Daily Archives: 17 Agosto 2023

Perché papa Francesco punta su Zuppi come successore

Grandi manovre nei Sacri Palazzi. Papa Francesco mantiene una grande presa sugli apparati vaticani e inizia a pensare alla successione al soglio pontificio per poter consolidare la svolta verso le periferie della Chiesa e del mondo inaugurata 10 anni fa dalla sua elezione. E per una strana convergenza di interessi e visioni, sembra che il favorito di Jorge Mario Bergoglio per una continuità col primo pontificato post-occidentale della storia, che ha cambiato il baricentro della Chiesa, possa essere nientemeno che un figlio di Roma, capitale della cristianità: Matteo Maria Zuppi.

Perché papa Francesco punta su Zuppi come successore
Matteo Maria Zuppi con papa Francesco (Imagoeconomica).

Zuppi è il volto della diplomazia pontificia, più di Parolin

L’arcivescovo di Bologna e presidente della Conferenza episcopale italiana (Cei) ha ricevuto di recente il ruolo di mediatore della Santa sede per la guerra russo-ucraina. Alla Giornata mondiale della gioventù, davanti ai giovani di tutto il mondo, Francesco ha riconosciuto il valore della sua «offensiva di pace» tendente ora verso Pechino dopo aver toccato Kyiv, Mosca e Washington. Soprattutto, di fatto Zuppi è diventato il volto della diplomazia pontificia scavalcando la Segreteria di Stato di Pietro Parolin come punto di riferimento delle mosse della Santa sede nel mondo.

Perché papa Francesco punta su Zuppi come successore
Il segretario di Stato vaticano Pietro Parolin (Imagoeconomica).

Fino a poco fa non aveva grande notorietà internazionale

Una spinta così forte su un prelato illustre, ma fino a pochi mesi fa non dotato di grande notorietà internazionale che, come ha fatto notare il professor Aldo Giannuli, non ha incarichi formali se non una delega diretta del Pontefice, può essere letta come la prima mossa di una “campagna elettorale” per il dopo-Bergoglio. Certo, alla guida di Santa romana Chiesa i cardinali di un conclave devono eleggere colui che appare maggiormente illuminato dalla grazia dello Spirito santo. Ma la Chiesa è un’istituzione che guarda al divino mediando con le costrizioni dell’umano. E nell’umano convivono ansie, aspirazioni, rivalità e pulsioni ideali. Papa Francesco vuole consolidare la spinta della Chiesa in uscita e punta a un successore “bergogliano”.

Perche? papa Francesco punta su Zuppi come successore
Zuppi è presidente della Cei (Getty).

Il collegio dei cardinali elettori parla con la voce di Bergoglio

Anche la rimodulazione del collegio cardinalizio che dovrà eleggere il futuro pontefice, che sarà consolidata col concistoro di settembre, va nella direzione per cui una figura come Zuppi possa scendere in campo come candidato forte. E il collegio dei cardinali elettori, ossia quelli con meno di 80 anni, parla con la voce di Jorge Mario Bergoglio: Il 30 settembre con le 21 nuove porpore che saranno conferite da Francesco i cardinali elettori creati da Bergoglio diventeranno 99 su 137 (29 quelli fatti da Benedetto XVI, nove quelli di Giovanni Paolo II). A fine 2023 saranno 96 su 132 e al termine del 2024 91 su 119 (22 di Benedetto XVI, sei di Giovanni Paolo II).

Perche? papa Francesco punta su Zuppi come successore
Zuppi, seduto in primo piano (Getty).

La linea: opposizione ai conservatori più dogmatici

Dal Patriarca latino di Gerusalemme Pierluigi Pizzaballa a Víctor Manuel Fernandez, prefetto del Dicastero per la Dottrina della Fede, passando per François-Xavier Bustillo, francescano non conventuale vescovo di Ajaccio e teologo apprezzato da Francesco, i nuovi cardinali saranno in larga parte di età inferiore ai 65 anni, con la prospettiva di essere elettori per oltre un decennio, e risponderanno alle visioni del mondo su cui Francesco e Zuppi convergono: opposizione ai conservatori più dogmatici, dialogo interreligioso, apertura alle fragilità economiche e sociali, annacquamento del peso della Curia con la nomina di figure emergenti ai dicasteri chiave, attenzione alla diplomazia verso Terzo mondo e aree come Russia e Cina sono il filo conduttore.

Contro lo strapotere del consumismo e la visione anti-migranti

In quest’ottica Zuppi, che ha di recente pubblicato con l’ex sindaco di Roma Walter Veltroni il libro Non arrendiamoci, ha mostrato in sinergia con l’ex segretario del Partito democratico il suo manifesto programmatico come uomo di Chiesa nella sua istituzione e all’esterno: denuncia lo strapotere del consumismo, l’annichilimento dei legami umani più forti, la matrice anti-cristiana dell’atteggiamento verso i migranti in molti Paesi. Elogia l’ecumenismo e parla di rifondazione della società da compiersi attraverso pacifismo e inclusione. In questo si rispecchia tutta la vicinanza di Zuppi alla visione del mondo proprio della Comunità di Sant’Egidio di Andrea Riccardi, che come avevamo raccontato su Tag43 da tempo lavora per costruire un’opzione-Zuppi in vista del futuro Conclave. I nomi e i numeri giocano a favore della continuità con il bergoglismo. E in vista del futuro voto dei porporati, Zuppi appare il front-runner. Un italiano pronto a confermare la svolta post-europea della Chiesa? Ancora presto per dirlo. Molto dipenderà dalle scelte di Francesco: si dimetterà? Manterrà il pontificato a vita? Farà ulteriori svolte nel collegio? Interrogatori legittimi e a cui non si può dare ora risposta. Mentre invece appare evidente la sintonia tra Francesco e Zuppi, sempre più “delfino” di Sua santità.

Gianna Giachetti: età, biografia e carriera dell’attrice

Gianna Giachetti, nata a Sesto Fiorentino il 24 luglio 1935, è un’attrice italiana. Nipote dell’attore Fosco Giachetti e sorella dello scrittore Romano Giachetti, è famosa per aver recitato in diversi sceneggiati negli Anni 50.

Gianna Giachetti: biografia e carriera

Nel 1956 si è diplomata all’Accademia d’Arte Drammatica Silvio D’Amico a Roma e poi ha iniziato a lavorare a teatro. Tre anni dopo, è entrata a far parte dello sceneggiato di Giacomo Vaccari L’idiota (1959), per poi passare alla leggera commedia musicale Lina e il Cavaliere diretta da Giuseppe Patroni Griffi. A teatro ha recitato anche in Veglia la mia casa Angelo di Luchino Visconti.

Gianna Giachetti, tra carriera e vita privata
Gianna Giachetti e Athina Cenci (Piana Notizie).

Per tutti gli Anni 60 ha deciso di dedicarsi al palcoscenico, diretta da registi come Eduardo De Filippo in Il cilindro. Negli stessi anni ha recitato anche sul grande schermo in film come La contessa azzurra di Claudio Gora (1960) e La viaccia di Mauro Bolognini (1961) con Jean-Paul Belmondo e Pietro Germi. Negli Anni 70, in televisione, ha preso parte a sceneggiati come La signora dalle camelie, regia di Vittorio Cottafavi (1971) e Il commissario De Vincenzi, regia di Mario Ferrero (1974). Dagli Anni 80 ha deciso di dedicarsi esclusivamente al teatro, prendendo parte solo ad alcuni film per il cinema come Ovosodo, regia di Paolo Virzì (1997), Il signor Quindicipalle, regia di Francesco Nuti (1998), Un tè con Mussolini, regia di Franco Zeffirelli (1999), Bagnomaria, regia di Giorgio Panariello (1999), Io & Marilyn, regia di Leonardo Pieraccioni (2009). Tra gli ultimi film a cui ha preso parte vi è Nevermind, regia di Eros Puglielli (2018).

Gianna Giachetti: la vita privata

Per quanto riguarda la sua vita privata si sa che ha due figli, uno dei quali è l’attore Martino Duane – volto di, tra gli altri, Don Matteo e I Medici. 

Barbara De Rossi: età, compagno, figli e film dell’attrice

Barbara De Rossi, nata a Roma il 9 agosto 1960, è un’attrice e conduttrice televisiva. Negli Anni 80 è diventata famosa con lo sceneggiato tv di Franco Rossi Storia d’amore e d’amicizia.

Barbara De Rossi: biografia e carriera

Nel 1976 ha vinto il concorso di bellezza Miss Teenage il cui presidente era il regista Alberto Lattuada, che nel 1978 l’ha fatta debuttare al cinema nel film Così come sei accanto a Marcello Mastroianni. Dal 1978 al 1982 De Rossi è stata anche interprete di molti fotoromanzi, per poi diventare famosa con Storia d’amore e d’amicizia. Il suo successo è arrivato con La piovra, diretta da Damiano Damiani, e con le miniserie televisive Quo vadis? di Franco Rossi e Io e il duce di Alberto Negrin, in cui ha interpretato la parte di Claretta Petacci. Nel 1987 è stata protagonista al cinema del thriller Caramelle da uno sconosciuto di Franco Ferrini e di Vado a riprendermi il gatto di Giuliano Biagetti. L’anno seguente ha lavorato nell’horror Nosferatu a Venezia, per la regia di Augusto Caminito, mentre nel 1989 ha recitato in due film francesi, ovvero L’orchestre rouge di Jacques Rouffio e Giorni felici a Clichy di Claude Chabrol.

Barbara De Rossi, tra la carriera e la vita privata
Barbara De Rossi e Simone Frantini al Festival del Cinema di Roma nel 2015 (Getty Images).

Negli Anni 2000 ha lavorato per Alberto Manni nella fiction Cinecittà (2002) e nel 2003 è uscito al cinema il film commedia Il pranzo della domenica diretto da Carlo Vanzina. Dopo la miniserie del 2004 Amiche con la regia di Paolo Poeti e due stagioni della fiction La stagione dei delitti di Claudio Bonivento, Vanzina l’ha diretta nelle quattro stagioni della fiction Un ciclone in famiglia. Nel 2010 ha partecipato al varietà Ballando con le stelle e in seguito ha recitato in Le tre rose di Eva (2012-2013), partecipando anche a Tale e quale show. Nel 2013 ha preso parte anche nel film Universitari – Molto più che amici di Federico Moccia e nel 2015 è stata tra i protagonisti della fiction L’onore e il rispetto accanto a Gabriel Garko e Laura Torrisi.

Barbara De Rossi: la vita privata

Il 9 gennaio 1988 l’attrice si è sposata la prima volta con Andrea Busiri Vici, ma la coppia ha divorziato nel 1990. Nel 1995 si è poi sposata con il ballerino e coreografo serbo Branko Tesanovic, dal quale ha avuto una figlia, Martina, nata il 10 ottobre 1995. Il 26 aprile 2010 ha annunciato l’intenzione di separarsi anche dal secondo marito. Dal 2015 ha ritrovato un equilibrio con Simone Fratini, che pare lavori nel mondo del beauty.

Ötzi, Dna svela il vero aspetto della mummia: pelle scura e pochi capelli

Nuovi importanti dettagli sulla mummia di Ötzi, uomo di 5300 anni fa rinvenuto nel 1991 in una gola delle Alpi tirolesi, fra Austria e Italia. Analizzando il suo Dna, un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto che la sua pelle era più scura di quanto si pensasse finora e che aveva una calvizie già molto pronunciata. Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell Genomics, ha inoltre suggerito che discendeva da una popolazione di agricoltori giunta dall’Anatolia, l’odierna Turchia, aggiungendo interessanti elementi per comprendere l’origine delle persone europee. «Ötzi è un dono incredibile per la scienza», ha spiegato alla Cnn il dottor Lars Holger Pilø, archeologo che ha studiato per diversi anni la mummia. «Può ancora dare molto grazie alle nuove tecnologie». L’analisi genetica ha poi permesso di identificarne la dieta, fatta principalmente di carne di cervo e stambecco.

Ötzi aveva pelle scura e pochi capelli: i dettagli dello studio scientifico

Per quanto rivoluzionaria, secondo i suoi autori la scoperta non è del tutto sorprendente. «Direi che basta guardare la mummia», ha affermato Johannes Krause, genetista del Max Plank Institute. «Probabilmente rappresenta il colore della pelle di Ötzi piuttosto bene. È relativamente scura, anche più scura dei toni di pelle comuni nel sud dell’Europa odierno, come quelli riscontrabili in Sicilia e in Andalusia. Meno di quella delle persone originarie delle regioni a sud del Sahara». La scoperta dunque spiega l’attuale colore della mummia, che in passato si pensava fosse scaturito dal processo di conservazione nel ghiaccio alpino. «I primi agricoltori europei avevano la pelle piuttosto scura, poi schiaritasi come adattamento al nuovo clima e alla dieta», ha aggiunto Albert Zink dell’Eurac Research di Bolzano. «Consumavano meno vitamina D rispetto ai cacciatori-raccoglitori».

Nuovo studio sulla mummia di Ötzi, trovata sulle Alpi tirolesi. Discendente di un popolo dell’Anatolia, si nutriva principalmente di carne.
La mummia di Ötzi, trovata sulle Alpi tirolesi nel 1991 (Getty Images).

Del tutto errata dunque la rappresentazione di Ötzi presente al Museo Archeologico di Bolzano, dove la mummia è attualmente conservata. Realizzata dopo le prime analisi genomiche, lo dipinge come un uomo sui 45 anni dalla carnagione bianca e con folti capelli e una lunga barba. «I suoi geni dimostrano che aveva una predisposizione genetica per la calvizie», ha proseguito Pilø. «Gran parte dei capelli però credo gli siano caduti post mortem, durante la decomposizione dell’epidermide». L’analisi del Dna ha poi permesso di comprendere la dieta di Ötzi, costituita prettamente di carne. «Nel suo stomaco abbiamo trovato tracce di stambecco e cervo», ha dichiarato Zink. «Pensiamo che fossero tra le sue principali fonti di nutrimento». Uno studio approfondito sulle sue armi – un arco e un’ascia – hanno confermato che era destrorso.

La storia dell’uomo e la morte tragica sulle Alpi

Noto anche come uomo del ghiaccio o uomo di Similaun, Ötzi prende il nome da Ötztal, la regione dove fu rinvenuto da alcuni escursionisti nel 1991. I primi studi suggerirono che fosse morto per assideramento, ma già nel 2001 si scoprì una punta di freccia nella schiena, probabilmente fatale. Gli scienziati hanno anche individuato tracce di un trauma cranico e di una ferita sulla mano destra. «La sua storia è davvero intrigante e tragica», ha concluso Zink. «Compreso il mistero sulla sua morte violenta: perché si trovava lassù? E quali motivi hanno spinto il suo aggressore?». L’esperto ha suggerito che, grazie alle moderne tecnologie, nuovi studi faranno luce anche su dettagli ancora oscuri di Ötzi, ad oggi la più antica mummia umana naturale mai trovata in Europa.

Nuovo studio sulla mummia di Ötzi, trovata sulle Alpi tirolesi. Discendente di un popolo dell’Anatolia, si nutriva principalmente di carne.
La ricostruzione errata del volto di Ötzi al Museo di Bolzano (Getty Images).

A Cecina ristorante sul mare «tutto» abusivo, nessun permesso

La guardia di finanza ha scoperto sul litorale di Cecina (Livorno) un ristorante totalmente abusivo. Il locale, spiegano le Fiamme gialle, era completamente sconosciuto al Fisco e privo delle autorizzazioni commerciali e dei requisiti igienico-sanitari. I finanzieri hanno rilevato che la gestione è riconducibile ad una società «di fatto» composta da tre persone, per la quale è stata richiesta d’ufficio l’apertura di una partita Iva. I responsabili della società, oltre alla regolarizzazione della struttura, dovranno pagare sanzioni per circa 10 mila euro, oltre le imposte e l’Iva evasa sui corrispettivi percepiti per le somministrazioni effettuate.

Disposta la chiusura dell’attività con effetto immediato

Nell’ispezione, effettuata insieme alla polizia municipale di Cecina e al Dipartimento prevenzione dell’Asl Toscana Nord-ovest, è stata accertata dai finanzieri la mancata installazione del misuratore fiscale, la presenza di un lavoratore in nero, l’assenza della prevista segnalazione certificata di inizio attività, nonché insufficienti condizioni igieniche per la preparazione e somministrazione di alimenti e bevande, che hanno determinato la chiusura dell’attività con effetto immediato. Al momento del controllo c’era una trentina di clienti, già seduti ai tavoli. L’offerta prevedeva un menù a prezzo fisso a base di pesce per 25 euro a persona senza rilascio di alcun documento fiscale.

Migranti: ancora sbarchi a Lampedusa, oltre 2 mila in hotspot

Sono 239 i migranti che sono sbarcati durante la notte di mercoledì 16 agosto a Lampedusa dopo che le motovedette della Guardia costiera e della Guardia di finanza hanno soccorso quattro carrette. Due invece gli approdi direttamente sulla terraferma: i carabinieri hanno bloccato 46 (quattro donne e un minore) sedicenti ivoriani, gambiani, malesi, senegalesi, sudanesi e guineani alla rotonda di Cala Madonna e i finanzieri invece due tunisini nei pressi della rotonda del campo sportivo. Mercoledì 16 agosto sull’isola, nell’arco di 24 ore, c’erano stati 13 sbarchi con un totale di 492 migranti.

Previsto giovedì 17 agosto il trasferimento di 1.010 migranti

Anche i nuovi arrivati sono stati portati all’hotspot di contrada Imbriacola dove, al momento, ci sono 2.133 persone. La Prefettura di Agrigento ha disposto per oggi il trasferimento di 1010 migranti: 600 verranno scortati dalla polizia al porto e imbarcati sul traghetto di linea di metà mattinata per Porto Empedocle, 180 con un volo Oim andranno a Cagliari e altri 230 lasceranno l’isola con la motonave della sera che giungerà all’alba di domani a Porto Empedocle.

Ucraina: dalla guerra danni all’ambiente per 52 miliardi euro

Quasi 2.500 casi di danni ambientali causati dalla guerra sono stati registrati in Ucraina dall’inizio dell’invasione russa, secondo le autorità di Kiev.  Secondo Yulia Svyrydenko, vicepremier e ministro dell’Economia ucraina, a causa dell’invasione russa 174 mila chilometri quadrati di terra ucraina sono potenzialmente contaminati da oggetti esplosivi.

Svyrydenko: un danno totale stimato in 52 miliardi di euro

«In più di 500 giorni di guerra sono stati registrati quasi 2500 casi di danni all’ambiente, per un danno totale stimato in 52 miliardi di euro», afferma la vicepremier in un post su Facebook e su Twitter. E ha aggiunto: «Il nostro compito ora è unirci agli sforzi in tutto il mondo per eliminare questi problemi, ma soprattutto per sperimentare il superamento di questi problemi al centro della pace».

Hawaii: 110 i morti, autorità ammettono di non aver usato sirene

Il bilancio delle vittime degli incendi che hanno quasi raso al suolo una città dell’isola di Maui è ora di almeno 110 morti, hanno annunciato le autorità dell’arcipelago americano delle Hawaii ammettendo pubblicamente di non aver utilizzato le sirene di allarme durante la tragedia.

Le sirene sono utilizzate per il tzunami

Le sirene «vengono utilizzate principalmente per gli tsunami» e gli abitanti «sono addestrati a rifugiarsi in quota» quando suonano, ha detto alla stampa Herman Andaya, capo dell’agenzia Ema responsabile della gestione delle crisi alle Hawaii. L’incendio ardeva sulle alture di Lahaina e le autorità hanno quindi preferito attenersi agli avvisi in televisione, radio e smartphone, per paura che gli abitanti si precipitassero verso l’incendio, ha spiegato Andaya.

Canada: incendi, ordinata l’evacuazione della più grande città del Nord

Ai residenti di Yellowknife è stato ordinato di evacuare entro il prossimo fine settimana la principale città dell’estremo nord del Canada, a causa del rapido avanzamento degli incendi boschivi. Lo hanno reso noto le autorità locali.

Thompson: «Il rogo rappresenta una vera minaccia»

Il rogo si è verificato a 17 chilometri dal capoluogo regionale. E c’è solo un’autostrada aperta a sud. «Sfortunatamente la situazione degli incendi sta volgendo al peggio, con un rogo a ovest di Yellowknife che rappresenta una vera minaccia», ha detto il ministro dell’Ambiente dei Territori del Nordovest, Shane Thompson, ordinando l’evacuazione a quasi 20 mila residenti. «Voglio sottolineare che la città non è in pericolo immediato», ha continuato. Ma ha aggiunto: «Senza pioggia, è possibile che il fuoco raggiunga la periferia della città entro il fine settimana. Metti te stesso e gli altri a rischio se scegli di rimanere».

Powered by WordPress and MasterTemplate