Renzi risponde a Meloni: «Premier nervosa in Senato, da lei comiziaccio vecchia maniera»

Continua, a distanza, lo scontro tra il leader di Italia viva Matteo Renzi e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni dopo che, nel question time al Senato del 23 novembre, i due si erano fortemente scontrati. Renzi, nello specifico, aggiunge un nuovo capitolo al dibattito postando sui social un lungo intervento che riprende quanto lo stesso ha pubblicato nel suo editoriale su Il Riformista. Il senso dell’intero post è un attacco diretto alla premier, accusata di grande nervosismo e di essere «preoccupata soprattutto di non rispondere alle critiche di merito».

«Ho visto una premier nervosa»

Così Matteo Renzi su Facebook: «Ieri per la prima volta dall’inizio della legislatura Giorgia Meloni si è presentata in Aula per rispondere al question time dei senatori. Riconoscendo alla presidente del Consiglio una grande abilità nel dibattito parlamentare ero curioso di capire su quali temi avrebbe imposto la propria offensiva comunicativa. E invece con mia grande sorpresa ho visto una premier nervosa, preoccupata soprattutto di non rispondere alle critiche di merito». Il leader di Italia viva contesta alla presidente del Consiglio soprattutto il fatto di non aver fornito delle motivazioni sull’aumento dei prezzi di molti beni di primi necessità da un anno a questa parte. Per Renzi, Meloni sarebbe scappata dalla realtà parlando di «spread e di indicatori macroeconomici» e «ha mentito negando di aver mai detto di voler uscire dall’Euro».

La risposta alla polemica su Bin Salman

Giorgia Meloni, durante il question time, aveva risposto a Renzi chiedendogli di fare da intermediatore, per ridurre il prezzo della benzina, con «l’amico Mohammad Bin Salman», con il quale il leader di Italia viva ha intrattenuto un lungo rapporto lavorativo come conferenziere finendo al centro delle polemiche. Così Renzi nel suo post: «Mi ha attaccato spiegando che il costo del petrolio dipende dall’Arabia Saudita, ignorando il fatto che le accise le ha aumentate lei, non Bin Salman. E che la mia contestazione è sul fatto che da un anno a questa parte i cittadini italiani stanno peggio di prima». E ancora: «Quello che mi ha colpito è il tono da comiziaccio vecchia maniera. E l’utilizzo dei parlamentari di maggioranza come di una claque che anziché rappresentare con disciplina e onore l’unità nazionale potrebbe benissimo fare il pubblico a Ballarò applaudendo a comando, anche quando non si sa che cosa applaudire».

I banchi del governo durante il question time al Senato
I banchi del governo durante il question time al Senato (Imagoeconomica).

Il consiglio alla premier

Il leader di Italia viva conclude il suo post sottolineando che il governo arranca e dando un consiglio alla premier perché, dice, c’è passato anche lui: «Diffida degli adulatori, cara Giorgia. Saranno i primi ad andarsene quando finirà il tuo ciclo». E ancora: «Il carrello tricolore di Adolfo Urss è una barzelletta che non fa ridere. La riforma della giustizia è scomparsa dai radar e purtroppo il nostro amato ministro Nordio in TV va solo a Chi l’ha visto?. Il PNRR è in ritardo quasi come un Frecciarossa di Lollobrigida. Oggi Giorgia Meloni finge di essere Cenerentola ma la sua non è una favola. E la squadra non è all’altezza. Prima la Premier capisce meglio è per il Paese».

Powered by WordPress and MasterTemplate