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Elezioni in Alto Adige: cala la SVP e crolla la Lega, FdI primo partito italiano
In Alto Adige la giunta Kompatscher ter parte decisamente in salita. Le elezioni provinciali – che hanno segnato un calo dell’affluenza dal 64,05 per cento del 2018 al 58,39 – infatti hanno ribaltato posizioni di forza. Con 55,4 per cento delle sezioni scrutinate, la Svp esce decisamente indebolita dalle urne, calando rispetto al 2018 dal 38,8 al 32,9 per cento. Lo stesso vale anche per il partner di coalizione la Lega, che cinque anni fa fu il primo partito di lingua italiana con il 14 per cento e ora si ritrova al 4, sorpassata da Fdi e addirittura dal Pd.
Il segretario della Svp Philipp Achammer: «Abbiamo perso. Questo è fuori discussione»
«Abbiamo perso. Questo è fuori discussione», ha detto il segretario della Svp Philipp Achammer. «Abbiamo perso due consiglieri, mentre avevamo calcolato di perderne uno. In consiglio provinciale avremo 12 partiti, un numero impressionante. Siamo il partito più forte con 13 consiglieri ma garantire la stabilità sarà molto difficile. Formare una giunta sarà molto difficile. I cittadini evidentemente non hanno avvertito il pericolo di perdita di stabilità politica, ma l’esito elettorale va sempre accettato». Achammer ha precisato che sul suo futuro come segretario Svp deciderà il partito. Secondo il segretario la giunta ha pagato alcune decisioni sofferte prese durante la legislatura, come durante la pandemia. Anche il governatore Arno Kompatscher ha evidenziato la forte frammentazione in consiglio provinciale, «pure con posizioni estreme». Nonostante il calo di consensi il presidente ha definito «più che soddisfacente» il fatto che oltre il 60 per cento degli elettori Svp gli abbia dato la preferenza. Il calo di rappresentanti italiani da otto a cinque è «un dato storico». Lo statuto prevede comunque la rappresentanza italiana in giunta. Kompatscher si è detto soddisfatto del risultato elettorale di Hubert Messner, l’ex primario e fratello di Reinhold a questo punto è l’assessore alla sanità in pectore.
FdI primo tra i partiti di lingua italiana
Il partito della premier Giorgia Meloni si guadagna, come detto, la prima posizione tra i partiti di lingua italiana con il 7,8 per cento, mentre nel 2018 si fermò al 2,3 per cento. Il Pd sostanzialmente tiene (scende dal 5,1 al 4,6 per cento). La Civica e la lista no vax Vita raggiungono il 3,4 e al 2,7 per cento, mentre crollano sotto l’1 per cento M5s (0,9), Forza Italia (0,8) e la lista Centro Destra dell’ex leghista Filippo Maturi (0,8). Sul versante tedesco si nota una polarizzazione del voto, tra forze di destra e quelle liberali. Alle spalle della Svp si conferma, nonostante è significativo calo, il Team K dell’ex grillino Paul Köllensperger (10,5 contro il 14,2 del 2018), mentre la Süd-Tiroler Freiheit fondata da Eva Klotz si piazza sul gradino più basso del podio più che raddoppiando il risultato della scorsa tornata elettorale (dal 4,6 al 9,3 per cento). Bene anche i Verdi che salgono dal 6,6 al 8,8. La vera sorpresa (annunciata per certi versi dal successo sui social) è quella dell’ex comandante degli Schützen Jürgen Wirth Anderlan, che – partendo dal nulla – ha raccolto il 5,3 per cento dei consensi con slogan anti-migranti e no vax. Anche la lista dell’ex assessore Svp Thomas Widmann entra in consiglio provinciale, ma si ferma al 3,5. Il direttivo della Volkspartei si riunisce lunedì per discutere il da farsi. Pesa il voto in linea con i sondaggi più pessimisti. Per quanto riguarda la nuova giunta, la Svp dovrà fare i conti con una Lega indebolita, mentre Fdi busserà con insistenza alla porta. Resta, infine, il rebus del partner tedesco, che per la prima volta sembra indispensabile.