Daily Archives: 24 Novembre 2023

La storia di Gasparri presidente di una società di cybersicurezza e i rischi di decadenza dal Senato

Dopo le inchieste su Silvio Berlusconi e Ignazio La Russa, domenica 26 novembre la trasmissione Report è pronta a mandare in onda un’anteprima di un servizio sul senatore Maurizio Gasparri. Stando alle anticipazioni rilasciate sui social dal programma di Sigfrido Ranucci, in onda su Rai3, il capogruppo azzurro al Senato avrebbe “dimenticato” di avvisare il parlamento del suo incarico come presidente della Cyberealm srl, società di sicurezza informatica. Per legge, la mancata comunicazione di cariche societarie è motivo di decadenza della carica istituzionale.

Gasparri a conoscenza dell’inchiesta prima della convocazione di Ranucci in commissione Vigilanza Rai

A inizio novembre Gasparri si era reso protagonista della disputa del governo contro il conduttore di Report, quando durante la convocazione in commissione di Vigilanza Rai di Ranucci e del direttore degli Approfondimenti Rai, Paolo Corsini, il senatore si era rivolto con toni accesi al giornalista, offrendogli una carota e un cognac e dicendo: «Vuole un po’ di cordiale? Ho anche la carota se qualcuno ha paura della commissione di Vigilanza». Una reazione che il programma sostiene possa centrare con la scoperta da parte del senatore azzurro dell’inchiesta che lo riguarda. In un post pubblicato su X da Report, infatti, si legge che il senatore sapeva ben 22 giorni prima di chiedere la convocazione che erano stati scoperti «i suoi interessi privati mai dichiarati al parlamento», legati a Cyberealm. Report ha intenzione di svelare che a farne parte sono «manager e collaboratori con un passato imbarazzante e legati ai Servizi segreti di altri Paesi. Alcuni di loro in questo momento sono impegnati materialmente nel conflitto israelo-palestinese in attività sensibili. Gasparri ha di fatto tessuto per loro relazioni istituzionali per l’assegnazione di commesse tenendo all’oscuro il Senato. Commesse che riguardano tutti i suoi ruoli istituzionali».

Il difensore del Nizza Youcef Atal in stato di fermo per «istigazione all’odio razziale»

Dopo la sospensione per apologia di terrorismo, decisa dal Nizza e dalla LFP lo scorso 17 ottobre, nuovi guai per Youcef Atal. Il calciatore algerino è stato preso in custodia dalla polizia francese giovedì 23 novembre. Le accuse questa volta sono di «istigazione all’odio razziale per motivi religiosi», a causa dei video postati sui social per cui l’algerino si è poi scusato. Su tutti, decisiva è stata la clip in cui veniva mostrato un predicatore palestinese mentre invocava «un giorno nero per gli ebrei».

Il difensore del Nizza Youcef Atal in stato di fermo per «istigazione all'odio razziale»
Youcef Atal durante una partita con la maglia del Nizza (Getty Images).

Atal al centro di un’indagine preliminare

Dal 16 ottobre, il giorno dopo la sospensione voluta dal Nizza, il suo club, Atal è al centro di un’indagine preliminare aperta dalla procura di Nizza per entrambi i reati, apologia del terrorismo e istigazione all’odio e alla violenza «basata su una specifica religione». La polizia giudiziaria della cittadina francese lo ha poi preso in custodia. Il calciatore è stato squalificato il 25 ottobre scorso dalla Ligue de Football Professionnel per sette partite. E il Consiglio etico nazionale della FFF, la federazione di Francia, lo ha deferito al comitato disciplinare.

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Le scuse di Atal: «Condanno ogni forma di violenza»

Su Instagram, dopo le prime critiche ricevute, la sospensione e la squalifica, il calciatore ha rimosso il video e si è scusato. Parlando ai fan ha dichiarato: «Sono consapevole che la mia pubblicazione abbia scioccato diverse persone, ma non era mia intenzione e mi scuso. Vorrei chiarire il mio punto di vista senza alcuna ambiguità: condanno fermamente ogni forma di violenza, in qualsiasi parte del mondo, e sostengo tutte le vittime. Non sosterrò mai un messaggio di odio».

La Cina spiega da cosa è causata la polmonite che sta colpendo i bambini

La Cina ha risposto alla richiesta dell’Organizzazione mondiale della sanità di ricevere maggiori dettagli sull’epidemia di virus respiratori e polmonite che sta colpendo il Paese, in particolare i bambini. Le autorità sanitarie del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie di Pechino, in videoconferenza con l’Oms, hanno riferito che dietro all’aumento dei casi non ci sarebbe alcun patogeno nuovo o insolito, ma sarebbe invece causato da «una combinazione di agenti patogeni» quali il rinovirus, l’Rsv (virus respiratorio sinciziale) e l’influenza stagionale.

Il picco era atteso dopo la revoca delle restrizioni Covid

Più del 40 per cento dei pazienti, di tutte le età, presenta i sintomi dell’influenza stagionale, principalmente del ceppo H3N2. Alcuni di questi incrementi di casi si sono verificati precocemente rispetto al solito andamento stagionale, è stato riferito, «ma non sono aumenti inattesi data la revoca delle restrizioni Covid, come accaduto anche in altri Paesi». Le autorità sanitarie cinesi hanno ribadito di non aver rilevato «alcun cambiamento nella manifestazione della malattia», e anche a Pechino e Liaoning, i centri più colpiti, «l’aumento delle patologie respiratorie non ha comportato un carico di pazienti superiore alle capacità ospedaliere». Le autorità cinesi hanno invitato la popolazione, sopratutto la più anziana e le persone fragili, a richiedere la regolare vaccinazione antinfluenzale. Dal canto loro, hanno adottato una serie di misure per «migliorare la capacità di diagnosi e trattamento delle comuni infezioni respiratorie nei centri sanitari e negli ospedali comunitari».

La nuova musica di Morgan e le troppe distrazioni che reprimono l’artista

Partiamo da una non-notizia e da una notizia, a voi scegliere l’abbinamento: Morgan è stato licenziato da X Factor, Morgan è tornato a pubblicare musica inedita slegata a altri progetti editoriali, come pura e semplice musica, a 16 anni dall’uscita del suo ultimo album di inediti, Da A ad A. La faccenda del licenziamento dell’artista brianzolo da X Factor è più che nota, per giorni è stata trend topic sui social. La mattina di lunedì 20 novembre è stata annunciata la cacciata, per atteggiamenti incompatibili con le policy della rete e per delle dichiarazioni fatte durante alcune interviste. Durante la puntata del quarto Morgan aveva reagito in maniera piuttosto veemente, prima litigando con Dargen, cui ha dato a più riprese del venduto e dell’incompetente, poi in una sola frase, con Ambra, Francesca Michielin e Fedez, finendo per beccarsi i fischi della platea. Inalberato per questioni di brani e coreografie, ha affondato Ambra parlando di «retorica delle lacrime», la Michielin invitandola a andare nei camerini da Ivan Graziani – ricorderete tutti che nel terzo live la presentatrice aveva preso una gaffe clamorosa a riguardo -, andando poi anche a dare una stoccatina ad Annalisa, per altro super ospite della puntata, finendo per chiudere la polemica dando del depresso a Fedez, fatto che per molti è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Lo scontro di Morgan con la lobby che ruota attorno a Fedez

Tutte le polemiche di questo X Factor sono in qualche modo ruotate intorno a Morgan – senza che gli ascolti ne traessero beneficio – e a lui è stata contrapposta una sorta di lobby che ruota intorno a Fedez. Prima Davide Simonetta, autore del brano Bellissima di Annalisa, che Morgan ha bollato come banale e armonicamente inesistente. Poi la Michielin, che ha provato a dimostrare l’impossibile dal palco dell’Arca, in compagnia di Ambra, quando ha mostrato a beneficio di smartphone come il brano di Annalisa poggiasse su un giro che dal Fa passa al Re. Poi, ancora, Dargen, cui ha rinfacciato di essersi venduto al sistema, e poi di non capire nulla di musica, quando a un certo punto ha detto «possiamo dire che i Duran Duran fossero gli Annalisa degli Anni 80».

La nuova musica di Morgan e le troppe distrazioni che reprimono l'artista
Fedez (Getty).

Infine Fedez e ancora la Michielin. Tutti legati da stretti rapporti di lavoro, è noto. Davide Simonetta, della scuderia Eclectic di Clessi, scrive anche per Fedez, come del resto anche lo stesso Dargen, non a caso poi andato come ospite alla prima puntata del podcast che il figliol prodigo Fedez sta facendo per la Siae. La Michielin deve i suoi pochi successi a Fedez, Annalisa, per cui Simonetta scrive, è a sua volta dentro Eclectic, come Fedez seguita artisticamente da Clessi. Insomma, una sorta di Confraternita dei Preraffaelliti, in assenza totale di arte e anche di parte. Morgan no, lui gioca un campionato a parte, infatti è stato mandato via. Curioso registrare come gli unici superstiti della sua squadra, gli Astromare, piazzati in squadra con Ambra, si siano salvati, mandando al ballottaggio gli altri due artisti del team della sola donna sul banco dei giudici, con Matteo Alieno a lasciare infine il programma. Come stanno le cose tra voci e illazioni? Ai posteri, verrebbe da chiosare, l’ardua sentenza.

Ormai è lungo l’elenco dei posti da cui è stato cacciato

Ma questa era la non-notizia, sveliamo il segreto di pulcinella. Perché Morgan è già stato allontanato da X Factor in passato, questo ce lo ha detto Fedez tramite Striscia la notizia (noi pensavamo se ne fosse andato), per via di cose successe con «le lavoratrici di Sky»: non vediamo l’ora del processo per capire come Sky ci racconterà tutte queste storie. Poi è stato cacciato da Amici di Maria De Filippi, quando litigò con Mike Bird, il povero Michele Merlo poi morto per incuria sanitaria, reo ai tempi di non sapere chi fossero i Pink Floyd, poi è stato squalificato dal Festival di Sanremo, per aver cambiato il testo ai tempi della querelle ormai mitologica con Bugo, a seguire da Sanremo Giovani, per aver insultato Amadeus via Whatsapp proprio per aver invitato nuovamente Bugo al Festival, a Ballando con le stelle non parliamone, e ora questo, via da X Factor, dopo aver rischiato di neanche arrivarci per via dello scazzo condito da insulti omofobi con un paio di fan a Selinunte, durante un concerto estivo dedicato a Battiato, scazzo che gli sarebbe comunque costato metà ingaggio.

La nuova musica di Morgan e le troppe distrazioni che reprimono l'artista
Morgan.

Il nuovo album scritto nientemeno che con Pasquale Panella

Ora, che grazie ai social sia passato in cavalleria questo orrore di chiedere costantemente che qualcuno venga licenziato credo sia lo zeitgeist più lampante: di fatto Morgan è probabilmente l’artista più licenziato della storia dello spettacolo italiano, altro che Leopoldo Mastelloni, forse non solo dello spettacolo, e anche per questo gli si dovrebbe tutti volere un po’ di bene. Ma il vero motivo per cui gli si deve volere bene è la notizia contenuta in questo articolo, l’uscita nella notte tra mercoledì 22 e giovedì 23 novembre di Sì, certo l’amore, primo singolo estratto dal nuovo album del nostro – E quindi, insomma, ossia – che vede Morgan affiancato ai testi da nientemeno che Pasquale Panella, autore di tutte le liriche del Battisti cosiddetto bianco, gli ultimi cinque lavori di studio del cantautore di Poggio Bustone, oltre che di una quantità impressionante di poesie e di canzoni regalate a artisti anche abbastanza improbabili, su tutte Vattene amore di Amedeo Minghi e Mietta e Per amore di Gianni Morandi e Barbara Cola.

Brano uscito mercoledì notte, una scelta suicida ma da artista

Una canzone della durata di quasi sette minuti, con un testo altissimo che la musica, un concentrato di rimandi colti, dal prog a Frank Zappa, segue alla lettera, sfociando in una vera gemma preziosa quanto complicata, decisamente fuori da ogni logica commerciale. Qualcuno avrà notato che ho sottolineato che il brano è uscito nella notte tra il mercoledì e il giovedì, come se fosse cosa strana. Bene, da tempo gli artisti si sono genuflessi al mercato, lasciando che le classifiche o il desiderio di finirci dettassero loro le agende. Così tutti, ma proprio tutti tutti, anche quelli che in classifica non ci finiranno mai, escono nella notte tra il giovedì e il venerdì, così da poter avere una settimana piena di ascolti – ormai si parla solo di stream – nei rilevamenti della settimana successiva. Uscire di giovedì equivale a vedersela con brani con sei giorni in più di ascolti alle spalle, e scivolare la settimana successiva tra i brani con due settimane alle spalle. Una scelta suicida, se si punta solo alla classifica, una scelta da artista, se è la musica quella cui si guarda.

Altrove è indicata come la più bella canzone italiana di sempre

Sapere che Panella, nel mentre, avrebbe ambito addirittura a che il brano, a più riprese annunciato e fino a oggi circolato solo in alcune delle tante chat di Whatsapp che hanno visto e vedono Morgan protagonista, non uscisse affatto, rimanendo con quell’aura di “attesa” rende il tutto ancora più affascinante. Quanto invece dovremo aspettare per poter ascoltare tutto l’album non è dato saperlo. Certo, Morgan, spesso additato come uno che non fa niente da vent’anni a questa parte – tanti ne sono passati dal mitico Le canzoni dell’appartamento, album che contiene quella Altrove indicata come la più bella canzone italiana di sempre dalla stampa specializzata – nei fatti è un’anima perennemente in movimento, tra concerti, spettacoli, programmi tivù, collaborazioni strampalate, libri, dischi di cover, passaggi per i talent inclusi. Quando però lo si sente nel suo mondo di appartenenza, la musica cantata e suonata, la sensazione che un po’ meno distrazioni ci potrebbe portare ad ascoltare musica di valore si fa forte, perché, sempre per dirla con parole che Panella ha regalato a suo tempo a una giovanissima Mietta, con musica sempre di Minghi, «quello che capita nelle canzoni non può succedere in nessun posto del mondo, tu ricordati di noi».

Misure di sicurezza a Milano: arrivano i vigili di prossimità e più pattuglie la notte

Vigili di prossimità nei quartieri di Milano e un aumento delle pattuglie della Polizia locale la sera e la notte, oltre a una collaborazione con i City Angels per zone delicate come quelle attorno alla stazione Centrale. Sono alcune delle azioni che il Comune, con il comitato guidato dal delegato alla Sicurezza e coesione sociale Franco Gabrielli, metterà in campo per gestire la sicurezza in città, al centro di molte polemiche negli ultimi mesi.

Le iniziative partiranno da inizio 2024

I vigili di prossimità che partiranno nei primi mesi del 2024, come ha spiegato l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, saranno dedicati ad un quartiere, saranno in coppia o soli e gireranno a piedi dove ci sono negozi, aree verdi, «inizieremo con un quartiere per ogni municipio». I nuovi assunti nel 2024 andranno in parte a fare questo servizio, oltre che a rimpiazzare gli agenti che andranno in pensione. Inizialmente, i vigili di prossimità saranno 2 per ognuno dei 9 quartieri scelti dal Comune, che verificherà cosa per caso se possa esserci la necessità di maggiore personale. L’obiettivo è arrivare a una copertura totale della città. Palazzo Marino intende anche aumentare le pattuglie di sera e di notte per arrivare, come ha detto Granelli «da 5 pattuglie di notte a 15 e la sera da una decina di pattuglie vogliamo arrivare a 30». L’entrata in vigore della nuova pattuglia notturne dipenderà dagli accordi con i sindacati della Polizia locale.

Alberto Re morto suicida, la famiglia: «Travolto da un ingrato giudizio»

L’imprenditore Alberto Re è morto suicida all’età di 78 anni. L’estremo gesto, così come riferito dalla famiglia, sarebbe arrivato dopo che l’uomo era stato bersaglio di sfottò sui social per il mancato successo di un festival da lui organizzato nel teatro di Agrigento. Questo l’appello della famiglia di Re: «Travolto da inaudita violenza, non deve succedere più».

Alberto Re non avrebbe sopportato gli attacchi subiti

Alberto Re aveva organizzato la manifestazione Paladino d’Oro- Sport Film Festival che, però, si era rivelata un insuccesso. La serata inaugurale al teatro Pirandello di Agrigento, infatti, era stata disertata, con la sala che era rimasta vuota. Questo aspetto, unito alle critiche, avrebbe fortemente colpito l’imprenditore, che ha così deciso di togliersi la vita. Ha lasciato una lettera, sequestrata dalla polizia, nella quale affermerebbe di essere rimasto molto scosso da alcuni commenti estremamente negativi della stampa che lo riguardavano. A questi si aggiungerebbe anche la gogna mediatica subita sui social, che avrebbe ulteriormente turbato l’imprenditore. Sul caso del suo suicidio indagano la Squadra Mobile e la procura che potrebbero decidere di aprire un fascicolo.

La lettera della famiglia di Alberto Re

A commento dell’intera vicenda, la famiglia dell’imprenditore ha deciso di rendere pubblica una lettera nella quale racconta la propria versione dei fatti. «Alberto Re», scrivono, «mai si è sottratto alla onestà intellettuale e sempre ha sorriso alle storture che possono capitare. Fino a qualche giorno fa. Poi l’onta che sale e che scalfisce, che non arretra e che violenta verbalmente una persona, ha consumato il vero danno». E ancora: «Voleva contribuire ad elevare il dibattito culturale della sua amata Agrigento, non gli è stato concesso, sui social viaggiano sentenze di condanna senza nemmeno il capo di imputazione. Si apra una riflessione su quello che è accaduto, lo si deve ad Alberto, perché mai più ci si possa trovare di fronte alla tempesta senza vestiti. Perché mai più ci si scaraventi contro un uomo con tale veemenza».

Shiva resta in carcere: rigettata la richiesta dei legali del trapper

Il trapper Andrea Arrigoni, conosciuto come Shiva, deve rimanere in carcere per la sparatoria avvenuta lo scorso luglio davanti al suo studio di registrazione a Settimo Milanese. Lo ha stabilito il Tribunale del Riesame di Milano, rigettando la richiesta della difesa del 24enne di revocare l’ordinanza con la quale l’artista è finito in carcere lo scorso 26 ottobre per il reato di tentato omicidio.

Gli spari a due rivali del gruppo Seven Zoo

Secondo quanto ricostruito nelle indagini della squadra Mobile e coordinate dal pm Daniela Bartolucci, il trapper ha sparato alle gambe più volte verso due rivali del gruppo Seven Zoo di un altro artista, Rondo Da Sosa. Come sostengono i difensori Daniele Barelli e Marco Campora davanti al Tribunale del Riesame, Shiva «non ha sparato per uccidere», ma anzi ha subito una aggressione da «due personaggi pericolosissimi». Si tratta di Alessandro Maria Rossi, 25 anni, e Walter Pugliesi, 30 anni, entrambi lottatori di Mma. Sempre secondo la difesa, infatti, i due rivali lo avrebbero attaccato per primi, spaccandogli «la mandibola».

La difesa: «Permanenza in carcere immotivata»

Chiedendo la scarcerazione e in subordine i domiciliari, a Shiva gli si possono contestare, secondo i legali, al massimo le lesioni. O la vicenda andrebbe inquadrata, più correttamente, come un «eccesso colposo in legittima difesa». Commentando il rigetto da parte del Riesame, l’avvocato Barelli ha detto di aspettare le motivazioni. Ha aggiunto: «Rispetto per il tribunale, ma nel merito non condivido la decisione. Credo la permanenza in carcere sia del tutto immotivata ed esagerata. Un conto è il processo e un conto è la carcerazione preventiva».

Ascolti tv 23 novembre 2023, X-Factor in crescita dopo il licenziamento di Morgan: 3,4 per cento di share

L’effetto Morgan sugli spettatori di X-Factor è diventato evidente solo con la sua assenza. Il licenziamento del giudice pochi giorni prima della puntata del 23 novembre 2023 ha infatti portato un aumento degli ascolti per il talent show condotto da Francesca Michielin, che segna il miglior risultato stagionale: 604 mila spettatori con il 3,4 per cento (689 mila spettatori cumulati considerando on demand, replica e +1). Vince la serata Un Professore 2, in onda su Ra1, con 3 milioni e 530 mila spettatori pari al 19,3 per cento di share.

Gli ascolti tv del 23 novembre 2023

Per quanto riguarda le altre reti, su Canale 5 la prima puntata di Zelig, dalle 21.35 alle 00.25, ha totalizzato 2 milioni e 865 mila spettatori con uno share del 18,2 per cento. Su Rai 2 il film Borg McEnroe ha tenuto incollati allo schermo 370 mila spettatori (2 per cento). Su Italia 1, Le Iene Presentano: Inside ha collezionato 1.003.000 spettatori con il 6,7 per cento. Su Rai 3, Amore Criminale ha segnato 1.092.000 spettatori pari al 5,7 per cento. Su Rete 4 Dritto e Rovescio ha totalizzato una media di 932 mila spettatori (6,4 per cento). Su La7 Piazzapulita ha unito 833 mila spettatori e il 6 per cento. Su Tv8 Cucine da Incubo ha ottenuto 220 mila spettatori con l’1,3 per cento. Sul Nove Gli Stivali di Babbo Natale ha radunato 298 mila spettatori con l’1,6 per cento. Su Rai Movie House of Gucci ha totalizzato 288 mila spettatori con l’1,6 per cento. Su Rai Premium Ballando con le Stelle in replica è stato visto da 127 mila spettatori con l’1,2 per cento.

Oscar Pistorius ottiene la condizionale, sarà scarcerato il 5 gennaio

Ritenuto colpevole di omicidio volontario per l’uccisione della compagna Reeva Steenkamp, a cui sparò per quattro volte nella sua casa di Pretoria nel giorno di San Valentino del 2013, l’ex atleta paralimpico sudafricano Oscar Pistorius ha ottenuto la libertà condizionata e sarà scarcerato il 5 gennaio 2024.

Oscar Pistorius ottiene la condizionale, sarà scarcerato: nel 2013 uccise a colpi di pistola la compagna Reeva Steenkamp.
Reeva Steenkamp e Oscar Pistorius (Getty Images).

Pistorius sparò alla fidanzata quattro volte attraverso la porta del bagno

Pistorius sparò a Steenkamp attraverso la porta del bagno: nel corso del processo ha dichiarato più volte di averla scambiata per un ladro che si era introdotto nella loro abitazione, in quanto la moglie era tornata a sorpresa a casa il giorno di San Valentino per fargli una sorpresa. Secondo l’accusa, invece, Pistorius aveva sparato alla moglie dopo una discussione. Dietro le sbarre dalla fine del 2014, inizialmente condannato a cinque anni di reclusione per omicidio colposo, nel 2017 è stato poi condannato dalla Suprema Corte d’Appello di Johannesburg a 13 anni e sei mesi di prigione per omicidio volontario. E ora gli è stata concessa la libertà condizionata fino a quando non avrà finito di scontare la pena.

Oscar Pistorius ottiene la condizionale, sarà scarcerato: nel 2013 uccise a colpi di pistola la compagna Reeva Steenkamp.
Oscar Pistorius (Getty Images).

I successi sportivi dell’ex atleta paralimpico sudafricano

Corridore olimpico con doppia amputazione, Pistorius (che ha 37 anni) correva grazie a particolari protesi in fibra di carbonio, denominate cheetah (ghepardo). Soprannominato Blade Runner (un gioco di parole sulle sue protesi appunto, la sua specialità atletica e il celebre film diretto da Ridley Scott), nel corso della carriera ha vinto sei medaglie d’oro ai Giochi paralimpici tra Atene 2004, Pechino 2008 e Londra 2012 (più un argento e un bronzo). Decimo atleta a competere sia alle Olimpiadi che alle Paralimpiadi, è stato il primo (e finora unico) capace di vincere una medaglia in una competizione iridata per normodotati, ottenendo l’argento con la staffetta 4×400 metri sudafricana ai Mondiali di Taegu 2011 (correndo solo in batteria).

Renzi risponde a Meloni: «Premier nervosa in Senato, da lei comiziaccio vecchia maniera»

Continua, a distanza, lo scontro tra il leader di Italia viva Matteo Renzi e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo che, nel question time al Senato del 23 novembre, i due si erano fortemente scontrati. Renzi, nello specifico, aggiunge un nuovo capitolo al dibattito postando sui social un lungo intervento che riprende quanto lo stesso ha pubblicato nel suo editoriale su Il Riformista. Il senso dell’intero post è un attacco diretto alla premier, accusata di grande nervosismo e di essere «preoccupata soprattutto di non rispondere alle critiche di merito».

«Ho visto una premier nervosa»

Così Matteo Renzi su Facebook: «Ieri per la prima volta dall’inizio della legislatura Giorgia Meloni si è presentata in Aula per rispondere al question time dei senatori. Riconoscendo alla presidente del Consiglio una grande abilità nel dibattito parlamentare ero curioso di capire su quali temi avrebbe imposto la propria offensiva comunicativa. E invece con mia grande sorpresa ho visto una premier nervosa, preoccupata soprattutto di non rispondere alle critiche di merito». Il leader di Italia viva contesta alla presidente del Consiglio soprattutto il fatto di non aver fornito delle motivazioni sull’aumento dei prezzi di molti beni di primi necessità da un anno a questa parte. Per Renzi, Meloni sarebbe scappata dalla realtà parlando di «spread e di indicatori macroeconomici» e «ha mentito negando di aver mai detto di voler uscire dall’Euro».

La risposta alla polemica su Bin Salman

Giorgia Meloni, durante il question time, aveva risposto a Renzi chiedendogli di fare da intermediatore, per ridurre il prezzo della benzina, con «l’amico Mohammad Bin Salman», con il quale il leader di Italia viva ha intrattenuto un lungo rapporto lavorativo come conferenziere finendo al centro delle polemiche. Così Renzi nel suo post: «Mi ha attaccato spiegando che il costo del petrolio dipende dall’Arabia Saudita, ignorando il fatto che le accise le ha aumentate lei, non Bin Salman. E che la mia contestazione è sul fatto che da un anno a questa parte i cittadini italiani stanno peggio di prima». E ancora: «Quello che mi ha colpito è il tono da comiziaccio vecchia maniera. E l’utilizzo dei parlamentari di maggioranza come di una claque che anziché rappresentare con disciplina e onore l’unità nazionale potrebbe benissimo fare il pubblico a Ballarò applaudendo a comando, anche quando non si sa che cosa applaudire».

I banchi del governo durante il question time al Senato
I banchi del governo durante il question time al Senato (Imagoeconomica).

Il consiglio alla premier

Il leader di Italia viva conclude il suo post sottolineando che il governo arranca e dando un consiglio alla premier perché, dice, c’è passato anche lui: «Diffida degli adulatori, cara Giorgia. Saranno i primi ad andarsene quando finirà il tuo ciclo». E ancora: «Il carrello tricolore di Adolfo Urss è una barzelletta che non fa ridere. La riforma della giustizia è scomparsa dai radar e purtroppo il nostro amato ministro Nordio in TV va solo a Chi l’ha visto?. Il PNRR è in ritardo quasi come un Frecciarossa di Lollobrigida. Oggi Giorgia Meloni finge di essere Cenerentola ma la sua non è una favola. E la squadra non è all’altezza. Prima la Premier capisce meglio è per il Paese».

Milano, medico di guardia arrestato per violenza sessuale su quattro pazienti

Nell’ambito di un’indagine in corso dal gennaio 2023, coordinata dalla Procura della Repubblica di Lodi in collegamento con la Procura della Repubblica di Milano, stata eseguita un’ordinanza di misura cautelare degli arresti domiciliari, nei confronti di un medico di guardia in servizio in ambulatori di San Giuliano Milanese e di Milano per il reato di violenza sessuale aggravata, commesso in danno di quattro giovani donne, sue pazienti, nel corso delle visite mediche alle quali erano sottoposte. L’arresto è stato effettuato martedì 21 novembre. Il giorno successivo a Busto Arsizio, sempre in Lombardia, un altro medico è stato arrestato con l’accusa di aver abusato di una paziente incinta.

Il film di Paola Cortellesi sfonda i 20 milioni di incassi, eppure il ministero della Cultura negò i finanziamenti

C’è ancora domani di Paola Cortellesi ha sfondato il muro dei 20 milioni di incassi oltre ad aver riacceso il dibattito sulla violenza domestica e di genere. Cortellesi è la prima regista donna italiana a tagliare questo traguardo, raggiunto finora solo da 21 film e sette registi italiani. C’è ancora domani è diventato, inoltre, il terzo miglior incasso dell’anno dietro solo a Barbie e Oppenheimer, ed è entrato nella top 50 degli incassi della storia al box office italiano.

C’è ancora domani è al 49esimo posto nella classifica assoluta degli incassi in Italia

Una pellicola italiana non incassava così tanto da Tolo Tolo di Checco Zalone, che nel 2020 ottenne un formidabile incasso di 46 milioni di euro. Il film di Cortellesi si trova ora al 49esimo posto nella classifica assoluta dei maggiori incassi della storia italiana, superando La Bella e la bestia di Bill Condon che è al 50esimo posto con 20.508.534 euro. Insieme a Zalone, gli altri sei registi che hanno raggiunto il traguardo di Cortellesi sono: Gennaro Nunziante con Quo vado (65 milioni), Sole a catinelle (51 milioni) e Che bella giornata (43 milioni), Roberto Benigni con La vita è bella (31 milioni), Luca Miniero con Benvenuti al Sud (29 milioni), Aldo, Giovanni, Giacomo e Massimo Venier con Chiedimi se sono felice (28 milioni), Neri Parenti con Natale sul Nilo (28 milioni), Leonardo Pieraccioni con Il ciclone (28 milioni) e Paolo Genovese con La banda dei babbi natale (21 milioni).

Il ministero della Cultura ha negato i finanziamenti al film

E dire che la pellicola dei record era stata considerata «opera di scarso valore» dal ministero della Cultura, che negò i finanziamenti pubblici alla sua produzione. Come riportato da Repubblica, a farlo notare è stato  Alberto Pasquale, direttore dell’Umbria film commission, che in un post polemico su Facebook aveva scritto: «Oggi tutti bravi a cantare le lodi del film di Paola Cortellesi, ma per il Bando contributi selettivi 2022 – II sessione, nella categoria «produzione di opere cinematografiche di lungometraggio di particolare qualità artistica e film difficili con risorse finanziarie modeste», il progetto si è classificato al 51mo posto, l’ultimo, in quanto «opera non giudicata di straordinaria qualità artistica in relazione a temi culturali, a fatti storici, eventi, luoghi o personaggi che caratterizzano l’identità nazionale». Il film aveva partecipato al bando per le produzioni con un costo superiore ai cinque milioni, da sostenere con un contributo selettivo pubblico. Fonti ministeriali hanno spiegato che erano solo tre i film finanziabili per regolamento, ma ne erano stati presentati cinque: Rapito di Marco Bellocchio, Comandante di Edoardo De Angelis, Confidenza di Daniele Luchetti, Le assaggiatrici di Silvio Soldini e C’è ancora domani di Cortellesi, unica regista donna. I finanziamenti della commissione sono andati ai primi tre.

Il Mic: «La bocciatura risale al 12 ottobre 2022, Sangiuliano ha giurato il 22»

Immediata la risposta del Mic. «La decisione della commissione che ha bocciato il film di Paola Cortellesi porta la data del 12 ottobre 2022. Il ministro della Cultura allora in carica, che ha nominato la commissione, non era Gennaro Sangiuliano che ha giurato il 22 ottobre 2022», ha precisato l’ufficio stampa del ministero in una nota. «Le date non mentono. La bocciatura di questo film di grande successo, diventato il simbolo della lotta delle donne contro la violenza di genere, non è imputabile a un organismo nominato dal ministro Sangiuliano né è avvenuto in data in cui lui era in carica. Spiace, infine, che questa polemica sia inserita nel discorso più generale legato a questo importante tema. Il ministero della Cultura è in prima fila, con le sue nuove attività presentate qualche giorno fa insieme ai ministri Giuseppe Valditara ed Eugenia Roccella, per promuovere una cultura del rispetto e dell’educazione».

Black Friday, i lavoratori di Amazon in sciopero in 30 Paesi

Il Black Friday è una giornata di protesta per i lavoratori di Amazon, con scioperi e mobilitazioni in 30 Paesi nel mondo, che toccheranno anche il sito di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza. La campagna di mobilitazione globale ha preso il nome di Make Amazon Pay (Amazon deve pagare) inteso come debito che la multinazionale ha nei confronti dei propri dipendenti, della società e del pianeta.

I sindacati contestano le tasse irrisorie sui profitti e l’aumento delle emissioni di Co

Oltre allo sfruttamento dei lavoratori, i sindacati e le Ong che hanno organizzato le mobilitazioni contestano ad Amazon di aver aumentato le emissioni di Co2 del 18 per cento nel 2022, e di non pagare tasse sui profitti. Secondo un rapporto pubblicato da Reuters nel 2023, Amazon ha pagato 1,2 miliardi di euro di tasse in Europa nel 2022, su un fatturato di 57 miliardi di euro e un profitto di 2,2 miliardi di euro. Ciò significa che Amazon ha pagato un’aliquota fiscale effettiva del 2,1 per cento, rispetto all’aliquota media del 20 per cento in Europa.

Lo sciopero dei dipendenti Amazon a Castel San Giovanni

La maggior parte dei 400 mila pacchi in consegna al magazzino di Amazon a Castel San Giovanni per il 24 novembre sono rimasti sugli scaffali. Lo stabilimento piacentino è il primo hub aperto da Amazon in Italia nel 2011, ha una dimensione di 75mila metri quadrati e conta circa 1.700 operai tra facchini, addetti ai pacchi, agli imballaggi e alla spedizione. Quello del Black Friday, proclamato dalla Filcams-Cgil e dall’Ugl, è il quarto sciopero in meno di due mesi. I lavoratori protestano contro una proposta di aumento dello stipendio corrispondente a 17 euro lordi mensili, che considerano «inaccettabile» rispetto ai guadagni dell’azienda e all’aumento dell’inflazione. «Abbiamo chiesto un aumento degli stipendi più consistente, di avviare una discussione su un sistema di welfare aziendale e una maggiore attenzione ai problemi di salute e di sicurezza, ma l’azienda non ne ha voluto discutere», ha detto a Il Post Roberto Brambilla, sindacalista della Filcams-Cgil di Milano che ha partecipato alle trattative. Amazon sostiene di aver rifiutato le proposte dei sindacati perché ha già aumentato gli stipendi a Castel San Giovanni con una «procedura interna di revisione dei contratti» che ha portato «la retribuzione di ingresso a 1.765 euro, cioè circa il 7 per cento in più rispetto a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale». La retribuzione è lorda e corrisponde a 1.250 euro al mese, per questo i lavoratori sostengono che la multinazionale possa concedere molto di più.

Covid Italia, in aumento ricoveri e terapie intensive

L’occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nei reparti di area medica degli ospedali italiani resta limitata, pari al 7,7 per cento (4.811 ricoverati), aggiornato al 22 novembre, ma in aumento rispetto alla settimana precedente, quando era al 6,7 per cento. In leggero aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari all’1,5 per cento (137 ricoverati) rispetto alla settimana precedente quando era all’1,4 per cento. È quanto emerge dal monitoraggio della Cabina di regia ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità. Il bollettino sottolinea che i tassi di ospedalizzazione, ricovero in terapia intesiva e mortalità aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia oltre i 90 anni.

Covid Italia, in aumento ricoveri e terapie intensive. Salgono anche incidenza e Rt. La variante Eris si conferma predominante.
Terapia intensiva Covid (Imagoeconomica).

Salgono anche incidenza e indice Rt

L’incidenza di casi Covid diagnosticati e segnalati in Italia nel periodo 16-22 novembre è pari a 76 casi per 100 mila abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente, quando era a quota 58 su 100 mila. L’indice di trasmissibilità Rt basato sui casi con ricovero ospedaliero è pari a 1,12 (1,08 – 1,17), in aumento rispetto alla rilevazione precedente quando era a 0,93 (0,89 – 0,98): si attesta sopra la soglia epidemica. Per quanto riguarda l’incidenza settimanale, dettaglia il monitoraggio, risulta in aumento in quasi tutte le Regioni e Province autonome. L’incidenza più elevata è stata riportata in Veneto (176 casi per 100 mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (2 casi per 100 mila abitanti).

Covid Italia, in aumento ricoveri e terapie intensive. Salgono anche incidenza e Rt. La variante Eris si conferma predominante.
Test Covid (Imagoeconomica).

La variante Eris si conferma predominante

Sul fronte delle varianti di Sars-CoV-2, in Italia si continua ad osservare una predominanza di ceppi virali ricombinanti Omicron riconducibili a XBB. Tra questi, in accordo con quanto osservato in diversi Paesi, la variante d’interesse EG.5, soprannominata Eris, con diversi sotto-lignaggi, si conferma maggioritaria.

Black Friday 2023, dalla moda all’hi-tech: i prodotti più richiesti

È la data per eccellenza degli acquisti online. Grazie a offerte spesso imperdibili, il Black Friday rappresenta uno dei momenti più attesi dai consumatori per provare a comprare prodotti a lungo sognati approfittando di sconti e promozioni speciali. Per il 2023, il Codacons ha stimato un giro di affari che potrebbe superare i 4 miliardi di euro, il 15 per cento in più rispetto a 12 mesi prima. Secondo un’analisi di Confcommercio, circa il 60 per cento degli italiani andrà su Amazon o nei negozi fisici per non perdere l’occasione migliore. In cima alla lista dei desideri ci sono i capi di abbigliamento che, stando alle previsioni, finiranno nel carrello del 57 per cento dei consumatori. Nella speciale classifica seguono poi i gadget hi-tech (44 per cento) e i prodotti di estetica, al 35 per cento come le calzature. La spesa media dovrebbe aggirarsi attorno ai 236 euro a persona.

Capi di abbigliamento, gadget smart e prodotti per la casa. Consigli e sconti per il Black Friday 2023 di Amazon. Aspettando il Cyber Monday.
Una vetrina italiana per il Black Friday (Imagoeconomica).

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Black Friday, 5 occasioni da non perdere su Amazon

Prodotti Amazon, in sconto l’Echo Dot di quinta generazione

Fino a lunedì 27 novembre, giorno del Cyber Monday, Amazon consentirà l’acquisto di molti suoi prodotti hi-tech a prezzo vantaggioso. Imperdibili però soprattutto i bundle, che permettono di acquistare due o più device risparmiando oltre la metà del prezzo. Basti pensare all’Echo Dot di quinta generazione che, assieme al dispositivo Ring Intercom per rendere smart il citofono di casa, costa appena 51,99 euro con promozione del 72 per cento. Discorso simile per l’Echo Pop con lampadina intelligente Philips Hue White, disponibili a 22,99 euro con sconto del 68 per cento. Sullo store di Amazon non mancano anche offerte dell’Echo Dot con la presa smart Sengled e dell’Echo Show di terza generazione.

Galaxy Watch6 LTE disponibile con il 25 per cento di sconto

Oltre ai prodotti a marchio Amazon, sullo store del colosso statunitense ci sono promozioni valide per altre aziende. È il caso di Samsung, che ha abbassato il prezzo del suo smartwatch Galaxy Watch6 LTE da 44 mm. È infatti possibile acquistarlo per 299 euro anziché 399, risparmiando il 25 per cento sul prezzo di partenza. Disponibile in due colorazioni, silver e graphite, possiede un sistema di monitoraggio del sonno e del battito cardiaco durante gli allenamenti. Grazie al sensore Samsung BioActive, controlla la composizione corporea e invia notifiche in caso di anomalie.

Scarpe, giacche e accessori, il Black Friday nella moda

Stando alle previsioni di Confcommercio, il 57 per cento dei carrelli italiani che sfrutteranno il Black Friday si riempirà con capi di abbigliamento. A tal proposito, Amazon ha messo a disposizione maglie, polo, scarpe e accessori di varie aziende, da Vans a Lacoste, passando per Armani, Reebok, Tommy Hilfiger e tante altre. In prima linea la T-shirt uomo a manica lunga di Lacoste a 48 euro con il 20 per cento di sconto. Non mancano felpe Armani in promozione con il 31 per cento, calzature Vans in offerta per un terzo del prezzo originale e opzioni per i viaggi. Samsonite e American Tourister, per esempio, hanno abbassato il prezzo delle principali valigie della collezione di circa il 5-10 per cento.

iRobot Roomba, per il Black Friday aspirapolvere smart a metà prezzo

Tanti anche i prodotti per la cura della persona e della casa. Per l’intera durata del Black Friday, Amazon ha in programma importanti promozioni per elettrodomestici smart e device capaci di alleggerire le fatiche per le pulizie domestiche. Sugli scudi l’offerta dell’iRobot Roomba, aspirapolvere intelligente acquistabile con il 47 per cento di sconto per 199,90 euro invece di 376,56. È dotato di un sistema in tre fasi che cattura tutto lo sporco, assieme a polvere e detriti, da ogni superficie, che si tratti di pavimenti o tappeti. Compatibile con gli assistenti vocali Alexa e Google Assistant, si attiva anche con controllo vocale.

Capi di abbigliamento, gadget smart e prodotti per la casa. Consigli e sconti per il Black Friday 2023 di Amazon. Aspettando il Cyber Monday.
L’iRobot Roomba è in offerta per il Black Friday (Getty Images).

Bundle gaming, Fire Stick e controller a prezzo vantaggioso

Il Black Friday non ha dimenticato il mondo del gaming. Su Amazon, fino al 27 novembre, saranno presenti bundle pensati per gli amanti dei videogiochi in streaming, anche sulla piattaforma Prime. È possibile infatti risparmiare il 28 per cento, spendendo 74,98 euro invece di 102,98, per una Fire Stick 4K e un controller da gaming Luna. Il pad per divertirsi con Fortnite e altri titoli è acquistabile anche insieme alla Fire Tv Cube, un lettore multimediale per lo streaming con ingresso HDMI integrato. In tal caso il prezzo è di 144,98 euro con sconto del 28 per cento, risparmiando oltre 50 euro.

Napoli, graffi rossi sui volti del presepe in onore di Giulia Cecchettin

Il motto è sempre lo stesso: no alla violenza di genere, no alla violenza sulle donne. L’ultimo femminicidio, quello di Giulia Cecchettin, ha smosso l’opinione pubblica e anche San Gregorio Armeno, famosa via dei presepi di Napoli, vuole unirsi alla campagna dedicando una Natività in cui tutti i pastori, inclusa la Sacra Famiglia e gli angeli, presentano sul viso l’incisione rossa che è diventata simbolo di questa lotta.

L’artigiano Genny Di Virgilio: «Mai più»

«Non poteva che essere dedicato a Giulia ed alla tragedia delle donne vittime di violenza il presepe di quest’anno. Con questo segno rosso sul volto dei miei pastori ci ricorderemo di Giulia anche in questi giorni di festa», ha detto l’artigiano del presepe Genny Di Virgilio, il quale ha ribadito l’appello scrivendo su un piccolo cartoncino «Mai più»?.

Violenza sulle donne, esposto ad Aosta uno striscione che nega il patriarcato

«Ma quale patriarcato, “questo” è il vostro uomo rieducato»: è la scritta su striscione apparso (e presto rimosso) nella tarda serata del 23 novembre nel centro di Aosta e per la precisione in piazza dell’Arco d’Augusto, che poco più di 24 ore prima aveva ospitato un presidio di solidarietà dedicato a Giulia Cecchettin e a tutte le vittime di violenza, organizzato da Dora donne Valle d’Aosta. Alla manifestazione avevano partecipato circa 200 persone, portando cartelli con scritte come “Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima”.

Lo “scontro” sul patriarcato in consiglio regionale

Mercoledì 22 novembre sollevato critiche, in particolare da Pd, Adu Vda e Cgil, alcune dichiarazioni sul patriarcato formulate dai consiglieri regionali leghisti Andrea Manfrin e Luca Distort in aula. I due avevano replicato all’intervento di Andrea Padovani (Fp-Pd), secondo cui la violenza sulle donne «è il frutto di una società patriarcale e maschilista che pensa alla donna come ad un oggetto da possedere». Manfrin, capogruppo della Lega Vda in Consiglio valle, aveva detto: «Dove sta questo patriarcato? Non siamo tutti criminali, qui c’è un criminale che si chiama Filippo e lo dico a beneficio di quelli che vorrebbero la jihad contro i maschi». Così il compagno di partito Distort: «Il maschio violento è arrogante, il maschio arrogante è viziato. È un maschio a cui non è stato insegnato a gestire il no, che non è stato adeguatamente educato e non è figlio di una società patriarcale».

Balotelli distrugge l’auto in un incidente a Brescia e rifiuta l’alcol test

Aveva appena finito di dire che credeva nella convocazione in Nazionale per Euro 2024, col solito mix di autostima e spacconeria: «Se sto bene, sono ancora l’attaccante italiano più forte». Poi però l’anima da bad boy è riemersa subito, come a voler ricordare ciò che l’ha frenato per tutta la carriera, sperperando il suo talento: cioè le “balotellate”. Mario Balotelli nella sera di giovedì 23 novembre è rimasto coinvolto in un incidente stradale a Brescia, che ha causato seri danni alla sua macchina, un Suv nero Audi da 100 mila euro.

Balotelli ha rifiutato di sottoporsi all’alcol test: patente ritirata

È successo tutto in via Orzinuovi: gli airbag si sono attivati, Balotelli è uscito dall’abitacolo con difficoltà, è stato soccorso e curato dalle autorità locali. La polizia locale ha chiesto all’ex calciatore di Inter e Milan, attualmente impegnato con la squadra turca dell’Adana Demirspor, di sottoporsi all’alcol test, ma, come riportato dal Giornale di Brescia, si è rifiutato dopo che un pre-test aveva dato già esito positivo. La sua patente di guida gli è stata quindi ritirata. Attualmente il calciatore 33enne è infortunato, per questo si trova nella sua città. Nella stagione in corso ha segnato tre gol in 5 partite disputate.

Black Friday, in Francia è polemica tra il ministro dell’Economia e quello della Transizione ecologica 

In Francia una campagna di informazione in tv firmata dal ministro per la Transizione ecologica, Christophe Béchu, e diretta contro il consumismo ha fatto infuriare i commercianti nelle attesissime giornate del Black Friday, suscitando anche le critiche del ministro dell’Economia, Bruno Le Maire.

I commercianti: «Lo spot è apologia della decrescita»

Nella campagna il ministro della Transizione ecologica aveva incitato i cittadini a frenare sugli acquisti inutili, preferendo i prodotti d’occasione, quelli riciclati o ricondizionati. In poche ore, si è accesa la rivolta delle organizzazioni imprenditoriali, delle associazioni dei commercianti e delle filiere collegate. Le Pmi hanno attaccato per prime: «È un errore che non ci voleva, un’apologia della decrescita, non capisco come il governo l’abbia fatta passare». I commercianti, in particolare quelli del settore tessile e della moda (che rappresentano il 3 per cento del Pil), hanno ammonito il governo intimando al ministero di «ritirare immediatamente il video».

Il ministro: «Il Black Friday è simbolo dell’iper-consumismo»

A seguito delle polemiche il ministro ha dichiarato: «Non la ritirerò, che lo 0,2 per cento della pubblicità sulle tv sia dedicato a chiedersi se tutti gli acquisti sono utili, visti i temi della transizione ecologica, non mi sembra scriteriato. Tanto più in questa settimana del Black Friday, diventato simbolo di iper-consumo». Applaudito dai Verdi e dagli ecologisti, ma anche dall’ex premier Edouard Philippe, Béchu nella serata di giovedì ha voluto però specificare: «Avremmo dovuto mettere nel mirino, con lo stesso messaggio diretto al commercio reale, le piattaforme di vendita online. È stato un errore ma di rinunciare alla campagna non se ne parla, non ritireremo certo lo spot, finiremo per perdere su tutti i fronti».

Picchiata da tre uomini, soccorsa e liberata dai carabinieri

Trattenuta sotto minaccia in auto e picchiata da tre uomini verosimilmente per motivi legati al mondo dello sfruttamento della prostituzione. Una giovane kosovara è stata soccorsa dai carabinieri di Montegranaro e del Nord di Fermo che, dopo la segnalazione da parte di alcune persone, hanno intercettato l’auto a bordo della quale erano le quattro persone e hanno liberato la donna. La giovane, inizialmente restia a collaborare, è stata visitata all’Ospedale di Fermo e dimessa con una prognosi di 30 giorni per «lesioni multiple al volto, capo, arti superiori e inferiori, e frattura ossa nasali»; è stata collocata in una struttura protetta.

Arrestati tre uomini

Nel corso dell’intervento sono stati arrestati tre albanesi: un 23enne, irregolare sul territorio nazionale e destinatario di un decreto di espulsione, un 22enne, pregiudicato, e un 28enne. I militari sono intervenuti perché alcuni avevano notato una donna accerchiata e aggredita da tre uomini in una zona agricola del Comune di Montegranaro. Poi hanno fermato il veicolo sul quale si erano allontanati e hanno accertato che la giovane era stata ripetutamente picchiata dai tre uomini, suoi conoscenti, per motivi in corso di approfondimento ma forse legati allo sfruttamento della prostituzione, e poi trattenuta contro la propria volontà nell’auto, sotto minacce. La Procura di Fermo, informata dai carabinieri, ha posto uno dei tre albanesi, incensurato, agli arresti domiciliari presso la propria abitazione. Gli altri due sono stati trattenuti alle camere di sicurezza del Comando. Dopo l’udienza di convalida dell’arresto, tutti e tre sono stati sottoposti all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in attesa dei termini a difesa richiesti dal loro legale.

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