento. Mentre i game show in onda su Tv8 e Nove (rispettivamente 100% Italia e Don’t Forget the Lyrics – Stai sul pezzo) si fermano al 2.

Ricci, gli ascolti di Striscia in calo e il rischio di un trattamento D'Urso
Pier Silvio Berlusconi (Imagoeconomica).

Da Ricci frecciate a Mediaset e Pier Silvio Berlusconi

Insomma, è tutta colpa della riduzione della durata della trasmissione se gli ascolti di Striscia sono così calati? Quello che viene da pensare leggendo gli articoli usciti dopo la conferenza stampa di presentazione della stagione è che Ricci, al netto della consueta ironia, non abbia fatto i salti di gioia. Diverse sono state le bordate all’azienda: «In passato chiudevamo più tardi per sopperire alla debolezza del prime time della rete. Adesso l’azienda è sicura di avere prime serate forti, quindi noi ci ritiriamo prima», ha detto nonostante i numeri della prima serata di Canale 5 (Maria De Filippi a parte) non siano così brillanti. E poi ancora: «La pulizia (dal trash, ndr) in atto a Mediaset però per me è una contraddizione di Pier Silvio Berlusconi. Ha al suo fianco e in tivù Silvia Toffanin, che è elegante, carina, molto amata dai collaboratori, ma ha preso una sbandata per Tina Cipollari!». E infine: «Le aziende sono anaffettive: ti fanno credere di tenerci poi quando è il momento via. Tutte le aziende, non solo questa. Guardate cosa è successo a Massimo Giletti e Fabio Fazio. A volte lo fanno addirittura contro i propri interessi pur di dimostrare di essere anaffettive».

Ricci, gli ascolti di Striscia in calo e il rischio di un trattamento D'Urso
Barbara D’Urso (Imagoeconomica).

Solidarietà a D’Urso, a cui era stato tagliuzzato il programma…

Non solo. Il creatore di Striscia si è anche premurato di tornare sull’argomento scottante, per Mediaset, della, più o meno velata, cacciata di Barbara d’Urso: «Ho avuto modo di sentirla quando è stata giubilata perché volevo che mi entrasse, nella prima puntata, dentro al Gabibbo per fare una sorpresa: “Sono qui con il cuore”», ha esordito. La conduttrice però ha detto no. «Mi ha risposto: “Non posso perché ci sono questioni legali”. Le ho spiegato che ci sono varie teorie per cui è andata via, per il segno di preghiera che avrebbe offeso Pier Silvio Berlusconi. O l’altra teoria del contratto», ha continuato Ricci. «Lei mi ha detto: “Nulla di tutto questo. Non posso parlare. Ma a gennaio…”. Ci saranno sorprese clamorose, lei finalmente vuoterà il sacco. Noi aspettiamo gennaio col cuore». Non è dato sapere se, durante la chiamata, Ricci abbia chiesto alla presentatrice “esodata” un consiglio, un’opinione sulla decisione di Mediaset di accorciare la durata di Striscia. D’altronde lei è un’esperta: il suo Pomeriggio Cinque negli anni è stato tagliuzzato a dovere passando dalle due ore di durata delle prime stagioni all’ora e 20 dell’ultima, prima del benservito e del passaggio a Myrta Merlino.

Ricci, gli ascolti di Striscia in calo e il rischio di un trattamento D'Urso
Barbara D’Urso durante il funerale di Silvio Berlusconi (a sinistra) e in una foto di gruppo in cui sembra replicare la posa.

Perché la festa dei nonni si celebra il 2 ottobre

Il 2 ottobre di ogni anno (a partire dal 2005) si festeggia in Italia la festa nazionale dei nonni. Ma per quale motivo è stata scelta questa data? A cosa è legata tale evenienza?

Perché si festeggia la festa dei nonni

Per risalire alle origini di questa festività è necessario tornare a una prima proposta presentata nel giugno del 1997 da parte dell’esperto Arturo Croci (fondatore della rivista Flortecnica) e di Franco Locatelli, allora presidente dell’Unaflor. I due vollero lanciare un progetto dedicato alle scuole per rendere omaggio ai nonni, attraverso il quale migliaia di studenti si misero al lavoro dando vita a toccanti disegni e poesie dedicate ai loro familiari più anziani. La giornata venne poi resa istituzionale dal Parlamento il 31 Luglio 2005 attraverso l’entrata in vigore della Legge 159.

Il significato della data del 2 ottobre

Il collegamento con il 2 ottobre è di natura religiosa. La data è stata scelta per la prima volta da parte dell’allora presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, che ha voluto che la giornata si celebrasse in concomitanza con il giorno degli Angeli custodi. I nonni e le nonne, d’altra parte, rappresentano per molti proprio una figura protettiva per eccellenza, sempre disponibili a mettersi a disposizione dei loro amati nipoti. A ogni modo, il 2 ottobre non è l’unica occasione in cui è attualmente possibile rendere omaggio agli anziani: Papa Francesco ha infatti proposto nel 2020 che ogni quarta domenica di luglio si celebri in tutta la Chiesa la Giornata mondiale dei nonni e degli anziani. La data scelta dal Sommo Pontefice, in questo caso, fa riferimento al giorno in cui il Cristianesimo ricorda i santi Gioacchino e Anna, genitori di Maria e nonni di Gesù (il 26 luglio).

Fermati due presunti scafisti di uno sbarco a Crotone

Due presunti scafisti sono stati individuati dai poliziotti della squadra mobile di Crotone e dai finanzieri della Sezione operativa navale dopo uno sbarco di migranti avvenuto venerdì 30 settembre 2023. I due uomini, di nazionalità egiziana, sono stati indagati per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina per aver condotto un’imbarcazione carica di migranti dalle coste turche a quelle italiane. In quell’occasione, 61 migranti di nazionalità iraniana e irachena sono giunti nel porto di Crotone con un’imbarcazione a vela, intercettata al largo dalla capitaneria di porto dai militari della Guardia di finanza.

I due uomini sono stati condotti nella Casa circondariale

L’attenzione degli investigatori si è subito concentrata su due soggetti di nazionalità egiziana, individuati sul molo in quanto distaccati dal gruppo dei migranti. È stato quindi effettuato un controllo dei loro documenti, da cui sono stati ricavati importanti elementi che hanno permesso di identificarli come i presunti scafisti del viaggio. Tesi, peraltro, confermata dalle testimonianze di alcuni migranti.
I due uomini sono stati quindi sottoposti a fermo, portati nella Casa circondariale e posti a disposizione della procura della Repubblica di Crotone.

Rilevato a Genova il primo caso di influenza negli adulti

È stato rilevato il primo caso di influenza in Italia negli adulti. Lo ha annunciato con un messaggio su X Matteo Bassetti, direttore Clinica Malattie infettive Ospedale San Martino di Genova.

«Un signore di 76 anni, con un quadro di polmonite, è stato ricoverato il 29 settembre presso il reparto malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova con diagnosi di polmonite da influenza A (H1N1) ed è tuttora ricoverato. Si tratta del primo caso di influenza 2023 negli adulti, dopo il bambino di quattro anni di Parma», si legge nel tweet di Bassetti. E poi: «Il fatto che l’influenza sia già arrivata a settembre e con queste condizioni climatiche, fa pensare ad una stagione influenzale, come quella del 2022, che tenderà ad anticipare, con picchi di casi già a novembre-dicembre. Mi pare una buona ragione per vaccinarsi in questo mese ottobre».

Rilevato a Genova il primo caso di influenza negli adulti. Lo ha annunciato l’infettivologo Matteo Bassetti.
Matteo Bassetti (X).

Gli esperti si aspettavano un leggero anticipo della circolazione e così è stato

In assoluto, il primo caso di influenza in Italia è stato rilevato il 26 settembre su un bimbo di quattro mesi dall’università di Parma, mediante metodiche di biologia molecolare. Lo ha comunicato l’ateneo, spiegando che il piccolo era «ricoverato nella Clinica pediatrica per febbre e inappetenza con un quadro clinico di bronchite asmatica». Dalle segnalazioni provenienti dall’emisfero australe gli esperti si aspettavano già un leggero anticipo dell’avvio della circolazione, come in effetti è stato.

Incidente nel Sud Sardegna, scontro tra auto e camper: due morti

È di due morti carbonizzati il bilancio di un incidente stradale avvenuto nella mattinata di lunedì 2 ottobre 2023 a San Giovanni Suergiu, nel Sulcis (Carbonia-Iglesias). Al momento non si conoscono le generalità delle vittime e i dettagli sulla dinamica, anche se secondo L’Unione Sarda l’incidente è stato frontale, durante un sorpasso. Sul posto stanno lavorando i carabinieri. Da quanto si apprende il sinistro è avvenuto all’altezza di via Porto Botte. Si sarebbero scontrate un camper e un’auto sportiva, una Ferrari. Coinvolta anche una Lamborghini che, insieme a quest’ultima, stava prendendo parte a un raduno poco lontano. Sul posto, insieme ai carabinieri, sono intervenuti i vigili del fuoco, le ambulanze del 118 e il personale dell’Anas. La strada è stata chiusa al traffico.

Nilo o Rio delle Amazzoni, qual è il fiume più lungo del mondo?

Il Nilo potrebbe non essere il fiume più lungo del mondo. Secondo alcuni esploratori sudamericani, infatti, il primato apparterrebbe al Rio delle Amazzoni, capace di trasportare un quantitativo d’acqua quattro volte superiore. «Non c’è proprio paragone», ha detto alla Cnn Yuri Sanada, ricercatore brasiliano 55enne. «Il Nilo è un verme, il Rio un anaconda». Per confutare il Guinness World Record, nell’aprile 2024 inizierà una spedizione di circa 7 mila chilometri a bordo di tre imbarcazioni ecologiche che attraverserà l’America Latina. È convinto infatti di aver scoperto una nuova sorgente del fiume, che potrebbe così cambiare i dati a disposizione. Il viaggio, che intende anche aiutare le popolazioni indigene che incrocerà lungo il suo cammino, ispirerà un docufilm che sbarcherà al cinema. Numerosi però anche i pericoli, fra natura selvaggia e traffico di droga.

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Il Rio delle Amazzoni è più lungo del Nilo? La teoria dei sudamericani

La nuova spedizione di Sanada utilizzerà la moderna tecnologia satellitare per mappare l’intero corso del Rio delle Amazzoni. Con lui ci sarà anche James Rocky Contos, 51enne che ritiene di aver trovato una nuova sorgente del fiume, più a monte rispetto all’Apurimac, riconosciuta nel sud del Perù. «Stavo cercando alcuni percorsi per fare rafting», ha raccontato alla Cnn. «Così ho trovato il Mantaro River situato più nord rispetto all’Apurimac». Se il nuovo sito venisse unanimemente accettato dalla comunità scientifica, aggiungerebbe circa 77 chilometri alla lunghezza del Rio o forse anche di più, superando il Nilo. Sanada ha in programma di ripercorrere in barca tutto il fiume dalle Ande peruviane fino al Brasile, dove sfocia nell’Atlantico, passando anche per la Colombia. A bordo si alterneranno circa 50 esploratori provenienti anche da Stati Uniti ed Europa.

Una spedizione ecologica in Sudamerica vuole dimostrare che il Rio delle Amazzoni è più lungo del Nilo. Il fiume è però pieno di pericoli.
Una veduta aerea del Rio delle Amazzoni in Colombia (Getty Images).

Per il viaggio lungo il Rio delle Amazzoni, Sanada e i suoi utilizzeranno imbarcazioni totalmente ecologiche, capaci di muoversi a energia solare oppure azionando dei pedali, riducendo al minimo le emissioni di gas serra. Lo scafo delle navi è stato interamente realizzato in bioresina e fibre naturali di provenienza locale, mentre i motori, che a fine spedizione verranno donati in beneficenza, sono frutto di un intenso lavoro con le stampanti 3D. «Non ci limiteremo a mappare il fiume o tentare di battere il Nilo», ha proseguito Sanada, preannunciando missioni per aiutare gli indigeni locali. «Insegneremo alle persone che abitano la foresta a utilizzare l’energia elettrica, trattare i rifiuti e costruire case più resistenti. Proveremo a migliorare la loro vita nella natura».

Dal traffico di droga agli animali selvatici, i pericoli della spedizione lungo il fiume

«Molte cose possono andare storte», ha dichiarato Sanada, preannunciando anche una lunga serie di rischi e pericoli durante il viaggio. Le barche potrebbero affondare oppure il team potrebbe imbattersi in animali feroci come giaguari, rane velenose e anaconda. La parte più difficile sarà però l’interazione umana. «Non bisogna solo stare attenti alle tribù cannibali, ma anche ai narcotrafficanti». Per questo motivo, le barche saranno dotate di fibre antiproiettile e a bordo ci sarà una scorta di armi da poter usare per rispondere al fuoco nemico. «Lo facciamo in nome della scienza», ha sottolineato Sanada. «Non possiamo fermarci». La ricerca tuttavia potrebbe concludersi con un nulla di fatto. Suzanne Walther, docente di Scienze ambientali a San Diego, ha ricordato come i fiumi cambino nel corso del tempo per interferenze atmosferiche oppure per l’azione umana. «Ogni misurazione ha un margine di incertezza».

Una spedizione ecologica in Sudamerica vuole dimostrare che il Rio delle Amazzoni è più lungo del Nilo. Il fiume è però pieno di pericoli.
Un’imbarcazione naviga lungo il Nilo (Getty Images).

La spedizione di aprile non sarà però l’ultima. Già nel 2025 Sanada ha in programma un ulteriore viaggio sul Rio delle Amazzoni per una seconda serie di mappature. A seguire poi toccherà anche al Nilo. «Chissà, se sopravviviamo a questo magari pianificheremo qualcosa», ha concluso l’esploratore brasiliano, che entro due anni intende realizzare un documentario sulla spedizione. «Mostreremo al mondo l’Amazzonia e il suo ecosistema, tanto prezioso quanto in pericolo».

Tornatore torna a Los Angeles: «È chiudere un cerchio»

Una commossa standing ovation ha accolto Giuseppe Tornatore al Museo dell’Academy of Motion Pictures di Los Angeles. Davanti a una platea di mille persone, il regista italiano ha presentato la proiezione del suo film più famoso nel mondo, Nuovo Cinema Paradiso, che gli valse l’Oscar nel 1990. «Quella sera di 33 anni fa, per uno sciocco malinteso, tutto il tempo a disposizione sul palco fu occupato dai miei produttori. Io non riuscii a dire nulla», ha ricordato a un pubblico emozionato ed eterogeneo di famiglie, ragazzi e cinefili più attempati. «Lo faccio ora: grazie per questo premio magnifico, che ha regalato al film una lunga vita costellata di successi in tutto il mondo».

Cinecittà ha portato all’Academy Museum una rassegna del cinema italiano

La proiezione della pellicola classica con Philippe Noiret e il piccolo Salvatore Cascio, nella versione restaurata da Cinecittà, ha rappresentato l’evento culmine di un omaggio al cinema italiano realizzato da Cinecittà grazie alla collaborazione con la prestigiosa istituzione americana. Due rassegne, in programma dal 6 settembre al 25 novembre, che stanno proponendo al pubblico di Los Angeles lungometraggi di registi contemporanei (da Suspiria di Luca Guadagnino a Lazzaro Felice di Alice Rohrwacher o Martin Eden di Pietro Marcello) e opere musicate da Ennio Morricone, proprio come Nuovo Cinema Paradiso. «La collaborazione con il Museo dell’Academy scaturisce dal desiderio di avere un ponte privilegiato con l’industria americana, sia celebrando il passato che mostrando il presente della nostra produzione cinematografica, ancora ricchissima. Puntiamo a rendere i nostri film sempre più consueti all’interno della loro programmazione», ha commentato all’Ansa l’amministratore delegato di Cinecittà Nicola Maccanico. D’altra parte l‘Italia è il paese che ha vinto più Oscar per il miglior film straniero, con 11 statuette su 29 candidature. «Dobbiamo valorizzare il nostro patrimonio e continuare promuoverlo, anche attraverso il restauro, che dona una nuova vita alle opere», ha sottolineato Chiara Sbarigia, presidentessa di Cinecittà. A chiudere la rassegna New Italian Cinema – Nuovo Cinema Italiano sarà il 4 ottobre un altro film che ha unito i due maestri, il documentario Ennio.

Il cielo sopra Berlino, torna in sala il cult di Wenders

«È stato come volare di notte senza strumentazione, con la sola luce di un faro ogni tanto, e quel faro erano i dialoghi di Peter Handke». Così tanti anni fa Wim Wenders ricordava Il cielo sopra Berlino, il film cult, uno dei capolavori del regista tedesco, che tornerà dal 2 ottobre nelle sale italiane nella versione restaurata dalla Wim Wenders Foundation grazie alla collaborazione tra la cineteca di Bologna, con il suo progetto per la distribuzione dei classici restaurati Cinema ritrovato al cinema, e CG Entertainment, nuovo distributore per l’Italia della library dei film del regista. Nel 1987, Il cielo sopra Berlino vinse il premio per la miglior regia a Cannes e a distanza di tanti anni è forse il suo film più amato in una cinematografia lunghissima che spazia dal seminale Falso movimento a Lo stato delle cose, da Paris Texas a Così lontano cosi vicino, senza dimenticare documentari meravigliosi – primo tra tutti Buena Vista Social Club ma anche Pina, Il sale della terra e Francesco.

Trama e cast del film

Il cielo sopra Berlino è abitato da angeli. Condividono lo spazio, ma non il tempo, né il colore, con gli umani. Nella pellicola ci sono Bruno Ganz, attore-feticcio di Wenders, Solveig Dommartin, Peter Falk nei panni di una star del cinema (e di se stesso) e quella di Nick Cave, meravigliosamente immortalato da Wenders insieme ai suoi Bad Seeds. A testimonianza della forte passione di Wenders per il rock, e per la new ave in particolare, nella colonna sonora del film vi sono brani di Laurie Anderson, Tuxedomoon, Crime & The City Solution, Minimal Compact, Sprung aus den Wolken e Laurent Petitgand.

Dal 4 gennaio Wenders arriverà nelle sale con Perfect Days

Il regista tedesco non solo sarà nelle sale italiane con la versione restaurata de Il cielo sopra Berlino. Con una ritrovata creatività e una poesia delle origini, il 4 gennaio 2024 tornerà con Perfect Days, film prodotto da Lucky Red, presentato a Cannes e candidato dal Giappone per la selezione all’Oscar per il film internazionale, in concorrenza con il film di Garrone che rappresenterà l’Italia.

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