Changwon, capoluogo della provincia del Gyeongsang Meridionale, in Corea del Sud, era fino a pochi anni fa un anonimo centro urbano. Oggi è diventato uno dei cuori pulsanti dell’industria militare nazionale grazie allo stabilimento di Hanwha Aerospace, la divisione aerospaziale di Hanwha Group, il più grande appaltatore della Difesa del Paese. In seguito allo scoppio della guerra in Ucraina, il conglomerato sudcoreano (uno dei cosiddetti chaebol) con interessi in svariati settori, ha trovato nella produzione di armamenti la gallina dalle uova d’oro.
Azienda fondata da Kim Chong-hee, ingegnere specializzato in polvere da sparo
L’azienda, fondata nel 1952 da Kim Chong-hee, ingegnere specializzato in polvere da sparo, ha infatti indirettamente iniziato a inviare scorte belliche a Kyiv, vendendo agli Stati Uniti e a diversi partner di Washington. Il risultato è che, commessa dopo commessa, e considerando tutti gli attori coinvolti, la Corea del Sud nel 2022 ha incrementato le esportazioni di armi del 140 per cento, per un valore record di 17,3 miliardi di dollari.
Seul è ancora un piccolo fornitore, ma con ampi margini di crescita
Hanwha è il gruppo più importante del Paese per quanto riguarda la produzione di armi. Hanwha Aerospace è impegnato nella realizzazione di obici semoventi K9 da 155 mm, mentre Hanwha Ocean sta costruendo sottomarini d’attacco in grado di sparare missili balistici, con l’obiettivo di chiudere un accordo di vendita con il Canada. In generale, Seul è ancora un piccolo fornitore di armi, ricoprendo una fetta di appena il 2,4 per cento delle esportazioni globali. Il margine di crescita è tuttavia enorme. Ne sono una prova, per esempio, i dati dell’Arms Transfers Database dello Stockholm International Peace Research Institute, secondo i quali la Corea del Sud detiene il maggior numero di ordini di carri armati e artiglieria tra i primi 10 esportatori di armi al mondo.
Hanwha inizialmente attiva negli esplosivi industriali per l’edilizia
Protagonista principale di questo insospettabile exploit, dunque, è Hanwha, nata con il nome di Korea Explosives e inizialmente attiva nella produzione di esplosivi industriali per l’edilizia. L’azienda ha gradualmente assunto tutte le caratteristiche dei chaebol, e cioè dei grandi conglomerati nazionali attivi in molteplici campi di interesse, entrando nel settore petrolchimico e in quello dei resort. Nel 1977 prese forma la citata Hanwha Aerospace, che negli Anni 80 iniziò a produrre gli armamenti richiesti dall’esercito sudcoreano, alle prese con la perenne minaccia nordcoreana. Nel giro di quattro decenni, il gruppo è passato dal rifornire soltanto la Daehanminguk Gukgun, le forze armate del Paese, al diventare un fornitore internazionale di prodotti bellici all’avanguardia.
L’arma più venduta è l’obice semovente K9 da 155 mm
L’arma più venduta dalla Corea del Sud coincide con il suddetto obice semovente K9 da 155 mm, richiesto e ricevuto, tra gli altri Paesi, da Estonia, Finlandia, Norvegia, Egitto e Polonia. In generale, i governi di Asia e Oceania hanno rappresentato il 63 per cento dell’export bellico sudcoreano nel quinquennio 2018-2022. Korea Aerospace Industries (Kai) – un’impresa creata dai conglomerati Daewoo, Hyundai e Samsung – a febbraio 2023 ha vinto una commessa per vendere 18 dei suoi jet da combattimento leggeri FA-50 alla Malesia per 920 milioni di dollari.
Il governo di Yoon Suk-yeol vuole la top 4 della Difesa
Le Filippine hanno scelto Hyundai per ottenere fregate e navi pattuglia, per un costo totale di oltre 900 milioni di dollari, mentre la Thailandia si è rivolta a Seul per fregate e aerei da addestramento. Nel 2022 Hyundai Rotem e Hanwha Defense Systems hanno siglato accordi con la Polonia per un totale di 13,7 miliardi di dollari, per la vendita di carri armati e obici, nella più grande intesa di questo genere mai realizzata dalla Corea del Sud. Intesa destinata a crescere ancora, fino a toccare i 22 miliardi, grazie all’intenzione sudcoreana di finanziare parte degli appalti polacchi. Il governo guidato da Yoon Suk-yeol ha intenzione di proseguire sulla strada dell’export di armamenti e raggiungere il quarto posto nel mercato globale della Difesa. Per farlo, Seul dovrà scavalcare Regno Unito, Italia, Germania e Cina.