Monthly Archives: Settembre 2023

Il Congresso spagnolo nega definitamente la fiducia a Feijòo

Con 173 sì e 177 no il Congresso dei deputati, ovvero la camera bassa del parlamento spagnolo, ha negato definitivamente la fiducia ad Alberto Nunez Feijòo, leader del Partito popolare. A questo punto la parola passa al re Felipe VI che, molto probabilmente, affiderà al socialista Pedro Sanchez un nuovo incarico per formare un governo.

Il Congresso spagnolo nega definitamente la fiducia a Feijòo. Probabile incarico al leader socialista e premier uscente Sanchez.
Pedro Sanchez (Getty Images).

Due i voti di fiducia, identico il copione

Dopo un mese di trattative, seguite all’incarico ricevuto da re per tentare di formare un governo, nel primo dei due voti del Congresso dei deputati – avvenuto mercoledì 27 settembre – Feijòo aveva mancato la maggioranza per sei seggi. A favore si erano espressi il Pp, l’ultradestra di Vox, i due rappresentanti di Navarra e Canarie. Poco meglio è andato il secondo tentativo, in cui ha guadagnato due seggi, comunque non sufficienti. «Daremo voce agli oltre 11 milioni di cittadini che vogliono cambiamento, stabilità e moderazione con un governo che difenda l’uguaglianza di tutti gli spagnoli», aveva detto Feijòo. Ma così non è stato.

Il Congresso spagnolo nega definitamente la fiducia a Feijòo. Probabile incarico al leader socialista e premier uscente Sanchez.
Alberto Nunez Feijoo e Santiago Abascal, leader di Vox (Getty Images).

Sanchez può ottenere il sì, ma non è scontato

Una sfiducia-bis annunciata, quella incassata da Feijóo, che avendo Vox come alleato sapeva di non poter allargare i consensi tra le formazioni autonomiste e indipendentiste. Ma almeno ha utilizzato i propri interventi al Congresso per cercare di sbarrare la strada della Moncloa a Sánchez, nella speranza di andare a nuove elezioni il 14 gennaio. Non è lo scenario più probabile. Sanchez ha infatti maggiori possibilità di ottenere la maggioranza, anche se per farlo dovrà coinvolgere in un’unica coalizione partiti molto diversi tra loro. All’orizzonte si profila un esecutivo socialista sulla falsariga di quello uscente, sostenuto dalla sinistra di Yolanda Diaz e dalle già citate formazioni autonomiste/indipendentiste, compresa Junts per Catalunya, di centro-destra e guidata dal redivivo Carles Puigdemont. L’appoggio di quest’ultimo, fondamentale per la maggioranza parlamentare (che non sarebbe politica), non è tuttavia scontato.

Chiara Ferragni torna da Parigi per un’emergenza e Davide Marra chiede «un abbraccio per Fedez»

Chiara Ferragni è rientrata d’urgenza da Parigi a Milano insieme a Chiara Biasi. A raccontarlo è stata sui social la stessa imprenditrice digitale, che ha postato una foto di lei mano nella mano con l’amica in aereo. In una delle due stories pubblicate su Instagram, ha anche scritto: «Ai migliori amici che saltano sul primo aereo insieme a te quando hai un’emergenza». Poi, tornata a casa, ha pubblicato altre due foto con i figli. Sui social i fan si sono chiesti quale fosse l’emergenza e se non c’entri la salute di Fedez. Quest’ultimo non è apparso in nessun contenuto della moglie.

Chiara Ferragni torna da Parigi per un'emergenza e Davide Marra chiede «un abbraccio per Fedez»
La story pubblicata da Chiara Ferragni con Chiara Biasi (Instagram).

Mr. Marra: «Un abbraccio a Fedez»

Alcuni utenti hanno ipotizzato che ci sia di mezzo un peggioramento delle condizioni di salute del rapper. Gli elementi che confermerebbero questa tesi sarebbero due, oltre all’emergenza annunciata dalla stessa Chiara Ferragni. C’è infatti chi ha sottolineato come Fedez sia scomparso dai radar e sul suo profilo manchino contenuti ormai da diverse ore. A questo indizio si sono aggiunte le parole di Davide Marra, alias Mr. Marra di Muschio Selvaggio. Durante una live su Twitch, infatti, ha chiesto ai fan di mandare «un abbraccio a Fedez e non aggiungo altro».

Chiara Ferragni torna da Parigi per un'emergenza e Davide Marra chiede «un abbraccio per Fedez»
Fedez (Imagoeconomica).

Raiano, operaio di 60 anni morto per un malore in cantiere

Si sarebbe accasciato improvvisamente, davanti ai colleghi, probabilmente per un malore improvviso. Vittima dell’accaduto è un 60enne di Pratola Peligna (L’Aquila), Massimo Ferrara, che è deceduto nella mattinata di venerdì 29 settembre 2023 in un cantiere di viale Mazzini al civico 46 collocato sul territorio comunale di Raiano (L’Aquila). Si tratta di un’abitazione in cui si stavano svolgendo lavori di ristrutturazione. Il decesso, stando alla prima diagnosi, sarebbe dovuto ad un infarto fulminante che non avrebbe lasciato scampo all’operaio, una tragica fatalità che ha scosso i colleghi. Sul posto è intervenuta l’ambulanza del 118 per constatare il decesso. Il sostituto procuratore della Repubblica di Sulmona, Edoardo Mariotti, ha ordinato la ricognizione cadaverica che sarà eseguita dal medico reperibile Asl nonché tutti gli accertamenti a titolo precauzionale sul cantiere e sulla documentazione per fugare ogni dubbio. I rilievi disposti dal magistrato sono stati ai carabinieri della locale stazione.

Regno Unito, nel 2024 un organismo anti-molestie nello spettacolo

Lucy Frazer, segretaria di Stato per il digitale, la cultura e i media nel Regno Unito, ha annunciato la nascita del CIISA, un organismo indipendente che vigilerà sulle denunce di molestie e bullismo nello spettacolo britannico. Attivo a partire dal 2024, era atteso da tempo, soprattutto alla luce del recente caso che ha coinvolto il presentatore Russell Brand, accusato di abusi e violenze da alcune ex partner. Acronimo per Creative Industries Independent Standards Authority, il CIISA accoglierà le denunce e indagherà personalmente in maniera confidenziale. «Chiunque deve sentirsi sicuro nell’ambiente di lavoro», ha spiegato Frazer in una nota riportata da Deadline. «Perché il settore rimanga ai vertici mondiali, occorre che l’industria si unisca per affrontare ogni discriminazione».

Denominato CIISA, indagherà sui casi tra cinema, musica e tv del Regno Unito. Soddisfatte star come Keira Knightley e Rebecca Ferguson.
Lucy Frazer fuori Downing Street (Getty Images).

Da Barbara Broccoli a David Puttnam, il sostegno delle star del Regno Unito

«L’organismo anti-molestie CIISA ha uno scopo molto chiaro», ha spiegato all’Hollywood Reporter Jen Smith, ex dirigente del British Film Institute nominato Ceo ad interim. «Bisogna rendere le industrie dello spettacolo un ambiente sicuro e confortevole per chi realizza film, prodotti televisivi, musica e teatro che tutti noi amiamo». Riferendosi ai recenti casi di cronaca, tra cui quello di Russell Brand, ha sottolineato come ci siano «prove schiaccianti della necessità di un organismo simile nel Regno Unito» che dovrà impegnarsi ad agire nel più breve tempo possibile. «Massimizzeremo il potenziale delle nostre aziende creative creando nuovi posti di lavoro», ha proseguito la sottosegretaria Frazer. «Solo così potremo restare ai vertici mondiali per molto tempo».

Denominato CIISA, indagherà sui casi tra cinema, musica e tv del Regno Unito. Soddisfatte star come Keira Knightley e Rebecca Ferguson.
L’attrice Keira Knightley ha manifestato il suo sostegno al CIISA (Getty Images).

Entusiaste anche le star britanniche di musica e cinema. Immediato infatti il sostegno di Keira Knightley, Stephen Graham e Ruth Wilson, ma anche di Varadu Sethu, Naomie Harris e Sule Rami. Si sono uniti poi la cantante Rebecca Ferguson, il regista David Puttnam e la produttrice Barbara Broccoli, nota per essere dietro le quinte della saga di James Bond. «Ho perso il conto di quante volte avrei voluto, negli ultimi 20 anni, potermi rivolgere a un organismo come il CIISA per consigli e supporto», ha ricordato Wilson. «Ci sono momenti estremi in cui avresti bisogno di un confronto esterno per raccontare cattivi comportamenti che si verificano sui set. Sono certa che avrà un valore inestimabile anche per molti colleghi». Ferguson, che in Italia raggiunse la vetta delle classifiche musicali con Nothing’s Real But Love, ha parlato di un «modo per fare la storia, incidendo positivamente sulla vita della gente».

Non solo Russell Brand, sotto accusa anche lo chef James Martin

Il caso che ha coinvolto il conduttore Russell Brand è solo l’ultimo di una lunga serie. A fine luglio infatti era finito nell’occhio del ciclone anche un altro volto noto del Regno Unito, lo chef James Martin, presentatore di vari programmi di cucina. In sei anni con la rete televisiva Itv avrebbe maltrattato più volte la sua troupe, costringendola a orari di lavoro impossibili tanto da spingere alcuni dipendenti alle lacrime. Come riporta Deadline, nel 2017 e nel 2018 si è reso protagonista di «svariati episodi di comportamento intimidatorio e inappropriato, nonché di bullismo». Sempre a luglio era finito su tutte le pagine di cronaca l’anchorman della Bbc Huw Edwards, che diede per primo in diretta l’annuncio della morte di Elisabetta II. È stato infatti accusato di aver pagato un ragazzo di 17 anni per inviargli foto sessualmente esplicite.

Il padre di Saman Abbas decide di non parlare nell’aula del processo

Ha scelto di non parlare Shabbar Abbas, il padre di Saman. Era infatti previsto per venerdì 29 settembre 2023 il suo esame davanti alla Corte d’assise di Reggio Emilia, dove è imputato per l’omicidio della figlia 18enne assieme ad altri quattro familiari. Il pakistano 46enne, presente in aula dopo l’estradizione con i suoi avvocati, si è avvalso della facoltà di non rispondere, come era suo diritto fare.

Parla l’avvocato difensore: «Scelta tecnica»

«Una scelta tecnica», ha motivato il suo difensore Enrico Della Capanna. Che ha aggiunto: «Probabilmente rilascerà spontanee dichiarazioni in aula dopo che avrà sentito la testimonianza del figlio». Il fratello di Saman – da poco diventato maggiorenne, che vive in una comunità protetta – verrà infatti ascoltato nelle udienze successive. È considerato il teste chiave dell’accusa e ha sempre indicato come esecutore materiale del delitto lo zio Danish Hasnain. «La difesa dello zio sta cercando di spostare l’attenzione sulla madre come autrice del delitto. Ma, stando ai filmati delle telecamere, non avrebbe avuto il tempo materiale per andare e tornare dalle serre», ha spiegato Della Capanna. È attesa, inoltre, la testimonianza di Ayub Saqib, il fidanzato di Saman, che ha più volte denunciato delle minacce subite dai familiari della giovane che non accettavano la loro relazione.

Ginnastica ritmica, chiesta l’ammonizione per l’allenatrice delle Farfalle: «Solo eccesso d’affetto»

La procura federale della Federginnastica ha chiesto al tribunale nazionale la sanzione dell’ammonizione per Emanuela Maccarani e l’assoluzione per la collaboratrice Olga Tishina. L’allenatrice delle Farfalle è stata denunciata per vessazioni e pressioni psicologiche da Nina Corradini e Anna Basta. Da qui è partita l’inchiesta sportiva per abusi che ora sta vivendo una svolta. A chiedere l’ammonizione al è stato il procuratore federale Michele Rossetti, che ha dichiarato: «La colpa di Emanuela Maccarani? Aver avuto un eccesso di affetto per la ginnasta Anna Basta».

Livia Rossi: «Quadro probatorio ridimensionato»

Durante l’udienza è intervenuta Livia Rossi, membro applicato della Procura generale dello sport del Coni. Ha spiegato: «Questo processo è molto mediato e dobbiamo stare attenti. Il quadro probatorio ne esce comunque ridimensionato. La strada per arrivare al successo nello sport è impervia e serve sacrificio. Stiamo parlando di un livello olimpico e la disciplina, la ginnastica ritmica, richiede dei requisiti innanzitutto di natura fisica. E c’è anche il peso. Siamo in presenza di ragazze giovanissime che quando vengono selezionate per diventare atlete di livello nazionale stravolgono la loro vita. Ci vuole quindi anche una particolare forza mentale, una predisposizione e un forte autocontrollo per controllare periodi di forte stress. Mentre da parte delle allenatrici non servono solo le capacità tecniche, ma anche l’attitudine a saper controllare situazione di questo genere».

Ginnastica ritmica, chiesta l'ammonizione per l'allenatrice delle Farfalle «Solo eccesso d'affetto»
Le atlete della Nazionale italiana di ginnastica ritmica in una foto del 2021 (Imagoeconomica).

Rossetti: «Non ci sono prove»

Il procuratore Rossetti ha invece affermato che «non ci sono prove di un comportamento intenzionale o eccessivamente vessatorio nei confronti delle ginnaste. Non c’è stato un accanimento per ottenere una medaglia in più. Sarebbe stata un’occasione d’oro per la squadra attuale della nazionale, perché finalmente qualcuno aveva scoperchiato un meccanismo perverso». L’indagine preliminare della procura ordinaria di Monza prosegue. Il processo sportivo, invece, potrebbe chiudersi. Secondo Rossetti, se i presunti abusi fossero veri, anche tra le Farfalle attuali ci sarebbe stata qualche atleta a denunciare.

Ginnastica ritmica, chiesta l'ammonizione per l'allenatrice delle Farfalle «Solo eccesso d'affetto»
Le atlete della Nazionale italiana di ginnastica ritmica con la medaglia d’oro vinta ai Mondiali del 2021 in Giappone (Getty Images).

La pesata in mutande: «Negli spogliatoi non si sta in giacca e cravatta»

Tra i punti chiave nella denuncia a Maccarani presentata dalle ex atlete Corradini e Basta ci sarebbero state le pesate giornaliere in mutande. Rossetti ha risposto anche su questo tema: «Stiamo parlando di ragazze che vivevano in maniera familiare, passavano ogni giorno insieme. Qualsiasi sportivo che frequenta uno spogliatoio non ci va in giacca e cravatta. Che il peso sia importante nella ginnastica ritmica è un dato di fatto. E la pratica della pesata quotidiana è stata abbandonata spontaneamente da Maccarani prima che avvenisse qualunque tipo di apertura di fascicolo».

Su Fb accosta la morte di Napolitano a quella di Messina Denaro: sospeso esponente di FdI di Saluzzo

«È morto Napoletano! È morto Giovanni Messina Denaro, quindi l’anno si può dichiarare concluso nel migliori dei modi». Recitava così, errori compresi, il messaggio postato su Facebook dal presidente del circolo di Fratelli d’Italia di Saluzzo Mario Pinca che ha ben pensato di accostare le morti del Presidente della Repubblica emerito e del boss di Cosa Nostra. Il post, poi cancellato, ha da subito generato molte polemiche e imbarazzo nel partito di Giorgia Meloni, tanto che è arrivata la sospensione di Pinca dal suo incarico.

Post di Mario Pinca (Facebook).

La reazione di Fratelli d’Italia

La reazione di Fratelli d’Italia, come detto, è stata pressoché immediata, con il coordinatore della provincia di Cuneo, William Casoni, che ha previsto il commissariamento del circolo di Saluzzo e la sospensione del suo presidente. «Pinca ha fatto dichiarazioni che non sono in linea col partito», ha dichiarato Casoni a La Stampa, «per ora è sospeso e la questione è in mano agli organi competenti, si vedrà cosa decideranno da Roma». Dalla provincia piemontese la notizia è giunta fino ai Palazzi romani dove il responsabile dell’organizzazione di Fratelli d’Italia, Giovanni Donzelli, sta pensando all’espulsione del dirigente locale. Mario Pinca, dal canto suo, dopo aver rimosso il post incriminato non ha potuto fare altro che accettare la sospensione. «Ho sbagliato e me ne assumo tutta la responsabilità», ha chiarito, precisando tuttavia di non essere stato lui a scrivere il post, ma il nipote che gli avrebbe sottratto il cellulare contro le sue volontà.

L’inflazione a settembre rallenta al 5,3 per cento

A settembre 2023 si è registrato un ulteriore, seppur lieve, rallentamento dell’inflazione. Secondo le stime preliminari dell’Istat, in questo mese l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, ha registrato un aumento dello 0,2 per cento su base mensile e del 5,3 su base annua, da +5,4 per cento del mese di agosto. La nuova discesa, ha spiegato l’Istituto, ha risentito dell’andamento dei prezzi dei beni alimentari, la cui «crescita annua si riduce sensibilmente pur restando su valori marcati (+8,6 per cento)». Di contro hanno accelerato i prezzi dei beni energetici non regolamentati (carburanti, luce e gas a mercato libero) e dei servizi di trasporto.

Frank Carpentieri morto a 47 anni: addio al dj e autore delle musiche di Made in Sud

Il mondo dello spettacolo piange Frank Carpentieri, morto prematuramente all’età di 47 anni dopo una vita passata dietro ai giradischi da dj. Era diventato noto in modo particolare per la sua partecipazione alla trasmissione Rai Made in Sud.

Ha lottato a lungo contro un tumore

L’artista era malato da diverso tempo e stava combattendo contro un tumore maligno che l’aveva costretto a un ricovero all’ospedale Monaldi fin dall’inverno 2023, come riportato da Napoli Today. Nel suo ultimo messaggio social, ci aveva tenuto a ringraziare tutto il personale medico che lo stava seguendo nella sua ora più buia con queste parole: « Un ringraziamento agli Ospedali dei Colli fatti di tanti eroi medici come il dottor Ciro Battiloro del Monaldi, un luminare dell’oncologia il quale mi tiene in cura, il mio riferimento fisico e morale per combattere questa battaglia. Un ringraziamento al dottor Umberto di Serio, al dottor Andrea Petraio del Monaldi e al dottor Mario Guarino del Cto. Voglio dire loro grazie per come si adoperano giorno dopo giorno per salvare vite umane. Un ringraziamento alla direttrice, dottoressa Iervolino e al direttore dottor Giuseppe Fiorentino. Grazie a tutti voi combatterò fino alla fine. Un grazie anche alla Società Calcio Napoli nella figura di Edo de Laurentiis e ai calciatori tutti, per avermi dimostrato la loro vicinanza. Infine, grazie alle migliaia di persone che sia pure con un semplice messaggio, mi hanno dimostrato la loro vicinanza. Viva la vita. Il vostro Frank Carpentieri».

Il ricordo di Clementino

Tanti gli artisti con cui Carpentieri aveva avuto l’occasione di collaborare nel corso della sua carriera, da Rocco Hunt a Enzo Avitabile, passando per gli Almamegretta, i Subsonica o ancora Clementino. Quest’ultimo in particolare, venuto a conoscenza della scomparsa dell’amico, ha voluto dedicargli un toccante omaggio social. Qui le parole dell’artista campano.

Cosa frulla nella mente di Francesco Milleri sulla partita Mediobanca

In un’italica finanza di calma relativamente piatta, l’unica increspatura arriva dalla partita Mediobanca. Non è uno scontro epocale, ma è comunque una vicenda che tocca gli equilibri del sistema. Nella banca che fu di Enrico Cuccia governa da tempi immemori una diarchia la cui amalgama ha sin qui retto a tutte le forze d’urto che hanno tentato di disgregarla. Riducendo a miti consigli anche chi, come Cesare Geronzi, sulla carta era un avversario nettamente più forte.

Tutti pensavano che Milleri si sarebbe accontentato dei dividendi…

Ora, non ci sarebbe nulla di strano che Renato Pagliaro e Alberto Nagel, dopo anni di felice (con)dominio, avessero voglia di fare altro nella vita. Ma siccome non pare sia così, oltre al ricambio generazionale non c’è motivo di eccepire sul fatto che vogliano restare, forti anche di risultati che fanno contenti tutti i soci, compreso chi li vorrebbe cacciare. E qui veniamo al punto. Tutti pensavano che, morto Leonardo Del Vecchio, il suo successore alla guida dell’impero, Francesco Milleri, si sarebbe accontentato di incassare i pingui dividendi che ogni anno gli arrivano da Milano. E questo per diverse ragioni. La prima è che il suo investimento nella storica banca d’affari è sotto tutela della Bce: non può aumentare senza chiederle il permesso, non può ambire a comandare avendo la sua partecipazione carattere esclusivamente finanziario.

Cosa frulla nella mente di Francesco Milleri sulla partita Mediobanca
Alberto Nagel e Renato Pagliaro (Imagoeconomica).

Nel mirino c’è Pagliaro, reo di essersi messo di traverso a Del Vecchio

Piccolo antefatto per capire gli sviluppi. Del Vecchio aveva cominciato a scalare Mediobanca per uno sghiribizzo di pancia. Voleva diventare il padrone dello Ieo, l’istituto europeo di oncologia nato e cresciuto sotto l’egida di Mediobanca, ma proprio Pagliaro gli ha sbarrato la strada. Da allora il patron di Luxottica, invece che abbozzare e godersi soldi e successo, s’è messo in testa di scalare Piazzetta Cuccia. Puntando proprio Pagliaro, reo di esserglisi messo di traverso. Fedele alle consegne e ai rancori del fondatore, in questo suo tentativo di rovesciare la governance dell’istituto, Milleri ha messo nel mirino proprio Pagliaro, non l’ad Nagel. Ma, come è noto, la ricerca di un’alternativa che mettesse d’accordo i contendenti non è andata a buon fine. Ci voleva un personaggio super partes, che piacesse a tutti. Ma se ne sono trovati solo di partes.

I figli di Leonardo però sconfessano la linea sul dossier

Alla vigilia del deposito della lista per il nuovo consiglio di amministrazione, resta ora solo da vedere se quella che competerà con quella collaudata del cda sarà lunga o corta. Sempre, è bene ricordarlo, di minoranza, anche se avere cinque consiglieri al posto di due qualche fastidio ai guidatori lo può dare. Intanto però sul fronte degli attaccanti si è levato un fuoco amico. Tre dei sei figli di Leonardo si sono rivolti a Delfin, la finanziaria della famiglia che ha in portafoglio le azioni Mediobanca, per sapere se le mosse di Milleri siano state autorizzate dal cda o siano il frutto di una sua personale iniziativa. Una sconfessione, insomma, del suo operato sul dossier.

Cosa frulla nella mente di Francesco Milleri sulla partita Mediobanca
Francesco Milleri con Leonardo Del Vecchio, morto il 27 giugno 2022 (Imagoeconomica).

Un malessere sulla questione ereditaria che non guarisce

Avrebbero sicuramente preferito una soluzione diversa, per esempio la distribuzione pro quota agli eredi delle azioni in modo che ognuno ne avrebbe disposto a piacimento. Questa guerra, ai loro occhi, non s’aveva da fare. L’iniziativa è la spia di un malessere sulla questione ereditaria nato all’indomani della morte di Leonardo, in particolare sui 360 milioni che il fondatore ha lasciato al suo braccio destro Milleri. Il quale, invece che cercare di calmare le acque, le ha agitate ancora di più chiedendo alla famiglia di essere sgravato anche dai 50 milioni di tasse che deve al Fisco. Risultato? Spaccatura con il manager ma anche interna al clan Del Vecchio, dove i figli sono equamente divisi tre contro tre, con il primogenito Claudio che tenta di ricucire e il più giovane, Leonardo Maria, che lavora in Luxottica, schierato decisamente con il suo ad.

Cosa frulla nella mente di Francesco Milleri sulla partita Mediobanca
Leonardo Maria Del Vecchio con la ex moglie Anna Castellini Baldissera (Imagoeconomica).

Leonardino aveva provato a imparentarsi con Mediobanca con un matrimonio

Leonardino, per curiosità, si era simbolicamente imparentato con Mediobanca sposando la nipote di Vincenzo Maranghi, per oltre 40 anni il più fedele collaboratore di Cuccia. Ma il matrimonio è durato molto meno di un segretario del Pd, e lui forte di prestanza ed esuberanza è tornato a popolare le pagine dei settimanali di gossip con le sue nuove conquiste. Aveva in verità anche rilasciato una seriosa intervista al Corriere della sera, in cui oltre a supportare incondizionatamente Milleri si era spinto a dire che tutti in famiglia condividevano l’assunto. Come si vede, non era proprio così.

Spagna, vietato lasciare un cane da solo mentre si fa la spesa

Lasciare il proprio cane da solo in spazi pubblici, legato o no con il guinzaglio, e allontanarsi per fare la spesa o svolgere qualsiasi altra attività è ora vietato in Spagna. A stabilirlo è una nuova legge sul benessere degli animali volta a proteggerli dai maltrattamenti in vigore da venerdì 29 settembre 2023.

Multe fino a 10 mila euro per i trasgressori

La norma, approvata nel corso della precedente legislatura, prevede diverse misure per migliorare la protezione e cura di animali domestici o selvatici ma sotto responsabilità umana, ad esempio la proibizione di utilizzarli per combattimenti, l’obbligo di sterilizzarli per evitarne la riproduzione «fuori controllo» o lasciarli permanentemente su un balcone, in un cortile o in una soffitta. In un punto, stabilisce nello specifico il divieto di tenere gli animali da compagnia «legati o sciolti in spazi pubblici senza la supervisione diretta della persona responsabile», infrazione che può essere punita con una multa che può variare dai 500 ai 10 mila euro. Inoltre, i cani non possono essere lasciati da soli, anche in spazi privati, per più di 24 ore, mentre per le altre specie animali tale limite è di 72 ore. La nuova legge prevede anche aspetti che non possono entrare ancora in vigore in assenza di un regolamento, la cui approvazione rimarrà in stand-by almeno fino a quando non entrerà in carica un nuovo governo. Tra questi c’è l’obbligo, per i titolari di cani, di frequentare corsi gratuiti su come prendersene cura responsabilmente.

Il calciatore del Nizza Beka Beka minaccia di gettarsi da un viadotto

Choc a Nizza, dove il calciatore Alexis Beka Beka minaccia di gettarsi dal viadotto dell’autostrada A8, all’altezza di Magnan. Il 22enne è stato raggiunto dai primi soccorsi e dalle forze dell’ordine che tentano di dissuaderlo. Sul posto è arrivato anche lo psicologo del club. La corsia di destra dell’autostrada A8, in direzione Aix-en-Provence per chi viene dall’Italia, è stata chiusa.

Nella stagione 2023/24 non è ancora sceso in campo

All’origine del gesto, a quanto pare, ci sarebbe la fine della relazione con una ragazza, che avrebbe sconvolto il giocatore: Beka Beka, centrocampista che nella scorsa stagione ha disputato 14 gare, per un totale di 544 minuti, nel 2023/24 non è ancora sceso in campo. Il Nizza, allenato dall’italiano Francesco Farioli, ha annullato tutte le operazioni mediatiche.

Choc in Francia, il calciatore del Nizza Alexis Beka Beka minaccia di gettarsi da un ponte. Sul posto è arrivato anche lo psicologo del club.
Alexis Beka Beka (Getty Images).

La carriera di Beka Beka con club e Nazionale

Nato a Parigi il 29 marzo 2001 e di origini congolesi, Beka Beka è cresciuto nelle giovanili del Caen, club con cui ha esordito in Ligue 2 nel 2019, per poi passare alla Lokomotiv Mosca due anni dopo. Tempo una stagione ed ecco il ritorno in patria, con la firma di un contratto quinquennale con il Nizza. Vanta in tutto 13 presenze con varie selezioni giovanili transalpine (esclusa l’Under 21): con la Francia olimpica ha partecipato ai Giochi di Tokyo.

Omicidio Alice Scagni, il fratello condannato a 24 anni e sei mesi

È stato condannato a 24 anni e sei mesi Alberto Scagni, l’uomo che ha ucciso la sorella Alice l’1 maggio 2022 sotto la casa di lei a Genova Quinto.

È stato dichiarato semi infermo di mente dalla Corte d’assise

La Corte d’assise, presieduta dal giudice Massimo Cusatti, lo ha ritenuto semi infermo di mente sposando le conclusioni di Elvezio Pirfo, il perito del giudice delle indagini preliminari, e dei sui legali Alberto Caselli Lapeschi e Mirko Bettoli. Il pubblico ministero Paola Crispo aveva chiesto la condanna all’ergastolo ritenendolo pienamente capace. Scagni è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dalla parentela. I giudici hanno disposto anche la permanenza per almeno tre anni, dopo il carcere, in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza.

La vicenda di Alice Scagni

Scagni uccise la sorella dopo avere aspettato per ore sotto casa di lei. Da mesi il fratello litigava con i parenti perché chiedeva continuamente soldi. In poche settimane aveva speso il fondo pensione, di 15 mila euro, che gli era stato accantonato dai genitori e aveva iniziato a perseguitare la nonna e i vicini di casa. Dopo l’omicidio, i genitori hanno denunciato la dottoressa del centro di Salute mentale della Asl3 e gli agenti della centrale operativa che l’1 maggio ricevettero le telefonate del padre del ragazzo ma non mandarono le volanti. La procura ha chiesto l’archiviazione per questo fascicolo ma i genitori, tramite l’avvocato Fabio Anselmo, si sono opposti e deve essere fissata una udienza per la discussione.

Enel cede il 50 per cento di Enel green power Australia a Inpex

È stato perfezionato l’accordo di joint venture tra Enel e Inpex corporation con la cessione del 50 per cento di Enel green power Australia (Egpa) per un corrispettivo totale di circa 142 milioni di euro, pari a un enterprise value di 426 milioni di euro.

La cessione di Enel green power Australia

A rendere pubblica la joint venture è stata Enel green power attraverso un comunicato in cui viene specificato che l’operazione ha generato complessivamente un impatto positivo pari a circa 95 milioni di euro sull’Ebitda del Gruppo Enel. L’iniziativa ha anche generato un effetto positivo sull’indebitamento netto consolidato del Gruppo di circa 142 milioni di euro nel 2023, che non include circa 203 milioni di euro di indebitamento netto deconsolidati nel 2022, in quanto Egpa era già stata classificata come held for sale.

La strategia Enel

Il nuovo accordo raggiunto da Enel è in linea con il Piano Strategico che prevede «la realizzazione di partnership in alcuni business e aree geografiche per incrementare la creazione di valore» e porta alla gestione congiunta di Egpa da parte di Egp e Inpex. Le due realtà, entrando più nello specifico «supervisionando l’attuale portafoglio di generazione da fonti rinnovabili di quest’ultima (Egpa, ndr) e continuando a sviluppare la sua pipeline di progetti, allo scopo di ottenere un incremento della capacità installata di Egpa. In questo modo, Egpa continuerà a guidare la transizione energetica in corso in Australia, accelerando il suo contributo al raggiungimento dell’obiettivo Net Zero del Paese».

Lucca Comics & Games, il programma completo con oltre 500 ospiti

Il Lucca Comics & Games compie 30 anni e per festeggiare ha ufficializzato un’edizione ricca di ospiti italiani e internazionali. In programma dall’1 al 5 novembre nella cittadina toscana, dove si attendono ben 300 mila visitatori nei 45 mila metri quadri di area espositiva, radunerà gli amanti del fantastico e del fumetto di ogni angolo d’Italia e non solo. Come da tradizione, spazio per i manga e gli anime giapponesi, ma anche per film e serie tivù internazionali, senza dimenticare l’universo gaming. Spicca Joe Manganiello, star di Hollywood e ambasciatore ufficiale della manifestazione. In totale, il Lucca Comics & Games ospiterà 500 artisti, di cui 120 dall’estero per un totale di oltre mille panel ed eventi. «Siamo un’anomalia italiana», ha spiegato il direttore del festival Emanuele Vietina all’Hollywood Reporter Roma. «Uniamo tante realtà diverse della cultura pop».

Lucca Comics & Games 2023, il programma ufficiale e gli ospiti italiani

Per quanto riguarda gli autori e gli artisti italiani, ci sarà l’imbarazzo della scelta. A Lucca infatti ci saranno le migliori penne e matite del nostro Paese, da Zerocalcare a Milo Manara, passando per Gipi e i PeraToons. Ci sarà anche Lillo Petrolo del duo Lillo&Greg, ambasciatore ufficiale della manifestazione con Manganiello. Presenterà il suo nuovo film Elf Me, su Amazon Prime Video dal 24 novembre. Non mancherà poi Fabio de Luigi, che porterà al Lucca Comics & Games il suo nuovo show Amazing, che approderà in streaming dal 3 novembre. Grande attesa per Maccio Capatonda, protagonista di un panel dedicato al suo progetto che racconta un uomo abituato al digitale che si ritrova improvvisamente catapultato nell’analogico. Spazio anche per gli attori Giancarlo Giannini e Franco Nero, per cui è in programma una festa in onore dei suoi 60 anni di carriera.

Dal fantasy al fumetto, passando per manga, serie tv e cinema. Dall'1 al 5 novembre arriva la 30esima edizione del Lucca Comics & Games.
Al Lucca Comics & Games ci sarà anche Maccio Capatonda (Getty Images).

Fra gli ospiti italiani ci saranno anche Leo Ortolani, Sio e il gruppo Gigaciao, ma anche Silvia Ziche, Igort, Barbara Beraldi e Fumettibrutti. I fan della Sergio Bonelli Editore potranno assaporare in anteprima tutte le novità editoriali e multimediali, grazie al ritorno del Keynote Bonelli. Nuovamente al Lucca Comics anche Max Pezzali, che presenterà assieme a Roberto Recchioni un comic book a lui dedicato. Albo in tiratura limitata, illustrato e sceneggiato dallo stesso Recchioni e prodotto dal festival toscano, racconterà la carriera dell’ex frontman degli 883. Immancabile anche l’appuntamento con Cristina D’Avena, che la sera del 4 novembre terrà un concerto assieme a una rock band. In una scenografia realizzata ad hoc dal maestro Paolo Barbieri, intonerà le sue canzoni più celebri dei cartoni e degli anime. Ci saranno anche gli Oliver Onions, duo che ha realizzato oltre 200 colonne sonore per il cinema.

Da Frank Miller a Christelle Dabos, il cast internazionale e le mostre

Non meno ricco anche il parterre di artisti internazionali. In arrivo dal Giappone grandi firme del manga, da Naoki Urasawa e Hiro Mashima, passando per Mingwa e Masaaki Ninomiya, l’autore di Gannibal. Grande attesa anche per l’arrivo dagli States di Frank Miller, autore di Sin City, 300 e, per Marvel e DC Comics, di alcune tavole di Daredevil e Batman. Al Lucca Comics & Games anche James Dashner, scrittore della saga fantasy distopica Maze Runner, che presenterà il nuovo capitolo letterario. Sempre da oltreoceano poi sbarcherà Amélie Fléchais, nata a Le Mans ma regolarmente negli Usa, dove ha lavorato per Dreamworks come concept artist nella saga di animazione Trolls. Fra gli ospiti più attesi anche Christelle Dabos, maestra del fantasy francese e autrice della serie in quattro volumi Attraversaspecchi.

Dal fantasy al fumetto, passando per manga, serie tv e cinema. Dall'1 al 5 novembre arriva la 30esima edizione del Lucca Comics & Games.
Il fumettista Frank Miller sarà ospite a Lucca (Getty Images).

Il Lucca Comics & Games dedicherà poi anche spazio a diverse mostre. Spiccano i festeggiamenti per i 60 anni di X-Men/Avengers, alla presenza dei disegnatori Douglas Wolk, Mara Famularo, Simone Bianchi e CB Cebulski, che ne ripercorreranno la storia. Prevista anche un’esposizione dedicata a J.R.R. Tolkien, autore de Il Signore degli Anelli, per i 50 anni dalla morte. Other Minds and Hands ne analizzerà arte e scrittura assieme ai disegni originali della Terra di Mezzo di Angus McBride. Ci saranno poi omaggi a Lady Oscar e al classico Fantaghirò, oltre ad anticipazioni del nuovo capitolo cinematografico Hunger Games.

Chiara Maci, lo sfogo: «Da mamma single mi sono dovuta giustificare in questura»

La foodblogger Chiara Maci ha messo mano al suo profilo Instagram per raccontare, con amarezza, un brutto episodio nel quale si è trovata suo malgrado coinvolta insieme alla figlia Bianca.

«Da mamma single mi sono dovuta giustificare»

La disavventura è legata a una visita in questura dove si è recata per rinnovare il passaporto della figlioletta di nove anni. A quanto pare, l’influencer si è trovata costretta a giustificare il fatto che al momento di presentarsi di fronte alle autorità non si trovasse in compagnia del padre della piccola. «L’ho buttata sul ridere, davanti a mia figlia. Perché le lacrime agli occhi io le trattengo quando devo», ha commentato Maci, che si è poi lasciata andare sfogandosi con i follower e raccontando l’accaduto. «In questura per rinnovare un passaporto nel 2023 ancora bisogna giustificarsi per essere monogenitore, sentendosi quasi in colpa per qualcosa. Il tutto davanti a un bambino. Che grande Paese che siamo», ha scritto la foodblogger, che ha poi aggiunto: «Hanno fatto male a lei, prima che a me».

«Mi hanno fatto male le istituzioni e le pubblicità delle famiglie perfette»

Nel suo j’accuse social, Chiara Maci ha poi proseguito raccontando della sua difficile esperienza di mamma single della piccola Bianca. «A me hanno fatto male in nove mesi di ecografie senza qualcuno che mi stringesse la mano, mi hanno fatto male all’anagrafe, a ogni festa del papà, a ogni modulo con doppia firma dove il mio era sempre mancante di qualcosa. Mi hanno fatto male le istituzioni, le pubblicità delle famiglie perfette, la normalità comunicata che è sempre stata solo una». Ha poi concluso il suo sfogo con un messaggio in apparenza dedicato più a se stessa piuttosto che a chi l’ha ferita: «È da quando ho partorito da sola che la diversità non mi fa più paura. Perché diversa sono anche io».

A oggi Chiara Maci ha due figli: oltre a Bianca (nata dalla relazione con Riccardo Rossi), la foodblogger ha avuto nel 2018 anche un altro figlio dallo chef Filippo La Mantia, di nome Andrea.

Suicidio assistito, l’Associazione Luca Coscioni: «C’è il via libera per Anna»

Anna, affetta da sclerosi multipla dal 2010, dopo 11 mesi di attesa potrà accedere alla morte volontaria assistita. Lo comunica l’Associazione Coscioni che rende noto la decisione in merito presa dal Comitato etico dell’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina (Asugi). Si tratta della prima cittadina del Friuli Venezia Giulia e la quinta persona in Italia. La donna, la cui vita non dipende da una macchina ma dall’assistenza di terzi, aveva avviato l’iter un anno fa circa. L’Associazione «ritiene che la tutela della salute e della condizione di vulnerabilità di Anna debba ritenersi pienamente soddisfatta laddove sia fornito il farmaco e garantita l’assistenza del personale sanitario». «Contenta di essere libera di scegliere e decidere», ha commentato la donna.

Una battaglia legale durata quasi un anno

Prima del via libera del Comitato etico, la Commissione medica multidisciplinare nominata dall’Asugi, esaminate le condizioni della paziente su richiesta del Tribunale di Trieste, aveva confermato che sussistevano i requisiti per far ricorso «all’aiuto della morte volontaria assistita». L’Associazione Coscioni ha precisato in una nota che il Comitato etico sul caso di Anna, preso atto delle considerazioni tecniche formulate dalla Commissione medica multidisciplinare e delle individuate modalità di esecuzione in relazione alla scelta del farmaco, del dosaggio e delle modalità di somministrazione, ha ritenuto che «il percorso metodologico adottato sia stato condotto nel rispetto della tutela dei diritti, della dignità e dei valori della persona e che la condizione di vulnerabilità della signora Anna sia stata ampiamente supportata dagli organi tecnici competenti».

Il messaggio di Marta Fascina per il compleanno di Berlusconi

Asserragliata ad Arcore sin dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, con diversi tra amici e conoscenti che la descrivono come «inconsolabile» e «reclinata sul dispiacere», Marta Fascina è ricomparsa sui social nel giorno in cui l’ex compagno avrebbe compiuto 87 anni. Con un post pubblicato sul suo profilo Instagram, ha voluto ricordare il Cav tra sfera pubblica («A Te che sei baluardo di democrazia e di libertà») e privata («a Te che ogni giorno scaldi ed illumini il mio cuore») descrivendo il legame e l’amore che li ha legati e li legherà per sempre. Di seguito il post completo.

Cassa depositi e prestiti approva nuove operazioni per 1 miliardo di euro

Il consiglio di amministrazione di Cassa depositi e prestiti ha approvato nuove operazioni in favore di imprese, territori, infrastrutture e cooperazione internazionale per un valore complessivo di 1 miliardo di euro. Nella stessa sede, inoltre, è stato dato il via libera alla Politica Generale sul Responsible Procurement, che stabilisce i principi cardine e le modalità operative per promuovere la sostenibilità ambientale, sociale e di buona governance presso le l’intera catena dei fornitori di Cdp.

Operazioni in sostegno delle imprese

Le attività decise da Cdp in sostegno di imprese, territori e infrastrutture fanno nello specifico riferimento a fondi di investimento alternativo e finanziamenti, anche in pool con altre istituzioni finanziarie, che mirano ad agevolare le imprese italiane nell’accesso al credito, nell’internazionalizzazione e nei piani di crescita delle imprese. I destinatari della misura possono essere le realtà economiche di ogni dimensione che rappresentano un’eccellenza del Made in Italy e che mirano allo sviluppo di nuovi programmi di investimento che abbiano impatti positivi sulle filiere strategiche del Paese.

La Politica Generale sul Responsible Procurement

Nello stesso consiglio di amministrazione, e in linea con gli obiettivi ESG del Piano Strategico 2022-2024, Cassa depositi e prestiti ha approvato anche la Politica Generale sul Responsible Procurement. Si tratta di un insieme di standard etici, economici, sociali e ambientali che diventano le linee guida dell’istituzione nella scelta dei propri fornitori. Si segue, dunque, l’ottica della premialità, che include anche la verifica del fatto che i fornitori stessi applichino i principi di sostenibilità in tutta la loro catena di approvvigionamento.

Sotto il cielo delle Hawaii stasera su Rai Movie: trama, cast e curiosità

Stasera 29 settembre 2023 andrà in onda il film Sotto il cielo delle Hawaii alle ore 21.10 sul canale Rai Movie. Il regista è Cameron Crowe che si è occupato anche di scrivere la sceneggiatura. Nel cast ci sono molte stelle di Hollywood come Emma Stone, Rachel McAdams, Bradley Cooper, Bill Murray, John Krasinski e Jay Baruchel.

Sotto il cielo delle Hawaii è il film che andrà in onda questa sera su Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità.
Bradley Cooper nel film (X).

Sotto il cielo delle Hawaii, trama e cast del film in onda stasera 29 settembre 2023 su Rai Movie

La trama racconta la storia di un ex ufficiale della marina militare, Brian Gilcrest (Bradley Cooper), che viene mandato a Honolulu, nelle Hawaii, per supervisionare il lancio di un satellite. Il lancio è stato affidato alla gestione di un imprenditore molto importante, il milionario Carson Welch (Bill Murray). Una volta sull’isola l’ex ufficiale incontra quella che un tempo era la sua fidanzata, Tracy Woodside (Rachel McAdams).

Se questo incontro lo scuote, in realtà è la conoscenza del capitano Allison Ng (Emma Stone) che gli scalda il cuore. Infatti, dopo aver conosciuto la bella ragazza, Brian si innamora di lei. Oltre a questa conoscenza, Brian avrà un compito molto delicato: ottenere la benedizione della popolazione locale prima che il satellite venga lanciato nello spazio. Ma Brian non sa che il satellite contiene delle nuove armi pericolose e che la popolazione non darà mai la sua benedizione. Il militare, allora, farà di tutto per risolvere la situazione.

Sotto il cielo delle Hawaii, cinque curiosità sul film

Sotto il cielo delle Hawaii, i protagonisti scelti inizialmente

Il regista e sceneggiatore Cameron Crowe aveva scelto come protagonisti di questo lungometraggio gli attori Ben Stiller e Reese Witherspoon. Tuttavia, entrambi dovettero rifiutare per altri impegni. Crowe allora decise di riscrivere l’intera sceneggiatura per rendere i protagonisti più giovani e impiegò circa quattro anni per questo lavoro.

Sotto il cielo delle Hawaii, le tante critiche ricevute

Questo film è stato bombardato da critiche negative da parte di alcune associazioni che l’hanno accusato di whitewashing. Nella maggior parte dei casi, in molti hanno evidenziato come la pellicola sia ambientata alle Hawaii ma abbia un cast completamente composto da attori caucasici. Le critiche sono nate anche dal fatto che, secondo la sceneggiatura, il personaggio femminile principale discende da una famiglia per metà cinese e per metà hawaiana ma è stato interpretato da Emma Stone, un’attrice bionda e con occhi azzurri.

Sotto il cielo delle Hawaii, anche la Sony aveva bocciato il film

Nel 2014 vennero trafugate alcune mail della Sony in seguito a un attacco hacker. In alcuni messaggi si leggevano chiaramente le critiche che i manager della casa di produzione avevano nei confronti del film, definendo alcune scene «senza senso logico».

Sotto il cielo delle Hawaii è il film che andrà in onda questa sera su Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità.
Gli attori principali (X).

Sotto il cielo delle Hawaii, il flop al botteghino

Viste le tante critiche, questo film è stato un flop al botteghino. Il suo budget è stato di circa 52 milioni di dollari mentre gli incassi, secondo quanto riportato dal sito Box Office Mojo, sono stati di soli 26 milioni di dollari.

Sotto il cielo delle Hawaii, la scelta del compositore 

Inizialmente, la colonna sonora del film doveva essere composta da Mark Mothersbaugh. Tuttavia, il regista Crowe decise di affidare l’incarico al duo Jonsi & Alex perché aveva già collaborato con loro per la pellicola La mia vita è uno zoo.

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