Daily Archives: 29 Settembre 2023

Lp in Italia per due date con il tour Love Lines

Lp ha annunciato il suo ritorno sulla scena live italiana con due concerti che si terranno a marzo 2024, a Roma il 12 all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e a Milano il 13, all’Alcatraz. I concerti saranno l’occasione per l’artista newyorchese di presentare al pubblico del nostro Paese i brani del nuovo album Love Lines oltre ai successi che l’hanno portata a scalare le classifiche radio italiane ed internazionali. Con la sua voce potente, un atteggiamento contrario al genere e una penna affilata che distilla sentimenti graffianti in impennate pop, Lp è diventata una delle cantautrici più amate dalla sua generazione a livello internazionale.

Il grande successo è arrivato con il pezzo Lost On You

Lp ha raggiunto la fama con Lost On You nel 2017, brano che ha raggiunto il primo posto in 18 paesi. Da allora ha affascinato un pubblico di oltre 25,7 milioni di ascoltatori, confezionando spettacoli in più di 150 città in tutto il mondo. Mentre il suo impareggiabile catalogo ha accumulato oltre 3 miliardi di stream a livello globale, una raccolta piena di inni universali di amore trasformativo e scoperta di sé, che raccoglie la complessità dell’esperienza umana attraverso gli occhi della stessa Lp. «Scrivere canzoni è per me un modo per andare al centro del mio mondo e trovare l’originalità di cui avevo bisogno per me stessa», ha spiegato l’artista.

I suoi esordi

La carriera di Lp è partita nel 2014 con l’album Forever for Now, il cui brano di successo Into the Wild l’ha portata all’ascolto del pubblico USA. Ma l’attenzione internazionale è arrivata con il disco successivo, Lost on You, che ha dato vita all’ormai iconica traccia omonima, così come Muddy Waters, presente anche nella serie tv, Orange Is the New Black, di Netflix. Nel 2018 è uscito il brano Girls Go Wild, il successo radiofonico più ascoltato in Italia nel 2019. Per Lp esibirsi è come «entrare in connessione con il mondo» che senza dubbio sarà tratto distintivo nel prossimo Love lines tour. «Sto cercando di raggiungere sempre più persone per far sentire bene il pubblico anche solo per tre minuti di una canzone», ha aggiunto l’artista.

Cambiano gli orari ai musei Vaticani, aperti più a lungo

Anche i musei Vaticani si adeguano al sempre maggiore flusso di turisti e visitatori e allungano gli orari di ingresso con «importanti novità» dal 2024 per l’acquisto dei biglietti e la lotta al secondary ticketing. È prevista una ulteriore miglioria, ovvero la progressiva climatizzazione delle sale espositive

Nuove modalità in vigore dall’1 gennaio 2024

«Con lo sguardo rivolto al grande appuntamento Giubileo del 2025 e al fine di garantire la migliore fruibilità delle collezioni pontificie, nel segno di una più ampia inclusione e di una elevata qualità esperienziale», la Direzione dei musei e dei beni culturali d’Oltretevere si appresta a «introdurre modifiche alle attuali politiche di accoglienza. Le nuove modalità entreranno in vigore l’1 gennaio 2024 e i musei saranno accessibili a tutti dalle 8.00 e sino alle 19.00, con ultimo ingresso alle 17.00». Nel periodo dell’alta stagione turistica, a partire da marzo, gli orari saranno ulteriormente ampliati nei giorni di venerdì e sabato così come in altre giornate particolari, sino alle 20.00, con ultimo ingresso alle 18.00. Sarà introdotto un contingentamento delle dimensioni dei gruppi: ciascuna guida turistica potrà avere al seguito un massimo di 20 visitatori.

Un nuovo sistema di biglietteria e la lotta al secondary ticketing

Vi sarà anche un nuovo sistema di biglietteria, «ispirato ai principi della trasparenza e dell’efficacia» e «grande attenzione sarà riservata al contrasto dei fenomeni di cosiddetto secondary ticketing» e al processo automatizzato dell’acquisto dei biglietti, con «opportuni accorgimenti a livello informatico e attraverso l’introduzione del biglietto nominativo, accompagnato da scrupolosi controlli dell’identità del possessore». È stato annunciato, infine, l’avvio di un progetto che garantirà la progressiva climatizzazione delle sale espositive, a tutela della salute e del benessere dei visitatori. Le novità introdotte rientrano in un più ampio e complessivo riordino delle politiche di gestione ed accoglienza dei musei Vaticani chiamati, per identità e missione, a «coniugare efficacemente le esigenze di tutela e conservazione delle opere d’arte con quelle della fruibilità da parte del grande pubblico».

Maxi discarica abusiva scoperta nel messinese, 66 indagati

Una maxi discarica abusiva è stata scoperta dai carabinieri nel messinese, nel greto dei torrenti Mela e Patrì. I militari stanno eseguendo a Barcellona Pozzo di Gotto (Me) un sequestro preventivo di 14 camion, del valore complessivo di oltre 1 milione di euro, appartenenti a diverse ditte, e la misura cautelare interdittiva del «divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali per la durata di un anno» nei confronti del titolare di un’impresa.

Selvaggia aggressione ambientale

L’indagine, coordinata dalla Procura di Barcellona Pozzo di Gotto, vede indagate, a vario titolo per «realizzazione di discarica abusiva», «combustione illecita di rifiuti» e «abbandono di rifiuti» complessivamente 66 persone, tra titolari di imprese e residenti della zona, ritenute responsabili dello sversamento in più punti nel greto dei torrenti, di rifiuti, anche pericolosi. La discarica abusiva ha ridotti i corsi d’acqua, sottoposti a vincolo paesaggistico, «facendone oggetto – si legge in una nota dell’Arma – di una selvaggia aggressione ambientale».

L’inarrestabile crollo in Borsa di Nexi fa traballare l’ad Bertoluzzo

Era stata definita la European Pay Tech Company d’Europa dal suo attuale amministratore delegato Paolo Bertoluzzo, oppure il campione nazionale dei pagamenti europei da Cassa depositi e Prestiti e dal suo precedente amministratore delegato, Fabrizio Palermo, ora passato alla guida della multiutility romana Acea. Il governo grillino di Giuseppe Conte ne aveva fatto un suo vanto, in particolare Riccardo Fraccaro, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, principale sponsor dell’iniziativa e di Bertoluzzo. La nuova Nexi, formatasi da appena due anni grazie alla fusione per incorporazione delle società specializzate nei pagamenti Sia e Nets, è diventata un bel problema per i suoi azionisti: i fondi americani Bain e Advent (uniti in Mercury con Clessidra, 9,4 per cento), Hellman & Friedman (19,9 per cento), il fondo sovrano di Singapore GIC (2,1 per cento), le lussemburghesi Eagle (6,08 per cento) e Alliance & Bernstein Europe (5,06 per cento), Cassa Depositi e Prestiti (13,5 per cento) e Poste Italiane (3,5 per cento). Ma soprattutto per il 41 per cento di azionisti di minoranza che formano il flottante di Borsa. Alcuni, soprattutto i soci rilevanti, saranno costretti ancora una volta svalutare la partecipazione nella società nel 2023, come già fatto nel 2022.

L'inarrestabile crisi di Nexi fa traballare l'ad Paolo Bertoluzzo
Paolo Bertoluzzo, ad di Nexi (Imagoeconomica).

Il titolo Nexi ha perso il 70 per cento dal 2021 e il 35 per cento dalla quotazione del 2018

Il titolo Nexi (prima della fusione con Sia e Nets) è stato quotato nel 2018 a 9 euro, e subito è stato un problema perché il prezzo è sceso fino a 8. Poi, a seguito degli annunci di fusione con Sia, gioiello italiano dei pagamenti, e di Nets, società con attività nei Paesi nordici e in Germania, nel luglio del 2021 il titolo è salito a oltre 19 euro. I fondi ricordano molto bene come sia stato Bertoluzzo a voler a tutti i costi comprendere anche Nets nel perimetro della fusione, non tenendo conto che la società aveva un profilo finanziario problematico. Così facendo Cdp sarebbe stata diluita come azionista e quindi avrebbe avuto meno poteri di governance. Oggi, dopo due anni, il titolo vale 5,5 euro, il 70 per cento in meno dal 2021 e addirittura del 35 per cento dall’iniziale quotazione del 2018, anche se nel frattempo Nexi ha moltiplicato fatturato e ebitda grazie alla fusione con Sia e Nets. Gli azionisti in questi anni non solo hanno visto calare drasticamente il titolo, ma subire il fatto che da quando è stata quotata la società non ha mai distribuito dividendi, oberata ora da un debito di 5,5 miliardi di euro.

L'inarrestabile crisi di Nexi fa traballare l'ad Paolo Bertoluzzo
Il logo Nexi (Imagoeconomica).

Il progetto di vendere Sianet

Bertoluzzo, l’ad designato nel 2021 dai soci, è molto silenzioso e aspetta l’inizio di novembre per presentare i conti dei primi nove mesi dell’anno, sperando di poter anche annunciare prima di quella data la vendita di un altro pezzo di Nexi, quella che viene chiamata Sianet, cioè il business di service provider della Rete Nazionale Interbancaria (RNI), che collega tra loro i Centri Elaborazione Dati di Banca d’Italia, degli istituti bancari, di Poste, di società d’intermediazione mobiliare (SIM), servizi di post-trading e operatori dei mercati internazionali. Il compratore dovrebbe essere F2i, il fondo infrastrutturale guidato da Renato Ravanelli, ora anche in trattativa per comperare un 15 per cento della rete di Tim affiancando così il Mef e il fondo americano Kkr. Si stima che l’introito per Nexi sarà intorno agli 800/900 milioni di euro, somma che potrebbe andare a ripagare parte del debito di 5,5 miliardi di euro. Il mercato da alcuni mesi è a conoscenza del deal e quindi ne ha già tenuto conto. Ma il titolo Nexi ha continuato a diminuire sino al livello degli attuali 5 euro. Sembra che il mercato non creda più soprattutto alla strategia impostata da Bertoluzzo, vecchia ormai di sette anni da quando iniziò la sua avventura in Carta Si, e che quindi si aspetti un cambio di vertice e di strategie. Un ultimo colpo a Nexi è stato inflitto da Bcc Pay, la società dei pagamenti costituita da Iccrea e da FSi, la Sgr di Maurizio Tamagnini, che le ha scippato il cliente Bpm, grazie anche alle soluzioni innovative portate da Massimo Arrighetti, ora presidente di Bcc Pay e persona molto esperta di banche (è colui che ha ideato e sviluppato l’attuale Bancoposta, Intesa San Paolo e la Sia pre Nexi).

L'inarrestabile crisi di Nexi fa traballare l'ad Paolo Bertoluzzo
Ranato Ravanelli, ceo di F2i (Imagoeconomica).

Il futuro di Bertoluzzo in mano ai fondi esteri

Vedremo che accadrà nei prossimi mesi, se a Bertoluzzo verrà imposto di lasciare l’incarico, assieme o senza il suo fedele capo della finanza Bernardo Mingrone. O se invece i fondi esteri resisteranno alle sollecitazioni del mercato e alle assai deludenti performance borsistiche. Sicuramente chi verrà scelto a succedergli dovrà superare non poche difficoltà per riprendersi la fiducia dei clienti bancari europei e per trovare un’altra strategia, magari basata sull’innovazione. Secondo i patti parasociali il pallino sta in mano ai fondi Bain e Advent, che dovranno sentire preventivamente H&F, e poi AB, Cdp e Poste Italiane.

Aviaria: Uruguay, morti quasi 400 tra leoni marini e otarie

Quasi 400 tra leoni marini e otarie sono stati trovati morti sulla costa uruguaiana nelle ultime settimane, hanno annunciato le autorità locali attribuendo la strage all’influenza aviaria. Dalla scoperta di un primo caso il 5 settembre su un leone marino spiaggiato sulla spiaggia di Cerro a Montevideo, il Ministero uruguaiano dell’Allevamento, dell’agricoltura e della pesca segue da vicino la situazione epidemiologica di questi mammiferi marini.

Impossibile controllare la malattia

Delle 400 carcasse ritrovate sulla costa atlantica meridionale dell’Uruguay, 350 sono già state seppellite per prevenire la diffusione del virus. «Non possiamo controllare questa malattia».

Niger: attacco jihadista nel sudovest, uccisi 7 soldati

Sette soldati sono stati uccisi nel sudovest del Niger in un attacco di presunti jihadisti e altri cinque sono morti in un incidente stradale durante un intervento in risposta a questo attacco, ha annunciato il Ministero della Difesa nigerino in un comunicato stampa.

Altre sette persone sono rimaste ferite

Giovedì 28 settembre «un’unità dell’operazione Almahaou in missione di sicurezza a Kandadji è stata violentemente attaccata da diverse centinaia di terroristi», ha scritto Salifou Mody riferendo della morte dei 12 soldati: «cinque» legati a «un incidente di circolazione» e «sette in combattimento». Altre sette persone sono rimaste ferite.

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