Daily Archives: 9 Ottobre 2023

Alessio Lapice: età, biografia e carriera dell’attore di Imma Tataranni

Alessio Lapice, nato a Napoli il 12 agosto 1991, è un attore italiano. Nel 2019 è stato eletto Actor of the Year al Capri Hollywood Award e nel 2023 ha ricevuto il Premio d’onore al Matera Film Festival. È stato anche inserito da Forbes Italia nella lista dei 30 giovani leader del futuro under 30 nella sezione dell’intrattenimento.

Alessio Lapice: biografia e carriera

Lapice ha iniziato ad appassionarsi alla recitazione all’età di 17 anni, con un piccolo ruolo in una rappresentazione teatrale di un gruppo di amici. Dopo il diploma si è trasferito a Roma per studiare alla Duse International e nel 2016 ha iniziato a seguire alcuni eventi del Centro sperimentale di cinematografia. L’anno prima, nel 2015, aveva debuttato nella fiction Sotto copertura e partecipato a un episodio di Don Matteo 10. Nel 2016 ha recitato nella miniserie televisiva Fuoco amico TF45 – Eroe per amore di Beniamino Catena, accanto a Raul Bova e Megan Montaner, e nello stesso anno è entrato nel cast della seconda stagione di Gomorra – La serie.

Alessio Lapice, tra carriera e vita privata
Alessio Lapice nel 2021 (Getty Images).

Nel 2017 ha esordito sul grande schermo nel film Il padre d’Italia di Fabio Mollo, accanto a Luca Marinelli e Isabella Ragonese, mentre il suo primo ruolo da protagonista è stato nel film Tafanos di Riccardo Paoletti, girato in inglese. Ha poi recitato in Nato a Casal di Principe, diretto da Bruno Oliverio, presentato fuori concorso alla 74ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Nel 2019, invece, è uscito il film storico Il primo re, di Matteo Rovere, dove lui e Alessandro Borghi hanno recitato nei panni di Romolo e Remo. Nel settembre dello stesso anno Lapice ha iniziato a ricoprire il ruolo dell’appuntato Ippazio Calogiuri nella serie televisiva Imma Tataranni – Sostituto procuratore diretta da Francesco Amato.

Alessio Lapice: la vita privata

Essendo l’attore una persona molto riservata, non si hanno informazioni sulla sua vita sentimentale.

Carmine Monaco: età, biografia e carriera dell’attore

Carmine Monaco, nato a Napoli il 27 maggio 1991, è un attore italiano. Ha iniziato ad avvicinarsi al mondo del cinema grazie a un’associazione napoletana.

Carmine Monaco: biografia e carriera

Monaco ha debuttato in televisione dopo aver conosciuto nel 2014, grazie all’associazione culturale Socialmente pericolosi, Gaetano Di Vaio, produttore della società di produzione cinematografica Figli del Bronx. Insieme i due hanno girato il documentario Largo Baracche, diretto dallo stesso Di Vaio, e poi il film Take five, diretto da Guido Lombardi (2014). Il 2014 è stato un anno fortunato per l’attore, che è stato scelto dal regista Stefano Sollima durante i provini di Gomorra – La serie per interpretare il ruolo di ‘O Track. Il suo personaggio era destinato a morire in una prima ipotesi di sceneggiatura, ma l’interpretazione di Monaco ha poi convinto il regista.

Carmine Monaco, tra la carriera e la vita privata
Carmine Monaco (Facebook).

L’attore ha proseguito la sua carriera sia al cinema che in televisione. È ricomparso sul grande schermo in Noi e la Giulia di Edoardo Leo (2015), in Falchi di Toni D’Angelo (2017) e in Gomorroide di Francesco Prisco (2017). Sul piccolo schermo, invece, ha recitato in Squadra mobile (2015) e in I bastardi di Pizzofalcone 3, regia di Monica Vullo (2021).

Carmine Monaco: la vita privata

Essendo una persona molto riservata, non si hanno notizie certe sulla sua vita privata. Secondo quando posta sui suoi canali social, l’attore non sembra essere né fidanzato né sposato.

Israele, da Natalie Portman a Gal Gadot: i messaggi delle star

«Il mio cuore è a pezzi. Bambini, donne e anziani sono stati assassinati o rapiti dalle loro stesse case». Con queste parole Natalie Portman, premio Oscar per Il cigno nero, ha commentato la situazione in Israele dopo gli attacchi di Hamas di sabato 7 ottobre. L’attrice statunitense, nata però a Gerusalemme, ha pubblicato su Instagram un suo breve commento su sfondo nero per mostrarsi vicina alla popolazione. «Sono terrorizzata da questi atti barbarici e il mio cuore è pieno di preghiere e amore per le famiglie di tutto coloro che sono rimasti coivolti». La star di Hollywood, celebre anche per i suoi ruoli nelle saghe di Star Wars e Thor, non è però la sola ad aver consegnato ai social media un suo pensiero o un messaggio di solidarietà. Da Gal Gadot a Jamie Lee Curtis, passando per Madonna, in tanti hanno condannato gli attacchi.

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Gal Gadot su Instagram: «Io sto con Israele»

Molto attiva su Instagram anche Gal Gadot, star 38enne nata e cresciuta a Petah Tiqwa, non lontano da Tel Aviv. «Io sto con Israele», ha scritto in un post, pubblicando anche l’immagine della bandiera nazionale. «Il mondo non può rimanere in silenzio di fronte a questi orrendi atti di terrore». In una serie di stories inoltre ha condiviso alcuni video e reportage dei telegiornali locali e statunitensi con il numero di morti e feriti in continuo aumento. «Il mio cuore sta piangendo», ha dichiarato l’attrice, celebre per il suo ruolo di Wonder Woman nei film DC Comics. «Prego per tutte le persone che stanno soffrendo». In un altro post sul canale Instagram ha supportato la campagna di raccolta fondi lanciata dalla Jewish Agency for Israel, chiedendo a «chiunque ne abbia la possibilità di donare qualcosa alla gente che ha perso tutto e ha bisogno di aiuto dopo che la vita è cambiata in un giorno».

Da Jamie Lee Curtis a Amy Schumer, i messaggi delle star di Hollywood

Le due attrici nate in Israele tuttavia non sono le uniche star di Hollywood ad aver condannato gli attacchi di Hamas e preso pubblicamente posizione. Jamie Lee Curtis e Amy Schumer hanno infatti condiviso un video di Guy Oseary, agente israeliano che segue, tra gli altri, anche Madonna e i Red Hot Chili Peppers. Nel filmato si vede anche il rapimento di Noa, una giovane ragazza israeliana, prelevata con la forza dalle truppe di Hamas durante il festival di musica elettronica vicino al confine con la Striscia di Gaza. «Non solo le donne, ma anche i bambini e gli anziani sono stati rapiti dalle loro stesse case», ha scritto Oseary. «Io ho sempre pregato per la pace. Sempre. Ho sempre parlato in nome degli ebrei e dei miei fratelli e sorelle arabi. Oggi non ho parole, solo lacrime».

Su Instagram ha parlato anche Yael Groblas, nata a Parigi ma cresciuta non lontano da Tel Aviv. «Sono vicina a tutti coloro che sono stati coinvolti e si nascondono in casa», ha scritto la star di Jane the Virgin, apparsa in alcuni episodi di Supergirl. «Io sto con Israele». L’attrice Sarah Silverman ha invece pubblicato un breve post su X, condividendo le stesse immagini di Guy Oseary. «Mia sorella e i miei nipoti sono lì», ha poi scritto l’interprete di I Smile Back che comparirà anche in Maestro di Bradley Cooper. «Hamas è un’organizzazione terroristica la cui missione è uccidere tutti gli ebrei. Questo dannato mondo mi spezza il cuore». Madonna ha pubblicato un video con una serie di immagini parlando di un «conflitto devastante» e di «tragedie che causeranno altro dolore e sofferenza a tutti». Annullato il concerto di Bruno Mars, che sabato 7 ottobre si sarebbe dovuto esibire a Tel Aviv.

Fabio Luisi dirige i Berliner nella Digital Concert Hall

Il direttore d’orchestra italiano Fabio Luisi è salito sul podio dei Berliner Philharmoniker, il 7 ottobre 2023, insieme al grande pianista Evgeny Kissin nel concerto on line in La maggiore K. 488, tra i più conosciuti (anche per il celebre e commovente adagio) del genio musicale salisburghese. L’esecuzione dal vivo è stata trasmessa alle 19.00 dalla Digital Concert Hall, lo spazio web della mitica orchestra tedesca che propone esibizioni live e offre al pubblico il suo archivio sterminato di registrazioni storiche in disco e in video.

Suonata anche la Sinfonia in Do maggiore di Marianna Martines

La composizione di Mozart ha occupato la parte centrale del concerto, ma il programma della serata ha previsto anche la Sinfonia in Do maggiore di Marianna Martines, allieva di Haydn. La musicista austriaca era una delle autrici più conosciute all’epoca di Mozart e considerata una bambina prodigio. Nel 1773 fu la prima donna ad essere ammessa alla Accademia filarmonica di Bologna. Il poeta di corte e amico di famiglia Pietro Metastasio garantì che Joseph Haydn le impartisse lezioni di clavicembalo e Niccolò Porpora di canto. Le composizioni di Marianna Martines comprendono numerose sonate per pianoforte, concerti e la sinfonia con la quale i Berliner e Fabio Luisi hanno aperto il concerto. La chiusura è stata affidata invece a un’altra scoperta, la monumentale Seconda Sinfonia del compositore austriaco Franz Schmid, per lungo tempo violoncellista dell’orchestra della Hofoper di Vienna sotto la direzione di Gustav Mahler.

Mattia Sbragia: età, moglie, figlie e film dell’attore e doppiatore

Mattia Sbragia, nato a Roma il 17 aprile 1952, è un attore e doppiatore. È stato candidato ai David di Donatello nel 1987 come miglior attore non protagonista per il film Il caso Moro di Giuseppe Ferrara e nel 2005 ai Nastri d’Argento come miglior attore non protagonista per La passione di Cristo di Mel Gibson.

Mattia Sbragia: biografia e carriera

L’attore ha iniziato a lavorare a teatro con suo padre, Giancarlo Sbragia, nella prima metà degli Anni 70 ed è stato diretto, tra gli altri, da Giorgio Strehler e Sergio Rubini. Ha debuttato al cinema nel 1974 nel film Nipoti miei diletti, di Franco Rossetti, per poi recitare in Ritratto di borghesia in nero di Tonino Cervi, Storia di ragazzi e di ragazze di Pupi Avati (1989) e L’avaro (1990), per la regia di Tonino Cervi, con Alberto Sordi e Laura Antonelli. A partire dagli Anni 80 ha cominciato a lavorare anche in televisione, prima per alcuni sceneggiati come Vita di Antonio Gramsci di Raffaele Maiello (1981) e Delitto e castigo di Mario Missiroli (1983), poi, negli Anni 90, partecipando a serie tv come Il maresciallo Rocca (1996-2005) Il conte di Montecristo (1998) e Ciao professore (1999).

Mattia Sbragia, tra carriera e vita privata
Actor Mattia Sbragia e la moglie Alinda nel 2009 (Getty Images).

Negli Anni 2000 ha ricoperto diversi ruoli importanti al cinema, a livello nazionale e internazionale, in film come The Golden Bowl, regia di James Ivory (2000), La setta dei dannati, regia di Brian Helgeland (2003), Ocean’s Twelve, regia di Steven Soderbergh (2004), Guido che sfidò le Brigate Rosse, regia di Giuseppe Ferrara (2007), Buongiorno papà, regia di Edoardo Leo (2013), Il giovane favoloso, regia di Mario Martone (2014), Noi e la Giulia, regia di Edoardo Leo (2015) e Loro, regia di Paolo Sorrentino (2018). In televisione è comparso in diverse serie tv come The Young Pope (2016), Il bello delle donne… alcuni anni dopo (2017), L’onore e il rispetto (2017), I Medici – Nel nome della famiglia (2019), Bang Bang Baby, regia di Michele Alhaique (2022) e Circeo, regia di Andrea Molaioli (2022). Nella sua carriera ha doppiato, tra gli altri, Matthew Modine nel film Full Metal Jacket di Stanley Kubrick e Geoffrey Rush nel film Shine.

Mattia Sbragia: la vita privata

L’attore è sposato con Alinda, una donna di nazionalità russa. I due hanno tre figlie, tutte con doppia nazionalità. Una di queste, Alissa, nata il 6 luglio 2004, sta percorrendo la stessa strada del padre nel campo della recitazione.

Giappone: allarme tsunami in zone costiere sud arcipelago

Le autorità giapponesi hanno emesso un allarme tsunami in alcune regioni costiere a sud dell’arcipelago nella prima mattina di lunedì 9 ottobre a seguito di una serie di lievi scosse telluriche nelle isole Izu, sebbene non siano stati segnalati danni dai movimenti immediati generati dal mare. Secondo l’Agenzia meteorologica nazionale (Jma), onde di circa 60 centimetri hanno colpito l’isola di Hachijojima, a 280 chilometri a sud di Tokyo, mentre onde di 40 centimetri e 20 centimetri rispettivamente, sono state registrate nella prefettura occidentale di Kochi e i quella meridionale di Miyazaki.

Residenti nelle zone costiere esortati ad evacuare

La municipalità di Tateyama, nella prefettura di Chiba a est della capitale, ha esortato i residenti nelle zone costiere ad evacuare mentre si stanno ancora cercando di individuare le cause. L’ufficio geologico statunitense ha segnalato una serie di terremoti superficiali con il più forte di magnitudo 5.4 registrato alle 5.17 del mattino (22:17 in Italia), con epicentro a circa 551 chilometri a sud di Shimoda. Secondo i media locali alcune imbarcazioni nelle isole di Hachijo e Kozu, si sono capovolte senza provocare feriti. Lo scorso giovedì, onde di tsunami hanno raggiunto la catena di isole di Izu a seguito di un terremoto di magnitudo 6,5 nell’Oceano Pacifico.

Israele verso l’operazione via terra a Gaza in 24-48 ore

Israele dichiara lo stato di guerra e si prepara a un conflitto di lunga durata, compresa la probabile operazione di terra a Gaza, al cui confine si sta ingrossando lo schieramento di tank. Sono queste «le significative azioni militari» votate dal Consiglio di sicurezza del governo Netanyahu che il premier aveva preannunciato a poche ore dall’attacco nemico evocando «una campagna di un’irruenza e un’ampiezza mai vista finora». A testimoniare la forza dello scontro in atto parlano le cifre: in Israele le vittime dei raid di Hamas, comprese quelle del terribile massacro del rave party israeliano alla frontiera, sono arrivate ad oltre 700. Dei circa 2500 feriti, molti sono gravi. E all’appello mancano ancora in centinaia. Tel Aviv e Gerusalemme appaiano città fantasma, con la popolazione barricata in casa dopo la pioggia di razzi di sabato 7 ottobre. Il Paese sta chiudendo: le compagnie aeree una dopo l’altra stanno cancellando i voli da e per l’aeroporto Ben Gurion. Molti turisti, non solo italiani, sono rimasti bloccati.

A Gaza oltre 400 morti

Sull’altro versante, quello di Gaza, i morti sotto gli attacchi furiosi dell’aviazione israeliana sono arrivati ad oltre 400 tra civili e miliziani, con 2300 feriti. Da sabato 7 ottobre – secondo fonti nell’enclave palestinese – l’esercito ha distrutto 13 palazzi e costretto circa 20 mila persone a lasciare le proprie abitazioni per rifugiarsi nelle scuole dell’Unrwa. Prima di qualsiasi azione di terra, l’esercito israeliano deve liquidare le sacche di resistenza al confine con la Striscia, dove sono ancora in corso scontri tra miliziani di Hamas e soldati. Per stessa ammissione del portavoce militare Danel Hagari, a 48 ore dall’attacco «le forze di Hamas rimangono in territorio israeliano». «Più di 500 obiettivi di Hamas sono stati colpiti nella notte tra da attacchi aerei e colpi di artiglieria nella Striscia di Gaza». Lo ha annunciato l’esercito israeliano: «Durante la notte, aerei da combattimento, elicotteri, aerei e artiglieria hanno colpito più di 500 obiettivi dei terroristi di Hamas e della Jihad islamica», ha affermato l’esercito in un comunicato. Gli Stati Uniti si attendono che Israele lanci un’ampia operazione via terra contro Hamas a Gaza nelle prossime 24-48 ore. Lo riporta il Washington Post citando alcune fonti, secondo le quali Israele avrebbe chiesto agli Stati Uniti missili per l’Iron Dome, bombe di piccolo diametro, munizioni per mitragliatrici e una maggiore cooperazione nella condivisione di informazioni di intelligence. Sul campo l’aviazione continua a martellare la Striscia con attacchi soprattutto nella parte nord di Gaza. Intanto la popolazione di Gaza ha cominciato a lasciare la parte nord della Striscia, quella più vicina al confine don Israele. È la stessa dichiarata dall’esercito ebraico «zona di guerra». Un altro indizio sul fatto che sarà quello il varco per l’offensiva di terra.

Oltre 100 ostaggi israeliani nelle tre fazioni armate palestinesi

Un aspetto che può ritardare l’eventuale ingresso di truppe e tank a Gaza è la presenza di oltre 100 ostaggi israeliani (tra civili e soldati, vivi e morti, uomini, donne e bambini, anche con doppia cittadinanza) nei tunnel e nelle case delle tre fazioni armate palestinesi. La loro sorte è un punto interrogativo per Israele, specie di fronte delle dure proteste dei parenti degli ostaggi, che denunciano di essere stati «abbandonati» dalle autorità. I social sono inondati di richieste di informazioni e di aiuto.Netanyahu ha nominato il generale in pensione Gal Hirsch «coordinatore per i prigionieri e i dispersi» con il compito di occuparsi della vicenda con pieni poteri, mentre l’esercito ha creato una sorta di unità di crisi per cercare di localizzarli. Nessun governo democratico al mondo può muoversi liberamente con il fardello di oltre 100 ostaggi in mano nemica. Lo Stato ebraico ha formalmente negato ogni trattativa con Hamas, sia sul conflitto sia sugli ostaggi. «Israele non sta conducendo alcun negoziato con Hamas tramite l’Egitto», hanno detto fonti ufficiali aggiungendo che «per ora» si stanno combattendo «i terroristi che sono sul suolo israeliano. Non siamo coinvolti fino ad ora in alcuna trattativa sugli ostaggi». Nel frattempo, l’Iran ha negato il suo coinvolgimento negli attacchi di Hamas e nell’invasione di Israele.

 

 

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