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Emanuele Filiberto insultato dai tifosi: «Lascio l’Aversa per dieci pseudo ultras»
Emanuele Filiberto lascerà il Real Aversa. L’amore tra l’erede di casa Savoia e la società campana è finito dopo pochi mesi. Ad annunciare l’addio è stato lo stesso Emanuele Filiberto, da tempo in rotta con la tifoseria che già dai primi tempi non l’ha accolto nel migliore dei modi. Il principe non ha gradito, ad esempio, gli striscioni filo borbonici esposti al suo arrivo, nella primavera scorsa. Poi la rottura definitiva, arrivata durante il match tra Aversa e Puteolana a causa di insulti che gli ultras hanno rivolto a lui e alla sua famiglia. Nel maggio scorso aveva denunciato il presunto avvelenamento della sua squadra prima del pesante ko contro il Ragusa.

Real Aversa, l’addio di Emanuele Filiberto: «Colpa di dieci pseudo ultras»
Emanuele Filiberto ha annunciato, dopo la sconfitta della sua squadra, l’addio: «Oggi termina il nostro progetto calcistico ad Aversa, non avendo alcuna intenzione di avere a che fare con quei dieci pseudo ultras che oggi hanno dato sfogo a tutta la loro frustrazione, senza tener conto di non essere neanche in grado di formulare in italiano una frase di senso compiuto». L’erede dei Savoia non ha digerito gli insulti: «Quanto accaduto allo stadio Papa durante la sfida Aversa-Puteolana è qualcosa di inaudito, soprattutto alla luce dei sacrifici sostenuti l’anno scorso e che continuiamo a sostenere per mantenere il calcio ad Aversa».
Emanuele Filiberto: «Nuova proprietà entro il 30 novembre o squadra ritirata»
Il principe ha proseguito: «Avevamo chiarito che stavamo rivedendo tutto e che dal 10 ottobre saremmo ripartiti, anche in previsione dell’apertura del mercato di dicembre. Contestare andando nel personale, con frasi volgari ed ingiuriose, è inaccettabile e vergognoso». Poi uno sguardo al prossimo futuro: «Abbiamo deciso di consegnare il titolo di Eccellenza al sindaco che si impegnerà a trovare qualcuno che sia interessato a gestire la squadra, rilevandola gratuitamente. Nel frattempo garantiremo la gestione ordinaria fino al 30 novembre. Decorsa tale data, nel caso non si fosse palesato nessuno, ritireremo la squadra dal campionato». E intanto si giocherà a porte chiuse.