Daily Archives: 28 Agosto 2023

Alemanno, gli spazi “a destra della destra” e i flirt con Salvini

Gianni Alemanno non potrà contare su grandi afflussi da Fratelli d’Italia in caso di rilancio della sua iniziativa politica “a destra della destra”. Neanche in caso di crescita del malcontento interno al principale partito di governo. Quel che Lettera43 ha raccolto in ambienti meloniani è un sentore ormai diffuso: l’ex sindaco di Roma non è visto come un rivale politico. La sua iniziativa volta a coalizzare la galassia “estremista” del dissenso va in controtendenza con un partito che oramai si barcamena tra la volontà di occupare il centro (l’intervento di Guido Crosetto sul generale Roberto Vannacci insegna) e la necessità atavica di presidiare gli spazi alla sua destra.

Chi vorrebbe lasciare un partito col vento in poppa proprio adesso?

«Aleammno ha decostruito il suo mondo», spiegano fonti vicine a Fdi a L43, «per inseguire le sue posizioni personali», con il risultato che oggi la sua appare «quanto di più lontano dalla destra sociale si possa immaginare». Insomma «facendo tutto da solo», ci tengono a sottolineare i nostri interlocutori, Alemanno si è posto in un’alternativa secca a Giorgia Meloni e oggi ha «possibilità di attrazione prossime allo zero». Perché, è l’opinione condivisa da molti Fratelli, esponenti politici per quanto in difficoltà con certe posizioni di Meloni dovrebbero lasciare un partito col vento in poppa nel momento del massimo fulgore e del governo? Su atlantismo e identitarismo nessun meloniano è davvero desideroso di rompere con la linea di Fdi, anche se l’arrocco famigliare deciso dalla premier con la promozione della sorella Arianna alla guida del partito mostra una volontà di controllo che mira proprio a prevenire uscite di questo tipo.

Alemanno, gli spazi a destra della destra e i flirt con Salvini
Gianni Alemanno e Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

Cardini, Bertolini, Magliaro, Moretti, ma anche Fusaro e Paragone: i nomi della galassia

La galassia politico-culturale riunita attorno ad Alemanno dopo la promozione del “Comitato fermare la guerra” nel settembre 2022, che si oppone alle manovre politiche di Roma sull’Ucraina, parla chiaro. Negli ultimi mesi i manifesti e gli eventi di Alemanno lo hanno visto condividere il palco con figure come lo storico Franco Cardini, l’ex comandante della Folgore, il generale Marco Bertolini, l’ex vicedirettore del Tg1 Massimo Magliaro e il consigliere nazionale dell’Mcl (Movimento cristiano lavoratori) Giancarlo Moretti. A loro si sono aggiunti nomi più controversi come quelli del filosofo Diego Fusaro o di Gianluigi Paragone, leader di Italexit, al fianco di Alemanno in un articolato referendum contro l’invio di armi a Kyiv.

Alemanno, gli spazi a destra della destra e i flirt con Salvini
Gianni Alemanno con Massimo Magliaro (Imagoeconomica).

I temi: rifiuto delle logiche Nato, sovranismo spinto e attacco ai mercati finanziari

Non si può negare ad Alemanno spirito d’iniziativa e originalità nell’apertura al dialogo con mondi diversi rispetto al tradizionale riferimento costituito dalla destra meloniana tra Monte Mario, Colle Oppio e la Garbatella. Ma proprio per questa sua alterità al governismo di Fdi e alle logiche di partito Alemanno è diventato, come dicono le nostre fonti, «una figura dentro cui al partito ben pochi si fidano». L’effetto politico che la sua animata volontà di protagonismo può creare, tra pungoli al governo sul caso Vannacci e la commissione Covid, anti-americanismo, rifiuto delle logiche Nato, sovranismo spinto e attacco ai mercati finanziari, è piuttosto quello di muovere un’area di riferimento che non può consolidarsi in tempi brevi in un nuovo partito. Ma che può offrire spazi elettorali a chi voglia colmare il vuoto che un Fdi troppo governista potrebbe lasciare.

La prospettiva: un asse con Salvini in ottica Europee 2024

Non è sfuggito agli osservatori più informati, per esempio, il fatto che Matteo Salvini e la Lega abbiano utilizzato il caso Vannacci per smarcarsi a destra e provare a insidiare su temi libertari e “neo-conservatori” l’ingombrante partner maggioritario nel governo. «Salvini ha fiutato che potrebbe riaprirsi una diatriba tra conservatori e sovranisti» dentro alla destra, riportano fonti qualificate del Carroccio a Lettera43, «e del resto i rapporti personali tra lui e Alemanno sono positivi». La prospettiva allora potrebbe essere quella di un comun denominatore tra Lega salviniana e galassia del dissenso con l’orizzonte delle Europee 2024.

Alemanno, gli spazi a destra della destra e i flirt con Salvini
Gianni Alemanno e Matteo Salvini (Imagoeconomica).

Malumori per l’appiattimento del Carroccio sulla linea Giorgetti-Zaia

Non a caso al “Forum per l’indipendenza italiana”, kermesse sovranista organizzata da Alemanno a Orvieto a fine luglio, Fdi non ha portato suoi esponenti. Mentre nei tavoli hanno parlato due leghisti non di secondo piano: l’ex senatore Simone Pillon, esponente della destra ultraconservatrice, e Marco Zanni, eurodeputato ritenuto tra i più critici della svolta governista dell’era Draghi e dell’appiattimento del Carroccio sulla linea nordista di Giancarlo Giorgetti e Luca Zaia che molti, nella Lega, credono possa aver pagato negativamente in termini di consenso.

Ma occhio alla reazione nelle roccaforti leghiste del Nord

Del resto, come abbiamo spiegato, c’è maretta nel Carroccio sul futuro assetto da tenere alle Europee, dato che gli europarlamentari uscenti temono che un’eccessiva moderazione possa colpire anni di lavoro e i consensi necessari alla rielezione di un gruppo ben più sparuto. In quest’ottica un dialogo con l’area Alemanno può garantire a una componente della Lega più ampi spazi di manovra. Ma quanto questo possa impattare sulle posizioni del Carroccio nelle roccaforti del Nord, dove prevalgono pragmatismo e moderazione, non è dato sapersi. Così come non è detto che l’area di Alemanno esista per farsi inglobare da forze esterne. L’ex sindaco di Roma agisce da battitore libero, da “zanzara” che punge a destra: e non sembra, nel breve periodo, desideroso di cambiare strategia.

Taiwan, il fondatore di Foxconn si candiderà alle presidenziali 2024

Terry Gou, il fondatore dell’azienda dei microprocessori Foxconn (che rifornisce tra gli altri anche Apple e Amazon), si candiderà da indipendente alle elezioni presidenziali di gennaio 2024. In una conferenza stampa di lunedì 28 agosto, ha infatti annunciato «l’inizio dell’era di dominio degli imprenditori». Si tratta del suo secondo tentativo dopo il 2019, quando uscì però sconfitto dalle primarie del Partito nazionalista. «Datemi quattro anni e ne porterò 50 di pace nello stretto, costruendo le basi per una fiducia reciproca con la Cina», ha spiegato l’imprenditore. Pur non sostenendo la riunificazione con Pechino, ritiene necessario mantenere rapporti amichevoli e stretti con la Repubblica Popolare, al fine di tutelare la popolazione. «Non permetterò che Taiwan diventi la nuova Ucraina», ha concluso Gou. Per formalizzare la sua candidatura alle presidenziali 2024 dovrà ora raccogliere 290 mila firme entro il 2 novembre. La Commissione elettorale centrale le esaminerà e ne accerterà la validità entro il 16 dello stesso mese.

Non solo Terry Gou: chi sono gli altri candidati alle presidenziali 2024 di Taiwan

In attesa della candidatura ufficiale di Gou, gli ultimi sondaggi a Taiwan vedono in netto vantaggio l’attuale vicepresidente Lai Ching-te, che correrà per il Partito democratico progressista. Stando ai dati riportati anche dal Guardian, vanta infatti il 43 per cento dei consensi, quasi il doppio del principale avversario. Si assesta infatti al 27 per cento Ko Wen-je, ex sindaco di Taipei e leader del Partito popolare di Taiwan da lui stesso fondato. Ancora più staccato, con appena il 14 per cento, Hou Yo-ih, attuale primo cittadino di Nuova Taipei ed ex capo della polizia, che correrà per i nazionalisti del Kuomintang. Il fondatore di Foxconn, che secondo Reuters non raggiunge il 12 per cento, potrà però fare breccia nel 16 per cento di indecisi individuato dai sondaggi.

Il patron di Foxconn Terry Gou correrà da indipendente: «Taiwan non sarà la nuova Ucraina». Nei sondaggi però è costretto a inseguire.
Il patron di Foxconn Terry Gou annuncia la sua candidatura (Getty Images).

Accusando il Partito democratico progressista al governo, Terry Gou ha puntato il dito soprattutto contro la gestione dei rapporti con la Cina. «Negli ultimi sette anni hanno portato Taiwan sull’orlo della guerra», ha affermato in conferenza. «A livello nazionale, la loro politica è piena di errori». Nel corso del suo discorso ha inoltre proposto a Ko e Hou di formare una coalizione, ma alcuni analisti hanno spiegato che il suo ingresso nella corsa alla presidenza potrebbe portare a un effetto contrario. In parallelo, Lai Ching-te ha promesso di continuare il lavoro dell’attuale presidente Tsai Ing-wen per rafforzare la difesa di Taiwan e la sua indipendenza. Spera di poter anche intavolare un dialogo con Pechino, a patto di osservare gli ideali di «parità e dignità».

Incendi in Sicilia, in volo sei canadair e 5 elicotteri

Sono di nuovo in volo dalle prime luci dell’alba sei canadair e cinque elicotteri antincendio che da domenica 27 agosto sono impegnati nel contrasto agli oltre cinquanta incendi divampati in diverse località dell’Isola. Il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, è rimasto in contatto tutta la notte con il comandante del Corpo forestale Beppe Battaglia e con il capo della Protezione civile regionale Salvo Cocina. Attualmente sono in servizio due canadair a Salemi (Monte Polizzo) nel Trapanese, due a Messina sul Torrente Catarratti e due a Montagnareale nella zona tirrenica del Messinese. Gli elicotteri sono impegnati nel Palermitano, nel Trapanese e nel Messinese.

Schifani: «La situazione è in miglioramento»

«La situazione – dice Schifani – come mi informano in tempo reale dalle due sale operative, è comunque in miglioramento su tutti i fronti, grazie soprattutto al massiccio intervento di uomini e mezzi che stanno operando perché gli incendi non prendano nuovo vigore». Ma aggiunge: «Restano criticità, invece, nel Messinese, dove sono stati inviati quattro canadair. Per fortuna, al momento non si segnalano danni alle persone. Ringrazio, ancora una volta, l’abnegazione e l’impegno dei forestali, degli uomini e delle donne volontari della Protezione civile, ma anche dei vigili del fuoco e dei militari, che in queste ore così difficili si stanno adoperando con sacrificio per aiutare quanti sono stati messi a rischio dalla mano criminale di chi, ancora una volta, ha attentato al nostro patrimonio ambientale. Sono ancora scosso dalle immagini dei turisti costretti a scappare dalle spiagge del Trapanese circondate dalle fiamme».

Russia, Mosca sospende le esercitazioni, non ci sono risorse

Le esercitazioni russo-bielorusse che impensieriscono i Paesi baltici e la Polonia, finora hanno avuto un impatto marginale sulle prestazioni militari russe in Ucraina. Secondo un rapporto dell’intelligence britannica diffuso sul canale X (ex Twitter) del ministero della Difesa di Londra «è molto probabile che Mosca abbia cancellato» l’esercitazione Zapad 23 di settembre. «Le scarse prestazioni delle forze armate russe in Ucraina – si legge – hanno evidenziato come le esercitazioni strategiche congiunte abbiano avuto (finora) un valore limitato dal punto di vista dell’addestramento».

Cancellata perché le truppe e le attrezzature disponibili «sono troppo poche»

«È probabile – prosegue il rapporto – che la Russia abbia cancellato lo Zapad 23, l’esercitazione congiunta Mosca-Minsk prevista a settembre, perché le truppe e le attrezzature disponibili sono troppo poche». L’esercitazione Zapad 23 (che significa ‘Occidente’, l’area in cui si concentrano le manovre) è considerata il momento principale dell’anno di addestramento delle forze armate russe e bielorusse. Le manovre si tengono ogni quattro anni, a rotazione, in tutto il Paese. Ma, a partire dal 2021, la Russia ha basato l’esercitazione congiunta nella Russia occidentale, almeno ogni due anni, dando quindi la priorità al confronto con la Nato.

Scontro sulla manovra, primo passaggio il cuneo: l’intervento costerà 10 miliardi

L’estate è finita e per il governo di Giorgia Meloni è al lavoro sulla manovra. C’è ancora tempo, perché la legge di bilancio 2024 non comparirà nell’ordine del giorno del primo Consiglio dei ministri post vacanze convocato per lunedì 28 agosto. Sarà comunque l’occasione per i partiti di maggioranza di avviare un confronto, viste le poche risorse disponibili. Occhi puntati alla cosiddetta «Quota 41», rilanciata di recente dalla Lega. La priorità comunque è per tutti il rinnovo del taglio del cuneo contributivo per i lavoratori dipendenti, in vigore da luglio e in scadenza a fine anno. Una voce piuttosto pesante che vale 9-10 miliardi nella versione introdotta con il decreto primo maggio. Ad oggi il taglio impatta per 7 punti sui redditi fino a 25 mila euro e 6 per quelli fino a 35 mila euro. C’è poi la detassazione delle tredicesime. Uno degli obiettivi della delega fiscale. L’ipotesi è quella di anticiparla rispetto alla manovra per dare un segnale già sugli stipendi di dicembre. Una mossa che piace ai partiti in vista delle Europee e che non dovrebbe avere un costo eccessivo, soprattutto se ci si limita ai redditi più bassi. C’è poi il capitolo famiglia, altro tema che mette d’accordo tutti, con le misure a favore della natalità e dei nuclei numerosi: dagli aiuti alle famiglie con tre figli, alle agevolazioni per chi assume mamme, al bonus per il secondo figlio. Un pacchetto che potrebbe costare sui 4-5 miliardi di euro e sul quale verrà dirottato il miliardo risparmiato con l’assegno unico.

Scontro sulla manovra, primo passaggio il cuneo: l'intervento costerà 10 miliardi
La presidente del consiglio con i due vicepremier Matteo Salvini (Lega) e Antonio Tajani (Forza Italia)
(Getty)

Frattura sulle pensioni: Tajani punta alle minime, Salvini riconferma Quota 103

Sulle pensioni, invece, si cominciano a misurare le distanze dei partiti. Se il vicepremier Antonio Tajani rilancia l’aumento di quelle minime (portarle a 600 euro costerebbe 210 milioni), la Lega si spinge oltre e non abbandona l’idea di Quota 41, che però andrebbe come minimo ridimensionata. Per ora, quindi, si studiano solo piccoli aggiustamenti per le misure già esistenti. Dovrebbe essere confermata Quota 103, ovvero la possibilità di uscire dal lavoro con 62 anni di età e 41 di contributi e l’Ape sociale per i lavoratori disagiati. Opzione donna potrebbe essere ritoccata allargando di nuovo la platea a chi ha 35 anni di contributi con un’età minima che potrebbe essere alzata. Sempre alla voce “uscite” vanno aggiunti i fondi per far partire il Ponte sullo Stretto (1-2 miliardi), la replica della tassazione agevolata sui premi di produttività, i fringe benefit (1-2 miliardi) e le spese indifferibili (6 miliardi). Senza contare l’avvio per la riforma dell’Irpef alla quale servirebbero 4 miliardi. Su questo punto però si attenderà la Nadef (Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza) a fine mese per capire meglio i margini.

Scontro sulla manovra, primo passaggio il cuneo: l'intervento costerà 10 miliardi
Il ministro degli affari esteri al Meeting di Rimini, Antonio Tajani (Imagoeconomica)

Pochi soldi e tante richieste: i ministri battono cassa dalla premier

Numeri che portano il conto della manovra già vicino a 30 miliardi, al netto delle richieste dei ministri: quello della Sanità Schillaci chiede 4 miliardi, quello della Pa Zangrillo ne vorrebbe 8 per i contratti pubblici. Le entrate, per ora, sono ferme a 4,5 miliardi ricavati in deficit dal Def, 300 milioni della spending review, più risorse non quantificate che il governo punta a raccogliere dal nuovo rapporto «collaborativo» tra fisco e contribuente. Ci sarebbero i 2,5 miliardi dalla tassa sugli extraprofitti delle banche, ma si tratta di una cifra molto incerta, visto che Forza Italia ha già pronti emendamenti per modificare quattro punti della norma in Parlamento. Si punta ad escludere le banche di piccole dimensioni, a non far gravare la tassa sui titoli di Stato, a renderla deducibile, e a chiarire che si tratta di un’imposta una tantum. Tutti provvedimenti che, a voler ben vedere, sembrano destinati a salvare i conti di Banca Mediolanum, istituto di credito della famiglia Berlusconi.

Meloni ‘festeggia’ Fitto con un cdm, la Calabria di Occhiuto vicina alla Russia e le altre pillole della giornata

Perché fare un Consiglio dei ministri il 28 agosto? Molti componenti del governo se lo sono chiesto: non sanno che Giorgia Meloni vuole fare una bella sorpresa a Raffaele Fitto, il ministro del Pnrr, che proprio oggi 28 agosto compie 54 anni (è nato nel 1969). Gli regalerà una torta? Comunque ci penserà il titolare del dicastero competente, Francesco Lollobrigida, e sarà una scelta gastronomica “povera”

Gianni Letta e la Perdonanza

Può mancare Gianni Letta alla Perdonanza di Celestino V a L’Aquila? È andato proprio a lui il premio La Croce di Celestino conferito dal Lions Club di L’Aquila a personalità di spicco che si sono impegnate per la crescita culturale, artistica ed economica della città. E la collaborazione tra Comune dell’Aquila e Archivio di Stato del’Aquila fa nascere anche la mostra su totem Le celebrazioni celestiniane nella storia a Palazzetto dei Nobili. Letta, nato nel 1935, a 88 anni dimostra sempre di essere un vero Highlander, l’immortale della politica.

Meloni 'festeggia' Fitto con un cdm, la Calabria di Occhiuto celebra l'amicizia con la Russia e le altre pillole della giornata
Gianni Letta (Imagoeconomica).

Gli amici di Putin? Nella Calabria di Occhiuto

Chi ha detto che noi italiani abbiamo interrotto le relazioni con Vladimir Putin? Niente di più falso. Sabato in Calabria, in quel di Ardore, nel “castello feudale”, si è svolto un vertice di amicizia tra le due nazioni. L’occasione, il premio cinematografico internazionale Francesco Misiano che ha esaltato la pubblicazione del volume Italia-Russia: un secolo di cinema, testo enciclopedico che vanta il patrocinio dell’ambasciata d’Italia a Mosca, edito in italiano e in russo, e che completa una trilogia ideata per valorizzare le relazioni culturali e artistiche tra le due nazioni. Tutto questo accade nella Regione Calabria governata dal forzista Roberto Occhiuto, che ha come “metà” Matilde Siracusano, anche lei forzista, sottosegretario di stato ai Rapporti con il parlamento. Chissà cosa ne pensa la super atlantista Giorgia Meloni…

Meloni 'festeggia' Fitto con un cdm, la Calabria di Occhiuto celebra l'amicizia con la Russia e le altre pillole della giornata
Roberto Occiuto (Imagoeconomica).

Assoprevidenza, arriva la Cei

Assoprevidenza, l’Associazione italiana per la previdenza e l’assistenza complementari, il club che riunisce i sostenitori della diffusione della cultura previdenziale e del welfare in Italia guidato da Sergio Corbello, negli ultimi tempi fa discutere il mondo della finanza. Tutta colpa dei 29,5 milioni di euro di fondi pubblici da destinare ad Assoprevidenza per la “cabina di regia”, così come voluto da Italia viva con l’appoggio di Fratelli d’Italia. Tra i partner di Assoprevidenza ora c’è pure Nummus.Info, società di consulenza che si occupa anche del monitoraggio etico e sostenibile dei portafogli. Chi c’è nella compagine sociale? La Fondazione Santi Francesco d’Assisi e Caterina da Siena (Cei), con il 42,79 per cento, Istituto Atesino di Sviluppo con il 35,65 per cento, Lambriana Fondazione per attività religiose e caritative (Diocesi di Milano) con il 10,78 per cento e Società Cattolica di Assicurazione sempre con il 10,78 per cento. È proprio il caso di dire che quando si hanno santi in paradiso tutto non può che andare bene…

Santa Coca-Cola al Meeting di Cl

C’è andato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione. Poteva mancare come sponsor Coca-Cola? Aveva anche un spazio interamente dedicato alla sostenibilità, in un padiglione che ha permesso a tutti i visitatori di «toccare con mano l’impegno dell’azienda nel favorire un progresso sostenibile e inclusivo». Qualcuno, a proposito del Meeting, aveva sollevato il dubbio se fosse il posto giusto per diffondere questo tipo di messaggi, visto che quelli di Cl non sono proprio “inclusivi” nella loro ideologia. Comunque, alla fine, tra gli eredi di don Giussani la bevanda a stelle e strisce è diventata “santa Coca-Cola”.

Migranti, tregua a Lampedusa: nessuno sbarco nella notte

Tregua a Lampedusa dove, per la prima volta dopo diversi giorni, non si sono registrati sbarchi di migranti nella notte di lunedì 28 agosto. Negli ultimi giorni sono state diverse decine gli sbarchi quotidiani. Già nelle prossime ore, invece, è atteso maltempo e, con ogni probabilità, le partenze dalla Tunisia e dalla Libia, sono state bloccate in anticipo.

Migliaia di migranti all’hotspot di Lampedusa

Sono 3593 i migranti presenti questa mattina all’hotspot di Lampedusa. Tra loro ci sono 503 minori non accompagnati. Domenica 27 agosto sono stati trasferiti 239 migranti con la nave Cossyra direzione Porto Empedocle.

Arianna Meloni: «Fdi a gestione familiare? Sono militante da quando avevo 17 anni»

«Giorgia mi ha detto: Non farti prendere dall’ansia per le sciocchezze. Abbiamo una storia importante da scrivere, al resto evitiamo di dare troppa rilevanza». Così inizia a raccontarsi Arianna Meloni, 48 anni, da 31 militante a destra prima nel Msi, poi in An, nel Pdl e infine Fratelli d’Italia. Ha parlato al Corriere della Sera, contestando le accuse che la vedono scalare posizioni di prestigio in quanto «sorella della premier». Gli attacchi? «Mi scivolano addosso», ha precisato.

La risposta alle accuse: «Io in Fdi da sempre»

Arianna Meloni adesso è la nuova responsabile della segretaria politica e tesseramento del partito. A proposito di questo nuovo incarico, ha detto: «È un ruolo importante, lo so, ma chi mi conosce sa che è quello che ho sempre fatto. Con contratti da precaria alla Regione Lazio, sempre lo stesso genere di contratto, senza evoluzione di carriera, stesso stipendio…». E, sulle accuse di chi pensa che Fdi sia oramai una partito a gestione familiare risponde: «Vuole la verità? È un fuoco di fila di chi non ha voluto informarsi, o ha fatto finta di non conoscere la storia della nostra comunità politica. Mi iscrissi al Msi che avevo 17 anni, ho fatto di tutto: attaccavo i manifesti, contattavo i militanti, organizzavo gli eventi, poi via via ho preso a tenere i contatti alla Regione Lazio con i nostri vari eletti o candidati, più recentemente nel partito, che cresceva… Insomma, politica a tempo pieno». Tuttavia, ha negato, per il momento, una possibile candidatura alle Europee.

Arianna Meloni: «Fdi a gestione familiare? Sono militante da quando avevo 17 anni»
Giorgia Meloni con la sorella Arianna ad Alberobello, in Puglia.

Il richiamo all’azione e l’abbandono dell’amato «cono d’ombra»

Arianna Meloni ha anche spiegato perché, fino a questo momento, non aveva mai avuto incarichi di rilievo, a differenza di suo marito, il ministro Francesco Lollobrigida, e di sua sorella: «Perché una volta perché Giorgia era ministro o leader, una volta perché Francesco assumeva altri incarichi… A me stava bene così. Non mi interessa apparire, ma lavorare», spiega. Ma «in questo ultimo anno» sono cambiate: «Oggi c’è la fila di persone che si propone, chiede incarichi, con fin troppo entusiasmo… Ma sono in grado? Non stiamo giocando, qui si lavora per l’Italia. Io credo di saper fare alcune cose con serietà e passione, e posso farle anche al partito, mettendole a disposizione in un momento così frenetico e delicato. Tutte le nostre figure politiche più esperte credo che debbano necessariamente mettersi a regime, ponendo al primo posto la necessità di lavorare per un bene maggiore sacrificando se occorre un bene minore. Tradotto: nel mio caso, rinunciare a quel cono d’ombra che a me è sempre piaciuto tanto».

«Rampelli se voleva chiedere un congresso lo avrebbe fatto»

Sui mal di pancia dell’area di Rampelli, invece, ha precisato: «Guardi, io nel partito conosco tutti, siamo davvero un gruppo che è non solo partito ma un legame di vita. Su certe cose ci rido su. In FdI non esistono gruppi o correnti definite, si è creato un caso sul nulla, per dichiarazioni di singoli parlamentari. Se uno con la storia di Rampelli volesse chiedere un congresso, lo farebbe in prima persona: non è accaduto. Anche perché non si è capito a che servirebbe oggi un congresso: c’è una leader indiscussa, la linea politica è condivisa, lo spazio per lavorare c’è in tantissimi ruoli e organismi».

Maltempo, allerta rossa in Lombardia e nubifragio in Liguria

Il maltempo non concede tregua, come annunciato negli scorsi giorni dalle previsioni. Lunedì 28 agosto scatta l’allerta rossa in Lombardia. Allerta arancione, invece, in Friuli Venezia Giulia, Liguria, Provincia di Bolzano, ampi settori del Piemonte, parte della Toscana e sul Veneto. Gialla in Abruzzo occidentale, Campania, parte dell’Emilia-Romagna, Toscana, Veneto e Piemonte, Lazio, parte del Molise, Provincia di Trento, ma anche su ampi settori della Sardegna, in Umbria e sulla Valle d’Aosta.

Forte nubifragio in Liguria: allagamenti in tutta la città

Nella serata di domenica 27 agosto un violento nubifragio ha colpito la Liguria. L’attenzione è massima per le prossime ore. A Genova sono caduti 80 millimetri di acqua in 60 minuti. Si sono registrati allagamenti in tutta la città, con sottopassi chiusi, tombini saltati e black out. A causa dei fulmini, sono in tilt gli impianti ferroviari a Novi Ligure, con disagi sulla linea Torino-Genova e alcuni treni costretti a fermarsi.

Treni sospesi per una frana nella Savoia francese

In Francia la ferrovia internazionale è stata interrotta a causa di una frana caduta a Saint-Andrè en Savoie, non lontano dal tunnel del Frejus, nella valle della Maurienne. Da un costone della montagna si sono staccati massi e detriti, che hanno provocato anche la parziale interruzione sull’autostrada verso sud, A43. I treni Alta Velocità Milano-Modane-Parigi sono stati cancellati. «La circolazione ferroviaria è interrotta tra la Francia e l’Italia all’altezza della Maurienne a tempo indeterminato», hanno annunciato poco prima della mezzanotte i servizi della prefettura. Trenitalia ha annunciato sui social i treni operativi fra Parigi e Milano via Lione per la giornata di lunedì 28 agosto.

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