Daily Archives: 14 Novembre 2023

Al via a Padova il processo sui 33 atti di nascita di bambini con due mamme

Le mamme arcobaleno sono tornate a manifestare a Padova davanti al Tribunale, dove il 14 novembre iniziano le udienze delle prime quattro coppie omogenitoriali (su 33) contro le quali a giugno la Procura ha impugnato i certificati di nascita. Si tratta degli atti di 37 bambini figli di due mamme – una biologica, la seconda di intenzione – registrati all’anagrafe dal Comune.

Gli atti di nascita sono stati tutti registrati dal 2017 dal sindaco Giordani

Gli atti di nascita sono stati tutti registrati dal sindaco Sergio Giordani a partire dal 2017 e sono relativi a bambini concepiti all’estero con fecondazione eterologa, poi riconosciuti in Italia come figli di entrambe le madri. Le famiglie hanno ricevuto delle raccomandate che di fatto chiedono di cancellare il nome della mamma non biologica, perché nel diritto italiano non è presente la figura della “seconda madre”. E nemmeno la possibilità per la donna di assegnare al figlio biologico il cognome della compagna.

Le coppie di mamme arcobaleno manifesteranno ogni martedì fino alla vigilia di Natale

Nella piazzetta antistante il Tribunale una trentina di mamme hanno dato vita a un sit-in con bandiere e cartelli a favore della causa delle coppie omogenitoriali, leggendo a voce alta i nomi dei bambini di tutte le 33 coppie di donne che dovranno comparire davanti ai giudici: la Procura, in base al decreto del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ha chiesto la rettifica degli atti di nascita, con la cancellazione del cognome della mamma non biologica. Dopo la lettura dei nomi dei bambini, le donne si sono legate l’una all’altra ai polsi con un nastro rosa, scandendo più volte lo slogan: «Siamo tutte famiglie!». Così a Repubblica Michele Giarratano, avvocato che difende 15 delle 33 coppie: «La Giustizia si dovrebbe occupare del preminente interesse del minore e mi chiedo se togliere una madre ad un bambino, quindi renderlo di fatto orfano di una delle due genitrici, sia un’azione davvero nel suo interesse». Le coppie di mamme arcobaleno scenderanno in piazza ogni martedì fino alla vigilia di Natale.

Meteo, bel tempo fino a giovedì 16 novembre: poi torna la pioggia per il fine settimana

Sole e caldo fino a giovedì 16 novembre. Merito dell’alta pressione che si estende su gran parte del Mediterraneo e che sta alzando le temperature massime anche di 8 gradi. È quanto ha affermato Lorenzo Tedici, meteorologo del sito www.iLMeteo.it, secondo il quale «il detto popolare dell’estate di San Martino, centrato sull’11 novembre (giorno del Santo) ma valido fino alla metà del mese, viene rispettato anche quest’anno».

Nel fine settimana tornano le piogge: colpito soprattutto il Centro-Sud

Da venerdì 17 invece tornano le piogge. Il bel tempo dominerà quasi ovunque e le temperature massime saliranno fino a 25 gradi sul settore adriatico, in Sicilia e in Sardegna. Sul versante tirrenico soffieranno, invece, venti tesi da Ovest che porteranno anche un po’ di nuvolosità mentre in Pianura Padana non si escludono locali nubi basse. Tempo perturbato sulle Alpi di confine, in particolare la Valle d’Aosta dove la neve è protagonista da giorni e resterà ancora dominante. Da venerdì una corrente di aria più fredda e instabile scenderà dal Nord Europa e provocherà un peggioramento sull’Italia con piogge veloci e locali temporali, soprattutto al Centro-Sud.

Le previsioni in dettaglio

  • Martedì 14. Al Nord: soleggiato salvo nubi basse al mattino e nevicate sulle Alpi di Confine. Al Centro: nubi a tratti compatte in Toscana, sole altrove con caldo anomalo per il periodo; ventoso. Al Sud: nubi sul settore tirrenico, sole altrove.
  • Mercoledì 15. Al Nord: soleggiato salvo nubi basse al mattino e nevicate sulle Alpi di confine. Al Centro: nubi in Toscana, sole altrove con caldo anomalo per il periodo. Al Sud: nubi sul settore tirrenico, sole altrove.
  • Giovedì 16. Al Nord: soleggiato salvo nubi basse; peggiora dalla sera. Al Centro: sereno o poco nuvoloso, peggiora dalla sera/notte. Al Sud: bel tempo e caldo oltre la media del periodo.

Stresa, incendio nella casa della sindaca: accertamenti in ospedale per lei e il marito

Nel tardo pomeriggio di lunedì 13 novembre 2023 un incendio ha interessato l’abitazione dove la sindaca di Stresa (Verbano-Cusio-Ossola), Marcella Severino, vive con il marito. I due sono stati portati al pronto soccorso per accertamenti. Vi sarebbero lievi ustioni e un principio di intossicazione da fumi. L’abitazione, situata nella frazione di Vedasco, sulla strada che sale a Gignese, ha riportato danni ingenti su una superficie di circa 80 metri quadrati. La copertura, interessata dalle fiamme, risulta danneggiata. Sul posto quattro squadre dei vigili del fuoco: una da Verbania, con il supporto dell’autobotte per spegnere le fiamme, e tre da Stresa, Omegna e Gravellona Toce. Sono state necessarie quattro ore di lavoro per mettere in sicurezza l’area. Sono intervenuti anche la polizia locale e i carabinieri.

Messico, trovato morto il primo magistrato non binario del Paese

Jesús Ociel Baena Saucedo, primo membro apertamente non binario della magistratura messicana, è stato trovato morto nella sua abitazione ad Aguascalientes, nell’area centro-occidentale del Paese. Accanto a lui giaceva anche il corpo di un secondo individuo, che i media locali hanno identificato come il partner. «Non è ancora chiaro se si tratti di omicidio oppure di uno sfortunato incidente», ha spiegato la ministra della Sicurezza Rosa Icela Rodriguez. «Prima di dare qualsiasi informazione vogliamo capire cosa sia successo. Non ci sono però segni di effrazione o della presenza di un terzo soggetto nell’appartamento». Entrambe le vittime presentavano ferite da arma da taglio, forse inferte con un oggetto appuntito trovato in casa. Gli attivisti per i diritti Lgbtq+ hanno chiesto di indagare in modo approfondito e senza pregiudizi, dato che troppo spesso in Messico le autorità archiviano casi simili come delitti passionali senza le dovute attenzioni.

Trovato morto Ocieal Baena, primo magistrato non binario del Messico, assieme al suo compagno. Forse si tratta di un delitto passionale.
Il magistrato Ociel Baena con la bandiera arcobaleno (Facebook).

Messico, il magistrato Baena aveva ricevuto minacce di morte

Alejandro Brito, direttore del gruppo per i diritti Lgbtq+ Letra S, ha rivelato che in passato il magistrato aveva ricevuto minacce di morte e messaggi di odio. «La sua visibilità sui social lo ha reso un bersaglio», ha raccontato all’Associated Press. «Stava rompendo le barriere invisibili che chiudevano tutti coloro che si definiscono non binari». La morte di Baena potrebbe provocare un’escalation di violenza nei confronti di queer e omosessuali, che dal 2019 ha portato alla morte di 117 persone. «Se si trattasse di un omicidio motivato da discriminazioni, potrebbe celare un messaggio», ha proseguito Brito. «Un’intimidazione verso tutti noi in caso di coming out». Nonostante la paura, Letra S ha annunciato una serie di manifestazioni e veglie in onore di Baena non solo ad Aguascalientes, ma anche a Città del Messico e Monterrey.

Il 38enne Baena Saucedo era magistrato del tribunale elettorale dello Stato di Aguascalientes dall’ottobre 2022. Prestando giuramento davanti a una bandiera arcobaleno, si diceva orgoglioso di «fare la storia» del Messico e di poter difendere i diritti Lgbtq+. «Sono una persona non binaria», aveva postato su X. «Non mi interessa di vedermi come un uomo o una donna. Questa identità è mia e solo per me, per nessun altro». Solo poche settimane prima della sua morte, Baena aveva ottenuto un certificato che lo riconosceva come «maestre», il cui genere neutro ha rappresentato un passo significativo nella lingua spagnola. A maggio, invece, aveva già conquistato il passaporto in cui alla voce del sesso era presente una X invece di uomo o donna. «Il mio lavoro e i miei risultati indicano che chiunque può occupare posizioni rilevanti in Messico», aveva spiegato al giornale locale El Universal.

Cos’è la precettazione di uno sciopero e quando viene emessa

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha minacciato di usare la precettazione per comprimere lo sciopero dei trasporti indetto per il 17 novembre dai sindacati Cgil e Uil. Salvini sostiene che «sia legittimo scioperare quattro ore ma non possono esserci scioperi di 24 ore» e quindi, se i sindacati non aderiranno alla richiesta della Commissione di garanzia per contingentare la mobilitazione, interverrà. «Mi auguro che non si superi il limite. Altrimenti saremmo di fronte alla prova che si apre un attacco al diritto di sciopero e non staremo a guardare», è stata la risposta del segretario della Cgil Maurizio Landini.

I requisiti per poter precettare uno sciopero

La precettazione è un provvedimento amministrativo straordinario con cui l’autorità competente impone il termine di una mobilitazione, tramite la sua sospensione e rinvio, oppure riducendone l’orario. Secondo la legge n.146 del 1990, uno sciopero può essere precettato qualora «sussista il fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente ai diritti della persona costituzionalmente tutelati dall’art. 1, comma 1° (“l’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro”, ndr), che potrebbe essere cagionato dall’interruzione o dalla alterazione del funzionamento dei servizi pubblici conseguente l’astensione collettiva da parte dei lavori autonomi, professionisti e piccoli imprenditori». L’ordinanza di precettazione, per essere valida, deve partire da una richiesta della Commissione di garanzia almeno 48 ore prima dell’inizio dello sciopero e non prima di aver tentato una conciliazione tra le parti. In caso di particolare urgenza può anche partire dal presidente del Consiglio o da un ministro da lui delegato.

Cos'è la precettazione di uno sciopero e quando viene emessa
Maurizio Landini e Matteo Salvini (Imagoeconomica).

Gli altri casi di precettazione

È importante sottolineare che la precettazione è in ultima istanza una forzatura della politica ed è uno strumento che inevitabilmente alza lo scontro tra i sindacati e il governo in carica. Anche per questo, il legislatore invita le parti coinvolte a desistere da comportamenti che possano causare situazioni di tensione e pericolo, favorendo la conciliazione. Si pronuncia un’ordinanza di precettazione solo nel caso in cui questo tentativo fallisca. Andando indietro nel tempo, i casi di precettazione non sono molti: nel maggio 2000 Bersani precettò i ferrovieri, nel settembre 2005 il ministro Lunardi precettò gli scioperi del personale dell’Alitalia. Nel dicembre del 2007, invece, fu Bianchi a precettare lo sciopero degli autotrasportatori, mentre nel 2008 Matteoli precettò quello dei ferrovieri.

Benji Mascolo si è sposato con Greta Cuoghi? Il video su TikTok dopo la (presunta) cerimonia

Benji Mascolo potrebbe essersi sposato in Comune, come emerge da un video virale postato su TikTok da una ragazza che ha per caso assistito alla scena. Nel video, il cantante si mostra mano nella mano con la sua compagna ventenne Greta Cuoghi, che indossa un elegante tailleur bianco e stringe un bouquet in mano. Nella clip si sente chiaramente qualcuno dire «Benji auguri!».

Un matrimonio “lampo” dopo la fine della relazione con Bella Thorne

La notizia, che il diretto interessato non ha ancora confermato, arriva a breve distanza temporale dalla fine della turbolenta storia d’amore con Bella Thorne (con la quale avrebbe tra l’altro dovuto sposarsi) avvenuta appena un anno prima. In un’intervista a Vanity Fair, Benji aveva condiviso questo suo nuovo capitolo sentimentale al fianco dell’attuale compagna Greta raccontando: «Lei mi ha conosciuto in uno dei momenti più bassi della mia vita, mi ha amato quando stavo al mio peggio, con lei vicino sono una persona migliore. Sono stato fortunato a incontrarla, una fortuna sfacciata. È dolcissima, intelligente. Non appartiene al mondo dello spettacolo, fama e notorietà non le interessano per nulla e non sa quanto mi piace!».

«La vedo come madre dei miei figli»

Nella stessa occasione, Benji aveva parlato in maniera chiara e tonda delle sue serie intenzioni, dichiarando: «È più giovane, ma già la vedo come la madre dei miei figli, qualità che non ho mai ricercato in una donna prima. È anche vero che sono un’altra persona, pronta a scalare una montagna. Per me si è aperto il capitolo famiglia, il capitolo paternità, il capitolo fai solo ciò che ti rappresenta per davvero». Proprio alla luce del forte sentimento che lo lega a Cuoghi, Benji aveva dichiarato di essersi messo «alla ricerca di una casa per iniziare a costruire la mia famiglia. L’altra mia priorità è la salute fisica e mentale, che non ho più intenzione di sottovalutare. In passato sono andato in burn out e quando capitava mi venivano le placche in gola, la febbre».

Sequestrati 20 mila vestiti contraffatti con il logo Nasa

Oltre 20 mila capi di abbigliamento recanti i loghi della Nasa sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza di Verbania al termine delle indagini condotte dalla procura di Trani. Erano stati prodotti e commercializzati senza le necessarie autorizzazioni. L’operazione ha portato al sequestro di 21.264 capi contraffatti, per adulti e bambini, per un valore complessivo di circa 380 mila euro.

La società non aveva l’approvazione per la riproduzione del logo

Il legale rappresentante e il direttore commerciale della società produttrice, basata in Puglia nella provincia di Barletta-Andria-Trani, sono stati deferiti per i reati di contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi e per introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi. La procura ipotizza anche il reato di frode nell’esercizio del commercio, poiché l’azienda produttrice avrebbe tratto in inganno la catena distributiva circa la liceità dell’utilizzo dei loghi. L’indagine era partita da un controllo in un grande magazzino nel Verbano, dove erano stati sequestrati 151 capi non conformi alle norme di legge prodotti in Puglia. La società in questione aveva un’autorizzazione preliminare all’utilizzo dei loghi, ma non aveva poi effettuato il minuzioso processo di approvazione di modifiche apportate per riprodurli su felpe e altri indumenti.

Blade Runner 2049 stasera su Rai Movie: trama, cast e curiosità

Stasera 14 novembre 2023 alle ore 21.20 andrà in onda il film Blade Runner 2049 sul canale Rai Movie. Il regista è Denis Villeneuve mentre la sceneggiatura è stata scritta da Hampton Fancher e Michael Green. Nel cast ci sono Ryan Gosling, Harrison Ford, Ana de Armas, Jared Leto e Robin Wright.

Blade Runner 2049 è il film che andrà in onda questa sera su Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità della pellicola.
Una scena con Ryan Gosling (X).

Blade Runner 2049, trama e cast del film stasera 14 novembre 2023 su Rai Movie

La trama racconta la storia dell’Agente K (Ryan Gosling) un blade runner, un cacciatore di androidi, incaricato di indagare sulla società Wallace. Quest’ultima è riuscita a fare fortuna ereditando le tecnologie della Tyrell, multinazionale che era stata messa al bando dopo che gli androidi prodotti si erano ribellati ai padroni. A capo della Wallace c’è il misterioso Neander Wallace (Jared Leto) un uomo enigmatico che nasconde i suoi veri scopi.

Nel corso delle sue indagini, K scoprirà alcuni segreti che erano stati nascosti e cercherà di far luce sul caso degli androidi messi al bando. Per questa ragione, il suo percorso lo porterà a fare la conoscenza di Rick Deckard (Harrison Ford) un blade runner ritirato che ora vive in solitudine, lontano dalla città. I due stringeranno un’alleanza ma dovranno guardarsi le spalle perché la loro vita potrebbe essere in pericolo.

Blade Runner 2049, 5 curiosità del film stasera 14 novembre 2023 su Rai Movie

Blade Runner 2049, una scelta diversa per un personaggio

Il regista Denis Villeneuve voleva offrire il ruolo di Niander Wallace al cantante David Bowie. Purtroppo, 6 mesi prima delle riprese, l’artista morì. Al suo posto venne ingaggiato Jared Leto, anche lui una rockstar, visto che fa parte della band Thirty Seconds to Mars.

Blade Runner 2049, una versione definitiva del film

L’originale Blade Runner del 1982 diretto da Ridley Scott è stato rilasciato nel corso degli anni in tre versioni differenti. Quando è stato interrogato in merito a questa possibilità per il suo film, Denis Villeneuve ha dichiarato che non esistono altre versioni di Blade Runner 2049. In realtà, il regista in un primo momento aveva realizzato una pellicola di 4 ore e la produzione pensava di farla uscire in due parti. Tuttavia, dopo alcuni test, i dirigenti si resero conto che sembravano due capitoli diversi e non collegati, così Villeneuve decise di accorpare in un’unica versione il tutto.

Blade Runner 2049, la descrizione di Ryan Gosling del futuro del film

Il regista Denis Villeneuve ha spiegato che il futuro che si vede nella pellicola è una realtà alternativa dove non esiste la Apple. L’attore Ryan Gosling ha poi aggiunto che nell’universo di Blade Runner Steve Jobs non è mai esistito e le aziende tecnologiche si concentrano sulle funzionalità dei prodotti, non sull’aspetto estetico.

Blade Runner 2049 è il film che andrà in onda questa sera su Rai Movie, ecco trama, cast e curiosità della pellicola.
Una scena del film (X).

Blade Runner 2049, la location principale per le riprese

Gran parte delle riprese si sono svolte a Budapest, in Ungheria. Ecco perché nel film è possibile sentire qualcuno che parla ungherese. Tuttavia, alcune scene sono state girate in altre location: il rifugio di Deckard per esempio, si trova nelle vicinanze della città di Siviglia.

Blade Runner 2049, gli incassi non esaltanti

Il film secondo il portale Box Office Mojo ha incassato circa 270 milioni di dollari al botteghino. Si tratta di un risultato che ha deluso la produzione che ha speso per la realizzazione del progetto circa 180 milioni di dollari. Il regista Villeneuve e il produttore esecutivo Ridley Scott hanno affermato che lo scarso successo al botteghino è dovuto al ritmo del lungometraggio, troppo lento per intrattenere i più giovani.

Spara a un gatto perché cammina su cemento fresco, denunciato

Si è giustificato con i carabinieri forestali di Gualdo Tadino sostenendo di avere ucciso un gatto, sparandogli, con il fatto che l’animale aveva camminato su una gettata di cemento fresca appena realizzata nella sua proprietà, danneggiandola, un uomo ora deferito all’autorità giudiziaria. Uccisione di animale ed esplosioni pericolose i reati contestati.

Gatto colpito da numerosi pallini di arma da fuoco

In base alla ricostruzione fornita dai carabinieri il gatto è stato ucciso all’interno di un centro abitato ed è stato poi ritrovato morto, colpito da numerosi pallini di arma da fuoco, in un’area incolta in una frazione gualdese. La proprietaria dell’animale ha quindi formalizzato una denuncia contro ignoti. I militari sono riusciti a risalire a presunto autore dell’uccisione. Dai riscontri è emerso che il gatto era stato ferito mortalmente – riferiscono sempre gli investigatori – da un colpo di fucile sparato da distanza ravvicinata. I militari hanno anche proceduto ai sensi del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza al ritiro cautelare delle tre armi da fuoco e delle oltre 500 cartucce detenute dal presunto autore del fatto, tutto regolarmente denunciato.

I Nas scoprono escrementi di topo e blatte nelle mense scolastiche

I carabinieri del comando per la tutela della salute, Nas, con l’inizio dell’anno scolastico hanno effettuato una serie di controlli nelle mense scolastiche scoprendo, in alcuni casi, delle condizioni igieniche davvero precarie. Sarebbero state nello specifico rinvenute tracce di escrementi di topo nelle cucine e blatte nei frigoriferi, oltre che cibi scaduti in diverse aziende che offrono servizi di ristorazione e catering negli istituti scolastici.

Topi e blatte nelle mense

La campagna di controlli a livello nazionale dei Nas nelle mense scolastiche ha interessato circa 1.000 imprese operanti in tutti gli istituti, da quelli dell’infanzia fino all’università, riscontrando irregolarità in 257 di questi e accertando 361 violazioni penali e amministrative per un totale sanzionatorio pari a 192 mila euro. È stata inoltre prevista la sospensione dell’attività o il sequestro di 13 aree cucina e depositi alimentari per la pessima igiene riscontrata. Entrando più nello specifico, sarebbero state rinvenute tracce di umidità, muffa, blatte ed escrementi di roditori.

Mensa scolastica
Mensa scolastica (Getty Images).

I sequestri di cibo scadente e non tracciato

Oltre alla scarsa igiene, i Nas hanno potuto constatare anche la presenza di derrate alimentari prive di tracciamento, mal conservate o scadute. Questo elemento ha portato al sequestro di 700 kg di cibo. E ancora, l’attività di controllo ha anche evidenziato molte carenze strutturali nella preparazione dei pasti, con l’omessa comunicazione della presenza di allergeni. Ben 18 gestori dei servizi mensa sono stati ritenuti responsabili di frode e inadempienza in pubbliche forniture: avrebbero confezionato pasti in qualità e grammatura inferiore a quello pattuito, violando di fatto i contratti.

Alcuni casi limite a Reggio Emilia, Lecco e Taranto

Ai gestori delle mense scolastiche che hanno svolto la propria attività con qualche piccolo irregolarità, si affiancano anche dei casi molto gravi. Un centro di cottura – catering di Lecco è stato chiuso e sanzionato per 3.500 euro a causa delle gravi carenze organizzative, strutturali e igienico sanitarie inerenti la rintracciabilità e la conservazione degli alimenti. Nella provincia di Reggio Emilia, invece, in un centro di preparazione pasti sono state rinvenute blatte ed escrementi di topo nelle celle frigorifere, oltre che tubature divelte nella zona di lavorazione delle carni. Da segnalare anche un asilo non censito in provincia di Taranto, dove l’approvvigionamento idrico avveniva con acqua non idonea a usi alimentari.

Truth Social ha perso 73 milioni di dollari dal lancio

Nell’ottobre 2021, da poco bandito dall’allora Twitter e da Meta, Donald Trump annunciò il suo Truth Social, piattaforma che «avrebbe tenuto testa alle grandi aziende tech» e che debuttò nel febbraio dell’anno seguente. Quasi 24 mesi dopo, però, il quadro sembra nettamente diverso. Stando a un nuovo rapporto della Digital World Acquisition Corp (Dwac), la Spac che intende fondersi con Trump Media & Technology Group che possiede il social, dal lancio il network avrebbe perso 73 milioni di dollari (circa 68 milioni di euro). Nettamente più bassi i dati relativi al fatturato netto, che si è assestato attorno ai 3,7 milioni di dollari (3,4 milioni di euro). Numeri che, stando a quanto riporta l’Hollywood Reporter, farebbero anche temere per il futuro dell’azienda.

LEGGI ANCHE: Le menzogne di Trump e i rischi per l’Europa

Truth Social, nei primi sei mesi del 2023 persi 23 milioni di dollari

Come ha sottolineato anche Forbes, si tratta della prima condivisione pubblica dei dati finanziari su Truth Social. Scendendo nel dettaglio, si nota come la piattaforma abbia perso 50 milioni di dollari solamente nel 2022, a fronte di un fatturato netto di soli 1,4 milioni. Una tendenza che non è cambiata nel nuovo anno, con ulteriori perdite di 23 milioni di dollari nonostante le vendite siano salite a 2,3 milioni. La situazione finanziaria è dunque molto preoccupante tanto che, stando al documento della Digital World Acquisition Corp, solleverebbe «sostanziali dubbi sulla sua capacità di continuare a operare». «Il management», si legge ancora nelle 530 pagine del rapporto «dubita che la società disporrà di fondi sufficienti per far fronte al passivo. In caso di mancata fusione con Dwac, Trump Media & Technology Group potrebbe non sopravvivere».

Un fatturato netto di 3,7 milioni e perdite per 73 milioni di dollari. I dati sulla condizione finanziaria di Truth Social di Donald Trump.
Donald Trump durante un suo comizio elettorale (Getty Images).

Il mancato decollo di Truth Social e le sostanziali perdite avrebbero anche drasticamente modificato i piani per il futuro. Sembra ormai accantonato infatti un aggiornamento che avrebbe portato lo streaming video sulla piattaforma entro pochi mesi. «Per ora è fuori discussione», hanno spiegato gli analisti. Sotto accusa anche numerosi licenziamenti operati dal Trump Media & Technology Group nel 2023. L’1 marzo, infatti, sono saltate diverse posizioni con una revisione generale e una riorganizzazione di tutti i dipartimenti, con un impatto considerevole sulla salute della piattaforma social. Il documento ha sottolineato infine che il successo dell’azienda è fortemente legato alla «reputazione e popolarità» di Trump e «potrebbe diminuire» se il consenso dell’ex presidente «dovesse crollare». Evidenziando i numerosi casi legali in corso del tycoon, Dwac ha spiegato come un esito negativo nei processi avrebbe un impatto disastroso su Truth Social.

Monguelfo, guida ubriaco e con la patente scaduta da 18 anni: multato

I carabinieri hanno fermato a Monguelfo, in Alto Adige, un automobilista che non solo aveva un tasso alcolemico di 2,5, ma anche la patente scaduta da 18 anni. Come racconta il quotidiano Dolomiten, per essere stato fermato mentre era alla guida di un camion ubriaco l’uomo rischia ora una multa fino a 6 mila euro. Anche il veicolo che stava guidando aveva la revisione scaduta da mesi ed è stato sequestrato. Inoltre, dovrà ripresentarsi all’esame di guida, come previsto da una riforma del codice stradale del 2022 per chi ha la patente scaduta da oltre cinque anni.

‘Ndrangheta a Reggio Calabria, arrestate 26 persone

Ventisette persone sono state arrestate la mattina di martedì 14 novembre dalla guardia di finanza nell’ambito di un’operazione denominata “Garden”, coordinata dalla Dda di Reggio Calabria, che ha riguardato le cosche Borghetto e Latella operanti nei quartieri di Modena e Ciccarello. Il blitz è scattato all’alba nelle province di Reggio Calabria, Agrigento, Cosenza, Messina, Milano e Roma. I finanzieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip su richiesta del procuratore Giovanni Bombardieri e dell’aggiunto Walter Ignazitto. I reati contestati, a vario titolo, agli indagati sono associazione mafiosa, estorsione, detenzione e porto abusivo di armi da fuoco, spaccio e traffico di sostanze stupefacenti e usura.

Disposto il carcere per 25 indagati

Per 25 indagati è stato disposto il carcere mentre per uno gli arresti domiciliari e per un altro l’obbligo di firma. Arrestando i vertici della cosca, con l’inchiesta “Garden”, i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria a la Dda ritengono di avere decapitato la cosca Borghetto-Latella che storicamente era federata alla famiglia mafiosa Libri mentre negli ultimi anni è di fatto un gruppo più autonomo che controlla i quartieri Modena e Ciccarello, nella zona sud di Reggio Calabria. Una parte delle indagini riguarda i rapporti tra la ‘ndrangheta e la comunità rom di Ciccarello che, secondo gli inquirenti, non è più manovalanza al servizio dei clan ma, così come in altri territori della Calabria, si sta trasformando una vera e propria cosca. I dettagli dell’operazione saranno illustrati dai vertici della procura e della guardia di finanza nel corso di una conferenza stampa che si terrà in mattinata al comando provinciale di Reggio Calabria.

Concordia Sagittaria, incendio in una villa in via Gaffarelle: sette intossicati tra cui cinque minori

Sette persone leggermente intossicate tra cui cinque minori. È il bilancio di un incendio divampato nella mattina di martedì 14 novembre 2023, attorno alle 6.30, in una villetta di Concordia Sagittaria (Venezia), a causa di un probabile corto circuito di un elettrodomestico che ha preso fuoco. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco di Portogruaro, Latisana (Udine) e Mestre, con due autopompe, due autobotti, l’autoscala, il carro aria e 14 operatori, che hanno rapidamente spento le fiamme divampate al piano terra dell’abitazione disposta su due livelli, evitando il coinvolgimento dell’intera struttura. La famiglia, uscita dall’abitazione, è stata assistita dagli operatori sanitari del Suem e trasferita in pronto soccorso per accertamenti a causa dell’inalazione del fumo nelle prime fasi del rogo, mentre i vari componenti si stavano svegliando di soprassalto.

Bolzano, imbroglia all’esame di patente e ingoia l’auricolare dopo essere stato scoperto

Ha ingoiato l’auricolare quando si è visto scoperto mentre imbrogliava all’esame di teoria per la patente. È accaduto nel corso della sessione di esami tra il 6 e l’11 novembre 2023 a Bolzano, presso l’Ufficio patenti della Provincia autonoma. In aula erano presenti agenti in borghese della Polizia che hanno sorpreso una persona con un microauricolare inserito in un orecchio, verosimilmente utilizzato per farsi suggerire le risposte.

Il candidato rischia la reclusione da sei mesi a due anni

Nella speranza di distruggere la prova a suo carico, il candidato ha ingoiato il supporto tecnico. È stato così accompagnato al Pronto soccorso e sottoposto ad una radiografia che ha mostrato la presenza dell’auricolare. È scattata la denuncia per i reati di presentazione di esami opera di altri (una vecchia ma ancora efficace legge del 1925) e per falsità ideologica per induzione, fatti per i quali rischia la pena della reclusione da sei mesi a due anni.

Uno dei condannati per l’omicidio di Anna Politkovskaja è stato rilasciato e sta combattendo in Ucraina

Sergei Khadzhikurbanov, condannato a 20 anni di carcere per l’omicidio della giornalista russa Anna Politkovskaja, avvenuto nel 2006, è stato rilasciato e sta ora combattendo in Ucraina. Lo scrive Baza spiegando che Khadzhikurbanov ha iniziato il suo servizio come comandante di un dipartimento di intelligence, per poi salire presto di grado, come comandante di battaglione.

Uno dei condannati per l'omicidio di Anna Politkovskaja è stato rilasciato e sta combattendo nell'esercito russo in Ucraina.
Anna Politkovskaja (Getty Images).

Ha accettato di finire al fronte in cambio del rilascio anticipato alla fine del 2022

Secondo la pubblicazione, Khadzhikurbanov ha accettato di recarsi nella zona di combattimento in cambio del rilascio anticipato alla fine del 2022. L’iniziale contratto di sei mesi (come hanno riportato varie fonti è questo il “periodo di prova” per i detenuti reclutati) è stato poi rinnovato. Dove si trovi adesso Khadzhikurbanov non è noto agli interlocutori di Baza.

Uno dei condannati per l'omicidio di Anna Politkovskaja è stato rilasciato e sta combattendo nell'esercito russo in Ucraina.
Il palazzo dove fu uccisa Politkovskaja (Getty Images).

Sono in tutto cinque gli uomini condannati per l’omicidio di Politkovskaja

Giornalista di Novaja Gazeta, Politkovskaja stava lavorando a un pezzo sull’uccisione di due persone da parte di un corpo delle forze dell’ordine comandato dal leader ceceno Ramzan Kadyrov, quando fu freddata da quattro colpi di pistola il 7 ottobre 2006, mentre aspettava l’ascensore nel palazzo dove viveva a Mosca. Per il suo omicidio nel 2014 sono state condannate cinque persone, che hanno ricevuto pene da 11 anni all’ergastolo. Si tratta di dei tre fratelli ceceni Rustam, Ibragim e Dzhabrail Makhmudov, del loro zio Lom-Ali Gaitukayev e appunto di Khadzhikurbanov: ex agente investigativo del Dipartimento per la lotta alla criminalità organizzata del ministero degli Affari interni, quest’ultimo avrebbe organizzato la sorveglianza di Politkovskaja nel periodo precedente all’agguato. Le indagini non sono riuscite a identificare il mandante dell’omicidio.

Pino Insegno condurrà Reazione a catena al posto di Marco Liorni?

È già stata ribattezzata la exit strategy della Rai. Pino Insegno, attuale conduttore de Il mercante in fiera su Rai 2, dopo essere stato escluso dalla conduzione de l’Eredità, potrebbe condurre Reazione a catena al posto di Marco Liorni.

La serata evento per i 70 anni della Rai e il programma su Rai Radio 1

In base a quanto riferito dall’Ansa, Insegno dovrebbe chiudere la sua esperienza con Il mercante in fiera il prossimo 18 dicembre. La trasmissione ha registrato bassi ascolti, intorno alla media del 2 per cento di share, con la Rai che ha deciso per la rimozione del conduttore. Insegno ha però un contratto con la tv di Stato fino al 2025 e le annunciate ripercussioni da parte del suo agente avrebbero spinto l’emittente pubblica a un immediato ricollocamento. Ecco dunque che da giugno a dicembre 2024 potrebbe essere alla guida di Reazione a catena, format tra l’altro già condotto tra il 2010 e il 2013. Sempre da gennaio, dovrebbe partecipare a una serata evento per i 70 anni della tv di Stato e avrà anche un programma radiofonico su Rai Radio 1. Per quanto riguarda Reazione a catena, se andasse in porto Pino Insegno sostituirà Marco Liorni che conduce il format dal 2019. Per quest’ultimo potrebbero ora aprirsi le porte de L’Eredità, il cui avvio è previsto il 2 gennaio.

Pino Insegno chiude la campagna elettorale delle Presidenziali 2022 con Giorgia Meloni
Pino Insegno chiude la campagna elettorale delle Presidenziali 2022 con Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

«Se fossimo amici della Meloni nessuno ci avrebbe tolto L’Eredità»

La posizione di Pino Insegno in Rai è sempre stata molto criticata dall’opinione pubblica per via dell’amicizia che lega l’attore e doppiatore alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Proprio lui, tra l’altro, aveva chiuso la campagna elettorale della leader di Fratelli d’Italia prima delle Politiche del 2022, finendo al centro di una grande polemica. Secondo i denigratori, Insegno avrebbe ricevuto la conduzione di programmi in Rai solo perchè vicino alla oremier, tesi però smentita dal suo agente Diego Righini: «C’è stato un accanimento nei suoi confronti. Se fossimo amici della Meloni nessuno ci avrebbe tolto L’Eredità».

Gli ascolti di Fazio, la beffa di Soldi e l’abissale differenza tra Rai e Discovery

Si parla molto di Fabio Fazio, dei suoi ascolti record che ogni volta sono un colpo al cuore per la Rai che se lo è lasciato scappare con tanto di dileggio da parte della destra al governo (Il «Belli ciao», con cui il sempre tempestivo Matteo Salvini aveva commentato l’addio del conduttore), del fatto che il suo sbarco a Discovery ha reso ancora più lampante come dopo Mediaset il network americano sia diventato un temibilissimo competitor di viale Mazzini. Ironia della sorte, per una decina d’anni prima di diventare presidente della tivù di Stato il numero uno di Discovery era Marinella Soldi. Si intuisce che la manager non abbia portato nulla di quell’esperienza dentro la Rai. O perché ha perso il tocco felice o per convenienza, preferendo gli agi dell’incarico al caos e alla deriva di vecchi e nuovi programmi imbolsiti dal logorio del tempo e della politica. Sta di fatto che Soldi, nel 2023, ha accettato di entrare nel board della Bbc, oasi felice che la distoglie dalla triste realtà della Rai: a ben guardare, è come se Urbano Cairo entrasse nel cda di Gedi, totalmente illogico e con un vago sentore di conflitto di interessi.

Gli ascolti di Fazio, la beffa di Soldi e l'abissale differenza tra Rai e Discovery
Marinella Soldi (Imagoeconomica).

Non basta Fiorello, la stagione è già un imbarazzante flop

Ma in questa Rai a trazione meloniana l’illogico sembra essere la regola che presiede alle decisioni. Si dirà che viale Mazzini è sempre stata permeabile ai cambi di maggioranza, che il governo di tutti i colori ne hanno fatto strame senza eccezioni, piazzando senza ritegno i loro protetti. Però stavolta si è passato il segno, e la Rai ha toccato talmente il fondo che sarebbe arduo per chiunque fare peggio. Abbandonata l’idea del servizio pubblico, dismessa ogni voglia di fare sperimentazione inventandosi nuovi programmi (in questo siamo ancora a rimpiangere brillanti intuizioni e i format di Angelo Guglielmi), incapace di stare al passo con i tempi – ci sono conduttori che oramai hanno assunto il sembiante di mummie egizie – la tivù pubblica si è limitata a infarcire di talk i palinsesti e inventarsi spin off di trasmissioni per far posto alla sempre più nutrita cerchia di protégé dei partiti al governo, ingrossando contratti e numeri in rosso. Ma così si va a sbattere, e non basta il solito Fiorello per salvare una stagione che è appena partita ma già si preannuncia un’imbarazzante débâcle.

A Discovery pensano al prodotto e fanno sperimentazione

In Rai si servono strapuntini agli amici dei potenti, mentre a Discovery pensano al prodotto e fanno sperimentazione. Guardandosi bene dal cullarsi solo sui successi di Fazio o del collaudato Maurizio Crozza. Basterebbe citare i due più recenti programmi, Questa cassa non è un albergo, irresistibile situation comedy noir sulle peripezie della famiglia Taffo, o Case a prima vista che ha lanciato nel firmamento tivù la stella Ida Di Filippo, agente immobiliare con istrioniche doti attoriali degne della miglior commedia napoletana, per misurare la differenza tra una tivù che guarda al prodotto e una che si limita alla zelante servitù dei suoi dante causa. Unico neo di Discovery, siccome l’aumento dello share si traduce in quello degli introiti pubblicitari, è che il network sta sempre più diventando un palinsesto di spot interrotto da ottimi programmi. D’accordo che non si può avere tutto, ma fossi nei loro dirigenti cercherei un più equo bilanciamento tra le esigenze della cassa e quelle dello spettatore.

Giulia Cecchettin scomparsa, trovate tracce di sangue vicino al luogo del litigio

Continuano incessanti le ricerche di Giulia Cecchettin e dell’ex fidanzato Filippo Turetta, i due ragazzi veneti scomparsi da Marghera sabato 11 novembre di cui non si hanno più tracce. L’ultimo avvistamento risale a domenica, quando le telecamere hanno riconosciuto la targa dell’auto di Turetta al confine tra Veneto e Friuli-Venezia Giulia.

Trovate delle tracce di sangue a Fossò, vicino al luogo del litigio

Le autorità stanno dispiegando tutti i mezzi a loro disposizione nella ricerca, compreso l’uso di elicotteri, e anche sui social le persone stanno cercando di fornire il proprio contributo facendo circolare i dettagli per il riconoscimento dei due giovani. Né i Cecchettin né i Turetta pensano a una fuga d’amore ed entrambe le famiglie raccontano che il ragazzo non aveva accettato la fine del rapporto avvenuta ad agosto. Fonti investigative sottolineano che il papà di Giulia, pur nutrendo sospetti su quello che potrebbe esser successo, non ha ancora perso le speranze di trovare i due ragazzi vivi. Ma alla vicenda si aggiunge un nuovo inquietante tassello, riportato da Il Corriere della Sera: nella zona industriale di Fossò, nel Veneziano, dove era passata l’auto di Filippo Turetta dopo il litigio nel parcheggio riferito da un testimone, sono state trovate nove grandi chiazze di sangue. La Scientifica ha eseguito i rilievi e non si sa ancora se quel sangue sia collegato alla scomparsa dei ragazzi – saranno gli esami a dirlo.

La volta buona con Caterina Balivo: ospiti e anticipazioni del 14 novembre 2023

Martedì 14 novembre 2023 a La volta buona, il programma di Rai 1 in onda dalle 14.00 alle 16.00 e condotto da Caterina Balivo, come sempre tanto divertimento, attualità e storie di gente comune. Tra gli ospiti presenti nel salotto della conduttrice ci sono Aldo Cazzullo e le vincitrici di The Voice Kids Melissa Agliottone e Ranya Moufd.

Aldo Cazzullo: biografia e carriera

Giornalista e scrittore, Cazzullo ha iniziato a lavorare a La Stampa nel 1988 e 10 anni dopo si è trasferito a Roma. Dal 2003 ha cominciato a lavorare al Corriere della Sera come inviato speciale ed editorialista, diventando nel 2022 vicedirettore ad personam. Ha raccontato i principali avvenimenti italiani e internazionali degli ultimi 30 anni oltre ad aver intervistato numerosi personaggi famosi del mondo dello sport, della politica e dell’arte. Ha scritto numerosi libri sulla storia e l’identità italiana come Viva l’Italia! (2010), Basta piangere! (2013), Possa il mio sangue servire (2015) e tra gli ultimi Mussolini il capobanda – Perché dovremmo vergognarci del fascismo (2022) da cui è tratto lo spettacolo Il Duce delinquente con Moni Ovadia e Giovanna Famulari. Dal 10 gennaio 2017 è titolare della rubrica delle lettere del Corriere della Sera e nel 2020 ha pubblicato A riveder le stelle. Dante, il poeta che inventò l’Italia, incentrato sul racconto dell’Inferno con riflessioni dell’attualità. Dal 14 settembre 2022 conduce su La7 il programma di approfondimento storico Una giornata particolare. Per quanto riguarda la vita privata, dal 1998 è sposato con Monica Maletto e dal loro amore sono nati Francesco e Rossana che insieme al padre hanno scritto il libro Metti via quel cellulare.

Ospiti di La volta buona con Caterina Balivo, oggi 14 novembre 2023, Aldo Cazzullo e le vincitrici di The Voice Kids Melissa Agliottone e Ranya Moufd
Aldo Cazzullo e le vincitrici di The Voice Kids, Melissa Agliottone e Ranya Moufd.

Chi sono le vincitrici di The Voice Kids

The Voice Kids è uno dei programmi di Rai 1 in onda dal 4 marzo 2023 in prima serata, dedicato ai piccoli prodigi del canto. Si tratta dello spin-off di The Voice of Italy, andato in onda su Rai 2 dal 2013 al 2019, in cui i concorrenti erano tutti adulti. I piccoli cantanti si esibiscono davanti a una giuria di quattro coach seduta su delle poltrone rosse con un pulsante davanti e completamente di spalle al cantante. I giudici non sono così condizionati dall’aspetto fisico del concorrente ma soltanto dalla voce, unico elemento utile per far premere il pulsante e far girare uno o più coach, facendo entrare il concorrente nel proprio team. I partecipanti di The Voice Kids hanno tutti dai sette ai 14 anni. La prima edizione è andata in onda per due puntate con la conduzione di Antonella Clerici. I coach sono stati i Ricchi e Poveri, Loredana Bertè, Clementino e Gigi D’Alessio. Il vincitore è stato scelto attraverso il voto del pubblico in sala e a trionfare è stata Melissa Agliottone del team Loredana Bertè, seguita da Ranya Moufd. La seconda edizione del programma, con Arisa new entry tra i giudici, che va a sostituire i Ricchi e Poveri, è previsto su Rai 1 in prima serata da venerdì 24 novembre 2023 per un totale di cinque puntate.

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