Daily Archives: 13 Ottobre 2023

Israele, la lettera aperta di 700 celebrità di Hollywood: «Hamas è terrorismo»

«L’incubo che Israele temeva da decenni è diventato realtà». Inizia così una lettera aperta firmata da 700 personalità di Hollywood fra attori, registi e dirigenti dello spettacolo per condannare gli attacchi di Hamas e chiedere la restituzione degli ostaggi. «Questo è terrorismo, è il male. Non c’è alcuna giustificazione o razionalizzazione per le azioni di un gruppo di terroristi». Promotore dell’iniziativa è il Creative Community for Peace, un’organizzazione no profit che lavora per contrastare l’antisemitismo nell’intrattanimento. Tra i firmatari ci sono Amy Schumer, Mark Hamill, Jamie Lee Curtis e Chris Pine, ma soprattutto Gal Gadot, nata a pochi chilometri da Tel Aviv. «Il mio cuore soffre», aveva scritto in numerosi post e storie su Instagram. «Prego per tutti coloro che sono stati colpiti da questa brutalità».

Da Gal Gadot a Amy Schumer, 700 attori, registi e dirigenti di Hollywood hanno firmato una lettera in sostegno di Israele.
Fra i firmatari della lettera anche Jamie Lee Curtis (Getty Images).

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Il contenuto e i firmatari della lettera aperta in sostegno di Israele

«Hamas ha ucciso e rapito uomini, donne e bambini innocenti», hanno scritto le celebrità nella lettera per Israele. «Hanno violentato le donne e mutilato i loro corpi, che hanno fatto sfilare per le strade e sui social media». Gli attori e i registi di Hollywood hanno poi ricordato l’attacco al Supernova Music Festival, il rave nel deserto dove i terroristi hanno «portato morte e distruzione laddove si celebravano amore e amicizia». Per questo motivo, i lavoratori dello spettacolo americano hanno fermamente condannato quelli che hanno definito «atti barbarici che devono essere denunciati da tutti». Invitando amici e colleghi a parlare con forza contro Hamas, il Creative Community for Peace ha poi predicato attenzione verso le notizie da condividere online. «I social saranno invasi da una campagna di disinformazione orchestrata e gestita dall’Iran», si legge nella lettera. «Non amplifichiamo o cadiamo nella loro propaganda».

Tra i firmatari anche Mayim Bialik, celebre per aver interpretato Amy Farrah Fowler in The Big Bang Theory, figlia di genitori ebrei. Con lei anche Michael Douglas, Liev Schreiber, Helen Mirren, Billy Porter, Diane Warren, Zachary Levi, Tia Carrere e Sharon Osbourne, moglie del cantante dei Black Sabbath Ozzy. E ancora, ci sono anche il regista Antoine Fuqua, Tom Rothman, George Lopez, Tracey-Ann Oberman. Hanno firmato la lettera aperta anche il regista Eli Roth, l’attrice Bella Thorne e lo sceneggiatore Ryan Murphy, noto per aver creato tra le altre American Horror Story e Dahmer – Mostro. Presenti anche alcuni cantanti tra cui Ziggy Marley, primogenito di Bob, e David Draiman, frontman ebreo dei Disturbed.

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Da Andrea Bocelli a Kim Kardashian, i messaggi sui social

Si moltiplicano intanto gli appelli sui social network, da Instagram a X. «Come esseri umani, come possiamo non sentire l’eco drammatica di quanti stanno soffrendo?», ha scritto Andrea Bocelli in una storia. «Come genitori, come si può non mettersi nei panni di coloro che non conoscono il destino dei loro figli? In quanto uomini di fede, dobbiamo pregare con tutto il nostro cuore che questo finisca al più presto». Lungo anche il messaggio di Kim Kardashian, che ha mostrato tutto il suo amore e la sua solidarietà a Israele. «Il mio cuore è in pezzi nel guardare i video di bambini e famiglie uccisi di fronte al mondo intero», ha postato la star. Ha poi chiesto a tutti coloro che ne hanno la possibilità di inviare aiuti o fare qualcosa per chi è in difficoltà. Un messaggio condiviso anche dal divo del basket LeBron James, che ha pregato per una pace immediata e per la fine di ogni forma di antisemitismo e razzismo.

La storia del tiktoker 23enne bolognese Vincent Picchi che si è suicidato in diretta

Quando la gogna social diventa assassina. Facendo riaprire riflessioni e discussioni sui demoni della Rete, sulle ombre di un mondo difficile da regolamentare e sull’enorme problema della mancanza di educazione digitale. La storia: un ragazzo di Bologna, cosplayer appassionato del videogioco Call of Duty e famoso su TikTok come Inquisitor Ghost, si è tolto la vita in diretta su TikTok nella notte di martedì 10 ottobre. Si chiamava Vincent Picchi, aveva 23 anni. Non è bastato l’aiuto degli spettatori che hanno cercato di salvarlo chiamando il 118, e nemmeno l’intervento del padre che ha sfondato la finestra della stanza nella quale il figlio si è impiccato. Proprio al padre, riporta Adknronos, avrebbe lasciato un biglietto in cui chiede scusa per il gesto.

Screenshot fatti girare con le presunte molestie a una 17enne

La telecamera accesa, l’addio, poi l’obiettivo fisso non su di lui, ma su una porta che poco dopo viene infranta dai soccorritori. È stato sepolto alla Certosa, il cimitero di Bologna. Ora toccherà ai carabinieri, allertati da alcuni utenti che increduli si sono trovati ad assistere a quanto stava succedendo e immediatamente andati a casa del ragazzo, provare a fare chiarezza. In Rete circolano molte voci, la più accreditata è che il giovane bolognese sia stato vittima di cyberbullismo dopo essere stato accusato da una ragazza di 17 anni (e dal suo presunto fidanzato) di molestie. Sono stati gli screenshot fatti girare sui social a scatenare contro di lui una campagna di odio. Secondo quanto racconta il Corriere della Sera il ragazzo era una persona fragile, pare in cura da uno psicoterapeuta. Avrebbe lasciato un biglietto al padre: «Non ce la faccio più, sto vivendo un periodo troppo difficile..».

Il dolore del padre: «Era il mio angelo ed è stato ucciso da persone false»

Ma in questa storia è l’aspetto umano a colpire di più. «Era il mio angelo ed è stato ucciso da persone false che vivono solo su e per Tik Tok», ha detto il padre Matteo Plicchi che non si dà pace. Il figlio Vincent dalla sua camera da letto era diventato una piccola star di TikTok interpretando e vestendosi come il personaggio di uno dei più noti videogame di guerra, Call of Duty. Interpretava un soldato dall’aria truce con la maschera da teschio, ed era anche un po’ un Sith (i cattivi di Guerre stellari) perché brandiva una spada laser rossa. Così si esibiva davanti alla telecamera davanti ai suoi 100 mila follower. «L’unico modo che ha trovato per difendersi dal disonore e provare la sua innocenza è stato togliersi la vita», sono state le parole del padre. E poi il monito: «Ragazzi, state attenti a queste community, vivete la vostra vita nella realtà, non posso credere che oggi sto seppellendo mio figlio. Lui che per me, il fratello e la sorellina era un cuore puro».

A12, operaio di 76 anni investito in un cantiere

Aveva 76 anni e si chiamava Luigi Bernardini l’operaio, con le mansioni di guardiano, investito e morto sul colpo nella serata di giovedì 12 ottobre 2023 al km 57 dell’autostrada A12 Genova-Sestri Levante nei pressi di Deiva Marina (Sp). È stato investito da un’auto nel tratto di autostrada in direzione Genova dove prestava servizio per una ditta appaltatrice della società concessionaria Salt. L’investitore, sotto shock, è stato portato all’ospedale di Lavagna dove sarà interrogato dalla Polizia stradale di Brugnato. Per capire l’esatta dinamica ed effettuare i rilievi del caso, la società che gestisce l’autostrada ha chiuso il tratto per oltre un’ora con uscita obbligatoria a Deiva Marina.

Incidente ad Acilia, auto finisce in un fossato: un morto

Un’altra vittima della strada venerdì 13 ottobre 2023, nella capitale, fra Acilia e Casal Palocco, nel territorio del X Municipio. L’incidente è avvenuto intorno alle 5.50 del mattino. G.R, di 65 anni, ha perso il controllo della sua auto ed è finito in un fossato.

La dinamica dell’incidente e la morte nel fossato

L’uomo stava viaggiando a bordo della sua Citroen C3 quando, dopo aver sbandato, è finita all’interno del canale che costeggia via Ortolani e via di Saponara, all’altezza del civico 620. Sul posto sono immediatamente arrivati la polizia locale del X gruppo Mare e il personale del 118, che ha tentato di rianimare il conducente dell’auto senza però riuscire a salvarlo. Secondo quanto appreso, l’uomo stava tornando a casa dal lavoro e abitava in zona. La polizia di Ostia è ora al lavoro per ricostruire la dinamica esatta dell’incidente, che al momento non vede coinvolti altri veicoli. Non è la prima volta che in quel tratto di strada succedono incidenti mortali. Una delle ultime vittime è stato un ragazzo di 21 anni, Gabriele Regini, morto il 15 ottobre 2022 alle 6.00 del mattino.

Nureyev – The White Crow stasera su Rai Movie: trama, cast e curiosità

Stasera 13 ottobre 2023 andrà in onda sul canale Rai Movie il film Nureyev – The White Crow alle ore 21.10. Il regista è Ralph Fiennes mentre la sceneggiatura è stata scritta David Hare. Nel cast ci sono lo stesso Fiennes accompagnato da Oleg Ivenko, Adele Exarchopoulos, Chulpan Kamatova e Aleksej Moronoz.

Nureyev - The White Crow è il film che andrà in onda questa sera su Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità.
Il protagonista in una scena (X).

Nureyev – The White Crow, trama e cast del film in onda stasera 13 ottobre 2023 su Rai Movie

La trama racconta la storia di Rudolf Nureyev (Oleg Ivenko), un incredibile ballerino dell’Unione Sovietica che si è sempre distinto per il suo talento ma anche per il suo carattere particolare. Rudolf è eccezionale nell’arte del balletto e a soli 22 anni, nonostante un’infanzia sofferta, riesce a raggiungere il successo e a entrare nella prestigiosa Kirov Ballet Company. Grazie al suo ingresso in questa scuola, nel 1961 viaggia per la prima volta fuori dall’Unione Sovietica e va a Parigi, città che lo stupisce positivamente.

Nonostante sia una leggenda in patria, il KGB lo tiene costantemente sotto controllo perché desta sospetti sul suo comportamento anti-conformista e sulla sua amicizia con la giovane parigina Clara Saint (Adele Exarchopoulos). Inizia così un braccio di ferro tra il ballerino e i servizi segreti, con questi ultimi che impediscono a Rudolf di viaggiare verso Londra per esibirsi con la sua compagnia. Nureyev dovrà ritornare in patria e fornire delle spiegazioni per le azioni compiute a Parigi, comprendendo che il suo paese gli farà pagare a caro prezzo la libertà che ha manifestato mentre era nella capitale francese.

Nureyev – The White Crow, cinque curiosità sul film

Nureyev – The White Crow, la prima scelta come protagonista 

Hayden Christensen era la prima scelta come attore protagonista anche perché da piccolo aveva praticato il balletto. Tuttavia, un infortunio alla caviglia lo impedì di ottenere la parte perché non raggiungeva gli standard richiesti dal regista Ralph Fiennes.

Nureyev – The White Crow, la ragione che ha spinto Fiennes a partecipare come attore

Ralph Fiennes ha dichiarato che inizialmente non voleva far parte del cast perché sapeva che era difficile recitare e dirigere allo stesso tempo. Tuttavia, si è dovuto convincere a entrare come attore dopo l’espressa richiesta di alcuni potenziali produttori.

Nureyev - The White Crow è il film che andrà in onda questa sera su Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità.
Ralph Fiennes in una scena del film (X).

Nureyev – The White Crow, le difficoltà della lingua per l’attore protagonista

Oleg Ivenko, l’attore protagonista del film, in realtà è ucraino. Per questa ragione per girare le scene al meglio si è dovuto esercitare non solo con l’inglese ma anche con la lingua russa, migliorando il suo accento.

Nureyev – The White Crow, i dialoghi di Ralph Fiennes

Se si escludono i termini in francese legati al balletto, i dialoghi di Ralph Fiennes nelle diverse scene in cui appare sono totalmente in russo. Fiennes ha affermato anche che Mikhail Baryshnikov gli è stato molto utile per caratterizzare il suo personaggio, ovvero il vero maestro di Baryshnikov, Aleksandr Ivanovic Pushkin.

Nureyev – The White Crow, il vero Nureyev alla fine del film

Durante i titoli di coda della pellicola è possibile ammirare alcuni filmati delle esibizioni del vero Rudolf Nureyev, l’incredibile ballerino russo soprannominato The White Crow, il corvo bianco.

Titanic stasera su Canale 5: trama, cast e curiosità

Stasera 13 ottobre 2023 andrà in onda il film Titanic su Canale 5 alle ore 21.20. Il regista è James Cameron che si è occupato di scrivere anche la sceneggiatura. Nel cast ci sono Kate Winslet, Leonardo Di Caprio, Billy Zane, Kathy Bates e Bill Paxton.

Titanic è il film che andrà in onda questa sera su Canale 5, ecco trama, cast e curiosità di questa pellicola.
Leonardo Di Caprio e Kate Winslet (X).

Titanic, trama e cast del film in onda stasera 13 ottobre 2023 su Canale 5

La trama racconta la storia di una donna sopravvissuta al disastro della nave Titanic, Rose DeWitt Butaker (Gloria Stuart). Quest’ultima si cela dietro al mistero di un antico e prezioso gioiello che alcuni ricercatori desiderano trovare. L’anziana narra al gruppo di ricercatori la storia della sua vita sul Titanic: la giovane Rose (Kate Winslet) si imbarca sulla nave ansiosa di raggiungere New York. Con lei ci sono la madre Ruth (Frances Fisher) e l’antipatico fidanzato Cal (Billy Zane).

Tuttavia, durante il viaggio, la bella Rose farà la conoscenza di Jack Dawson (Leonardo Di Caprio), giovane che viaggia in terza classe e che è riuscito a ottenere un biglietto per il Titanic poco prima della partenza. Tra i due, nonostante le differenze di classe e di abitudini, scoppia una forte passione e Rose dimentica il fidanzato per concedersi totalmente a Jack. Il disastro è però dietro l’angolo e per i due amanti ci sarà un triste epilogo.

Titanic, cinque curiosità sul film

Titanic, il primo incontro tra Kate Winslet e Leonardo Di Caprio sul set

Quando Kate Winslet venne a sapere che doveva essere nuda dinanzi a Leonardo Di Caprio per girare l’iconica scena del ritratto, decise di rompere il ghiaccio mostrando le sue parti intime al loro primo incontro sul set.

Titanic, a realizzare il ritratto non è stato Di Caprio

Ritornando all’iconica scena del ritratto, in realtà la mano che si vede in primo piano non è quella dell’attore Leonardo Di Caprio. Si tratta della mano del regista James Cameron intento a realizzare un vero ritratto dell’attrice. Tuttavia, siccome Cameron è mancino e Di Caprio è destrimano, in fase di post-produzione l’immagine è stata modificata con l’effetto specchio.

Titanic è il film che andrà in onda questa sera su Canale 5, ecco trama, cast e curiosità di questa pellicola.
Leonardo Di Caprio in una scena (X).

Titanic, una brutta esperienza per un’attrice

L’attrice Gloria Stuart, di 86 anni, dovette sottoporsi a un grosso trattamento di make up prima di girare le sue scene. Il trattamento era necessario per farla sembrare una donna di 100 anni, ovvero la Rose in tempi moderni. Tuttavia, l’attrice non gradì il trattamento e ricordò l’aver preso parte al film come una brutta esperienza. Curiosamente, Gloria Stuart è morta nel 2010 all’età di 100 anni.

Titanic, l’inclusione di una canzone iconica nella colonna sonora

Per James Cameron era imperativo non inserire alcuna canzone nella colonna sonora perché credeva che nessun brano cantato si adattasse alla storia. Tuttavia, il compositore James Horner aveva difficoltà nel finire il suo lavoro e decise di scrivere segretamente con Will Jennings la canzone My Heart Will Go On cantata da Celine Dion. Quando la fece ascoltare a Cameron, il regista rimase molto soddisfatto e decise di inserirla nei titoli di coda del film. Fu un vero colpo di fortuna, visto che la canzone diventò una hit indimenticabile e vinse addirittura il premio Oscar.

Titanic, l’imprecisione dello scontro con l’iceberg

Uno studio recente ha rivelato che se il Titanic avesse colpito l‘iceberg con la prua, come si vede nel film, molto probabilmente non sarebbe affondato ma avrebbe raggiunto New York in un giorno o due.

Shutter island stasera su Iris: trama, cast e curiosità

Stasera 13 ottobre 2023 su Iris alle ore 21.00 andrà in onda il film Shutter Island. Il regista è Martin Scorsese mentre la sceneggiatura è stata scritta da Laeta Kalorgidis. Nel cast ci sono Leonardo Di Caprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Emily Mortimer e Michelle Williams.

Shutter Island è il film che andrà stasera in onda su Iris, ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
Leonardo Di Caprio in una scena (X).

Shutter Island, trama e cast del film in onda stasera 13 ottobre 2023 su Iris

La trama racconta la storia dell’agente federale Edward Teddy Daniels (Leonardo Di Caprio) e del collega Chuck Aule (Mark Ruffalo) che si recano nella misteriosa Shutter Island dov’è presente un istituto psichiatrico per indagare sul mistero della scomparsa di Rachel Solando (Emily Mortimer). I due agenti vengono accolti dal dottor John Cawley (Ben Kingsley), che gli racconta la storia di Rachel e gli spiega i suoi ultimi momenti sull’isola. Nella struttura si trova anche il piromane Andrew Laeddis (Elias Koteas), che anni prima uccise Dolores Chanal (Michelle Williams) la moglie dell’agente Daniels.

Teddy indaga sul caso ed è convinto che la chiave del mistero si trovi nel faro dell’isola. Tuttavia, viene ostacolato dai dottori e dai pazienti della struttura e il paziente George Noyce (Jackie Eearle Haley) lo intima di non andare lì perché vengono commessi atroci esperimenti sui pazienti. L’agente, in ogni caso, vuole scoprire il mistero e continuerà a indagare anche quando sembrerà che il collega lo abbandonerà totalmente. Tra colpi di scena e rivelazioni inquietanti, Teddy scoprirà l’amara verità e non potrà fare altro che scendere a patti con essa.

Shutter Island, cinque curiosità sul film

Shutter Island, l’anagramma del titolo

In molti fan della pellicola hanno notato che il titolo nasconde un indizio sul mistero del film, visto che un suo anagramma è Truth and Lies, letteralmente Verità e Bugie.

Shutter Island, Mark Ruffalo ha ottenuto la parte in modo particolare

Mark Ruffalo è riuscito a ottenere la parte di Chuck Aule in modo molto particolare. Infatti, l’attore venne scelto per questo ruolo dopo aver inviato una lettera a Martin Scorsese nel quale si congratulava per la sua carriera e gli chiedeva di poter collaborare insieme.

Shutter Island, una collaborazione non fortunata per Scorsese e Di Caprio

Questo è l’unico film realizzato dal regista Martin Scorsese e con attore protagonista Leonardo Di Caprio che non ha ricevuto alcuna nomination per i premi Oscar. Finora, in attesa di Killers of the Flower Moon in arrivo nei cinema il 19 ottobre 2023, i film realizzati in collaborazione tra il regista e l’attore, ovvero Gangs of New York, The Aviator, The Departed e The Wolf of Wall Street hanno sempre ricevuto almeno una nomination ai premi Oscar.

Shutter Island è il film che andrà stasera in onda su Iris, ecco trama, cast e curiosità su questa pellicola.
Una scena con Di Caprio (X).

Shutter Island, la produzione aveva preso in considerazione un altro regista

La produzione non aveva considerato subito Martin Scorsese per la regia. Per molto tempo il regista David Fincher venne accostato a tale progetto ma alla fine si optò per Scorsese.

Shutter Island, l’incredibile successo al botteghino

Secondo il sito Darkhorizons.com il budget per questo film è stato di 80 milioni di dollari, tuttavia la pellicola ha ottenuto un successo incredibile al botteghino e secondo il portale Box Office Mojo ha incassato circa 297 milioni di dollari.

La crisi della Rai meloniana tra flop, tagli e la complicata staffetta Sergio-Rossi

Ora tutti attendono con ansia le annunciate svolte di novembre: il piano industriale, il contratto di servizio, l’accordo definitivo (politicamente scottante) sul canone in bolletta, il possibile extragettito derivante dal recupero dell’evasione sul canone stesso. Con ansia perché l’ad Rai Roberto Sergio ha già spiegato: «Dal momento in cui riusciremo a chiudere» su questi obiettivi «la sostenibilità e l’efficienza è possibile, come il ruolo di servizio pubblico». Efficienza fa rima con tagli: c’è un disperato bisogno di risorse da investire sull’audiovisivo e sulla digitalizzazione, mentre il progetto media company, cui tiene tantissimo il direttore generale Giampaolo Rossi, langue e ha bisogno di una nuova spinta. Ecco, Rossi appunto. Sergio non manca di smentire le malelingue circa i rapporti difficili tra i dioscuri di Viale Mazzini: «Rossi e io stiamo lavorando insieme e porteremo entro fine novembre risultati che non si vedevano in alcuni casi dal 2008».

La crisi della Rai meloniana tra flop, tagli e la complicata staffetta Sergio-Rossi
Il dg Rai Giampaolo Rossi, l’ad Roberto Sergio e la presidente Marinella Soldi (Imagoeconomica).

La battaglia persa contro Mediaset e l’exploit di La7

Sarà, ma intanto la Rai deve far quadrare i conti e gli ascolti in picchiata non aiutano. I flop della nuova programmazione targata (politicamente) Giorgia Meloni si sprecano e adesso non resta che sperare in una ripresa con il ritorno, l’anno prossimo, di Massimo Giletti, mentre Matteo Salvini già si sfrega le mani. L’emorragia autunnale di telespettatori per la tivù pubblica è da allarme rosso: Canale5 è ormai avanti, mentre Italia1 è stabilmente sopra Rai2. L’ultima débâcle di cui si discute è Avanti Popolo (Rai3) di Nunzia De Girolamo, che alla prima puntata, martedì scorso, è stata stracciata dalle Iene ma battuta nettamente anche da Floris, Berlinguer e Fagnani. «Non siamo più un modello, ma stiamo rincorrendo il modello Mediaset», mastica amaro una fonte Rai che si sfoga con Lettera43, «Avanti Popolo è debole, si è fatto surclassare dalle Iene e si è fatto mangiare pure da Belve». Rai3 contro Rai2, ossia come farsi la guerra da soli. «Ma il vero problema è che sull’offerta complessiva non teniamo contro Mediaset». Nonostante la difesa a spada tratta di Sergio nei confronti di Pino Insegno, anche Il mercante in fiera viene considerato «un programma morto» dalle parti di Viale Mazzini. Marcello Ciannamea, direttore dell’Intrattenimento prime time, avrebbe detto internamente che serve tempo, bisogna aspettare e insistere perché poi la gente si abitua. Un concetto espresso dallo stesso amministratore delegato per giustificare alcuni dei flop. Sergio si è pure aggrappato alla surreale motivazione che la sera fa caldo, la gente esce e non guarda la tivù. Sì, peccato che il clima sia davvero torrido soltanto per la Rai, visto che nel frattempo Mediaset è pimpante e La7 sta facendo registrare veri e propri exploit. Tanto che, secondo quanto risulta a Lettera43, l’ad della televisione di Urbano Cairo, Marco Ghigliani, oltre a rallegrarsi dei risultati della sua azienda, si sarebbe stupito per il crollo di Rai3, la concorrente più diretta in termini di target.

La crisi della Rai meloniana tra flop, tagli e la complicata staffetta Sergio-Rossi
Nunzia De Girolamo e nella foto il marito Francesco Boccia ospite della prima puntata di Avanti Popolo! (da X).

Preoccupano i flop del melonianissimo Insegno, di Agorà e gli scarsi risultati di Balivo e Bortone

In tutti i casi, il melonianissimo Insegno è inchiodato al 2 per cento di share, anche perché «il programma rispecchia uno schema vecchio e finisce per cozzare con i pacchi, benché non siano in contemporanea: la gente non guarda due giochi televisivi uno dopo l’altro», riflettono in Rai. Tuttavia, la crisi di ascolti è endemica: Agorà di Roberto Inciocchi è in caduta verticale. Caterina Balivo, con La volta buona, non fa gli ascolti che nella stessa collocazione faceva Serena Bortone, la quale, a sua volta, va maluccio con Chesarà… su Rai3, facendo rimpiangere Massimo Gramellini che intanto vola su La7. In arrivo, nel frattempo, anche un programma di inchiesta, Far West, condotto da Salvo Sottile. Tornando a Nunzia De Girolamo, le sue bretelle costano carissime: 200 mila euro a puntata. «Hai voglia a parlare di tagli, quando poi ci sono situazioni del genere. Bortone, per dire, ha una pletora di autori. E intanto i direttori editoriali e di testata lamentano le scarse risorse umane a disposizione per far fronte ai molti impegni presi», denunciano diverse voci a Saxa Rubra. Dunque, il rischio è che ci si avviti in un circolo vizioso, per cui il crollo degli ascolti riduce le risorse pubblicitarie che a loro volta comportano tagli a danno dell’offerta e così l’audience si restringe ulteriormente. Un cane che si morde la coda. Il tutto è ancora più surreale alla luce della protesta in corso dei vigilantes Rai contro cambi d’appalto e tagli da 200 euro al mese (tra superminimi e buoni pasto) su stipendi di poco superiori ai 1.000 euro mensili.

La crisi della Rai meloniana tra flop, tagli e la complicata staffetta Sergio-Rossi
Serena Bortone nello studio di Che Sarà (da X).

Secondo i rumors Meloni ha voluto attaccare le opposizioni demolendo Rai3 ma a pagare è tutta la Rai

«Il cambio di narrazione voluto dal centrodestra fallisce perché manca la visione e i soggetti non sono credibili. Lo vediamo con i successi di Berlinguer a Mediaset e Gramellini a La7: la gente si fidelizza e segue determinati volti anche dopo il trasloco di rete. Paradossalmente alla Rai regge uno come Alberto Matano che è stato messo alla conduzione de La vita in diretta dalla gestione Salini, quando in Rai comandava il M5s. Ora però l’errore di Giuseppe Conte è stato non aver chiesto Rainews24, che loro concessero all’opposizione nel momento in cui governavano. È una questione di vero pluralismo», riflette una fonte esperta delle cose di Viale Mazzini. E aggiunge: «Meloni ha voluto demolire Rai3 per attaccare le opposizioni, ma sta pagando tutta la Rai. E intanto il Pd insiste su Mario Orfeo (direttore Tg3, ndr) che certamente non rispecchia il pensiero di Elly Schlein».

Il capitolo tg è un’altra ferita aperta

Il capitolo telegiornali è un’altra ferita aperta. In generale, gli ascolti sono in calo. Al Tg1 il direttore super-meloniano Gian Marco Chiocci è inviso al blocco storico di destra in azienda e risulta che gli abbiano chiuso i rubinetti in termini di risorse umane, malgrado si tratti della rete ammiraglia. Sul secondo canale, Tg2 Post non regge, sui numeri, il lancio della prima serata, tuttavia pare sia blindato perché si tratta di una rubrica molto amata dal direttore Antonio Preziosi e dal ministro della Cultura ed ex direttore del telegiornale, Gennaro Sangiuliano. In redazione gira una vecchia e feroce battuta: andava meglio anni fa quando il traino lo facevano i cartoni animati. Peraltro il Tg2 è stato ribattezzato malevolmente Tele-Tajani, visto che da luglio a settembre il ministro degli Esteri ha superato chiunque in termini di tempo-voce concesso, persino la premier Meloni.

La crisi della Rai meloniana tra flop, tagli e la complicata staffetta Sergio-Rossi
Gianmarco Chiocci (Imagoeconomica).

Scricchiola la “Rai dei generi” e la preannunciata staffetta Sergio-Rossi sarà difficile da gestire

Eppure il nodo della riforma dell’informazione non è all’ordine del giorno e Sergio taglia corto: «Non è nel piano industriale di novembre», ricordando che in passato molti dirigenti «sono caduti su questo tema». In compenso scricchiola la “Rai dei generi”, con i nove contenitori senza un coordinatore. Un assetto che non piace all’ad: «Non so se resteremo così». Si tornerà ai direttori di rete? Possibile. Adesso però in molti si chiedono: nella diarchia Sergio-Rossi chi si intesterà i flop televisivi a catena? L’amministratore delegato ci sta mettendo la faccia e lo si è visto anche con la difesa vibrante di Insegno. Ma se la responsabilità fosse di entrambi, è il ragionamento, entrambi dovrebbero dimettersi. In ogni caso, il Cda scade a luglio 2024: la presidente Marinella Soldi, dopo aver contestato le nomine di primavera, ha assunto un profilo basso. Chiaramente naviga verso altri lidi e l’ingresso nel board della Bbc sta lì a dimostrarlo. Lo scioglimento del Consiglio di amministrazione Rai, comunque, non viene anticipato per la delicata coincidenza politica con le Europee di giugno e la preannunciata staffetta tra Sergio e Rossi è un’operazione non più scontata e difficile da gestire, perché è storicamente complicato collocare un ad uscente in una posizione aziendale inferiore. La manovra si presenta ad alto tasso di tensione politica e a Viale Mazzini prevedono: «La Lega si metterà di traverso, c’è da scommetterci, perché Sergio rappresenta un po’ tutti, mentre Rossi è la massima espressione di TeleMeloni».

Ordine di evacuazione per un milione di abitanti da nord a sud Gaza entro 24 ore

L’Onu è stata informata dall’esercito israeliano dell’ordine di «ricollocare» circa 1,1 milioni di residenti dal nord della Striscia di Gaza al sud entro 24 ore, ha detto all’Afp il portavoce del segretario generale dell’organizzazione, Stéphane Dujarric, chiedendo che questo ordine venga annullato. I funzionari delle Nazioni Unite a Gaza «sono stati informati dai loro ufficiali di collegamento militari israeliani che l’intera popolazione a nord di Wadi Gaza sarebbe stata trasferita a sud entro 24 ore». Secondo Dujarric, un’evacuazione di tale portata è «impossibile senza causare conseguenze umanitarie devastanti». L’Onu ha lanciato un appello di emergenza per donazioni del valore di 294 milioni di dollari per soddisfare i «bisogni urgenti» dei residenti più vulnerabili della Cisgiordania e della Striscia di Gaza, dove più di 400 mila palestinesi hanno abbandonato le loro case negli ultimi giorni e circa 50 mila donne incinte che non hanno più accesso alle cure. Secondo l’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli Affari umanitari (Ocha), più di 423 mila persone sono state costrette a fuggire dalle proprie case nella Striscia di Gaza sotto assedio e bombardata dall’esercito israeliano. Il numero di sfollati in questo territorio densamente popolato da 2,3 milioni di abitanti è salito da 84.444 persone a 423.378, secondo una dichiarazione dell’ufficio delle Nazioni Unite.

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