«Primo impegno mio, domani informo i proprietari della casa e ti facciamo avere subito un contratto di comodato» e l’intestazione non è possibile «perché è corruzione». Si tratta, come riportato dall’Ansa, di un passaggio di un dialogo avvenuto durante una telefonata tra Barbara Guerra, una delle ragazze ospiti ad Arcore, e Silvio Berlusconi. La conversazione è stata diffusa dalla stessa Guerra, tramite i suoi legali, assieme a un comunicato stampa in merito alla richiesta da parte di una immobiliare vicina alla famiglia dell’ex premier della restituzione della villa di Bernareggio in Brianza.
Villa donata “in virtù della loro lunga e virtuosa frequentazione”
In una nota degli avvocati Federigo Sinicato e Nicola Giannatoni (legali della ragazza tra le ospiti ad Arcore e assolta, assieme alle altre, nel processo Ruby Ter) si legge che la villa in Brianza è stata donata da Silvio Berlusconi a Barbara Guerra, «in virtù della loro lunga e virtuosa frequentazione». Nella comunicazione si legge inoltre che «in merito alle notizie di stampa pubblicate sulla comunicazione della società mmobiliare Dueville relativa alla presunta decadenza dal comodato di abitazione della casa di Bernareggio precisano che il titolo abitativo deriva dalla precisa volontà del dott. Berlusconi di donare alla Sig.na Guerra la proprietà dell’immobile».
Dopo la squalifica comminatagli dalla Figc, Sandro Tonali è ora sotto indagine anche da parte della Federcalcio inglese, che – qualora rivelasse nuove irregolarità – potrebbe imporre ulteriori sanzioni all’ex centrocampista del Milan. A renderlo noto è stato il ds del Newcastle, Dan Ashworth, in conferenza stampa. «Se la FA sta indagando su una possibile violazione delle regole sulle scommesse? Loro sono pienamente consapevoli di tutto quello che sta succedendo, e noi stiamo collaborando. Su possibili squalifiche da parte della FA, non posso guardare al futuro, posso solo occuparmi del presente e dei fatti», sono state le parole di Ashworth.
«Il nostro primo obiettivo è prenderci cura di Sandro»
«Per noi è stato uno shock enorme, una sorpresa» – ha detto ancora il ds del Newcastle. «Viviamo per la prima volta questa situazione ma prima di tutto Sandro è un essere umano. Tutti abbiamo fatto cose che non avremmo dovuto fare o di cui ci pentiamo. Ora il nostro primo obiettivo è prenderci cura di Sandro e sostenerlo: probabilmente è più difficile per lui che per chiunque altro. Abbiamo un programma per sostenerlo e per fortuna può allenarsi con la squadra, il che è ottimo per il suo benessere mentale». Ashworth ha poi confermato che il Newcastle sta effettuando un’inchiesta interna sul trasferimento del giocatore: «È davvero difficile per me capire cosa sanno, o sapevano, o cosa no gli altri club. Tutto quello che possiamo fare è guardare alla nostra indagine interna».
“Possibile azione legale contro il Milan”
Mentre la federcalcio inglese vuole capire se Tonali abbia continuato a scommettere anche dopo il suo trasferimento a Newcastle, nonostante la sospensione per i prossimi dieci mesi, patteggiata con la Figc, Tonali per il momento continua ad allenarsi con la squadra. Una situazione riportata dall’Ansa e confermata dallo stesso direttore sportivo delle Magpies che non ha però escluso di voler intraprendere un’azione legale contro il Milan, per responsabilità oggettive, per il danno economico subito dal club inglese che la scorsa estate aveva pagato circa 60 milioni di euro per il giocatore.
La procura di Ancona ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio in relazione alla morte di una 15enne bengalese, precipitata dal terzo piano e morta nella serata di giovedì 2 novembre dopo tre giorni di agonia all’ospedale di Torrette. Indagato il padre della giovanissima, un atto ritenuto a sua garanzia che gli permetterà di partecipare agli accertamenti per accuse ancora tutte da dimostrare.
L’ipotesi di un matrimonio combinato
Il sospetto della magistratura è che il gesto possa essere legato a disaccordi in famiglia, proprio con il padre, che avrebbe voluto riportarla per un periodo in Bangladesh: tra le ipotesi, anche quella di un matrimonio combinato. Secondo quanto si apprende la ragazzina doveva affrontare una visita ginecologica in ospedale a cui sarebbe stata contraria. Si tratti dei vari scenari al vaglio della polizia che sta conducendo le indagini. Intanto sono stati sequestrati il cellulare della ragazza e alcune pagine del suo diario. Il telefonino verrà analizzato per vedere se ci sono elementi che confermano l’ipotesi di reato.
Måneskin, Marco Mengoni, Giusy Ferreri sono solo alcuni dagli artisti lanciati negli anni da X Factor che poi hanno venduto vagonate di dischi. Peccato che ormai da qualche stagione la versione italiana del talent show ideato da Simon Cowell sia diventato discograficamente poco interessante e abbia perso il suo appeal televisivo. Certo, gli ascolti sono sempre stati più contenuti rispetto a quelli di altri programmi simili in onda su reti che godono di un bacino di utenti più ampio rispetto a Sky Uno e Tv8 (dove ogni mercoledì vengono trasmesse le repliche in chiaro). La 17esima edizione condotta dall’ex vincitrice Francesca Michielin non ha ancora avuto, al suo secondo Live, il boom che forse qualcuno sperava, anche complice il ritorno tra i giudici di quella mina vagante di Morgan (che in passato non ha risparmiato critiche feroci alla trasmissione) al fianco di Fedez, Ambra Angiolini e Dargen D’Amico. La sera di giovedì 2 novembre il programma si è fermato a 534 mila spettatori con il 3,3 per cento di share (607 mila considerando repliche, on demand, Sky Uno +1) in sostanziale pareggio rispetto a sette giorni prima (3,1 per cento e 524 mila teste collegate che salgono a 630 mila se si conteggiano repliche, on demand e Sky Uno +1) e alla stessa puntata dell’edizione 2022.
Blanca 2 su Rai1 troneggia sopra i 4 milioni di telespettatori
A dominare nel giovedì sera televisivo è stata, senza grandi sorprese, Rai1 con Blanca 2 sopra i quattro milioni con il 22,6 per cento. Sotto di quasi un milione e 700 mila telespettatori Canale 5 col Grande fratello al 17,4 per cento. Seguono al 6,4 per cento Italia 1 con l’ultimo sedicesimo di finale di Coppa Italia Torino-Frosinone e Dritto e Rovescio di Rete 4. La7 e Piazzapulita hanno invece interessato 755 mila persone (5,3 per cento). Qualche testa in più, ma uno share al 4,5 per cento per Rai3 e Splendida cornice. Rai2 con Delitti in famiglia – Il caso Lorys Stival al 2,9 per cento è stato tallonato da Iris che con il film Arma letale 3 è stato da 524 mila spettatori (2,8 per cento). Sopra al 2 per cento anche Nove con la replica di Only Fun – Comico Show. Seguono Tv8 con Cucine da incubo (1,9 per cento), 20 con No Escape – Colpo di Stato (1,9 per cento), Rai4 con Seal Team (1,4 per cento), RaiPremium con Tale e quale Show in replica (1,2 per cento) e Real Time con Questa casa non è un albergo (1,2 per cento).
Dal 2016 il pubblico fugge costantemente da X Factor
Eppure, ci sono stati anni in cui, nonostante la messa in onda su Sky Uno, X Factor superava abbondantemente il milione di persone. La media dell’edizione 2014 per esempio aveva toccato il milione e 159 mila telespettatori pari al 4,56 per cento di share. Ancora meglio 12 mesi dopo: un milione 284 mila davanti alla tivù con una flessione però al 3,61 per cento. Nel 2016 il punto più alto toccato al milione e 332 mila (5,16 per cento). Da lì la caduta graduale con il minimo storico di 604 mila persone e il 2,58 per cento della 15esima edizione condotta da Ludovico Tersigni e vinta dal dimenticato Baltimora. Tutta un’altra storia per le prime quattro edizioni invece che sono andate in onda su Rai2 con ascolti tra i due e i tre milioni e uno share tra il 10,6 e il 14,6 per cento.
Aldo Grasso: «La giuria e i parapiglia prevalgono sui cantanti»
Stagioni, quelle curate dalla tivù pubblica, sicuramente meno scenografiche rispetto a quelle di Sky che ha trasformato il talent in un grande varietà, come ha fatto notare Aldo Grasso in un editoriale il 29 ottobre: «Resta uno dei programmi più belli e spettacolari», ha scritto facendo notare come da qualche tempo giochi d’azzardo. «Pensa che la giuria sia più importante dei cantanti, cioè che il parapiglia generi più traffico nei social e negli ascolti». Il riferimento è a Morgan che nella prima puntata ha cercato di inchiodare Ambra chiedendole cos’è un Do maggiore, dopo aver stroncato Bellissima, la hit di Annalisa. Dinamiche che un po’ oscurano i partecipanti alla gara che sembrano condannati a sparire ormai nel giro di qualche giorno dopo la finale.
La Sony ha abbandonato i cantanti di X Factor?
Perché sono lontani i tempi in cui i partecipanti al talent si portavano a casa dischi d’oro o di platino nel giro di pochi giorni dalla prima esecuzione del loro inedito per poi, magari, accedere nella categoria Big di Sanremo nel giro di qualche mese (vedi Noemi) o di poche settimane (vedi Marco Mengoni e Lorenzo Fragola). Il mercato è sicuramente cambiato nel frattempo, ma, probabilmente, a cambiare è stato anche l’approccio che Sony, l’etichetta che offre un contratto discografico al vincitore (ma spesso anche ad altri partecipanti), ha nei confronti di X Factor. Spesso i brani non vengono promossi in alcun modo. Sicuramente non ai livelli di Non ti scordar mai di me di Giusy Ferreri, Briciole di Noemi, Dove si vola di Mengoni o Distratto di Francesca Michielin, giusto per fare qualche esempio. I vincitori arrivano quindi al loro primo album senza avere uno o più singoli di successo alle spalle e passano inosservati. Alzi la mano chi si ricorda i Soul System, Giò Sada o Sofia Tornambene (tra i trionfatori di alcune edizioni dell’era Sky dello show).
I primi due classificati del 2022 sono in corsa per Sanremo Giovani
Eppure, voci e personaggi interessanti sono passati su quel palco negli ultimi anni. Senza andare troppo indietro nel tempo, basta guardare ai primi due classificati dell’edizione 2022: i Santi Francesi e Beatrice Quinta hanno portato proposte interessanti. Presentato su un altro palcoscenico, probabilmente l’inedito Se$$o della cantante siciliana sarebbe diventato un tormentone. Ma così non è andata. Ora a lei, come ai Santi Francesi, non resta che sperare di essere scelti da Amadeus nell’affollata (da ex talent) selezione per Sanremo giovani. O in una chiamata di Carlo Conti per partecipare a Tale e quale show come ha fatto Lorenzo Licitra, dimenticato vincitore dell’edizione monopolizzata dai secondi classificati Måneskin.
La bolletta del gas sul mercato tutelato aumenta del 12 per cento a ottobre rispetto a settembre. A renderlo noto è stata l’Arera, l’autorità pubblica dell’energia, che fissa le tariffe di luce e gas su questo mercato. L’aumento è dovuto all’incremento del costo del gas naturale, +7,9 per cento, e all’aumento della spesa per il trasporto e per la gestione del contatore, +4,1 per cento. Rimangono invariati gli oneri generali. Il mercato tutelato di gas e luce riguarda 10 milioni di utenti, un terzo del totale. Gli altri sono sul mercato libero, dove le tariffe sono fissate dalle società private.
Iva ridotta al 5 per cento per tutto il 2023
La spesa per il gas per la famiglia tipo nell’anno scorrevole (novembre 2022 – ottobre 2023) è di 1.457 euro circa, al lordo delle imposte, e risulta in calo del 14,4 per cento rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (novembre 2021 – ottobre 2022). Sono confermati per ottobre e per tutto il 2023 l’azzeramento degli oneri generali e la riduzione dell’Iva al 5 per cento, come anche per la gestione calore e teleriscaldamento. Il mese di ottobre ha registrato una quotazione media del metano all’ingrosso superiore rispetto a quella del mese di settembre.
L’aumento della spesa del trasporto per gli oneri di stoccaggio
Il prezzo della sola materia prima gas, per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è pari a 43,73 euro al megawattora. Il valore considerato è la media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano, il Psv day ahead. L’aumento della spesa per il trasporto e la gestione del contatore è legato invece all’incremento, tipico della stagione invernale, degli oneri di stoccaggio, per assicurare la piena funzionalità degli stoccaggi nel periodo di maggior utilizzo.
Tre persone sono rimaste ferite, una in modo grave, dopo essere state travolte dalle onde a Genova mentre facevano video della mareggiata o correvano per allenamento in zone pericolose a ridosso del mare.
Dimessi con 10 giorni di prognosi un 47enne e una 25enne
Il più grave è un uomo di 48 anni soccorso in mare dai sommozzatori che è stato preso in carico presso il Punto di Rianimo del Pronto Soccorso dell’Ospedale San Martino. Si trovava sugli scogli per motivi da chiarire ed è stato travolto da un’onda che lo ha fatto precipitare tra le rocce contro cui è stato poi sbattuto dal mare. Verrà sottoposto a un intervento chirurgico, con coinvolgimento dei chirurghi maxillo-facciali, dei neurochirurghi e degli oculisti, per un grave trauma cranico-facciale. La prognosi è riservata. Sono invece stati dimessi con 10 giorni di prognosi un uomo di 47 anni rimasto travolto da un’onda in zona Foce mentre si trovava sugli scogli per girare alcuni video, e una donna di 25 anni anche lei travolta da un’onda mentre faceva jogging sulla passeggiata di Quinto in una zona a rischio dopo l’allerta mareggiata. L’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone ha fatto un appello alla prudenza attraverso le televisioni e i social invitando i cittadini a non avvicinarsi alle aree esposte alla mareggiata.
Il consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, Francesco Talò, si è dimesso dopo essere finito al centro delle polemiche per lo scherzo telefonico subito dalla premier, a opera di un duo comico russo. La stessa presidente del Consiglio ha parlato di «gesto di responsabilità» poiché «quella della telefonata dei due comici russi è stata una vicenda gestita con leggerezza che ha esposto la nazione».
Francesco Maria Talò è nato a La Spezia, è sposato ed è padre di tre figli. Laureato in giurisprudenza all’Università La Sapienza di Roma, è ambasciatore di grado dal 2017 ed è stato rappresentante permanente alla sede Nato di Bruxelles dal 2019. Diversi i ruoli che ha ricoperto durante la sua lunga carriera. Talò è stato direttore per il Sud America alla Farnesina nel 2006 e nel 2007, prima di diventare console generale a New York, dallo stesso anno e fino al 2011. Poi è stato scelto come inviato speciale del ministro degli Esteri per l’Afghanistan e il Pakistan, ruolo che ha ricoperto fino al 2012. In seguito, fino al 2017, è stato ambasciatore in Israele. Infine il rientro in Italia: dal 2017 al 2019 è stato coordinatore per la sicurezza cibernetica alla Farnesina e coordinatore della Conferenza Ocse per la lotta all’antisemitismo.
Talò consigliere diplomatico già nel 2005
Il 66enne era tornato poi a Palazzo Chigi, dopo le esperienza di quasi 20 anni prima. Talò, infatti, è stato consigliere diplomatico aggiunto tra il 2005 e il 2006 e primo consigliere tra il 2002 e il 2005, nell’Ufficio guidato dall’ambasciatore Giovanni Castellaneta.
Anche nel 2024 gli immobili e i fabbricati distrutti o non agibili a causa di calamità naturali saranno esclusi dal computo del patrimonio immobiliare, e dunque non peseranno sulla situazione patrimoniale. La legge di Bilancio 2024, spiega la relazione illustrativa, proroga a tutto l’anno 2024 «la disposizione che esclude dal computo del patrimonio immobiliare, ai fini dell’accertamento dell’indicatore della situazione patrimoniale, gli immobili e i fabbricati di proprietà distrutti o non agibili in seguito a calamità naturali, nel limite di spesa di 2 milioni di euro annui».
Céline Dion torna a farsi vedere in pubblico dopo essere stata costretta a cancellare tutte le date della sua tournée a causa della rara malattia neurologica che le impedisce di esibirsi come vorrebbe.
Era a Las Vegas con i figli per una partita di hockey
L’artista era a Las Vegas con i suoi tre figli per assistere a una partita di hockey. In campo i Montreal Canadiens, squadra di cui è tifosa, contro i Vegas Golden Knights. Céline ha condiviso delle foto su Instagram in cui si è mostrata contenta circondata dai figli. «Io e i miei ragazzi ci siamo davvero divertiti per la visita ai Montreal Canadiens dopo la partita con i Vegas Golden Knights a Las Vegas. Hanno giocato così bene, che match! Grazie per averci incontrato ragazzi, è stato memorabile, vi auguro una grande stagione!», ha scritto la cantante. Nonostante abbiano giocato bene, i Montreal Canadiens non sono riusciti ad avere la meglio sulla squadra di casa.
C’è l’orologio del campanile della chiesa della natività di Maria Santissima, chiesa madre di Cupello (Chieti), tra le vittime delle forti raffiche di vento che nella notte tra giovedì 2 e venerdì 3 novembre 2023 hanno provocato danni nella provincia di Chieti. Dell’orologio sono rimaste solo le lancette, mentre il blocco che contiene il meccanismo è caduto all’interno della torre campanaria e, fortunatamente, non sulla strada sottostante che di solito è abbastanza trafficata.
Chiusi anche il cimitero e il parco cittadino
All’Ansa la sindaca di Cupello Graziana Di Florio ha dichiarato: «Abbiamo sentito un forte boato, non passava nessuno. È stato d’impatto oltre agli alberi e ai danni sulle strade, la cosa più brutta da vedere questa mattina. Un colpo al cuore un po’ per tutti i cupellesi. Abbiamo fatto dei sopralluoghi e ci siamo resi conto che l’orologio è caduto all’interno e ci siamo accertati che non avesse procurato danni all’esterno». La stessa prima cittadina ha poi disposto la chiusura del cimitero, a causa della caduta di alcuni cipressi molto alti sui tetti delle cappelle, e del parco cittadino, comunemente chiamato pineta, perché i pini si sono per gran parte spezzati – mentre un grosso albero è caduto fra due edifici. Inoltre, sono stati danneggiati alcuni cavi telefonici e dell’elettricità.
Chiuse infine alcune strade di campagna dove i pali di Telecom sono quasi completamente sulla strada. «Era stata diramata l’allerta meteo ma non ci aspettavamo questo vento fortissimo, speriamo che si calmi», ha concluso Di Florio.
Il ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno diramato il nuovo bollettino settimanale Covid. Fra il 26 ottobre e l’1 novembre, in Italia sono stati registrati 27.372 casi, in calo del 2 per cento rispetto ai sette giorni precedenti, quando erano stati 27.923. Più netta la decrescita nel numero dei decessi, pari a 148, con un importante -24,5 per cento rispetto al periodo 19-25 ottobre, quando erano stati 196. Il totale dall’inizio della pandemia ha raggiunto pertanto quota 192.554. In aumento, anche se sotto controllo, la variante Pirola, con prevalenza stimata intorno all’1,3 per cento. La quasi totalità dei contagi, circa il 90,9 per cento, è ancora riconducibile infatti alla variante Omicron.
Covid-19, il bollettino settimanale: tasso di positività al 13,3 per cento
In Italia il tasso di positività si è assestato al 13,3 per cento, con un aumento di 0,8 punti rispetto ai sette giorni precedenti, quando era fermo a quota 12,5. Come hanno sottolineato i dati del nuovo bollettino settimanale Covid, fra il 26 ottobre e l’1 novembre è sceso il numero di tamponi. Nel nostro Paese infatti sono stati 206.098, il 7,8 per cento in meno rispetto al precedente rilevamento quando erano stati 223.550. Stabile infine l’impatto del virus sugli ospedali in tutta la penisola. Il tasso di occupazione in area medica è pari a 5,8 per cento (3.620 ricoverati), in lieve aumento rispetto al 5,7 (3.546 ricoverati) del 25 ottobre. Per quanto invece riguarda la terapia intensiva, si è stanziato all’1,2 per cento, pari a 102 ricoverati, rispetto a 1,3 del 25 ottobre, quando i pazienti erano stati 111.
Non si disputeranno più gli Europei di pallanuoto in programma a gennaio 2024 a Netanya, città a una trentina di chilometri dal Tel Aviv. Lo ha annunciato la Len, ente continentale degli sport acquatici, spiegando in una nota che «dopo gli attacchi terroristici in Israele non ci sono più le condizioni di sicurezza. Dopo gli incontri tra noi di European Acquatics e la federazione israeliana, abbiamo convenuto che sarà impossibile far svolgere questa manifestazione».
Il comunicato della Federazione Europea
Questo il comunicato della Federazione Europea: «Constatato che sarà impossibile ospitare i Campionati Europei di Pallanuoto a Netanya, in Israele, si stanno studiando diverse opzioni per quanto riguarda la corretta procedura di qualificazione per i prossimi Campionati mondiali di pallanuoto acquatici di Doha. European Aquatics desidera cogliere ancora una volta questa opportunità per condannare fermamente i responsabili delle atrocità terroristiche contro i cittadini israeliani ed esprimere loro il nostro sostegno e la nostra solidarietà in questo momento difficile».
Il tennista tedesco Alexander Zverev è stato accusato di violenza domestica da due delle sue ex compagne. Si tratta di Olga Sharypova e Brenda Patea. Con la prima, lo sportivo ha avuto una relazione di circa 9 mesi fino al 2019. Con la seconda, invece, è finita lo scorso agosto, anche se la donna è la madre di Mayla, la figlia di Zverev.
Le accuse di Sharypova: «Ha tentato di soffocarmi»
Olga Sharypova è stata intervistata in Russia da Championat e ha affermato che Zverev l’avrebbe colpita diverse volte. La donna ha affermato che «una volta ha perfino cercato di soffocarmi con un cuscino». Già alla fine della storia tra i due, lei ha pubblicato un post su Instagram in cui ha affermato di essere stata picchiata, facendo riferimento a presunti episodi del 2018. Adesso ha raccontato: «Quel giorno feci una passeggiata con Dasha Medwedewa. Quando tornai in albergo cominciammo a litigare, ho provato più volte a correre fuori dalla stanza, ma non mi lasciava andare. Ho avuto paura che qualcuno ci potesse sentire o vedere. Alla fine sono riuscita a divincolarmi e sono scappata, scalza, con un telefono in mano. Lui mi spinse al muro e mi disse che nessuno si sarebbe occupato di me, non importava cosa mi avrebbe fatto. Per fortuna in quel momento passarono delle persone e io presi l’uscita dell’albergo con loro. Ero da sola, scalza, in mezzo alla strada. Per fortuna ho scritto a un mio amico che mi ha accompagnato dalla mia famiglia».
Patea: «La sua rabbia si è trasformata in violenza»
Anche il rapporto con Brenda Patea si sarebbe chiuso per le violenze subite dalla donna, che ha denunciato il tennista. Martedì 31 ottobre, la procura di Berlino ha emesso un’ordinanza contro Zverev, con tanto di multa da 450 mila euro, secondo quanto racconta il Corriere della Sera. La modella intanto ha parlato dell’uomo e delle violenze subite in un’intervista alla Sueddeutsche Zeitung: «Lui è un uomo geloso, controllava ripetutamente il mio telefono, e a volte un like di troppo era sufficiente per mandarlo su tutte le furie. La sua rabbia si è più volte trasformata in violenza fisica».
«La nostra battaglia è pienamente legittima, dal punto di vista legale e religioso, contro l’occupante sionista», ha detto SeyyedHassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, in apertura del suo discorso trasmesso in tv in occasione della Festa dei martiri caduti sulla via di Gerusalemme, in riferimento ai circa 60 combattenti di Hezbollah uccisi dall’8 ottobre a oggi negli scontri con l’esercito israeliano nel sud del Libano.
Gli Stati Uniti sono «pienamente responsabili della guerra a Gaza»
Migliaia di persone, da Tehran all’Iraq a Beirut, sono scene in piazza per assistere al discorso che ha rotto il silenzio di Hezbollah sul conflitto in corso tra Israele e Hamas. Nasrallah ha definito «sacra e grande» l’operazione terroristica lanciata da Hamas contro lo Stato ebraico lo scorso 7 ottobre, affermando che l’Iran «appoggia e sostiene i movimenti di resistenza in Libano e Palestina» ma che quella del 7 ottobre è stata un’operazione «completamente palestinese». Il leader del gruppo paramilitare libanese ha poi attaccato duramente gli Stati Uniti, accusandoli di essere «completamente responsabili della guerra a Gaza» e dei «grandi crimini di questo secolo e dell’ultimo». Inoltre, la necessità del sostegno americano ha «messo in luce la debolezza e il fallimento di Israele», che sta annunciando obiettivi che «non può raggiungere».
Huge crowd gathered in Ashura Square in Beirut in anticipation for Seyyed Hassan Nasrallah’s speech pic.twitter.com/iuZOKSm28Y
Questa è una «battaglia tra l’umanità e le barbarie rappresentate da Stati Uniti, Israele e Inghilterra», ha continuato Nasrallah, una battaglia decisiva in cui Hamas «deve vincere». Innanzitutto, spiega il leader, perché sarebbe «la vittoria del popolo palestinese, dei prigionieri in Palestina, in Cisgiordania e a Gerusalemme», nonché una vittoria per gli «interessi nazionali di Egitto, Giordania, Siria e Libano». Per questo, Hezbollah ha invitato i paesi arabi a «tagliare i ponti con Israele» e «fermare le esportazioni di petrolio e cibo verso Israele».
L’apertura del fronte in Libano «dipende da cosa succederà a Gaza»
Hassan Nasrallah ha concluso il suo discorso parlando dell’eventuale intensificazione delle operazioni di Hezbollah contro Israele nel contesto della guerra in corso. «Un terzo dell’esercito israeliano si sta dirigendo verso il frontedel Libano. Se intraprendesse una guerra preventiva contro il Libano, Israele commetterebbe il più grande errore della sua storia». Il leader ha fatto sapere che gli Stati Uniti hanno avvertito Hezbollah che li bombarderanno «direttamente» se apriranno il fronte in Libano. Avvertimento al quale Nasrallah ha risposto che «tutte le opzioni sono aperte» perché «dipende da cosa succederà a Gaza». Se gli Stati Uniti «mirano a impedire l’espansione della guerra nella regione», allora la strada è quella «di fermare l’aggressione contro Gaza», ha ribadito il leader.
Immediate le risposte di Blinken e Netanyahu
Immediata la replica del Segretario di Stato americano Anthony Blinken: «Finché gli Stati Uniti resisteranno, Israele non rimarrà solo». Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha detto: «Ai nostri nemici del Nord», intendendo Hezbollah, «non metteteci alla prova, la pagherete cara».
In una nota, il presidente della Liguria Giovanni Toti ha dichiarato che, data la forte mareggiata in corso nella regione, «nella prossima riunione di Giunta dichiareremo lo stato di emergenza regionale per poi agganciarci a quello nazionale».Ha inoltre rivolto un appello a non avvicinarsi alla costa per evitare pericoli».
Toti: «Verificheremo la possibilità di agganciarci allo stato di emergenza nazionale»
«Ci sono danni nei Comuni costieri per quanto riguarda banchine mobili, gazebo, paiolati, allagamenti. Sabato 4 novembre è prevista una nuova allerta meteo per piogge intense e persistenti e ci aspettiamo una domenica 5 novembre di burrasca sul mare. Verificheremo con il ministro Musumeci e il capo del Dipartimento della Protezione civile Curcio la possibilità di agganciarci allo stato di emergenza nazionale, non appena avremo tirato le somme della situazione complessiva. Tra lunedì 6 e martedì 7 novembre faremo una prima ricognizione dei danni con i sindaci dei Comuni costieri per coprire le somme urgenze», ha aggiunto. Intanto sono in corso i preparativi per la partenza della colonna mobile della Protezione civile della Liguria che si recherà in Toscana, in particolare nella zona di Prato a seguito della violenta ondata di maltempo.
Ha generato non poche polemiche lo spot girato da alcuni medici di Napoli con elmetto e giubbotto antiproiettile. L’iniziativa, proposta dal sindacato Anaao Assomed, si pone l’obiettivo di sensibilizzare e denunciare quanto avviene nelle corsie di alcuni ospedali in Italia, soprattutto in certi reparti come il pronto soccorso. L’ultima aggressione ai danni degli operatori sanitari di cui si è avuta conoscenza è quella nei confronti di una geriatra, nel Napoletano, colpita dalla figlia di una paziente.
L’ospedale come una trincea
Da eroi durante la pandemia a soldati in trincea, questo è quanto si apprende dal provocatorio spot inserito in una campagna che sceglie un linguaggio duro, come quello della guerra, per far comprendere quanto sia importante la sicurezza dei medici, infermieri e oss per la tenuta del sistema sanitario nazionale. Il video dura circa un minuto e mostra alcuni operatori sanitari indossare i camici e subito dopo elmetto militare e giubbotto antiproiettile.
Bruno Zuccarelli, segretario regionale del sindacato dei medici dirigenti, parla di una situazione ormai insostenibile: «Non è possibile lavorare su turni che possono durare anche 18 ore consecutive, essere insultati per un’attesa troppo lunga o massacrati di botte se qualcosa non piace o se non si riesce sempre e comunque ad evitare un decesso. Nessuno di noi ha studiato anni e sacrificato la propria vita familiare per questo. Molti restano, spinti dalla passione, ma sono sempre di più quelli che scelgono di andare via».
La richiesta ai cittadini: «Unitevi a noi»
Il leader regionale dell’Anaao Assomed sottolinea che «In un momento come questo, nel quale purtroppo si riaffacciano le ombre di guerre che sembravano impossibili, avremmo voluto evitare di ricorrere a questo linguaggio. Tuttavia non c’è più tempo e serve che la politica in primis, ma anche i tantissimi cittadini per bene, si sveglino dal torpore e si uniscano a noi per dire basta. Continuando così, molto presto, non ci sarà più una sanità pubblica da difendere e solo chi potrà permetterselo avrà accesso alle migliori cure».
Tre ambientalisti su un totale di 11 appartenenti al movimento di Ultima Generazione sono stati arrestati a Bolognaper aver bloccato il traffico sulla tangenziale in occasione di una delle proteste per il cambiamento climatico. La Digos di Bologna, coordinata dalla Procura, ha accusato i tre di violenza privata aggravata e interruzione di pubblico servizio poiché hanno paralizzato il traffico e creato una coda lunga 4 chilometri. Il movimento ambientalista ha annunciato che si riunirà davanti al palazzo di giustizia per un sit-in di protesta.
Mani incollate sull’asfalto per il clima
Due ambientalisti hanno incollato le loro mani sull’asfalto con cemento a presa rapida. Trasportati all’Ospedale Maggiore in codice 1 sono stati liberati grazie all’intervento del 115 e del 118. Tutti sanzionati per il blocco stradale, gli altri 8 sono stati denunciati per interruzione di pubblico servizio, violenza privata, manifestazione non autorizzata, attentato alla sicurezza dei trasporti, danneggiamento in concorso e istigazione a delinquere.
Chi sono i tre arrestati di Ultima Generazione
I tre sono nello specifico una ricercatrice universitaria e due capi scout. Spiega il movimento di protesta: «Silvia, Mida ed Ettore sono tutti e tre residenti e inseriti nel tessuto sociale bolognese. Sono persone comuni che hanno deciso di prendere posizione attraverso un atto di disobbedienza civile nonviolenta per il futuro della loro città denunciando così l’ipocrisia di un governo e di una regione che preferisce fare guadagnare profitti alle aziende autostradali piuttosto che risarcire i propri cittadini dopo una catastrofe».
Ultima Generazione: «Attacco alla democrazia»
Il movimento di protesta si è poi rivolto al governo: «L’arresto è un attacco alla nostra democrazia. I fatti di oggi vanno al di là di un’intimidazione politica, non solo questo governo non sta mettendo in sicurezza il presente e il futuro dei propri cittadini, ma sta reprimendo a livello giudiziario quello che dovrebbe essere invece portato nelle aule del parlamento».
Nuovo scontro all’interno dell’ormai ex Terzo Polo. In attesa dello scioglimento dei gruppi parlamentari, continua lo scambio di colpi tra Azione e Italia Viva. L’ultima vittima è Mariastella Gelmini, passata da Forza Italia al partito di Carlo Calendanell’estate 2022, prima della chiamata alle urne del 25 settembre dello stesso anno. L’ex ministra dell’Istruzione è stata rimossa dalla commissione Affari costituzionali dal capogruppo a Palazzo Madama, Enrico Borghi. Al suo posto è stata inserita la senatrice Dafne Musolino, fresca di ingresso nel gruppo guidato da Matteo Renzi dopo l’addio a Sud chiama Nord, di cui è stata unica esponente al Senato.
Gelmini: «Complimenti per lo stile»
Sui social, Mariastella Gelmini ha commentato: «Non farò più parte della commissione Affari costituzionali del Senato. Non l’ho deciso io, ma Renzi e Borghi, che non hanno avuto neanche il coraggio di dirmelo. La decisione mi è stata comunicata, con non poco imbarazzo, da una funzionaria di Italia Viva. Complimenti per lo stile».
Non farò più parte della Comm. Affari Costituzionali – Senato. Non l’ho deciso io, ma @matteorenzi e @EnricoBorghi1 che non hanno avuto neanche il coraggio di dirmelo. La decisione mi è stata comunicata, con non poco imbarazzo, da una funzionaria di IV. Complimenti per lo stile…
Risponde Borghi: «Disertavi le riunioni, Musolino più affidabile»
A rispondere è stato lo stesso capogruppo Borghi: «Cara Maria Stella, visto che ti sei abituata, in compagnia peraltro, a disertare le riunioni del gruppo dove si affrontano le questioni, per portarle in pubblico, ti risponderò pubblicamente: ritengo che Musolino sia più capace e affidabile di te in Prima commissione. Tocca al capogruppo decidere. E ha deciso, sapendo di esprimere il consenso maggioritario del gruppo. Tutto qui. Stai bene».
Calenda: «Avremmo dovuto mettere il veto sull’ingresso di Borghi»
Dopo il botta e risposta tra Gelmini e Borghi, è stato Carlo Calenda a difendere la sua senatrice: «Quando Borghi è entrato nel gruppo parlamentare, la frattura tra Azione e Italia Viva era già consumata. Da statuto avremmo potuto mettere un veto sul suo ingresso. Non lo abbiamo fatto, ritenendo che avrebbe tenuto un comportamento professionale o almeno conforme alla normale educazione. Amen. Per fortuna tutto ciò è alle nostre spalle». Nessun commento, invece, né da Renzi né da Musolino.
Dopo la morte di Matthew Perry, l’amatissimo Chandler di Friends annegato nella vasca idromassaggio di casa, una fondazione è stata creata a suo nome per aiutare persone che cercano di uscire dal tunnel delle tossicodipendenze.
L’attore voleva essere ricordato per il suo impegno nella lotta alle dipendenze
La Matthew Perry Foundation accetterà donazioni nello spirito dell’impegno dell’attore a sostegno delle persone che combattono contro la dipendenza da alcol e droghe. Negli ultimi anni Perry aveva più volte detto che avrebbe preferito essere ricordato per questa missione piuttosto che per il suo lavoro in 10 stagioni di Friends, e non aveva fatto mistero del tormentato cammino per ripulirsida sostanze stupefacenti. Dopo un incidente di jet ski nel 1997, era diventato dipendente dal Vicodin e da allora era entrato e uscito più volte da centri di riabilitazione. Questa esperienza lo aveva indotto ad aprire la sua villa di Malibu a persone come lui. La Perry House aveva cessato le operazioni nel 2015. La fondazione sarà sostenuta e mantenuta dalla National Philanthropic Trust, un ente benefico pubblico che nel corso degli anni ha raccolto 49 miliardi di dollari.
Si chiama Walter Locatello il vigile del fuoco disperso da giovedì 2 novembre a Puos Dalpago, in provincia di Belluno. L’uomo è caduto nel torrente Tesa nei pressi del cimitero, tra Puos Dalpago e Bastia, nel comune di Alpago davanti agli occhi del padre. Libero dal servizio, Locatello si era recato a casa dei suoi genitori per affrontare le criticità legate al maltempo e agli allagamenti che hanno colpito il Bellunese e altre zone in Italia.
Proseguono le ricerche senza sosta
Il vigile del fuoco monitorava le abitazioni a rischio allagamento nei pressi del canale e stava sistemando sacchi di sabbia lungo l’argine del torrente insieme al padre, quando è caduto accidentalmente in acqua. Sin da subito si sono attivate le ricerche con le squadre dei sommozzatori, lungo il corso d’acqua che si congiunge al torrente Tesa fino al lago di Santa Croce. Le ricerche sono proseguite tutta la notte ma al momento hanno dato esito negativo. Sono accorsi sul posto circa 60 vigili del fuoco e una decina di unità del Soccorso Alpino e speleologico Veneto.
Chi è Walter Locatello: papà da pochi mesi
Il vigile del fuoco disperso, come testimoniano le foto pubblicate sui social, è diventato papà da un paio di mesi di Martino, nato il 22 agosto. «Il regalo più bello», ha scritto per commemorare il lieto evento. Nel maggio scorso, l’uomo è stato impegnato nelle operazioni di soccorso nell’Emilia-Romagna colpita dall’alluvione.