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Covid Italia, in aumento ricoveri e terapie intensive
L’occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nei reparti di area medica degli ospedali italiani resta limitata, pari al 7,7 per cento (4.811 ricoverati), aggiornato al 22 novembre, ma in aumento rispetto alla settimana precedente, quando era al 6,7 per cento. In leggero aumento anche l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva, pari all’1,5 per cento (137 ricoverati) rispetto alla settimana precedente quando era all’1,4 per cento. È quanto emerge dal monitoraggio della Cabina di regia ministero della Salute-Istituto Superiore di Sanità. Il bollettino sottolinea che i tassi di ospedalizzazione, ricovero in terapia intesiva e mortalità aumentano con l’età, presentando i valori più elevati nella fascia oltre i 90 anni.
Salgono anche incidenza e indice Rt
L’incidenza di casi Covid diagnosticati e segnalati in Italia nel periodo 16-22 novembre è pari a 76 casi per 100 mila abitanti, in aumento rispetto alla settimana precedente, quando era a quota 58 su 100 mila. L’indice di trasmissibilità Rt basato sui casi con ricovero ospedaliero è pari a 1,12 (1,08 – 1,17), in aumento rispetto alla rilevazione precedente quando era a 0,93 (0,89 – 0,98): si attesta sopra la soglia epidemica. Per quanto riguarda l’incidenza settimanale, dettaglia il monitoraggio, risulta in aumento in quasi tutte le Regioni e Province autonome. L’incidenza più elevata è stata riportata in Veneto (176 casi per 100 mila abitanti) e la più bassa in Sicilia (2 casi per 100 mila abitanti).
La variante Eris si conferma predominante
Sul fronte delle varianti di Sars-CoV-2, in Italia si continua ad osservare una predominanza di ceppi virali ricombinanti Omicron riconducibili a XBB. Tra questi, in accordo con quanto osservato in diversi Paesi, la variante d’interesse EG.5, soprannominata Eris, con diversi sotto-lignaggi, si conferma maggioritaria.