Nicolò Tiraboschi, 23enne di Bergamo, è il nuovo campione del mondo di scacchipugilato. Sport emergente che unisce la boxe agli scacchi, il chessboxing è una delle discipline in ascesa in tutto il mondo, tanto che in appena 20 anni di vita ha visto la formazione di numerosi federazioni fra Italia, India, Regno Unito e Francia. Alla sua prima partecipazione in assoluto a una competizione ufficiale di tale disciplina, l’azzurro ha battuto nel torneo di categoria Under 65 chilogrammi disputato a Riccione il francese Tony Infantino, che si è arreso a poche mosse dallo scacco matto. L’Italia vanta anche due talenti internazionali fra i pesi massimi: si tratta di Sergio Leveque, attuale campione d’Europa, e Gianluca Sirci, ex detentore del titolo.
Scacchipugilato, la storia e le regole dello sport che unisce boxe e scacchi
Mix perfetto fra cervello e muscoli, lo scacchipugilato ha una storia ancora molto recente. Nacque infatti nel 2003 per opera di Iepe Rubingh, artista olandese che ha vissuto a lungo in Germania, che per primo ne organizzò un incontro ufficiale. L’idea originale è frutto però di una graphic novel. Lo inventò infatti Enki Bilal, fumettista francese ma originario di Belgrado, che lo rappresentò nelle sue tavole di Freddo Equatore, pubblicato nel 1992. Grazie all’intuito di Rubingh però ha ben presto catturato l’attenzione dei giocatori di scacchi e dei pugili di tutto il mondo, tanto che oggi esistono federazioni non solo in Italia, ma anche in Usa, Iran, Polonia, Francia, Russia e India. Numerose anche le competizioni, che mettono in palio non solamente titoli nazionali ma anche europei e mondiali.
Le regole di questo singolare sport combinato sfruttano le direttive già note per quanto riguarda la boxe e il gioco degli scacchi. Come si legge sul sito ufficiale delle Federazione italiana, i due contendenti si affrontano sulla distanza di 11 riprese, in cui si alterna un round sul ring e uno con le pedine. Si parte solitamente con il duello sulla scacchiera e ogni ripresa dura tre minuti. Si può vincere sia per scatto matto sia per KO in pedana, anche se ciascuno sfidante può decidere di ritirarsi in qualsiasi momento in entrambe le discipline. Tra un round e l’altro vige una pausa di appena 60 secondi, utile affinché i giocatori possano cambiarsi per fare lo switch tra uno sport e l’altro. Ciascun atleta ha massimo nove minuti sul personale orologio di scacchi per fare tutta la partita. Alla scadenza del tempo, la partita si conclude.
Le categorie e la variante nelle riprese per le donne
In Italia esistono sette categorie, differenti come per la boxe in base al peso degli atleti. Si parte dai Mosca (45-50 chilogrammi), salendo poi ai Gallo (50-56), Piuma (56-63), Leggeri (63-71) e Medi (71-80). In vetta ci sono poi i Mediomassimi (80-90) e i Massimi (oltre i 90 chilogrammi). Per quanto riguarda le donne, cambia la durata delle 11 riprese di un match. Le ragazze infatti combattono per un massimo di due minuti sul ring e giocano per tre minuti con le pedine degli scacchi. L’ultimo talento italiano è Nicolò Tiraboschi, che fino ai 20 anni ha mostrato il suo talento solo sulla scacchiera. Ex studente di Filosofia, poi passato a frequentare corsi di programmazione, durante il Covid ha scoperto la boxe, avvicinandosi poi allo scacchipugilato.