Daily Archives: 3 Novembre 2023

Scacchipugilato, il campione del mondo è italiano: storia e regole

Nicolò Tiraboschi, 23enne di Bergamo, è il nuovo campione del mondo di scacchipugilato. Sport emergente che unisce la boxe agli scacchi, il chessboxing è una delle discipline in ascesa in tutto il mondo, tanto che in appena 20 anni di vita ha visto la formazione di numerosi federazioni fra Italia, India, Regno Unito e Francia. Alla sua prima partecipazione in assoluto a una competizione ufficiale di tale disciplina, l’azzurro ha battuto nel torneo di categoria Under 65 chilogrammi disputato a Riccione il francese Tony Infantino, che si è arreso a poche mosse dallo scacco matto. L’Italia vanta anche due talenti internazionali fra i pesi massimi: si tratta di Sergio Leveque, attuale campione d’Europa, e Gianluca Sirci, ex detentore del titolo.

Scacchipugilato, la storia e le regole dello sport che unisce boxe e scacchi

Mix perfetto fra cervello e muscoli, lo scacchipugilato ha una storia ancora molto recente. Nacque infatti nel 2003 per opera di Iepe Rubingh, artista olandese che ha vissuto a lungo in Germania, che per primo ne organizzò un incontro ufficiale. L’idea originale è frutto però di una graphic novel. Lo inventò infatti Enki Bilal, fumettista francese ma originario di Belgrado, che lo rappresentò nelle sue tavole di Freddo Equatore, pubblicato nel 1992. Grazie all’intuito di Rubingh però ha ben presto catturato l’attenzione dei giocatori di scacchi e dei pugili di tutto il mondo, tanto che oggi esistono federazioni non solo in Italia, ma anche in Usa, Iran, Polonia, Francia, Russia e India. Numerose anche le competizioni, che mettono in palio non solamente titoli nazionali ma anche europei e mondiali.

Il bergamasco Nicolò Tiraboschi è il nuovo campione del mondo di scacchipugilato. Lo sport, ispirato a un fumetto, unisce boxe e scacchi.
Il campione mondiale di scacchipugilato è italiano (Getty Images).

Le regole di questo singolare sport combinato sfruttano le direttive già note per quanto riguarda la boxe e il gioco degli scacchi. Come si legge sul sito ufficiale delle Federazione italiana, i due contendenti si affrontano sulla distanza di 11 riprese, in cui si alterna un round sul ring e uno con le pedine. Si parte solitamente con il duello sulla scacchiera e ogni ripresa dura tre minuti. Si può vincere sia per scatto matto sia per KO in pedana, anche se ciascuno sfidante può decidere di ritirarsi in qualsiasi momento in entrambe le discipline. Tra un round e l’altro vige una pausa di appena 60 secondi, utile affinché i giocatori possano cambiarsi per fare lo switch tra uno sport e l’altro. Ciascun atleta ha massimo nove minuti sul personale orologio di scacchi per fare tutta la partita. Alla scadenza del tempo, la partita si conclude.

Le categorie e la variante nelle riprese per le donne

In Italia esistono sette categorie, differenti come per la boxe in base al peso degli atleti. Si parte dai Mosca (45-50 chilogrammi), salendo poi ai Gallo (50-56), Piuma (56-63), Leggeri (63-71) e Medi (71-80). In vetta ci sono poi i Mediomassimi (80-90) e i Massimi (oltre i 90 chilogrammi). Per quanto riguarda le donne, cambia la durata delle 11 riprese di un match. Le ragazze infatti combattono per un massimo di due minuti sul ring e giocano per tre minuti con le pedine degli scacchi. L’ultimo talento italiano è Nicolò Tiraboschi, che fino ai 20 anni ha mostrato il suo talento solo sulla scacchiera. Ex studente di Filosofia, poi passato a frequentare corsi di programmazione, durante il Covid ha scoperto la boxe, avvicinandosi poi allo scacchipugilato.

Il bergamasco Nicolò Tiraboschi è il nuovo campione del mondo di scacchipugilato. Lo sport, ispirato a un fumetto, unisce boxe e scacchi.
Una partita di scacchipugilato in Francia (Getty Images).

Gaza, colpito Istituto francese: Parigi chiede spiegazioni

L’Istituto francese di Gaza è stato colpito venerdì 3 novembre 2023 durante un’incursione israeliana. Lo ha reso noto il Quai d’Orsay. La Francia ha chiesto «immediate spiegazioni» di quanto avvenuto al governo israeliano. Il ministero degli Esteri ha precisato che nessun dipendente e nessun cittadino francese si trovava al momento dell’assalto all’interno dell’Istituto.

Colpito anche l’ufficio di Agence France-Presse a Gaza

Il Quai d’Orsay ha scritto in un comunicato: «Siamo stati informati dalle autorità israeliane che l’Istituto francese di Gaza è stato bersaglio di un attacco israeliano. Abbiamo chiesto alle autorità israeliane di comunicarci immediatamente attraverso i canali appropriati gli elementi tangibili che hanno motivato questa decisione. Nessun dipendente dell’Istituto, né alcun cittadino francese si trovava nell’area dell’Istituto». Nell’attacco è stato colpito anche l’ufficio dell’organizzazione giornalistica Agence France-Presse (AFP). Nessuno degli otto membri dello staff dell’AFP o dei dipendenti permanenti si trovava sul posto al momento dell’impatto. Tutti sono già stati evacuati a sud della Striscia il 13 ottobre.

Mareggiata colpisce Portofino: il mare invade la piazzetta

Le onde spinte dalla forte mareggiata che ha colpito la Liguria hanno invaso anche il borgo di Portofino andando in alcuni casi a rompersi contro i ristoranti delle celebre piazzetta dei vip. Le immagini mostrano che l’acqua ha invaso tutta la piazzetta, ha spazzato via tavolini e sedie, allagato ristoranti, bar, negozi.

Onde fino a sei metri di altezza: danni anche ai comuni limitrofi

Il mare è finito sotto i portici anche nella zona più riparata dal mare mentre sul lato del porto più esposto i frangenti hanno superato la banchina di attracco dei traghetti e sono andate a infrangersi contro le vetrate dei ristoranti. In piazzetta ci sono anche gozzi che galleggiano tra i dehors mentre alcune piccole imbarcazioni sono affondate nell’area degli ormeggi. Il picco della forte mareggiata da Sud è arrivato alla fine della mattinata di venerdì 3 novembre 2023 portando onde fino a sei metri di altezza che hanno provocato danni anche nelle località vicine a Portofino.

Rottamazione quater, ultima chiamata: si paga entro il 6 novembre

Ultimi giorni per il pagamento della prima o unica rata della rottamazione-quater. Saranno infatti considerati validi i pagamenti della definizione agevolata delle cartelle effettuati entro il prossimo 6 novembre, in considerazione degli ulteriori cinque giorni di tolleranza concessi dalla legge rispetto alla scadenza prevista il 31 ottobre (il 5 novembre è un giorno festivo quindi il termine slitta al lunedì successivo). La legge – ricorda l’Agenzia per la Riscossione – prevede che, in caso di mancato pagamento, oppure qualora venga effettuato oltre il termine ultimo o per importi parziali, verranno meno i benefici della definizione agevolata. Per il pagamento deve essere utilizzato il modulo che riporta la scadenza del 31 ottobre 2023, allegato alla Comunicazione delle somme dovute già in possesso dei contribuenti o disponibile in copia sul sito dell’Agenzia per la Riscossione.

L’ora legale stasera su Canale 5: trama, cast e curiosità

Stasera 3 novembre 2023 alle ore 21.20 andrà in onda su Canale 5 il film L’ora legale. I registi sono Salvatore Ficarra e Valentino Picone che si sono occupati di scrivere anche la sceneggiatura in collaborazione con Edoardo De Angelis, Nicola Guaglianone e Fabrizio Testini. Nel cast oltre ai già citati Ficarra e Picone ci sono Vincenzo Amato, Leo Gullotta, Antonio Catania e Tony Sperandeo.

L'ora legale è il film che andrà in onda questa sera su Canale 5, ecco trama, cast e curiosità della pellicola.
Locandina del film (X).

L’ora legale, trama e cast del film stasera 3 novembre 2023 su Canale 5

La trama racconta la storia di Pietrammare, un paese siciliano dove ogni volta, si crea il caos quando c’è da scegliere il nuovo sindaco della cittadina. Infatti, tutti i residenti si riuniscono per ascoltare i candidati ma alla fine da anni scelgono sempre Gaetano Patanè (Tony Sperandeo) come loro unico preferito. Patanè riesce quindi a essere eletto senza problemi ogni volta e per questa ragione decide ogni volta di operare come meglio crede, a volte utilizzando anche sistemi ambigui e loschi. Tuttavia, al momento delle elezioni decide di scendere in campo politico il professore Pierpaolo Natoli (Vincenzo Amato). Quest’ultimo ha scelto di candidarsi solo per dare alla figlia 18enne un’alternativa in vista del suo primo voto.

In questo contesto molto particolare, vivono anche i due amici Salvo (Salvatore Ficarra) e Valentino (Valentino Picone). Nonostante siano amici, i due visti i loro caratteri diversi, parteggiano per le due fazioni opposte: Salvo, furbo e approfittatore, decide di schierarsi con Gaetano Patanè, mentre Valentino, più timido e introverso, decide di schierarsi con il professore Natoli. Nonostante le differenze, in realtà l’obiettivo dei due è comune: ottenere il permesso per un gazebo nella piazza principale di Pietrammare che favorisca il loro chiosco di bibite. Nasceranno diverse situazioni particolari e tante gag che faranno ridere e riflettere i personaggi coinvolti in questa vicenda.

L’ora legale, 5 curiosità del film stasera 3 novembre 2023 su Canale 5

L’ora legale, la location delle riprese

Gran parte delle riprese del film si sono svolte in Sicilia, come da tradizione per le opere di Ficarra e Picone. Nel dettaglio, la troupe ha girato le scene a Termini Imerse, in provincia di Palermo.

L’ora legale, gli incassi straordinari della pellicola

Questa commedia ha ottenuto un grande successo al botteghino. Secondo i dati riportati dal quotidiano La Repubblica, l’incasso totale del film al cinema ha superato i 10 milioni di euro.

L’ora legale, i premi vinti dalla commedia

Oltre a ottenere un grande successo di pubblico, il film ha ricevuto anche il plauso della critica. Non a caso, la pellicola ha ricevuto due premi ai Nastri d’argento del 2017 come Migliore commedia e Miglior produttore ad Attilio De Razza.

L’ora legale, le parole di Ficarra sul film

Intervistato da Famiglia Cristiana, l’attore Salvatore Ficarra ha parlato di questo film e del suo successo. Le sue parole sono state: «Siamo contenti che sia piaciuto, perché abbiamo proposto un finale non consolatorio, aperto agli interrogativi e all’impegno. La gente poteva non capire, invece ne è stata stimolata, aveva bisogno di discutere e lo ha fatto soprattutto sui social».

L'ora legale è il film che andrà in onda questa sera su Canale 5, ecco trama, cast e curiosità della pellicola.
Ficarra e Picone in una scena (X).

L’ora legale, un tocco di nostalgia in una scena

In una scena del film, è possibile notare come i personaggi utilizzino un telefono Rotor. Si tratta di un dispositivo che non viene più utilizzato in Italia dall’anno 2002.

Aerosmith, Steven Tyler accusato di molestie sessuali da una ex modella

Steven Tyler, celebre frontman di una delle band che ha fatto la storia del rock, gli Aerosmith, è stato accusato di molestie sessuali da una modella. A renderlo noto sono stati il Guardian e la rivista Rolling Stones, che hanno spiegato come sia stata depositata al tribunale di New York un’azione legale per un episodio che risale al 1975. All’epoca dei fatti la donna, identificata come Jeanne Bellino, era minorenne. L’ex modella ha dichiarato di soffrire ancora oggi di stress emotivo e altre condizioni. Imputa questi danni a un presunto bacio ricevuto da Tyler, che l’avrebbe anche palpeggiata contro la sua volontà.

Il racconto della donna e le accuse

L’ex modella ha raccontato di aver conosciuto la rockstar nell’estate del 1975 tramite un’amica. I due si sono incontrati in un hotel a New York. Ed è nella Grande Mela che, secondo quanto ha affermato Jeanne Bellino, Tyler l’ha molestata per ben due volte in un solo giorno, prima in una cabina telefonica poi in hotel. Attualmente, il rocker è impegnato con gli Aerosmith per il tour di addio, Peace Out. Deve far fronte già ad un’altra causa, sempre a sfondo sessuale, e depositata in un tribunale della California. L’accusatrice è Julia Holcomb Misley, all’epoca dei fatti 16enne.

Il tour rinviato per i problemi alle corde vocali

Appena un mese fa, Steven Tyler e gli Aerosmith hanno annunciato il rinvio di tutte le date del tour all’anno prossimo. Il frontman, oggi 75enne, ha infatti rimediato «danni alle corde vocali» e una «frattura alla sua laringe, per cui si richiedono cure continue». Una notizia che ha sconvolto i fan. La band in un comunicato ha spiegato: «Sta ricevendo le migliori cure mediche disponibili per garantire una pronta guarigione. Ma data la natura di una frattura gli è stato detto che la pazienza è essenziale. Di conseguenza, tutti gli spettacoli attualmente programmati per Peace Out devono essere rinviati a qualche momento nel 2024, con nuove date da annunciare non appena ne sapremo di più».

Conte agisce come leader d’opposizione e spiega alla sinistra come fare la sinistra

A furia di descriverlo come il «punto fortissimo di riferimento di tutti i progressisti», infelice frase pronunciata da Nicola Zingaretti quando era il capo del Pd, e che lo inseguirà per i prossimi 20 anni, Beppe Conte ha iniziato a crederci. Tant’è che adesso il capo del M5s parla come il (vero) capo dell’opposizione al governo Meloni. Distribuisce patenti di legittimità politica, critica – anche in maniera sprezzante – le sortite dell’esecutivo, si fa capopopolo nelle piazze e ha militarizzato il suo partito, sfilandolo all’eredità morale di Beppe Grillo e a quella politica di Gianroberto Casaleggio per interposto figlio Davide. Tant’è sono tutti contiani o non sono, tra i 5 stelle. E il Pd non può farne a meno: il contismo è la sostanza stupefacente che richiama i vertici dei Democratici, sempre convinti che il popolo dei populisti sia da riconquistare, perché se hanno votato per i 5 stelle un motivo c’è.

Conte ormai veste i panni del papa straniero che il centrosinistra sta cercando da anni

Sempre insomma lì siamo, con la sinistra convinta di avere qualcosa da farsi perdonare; la stagione di Renzi viene costantemente evocata in senso deteriore, a partire dal Jobs Act al quale tutti, da Elly Schlein allo stesso Conte, fanno riferimento per dire da dove i progressisti non devono ripartire. Il M5s è stato il surrogato del Partito Democratico nel rapporto con i ceti popolari, Conte ha ormai questo vantaggio politico-sociale-antropologico e ne fa ampio uso quando c’è da rivolgersi all’elettorato/lettorato. Basta leggere le sue interviste, che ormai sono un sottogenere letterario. Nell’ultima al Corriere della Sera riveste pienamente i panni del “papa straniero” che il centrosinistra, o sinistra-centro, va cercando da anni. Dalla sua ha il gradimento personale, più che i sondaggi sul M5s. C’è ancora gente convinta che Conte, il babbo del super buco del super bonus, sia il miglior presidente del Consiglio del mondo.

Conte ormai agisce come leader d'opposizione e spiega alla sinistra come fare la sinistra
Elly Schlein e Giuseppe Conte (Imagoeconomica).

È lui insomma il Romano Prodi degli Anni duemilaventi? «Fa il suo», rispondono dal Pd, dove gli avversari di Schlein attendono le Europee per eventualmente visionare con i propri occhi e toccare con le proprie mani quello che le mere sensazioni per ora registrano: il M5s è più in forma del Pd. E perché? Perché c’è Beppe Conte, armato di sciabola. Al Corriere dice che la legge di bilancio è «durissima», perché «è durissima con gli italiani. Persino l’ex ministra Elsa Fornero ammette che questo governo è stato più duro di lei. Stanno frapponendo ostacoli a chi vuole andare prima in pensione e tagliano con l’accetta gli assegni pensionistici anche al ceto medio. Poi tagliano le pensioni di 700 mila dipendenti pubblici, tra cui medici e infermieri. Per Halloween si sono travestiti da governo delle tasse: ci sono nuove imposte per oltre 2 miliardi e arrivano a tassarci fin dai primi vagiti, tassando pannolini e latte in polvere, oltre che la casa. Sulla sanità hanno poi un disegno preciso: anziché investire 15 miliardi per mantenere il trend di investimento del 7 per cento in rapporto al Pil, distribuiscono 2 miliardi ai loro amici delle cliniche private». Un distillato di pura leadership d’opposizione, per Conte, che non sembra avere avversari e quindi mostra molta generosità.

Conte ormai agisce come leader d'opposizione e spiega alla sinistra come fare la sinistra
Giuseppe Conte, leader del M5s (Imagoeconomica).

Mentre nel Pd si moltiplicano le posizioni politiche, Conte si consulta solo con se stesso

A differenza del Pd, dove per ogni manifestazione e per ogni incontro e per ogni patrocinio ci sono 700 posizioni politiche diverse, Conte può decidere in autonomia dopo essersi consultato con se stesso (i Riccardo Ricciardi, quelli che fanno i registi teatrali e, in effetti, recitano anche in parlamento, sono ottimi come l’insalata e vanno a concionare nei salotti televisivi). E l’11 novembre, ha detto alla Stampa, sarà in piazza per la manifestazione contro il governo: «Lo scorso giugno Elly Schlein ha portato il saluto suo e del Pd al nostro corteo contro la precarietà, nonostante tra i dem ci siano ancora alcuni nostalgici del Jobs Act di Renzi. Mi farà piacere ricambiare questo sostegno, andando nella loro piazza l’11 novembre, per contestare insieme le politiche di questo governo». Retorica eccellente, diremmo: l’ex presidente del Consiglio ricambia il sostegno e spiega al Pd come si fa la sinistra, cioè prendendosela con il solito Matteo Renzi e il solito Jobs Act.

Bandiere per Gaza, il Celtic sospende abbonamenti di 250 tifosi

Il Celtic ha sospeso gli abbonamenti di circa 250 suoi tifosi per aver esposto bandiere palestinesi o filo-palestinesi nel corso degli ultimi incontri del club scozzese. Il provvedimento è entrato in azione già nel match casalingo dell’1 novembre, vinto contro il St Mirren. Assenti gli esponenti delle Brigate Verdi, storico gruppo organizzato della curva del Celtic raggiunto dal provvedimento del club di Glasgow.

«Comportamenti inaccettabili non conformi alle norme»

La motivazione ufficiale fornita dal club per giustificare il divieto d’accesso al Celtic Park è stata «un’escalation sempre più grave di comportamenti inaccettabili non conformi alle norme». Ma i più concordano nel ritenere che la sospensione sia scattata per la presa di posizione della frangia di tifo sul conflitto in Medio-Oriente. Fin dalle prime ore della rappresaglia militare di Tel Aviv, le Brigate Verdi avevano espresso la loro vicinanza alla causa della Striscia di Gaza, esponendo il 7 ottobre due grandi striscioni recanti le scritte «Palestina Libera» e «Vittoria alla Resistenza».

Il consigliere di Giorgia Meloni si è dimesso: «Gesto di responsabilità»

Il consigliere diplomatico di Giorgia Meloni, Francesco Talò, si è dimesso il 3 novembre mattina dopo il caso dello scherzo telefonico subito dalla premier e opera di due comici russi. Ad annunciarlo è stata la stessa presidente del Consiglio, rispondendo a una domanda durante la conferenza stampa che ha seguito il Consiglio dei ministri in cui è stato approvato il testo sul premierato. Meloni ha dichiarato: «Stamattina il mio consigliere diplomatico Francesco Talò ha rassegnato le dimissioni. Siamo tutti dispiaciuti. Questa vicenda non è stata gestita bene».

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La premier: «Gesto di responsabilità»

Giorgia Meloni ha spiegato che la storia della telefonata dei due comici è stata «gestita con una leggerezza che ha esposto la nazione». Talò si è così dimesso con quello che la premier ha definito un «gesto di responsabilità». La presidente del Consiglio ha poi aggiunto: «Di queste telefonate ne abbiamo fatte almeno 80 e mi dispiace che in questo inciampo sia messo in discussione ciò che è stato fatto. Ringrazio lui e l’ufficio diplomatico. Io se ricevo una telefonata dall’ufficio del consigliere diplomatico la devo dare per buona…penso che si sia confermata la coerenza del governo».

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Il consigliere di Giorgia Meloni si è dimesso «Gesto di responsabilità»
Giorgia Meloni (Imagoeconomica).

Meloni: «Questa è la madre di tutte le riforme»

Parlando dell’approvazione del testo, invece, Meloni ha dichiarato che si tratta della «madre di tutte le riforme». E ha spiegato: «La riforma costituzionale introduce l’elezione diretta del presidente del Consiglio e garantisce due obiettivi che dall’inizio ci siamo impegnati a realizzare. Il diritto dei cittadini a decidere da chi farsi governare, mettendo fine a ribaltoni, giochi di palazzo e governi tecnici. Il ruolo del presidente della Repubblica è di assoluta garanzia. Abbiamo deciso di non toccarne le competenze, salvo l’incarico al presidente del Consiglio, che viene eletto. Questa è la madre di tutte le riforme che si possono fare in Italia perché se facciamo un passo indietro e guardiamo agli ultimi 20 anni abbiamo avuto 12 presidenti del Consiglio».

Fedez lancia una petizione per difendere il bonus psicologo

Fedez non si ferma e continua a parlare della salute mentale. Dopo averne discusso nell’intervista con Fabio Fazio a CTCF del 29 ottobre 2023, ha lanciato una petizione volta a difendere il bonus psicologo, «un supporto vitale» per le persone che lottano con disturbi mentali e che, per ragioni finanziarie, non possono permettersi le necessarie sedute di psicoterapia.

L’appello di Fedez per aumentare i fondi del bonus psicologo

Tramite i canali social, Fedez ha spiegato le motivazioni dietro questa decisione: «Nel 2021, il governo Draghi aveva allocato 25 milioni di euro per il programma del bonus psicologo, riconoscendo l’importanza cruciale di sostenere la salute mentale nella società. Tuttavia, il governo Meloni ha drasticamente ridotto questi fondi a 5 milioni per l’anno in corso e a 8 milioni per il 2024, mettendo a rischio il sostegno necessario per chi ne ha urgente bisogno. Anche perché in questo momento manca il decreto attuativo di questa misura che, se non varato nei prossimi due mesi, rischia di vanificare l’operazione facendo confluire i fondi previsti nel bilancio generale dello Stato. È giunto il momento che il benessere psicologico diventi una priorità nazionale».

In Italia meno di 3 psicologi ogni 100 mila abitanti

In un post, firmato dalla Fondazione Fedez, si legge: «In Italia il 20 per cento della Generazione Z, tra i 10 e i 20 anni, soffre di disturbi mentali secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Il suicidio è la seconda causa di morte tra i giovani dai 15 ai 25 anni a livello globale. L’Istat ha confermato che, nel 2021, oltre 220 mila giovani, il 6,2 per cento dei ragazzi tra i 14 e i 19 anni, viveva in condizioni di cattiva salute mentale e insoddisfazione nella propria vita. E ci sono solo 2,8 psicologi ogni 100 mila abitanti negli ospedali e nei consultori, mentre l’Istituto superiore di sanità indica la necessità di almeno 1 psicologo ogni 1.000 abitanti. L’Italia investe appena 60 euro per cittadino nella salute mentale, posizionandosi tra gli ultimi in Europa. Il bonus psicologo, introdotto nel 2022 per sostenere le spese delle sessioni di psicoterapia, ha ricevuto un’enorme domanda, con il 99 per cento delle richieste rispondenti ai criteri di ammissibilità, secondo il rapporto annuale 2023 dell’Inps. Tuttavia, solo il 10,5 per cento delle richieste è stato finanziato, circa 41.600 domande, a causa della riduzione dei fondi disponibili».

La Colombia sterilizzerà 20 ippopotami di Pablo Escobar

In principio erano appena quattro, un maschio e tre femmine. Oggi gli ippopotami di Pablo Escobar, che il signore della droga importò in Colombia negli Anni 90, hanno raggiunto i 166 esemplari, mettendo a rischio la salute dell’ecosistema e la sicurezza dei villaggi attorno al fiume Magdalena. Pertanto, come ha annunciato la ministra dell’Ambiente Susana Muhamad, presto partirà un’operazione di sterilizzazione e abbattimento, che affiancherà il trasferimento di alcuni animali all’estero, fra India, Messico e Filippine. «La prossima settimana inizieremo sterilizzando circa 20 ippopotami», ha spiegato la ministra in un comunicato del 2 novembre. «Il processo sarà complesso e costoso, nonché lungo, tanto che impiegherà sette ore per ogni animale». Parlando poi di una corsa contro il tempo, ha sottolineato come l’intero ecosistema colombiano stia soffrendo per colpa di una specie già identificata come invasiva.

Malattie e aggressività, perché gli ippopotami di Escobar sono una minaccia

Secondo le stime di alcuni esperti, come ha riportato il Mirror, gli ippopotami di “Don Pablo” potrebbero diventare mille entro il 2035, se lasciati liberi di riprodursi. Sfruttando un clima umido e caldo, favorevole alla loro sopravvivenza, potrebbero soppiantare o mettere a serio rischio la salvaguardia di tutte le specie autoctone del Sud America. I loro escrementi, infatti, sono altamente tossici e trasportano batteri pericolosi per l’ecosistema locale. «Stiamo lavorando quanto più rapidamente possibile», ha proseguito Muhamad. «Abbiamo tre strategie che dovranno funzionare contemporaneamente». La ministra ha infatti confermato che circa 85 esemplari saranno trasferiti all’estero, di cui 60 in India, 15 nelle Filippine e altri 10 in Messico. «Attenderemo sempre l’autorizzazione del Paese ospitante», ha detto Muhamad, sottolineando un costante lavoro per redigere un protocollo di esportazione.

Gli ippopotami di Escobar in Colombia sono troppi: almeno 20 saranno sterilizzati, altri 85 trasferiti all'estero e alcuni abbattuti.
Un ippopotamo in Colombia (Getty Images).

Alcuni esemplari, il cui numero però non è stato specificato, saranno abbattuti tramite eutanasia. «Si tratta della nostra ultima risorsa, ma dobbiamo considerarla», ha affermato la ministra colombiana. Intanto gli ambientalisti hanno già sollevato una protesta, spiegando come la sterilizzazione sia molto dolorosa per gli ippopotami e comporti seri rischi per i veterinari che devono eseguirla. «Conosciamo i pericoli per i medici e per gli animali», ha concluso Muhamad. «Sappiamo tuttavia che nel Paese disponiamo delle competenze necessarie per la riuscita degli interventi». L’azione di contenimento dei mammiferi africani si rende ancora più urgente per i continui attacchi nei confronti dei pescatori sulla Magdalena. Alcuni esemplari hanno poi invaso i cortili delle scuole, fortunatamente senza danneggiare le strutture o ferire i bambini.

Camogli, ristorante crollato a causa della mareggiata: danni lungo tutta la costa

La struttura in palafitta di un ristorante sulla spiaggia di Camogli è crollata a causa della forte mareggiata che ha interessato il Levante genovese. Si tratta del ristorante Golfo Paradiso vicino alla basilica di Santa Maria Assunta. A crollare anche una parte della struttura del locale Chiringuito sulla spiaggia di Bogliasco. Al momento in entrambi i casi non si registrano feriti.

Allagamenti e disagi anche nei locali dei vip di Portofino e alle Cinque Terre

A causa della forte mareggiata, la Protezione Civile ha interdetto l’accesso alla passeggiata a mare di Camogli. Il picco della mareggiata è arrivato nella mattinata di venerdì 3 novembre e ha provocando gravi danni a tante strutture lungo tutta la costa da Levante a Ponente. Il mare ha invaso anche la celebre piazzetta di Portofino creando allagamenti ai locali dei vip. Sul lungomare di Chiavari ci sono allagamenti anche ad alberghi e altre strutture turistiche, mentre a Genova Nervi e a Genova Voltri la forza del mare ha raggiunto anche la strada statale Aurelia. Ad Arenzano le onde hanno invaso il lungomare, e anche qui la strada Aurelia è chiusa. A Rapallo è stata bloccata la strada che porta a Santa Margherita perchè il mare all’altezza del borgo di San Michele di Pagana ha messo in pericolo il transito degli automezzi. Alle Cinque Terre le onde sono entrate fino nel centro storico di Vernazza dopo avere superato la diga provocando allagamenti ai locali del principale caruggio.

Maltempo, nuova allerta arancione per temporali in Liguria

Una nuova allerta arancione per temporali è stata diramata da Arpal nel Levante della Liguria dalle 18 di sabato 4 novembre fino a mezzanotte, mentre l’allerta gialla interesserà il centro della Regione e i versanti padani di Levante.

Previsti nuovi fenomeni idrologici e allagamenti

I meteorologi prevedono l’arrivo di una nuova perturbazione che interesserà particolarmente il Centro e il Levante della Regione tra il tardo pomeriggio di sabato 4 novembre e la mattinata di domenica 5 novembre. Considerato l’attuale elevato grado di saturazione del terreno e i livelli idrometrici tuttora superiori ai valori ordinari, in particolare sui maggiori corsi d’acqua del Levante, sono attese nuove rilevanti risposte idrologiche con allagamenti. Intanto, a causa della forte mareggiata in corso nel Levante Ligure, a Sestri Levante è stato chiuso il lungomare. Interdizioni al traffico anche a Riva Trigoso. Chiusa la strada provinciale Sestri Levante-Moneglia-Deiva Marina.

Ingenti danni per il maltempo a Genova e Sestri Levante

Locali invasi dalle onde a Sestri Levante e danni alle attrezzature dei pescatori professionisti nella rada sestrese. Anche a Genova la potente mareggiata ha creato danni alle strutture lungo la costa. Nella mattinata di venerdì 3 novembre un uomo è caduto sugli scogli all’altezza di Punta Vagno ed è stato travolto da un’onda. È stato soccorso dai vigili del fuoco e dalla Capitaneria di Porto che lo hanno tratto in salvo e ricoverato per alcune fratture.

Riforma costituzionale, il Cdm approva il disegno di legge sul premierato

Il disegno di legge sulla riforma costituzionale è stato approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri. La riforma costituzionale dovrà ora affrontare un lungo iter parlamentare. Sia la Camera sia il Senato devono approvarla con la maggioranza assoluta, cioè con almeno il 50 per cento più uno dei voti. Affinché la riforma entri in vigore, però, occorre che il Parlamento – in entrambe le Camere – approvi il testo con la maggioranza qualificata, cioè dei due terzi dei suoi componenti. Se questo non accade, è possibile per almeno un quinto dei parlamentari richiedere un referendum per l’approvazione finale.

Il nodo del limite del mandato del premier

Il ddl stabilisce, tra le altre cose, il cosiddetto premierato, vale a dire l’elezione diretta del premier «per la durata di cinque anni». Queste le dichiarazioni della premier Meloni in conferenza stampa: «Questa è la madre di tutte le riforme che si possono fare in Italia, perché se facciamo un passo indietro e guardiamo agli ultimi 20 anni abbiamo avuto 12 presidenti del Consiglio». Il premier, ha continuato «potrà essere sostituito solo da un parlamentare, il che vuol dire porre fine ai governi tecnici. Non ci sarà più la possibilità di fare maggioranze arcobaleno». Il decreto non specifica però ulteriori dettagli sui limiti della permanenza del capo del governo a Palazzo Chigi. Un’anomalia che è stata sottolineata dal presidente del Veneto Luca Zaia, della Lega, che è al suo terzo mandato e secondo la legge vigente non può ricandidarsi. Zaia ha sottolineato la contraddizione del centrodestra di puntare al modello del “sindaco d’Italia” se poi «il futuro premier eletto non ha il limite del mandato, mentre governatori e sindaci sì».

La “norma anti ribaltone”

La proposta di legge modifica poi quattro articoli della Costituzione: «Il presidente del Consiglio verrà eletto a suffragio universale contestualmente alle Camere. Si rinvia alla legge elettorale la responsabilità di garantire una maggioranza. È prevista anche una norma anti-ribaltone, con il presidente eletto che, come anticipato, può essere sostituito solo in un caso e solo da un parlamentare». Sarà il presidente della Repubblica a incaricare un deputato/senatore della coalizione del premier dimissionario o sfiduciato. Se anche questa soluzione, applicabile una volta sola, non dovesse funzionare, il capo dello Stato può sciogliere le Camere.

Via i senatori a vita

Un altro punto della riforma riguarda i senatori a vita. «Non ci saranno più, fatto salvo per gli ex presidenti della Repubblica e gli attuali senatori a vita. Dopo il tagli dei parlamentari, l’incidenza dei senatori a vita è molto aumentata», ha dichiarato la premier Meloni.

Zerocalcare risponde alle critiche con un fumetto: «Su di me articoli pieni di menzogne»

Zerocalcare ha risposto alle critiche ricevute dopo la decisione di non partecipare al Lucca Comics & Games a causa del patrocinio dato alla manifestazione dall’ambasciata di Israele. Il fumettista ha deciso di non restare in silenzio e ha replicato a modo suo, con una striscia su Internazionale, dal titolo Corto circuito – Appunti e cronistoria della vicenda Lucca Comics. La sua scelta di non partecipare alla fiera più famosa d’Italia è stata imitata da altri fumettisti e artisti italiani, ma nelle stesse ore gli sono piovute addosso attacchi per la decisione. E la risposta di Zerocalcare è arrivata 24 ore dopo l’editoriale di Francesco Merlo su Repubblica.

Il fumettista: «Grottesco parlare di Lucca mentre il massacro continua»

Zerocalcare in premessa è chiaro: ««Lo so che parlare ancora di Lucca mentre a Gaza continua incessante il massacro è grottesco ma al centomillesimo articolo pieno di menzogne che mi mette in mezzo personalmente io o faccio un fumetto o vado in cronaca». Poi ha ripercorso tutta la storia, disegnando e riscrivendo anche i messaggi per rispondere a tutti. E inoltre ha ricordato alcuni eventi storici, come il rastrellamento del getto ebraico di Roma. Citando Simon Wiesenthal, celebre cacciatore di nazisti, ha poi dichiarato: «È crescendo con ‘sti nomi in testa che mi sono fatto 25 anni di tarantelle e di botte prese e date con i nazisti».

Zerocalcare risponde alle critiche con un fumetto «Su di me articoli pieni di menzogne»
Michele Rech aka Zerocalcare (Getty Images).

Il messaggio: «Non si chiudono gli occhi di fronte ai bombardamenti»

Il punto centrale della risposta di Zerocalcare è stato: «La denuncia o la critica della politica e dei crimini dello stato israeliano, quello di oggi e dei decenni passati, non può essere buttata strumentalmente nel tritacarne dell’antisemitismo». Il fumettista ha quindi spiegato il suo punto di vista: «L’odio per ogni forma di antisemitismo e di razzismo non dovrebbe significare chiudere gli occhi di fronte ai bombardamenti che stanno martellando Gaza, come pretende chi sta cercando di schiacciare e blindare il dibattito. Per me è l’esatto contrario. Per me la coerenza non è dire: siccome sono contro il fondamentalismo allora Israele ha il diritto di ammazzare migliaia di palestinesi per vendetta».

E infine ha concluso: «Finché non cambiamo la prospettiva da cui guardare il mondo, finché continueremo a fare il tifo per uno Stato contro l’altro, continueremo a scegliere quale massacro giustificare e quale condannare, magari sulla base di interessi commerciali o militari, che spesso hanno poco a che fare con gli ideali».

Gli imbarazzi di Sangiuliano per la mostra su Tolkien, il timone di Oggi a Marianna Aprile e altre pillole

Mi si nota di più se ci vado o se non ci vado? A Londra stanno riflettendo se appoggiare platealmente – oppure defilarsi “all’inglese” – la mostra che il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano ha voluto dedicare a Tolkien e che sarà allestita nella Galleria nazionale d’arte moderna di Roma, a Valle Giulia. Che è situata proprio accanto a quei giardini dove Pier Paolo Pasolini andava “a caccia” di giovani, nelle notti romane. Fatto sta che mercoledì 8 novembre nella sede del dicastero Sangiuliano annuncerà con una conferenza stampa la mostra “Tolkien. Uomo, Professore, Autore”, che sarà inaugurata il 15 novembre da Giorgia Meloni in persona. Cosa c’è che non va? La presenza di Edward Llewellyn, ambasciatore del Regno Unito in Italia, è «in attesa di conferma». È stato scritto anche nella nota stampa inviata alle redazioni. Carlo III sta riflettendo se conviene fare andare un suo rappresentante a un incontro che appare più politico che culturale. Se non ci andrà, qualcuno già scommette che verrà evocata la perfida Albione.

Gli imbarazzi di Sangiuliano per la mostra su Tolkien, il timone di Oggi a Marianna Aprile e altre pillole
Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano (Imagoeconomica).

Oggi è Aprile

È tempo di decisioni in casa Rcs. Urbano Cairo deve dare una svolta a qualche testata del gruppo, e al primo posto appare Oggi: la guida di Carlo Verdelli, classe 1957, pare non soddisfare il patron e i dirigenti, si registra «un po’ di stanchezza», come dice la premier Giorgia Meloni agli interlocutori sconosciuti che le piazzano trappole telefoniche. Negli ultimi numeri del settimanale, poi, si legge di tutto: missive dei lettori che lamentano gli spazi dati per intervistare “tangentisti” e non solo, titolari di rubriche che dicono «mi occupo di scrittura e letteratura ma il direttore vuole che faccia articoli di televisione», quasi fosse un demansionamento, errori sparsi nelle pagine, una sciatteria imperdonabile per chi acquista un settimanale.

Gli imbarazzi di Sangiuliano per la mostra su Tolkien, il timone di Oggi a Marianna Aprile e altre pillole
Carlo Verdelli e Urbano Cairo (Imagoeconomica).

E allora che si fa? La filosofia trionfante prevede di valorizzare chi va nel piccolo schermo, ovviamente quello di casa, a La7. Persone che già scrivono sulla testata Rcs. E allora l’identikit porta a Marianna Aprile, firma di punta di Oggi e presenza fissa sulla rete tivù padronale. A fine anno verranno svelate le carte aziendali. E Verdelli? «Era perfetto per 7, il supplemento del Corriere della sera», affermano gli urbaniani cairoliani di ferro.

Gli imbarazzi di Sangiuliano per la mostra su Tolkien, il timone di Oggi a Marianna Aprile e altre pillole
Marianna Aprile (Imagoeconomica).

La Rai è Rothko

Dal giro d’Italia alla mostra su Mark Rothko: Alessandra De Stefano è passata dalla direzione di Rai Sport alle corrispondenze dalla capitale francese, una sede ricca di notizie dalla mattina alla sera, realizzando anche servizi dedicati alle grandi esposizioni. E non a caso: la giornalista è sorella minore di Silvana De Stefano, artista che ha creato opere per Finmeccanica e Sace, esponendo a Palazzo Venezia, e che per anni ha lavorato in uno studio situato a pochi passi dalla Piramide Cestia, a Roma, in uno degli spazi sgomberati di via Caselli.

Gli imbarazzi di Sangiuliano per la mostra su Tolkien, il timone di Oggi a Marianna Aprile e altre pillole
Alessandra De Stefano (Imagoeconomica).

Missoni d’Arabia

Un accordo tra Missoni e il gruppo Dar Global per realizzare una zona residenziale a pochi passi dalla spagnola Marbella. L’iniziativa “Marea, interiors by Missoni” permetterà di offrire «abitazioni esclusive, di lusso senza pari in una delle località più ambite d’Europa», ha affermato Ziad El Chaar, amministratore delegato di Dar Global, filiale della più grande società immobiliare dell’Arabia Saudita Dar Al Arkan. «Siamo entusiasti di arredare questi appartamenti con i tessuti e il design più raffinati, che daranno alle residenze mediterranee una finitura unica e originale», ha dichiarato Livio Proli, ad di Missoni. E pensare che lo scomparso Ottavio, per la sua carnagione scura, a Londra lo avevano soprannominato per anni come “l’arabo”.

Noto, elicottero in avaria precipita su un fianco: salve tre persone

Nella mattinata di venerdì 3 novembre 2023 un elicottero privato è precipitato in prossimità del Lido di Noto, nel Siracusano, adagiandosi su un fianco. Secondo le prime ricostruzioni, sono state tratte in salvo le tre persone a bordo del velivolo. Si tratta di tre operai al lavoro per conto di Enel, i quali hanno riportato solo tanto spavento e qualche contusione.

L’ipotesi di un’avaria al rotore di coda

Sul caso stanno indagando i carabinieri del posto, che avrebbero escluso un incidente di tipo doloso. Pare, infatti, che l’elicottero avesse un problema di avaria al rotore di coda che ha costretto il pilota a un atterraggio di emergenza. Tuttavia, si sapranno ulteriori aggiornamenti una volta che saranno stati interrogati i tre occupanti e avviati i rilievi sul velivolo.

Al Pacino dovrà pagare 30 mila dollari al mese all’ex Noor Alfallah per il figlio

Al Pacino dovrà versare una somma mensile di 30 mila dollari alla sua ex fidanzata, Noor Alfallah, per il mantenimento del loro figlio. Questo il contenuto dell’accordo che i due hanno siglato in tribunale per la custodia del piccolo Roman, il loro primogenito venuto al mondo il 15 giugno 2023.

Al Pacino potrebbe dover pagare fino a 90 mila dollari al mese

In base alle informazioni riportate dai magazine Page Six e TMZ, pare che in realtà la cifra che Al Pacino dovrà pagare all’ex potrebbe crescere fino a 90 mila dollari, in base ai guadagni annuali della stella di Hollywood. L’attore sarà infatti obbligato a versare anche 110 mila dollari in anticipo e 13 mila dollari al mese per un’infermiera notturna. Il contratto, a quanto sembra, prevede anche altre condizioni, tra cui il pagamento di altri 15 mila dollari all’anno per l’istruzione del figlio. Il giudice ha inoltre stabilito che Alfallah e Pacino avranno la custodia legale congiunta, mentre la donna vanterà la custodia fisica primaria.

La storia d’amore (naufragata) tra Al Pacino e Noor Alfallah

I primi gossip riferiti alla coppia avevano iniziato a circolare quando i due erano stati fotografati a cena in un ristorante nell’aprile del 2022. Stando a quanto riportato da PageSix, ad ogni modo, quella non era nemmeno stata la prima volta che i due si vedevano. La frequentazione tra Al Pacino e Noor Alfallah sarebbe infatti iniziata nei primi mesi della pandemia, nel 2020. Sempre a PageSix, parlando del loro rapporto, una fonte vicina alla coppia aveva commentato: «Per lo più lei esce con uomini anziani molto ricchi… Sta con Al da un po’ di tempo e vanno molto d’accordo. La differenza di età non sembra essere un problema, anche se è più vecchio di suo padre. Lei frequenta gente del jet-set e viene da una famiglia con soldi».

Peter Fischer morto a 88 anni: addio allo sceneggiatore de La signora in giallo

È morto all’età di 88 anni lo sceneggiatore e produttore televisivo statunitense Peter Fischer, uno dei tre creatori dell’iconico telefilm poliziesco La signora in giallo. Il decesso è avvenuto lunedì 30 ottobre 2023 in una casa di cura in California nella quale si trovava da tempo.

Ha ricevuto un Edgar Award e tre nomination agli Emmy Award

Nel 1984 Fischer ha proposto all’emittente televisiva Cbs la serie poliziesca, di cui è in arrivo un film reboot, con protagonista Angela Lansbury nei panni di Jessica Fletcher, una scrittrice di gialli e detective dilettante che fondeva elementi di Agatha Christie e Miss Marple. Fischer ha scritto l’episodio pilota della serie e quasi 40 puntate, oltre a ricoprire il ruolo di produttore esecutivo per sette stagioni. Per questa serie, lo sceneggiatore ha ricevuto un Edgar Award e tre nomination agli Emmy Award tra il 1985 e il 1987. Dopo aver lasciato La signora in giallo, che è stato realizzato fino al 1996, ha fatto lo sceneggiatore di diverse serie televisive tra cui Marcus Welby, Difesa a oltranza, Griff, Il tenente Kojak, Baretta e Ellery Queen. «Me ne sono andato dal popolare telefilm dopo sette anni perché non sapevo, come sceneggiatore, come continuare a trovare idee davvero nuove. Sapevo che avremmo potuto rielaborare vecchie trame con luoghi e nomi diversi e gli ascolti avrebbero resistito, ma mi sarei annoiato e avremmo imbrogliato il pubblico», aveva spiegato Fischer in un’intervista del 2022. Dopo aver lasciato Hollywood, lo stesso si è dedicato alla scrittura di ben 22 romanzi, la serie Hollywood Murder Mysteries. 

Gerry Scotti: «Ho sofferto moltissimo per il mio divorzio, un dolore durato anni»

Il pubblico televisivo è abituato a vedere Gerry Scotti sempre sorridente e spensierato, eppure anche nel passato del conduttore ci sono stati momenti di grande dolore. È il caso del suo sofferto divorzio dall’ex moglie, Patrizia Grosso, del quale il volto tv ha avuto occasione di parlare in un’intervista concessa a Oggi.

Gerry Scotti sul suo divorzio: «Ho sofferto moltissimo»

Il presentatore di Caduta Libera aveva già parlato in precedenza della fine del suo matrimonio, conclusosi nel 2009 dopo 18 anni. A Vanity Fair, ad esempio, aveva dichiarato: «Non andavamo più d’accordo anche per colpa mia, il lavoro mi assorbiva tantissimo. E mia moglie ha chiesto la separazione perché aveva trovato un’altra persona». Successivamente, nella cornice di Verissimo, il conduttore era tornato sul delicato argomento commentando con Silvia Toffanin: «Quando mi sono separato per poi arrivare al divorzio mi vergognavo di aver finito la storia della mia famiglia. Ho dovuto fare le valigie e uscire da casa mia, il posto dove era nato e viveva mio figlio». Al magazine Oggi, invece, ha avuto l’occasione di approfondire un altro aspetto, vale a dire il dolore provato subito dopo la fine di una storia così tanto importante. Il presentatore ha precisato di aver sofferto «moltissimo» e ha aggiunto: «Che la prima famiglia a fallire fosse proprio la mia è stato un dolore durato anni. Non potevo più svegliarmi con mio figlio Edoardo. Nel tempo sono riuscito a costruire un rapporto così profondo con lui che ha chiamato la sua prima figlia Virginia, e io all’anagrafe sono Virginio Scotti».

La serenità ritrovata con la nuova compagna Gabriella Perino

Oggi Gerry Scotti è legato a Gabriella Perino (dal 2011) che, come ha spiegato a Oggi, lo tiene «con i piedi per terra». Parlando di questa fase della sua vita, il conduttore ha dichiarato: «Mio figlio Edoardo, la mia compagna Gabriella e i suoi figli, che sono cresciuti con noi e sono un po’ anche miei, mi hanno riportato ai bisogni reali e quotidiani. Essere padre ti tiene saldo al suolo. Ora mi diverto a fare il nonno di Virginia e Pietro, i miei nipotini».

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