Daily Archives: 4 Settembre 2023

Antonio Tajani: «L’Italia sostiene il dialogo con la Cina in Ue»

«Anche nel contesto dell’Unione europea, l’Italia è sostenitrice del dialogo con Pechino, come pure di un confronto franco e aperto su principi e valori». Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani nel suo intervento conclusivo della XI sessione del Comitato governativo Italia-Cina a Pechino, alla presenza del ministro degli Esteri cinese Wang Yi.

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«Una nuova stagione per la cooperazione»

Con la Cina «apriamo oggi una nuova stagione per la nostra cooperazione rafforzata» ha detto Tajani. Sui social, il ministro ha fatto riferimento anche all’incontro con il ministro del Commercio Wang Wentao: «Abbiamo un interscambio in crescita e più di 1600 imprese nel paese, la Cina è il primo partner in Asia. Vogliamo esportare ancora di più e rendere sempre più operativo il nostro partenariato economico».

 

 

Incassi, Oppenheimer saldo in testa verso i 18 milioni totali

Nel primo week end della mostra del cinema di Venezia, con ben 15 nuovi titoli in uscita, Oppenheimer mantiene saldamente la prima posizione nella classifica Cinetel. Il film di Christopher Nolan si avvia verso i 18 milioni di incasso totali dato che nel fine settimana del 2-3 settembre 2023, seppur con un calo del 30 per cento, ha guadagnato altri 4 milioni e 832 mila euro e una media di 8.448 su 572 schermi. Il film di Christopher Nolan è anche diventato il quinto film come migliore incasso dal 2021.

La classifica del primo weekend di settembre al Box office Italia

Seconda piazza per il terzo capitolo della saga The Equalizer, Senza tregua con Denzel Washington ritiratosi in un paesino della Sicilia. Il film (nel cast ci sono anche Dakota Fanning, Gaia Scodellaro, Eugenio Mastrandrea e Remo Girone) ha debuttato con 669 mila spettatori e una media di 2.052 euro su 326 sale raggiungendone 851 mila in cinque giorni. Terzo il cartoon Tartarughe Ninja caos mutante di Jeff Rowe e Kyler Spears, basato sull’omonima serie a fumetti ideata nel 1984 da Kevin Eastman e Peter Laird, che ha esordito con 560 mila euro, una media di 1.544 euro su 363 schermi e un risultato complessivo di 743 mila euro da mercoledì 30 agosto.

Oppenheimer di Christopher Nolan rimane in testa al box office e si dirige verso i 18 milioni di euro totali.
Margot Robbie (Getty).

Quarta posizione per La casa dei fantasmi, in calo del 50 per cento, che ha messo in cascina 438 mila euro (la media è 1.172 euro su 374 sale) per un totale di 1 milione 969 mila in 15 giorni. Slitta quinto dal terzo posto Barbie, che ha incassato altri 429 mila euro (-34 per cento) per un totale di oltre 31 milioni di euro.

Una top ten piena di nuove uscite

Tante nuove uscite nel resto della top ten: sesta Jeanne du Barry – La favorita del re di Maiwenn con Johnny Depp, settimo L’ordine del tempo di Liliana Cavani con Alessandro Gassmann e Claudia Gerini, ottava Una commedia pericolosa di Alessandro Pondi con Enrico Brignano, Gabriella Pession, Paola Minaccioni, nono Manodopera del francese Alain Ughetto. Chiude decimo Shark 2 – L’abisso. Nel weekend l’incasso è stato di 8.108.490 euro con un -15 per cento rispetto al weekend precedente e +149.95 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022.

Giovanni Allevi: «Un passo alla volta sto uscendo dall’inferno»

«Adesso sono come un reduce, tormentato dalle ferite e dagli incubi, ma un passo alla volta, eroicamente, sto uscendo dall’inferno». Giovanni Allevi, in cura per un mieloma, ha pubblicato sui social un nuovo aggiornamento sulle sue condizioni di salute.

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«Un mondo fatto di umanità e gentilezza»

Il musicista, insieme al messaggio, ha lasciato ai fan una foto in cui lo si vede in piedi in quella che sembra una sala di riabilitazione. «La mia condizione mi conferma che esiste un mondo, fatto di umanità, gentilezza, autenticità e coraggio», aggiunge l’artista che comunicò di essere malato a giugno 2022.

Ucraina, la cacciata di Reznikov serve a Zelensky per rassicurare gli Usa

Mentre la controffensiva si fa ancora attendere e le notizie di una breccia ucraina nella prima di difesa russa sul fronte meridionale si accavallano con quelle di una sempre maggiore pressione di Mosca su quello del Donbass, a Kyiv rotolano le prime teste. La più illustre quella del ministro della Difesa Oleksiy Reznikov, fedelissimo della prima ora del presidente Volodymyr Zelensky, che dopo oltre un anno e mezzo di guerra ha dovuto gettare la spugna, tra scandali di corruzione, incapacità di governare la normale amministrazione, errori di comunicazione e sul campo, nella gestione della campagna militare che ha mostrato una forbice sempre più ampia tra propaganda e realtà.

Ucraina, si dimette il ministro della Difesa Reznikov
Oleksiy Reznikov (Getty Images):

Reznikov e Kolomoisky, capri espiatori offerti agli Usa

C’è poco da stupirsi quindi se il ministro della Difesa è stato silurato, tra le pressioni dell’opposizione interna di fronte a una serie di disastri difficilmente giustificabili all’opinione pubblica, e quelle degli alleati, soprattutto degli Stati Uniti, con il rapporto tra Casa Bianca e Bankova sempre teso a causa delle suddette questioni in tutte le loro sfaccettature: da tempo i moderati a  Washington fanno filtrare messaggi che dai falchi a Kyiv non vengono recepiti, con il rischio di sempre maggiori incomprensioni che alla lunga potrebbero essere dannose all’Ucraina. Ecco quindi che in vista della prossima visita a Joe Biden, a margine dell’assemblea generale dell’Onu tra un paio di settimane, Zelensky ha deciso di portare sul piatto non solo la testa di Reznikov, ma anche quella di Igor Kolomoisky, oligarca prima amico e poi nemico, finito dietro le sbarre in custodia cautelare almeno sino alla fine di ottobre. Kolomoisky, da tempo nei radar dei tribunali statunitensi, è stato accusato di frode e riciclaggio finendo nel mirino della giustizia selettiva ucraina, quella che si sveglia quando c’è un nemico di cui sbarazzarsi. Le tempistica della ghigliottina non è certo casuale e serve appunto per ammorbidire Biden, che oltre ad avere problemi di empatia con Zelensky, deve affrontare una stagione di vigilia elettorale in cui il dossier ucraino non deve far perdere punti. Il problema sarà vedere se le due vittime sacrificali basteranno, almeno temporaneamente, per evitare che gli Usa decidano di prendere una strada diversa da quella sperata da Kyiv e premano per un compromesso che passi sopra la testa di Zelensky e del suo cerchio magico.

Ucraina, la cacciata di Reznikov serve a Zelensky per rassicurare gli Usa
L’oligarca Igor Kolomoisky in tribunale a Kyiv (Getty Images).

I motivi della nomina a ministro della Difesa di Umerov

In questo senso va anche letto il nome del sostituto di Reznikov, Rustem Umerov, non certo un perfetto sconosciuto Oltreoceano, sin da quando qualche anno fa ha frequentato il programma offerto dal dipartimento di Stato per i leader in erba. Un po’ imprenditore un po’ politico, attivo soprattutto fino a una decina di anni fa solo in Crimea, terra natale della sua famiglia di origine tatara, Umerov è stato eletto nel 2019 alla Rada, il parlamento ucraino, nelle liste di Golos, un piccolo partito filoccidentale, fondato dal cantante degli Okean Elzu, Sviatoslav Vakarchuk, che aveva e ha come priorità in politica estera l’entrata dell’Ucraina nell’Unione Europea e nella Nato. Dal settembre del 2022 Zelensky lo ha cooptato al vertice del Fondo del demanio statale, che si occupa sostanzialmente delle privatizzazioni, o come dicono i maligni della svendita del Paese all’Occidente. Il nuovo ministro della Difesa, come del resto il suo predecessore, non ha competenze specifiche militari, ma porta in dote le sue capacità di manager e soprattutto è un uomo chiave gradito a Washington, uno dei tanti che stanno scalando i vertici della politica, dell’amministrazione e dell’economia del Paese, in un’operazione di colonizzazione che sta andando avanti apertamente da quasi 10 anni, da quando nel primo governo dopo la rivoluzione di Euromaidan finirono tre ministri stranieri guidati dal premier Arseni Yatseniuk, colui che Victoria Nuland, allora vice segretaria di Stato, durante le proteste a Kyiv del 2013 aveva definito «il nostro uomo».

McCartney, al via la caccia globale al suo basso scomparso

È stato pubblicizzato come un tentativo di risolvere uno dei grandi misteri del Rock and Roll. È in corso una ricerca globale per trovare un basso appartenuto a Paul McCartney e presente in diverse iconiche canzoni dei primi Beatles, tra cui Twist And Shout, Love Me Do e She Loves You. Lo riporta la Cnn.

Una chitarra che «ha plasmato il suono del mondo moderno»

Lo strumento, un basso elettrico Höfner 500/1, fu acquistato da McCartney per circa 37 dollari nel 1961 in un negozio di Amburgo e definita «la sua preferita», secondo The Lost Bass Project, il gruppo che ha lanciato la nuova ricerca. «Questo è il basso che McCartney suonò… ad Amburgo nel 1961, al Cavern di Liverpool e in quelle prime registrazioni ad Abbey Road, ha alimentato la Beatlemania e ha plasmato il suono del mondo moderno», ha commentato la band. Secondo loro, un team di fan e ricercatori devoti dei Beatles, McCartney usò il basso a Londra nel 1969 quando i Beatles registrarono il progetto Get Back/Let It Be e da allora non è mai più stato visto.

«Nessuno sa cos’è successo»

«Nessuno ha mai stabilito chiaramente dove si trovi il basso… e nessuno si è fatto avanti con un resoconto di quello che gli è successo», ha detto il The Lost Bass Project, aggiungendo che la sua scomparsa ha alimentato voci, teorie di cospirazione e falsi avvistamenti negli «ultimi 55 anni». E poi: «Il mercato oscuro delle chitarre rubate è ora inondato di falsi. Sono emerse ogni sorta di voci su dove sia finito il basso e dove potrebbe essere». Lanciando il progetto, il gruppo ha affermato di essere impegnato in «ricerche mirate basate su informazioni e approfondimenti esistenti» e di essere in possesso di «nuove informazioni e approfondimenti condivisi da persone in tutto il mondo». L’appello pubblico è stato lanciato domenica 3 settembre e sono già arrivati centinaia di nuovi contatti, ha sottolineato il team guidato da Nick Wass che ha persino scritto un libro sullo strumento scomparso.

Clonare la voce con l’IA per estorsioni e truffe: la nuova frontiera del cybercrime

I criminali informatici stanno utilizzando le nuove tecnologie, come l’intelligenza artificiale e il machine learning, per compiere reati quali truffe ed estorsioni. L’allarme arriva dagli esperti dell’azienda di sicurezza Trend Micro che parlano di ascesa del cosiddetto «rapimento virtuale». Secondo quanto riportato dall’Ansa, si tratta di un nuovo tipo di crimine che sfrutta le potenzialità delle tecnologie più avanzate per clonare la voce delle persone.

Il caso della donna in Arizona

Un esempio citato dall’agenzia, è quello del caso successo ad aprile in Arizona, dove una donna ha ricevuto una chiamata nella quale un anonimo diceva di aver rapito la figlia. Grazie a strumenti di IA, il criminale era riuscito a replicare la voce e il pianto della bambina da far ascoltare alla madre. Prima del pagamento richiesto però, la vittima ha potuto verificare che sua figlia fosse al sicuro e che non fosse stata rapita. La polizia ha poi identificato la telefonata come una comune truffa. La Federal Trade Commission degli Stati Uniti ha stimato che nel 2022 le perdite derivanti da queste attività illecite hanno raggiunto i 2,6 miliardi di dollari.

Lo schema dei criminali informatici

Sempre secondo Trend Micro, lo schema messo in atto dai criminali informativi è questo: raccogliere informazioni dai social riguardo alle vittime e ai loro cari, incluse foto e filmati; replicare con strumenti tecnologici la voce delle persone e riprodurla in maniera più accurata possibile. Questo processo, definito «clonazione vocale» si attua quando la biometria vocale è utilizzata per compiere estorsioni o frodi. Inoltre, attraverso l’utilizzo di un chatbot, un cybercriminale può fondere grandi set di dati di potenziali vittime con altri elementi come la geolocalizzazione.

Venezia, il comandante della Polizia locale denuncia molestie alla festa di Armani

Il comandante della polizia locale di Venezia Marco Agostini ha raccontato di aver subito molestie durante la festa di Giorgio Armani all’Arsenale. Lo ha raccontato lui stesso in un post su Facebook, poi rimosso, nel quale ha dichiarato di essere stato «palpeggiato sul sedere più volte». L’autore della molestia sarebbe stato un giovane presente all’evento organizzato subito dopo la sfilata di moda One Night Only.

«Non ho fatto una piazzata solo per rispetto della divisa»

«Dovevo arrivare a quasi 63 anni per comprendere cosa prova una donna molestata quando le palpano il sedere». Con queste parole il comandante ha reso pubblico il gesto subito, per poi aggiungere di essersi allontanato velocemente dall’evento «sempre mantenendo il sorriso sulle labbra». E di non aver «fatto una piazzata» solo per rispetto della divisa che indossa, anche se la tentazione è stata forte. Poche ore dopo la pubblicazione, il post è stato cancellato e Agostini non ha più scritto nulla in merito alla vicenda. Ma, raggiunto telefonicamente dal Gazzettino, ha aggiunto dei dettagli spiegando meglio l’accaduto: «È stato durante il cocktail, ero con il sindaco e altri, stavamo parlando, tutt’attorno la calca era notevole quando a un certo punto mi hanno palpato il sedere». Il comandante era tra gli invitati alla sfilata di Giorgio Armani all’Arsenale insieme con il primo cittadino di Venezia Luigi Brugnaro e l’assessore Simone Venturini. La prima parte della serata è proceduta senza intoppi: i posti alla Tesa numero 89 erano assegnati e il pubblico selezionatissimo. La seconda parte, invece, si è svolta nella Tesa 91 dove era stato allestito il bancone bar, la consolle per la musica, alcuni divanetti e finger food. Con 700 ospiti la ressa è stata inevitabile, ed è stato in questo frangente che sono avvenute le molestie.

«L’ho scritto sui social per solidarizzare con le donne»

«La prima volta ho fatto finta di niente, pensavo a un errore», ha dichiarato. Ma poi ce ne sono state altre, cinque in tutto. Tutte opera della stessa persona, «un ragazzetto, un ventenne». Agostini ha dunque scelto di non intervenire e allontanarsi senza dare spiegazioni. «Stavo parlando con il sindaco e altre persone, ma non potevo tollerare altro e non volevo fare scenate, quindi non restava che andarsene». Una volta a casa l’ha scritto sui social «per esprimere solidarietà alle donne, perché ho capito cosa prova una donna quando viene molestata».

A Milano evacuati 50 dipendenti dagli uffici di Yoox per un’inalazione sospetta

Erdogan è arrivato a Sochi per l’incontro con Putin

Dopo il recente annuncio della visita, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan è arrivato a Sochi, dove si sta volgendo l’incontro con il leader russo Vladimir Putin. Lo scrive l’agenzia russa Ria Novosti citando fonti dell’amministrazione presidenziale turca.

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L’accordo sul grano al centro del colloquio

Il rilancio dell’accordo del 2022 che aveva permesso l’esportazione di grano dall’Ucraina, conclusosi dopo l’uscita di Mosca lo scorso luglio, è il principale argomento al centro del colloquio tra i due presidenti. «Tutti guardano alla questione del corridoio del grano», ha detto Erdogan nel suo discorso di apertura, affermando: «Credo che il messaggio che daremo dopo il nostro incontro costituirà un passo importante per il mondo, soprattutto per i paesi africani sottosviluppati».

Sanità: infermieri in fuga dagli ospedali del Nord, decine le dimissioni

Alla base del fenomeno, riporta l’Ansa, il costo della vita divenuto insostenibile. Secondo quanto rilevato, sono decine gli infermieri che si dimettono dagli ospedali del Nord per tornare ai paesi d’origine. Succede in particolare nei pronto soccorso e reparti nevralgici, soprattutto di Emilia Romagna e Liguria. La denuncia arriva da Antonio De Palma, presidente nazionale del sindacato Nursing Up: dal 2022 a oggi, decine e decine di operatori sanitari hanno scelto di dimettersi, con rinuncia anche a contratti a tempo indeterminato nella sanità pubblica.

Caos nei pronto soccorso e violenze nelle ore notturne

De Palma ha spiegato all’agenzia come la situazione degli ospedali del Sud non è migliore che al Nord: il caos dei pronto soccorso è lo stesso, peggiore e insostenibile è la situazione delle violenze perpetrate durante le ore notturne ai danni degli operatori sanitari. A incidere vi è poi il costo della vita, in quanto lo stipendio medio di poco più di 1400 euro netti non consente a un giovane infermiere di mantenersi in città come Bologna o Genova: «Se nel 2022 avevamo evidenziato una situazione preoccupante per regioni come Friuli Venezia Giulia, Piemonte e Veneto, con ben 1530 dimissioni di operatori sanitari, per la maggior parte infermieri» – ha sottolineato De Palma – «adesso nell’occhio del ciclone ci sono Emilia Romagna e Liguria».

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Ausl Bologna: 40 dimissioni in tre mesi

I numeri all’Ausl di Bologna rivelano che, solo negli ultimi giorni, sono arrivate «ben 18 dimissioni, senza preavviso, da parte di infermieri, per un totale di ben 40 dimissioni negli ultimi tre mesi. Lo scorso anno dall’azienda sanitaria bolognese sono usciti 270 infermieri, mentre nel 2021, erano stati 180. Solo in piccola parte si tratta di pensionamenti programmati, mentre per oltre il 50 per cento sono dimissioni». De Palma ha reso noto inoltre che, a fronte delle uscite, non esiste assolutamente un piano di assunzioni «anche perché i bandi dei concorsi regionali vanno praticamente deserti» e ha concluso sottolinenando come «gli operatori devono affrontare turni massacranti, assenza di ferie per carenza di colleghi. Non a caso sempre meno giovani scelgono la professione: l’ateneo genovese, al corso di scienze infermieristiche, si troverà per la prima volta ad avere più posti, 460, rispetto ai 448 candidati».

 

 

Mathieu Kassovitz ferito in un incidente in moto

Gravi fratture, in particolare al bacino e alle caviglie, per il regista e attore francese Mathieu Kassovitz, vittima domenica 3 settembre di un grave incidente di moto mentre partecipava a uno stage di perfezionamento nella guida sull’autodromo di Linas-Monthléry, a sud di Parigi. Kassovitz, che nel 1995 si fece conoscere al grande pubblico dirigendo La Haine (L’odio), ora è ricoverato nell’ospedale parigino del Kremlin-Bicetre dove i medici gli hanno praticato un coma artificiale indotto, ma non è in pericolo di vita. Secondo quanto si è appreso, Kassovitz ha perso il controllo della sua moto ed è uscito di strada dopo una curva, finendo su una barriera di protezione. L’urto lo ha poi proiettato al di fuori della pista, dove è finito violentemente a terra. Dopo l’impatto, Kassovitz è rimasto cosciente ed è riuscito a togliersi da solo il casco.

Da La Haine a Il favoloso mondo di Amélie: i successi di Kassovitz

Dopo il successo di La Haine, che vinse tre César e il premio per la regia a Cannes, Kassovitz tra gli altri film ha interpretato Un héros très discret di Jacques Audiard, Il Quinto elemento di Luc Besson, Il favoloso mondo di Amélie e Amen di Costa-Gavras. In Francia è attesa l’uscita del suo ultimo film, Visions, diretto da Yann Gozlan, in cui compare
al fianco di Diane Kruger.

Loreena McKennitt torna in Italia: date a Brescia e Padova

Dopo anni di assenza dai palchi europei, Loreena McKennitt torna in Europa con un nuovo tour che toccherà anche l’Italia con due date: il 20 marzo 2024 al Gran Teatro Morato di Brescia e il 21 marzo 2024 al Gran Teatro Geox di Padova. «L’ultima volta che mi sono esibita in Europa era il 2019 e da allora sono successe molte cose. Sarà magnifico tornare la prossima primavera e poter incontrare di nuovo i volti familiari che mi sono mancati durante questo periodo turbolento», ha raccontato.

Lo spettacolo del tour di The Visit Revisited di Loreena McKennitt

Il tour The Visit Revisited celebra l’album The Visit del 1992, quello di maggior successo della cantautrice canadese che le ha fatto ottenere la popolarità a livello internazionale. Il concerto sarà composto da due set: il primo dedicato alle canzoni più famose dell’artista, mentre il secondo interamente dedicato ai brani che compongono l’album, dove la voce eterea della McKennitt si innesta su arrangiamenti eterei, in cui primeggiano strumenti come violini, bodhran, tabla e arpa. Il tutto arricchito da testi che mescolano poetica metafisica, antichi miti popolari e misticismo medievale in un eclettico mix di pop, folk e world music di ispirazione celtica che ha fatto vendere a Loreena McKennitt oltre 14 milioni di album in tutto il mondo.

Mathieu Kassovitz ha riportato gravi fratture a seguito di un incidente

È rimasto vittima di un grave incidente il regista e attore francese Mathieu Kassovitz, ma non è in pericolo di vita. L’episodio è avvenuto domenica tre settembre, durante uno stage di perfezionamento nella guida sull’autodromo di Linas-Monthléry, a sud di Parigi. L’attore, 56 anni, si trova ora ricoverato nell’ospedale parigino del Kremlin-Bicetre dove i medici gli hanno praticato un coma artificiale indotto. Per lui fratture al bacino e alle caviglie.

L’urto dopo aver perso il controllo della moto

Secondo quanto si è appreso, Kassovitz ha perso il controllo della sua moto ed è uscito di strada dopo una curva, finendo su una barriera di protezione.  L’urto lo ha poi proiettato al di fuori della pista, dove è finito violentemente a terra. L’attore era solo quando è finito fuori strada, stando agli accertamenti degli inquirenti, che hanno interrogato anche l’istruttore di guida. Dopo l’impatto al suolo, l’attore è rimasto cosciente e ha potuto togliersi subito, da solo, il casco.

Film e riconoscimenti

L’odio, il film che lo rese famoso quando era ancora molto giovane, lo vide regista e protagonista di una storia sulla disperazione delle banlieue e le violenze della polizia. Conquistò 3 César, gli Oscar francesi, e il premio per la regia a Cannes. Tra i film in cui è stato protagonista in seguito, Un héros très discret di Jacques Audiard, Il Quinto elemento di Luc Besson, Il favoloso mondo di Amélie e Amen di Costa-Gavras. In settimana uscirà sugli schermi francesi l’ultimo film di cui è stato protagonista, Visions di Yann Gozlan, in cui compare al fianco di Diane Kruger.

Belen chiude l’estate con Elio Lorenzoni: le foto del weekend in due ad alta quota

Ormai sembrano non esserci più dubbi: dopo settimane di gossip, Belen Rodriguez ha finalmente deciso di uscire allo scoperto con il suo (presunto) nuovo fidanzato, Elio Lorenzoni, lasciandosi alle spalle la relazione con Stefano De Martino.

Le foto in montagna di Belen ed Elio

«Il primo vestito che metto per te», ha scritto la showgirl come didascalia del suo ultimo post Instagram, un carosello di immagini scattate in montagna nel corso di una delle prime vacanze in assoluto con il manager, che appare sorridente in uno degli scatti. Sono giorni di relax in alta quota per lei, prima di tornare in città e dedicarsi al solito tran tran quotidiano tra gli impegni di lavoro e quelli familiari al fianco dei due figli Santiago e Luna Marì, avuti dalle precedenti relazioni con Stefano De Martino e Antonino Spinalbese. Tutto tace, per il resto, riguardo al rapporto ormai naufragato con il presentatore campano ed ex concorrente di Amici, sparito dai social di Belen ormai da diverse settimane. La coppia non ha comunque ancora confermato la (seconda) rottura sentimentale.

La showgirl pronta a lanciare la sua nuova collezione

Tra un post Instagram e l’altro, la showgirl argentina sta per lanciare una nuova collezione del suo brand di abbigliamento, di cui ha ricordato l’uscita ai follower attraverso un link piazzato a regola d’arte su Instagram Stories proprio nelle stesse ore in cui rompeva il silenzio sul suo rapporto con Elio Lorenzoni. Se dal punto di vista commerciale tutto sembra procedere a gonfie vele, non si può però dire lo stesso da quello televisivo: per la prima volta dopo 10 anni, infatti, nella prossima stagione tv è rimasta senza alcun programma Mediaset.

Ucraina, si dimette il ministro della Difesa Reznikov

Il ministro della Difesa ucraino, Oleksiy Reznikov, ha presentato lunedì 4 settembre le sue dimissioni al Parlamento. L’annuncio ufficiale arriva poche ore dopo il siluramento da parte del presidente Volodymyr Zelensky che domenica sera aveva reso noto di volerlo sostituire con il capo del Fondo del demanio statale Rustem Umerov.

La lettera di dimissioni sui social

«È stato un onore servire il popolo ucraino e lavorare per l’esercito ucraino negli ultimi 22 mesi, durante il periodo più difficile della storia recente del Paese», ha scritto Reznikov sui social. Nella sua lettera di dimissioni, ha ricordato come dopo l’inizio dell’invasione russa sia «stata percorsa una strada difficile». «Ci si è resi conto che l’Ucraina è lo scudo dell’Europa a Est», ha aggiunto Reznikov, sottolineando come il vertice Nato di Vilnius abbia, a suo avviso, «mostrato l’integrazione di fatto dell’Ucraina nell’Alleanza». Reznikov poi ha passato in rassegna i passi avanti fatti durante il suo mandato a partire dalle riforme nel campo degli appalti, dai sistemi di comando e controllo automatizzati fino alla «sinergia tra le strutture che lavorano per la vittoria». Parlando della situazione al fronte, Reznikov ha affermato che  «il 50 per cento  dei territori temporaneamente occupati dalla Russia è già stato liberato. Ogni giorno i nostri difensori e difensori vanno avanti».

Ucraina, si dimette il ministro della Difesa Reznikov
La foto postata da Reznikov sui social.

Continua il rimpasto di Zelensky

Oleksiy Reznikov era a capo del ministero della Difesa ucraino dal novembre 2021 e le sue dimissioni erano nell’aria da mesi. A gennaio 2023, diversi alti funzionari, tra cui il vicecapo dell’ufficio presidenziale Kyrylo Tymoshenko, quattro viceministri e cinque governatori regionali erano stati destituiti in seguito a un presunto scandalo di corruzione nell’esercito.

Legambiente, mare sempre più violato: 19.530 reati ambientali nel 2022

Cemento illegale, inquinamento e maladepurazione, pesca di frodo mettono sotto scacco il mare italiano e le aree costiere. Sono 19.530 reati ambientali accertati nel 2022 lungo le coste italiane, il 3,2 per cento in più rispetto al 2021, mentre gli illeciti amministrativi, 44.444, sono cresciuti del 13,1 per cento.

Il report di Legambiente

Il nuovo report Mare Monstrum 2023 di Legambiente indica che oltre un milione di controlli delle capitanerie di porto e delle forze dell’ordine hanno accertato, tra reati e illeciti amministrativi, 8,7 infrazioni per ogni chilometro di costa (erano state 7,5 nel 2021), una ogni 115 metri. L’associazione avanza otto proposte per rafforzare la tutela.

Francia, da oggi in classe col divieto di indossare l’abaya

Circa 12 milioni di studenti tornano a scuola in Francia in un clima dominato dal divieto per le giovani musulmane di indossare l’abaya, il lungo abito tradizionale che copre il corpo di cui si era già discusso a fine luglio. Il ministro dell’Interno Gérald Darmanin ha inviato un messaggio alla polizia per sottolineare «la natura delicata di questo ritorno a scuola» sugli attacchi alla laicità nelle scuole.

Il sindacato Cgt è contrario: «Si stigmatizza parte della popolazione»

Il ministro dell’Istruzione Gabriel Attal, alla radio Rtl, ha dichiarato: «Ci sono 513 istituti che abbiamo identificato come potenzialmente interessati da questa questione all’inizio dell’anno scolastico». È l’intero esecutivo che, in nome della difesa della laicità, ha chiesto di unirsi su questo divieto che riguarda anche l’uso del qamis, la versione maschile di questo indumento. La segretaria generale del sindacato Cgt Sophie Binet, ha tuttavia ritenuto «molto pericoloso tornare a scuola con questo annuncio», che «stigmatizza una parte della popolazione». Come previsto dalla legge del 2004 che vieta di indossare simboli religiosi vistosi, gli alunni recalcitranti saranno accolti dall’istituto ma non in classe e si aprirà una fase di dialogo tra la famiglia e l’Educazione nazionale.

Kyiv, liberati 47 chilometri quadrati di territorio vicino a Bakhmut

Le forze ucraine hanno liberato finora 47 chilometri quadrati di territorio vicino alla città occupata di Bakhmut, nell’est del Paese, di cui tre la settimana scorsa: lo ha reso noto su Telegram la viceministra della Difesa, Hanna Malyar. «Nel settore di Bakhmut, il nemico sta conducendo azioni difensive per frenare l’avanzata delle nostre truppe e sta tentando senza successo di riguadagnare il terreno perduto nelle aree di Klishchiyivka, Kurdyumivka, Ozaryanivka nella regione di Donetsk».

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«Il nemico continua a bombardare obiettivi civili»

«Abbiamo ottenuto qualche successo nell’area di Klishchiyivka. Il nemico è sulla difensiva nelle direzioni di Zaporizhzhia e Kherson» – ha aggiungo la viceministra – «e continua a bombardare le posizioni delle nostre unità e obiettivi civili nelle regioni di Zaporizhzhia, Kherson e Mykolaiv, utilizzando attivamente le munizioni di sbarramento Lancet (droni, ndr)».

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Prosegue l’offensiva a Melitopol

«Le forze di difesa ucraine continuano la loro offensiva nel settore di Melitopol. Nel corso dell’offensiva, le forze di difesa ucraine sono riuscite a raggiungere Novodanilovka e Novoprokopivka» ha dichiarato ancora Hanna Malyar. Rbc-Ucraina ha invece riportato che, nella notte tra domenica tre e lunedì quattro settembre, sono stati abbattuti dalle forze ucraine 23 droni russi kamikaze Shahed-136/131 su un totale di 32 lanciati da Mosca, secondo quanto ha reso noto l’Aeronautica militare di Kyiv.

Antonio De Matteo: età, biografia e carriera dell’attore

Antonio Di Matteo, nato a Caserta il 19 marzo 1978, è un attore e fotografo. Oltre alle numerose partecipazioni al cinema e in televisione, continua a lavorare anche a teatro.

Antonio Di Matteo: biografia e carriera

Di Matteo si è appassionato alla recitazione fin da giovane, formandosi presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. La sua carriera è iniziata a teatro, mentre al cinema ha esordito nel 2002 recitando nel film Il sostituto di Claudio Cicala. In seguito ha preso parte a film come Buongiorno, notte di Marco Bellocchio (2003), Bella addormentata, sempre di Marco Bellocchio (2010), Malerba di Simone Corallini (2018) e La guerra a Cuba, di Renato Giugliano (2019). Tra gli ultimi film in cui ha recitato ci sono Piano Piano di Nicola Prosatore (2022) e Stranizza d’amuri di Beppe Fiorello (2023).

Antonio Di Matteo, tra la carriera e la vita privata
Antonio Di Matteo (Instagram).

Di Matteo è famoso inoltre per aver interpretato numerosi ruoli in televisione. Tra le serie tv e fiction in cui ha recitato ci sono: La squadra (2003), serie in cui ha debuttato, Don Matteo, Che Dio ci aiuti, Un posto al sole, I Medici, Un passo dal cielo, L’allieva, I bastardi di Pizzofalcone, Il patriarca e Mare fuori.

Antonio Di Matteo: la vita privata

L’attore è una persona molto riservata, per questo si sa poco della sua vita sentimentale. Ciò che si sa è che Antonio Di Matteo ha un figlio, Ernesto, anche se non si conosce l’identità della madre né se l’attore stia ancora insieme a lei.

Amantea, giovane muore travolto da treno mentre guarda i fuochi d’artificio

Un giovane di 27 anni, nato a Como ma residente ad Amantea, è morto dopo essere stato investito da un treno, nella notte di domenica 3 settembre, a Campora San Giovanni ad Amantea (Cosenza). La tragedia sarebbe avvenuta durante lo spettacolo dei fuochi di artificio per la festa di San Francesco. Sul posto è intervenuta la polizia ferroviaria che indaga per ricostruire l’esatta dinamica dell’accaduto. Il fatto è accaduto nella stazione in disuso di Campora San Giovanni, frazione di Amantea, situata a breve distanza dalla spiaggia nella quale sono stati accesi i fuochi d’artificio.

Stava assistendo allo spettacolo pirotecnico

Secondo una prima ricostruzione, il giovane si trovava sul posto, seduto sulla banchina, in compagnia di altre persone per assistere allo spettacolo pirotecnico a conclusione dei festeggiamenti in onore di San Francesco di Paola organizzati nella frazione di Campora. Poi, per cause in corso di accertamento, è stato travolto e ucciso da un treno in transito, proveniente a velocità sostenuta da Reggio Calabria.

 

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