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Ötzi, Dna svela il vero aspetto della mummia: pelle scura e pochi capelli
Nuovi importanti dettagli sulla mummia di Ötzi, uomo di 5300 anni fa rinvenuto nel 1991 in una gola delle Alpi tirolesi, fra Austria e Italia. Analizzando il suo Dna, un gruppo di ricerca internazionale ha scoperto che la sua pelle era più scura di quanto si pensasse finora e che aveva una calvizie già molto pronunciata. Lo studio, pubblicato sulla rivista Cell Genomics, ha inoltre suggerito che discendeva da una popolazione di agricoltori giunta dall’Anatolia, l’odierna Turchia, aggiungendo interessanti elementi per comprendere l’origine delle persone europee. «Ötzi è un dono incredibile per la scienza», ha spiegato alla Cnn il dottor Lars Holger Pilø, archeologo che ha studiato per diversi anni la mummia. «Può ancora dare molto grazie alle nuove tecnologie». L’analisi genetica ha poi permesso di identificarne la dieta, fatta principalmente di carne di cervo e stambecco.
#Ötzi: dark skin, bald head, Anatolian ancestry. High-quality sequencing of his genome gives new insights. Study in @CellGenomics by an intl. team led by Ke Wang, Johannes Krause & @AlbZink. @MPI_EVA_Leipzig @EURAC @oetzimuseum https://t.co/yBx6CEm3WB & https://t.co/NrmLfA3q9p pic.twitter.com/5AdjRS6405
— MPI-EVA Leipzig (@MPI_EVA_Leipzig) August 16, 2023
Ötzi aveva pelle scura e pochi capelli: i dettagli dello studio scientifico
Per quanto rivoluzionaria, secondo i suoi autori la scoperta non è del tutto sorprendente. «Direi che basta guardare la mummia», ha affermato Johannes Krause, genetista del Max Plank Institute. «Probabilmente rappresenta il colore della pelle di Ötzi piuttosto bene. È relativamente scura, anche più scura dei toni di pelle comuni nel sud dell’Europa odierno, come quelli riscontrabili in Sicilia e in Andalusia. Meno di quella delle persone originarie delle regioni a sud del Sahara». La scoperta dunque spiega l’attuale colore della mummia, che in passato si pensava fosse scaturito dal processo di conservazione nel ghiaccio alpino. «I primi agricoltori europei avevano la pelle piuttosto scura, poi schiaritasi come adattamento al nuovo clima e alla dieta», ha aggiunto Albert Zink dell’Eurac Research di Bolzano. «Consumavano meno vitamina D rispetto ai cacciatori-raccoglitori».
Del tutto errata dunque la rappresentazione di Ötzi presente al Museo Archeologico di Bolzano, dove la mummia è attualmente conservata. Realizzata dopo le prime analisi genomiche, lo dipinge come un uomo sui 45 anni dalla carnagione bianca e con folti capelli e una lunga barba. «I suoi geni dimostrano che aveva una predisposizione genetica per la calvizie», ha proseguito Pilø. «Gran parte dei capelli però credo gli siano caduti post mortem, durante la decomposizione dell’epidermide». L’analisi del Dna ha poi permesso di comprendere la dieta di Ötzi, costituita prettamente di carne. «Nel suo stomaco abbiamo trovato tracce di stambecco e cervo», ha dichiarato Zink. «Pensiamo che fossero tra le sue principali fonti di nutrimento». Uno studio approfondito sulle sue armi – un arco e un’ascia – hanno confermato che era destrorso.
La storia dell’uomo e la morte tragica sulle Alpi
Noto anche come uomo del ghiaccio o uomo di Similaun, Ötzi prende il nome da Ötztal, la regione dove fu rinvenuto da alcuni escursionisti nel 1991. I primi studi suggerirono che fosse morto per assideramento, ma già nel 2001 si scoprì una punta di freccia nella schiena, probabilmente fatale. Gli scienziati hanno anche individuato tracce di un trauma cranico e di una ferita sulla mano destra. «La sua storia è davvero intrigante e tragica», ha concluso Zink. «Compreso il mistero sulla sua morte violenta: perché si trovava lassù? E quali motivi hanno spinto il suo aggressore?». L’esperto ha suggerito che, grazie alle moderne tecnologie, nuovi studi faranno luce anche su dettagli ancora oscuri di Ötzi, ad oggi la più antica mummia umana naturale mai trovata in Europa.