Il Cremlino ha affermato, nella giornata di mercoledì 30 agosto, che l’incidente aereo in cui ha perso la vita il capo del Gruppo Wagner, Yevgeny Prigozhin, e altre nove persone potrebbe essere stato causato deliberatamente. Lo riporta la Tass.
“It is obvious that different versions are being considered, including the version—you know what we are talking about—let’s say, a deliberate atrocity," Kremlin spokesman Dmitry Peskov said.https://t.co/dqtkiF7exl
«Dal momento che l’indagine non ha ancora prodotto alcun risultato, non posso darvi una formulazione precisa ma, ovviamente, sono state prese in considerazione diverse ragioni tra cui, diciamo, un crimine pianificato», ha detto ai media il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.
«Domani» – giovedì 31 agosto – «sarà un incontro certamente utile, perché dovremo mettere in fila le cose da fare e quelle da affinare e ascolteremo con attenzione il generale Figliuolo, con cui la collaborazione da questo punto di vista è molto positiva». Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a margine di un incontro in comune a Bologna, alla vigilia del vertice con il commissario per la ricostruzione post alluvione in Emilia-Romagna, il generale Francesco Paolo Figliuolo, in programma in prefettura a Bologna. Oltre a Bonaccini, il 31 agosto, «ci sarà tutto il Patto per il lavoro e per il clima, con rappresentanti delle imprese e delle professioni».
Le proposte che verranno avanzate
«Abbiamo bisogno di capire come si intende procedere» – ha chiarito Bonaccini – «quali risposte arriveranno e quali proposte sottoporre all’attenzione del commissario, che ha bisogno della disponibilità del governo per utilizzare risorse, ad oggi non disponibili». Tra le proposte che la Regione avanzerà c’è quella di «mettere a disposizione del commissario Figliuolo immediatamente circa un miliardo di euro che finora non è stato utilizzato, perché altrimenti non saranno quattro i miliardi di euro messi a disposizione dell’Emilia-Romagna dal governo in tre anni, ma diventano meno di tre». Bonaccini chiederà anche di accogliere la proposta del «credito di imposta», già utilizzato per la ricostruzione post sisma.
Una ragazza di 17 anni sarebbe stata violentata a Valguarnera, un piccolo paese dell’Ennese, da un artigiano del luogo. È stata la stessa vittima a denunciarlo, indicando il presunto responsabile degli abusi. La procura di Enna ha aperto un fascicolo e ha attivato le procedure del Codice rosso previsto in questi casi. Sono in corso indagini dei carabinieri che mantengono uno stretto riserbo sulla vicenda. Si tratta dell’ennesima denuncia di stupro che segue quella presentata nei giorni precedenti da una 19enne, sempre in Sicilia (Palermo), che sarebbe stata abusata da un gruppo di sette ragazzi.
Il gruppo Wagner ha lanciato mercoledì 30 agosto sul suo canale Telegram una campagna di reclutamento invitando gli aspiranti combattenti a contattare il suo call center. Requisito principale: una buona forma fisica. «Ragazzi, chi vuole trovare un lavoro deve rendersi conto che già ora è necessario raccogliere un pacchetto di documenti per l’assunzione», recita l’annuncio. Lo scorso 24 agosto, all’indomani dell’incidente aereo costato la vita al fondatore Yevgeny Prigozhin, i mercenari della Wagner si erano impegnati a «portare a termine tutti i compiti» assegnati.
Due persone, una di Bisceglie e l’altra di Trani, sono state denunciate dagli agenti della Polizia locale di Bisceglie (Barletta- Andria – Trani) per aver occupato abusivamente un immobile del centro storico adibito ad archiviocomunale. I due, che hanno una quarantina di anni e vivono in condizione di emarginazione sociale e non hanno casa, hanno svuotato le stanze da documenti e faldoni che hanno poi lasciato in strada davanti all’ingresso dell’ufficio tecnico del Comune. Secondo quanto si apprende, solo uno dei due svolge saltuariamente il lavoro di addetto alle pulizie mentre l’altra persona non avrebbe un’occupazione. Entrambi sono stati in passato presi in carico dai servizi sociali comunali vivendo per un periodo di tempo prima in un B&B messo a disposizione dal pronto intervento sociale e poi in una struttura della Caritas diocesana. Sono state avviate le procedure per liberare l’immobile.
Un fantasma si aggira per il Piemonte: quello dell’Istituto Italiano per l’Intelligenza Artificiale (I3A), pensato nel 2020 dal governo Conte II e gradualmente sparito dai radar dell’agenda politica. Quando nel settembre 2020 il governo giallorosso iniziò a concepire un centro italiano per l’innovazione e la raccolta di idee riguardanti il futuro dell’Ia in Italia, trovò sotto la Mole un ambiente decisamente fertile e particolarmente attivo per la visione anticipatrice sul tema del tessuto imprenditoriale, del mondo accademico (Politecnico in testa) e di un protagonista inatteso: la Chiesa locale. L’idea di candidare la città era stata lanciata a inizio luglio dello stesso anno dalla Chiesa torinese, attraverso don Luca Peyron, direttore della Pastorale Universitaria e del Servizio per l’Apostolato Digitale dell’Arcidiocesi. Ottanta milioni di euro di finanziamenti per un ente sotto il controllo del ministero dell’Economia, dell’Università e dello Sviluppo economico. Era questa l’ipotesi iniziale dei giallorossi. Ma tutto è rimasto lettera morta.
Don Luca Peyron (Imagoeconomica).
L’arrivo di Draghi e l’esclusione del centro dai progetti finanziati dal Pnrr
L’idea di un grande centro di ricerca torinese per l’Ia è stata poi ampiamente trasfigurata da una serie di questioni politiche e strategiche: all’idea di costituire l’I3A attraverso un’apposita fondazione finanziata da fondi pubblici si è sovrapposta dapprima la svolta istituzionale a Roma, che ha portato all’avvicendamento tra Giuseppe Conte e Mario Draghi, e in seguito la riscrittura del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che ha sostanzialmente escluso il centro per l’Ia a Torino dai progetti finanziati. Da allora è iniziata una serie di giochi di specchi che hanno avuto per protagonisti, in diversi ruoli, numerosi esponenti di punta del mondo politico.
Mario Draghi (Imagoeconomica).
L’ok al Centro italiano di ricerca per l’automotive e l’aerospazio
Nell’aprile 2021 l’attuale ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, il piemontese Gilberto Pichetto Fratin, allora senatore di Forza Italia e viceministro dello Sviluppo Economico nel governo Draghi, rassicurò l’allora sindaca pentastellata Chiara Appendino sul fatto che l’esclusione dell’I3A dal Pnrr sarebbe stata solo una formalità: «La sede dell’Istituto di intelligenza artificiale sarà a Torino», assicurò aggiungendo: «I decreti attuativi del Recovery Fund lo specificheranno, formalizzando l’intesa non scritta dei mesi scorsi». Partì così un tira e molla. L’I3A fu assegnato a Torino da Conte e dal ministro dell’Innovazione Paola Pisano (ex assessore del capoluogo piemontese) mentre il governo Draghi mise in campo l’idea, confermata dal ministro dell’Università Maria Cristina Messa, che la città avrebbe dovuto partecipare come tutte le altre ai bandi di gara per l’assegnazione del centro con i fondi Pnrr. Di I3A, nota Lo Spiffero, con Draghi però non si parlò più. Messa faceva riferimento «ai partenariati attivati sui fondi Pnrr che saranno assegnati a 10 consorzi in Italia che si formano e competono per avere quelle risorse», mentre a luglio 2021 l’esecutivo di unità nazionale varò la legge che istituiva nel capoluogo piemontese «il Centro italiano di ricerca per l’automotive e l’aerospazio, con uno stanziamento di 20 milioni all’anno, circa un quarto rispetto agli 80 milioni previsti in un primo tempo per il cosiddetto I3A». Il Centro che a Torino prendeva vita sostituiva l’I3A? Non per gli amministratori di ieri e di oggi della città. Stefano Lo Russo, sindaco dem dall’ottobre 2021, a maggio 2022 ricordava che tecnicamente l’I3A «non esiste», definendo però il Centro su automotive e aerospazio, focalizzato sull’uso dell’Ia nei settori industriali critici per il territorio, un «buon punto di partenza». Tutto chiaro? Assolutamente no, e non c’è nulla di ordinario in questa vicenda in cui dichiarazioni informali, stanziamenti di fondi e programmi si mischiano in un mostro burocratico che fa perdere tempo al Paese mentre fuori dall’Italia si disegnano le linee guida della rivoluzione tecnologica dei prossimi decenni.
Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo (Imagoeconomica).
Il governo Meloni, il pressing di Appendino e il nulla di fatto
L’ultimo capitolo della telenovela va in scena col governo Meloni. L’I3A appare ormai tramontato, ma resta una legge istitutiva del Centro di ricerca italiano su automotive e aerospazio. Lo Russo e il presidente di centrodestra della Regione Piemonte, Alberto Cirio, hanno fatto fronte comune per dare attuazione almeno a ciò che resta del piano originale di trasformare Torino nel polo nazionale dell’Ia. Daniele Franco, nella fase finale dell’era Draghi, aveva nominato presidente della Fondazione destinata a rendere il centro di ricerca operativo un grand commis di sua fiducia, Filippo Giansante. Fatto il centro, basterebbe finanziarlo. Cosa non impossibile, si penserà, per il governo più “piemontese” (cinque ministri) degli ultimi decenni. E invece… La manovra 2022 non ha stanziato nemmeno un euro per un centro operativo a Torino. Appendino, questa volta nella veste di battagliera deputata dell’opposizione a novembre 2022, mentre si avvicinava la discussione sulla Legge di Bilancio, presentò un’interrogazione alla sottosegretaria al Made in Italy Fausta Bergamotto (Fdi). La cinque stelle strappò all’esponente meloniana una deadline generica per la costituzione dello statuto del Centro deliberato nel 2021. «Poche settimane», rispose Bergamotto. A marzo, notava Il Post, nulla era stato pubblicato. E ancora oggi non si trova notizia di statuti dell’ente.
Chiara Appendino (Imagoeconomica).
A causa della burocrazia la competitività italiana rischia di rimanere al palo
Nel frattempo, un emendamento di Appendino per destinare al centro torinese 5 milioni di euro di fondi pubblici, un quarto dello stanziamento legalmente previsto, è stato dichiarato inammissibile. E ora, mentre la discussione per la manovra di autunno si avvicina, che succederà? Contattate da Lettera43, Appendino e Bergamotto non hanno risposto a richieste di commento. E mentre Giorgia Meloni stringe mani illustri, come quella di Elon Musk, parlando di presenza italiana nella tecnologia di frontiera, restano aperte sfide concrete e reali. Insieme con il rischio che un fondo pubblico di entità relativamente contenuta per avviare un progetto italiano di ricerca sull’Ia complementare a quella di atenei e imprese si perda nelle gore morte della burocrazia e dei palleggi politici. La storia dell’I3A e del suo successore a oggi solo teorico è la classica storia all’italiana di progetti che invecchiano prima di prendere corpo, di opportunità mancate e di incomprensioni destinate a danneggiare la competitività del Paese.
«Il lupo non è nel bicchiere, è fuori dal bicchiere». Tramite una storia sul suo profilo ufficiale Instagram, la cantante e attrice Ornella Vanoni ha risposto ad Andrea Giambruno, le cui parole in merito alle violenze sessuali di Palermo e Caivano avevano acceso la polemica. Il compagno di Giorgia Meloni e giornalista di Rete 4, intervenuto nella trasmissione Diario del Giorno, aveva infatti dichiarato: «Se eviti di ubriacarti magari eviti di trovare il lupo». Lo stesso giornalista in un’intervista al Corriere della Sera ha poi spiegato: «Non ho mai detto che la ragazza se l’è cercata o che se eviti di ubriacarti non ti stuprano. Non chiedo scusa».
Un uomo, che avrebbe problemi di salute mentale, è asserragliato nella propria abitazione di Cordovado (Pordenone) circondata dai carabinieri. A quanto apprende l’ANSA, nella mattinata di mercoledì 30 agosto girava per il paese a torso nudo e brandendo una pistola. Al momento non è ancora stato accertato se si tratti di un’arma vera e propria o di un dispositivo a salve o giocattolo. Prima di chiudersi in casa, l’uomo aveva raggiunto la piazza del paese e aveva minacciato e urlato contro alcuni compaesani nei pressi della farmacia.
Evacuata la palazzina
A lanciare l’allarme, gli stessi cittadini. Mentre le forze dell’ordine stavano raggiungendo la piazza, l’uomo ha fatto rientro nella palazzina dove abita. Lo stabile è stato fatto evacuare per ragioni di sicurezza. L’uomo, di circa 50 anni, sarebbe un ex militare. Per convincerlo a uscire di casa, sono al lavoro i negoziatori dei carabinieri, che hanno bloccato l’intera area con l’ausilio della polizia locale.
Clienti di un bar bloccati all’interno
Sul posto anche i vigili del fuoco, un’ambulanza e la protezione civile. Sono state evacuate, per precauzione, anche le attività commerciali che si trovano nel centro del paese, accanto alla palazzina dove vive l’uomo. L’unica eccezione riguarda un bar: i clienti sono stati bloccati precauzionalmente all’interno in quanto per uscire dovrebbero transitare sotto le finestre dell’abitazione dove si trova il soggetto giudicato pericoloso.
All’indomani dell’incidente di viale Caldara, dove una donna di 28 anni è morta dopo essere stata investita da un camion mentre era in sella alla sua bici, un’altra ciclista è stata coinvolta in un sinistro in centro città. Alle 12.30 di mercoledì 30 agosto, un’auto si è ribaltata e ha abbattuto un palo che, cadendo, ha travolto la 42enne in corso XXII marzo, all’angolo con viale Piceno. La donna è stata trasportata in ospedale in gravissime condizioni. Si tratta dell’ennesimo incidente coinvolgente ciclisti, cosa che ha spinto il sindaco Beppe Sala a istituire un tavolo di lavoro per la creazione di un “piano bici”.
Feriti anche due anziani a bordo della vettura che ha abbattuto il palo
Secondo le prime ricostruzioni, una Smart con a bordo due persone si sarebbe immessa da una via laterale su corso XXII marzo, in zona Porta Vittoria, per poi urtare un cordolo del marciapiede e ribaltarsi (sembra viaggiasse ad alta velocità). In quel momento avrebbe abbattuto il palo di un cartello stradale che, cadendo, ha travolto la ciclista. La donna, di origini straniere, è stata immediatamente soccorsa dai sanitari giunti sul posto con quattro ambulanze e un’automedica, per poi essere trasportata all’ospedale Niguarda in gravissime condizioni (ma cosciente). Ferita, ma in maniera non grave, la coppia a bordo dell’utilitaria (un uomo di 78 anni e una donna di 73), ricoverata in codice verde al Policlinico. Sul luogo del sinistro sono intervenuti anche i vigili del fuoco che hanno estratto i due automobilisti dalle lamiere e liberato la ciclista rimasta incastrata sotto al palo. Sul caso indagano le forze dell’ordine.
Una testimone: «Ho visto la macchina volare»
La commessa del negozio davanti al quale si è verificato l’incidente ha così riferito ai microfoni di MilanoToday: «Ero in vetrina e ho visto la macchina alta, quasi volare. Ho sentito la botta, ho visto la macchina volare e poi si è schiantata qua davanti».
Pochi giorni prima della ripresa con gli US Open 2023, in programma dal 28 agosto al 10 settembre, Matteo Berrettini e la sua attuale fidanzata Melissa Satta hanno deciso di passare qualche ora di puro relax per le strade di New York, dove sono stati pizzicati dai paparazzi di Chi.
Matteo Berrettini e Melissa Satta paparazzati a New York
Il tennista e l’ex velina sembrano essere più uniti e innamorati che mai. La coppia è stata immortalata per le strade della Grande Mela, intenta a passeggiare in tranquillità: non sono mancati momenti di tenerezza tra i due, che hanno avuto modo di passare tutta l’estate insieme spendendo qualche giorno in tranquillità sulle spiagge della Sardegna e in compagnia, tra gli altri, di Elisabetta Canalis e dello sportivo Georgian Cimpeanu. Quando Berrettini è dovuto volare negli Stati Uniti per i suoi impegni sul campo da gioco, dunque, Satta non sembra averci pensato due volte e ha deciso di seguire il fidanzato, senza più il timore di poterlo “distrarre” dagli impegni sportivi come avevano scritto sul web i più maligni.
Una giornata di shopping prima delle gare
Le immagini presentano una coppia felice, sorridente e che sembra finalmente essersi gettata alle spalle i nuvoloni degli scorsi mesi. Matteo Berrettini, infatti, non è riuscito a portare a casa risultati rilevanti a lungo, una crisi che secondo l’ex tennista Paolo Bertolucci (intervistato da Fanpage) è stata semplicemente legata a problemi fisici, e non certo al rapporto con la soubrette. Al di là di un po’ di sano shopping newyorkese, non sembra in ogni caso che Melissa Satta sia riuscita a distrarre il campione dai suoi obiettivi, checché ne dicano i detrattori. Per il momento, al contrario, sembra che Berrettini stia riuscendo a tenere insieme i pezzi sia della sua vita sentimentale sia di quella professionale.
Il sindaco di Milano Giuseppe Sala intende convocare un tavolo di lavoro sul tema della sicurezza dei ciclisti in città con l’obiettivo di creare un piano bici. L’annuncio è giunto dopo l’incidente avvenuto in viale Caldara martedì 29 agosto 2023 in cui una donna di 28 anni è morta investita da un camion mentre era in sella alla sua bici – la quinta ciclista a perdere la vita sulle strade milanesi da inizio anno.
«Consegneremo alla città un percorso per diffondere le bici in sicurezza»
«Voglio avviare rapidamente un gruppo di lavoro ristretto che si interfaccia con il C40 e le altre città internazionali», ha spiegato il primo cittadino a margine della cerimonia di apertura della Fei Jumping European Championship Milano 2023, gli Europei di salto a ostacoli che si tengono all’Ippodromo, «perché serve più che mai un piano bici per la città». E ancora: «Dobbiamo andare oltre la questione delle piste ciclabili e ne ho parlato stamattina con il consigliere Marco Mazzei, che praticamente vive in bicicletta ed è una persona con grande buon senso. Faremo un gruppo ristretto per consegnare alla città il nostro percorso per diffondere le biciclette in sicurezza».
«Contatterò Salvini per lavorare insieme»
L’obiettivo di Sala è quello di produrre un piano bici in linea con le grandi città europee: «La città a 30 all’ora non è sufficiente e anche su questo andremo avanti, ma tutti gli incidenti che abbiamo avuto sono stati in situazioni in cui il problema non era di velocità ma di coesistenza dei mezzi». E sulla sicurezza dei ciclisti in città: «Credo che serva l’aiuto del ministero, ho letto le dichiarazioni del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini e dice che nel nuovo codice della strada ci sarà grande attenzione anche ai ciclisti, è importante. Guarderemo con grande attenzione a questo e contatterò il ministro perché chiedergli cosa si può fare insieme».
In India è emergenza macachi. Nella capitale sono stati dispiegati una trentina di “uomini scimmia”, persone appositamente addestrate ad allontanare i macachi rhesus che hanno invaso Nuova Delhi. La “milizia” è stata formata per impedire agli animali di creare disagi durante il G20 in programma per il 9 e 10 settembre. Il rischio è che le scimmie attacchino i convogli di auto dei leader stranieri durante il vertice o che divorino le decorazioni floreali. Secondo quanto spiegato dal governo indiano, il personale addestrato imiterà le grida delle scimmie langur, nemiche naturali dei macachi rhesus. «Non possiamo cacciare le scimmie dal loro habitat naturale. Quindi abbiamo schierato una squadra di 30-40 uomini addestrati per spaventare le scimmie», ha spiegato all’Afp Satish Upadhyay, vicepresidente del consiglio della città di Nuova Delhi. E poi ha aggiunto: «Dispiegheremo un uomo in ciascuno degli alberghi in cui alloggeranno i delegati, così come nei luoghi in cui sono state avvistate le scimmie». Per spaventare i primati sono state anche installate nelle strade della Capitale sagome di langur a grandezza naturale. In passato gli “uomini scimmia” sono stati accompagnati nel loro compito da langur addestrati, ma questa pratica è stata interrotta dopo che un tribunale ha stabilito che fosse crudele tenerli in cattività.
Grandi mal di pancia dentro la redazione del Sole 24 Ore per l’intervista di Maria Latella a Giorgia Meloni, pubblicata mercoledì 30 agosto sul quotidiano di Confindustria. Forse, è la retorica domanda che gira nei corridoi, tra gli oltre 200 giornalisti di cui una quarantina a Roma che seguono la politica e in particolare Palazzo Chigi non ce n’era uno che avrebbe potuto intervistare la premier?
Maria Latella (Imagoeconomica).
Le due ipotesi dietro questa strana scelta
Due le ipotesi. Il Sole ha assunto spesso posizioni molto dure verso l’operato del governo, forse con il presidente di Confindustria Carlo Bonomi in scadenza di mandato (e in cerca di un posto al sole, senza maiuscola) non ha voluto infierire? La seconda: Latella è notoriamente molto amica della premier. A tal punto che il suo nome compare a buon diritto nel ristretto novero di quelli che potrebbero sostituire Mario Sechi come sua portavoce.
Il colpo di stato andato in scena nella notte tra martedì e mercoledì 30 agosto in Gabon ha acceso l’attenzione nel mondo, compresa l’Italia. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha chiarito la posizione che il nostro Paese intende tenere rispetto agli scontri che hanno interessato l’Africa fin dal mese di luglio. In una nota resa pubblica dalla Farnesina, Tajani ha sottolineato che «l’Italia continua a essere impegnata per una soluzione diplomatica della crisi in Niger e anche della più recente in Gabon, lavorando in stretto coordinamento con i partner». Il ministro degli Esteri ha poi aggiunto che «è fondamentale che i Paesi europei mantengano una piena unità d’intenti nella ricerca di una via d’uscita pacifica che assicuri pace e stabilità all’intera regione del Sahel, lavorando d’intesa coi partner regionali».
La comunità internazionale: prima Borrell, poi il ministro degli esteri cinese
Sui conflitti che stanno interessando il continente, è intervenuto l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Josep Borrell il quale ha commentato: «È chiaro che la situazione nell’Africa subsahariana non sta migliorando, e ci sono notizie di un altro possibile colpo di Stato in Gabon. Le notizie sono confuse, ho ricevuto la notizia stamattina presto, ma se sarà confermata sarà un altro colpo di Stato militare che aumenterà l’instabilità dell’intera regione». A poche di distanza sono arrivate anche le parole del ministro degli Esteri cinese Wang Wenbin che ha invitato a ripristinare l’ordine costituzione in Gabon e a garantire la sicurezza del presidente Bongo.
La prefettura di Istanbul ha deciso di vietare la vendita e il consumo di bevande alcoliche in parchi, spiagge e altri spazi pubblici all’aperto nella città sul Bosforo. Il divieto non riguarderà i locali presenti in luoghi pubblici all’aperto che hanno già una licenza per vendere alcol, mentre la multa per i trasgressori sarà di 617 lire turche, poco più di 20 euro. La decisione è stata presa per «impedire eventi che possano turbare la pace e la sicurezza della popolazione», si legge in un comunicato della prefettura citato da vari media turchi. La notizia ha già scatenato polemiche sui social media e molti utenti hanno sollevato critiche parlando dell’arrivo della sharia (la legge islamica), mentre altri hanno difeso la scelta.
Biz kad?nlar huzur için alkol yasa?? istemiyoruz. Suçlular?n cezaland?r?lmas?n? ve toplumsal cinsiyet e?itli?inin sa?lanmas?n? istiyoruz. Alkol yasa??n? tan?m?yoruz. @AliYerlikaya@TC_istanbul@RTErdogan
Il 12 settembre Apple presenterà i nuovi iPhone 15 e, con ogni probabilità, anche gli Apple Watch serie 9. Il Ceo Tim Cook e alcuni suoi ingegneri saliranno sul palco dello Steve Jobs Theatre di Cupertino, negli States, alle ore 19 italiane, per un evento ormai tradizionale nel calendario hi-tech. Grande attesa per i melafonini che, per la prima volta, saranno dotati di porta e cavetto USB-C al posto del vecchio Lighting, come richiesto dalla nuova direttiva dell’Unione europea. Come ha riportato The Verge, però, secondo l’analista Ming-Chi Kuo soltanto le versioni Pro e Pro Max – che potrebbe cambiare nome in Ultra – beneficeranno di velocità di trasferimento elevata da USB 3.2, mentre i modelli base si accontenteranno di USB 2.0. È tuttavia solo la più attesa della tante novità previste su iPhone 15, il cui prezzo potrebbe salire ancora rispetto al 14.
Il Ceo di Apple Tim Cook presenterà gli iPhone 15 (Getty Images).
Dalla Dynamic Island allo zoom a periscopio, le novità di iPhone 15
Secondo quanto filtra dagli insider statunitensi ancor prima della presentazione, Apple dovrebbe mostrare al pubblico anche nel 2023 quattro modelli di iPhone 15. Ci saranno infatti le due versioni base, tra cui quella Plus con schermo da 6,7 pollici, oltre al Pro e al Pro Max, forse rinominato Ultra. Le anticipazioni poi parlano di un’estensione della Dynamic Island, l’ultima interfaccia di Apple presente sulla parte alta del display – fra l’orario e l’icona della batteria – anche ai modelli base, finora invece esclusiva per le versioni Pro e Pro Max. In essa è possibile trovare le chiamate in corso, i brani delle app musicali in riproduzione oppure le mappe con percorsi attivi. Quanto alle fotocamere, gli insider di The Verge parlano di un nuovo sensore principale da 48 megapixel e uno zoom a periscopio 6X soltanto per il modello Pro Max.
In chiave hardware, iPhone 15 non dovrebbe cambiare look rispetto al predecessore, ma per i modelli Pro si vocifera una scocca in titanio. Alcuni insider preannunciano nuove colorazioni, già visibili in anteprima nel logo con cui Apple ha annunciato l’evento di presentazione del 12 settembre. La Mela infatti si presenta in blu e grigio titanio, che potrebbero rappresentare i nuovi look degli iPhone di Cupertino. Oltre alla porta USB-C, cambierà anche il pulsante per silenziare la suoneria. Al posto della tradizionale levetta, infatti, in arrivo una versione personalizzabile dagli utenti. La vera nota dolente di iPhone 15 è però il prezzo. Ogni modello sarà disponibile con memoria da 128, 256 o 512 Gb fino al massimo di 1 Tb. Concentrandosi sul taglio più basso, iPhone 15 costerà 1029 euro, mentre iPhone 15 Plus salirà a 1179 euro. Per la versione Pro bisognerà spendere almeno 1489 euro a fronte dei 1339 per il 14, mentre per il Pro Max ne occorreranno 1629. E per i modelli da 1 Tb si parla di oltre 2 mila euro.
Apple Watch serie 9 e AirPods, gli altri device della Mela
Cambierà poco o nulla invece per quanto riguarda gli Apple Watch serie 9, i nuovi smartwatch di Apple. Stando a quanto ha affermato il giornalista di Bloomberg Mark Gurman, le principali novità si vedranno a livello software. Gli orologi intelligenti di Cupertino avranno un processore S9, basato sull’A15 che anima gli iPhone per aumentare efficienza e durata della batteria. Probabile l’inserimento di una colorazione rosa e un cinturino dotato di fibbia magnetica. Si vocifera anche la possibile presentazione della nuova custodia di ricarica con porta USB-C per AirPods, il cui modello di quarta generazione è previsto per metà 2024.
«Ladro sì ma con cuore». Questo il testo del biglietto lasciato all’interno di una Fiat Punto rubata ad una coppia di novelli sposi e ritrovata nella mattinata di mercoledì 30 agosto 2023 a Foggia.
Il ritrovamento dopo la segnalazione di un carabiniere
A notare l’auto, parcheggiata in una via della stazione ferroviaria in un punto in cui occludeva l’ingresso condominiale, è stato un carabiniere libero dal servizio, che ha segnalato l’anomalia alla polizia locale chiedendone l’intervento. Una volta avvicinatosi all’auto, stando a quanto ricostruito, «ha notato gli abiti da cerimonia e ha subito capito si trattava dell’auto rubata nella notte tra il sabato e la domenica precedenti a una coppia di novelli sposi». I due, originari dei Monti Dauni, nel Foggiano, e residenti a Roma, dopo il matrimonio festeggiato nel comune di origine avevano deciso di pernottare in un hotel nei pressi della stazione ferroviaria di Foggia, parcheggiando in zona l’auto e lasciando all’interno gli abiti da cerimonia, tra cui l’abito da sposa e quello indossato dal marito e dal loro figlioletto. Al risveglio, l’amara scoperta e la denuncia, oltre allo sfogo social da parte della sposa.
L’edizione numero 80 della Mostra del Cinema di Venezia, dopo la rinuncia di Luca Guadagnino a presentare il suo Challengers a causa dello sciopero degli attori in corso, si apre con Comandante diretto da Edoardo de Angelis con Pierfrancesco Favino, film che dà il via a un’edizione in cui a dominare saranno le storie vere e i progetti biografici. Si parte dunque dalla storia di Salvatore Todaro, e dal suo gesto eroico durante la Seconda Guerra mondiale, e si chiude con La società della neve, sulla drammatica lotta per la sopravvivenza di un gruppo di sopravvissuti a un incidente aereo firmato da Juan Antonio Bayona.
Attesa per il ritorno di Garrone con Io Capitano
Tra le opere italiane più attese al Lido di Venezia non si può non citare il ritorno di Matteo Garrone che si è ispirato alle storie vere di Kouassi Pli, Adama Mamadou, Arnaud Zohin, Amara Fofana, Brhane Tareke e Siaka Doumbia per scrivere la sceneggiatura di Io Capitano. Il film, in concorso, racconta l’odissea di due giovani senegalesi che decidono di partire per l’Europa vista come una terra promessa. Le riprese sono durate ben tre mesi e sono state effettuate tra Dakar e il Marocco. Giorgio Diritti porta invece sugli schermi con Lubo la storia degli jenish, i rom svizzeri. Protagonista del film ambientato nel 1939 è un giovane artista di strada (Franz Rogowski) che lotta contro un governo che gli ha portato via i figli, mentre si trova al fronte a combattere, solo perché nomade.
Da Maestro a Priscilla, fino a Ferrari: i grandi biopic hollywoodiani
Presenti in concorso anche molti biopic. Pare già proiettato verso gli Oscar Maestro, film diretto e interpretato da Bradley Cooper su Leonard Bernstein, il celebre direttore d’orchestra, compositore e pianista e sul tormentato rapporto con la moglie Felicia Montealegre (Carey Mulligan). Il trailer ha già scatenato numerose polemiche per il naso finto di Cooper-Bernstein che secondo i detrattori nalimenterebbe gli stereotipi sugli ebrei. A smorzare le critiche ci hanno pensato gli eredi dell’artista che hanno confermato il loro totale sostegno al regista, supportato anche da un produttore come Steven Spielberg.
Attesa anche per Priscilla di Sofia Coppola. Il film, con protagonista Cailee Spaeny, racconta Elvis Presley dal punto di vista della moglie ed è basato sul memoir di Priscilla Presley Elvis and me del 1985. Inevitabile il confronto con il recente Elvis di Baz Luhrmann. L’assenza dei brani originali del re del rock – la richiesta alla Elvis Presley Enterprises è stata respinta – non dovrebbe aver inciso troppo sul racconto, almeno secondo la stessa Coppola che ha anzi dichiarato: «Ci ha reso più creativi».
Un irriconoscibile Adam Driver sarà Enzo Ferrari nel biopic diretto da Michael Mann. Dopo aver interpretato Maurizio Gucci, la star si confronterà dunque con il Drake, un’altra icona italiana. Totalmente sopra le righe è invece il ritratto di Pinochet tratteggiato da Pablo Larrain che con il suo El Conde immagina che il dittatore cileno sia sopravvissuto e diventato un vampiro. Avrà invece come star Mads Mikkelsen ila pellicola The Promised Land, del regista danese Nikolaj Arcel, che riporta gli spettatori nel 1755 quando il capitano Ludvig Kahlen, caduto in disgrazia, decise di fondare una colonia in nome del re in una brughiera inabitabile, con lo scopo di ottenere un titolo nobiliare.
Fuori concorso The Caine Mutiny Court-Martial ultimo film di Friedkin
A volte storie già raccontate più volte trovano nuove sfumature e dettagli nelle mani di nuovi registi. Oltre al già citato La società della neve – che riporta sul grande schermo la storia della squadra di rugby uruguaiana già al centro di I sopravvissuti delle Ande e Alive cult assoluto di Frank Marshall del 1993 – fuori concorso verrà presentata l’ultima opera di William Friedkin, scomparso lo scorso 7 agosto. Si tratta di The Caine Mutiny Court-Martial sull’ammutinamento raccontato nel film del 1954 con Humphrey Bogart e in quello di Robert Altman del 1988. L’originalità surreale e grottesca che contraddistingue il cinema del regista Quentin Dupieux regalerà infine un ritratto imperdibile di Salvador Dalì: il film DAAAAAALI! insisterà sul narcisismo degli artisti partendo dall’iconico pittore. Pur non rientrando nelle proposte di cinema di finzione, non si può non citare un ritratto emozionante che verrà proposto al Lido: quello di Ryuichi Sakamoto firmato da suo figlio Neo Sora in Opus, un film concerto pensato dallo stesso artista, morto a 71 anni il 28 marzo scorso, che ha compiuto un ultimo sforzo per lasciare un dono indimenticabile al mondo dell’arte, alla sua famiglia e agli amanti della musica.
Il mondo del calcio internazionale è in lutto per la morte di Waldemar Victorino, scomparso martedì 29 agosto all’età di 71 anni nella capitale dell’Uruguay, Montevideo.
Era ricoverato in ospedale dopo aver tentato il suicidio
La dinamica precisa della morte dell’ex sportivo (soprannominato “El Piscador”) è stata raccontata da Telemundo, che ha spiegato come da qualche giorno Victorino si trovasse ricoverato in fin di vita in un’ospedale della capitale dell’Uruguay dopo aver tentato di togliersi la vita. Stando a quanto riportato da alcuni media uruguayani, infatti, pare che Victorino fosse tormentato da ormai diverso tempo da gravi problemi economici. Nel nostro Paese, era noto soprattutto per aver indossato la maglia del Cagliari nella stagione 1982-1983, dove aveva però giocato appena 10 partite senza riuscire a segnare alcun gol, nonostante le grandi speranze che l’allora tecnico dell’Italia Enzo Bearzot aveva su di lui (come riportato, tra gli altri, anche da La Gazzetta dello Sport). Diverso invece il discorso per la sua Nazionale, quella uruguaiana, dove era riuscito a totalizzare ben 58 gol con un totale di 113 presenze, diventando uno dei calciatori più apprezzati dell’epoca in madrepatria. Tra i suoi traguardi si ricordano in modo particolare la Copa Libertadores nel 1980 e una Coppa Intercontinentale l’anno successivo, sempre con il suo Nacional.
Il legame speciale con il cartone animato Holly e Benji
Al di là dei meriti sportivi, forse non tutti sono a conoscenza del fatto che la figura di Waldemar Victorino è stata una preziosa fonte di ispirazione per il noto anime Holly e Benji, ispirato al manga giapponese Capitan Tsubasa. L’autore del celeberrimo cartone animato, Yoichi Takahashi, decise infatti di creare un personaggio dedicato proprio al compianto sportivo: Ramon Victorino, questo il suo nome, era stato il protagonista di alcuni episodi del cartone animato come punta della nazionale giovanile uruguayana.
Danse Macabre è il titolo del nuovo album della band inglese Duran Duran, in uscita il 27 ottobre 2023 per Tape Modern/BMG. L’annuncio è arrivato in concomitanza con la pubblicazione del singolo della title track fuori dal 30 agosto.
Nell’album ci saranno tre inediti, nuove versioni e cover
In questo 16esimo album con la formazione composta da Simon Le Bon, Nick Rhodes, John Taylor e Roger Taylor, saranno disponibili tre inediti: Black Moonlight con il produttore, chitarrista e compositore Nile Rodgers, la title track e Confession In The Afterlife. Tra le nuove versioni dalla loro discografia Nightboat, Love Voudou e Secret Oktober 31st. Tra le cover Bury A Friend di Billie Eilish, Psycho Killer dei Talking Heads con Victoria De Angelisdei Måneskin, Paint It Black dei Rolling Stones, Super Lonely Freak ispirato a Rick James, Spellbound di Siouxsie and the Banshees, Supernature di Cerrone e Ghost Town degli Specials.
Esce il nuovo album dei Duran Duran, Danse Macabre (Ansa).
La canzone Danse Macabre e l’intero album dedicati a Halloween
Nick Rhodes ha dichiarato: «La canzone Danse Macabre celebra la gioia e la follia di Halloween. È la title track del nostro prossimo album, che raccoglie un insolito mix di cover, canzoni rielaborate dei Duran Duran e diverse nuove composizioni. L’idea è nata da uno spettacolo che abbiamo suonato a Las Vegas il 31 ottobre 2022. Avevamo deciso di cogliere l’attimo per creare un evento unico, speciale… La tentazione di utilizzare gloriose immagini gotiche impostate su una colonna sonora oscura di orrore e umorismo era semplicemente irresistibile. Quella serata ci ha ispirato a esplorare ulteriormente e a fare un album, usando Halloween come tema chiave. Il disco si è trasformato attraverso un processo puro e organico, e non solo è stato realizzato più velocemente di qualsiasi altra cosa dal nostro album di debutto, ma ha anche portato a qualcosa che nessuno di noi avrebbe mai potuto prevedere. L’emozione, l’umore, lo stile e l’atteggiamento sono sempre stati al centro del DNA dei Duran Duran, cerchiamo la luce nell’oscurità e l’oscurità nella luce, e sento che siamo riusciti in qualche modo a catturare l’essenza di tutto questo in questo progetto». Tra i musicisti che hanno partecipato alle registrazioni anche gli ex membri Andy Taylor e Warren Cuccurullo.