Daily Archives: 27 Ottobre 2023

Fedez show da Fiorello: «Avrò la direzione musicale di Sanremo»

«Mi hanno proposto la direzione musicale di Sanremo e credo che accetterò». Sono queste le parole di Fedez a Fiorello nel corso della diretta Instagram del suo Aspettando Viva Rai 2. Il rapper ha anche aggiunto, su insistenza dello showman siciliano, che nel dopo Amadeus la conduzione potrebbe andare a una donna, magari ad Antonella Clerici. Tutto molto interessante, se non fosse che si è trattato di uno scherzo ben architettato dagli autori di Viva Rai 2. Quello al telefono, infatti, non era Fedez, ma un fake.

Fedez e la direzione musicale di Sanremo

Nella telefonata con Fedez, finta lo ripetiamo, Fiorello e il suo compagno di avventure Bigio hanno chiesto al rapper di commentare la sua ospitata a Che tempo che fa di Fabio Fazio sul Nove. «Federico, confermi che vai da Fazio?», ha chiesto lo showman siciliano, ricevendo questa risposta: «È più facile andare da Fazio che alla Rai. Che cosa mi chiederà? Della mia salute, di Sanremo». Fiorello ha incalzato: «Sanremo? Dicci». E Fedez, o meglio il fake del cantante, ha risposto: «La direzione musicale mi hanno proposto e credo che accetterò… Chi presenta il dopo Amadeus? Una donna». E ancora il padrone di casa di Viva Rai 2: «Conduce la Clerici?». Fedez: «L’hai detto tu».

La smentita di Fedez

«Che Fedez faccia il direttore musicale dopo Amadeus ci sta. Ha un gusto musicale incredibile, mi piace». ha detto Fiorello dopo aver chiuso la telefonata. Ad essere d’accordo con lui anche Bigio che ha aggiunto: «Conosce il panorama musicale attuale». Come detto, però, si tratta di una bufala ben architettata da Viva Rai 2. Quello al telefono non era Fedez, ma un imitatore o il frutto di qualche app di intelligenza artificiale. A chiarirlo è stato lo stesso rapper che nelle sue storie Instagram ha spiegato tutta la vicenda, dando del «pirla» scherzosamente all’amico Fiorello.

A confermare la versione di Fedez è stato anche lo stesso Rosario Fiorello che, sempre su Instagram, ha ammesso di aver organizzato una burla, anche per sottolineare che sia sempre importante verificare la veridicità dei fatti.  Poi, però, sulla possibilità che Fedez sia veramente il direttore musicale del Festival di Sanremo nel dopo Amadeus ha detto: «Comunque, pensandoci bene, Fedez come direttore musicale dell’anno prossimo non mi sembra una cattiva idea». Anche Amadeus, secondo Fiorello, sarebbe d’accordo con lui.

Google Maps, decine di messaggi anti-israeliani sull’app

Google Maps inondata da messaggi anti-israeliani. Presso il valico di Rafah, al confine tra la Striscia di Gaza e l’Egitto, martedì 24 ottobre diversi utenti dell’app di navigazione hanno segnalato la presenza di insulti a Tel Aviv e inneggiamenti alla Palestina al posto dei toponimi di città e aree naturali. «Che dio maledica la città di Gerusalemme», si legge in uno dei tanti slogan apparsi sul servizio online. «La Palestina è libera, che Dio ci perdoni», ha scritto invece un altro user. Scritti sia in arabo sia in inglese, sono probabilmente opera di un atto di vandalismo da parte di un gruppo hacker non identificato. Per agire avrebbe sfruttato una funzione di Google Maps che consente di creare punti di interessi e fornire informazioni alla community. «È una bravata», ha detto alla Cnn Ben Decker, Ceo di Memetica che analizza le minacce online. «I sistemi non sono compromessi».

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Google Maps ha disabilitato il servizio di traffico in tempo reale in Israele

Parallelamente ad Apple, anche Google intanto ha disabilitato su Maps e Waze, sua altra applicazione di navigazione, i dati sul traffico in tempo reale in Israele e all’interno della Striscia di Gaza. Chiunque infatti cerca qualsiasi informazione simile si ritrova un messaggio di errore generico. Sebbene sia possibile visualizzare ancora una stima del tempo di percorrenza per un determinato tragitto, sono spariti l’affollamento delle arterie urbane e dunque la possibilità di cercare percorsi alternativi. L’azienda, come ha sottolineato la Cnn, non ha spiegato se si tratta di una decisione personale oppure di una richiesta esplicita dell’Idf, le forze di difesa israeliane, per oscurare le operazioni via terra. Diverso invece il parere di Bloomberg che, tramite alcune fonti anonime, ha detto che potrebbe trattarsi di una misura voluta dal ministero della Difesa di Tel Aviv in vista dei prossimi raid.

Insulti a Israele e inneggiamenti alla Palestina sull'app di Google Maps che intanto ha disabilitato i dati sul traffico in tempo reale.
L’applicazione Google Maps su uno smartphone (Getty Images).

Non è la prima volta che Google disabilita i dati sul traffico in tempo reale sull’app Maps. Nel febbraio 2022, nei giorni immediatamente successivi all’invasione russa, aveva fatto lo stesso in Ucraina per proteggere la popolazione. È l’esatto opposto di quanto avvenne invece due anni prima allo scoppio della pandemia, quando con le informazioni di Google Maps si poterono controllare i negozi e i locali presi d’assalto dalla popolazione per fare scorta di viveri. Utilizzando i dati anonimi ricavati dall’applicazione, il software infatti fu in grado di facilitare la gestione del flusso ed evitare assembramenti.

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Gaza, corrispondente di Al Jazeera perde l’intera famiglia in un raid israeliano

Al Jazeera ha reso noto che mercoledì 25 ottobre la famiglia di un proprio giornalista, Wael Al-Dahdouh, è stata uccisa da un raid israeliano su Gaza. Il cronista ha perso la moglie, il figlio Mahmoud di 15 anni, la figlia Sham di sette e il nipote, Adam, di appena 18 mesi. Tutti si trovavano nei pressi di un campo profughi di Gaza bombardato da Tel Aviv.

La scoperta mentre stava documentando la guerra in diretta

Il giornalista ha appreso la tragica notizia mentre stava lavorando in diretta su Al Jazeera, l’emittente tv del Qatar per la quale lavora come corrispondente e capo ufficio di Gaza, raccontando quotidianamente la drammatica situazione all’interno della Striscia. La sua famiglia si trovata nella propria casa quando il raid ha colpito il campo profughi di Nuseirat, nel Sud della Striscia. Si trovavano lì dopo aver lasciato la loro casa nel Nord in seguito all’ordine di evacuazione di Israele. La sorte toccata alla sua famiglia è la medesima subìta da 7 mila palestinesi, di cui quasi 3 mila bambini nella Striscia di Gaza dal 7 ottobre, giorno dell’attacco terroristico di Hamas contro Israele. Secondo le Nazioni Unite, nella Striscia il 42 per cento delle unità abitative sono state danneggiate oppure distrutte.

Al-Dahdouh: «Non esiste assolutamente un posto sicuro a Gaza»

I filmati pubblicati online mostrano Al-Dahdouh in lacrime in ospedale, con in braccio quello che sembra essere il corpo della figlia Sham, e in ginocchio quello del figlio Mahmoud. «Non esiste assolutamente un posto sicuro a Gaza», ha detto in un’intervista ad Al Jazeera. L’emittente tv ha affermato di essere «profondamente preoccupata per la sicurezza e il benessere dei nostri colleghi a Gaza, e di ritenere le autorità israeliane responsabili della loro sicurezza», e ha invitato «la comunità internazionale a intervenire e a porre fine a questi attacchi contro i civili, salvaguardando così vite innocenti». Secondo il Comitato per la Protezione dei Giornalisti, almeno 24 giornalisti sono stati uccisi finora nell’ultimo conflitto tra Israele e Hamas.

Corrispondente di Al Jazeera a Gaza perde l'interna famiglia sotto un raid israeliano
Wael Al-Dahdouh al funerale della sua famiglia e di altri palestinesi rimasti uccisi nel raid (Getty Images).

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Idf: «Nell’area presenti infrastrutture di Hamas»

Le forze di difesa israeliane hanno confermato di aver effettuato un attacco nell’area in cui sono stati uccisi membri della famiglia di Al-Dahdouh, riferendo di aver colpito il campo profughi di Nuseirat per la presenza di infrastrutture di Hamas. Giornalisti nei pressi di Nuseirat hanno riferito che il bombardamento ha colpito un mercato di beni alimentari che aveva da poche ore ricevuto degli aiuti umanitari da parte da una delle agenzie delle Nazioni Unite, la UNRWA.

Wael Al-Dahdouh è già tornato sul campo: «È mio dovere»

Il reporter, ad appena 24 ore dalla morte della sua famiglia, ha pubblicato un video in cui ha ringraziato tutti per i messaggi di cordoglio ricevuti, facendo sapere di essere già tornato sul campo, in quanto «è mio dovere tornare nonostante il mio dolore e le ferite sanguinanti», perché «come potete vedere continuano incessanti gli attacchi aerei», ha detto riferendosi alla scena su Gaza alle sue spalle.

La metà degli italiani non risparmia più di 100 euro al mese

La metà degli italiani non riesce a risparmiare più di 100 euro al mese. Lo afferma uno studio della app finanziaria Revolut realizzato in collaborazione con la società di ricerche Dynata. Secondo la ricerca, quasi 1 italiano su 5 (il 19 per cento) afferma di non riuscire a risparmiare nulla, mentre il 32 per cento risparmia meno di 100 euro al mese.

Netta differenza tra uomini e donne

Il 9 per cento riesce a mettere da parte invece almeno 500 euro al mese con picchi del 12 per cento tra gli intervistati di età 45-54. Ma la differenza tra uomini e donne è netta: solo il 7 per cento delle donne sono super-risparmiatrici rispetto al 12 per cento degli uomini. Il 51 per cento degli intervistati dallo studio, condotto in occasione della giornata mondiale del risparmio, afferma di avere uno o più conti deposito in banche digitali, tradizionali o una combinazione tra le due. Il 14 per cento ha aperto conti deposito esclusivamente in banche digitali. La fascia d’età che più ne fa uso è quella dei Millennial, con il 63 per cento che afferma di averne almeno uno. Anche in questo caso la differenza tra uomini e donne è evidente: solo il 45 per cento delle donne afferma di avere almeno un conto deposito, mentre tra gli uomini la percentuale sale al 57 per cento.

Caivano, scoperti armi e droga murati in un casolare

Due arresti e un maxi-sequestro di armi e droga a Caivano. Tutto ben nascosto all’interno di un rudere nell’hinterland di Napoli. È un vero e proprio arsenale della camorra quello scoperto dai carabinieri del comando provinciale del capoluogo campano che, insieme agli artificieri, nella mattina di venerdì 27 ottobre hanno passato al setaccio un casolare di Caivano. Il bilancio finale parla di quattro pistole, una mitragliatrice Scorpion munita di 600 proiettili, sei chili e mezzo di hashish e due chili e 300 grammi di cocaina sequestrati.

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Le armi e la droga sono state individuate nelle mura della struttura grazie a un metal detector. Secondo quanto raccontato dagli inquirenti, i clan starebbero cercando di difendere lo spaccio di droga e le loro armi dalle continue operazioni delle forze dell’ordine che oramai da mesi si stanno susseguendo in quella zona. Come detto, nel corso dell’operazione sono stati effettuati anche due arresti. Un uomo di 51 anni, Massimo Natale, è stato trovato dai militari nelle vicinanze del casolare e in possesso di droga e munizioni. Poco prima, sempre durante gli stessi controlli, i carabinieri avevano arrestato il 40enne Emanuele Padulo, trovato in possesso di 4.900 euro ritenuti di dubbia provenienza. Nella sua abitazione, adiacente al casolare con armi e droga, è stato trovato e sequestrato un impianto di video sorveglianza con telecamere ad alta definizione e un microtelefono.

Morgan: «Bellissima di Annalisa canzone banale e inesistente»

Giovedì 26 ottobre ha preso il via su Sky Uno una nuova edizione di X Factor. In occasione della prima puntata del talent, Morgan ha avuto occasione di esprimere un giudizio particolarmente pungente su uno dei singoli di maggior successo degli ultimi anni, Bellissima di Annalisa.

Morgan su Bellissima di Annalisa: «Canzone banale e inesistente»

Per la puntata inaugurale dello show, Ambra Angiolini ha scelto di assegnare a uno dei suoi talenti, Matteo Alieno Pierotti, proprio il brano di Scarrone, canzone scatenata e dal vago sapore Anni 80 che ha scalato le classifiche italiane trasformandosi anche in un tormentone sui social capace di raggiungere ben quattro dischi di platino. Non esattamente un flop, insomma, ma questo non ha certo risparmiato all’artista le velenose critiche di Marco Castoldi, che ha così commentato: «Tu potresti cantare tutto. Io non ti avrei mai assegnato una canzone così, una canzone che io onestamente non conoscevo e che trovo di grande banalità dal punto di vista armonico, ma tu sei talmente bravo che l’hai valorizzata. Quella canzone è armonicamente inesistente». Parole, quelle di Morgan, che hanno scatenato non poche polemiche online, con tantissimi utenti che si sono riversati su X per criticare il cantautore fondatore dei Bluvertigo, che tra l’altro nel corso della stessa serata si è trovato costretto a dire addio al suo duo, gli Animaux Formidables, la band prima eliminata ufficiale di X Factor 2023.

La replica del produttore di Bellissima

Tra gli utenti online che si sono scagliati duramente contro Morgan troviamo anche Davide Simonetta, che ha lavorato alla produzione di Bellissima e che è, inoltre, l’ex fidanzato dell’artista ligure. Il producer ha messo a sua volta mano a X per scrivere un tweet al vetriolo («Mai un successo e spiega cose. Che mondo splendido») che ha ricevuto in poche ore centinaia di migliaia di visualizzazioni e decine di risposte.

Lecce, nonna e nipote di sette anni investite da un’auto

Una donna anziana, la nonna e la nipote di sette anni sono state investite a Presicce Acquaricarica, in provincia di Lecce, da un’auto guidata da un 90enne che si è fermato a prestare soccorso. La donna stava accompagnando la bambina a scuola quando l’auto le ha travolte. Le due persone investite non sarebbero in pericolo di vita. Entrambe hanno riportato un trauma cranico e i medici stanno eseguendo tutti gli accertamenti necessari. Soccorse dal personale del 118, la bimba è stata trasportata all’ospedale di Lecce mentre la donna a Tricase.

Eclissi di Luna sabato 28 ottobre: l’orario e come vederla

Nella serata di sabato 28 ottobre sarà possibile assistere dall’Italia a una parziale eclissi di Luna, con l’ombra della Terra che coprirà parzialmente il satellite naturale. L’evento celeste si verificherà a partire dalle ore 20:01 e sarà visibile ad occhio nudo.

Eclissi di Luna 28 ottobre 2023

L’eclissi parziale di Luna del 28 ottobre inizierà, come detto, alle ore 20:01 in Italia e si evolverà in tre step:

  • nella prima fase, la cosiddetta eclissi di penombra, si assisterà all’ingresso nella penombra generata dalla Terra sul bordo Sud-Ovest della Luna. Questo porterà ad uno scurimento del satellite, visibile a occhio nudo;
  • la seconda fase, prevista in partenza alle 21:35, prevede la vera eclissi parziale, con l’ombra della Terra che coprirà in maniera più decisa la Luna fino a raggiungere il 6 per cento della superficie del satellite. Il picco è previsto alle 22:14 e, da li in poi, l’eclissi si appiattirà progressivamente per concludere alle 22:52;
  • la terza ed ultima fase sarà ancora di penombra, con la fine che è prevista alle 00:26 del 29 ottobre.

La durata totale dell’eclissi di Luna sarà dunque di 4 ore e 25 minuti, con la fase d’ombra che durerà invece 1 ora e 18 minuti.

Eclissi di Luna totale
Eclissi di Luna totale (Pixabay)

Un’eclissi di piccola entità

Così come detto in precedenza, l’eclissi parziale di Luna riguarderà soltanto il 6 per cento della superficie del satellite. Questa aspetto implica che non sarà possibile assistere al colore rossastro tipico delle eclissi lunari totali, ma soltanto allo scurimento di una parte della Luna. Benché visibile ad occhio nudo, si consiglia di assistere al fenomeno utilizzando un piccolo binocolo per poter godere a pieno del fenomeno celeste.

La Russia punta a collocare la sua stazione spaziale in orbita entro il 2027

Vladimir Putin ha dichiarato che il primo segmento della nuova stazione orbitale russa ROSS (Russian Orbital Space Station), che Mosca vede come lo sviluppo logico successivo nell’esplorazione del cosmo dopo la Stazione spaziale internazionale, dovrebbe essere messo in funzione entro il 2027. La creazione di una nuova stazione russa è la priorità di Roscosmos, ha sottolineato il presidente della Federazione Russa.

La Russia punta a collocare la sua stazione spaziale in orbita entro il 2027. Cosa ha detto Vladimir Putin.
Vladimir Putin (Getty Images).

Putin: «La partecipazione alla ISS fino al 2028 è una misura temporanea»

Gestita come progetto congiunto da cinque diverse agenzie spaziali (la statunitense NASA, la russa RKA, l’europea ESA , la giapponese JAXA e la canadese CSA-ASC), l’ISS è stata a lungo un modello di cooperazione. Il ritiro era previsto per il 2024, ma dovrebbe rimanere in funzione fino al 2030. A luglio del 2022, qualche mese dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, la Russia ha comunicato l’intenzione di ritirarsi in anticipo dal programma: Putin ha spiegato che la decisione di Mosca di estendere fino al 2028 la sua partecipazione è una misura temporanea. «Poiché le risorse della Stazione spaziale internazionale sono in esaurimento, abbiamo bisogno non solo di un segmento, ma dell’intera stazione in funzione», ha detto lo zar incontrando i funzionari dell’industria spaziale, aggiungendo che «il primo segmento dovrebbe essere messo in orbita nel 2027».

La Russia punta a collocare la sua stazione spaziale in orbita entro il 2027. Cosa ha detto Vladimir Putin.
Putin in visita al cosmodromo di Vostochny (Getty Images).

Mosca continuerà il programma lunare, nonostante il recente fallimento

Yuri Borisov, capo dell’agenzia spaziale russa, ha appoggiato la posizione di Putin come mezzo per mantenere le capacità del Paese nel volo spaziale con equipaggio: l’obiettivo è di attrarre specialisti stranieri e coinvolgere più aziende private. E non essere più dipendenti da altri Stati. La creazione di una nuova stazione orbitale è la priorità di Roscosmos, che però continuerà anche il il programma lunare, nonostante il fallimento del primo tentativo di allunaggio in 47 anni, avvenuto in agosto con lo schianto della sonda Luna-25.

OpenAI forma un team per valutare i rischi catastrofici dell’IA

OpenAI alza la guardia contro lo sviluppo incontrollato dell’intelligenza artificiale. La madre di ChatGPT ha infatti annunciato Preparedness, un nuovo team che avrà il compito di «monitorare, valutare e prevedere i rischi catastrofici» che un’IA sempre più evoluta può comportare per l’umanità. Alla guida ci sarà Alexander Madry, ex direttore del Center for Deployable Machine Learning del MIT. Assieme a ingegneri e ricercatori, che possono ancora candidarsi per entrare nel gruppo di controllo sul sito ufficiale dell’azienda, passerà in rassegna tutti i prodotti di OpenAI, cercando di comprendere se stanno prendendo una piega pacifica e in particolar modo benefica per la crescita umana. Già a maggio 2023 il Ceo Sam Altman, assieme al collega di Google Deepmind Demis Hassabis, aveva firmato una dichiarazione in cui suggeriva di trattare l’IA alla pari di pandemie e guerre nucleari.

Preparadness di OpenAI monitorerà e valuterà i rischi dello sviluppo smodato dell'intelligenza artificiale, dalla cybersicurezza al nucleare.
Sam Altman, Ceo di OpenAI, nel settembre 2023 (Getty Images).

Dalla sicurezza globale alla replicazione autonoma, i rischi dell’IA per OpenAI

«Riteniamo che i modelli di intelligenza artificiale, che supereranno le capacità attualmente presenti nei software più avanzati, abbiano il potenziale per apportare benefici all’umanità», ha scritto OpenAI in una nota ufficiale. «Comportano però anche rischi sempre più gravi. Dobbiamo pertanto assicurarci di disporre delle strutture e della comprensione necessarie per la sicurezza». Madry e il suo team dovranno prevedere usi impropri e furti dell’IA, che in mano ad «attori malintenzionati» potrebbero cagionare pericoli per tutti. Cosa intendono però gli esperti di OpenAI quando parlano di rischi catastrofici? La società ha citato diverse categorie, tra cui la capacità di persuasione sull’uomo e successivo inganno e la sicurezza informatica con la relativa possibilità di generare codici maligni. Attenzione anche alle minacce di carattere chimico, biologico, radiologico e nucleare. Infine, bisognerà evitare la replicazione e l’adattamento autonomi.

La missione del team Preparedness di OpenAI è poi quella di delineare le regole per una politica di sviluppo consapevole dei rischi dell’intelligenza artificiale. «La squadra descriverà nel dettaglio il nostro approccio con rigorose valutazioni, creando una vasta gamma di azioni protettive e stabilendo inoltre una struttura di governance per la responsabilità e la supervisione di ogni processo». Al fine di migliorare la risposta del suo team, OpenAI ha lanciato anche la campagna Preparedness Challenge rivolta a tutti i cittadini. Si chiede di immaginare cosa potrebbe fare un malintenzionato dotato di accesso illimitato alla tecnologia IA, tra cui ChatGpt e Dall-E, il software generativo di immagini. Le 10 proposte migliori riceveranno 25 mila dollari ciascuna e la possibilità di lavorare a stretto contatto con gli esperti.

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Scoperti tre allevamenti abusivi di cani nel Riminese

Allevavano cani di razza senza pagare le tasse per almeno un milione di euro. Un’attività che avevano definito amatoriale ma che negli ultimi anni gli aveva permesso di vendere oltre 500 cani. La guardia di finanza di Cattolica ha scoperto tre allevamenti abusivi tra i Comuni di Misano Adriatico e di Montefiore Conca, nel Riminese. I titolari, infatti, non presentavano la dichiarazione dei redditi da oltre cinque anni.

Razze richieste vendute senza rilasciare alcun documento fiscale

Nello specifico l’attività condotta dai Finanzieri, con l’ausilio dei rilievi aerofotografici dei colleghi della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Rimini, ha fatto emergere che gli allevatori controllati avevano provveduto ad iscrivere presso l’anagrafe canina dei comuni interessati circa 500 cani tra cui tibetan terrier, buldog francese, golden retriever e akita shiba. Razze molto richieste sul mercato vendute senza rilasciare alcun documento fiscale operando completamente in nero. Sono quindi scattati i controlli che hanno portato alla constatazione di ricavi non dichiarati al Fisco per circa mezzo milione di euro. Gli allevatori sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate per il recupero dei ricavi a tassazione e l’irrogazione delle relative sanzioni amministrative.

Bianca Guaccero: età, ex marito, figlia e carriera della conduttrice

Bianca Guaccero, nata a Bitonto (Puglia) il 15 gennaio 1981, è un’attrice e conduttrice tv. Oltre ad alternare la sua carriera tra cinema e televisione ha anche inciso qualche brano musicale, come Look Into Myself nel 2012 e È più forte l’amore, in duetto con Fabrizio Moro, nel 2017.

Bianca Guaccero: biografia e carriera

L’attrice, dopo alcune apparizioni in tv in Miss e Mister ’96 e Sotto a chi tocca, ha debuttato al cinema con il film Terra bruciata di Fabio Segatori (1999), seguito nel 2000 dal film Faccia di Picasso di Massimo Ceccherini. Nel 2001 è stata una dei protagonisti del film Tra due mondi, di Fabio Conversi, apparendo nello stesso anno nella miniserie tv Ama il tuo nemico 2 di Damiano Damiani. Da qui in poi ha iniziato ad alternare i ruoli al cinema e alla televisione, entrando nel 2002 nel cast della serie Mudù e l’anno seguente in Tutti i sogni del mondo, di Paolo Poeti, in cui ha interpretato una delle protagoniste. Nel 2006 è stata protagonista della serie Assunta spina, di Riccardo Milani, seguita da Capri, in cui ha recitato fino al 2010.

Bianca Guaccero, tra carriera e vita privata
Bianca Guaccero alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2023 (Getty Images).

Nel 2008, con Andrea Osvárt, ha affiancato Pippo Baudo e Piero Chiambretti nella conduzione del Festival di Sanremo e nello stesso hanno ha recitato nella miniserie di Gianfranco Albano La stella della porta accanto. Al cinema ha recitato in film come Streghe verso nord, regia di Giovanni Veronesi (2001), Il trasformista, regia di Luca Barbareschi (2002) e Il grande spirito, regia di Sergio Rubini (2019). Nel 2015 è stata concorrente del programma Tale e quale show, partecipando nel 2017 alla serie Sotto copertura. Dal 2018 al 2022 ha condotto su Rai 2 Detto fatto e nel 2021 è stata tra i protagonisti della miniserie Fino all’ultimo battito al fianco di Marco Bocci e Violante Placido.

Bianca Guaccero: la vita privata

Nel settembre 2013 si è sposata con il regista Dario Acocella, dal quale ha avuto una figlia, Alice. Il matrimonio si è concluso nel novembre 2017.

Ora solare 2023: quando cambia e quando torna l’ora legale

Nella notte tra sabato 28 e domenica 29 ottobre le lancette degli orologi andranno spostate indietro di 60 minuti perché torna l’ora solare. Addio, definitivo, all’estate e alle sue lunghe giornate, con gli italiani che guadagneranno un’ora in più nella giornata di domenica: alle 3 di notte, infatti, l’orario dovrà tornare indietro alle 2. Questo passaggio porterà, come ogni anno, ad avere più luce al mattino e meno alla sera. Il ritorno all’ora legale, invece, è previsto nella notte tra il 30 e il 31 marzo 2024.

Si continua a discutere sull’eliminazione del doppio orario

Da anni, in Italia e in Europa, si discute della possibilità di eliminare il doppio orario, con il dibattito che aveva avuto una forte accelerazione prima dello scoppio della pandemia da Covid, ma che poi è stato in parte messo da parte. Favorevole all’ora legale fissa durante tutto l’anno è, tra gli altri, la Società italiana di medicina ambientale, Sima, che ha promosso, insieme con Consumerismo no profit, una petizione online per evitare il cambio di orario. La raccolta firme ha già ricevuto 330 miila sottoscrizioni.

Con l’ora legale fissa si risparmierebbero 204 milioni di euro all’anno

Il Sima sostiene che, mantenendo l’ora legale fissa, si potrebbero ottenere minori consumi di energia, con il risparmio che si fa corrispondere a circa 720 milioni di kwh. Da un punto di vista economico questo potrebbe voler dire ridurre la spesa totale per le tariffe delle luce di circa 204 milioni di euro all’anno. Dati, che se confermati, non possono essere sottovalutati, soprattutto considerando il difficile clima geopolitico e i conseguenti innalzamenti delle spese per l’energia.

C’è poi anche l’aspetto ambientale da considerare. Per il presidente Sima, Alessandro Miani, l’ora legale fissa porterebbe a «benefici anche per l’ambiente e la salute pubblica» grazie al «massiccio taglio alle emissioni climalteranti pari a 200 mila tonnellate di CO2 in meno, equivalenti a quella assorbita piantando dai 2 ai 6 milioni di nuovi alberi e lo stop ai piccoli disturbi di alterazione del ritmo circadiano che oggi sperimentiamo nel passaggio da ora solare a ora legale e viceversa».

Per Terna con l’ora legale è garantito un minor consumo di energia 

Sulla stessa linea del Sima sono anche i dati di Terna, operatore indipendente di reti per la trasmissione di energia elettrica in Europa, che mostrano gli evidenti risparmi energetici dell’ora legale. Entrando nel dettaglio, nel periodo 2004 -2022 ha permesso un minor consumo di energia elettrica pari 10,9 miliardi di kWh, che tradotto vuol dire un meno 2 miliardi di euro di spesa per i cittadini.

Cina, morto l’ex premier Li Keqiang

L’ex premier cinese Li Keqiang è morto a 68 anni nella notte tra giovedì 26 e venerdì 27 ottobre 2023 a causa di un attacco cardiaco. Keqiang si trovava a Shanghai, dove stava trascorrendo un periodo di riposo. Fino a marzo 2023 è stato alla guida del governo di Pechino, concludendo un mandato politico di 10 anni. L’ex premier ha vissuto la sua stagione amministrativa di pari passo a quella Xi Jinping. Si è distinto negli anni per le sue competenze nelle materie di politica economica, grazie alle quali è stato indicato come numero uno del governo a inizio del 2013. Stesso anno in cui Xi Jinping è diventato presidente della Repubblica cinese.

La rivalità con Xi e il sostegno alle riforme

I media ufficiali statali hanno riferito che «nonostante gli sforzi di salvataggio a tutto campo», l’ex numero due del Partito comunista cinese è deceduto «venerdì, 10 minuti dopo la mezzanotte». Li Keqiang è stato avvocato ed economista e ha lasciato la premiership a causa del limite dei mandati, cedendo il testimone a Li Qiang, fedelissimo di Xi. Quando entrò in carica nel 2013, alla sua prima riunione di gabinetto da premier disse che tutti i ministeri avrebbero dovuto «portare avanti con fermezza le riforme». Molto presto, mentre Li diventò il volto più favorevole al business e alle riforme, Xi continuò a rafforzare il profilo ideologico, rafforzando le ipotesi di rivalità tra i due. Li proveniva anche da una diversa fazione politica, avendo scalato i ranghi del partito nella Lega della Gioventù comunista, un importante centro di potere sotto l’ex presidente Hu Jintao. L’esercizio di un maggiore controllo e l’enfasi sulle imprese statali imposto da Xi si sono scontrati nel decennio con i propositi dell’ex premier a difesa delle forze di mercato. Durante il mandato di Li, Pechino ha perseguito la lotta contro l’enorme debito generato dai vasti programmi di stimolo della Cina dopo la crisi finanziaria globale del 2008. Li è stato rimosso dai vertici del partito a ottobre 2022, quando Xi si è assicurato ufficialmente un terzo mandato da segretario generale del Pcc.

Il mondo va a fuoco e la politica italiana si guarda l’ombelico

Il mondo va a fuoco, ma la politica italiana è in preda a se stessa. Adriano Galliani conquista il seggio senatoriale che fu di Silvio Berlusconi battendo Marco Cappato – ha votato il 19 per cento dell’elettorato, successone! – e a Foggia l’alleanza larga, nel senso del campo largo, formata da Partito democratico, Movimento 5 stelle e Azione vince le elezioni, e giù a sinistra tutti a parlare di laboratorio, di modello da esportare. Il mondo va a fuoco, a Harvard oltre 30 associazioni studentesche filo-palestinesi si schierano contro Israele e con Hamas, suscitando un tutt’altro che piacevole dibattito a cui prendono parte anche gli autorevoli donatori ed ex studenti della prestigiosa università americana, che ha prodotto otto dicasi otto presidenti degli Stati Uniti d’America, ma la politica italiana è impegnata con le giambrunate di Palazzo Chigi. Perché il privato della presidente del Consiglio Giorgia Meloni assume inevitabilmente una dimensione pubblica, riguarda lei ma riguarda anche noialtri che stiamo qui a chiederci se dietro i fuorionda di Striscia la notizia ci sia, oltre all’anarchismo di Antonio Ricci, pure la manina dei Berlusconi, forse adontati, forse incupiti, forse solo nostalgici per i tempi in cui c’era Gianfranco Fini, qua era tutta campagna e casa Tulliani, e la destra si faceva sempre autodistruggere da vicende di famiglia. E già: Mediaset vuol dire, comunque, in qualsiasi situazione, Forza Italia. Anche senza Cav.

Il mondo va a fuoco e la politica italiana si guarda l'ombelico
Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

Salvini prova a forzare la cassaforte del melonismo

Il mondo va a fuoco, non si sa se e quando Israele avvierà la sua offensiva di terra per distruggere quei terroristi di Hamas, ma Meloni è costretta a (re)imparare che di amici non ne ha; ha famiglia, ossia la sorella Arianna, ma non si può fidare di nessun altro, soprattutto degli alleati, che poi sono almeno due. C’è Forza Italia ma c’è pure la Lega, con quel Matteo Salvini segretario, vicepresidente del Consiglio e ministro dei Trasporti che vuole vendere il Colosseo, pardon, il Ponte sullo Stretto agli italiani nell’estremo tentativo di recuperare l’antico splendore della stagione 2018-2019, quando pareva che il salvinismo potesse durare vent’anni. Per qualche settimana, Salvini ha provato a rispolverare la questioncella dei migranti, che ha fatto parecchio adontare persino i sindaci di destra, i quali hanno dovuto malgrado tutto constatare che anche col destra-centro al governo la gente disperata vuole cambiare aria e salire sui barchini. Ora Salvini è già passato alle tasse, e chissà quale altro grimaldello cercherà di usare nei prossimi mesi per forzare la cassaforte del melonismo.

Il mondo va a fuoco e la politica italiana si guarda l'ombelico
Matteo Salvini (Imagoeconomica).

Il Pd vuole una casa comune, ma Conte gli fa campagna contro

Il mondo va a fuoco, ma la presidente del Consiglio è costretta alla difensiva, per spingere la notte un po’ più in là, mentre si avvicinano le elezioni europee e le pulsioni proporzionaliste si fanno sentire dappertutto. Anche nella cosiddetta opposizione. Per dire, Beppe Conte fa campagna contro il Pd che invece vorrebbe, fortissimamente vorrebbe, ristrutturare la “casa comune” dei progressisti coi cinque stelle (probabilmente con il Superbonus e lo sconto in fattura). E pure il Pd ha i suoi bei problemi; Elly Schlein deve capire come sopravvivere alle Europee, alle correnti degli avversari, dunque concorrenti, ma pure alle correnti che l’hanno sostenuta al congresso, alle Primarie, e ora vorrebbero etero-dirigerla, neanche fossero in possesso dell’Unico anello del Signore degli Anelli: «Un anello per domarli, un anello per trovarli, un anello per ghermirli e nel buio incatenarli».

Il mondo va a fuoco e la politica italiana si guarda l'ombelico
Elly Schlein e, dietro di lei, una foto di Giuseppe Conte (Imagoeconomica).

Renzi e Calenda divisi sui quattrini e su come si sta al mondo

Il mondo continua ad andare a fuoco, ma l’ex Terzo polo continua a flagellarsi, e non passa giornata in cui Carlo Calenda non twitti contro Matteo Renzi; non passa giornata in cui quest’ultimo poi non gli scateni contro Francesco Bonifazi a social unificati per dire che il leader di Azione ha l’ossessione per Renzi, eccetera eccetera. Sembravano gli Holly & Benji della politica italiana, alla fine si sono dimostrati i due classici galli che non possono stare nello stesso pollaio, divisi sui quattrini e su come si sta al mondo. Così è, se vi pare.

Il mondo va a fuoco e la politica italiana si guarda l'ombelico
Carlo Calenda e Matteo Renzi (Imagoeconomica).

Metà degli israeliani non vuole che l’esercito invada la Striscia di Gaza

Israele ha promesso di annientare Hamas in risposta agli attacchi del 7 ottobre, intensificando negli ultimi giorni i raid di carri armati e di fanteria, mentre continuano i bombardamenti della Striscia di Gaza. Quasi la metà degli israeliani, secondo un sondaggio condotto dal quotidiano Maariv, preferirebbe però che l’esercito dello Stato ebraico evitasse di invadere l’enclave palestinese. Almeno nell’immediato.

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Metà degli israeliani non vuole che l'esercito invada la Striscia di Gaza. Lo rivela un sondaggio condotto dal quotidiano Maariv.
Soldato israeliano su un tank (Getty Images).

Il 29 per cento degli israeliani vuole l’attacco su larga scala

Alla domanda sull’eventualità di un’offensiva di terra su larga scala, il 29 per cento degli israeliani si è detto d’accordo, mentre il 49 per cento ha detto che sarebbe meglio aspettare. Il 22 degli intervistati si è detto indeciso. Da notare come non fosse contemplata la risposta relativa a una rinuncia totale a un massiccio attacco. I risultati di questo sondaggio, evidenzia Maariv che è il secondo quotidiano di Israele, sono in contrasto con quelli dell’indagine condotta il 19 ottobre, secondo cui il 65 per cento dei cittadini era favorevole a una grande offensiva di terra.

Metà degli israeliani non vuole che l'esercito invada la Striscia di Gaza. Lo rivela un sondaggio condotto dal quotidiano Maariv.
Carri armati israeliani (Getty Images).

Pesa la questione degli ostaggi: ancora 200 in mano ad Hamas

«Dall’analisi delle risposte emerge che non esiste alcuna divisione per schieramenti politici o demografici. È quasi certo che gli sviluppi sulla questione degli ostaggi, ormai in cima all’agenda, abbiano avuto grande impatto», scrive Maariv. Nella Striscia di Gaza, infatti, Hamas tiene prigioniere ancora 200 persone circa. E, ovviamente, un’offensiva di terra potrebbe aver in tal senso conseguenze tragiche. L’organizzazione terroristica palestinese, che finora ha liberato quattro ostaggi, ha reso noto che circa 50 sono già rimasti uccisi negli attacchi israeliani su Gaza.

La volta buona con Caterina Balivo: ospiti e anticipazioni del 27 ottobre 2023

Ultimo appuntamento settimanale, venerdì 27 ottobre 2023, con La volta buona, programma di Rai 1 condotto da Caterina Balivo. La padrona di casa, tra gli altri, ospiterà Eleonora Giorgi e Bianca Guaccero. Al centro della puntata anche l’attualità, i giochi e le storie di gente comune.

Chi è Eleonora Giorgi

L’attrice e regista è stata una delle icone sexy degli Anni 70. Dopo aver debuttato come attrice nel film erotico Storia di una monaca di clausura nel 1973, ha recitato in famosi film in coppia con i più grandi interpreti della commedia all’italiana degli Anni 80 come Renato Pozzetto (Mia moglie è una strega del 1980), Carlo Verdone (Borotalco del 1982), Johnny Dorelli e Adriano Celentano, con cui ha girato Mani di velluto (1979) e Grand Hotel Excelsior (1982) e Sapore di mare 2 – Un anno dopo (1983). Nella sua carriera ha anche diretto due pellicole, ovvero Uomini & donne, amori & bugie (2003) e L’ultima estate (2009). Nel 1979 si è sposata con l’editore Angelo Rizzoli e nel marzo 1980 è nato il suo primo figlio Andrea. Rizzoli e Giorgi divorziarono nel 1984 e, dopo la separazione, l’attrice si è legata all’attore Massimo Ciavarro, conosciuto sul set di Sapore di mare 2 e sposato nel 1993. Dalla loro unione nel 1991 è nato il secondo figlio Paolo. Dopo il divorzio da Ciavarro, nel 1996, è stata fidanzata fino al 2007 con il romanziere Andrea De Carlo.

Ospiti de La volta buona oggi 27 ottobre 2023 sono Eleonora Giorgi e Bianca Guaccero
Eleonora Giorgi e Bianca Guaccero.

Chi è Bianca Guaccero

Conduttrice televisiva e attrice  ha debuttato al cinema con Terra bruciata di Fabio Segatori (1999) seguito da Faccia di Picasso, film di Massimo Ceccherini (2000). Successivamente ha alternato ruoli al cinema e in tv, partecipando a serie come Assunta spina nel 2006 o in Capri (dal 2007 al 2010). Nel 2008, con Andrea Osvárt, ha affiancato Pippo Baudo e Piero Chiambretti nella conduzione del Festival di Sanremo. Nel 2015 l’attrice è stata concorrente di Tale e quale show, mentre dal 2018 al 2022 è stata la conduttrice di Detto fatto. Nel settembre del 2013 si è sposata con il regista Dario Acocella, dal quale ha avuto una figlia, Alice. il matrimonio si è concluso nel novembre 2017.

Meloni: «Pignoramento sul conto corrente? Non se ne parla»

Il pignoramento sul conto corrente per un debito non ci sarà nella Manovra 2024. È questa la rassicurazione fornita dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo che aveva iniziato a circolare una bozza nella quale era prevista una forma di prelievo forzoso da parte dello Stato per i debiti contratti dai cittadini. Da Palazzo Chigi precisano che si tratta di «una delle tante bozze, ma appena vista dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni l’ha subito bloccata dicendo: “Non se ne parla, questa norma non passa“».

Meloni: «Consiglio di non inseguire i sentito dire»

La bozza della legge di Bilancio che contiene il pignoramento sul conto corrente per un debito, sarebbe dunque stata già superata da tempo, con la presidente del Consiglio che sul suo profilo Facebook ha escluso, in maniera netta, che possa verificarsi il prelievo forzoso: «Avviso ai naviganti: nella legge di bilancio NON C’È la misura che consentirebbe all’Agenzia delle Entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate. Consiglio di non inseguire i sentito dire o documenti non ufficiali».

Palazzo Chigi: «Il governo mantiene il pieno rispetto dei diritti del contribuente e della sua privacy»

Sul tema è arrivata anche una precisazione da parte di Palazzo Chigi che in una nota recita: «La notizia secondo la quale nella Legge di Bilancio sarebbe presente una misura che consentirebbe all’Agenzia delle entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate è totalmente priva di fondamento». E ancora: «La legge di bilancio, in coerenza con la delega fiscale approvata dal Parlamento e con la linea di fermezza nel contrasto all’evasione fiscale seguita dal governo, si limita a prevedere la possibilità di utilizzo di strumenti informatici per efficientare strumenti già esistenti utilizzati per il recupero d’importi relativi a cartelle esattoriali per le quali il contribuente non ha presentato ricorso e non ha ottenuto una sospensione giudiziale. Qualunque iniziativa di questo governo in tema di fisco garantirà sempre il pieno rispetto dei diritti del contribuente e della sua privacy in un rapporto paritetico tra Stato e cittadino».

Jet americani attaccano in Siria, raid di terra a Gaza

È il 20esimo giorno di guerra: sono oltre 7 mila i morti palestinesi, secondo le cifre fornite da Hamas; 1400 quelli gli israeliani; 224 gli ostaggi nella striscia di Gaza.

Due F-16 Usa attaccano depositi di munizioni iraniani nella Siria orientale

All’alba di venerdì, due F-16 americani hanno colpito due depositi di armi e munizioni utilizzati dal Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche iraniane nella Siria orientale al confine con l’Iraq. Il raid, ha riferito il Pentagono, è una risposta agli attacchi subiti dalle truppe Usa da miliziani sostenuti da Teheran nei due Paesi all’indomani dell’attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre. Il presidente Joe Biden ha inviato un messaggio al leader supremo dell’Iran, l’ayatollah Ali Khamenei, mettendolo in guardia circa nuovi possibili attacchi contro le truppe statunitensi nel conflitto Israele-Hamas. A darne notizia è stata la Casa Bianca. «È stato trasmesso un messaggio diretto», ha confermato ai giornalisti il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale, John Kirby. Nel frattempo, mentre una delegazione iraniana e una di Hamas sono state ricevute a Mosca, l’Idf  ha effettuato una incursione nel nord della Striscia in preparazione a un’offensiva di terra più sostenuta.

 

Sei feriti dal razzo caduto nella notte su Taba, in Egitto

Sono sei le persone rimaste ferite dal razzo caduto nella notte su Taba, una cittadina egiziana al confine con Israele. Testimoni hanno riferito che il razzo è caduto sulla dependance di un ospedale in questa città sul Mar Rosso, situata all’estremità nord-orientale del Sinai. Le immagini trasmesse sui media locali o via social network mostrano un edificio e diversi veicoli danneggiati nella zona circostante.

Israele: «In cambio di ostaggi, possibile contropartita»

Israele ha fatto sapere ai mediatori del Qatar che potrebbe offrire una qualche contropartita in cambio del rilascio da parte di Hamas di «un numero significativo di ostaggi». A riferirlo è l’emittente pubblica israeliana Kan. Secondo le informazioni della tv, citate da altri media del Paese, una fonte politica non identificata non ha specificato quale potrebbe essere questa contropartita, anche se sembra escluso che possa trattarsi di carburante: la comunità internazionale continua a chiederlo, essendo indispensabile ad attivare i sistemi energetico e idrico della Striscia, che sono completamente al collasso e hanno portato alla paralisi del già precario ospedale e dello stesso lavoro di assistenza dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (UNRWA). Ufficialmente, Israele ha sostenuto di non essere disposto ad alcuno scambio per ottenere la liberazione degli oltre 200 ostaggi detenuti da Hamas Nonostante questa energica posizione ufficiale, i media israeliani sostengono che non è chiaro se le autorità abbiano concesso o meno qualche tipo di risarcimento per il rilascio di quattro ostaggi da parte di Hamas, una madre e sua figlia, entrambe con doppia nazionalità americana, e due anziane donne israeliane.

 

 

L’andamento di Borsa italiana e spread di oggi 27 ottobre 2023

C’è grande attesa per l’apertura delle Borse europee in vista dell’ultimo giorno di una settimana altalenante, a causa delle tensioni globali per la guerra tra Israele e Hamas, dei trimestrali e dell’annuncio della Bce sui tassi d’interesse. Ieri, giovedì 26 ottobre, Milano ha chiuso in rialzo con un +0,29%. Male le altre, Francoforte e Londra su tutte. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi riparte dopo aver chiuso a 200 punti base.

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