Una Ferrari Gto 250 del 1962 è stata venduta all’asta da Sotheby’s a New York per 51,7 milioni di dollari. A darne notizia è stata la casa d’aste precisando che si tratta della seconda vettura più cara di sempre. La più costosa in assoluto è stata una Mercedes-Benz 300 SLR Uhlenhaut coupé del 1955 venduta in un’asta sempre gestita da RM Sotheby’s (la branca della casa d’aste che si occupa d’auto d’epoca) nel 2022 in Germania: 135 milioni di euro il prezzo pagato da un acquirente privato.
Ciao, Bella. The sole factory-owned Series I GTO has found a new home for $51.7M, making it the most expensive Ferrari ever sold at auction at tonight's dedicated sale at #SothebysNewYork during Marquee sales of Modern and Contemporary Art. pic.twitter.com/HGagbaEF7l
Caimano (Sotheby’s): «Un’auto di questo calibro è un’opportunità unica nella vita di un collezionista»
La vettura si trovava negli Stati Uniti dagli Anni 60 dopo essere stata utilizzata in Italia come veicolo da competizione. Aveva gareggiato principalmente sui circuiti della Sicilia. Dopo essere stata restaurata e modificata, la 250 GTO ha cambiato più volte proprietario in America prima di finire nelle mani di un collezionista dell‘Ohio nel 1985, che l’ha venduta lunedì 13 novembre2023. Michael Caimano di RM Sotheby’s ha dichiarato all’AFP: «Qualunque cosa accada sui mercati finanziari, un’auto di questo calibro è un oggetto da collezione, un’opportunità unica nella vita di un collezionista». Caimano ha poi paragonato la Ferrari a un’opera d’arte che «può essere toccata, sentita e ascoltata».
«Noi e la Uil confermiamo lo sciopero generale e le sue modalità a partire dalla giornata del 17 novembre. Non condividiamo la decisione della Commissione di garanzia, perché nei fatti stanno mettendo in discussione il diritto soggettivo delle lavoratrici e lavoratori di poter partecipare a uno sciopero». È con queste parole rilasciate al Corriere che Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha attaccato il parere della Commissione di garanzia secondo la quale non è possibile considerare quello del 17 novembre uno sciopero generale, come chiesto dai sindacati, per mancanza dei requisiti richiesti.
«Ribadiamo che sarà uno sciopero generale»
«L’interpretazione della commissione che non sarebbe uno sciopero generale non sta né in cielo né in terra: è una interpretazione che non ha riscontri nelle norme», ha aggiunto Landini. «Siamo rispettosi delle leggi, ma ribadiamo che quello proclamato è uno sciopero generale. E troviamo singolare che se a proclamarlo è un sindacato autonomo, come più volte successo, nessuno apre becco, ma se lo facciamo noi entra in una dinamica politica».
La risposta alla Lega: «Dovrebbe preoccuparsi di quello che sta facendo il governo»
Tra le forze di governo più attive contro lo sciopero del 17 novembre c’è sicuramente la Lega, con il suo leader Matteo Salvini che dal ministero dei Trasporti ha definito la mobilitazione un capriccio di Landini. Il segretario della Cgil gli ha così risposto: «La Lega dovrebbe preoccuparsi di quello che sta facendo il governo, che in un anno ha peggiorato la situazione del Paese. L’attacco al diritto di sciopero è invece un tentativo esplicito di spostare attenzione rispetto al malcontento che aumenta». Poi l’accusa si è estesa a tutto il governo che, per Landini, «non sta attuando nessuna delle sue promesse, dalla cancellazione della Fornero sulle pensioni alla lotta all’evasione, mentre i salari diminuiscono e i giovani vanno a cercare lavoro all’estero». E ancora: «È sotto gli occhi di tutti che sono peggiorate le condizioni di vita e l’Istat conferma che più del 60 per cento delle famiglie è in difficoltà ad arrivare alla fine del mese. Il resto sono balle. Per questo sono convinto che le giornate di sciopero saranno molto partecipate. Anche da parte di coloro che hanno votato questa maggioranza». Il segretario Cgil sostiene inoltre che, stando ai fatti, la decisione della commissione sia stata condizionata dal governo: «Le dichiarazioni di Salvini sullo sciopero hanno anticipato l’ufficialità delle decisioni della Commissione, prima del nostro incontro con la stessa, peraltro richiesto da noi».
Gli scioperi da weekend lungo
Maurizio Landini ha poi risposto a domanda diretta sul perchè gli scioperi vengano sempre organizzati in corrispondenza del weekend, di lunedì e venerdì. Il riferimento è, nello specifico, all’accusa mossa da Salvini secondo il quale le cinque diverse date articolate dai sindacati per lo sciopero, tutte di lunedì e venerdì, vorrebbero dire che ai lavoratori e ai loro rappresentanti piace organizzare i weekend lunghi. Così il segretario Cgil: «L’accusa viene da persone che non hanno mai lavorato e che dovrebbero avere rispetto per chi sciopera e ci rimette una giornata di salario. Fanno tanto gli amici degli Usa e poi non si accorgono che Biden è andato davanti alle fabbriche a sostenere i metalmeccanici in sciopero». Poi sulla possibilità di essere precettati dal ministro dei Trasporti: «Mi auguro che non si superi il limite. Altrimenti saremmo di fronte alla prova che si apre un attacco al diritto di sciopero e non staremo a guardare».
È il 39esimo giorno di guerra: sono oltre 12 mila i morti palestinesi, secondo Hamas; 1200 quelli israeliani. L’Idf, le Forze di Difesa Israeliane, hanno riferito che diversi razzi sono stati lanciati dal territorio libanese verso Israele nella tarda serata di lunedì 13 novembre: uno di questi è stato intercettato dal sistema di difesa missilistico mentre gli altri missili sono caduti tutti in aree aperte. È quanto riporta il quotidiano israeliano Haaretz. Sempre l’IDF ha riferito che Israele ha attaccato le infrastrutture terroristiche di Hezbollah nel sud del Libano in risposta al lancio di razzi contro lo Stato ebraico.
L’ospedale al-Shifa a Gaza City «trasformato in cimitero»
Si aggrava la situazione dell’ospedale al-Shifa a Gaza. L’impossibilità di seppellire i cadaveri dei pazienti morti sta trasformando la struttura in un cimitero. Lo ha detto il portavoce dell’Oms Christian Lindmeier. Secondo il portavoce circa 600 persone si trovano ancora all’interno della struttura. «Intorno all’ospedale ci sono cadaveri di cui non è possibile prendersi cura o nemmeno seppellirli o portarli in qualsiasi tipo di obitorio», ha detto, aggiungendo: «L’ospedale non funziona più come dovrebbe. È quasi un cimitero».
Washington Post: vicino l’accordo per il rilascio degli ostaggi
Un funzionario israeliano ha dichiarato al Washington Post che è vicino l’accordo tra Hamas e Israele per il rilascio di diverse decine di donne e bambini ostaggi nella Striscia di Gaza, in cambio di donne e giovani palestinesi incarcerati in Israele. Tel Aviv punta alla liberazione di 100 prigionieri ma Hamas al massimo vorrebbe rilasciarne 70. Israele, scrive il Washington Post, accetterebbe anche un cessate il fuoco temporaneo della durata massima di cinque giorni per consentire un passaggio sicuro agli ostaggi e un afflusso di aiuti ai civili di Gaza.
Idf: «La nostra guerra non è contro il popolo di Gaza»
«Stiamo facendo tutto il possibile per ridurre al minimo i danni ai civili, assistere nell’evacuazione e fornire forniture mediche e cibo. La nostra guerra non è contro il popolo di Gaza». È il messaggio postato sui social dalle Forze di difesa israeliane che mostrano in un video le incubatrici per neonati destinate all’ospedale al-Shifa. «Il reparto pediatrico dell’ospedale di Gaza City ha bisogno di assistenza», viene spiegato da una portavoce. «Israele è pronto ad aiutare. Abbiamo fatto un’offerta formale ai funzionari sanitari di Gaza per trasferire le incubatrici nella Striscia di Gaza per assistere il reparto pediatrico dell’ospedale di Shifa. Sono in corso grandi sforzi per garantire che queste incubatrici possano raggiungere i bambini a Gaza senza indugio. La nostra guerra è contro Hamas e non contro il popolo di Gaza».
The IDF is in the process of coordinating the transfer of incubators from a hospital in Israel to Gaza. pic.twitter.com/C8jyv0g3sE
Re Abdullah di Giordania: con violazioni di Israele la regione può esplodere
Il re di Giordania ha avvertito che qualsiasi scenario che includa la rioccupazione di parti di Gaza da parte di Israele peggiorerà la crisi e che le continue «violazioni» israeliane in Cisgiordania e Gerusalemme potrebbero «spingere la regione verso un’esplosione». Lo riporta l’agenzia di stampa ufficiale Petra citata dal Guardian. «Una soluzione militare o di sicurezza» non avrà successo, ha aggiunto il re, sottolineando che il conflitto ha avuto origine nell’occupazione e nella privazione dei diritti del popolo palestinese. In un incontro con esponenti politici giordani, tra cui ex primi ministri e il presidente del Senato, il sovrano ha affermato che Gaza non deve essere separata dal resto dei territori palestinesi e ha chiesto la fine della guerra e la ripresa di un processo politico basato su due principi. «Qualsiasi altro percorso finirà con un fallimento e porterà a ulteriori cicli di violenza e distruzione», ha aggiunto.
Israele, approvata la norma per la modifica della legge antiterrorismo
Il Parlamento israeliano (la Knesset) ha approvato una legge che consente al ministro della Difesa di classificare individui o organizzazioni non israeliane come agenti terroristici, senza che siano stati precedentemente classificati da un agente straniero. Finora, il ministro della Difesa israeliano, carica attualmente ricoperta da Yoav Gallant, non aveva alcuna autorità indipendente per dichiarare individui o organizzazioni come terroristi. Inoltre, i non israeliani potevano essere considerati terroristi solo se la designazione era stata fatta da un’entità internazionale qualificata. La nuova legge, approvata dalla Knesset e che modifica la legge antiterrorismo esistente in Israele, amplia anche la definizione di terrorismo includendo le persone che partecipano attivamente al finanziamento o all’equipaggiamento di un’organizzazione considerata terroristica, anche se non sono membri ufficiali di tale organizzazione.
Stasera 14 novembre 2023 andrà in onda il film 2012 sul canale Tv8 alle ore 21.30. Il regista è Roland Emmerich che si è occupato di scrivere anche la sceneggiatura in collaborazione con Harald Kloser. Nel cast ci sono diversi attori famosi come John Cusack, Chiwetel Ejiofor, Danny Glover, Woody Harrelson, Amanda Peet e Thandiwe Newton.
Woody Harrelson in una scena (X).
2012, trama e cast del film stasera 14 novembre 2023 su Tv8
La trama racconta gli eventi che portano a un grande cataclisma in grado di eliminare ogni traccia di vita umana sulla Terra. Nel 2009 lo scienziato Adrian Helmsley (Chiwetel Ejiofor) scopre che a causa di alcune tempeste solari il clima sul pianeta si sta pian piano modificando e una catastrofe potrebbe accadere da un momento all’altro. I potenti del globo si preparano al peggio e accettano di costruire delle tecnologiche arche di Noè che potranno salvare solo una piccola parte della popolazione. Gran parte dell’umanità viene tenuta all’oscuro fino al 2012, quando un uomo di nome Charlie Frost (Woody Harrelson) comunica le sue strampalate teorie sulla fine del mondo sempre più vicina.
Nel 2012 anche lo scrittore di fantascienza e autista di limousine Jackson Curtis (John Cusack) scopre che qualcosa di grosso sta per succedere, quando si reca a Yellowstone con la famiglia e nota alcuni fenomeni particolari. Da allora, Jackson capirà che il cataclisma è imminente e scoprirà che solo i ricchi hanno l’opportunità di salvarsi. Per questa ragione, deciderà di infiltrarsi con la famiglia e altri superstiti in un’arca di Noè, sopravvivendo alla distruzione del pianeta. Per farlo però, dovrà rischiare la vita e raggiungere la Cina.
2012, 5 curiosità del film stasera 14 novembre 2023 su Tv8
2012, è un crimine guardare il film in Corea del Nord
Non tutti sanno che questo film è stato vietato in Corea del Nord. Il 2012 rappresentava per il paese un’occasione gioiosa, visto che si celebrava il 100esimo anniversario della nascita del primo Leader Supremo, Il-Sung Kim, e non poteva essere associato a catastrofe e distruzione. Alcune persone che hanno visto copie pirata della pellicola nella nazione sono state addirittura arrestate.
2012, una profezia avverata su New York
Nel film, la città di New York viene completamente allagata nel 2012. Si può dire che questa profezia si è rivelata “esatta” perché parte di New York è stata travolta dalle acque a causa degli effetti dell’Uragano Sandy nell’ottobre del 2012.
Locandina del film (X).
2012, il nome del personaggio principale omaggia un noto rapper
Il personaggio principale del lungometraggio, interpretato da John Cusack, si chiama Jackson Curtis. In realtà questo personaggio è stato chiamato in questo modo per omaggiare il rapper 50 Cent, alter ego di Curtis Jackson: a quanto pare, il regista Emmerich è un grande fan dell’artista.
2012, un attore considerato per il ruolo di protagonista
Inizialmente, la produzione voleva affidare il ruolo di protagonista a Gerard Butler. Tuttavia, l’attore rifiutò di prendere parte al progetto perché era già impegnato con le riprese di altri lavori.
2012, gli incassi stratosferici della pellicola
Il budget per realizzare la pellicola è stato enorme, circa 200 milioni di dollari. Tuttavia, questo film è diventato molto chiacchierato, già prima della sua uscita, e ha ottenuto un incredibile risultato al box office. Secondo il portale Box Office Mojo, la pellicola ha incassato circa 790 milioni di dollari in tutto il mondo.
Stasera 14 novembre 2023 andrà in onda sul canale Italia 1 il film Shooter alle ore 21.20. Il regista è Antoine Fuqua mentre la sceneggiatura è stata scritta da Jonathan Lemkin. Nel cast ci sono Mark Wahlberg, Michael Pena, Danny Glover, Kate Mara ed Elias Koteas.
Mark Wahlberg in una scena (X).
Shooter, trama e cast del film stasera 14 novembre 2023 su Italia 1
La trama racconta la storia di Bob Lee Swagger (Mark Wahlberg) un sergete dei marine che è anche un esperto cecchino. Nonostante la sua grande esperienza sul campo, la sua carriera come militare finisce quando perde il suo amico in una missione in Etiopia, il caporale Donnie Fenn (Lane Garrison). Decide quindi di isolarsi dalla società e vive sulle montagne del Wyoming. Tuttavia, il suo riposo dura poco, visto che viene contattato dal colonnello Isaac Johnson (Danny Glover). Quest’ultimo vuole affidargli un compito particolare: farlo entrare nella CIA e affidargli la protezione del Presidente degli Stati Uniti d’America.
In realtà, Bob dovrà fornire la sua consulenza per ipotizzare un eventuale attentato contro il Presidente durante il suo prossimo incontro con l’arcivescovo etiope. L’ex marine accetta e si occupa di svolgere questo compito, fornendo tutte le informazioni al colonnello. Quello che però non sa è che in realtà vogliono incastrarlo, attentando alla vita del presidente, facendolo poi apparire come capro espiatorio. Il Presidente viene ucciso e Bob diventa il ricercato numero uno degli Stati Uniti, dovrà fuggire dagli uomini che l’hanno incastrato e ora vogliono catturarlo. Grazie alla sua esperienza e all’appoggio di alcuni alleati, come la compagna dell’amico scomparso Sarah Fenn (Kate Mara), Bob riuscirà ad avere la sua vendetta.
Shooter, 5 curiosità del film stasera 14 novembre 2023 su Italia 1
Shooter, tanti attori hanno rifiutato il progetto
A quanto pare, sono stati davvero tanti gli attori che hanno rifiutato questo progetto. La parte del protagonista sarebbe stata offerta ad attori come Harrison Ford, Keanu Reeves, Clint Eastwood e Robert Redford ma avrebbero tutti deciso di non accettare. Alla fine la produzione ha deciso di dare il ruolo di protagonista a Mark Wahlberg. Per il ruolo di villain invece, la produzione aveva pensato al rapper Eminem, ma anche lui rifiutò di entrare a far parte del cast.
Shooter, l’impegno di Mark Wahlberg
Wahlberg ha preso molto seriamente il suo ruolo e si è allenato duramente per offrire un’interpretazione realistica. Infatti, l’attore ha perso circa 20 chilogrammi, dimagrendo molto, per poter interpretare un cecchino esperto e infallibile.
Wahlberg in una scena (X).
Shooter, la sceneggiatura non originale del film
La sceneggiatura di questo film non è originale. La pellicola è tratta dal romanzo Una pallottola per il presidente, scritta dall’autore Stephen Hunter e primo capitolo di una saga dedicata al personaggio di Bob Lee Swagger.
Shooter, un buon incasso al botteghino
Il film d’azione ha avuto un buon incasso al botteghino. Il budget per la sua realizzazione è stato di 61 milioni di dollari mentre l’incasso globale, secondo i dati riportati da Box Office Mojo, è stato di circa 96 milioni di dollari.
Shooter, la serie tratta dal film
Visto il buon successo dell’opera cinematografica, nel 2016 USA Network ha deciso di lanciare una serie tv dal titolo omonimo. In Italia la serie è stata resa disponibile dalla piattaforma streaming Netflix.
Grande attesa per l’apertura delle Borse europee dopo un lunedì più che positivo. Ieri, lunedì 13 novembre, hanno chiuso con un buon rialzo sia a Piazza Affari sia a Londra, Francoforte e Parigi. Lo spread tra Btp e Bund tedeschi ha chiuso a 183,9 punti base, più basso rispetto ai 185,2 punti con cui ha aperto la settimana.