Daily Archives: 2 Agosto 2023

Universitari – molto più che amici stasera su La5: trama, cast e curiosità

Stasera 2 agosto 2023 andrà in onda il film Universitari – molto più che amici alle ore 21.10 sul canale La5. Il regista è Federico Moccia che si è occupato anche di scrivere la sceneggiatura in collaborazione con Ilaria Carlino. Nel cast ci sono Primo Reggiani, Nadir Caselli, Simone Riccioni e Brice Martinet.

Universitari - molto più che amici è il film che andrà stasera in onda su La5, ecco trama, cast e curiosità.
La locandina del film (Twitter).

Universitari – molto più che amici, trama e cast del film in onda stasera 2 agosto 2023 su La5

La trama di Universitari – molto più che amici segue le vicende di tre studenti fuori sede, Carlo (Simone Riccioni), Faraz (Brice Martinet) e Alessandro (Primo Reggiani) che dividono una casa. In realtà i tre non dividono un normale appartamento ma un’ex clinica chiamata «Villa Gioconda» che il proprietario ha deciso di affittare agli studenti fuori sede senza neanche rimetterla a posto. I tre vivono secondo le loro regole e hanno creato una sorta di universo maschile dove rispettano delle regole non scritte. Quello che i tre amici non sanno è che il loro universo e le loro regole stanno per essere stravolte dall’arrivo delle ragazze.

Arriveranno infatti a «Villa Gioconda» tre studentesse fuori sede: Francesca (Sara Cardinaletti), Giorgia (Nadir Caselli) ed Emma (Maria Chiara Centorami). La villa è in subbuglio dopo l’arrivo delle ragazze ma dopo qualche tempo i sei ospiti della struttura riescono a trovare un equilibrio. Dopo aver ristabilito le gerarchie, Carlo, Faraz, Alessandro, Francesca, Giorgia ed Emma affronteranno insieme un lungo anno di università simile a un’incredibile vacanza prima di confrontarsi con il mondo reale e dire addio alle loro illusioni.

Universitari – molto più che amici, 4 curiosità sul film

Universitari – molto più che amici, la colonna sonora del film 

La colonna sonora del film è Io e Te degli Arhia in collaborazione con Mietta. Il videoclip della canzone è stato diretto dallo stesso Federico Moccia, regista anche del film.

Universitari – molto più che amici, il commento di Federico Moccia su questo lungometraggio

In un’intervista rilasciata a Coming Soon, Federico Moccia, regista e sceneggiatore, ha espresso un suo commento sulla pellicola: «In questo film non racconto una generazione, non racconto nemmeno la cosiddetta Roma bene. I miei ragazzi abitano in una zona di periferia e alcuni di loro non provengono certo da famiglie borghesi. Universitari è una prosecuzione ideale degli altri miei film solo perché si sofferma su quello che succede dopo il primo grande amore, dopo il liceo e dopo la maturità».

Universitari - molto più che amici è il film che andrà stasera in onda su La5, ecco trama, cast e curiosità.
L’autore e regista Federico Moccia (Getty Images).

Universitari – molto più che amici, il penultimo lavoro come regista di Moccia

Universitari – molto più che amici è il penultimo lavoro di Federico Moccia come regista. Dopo questo film, infatti, l’autore e sceneggiatore ha diretto un altro lungometraggio intitolato Non c’è campo, precisamente nel 2017.

Universitari – molto più che amici, dove e quando sono state effettuate le riprese del film 

Le riprese di questo film sono state effettuate a Roma, com’è evidente da alcune scene della pellicola durante le quali è possibile identificare determinati luoghi della capitale. Le riprese sono state effettuate nel 2012 e il film è stato distribuito al cinema a settembre 2013. La presentazione del film è avvenuta invece all’Università degli Studi Niccolò Cusano di Roma.

Ucraina, ennesimo attacco di droni russi nella regione di Odessa

Un attacco di droni esplosivi russi ha danneggiato le infrastrutture portuali e provocato incendi nell’oblast di Odessa, nel sud dell’Ucraina. Lo ha annunciato questa mattina, mercoledì 2 agosto, il governatore regionale Oleg Kiper. Secondo quanto riportato dallo stesso governatore: «A causa dell’attacco sono scoppiati incendi nelle strutture portuali e nelle infrastrutture industriali della zona e un ascensore è stato danneggiato». Al momento non vengono segnalati feriti. «L’obiettivo evidente del nemico erano le infrastrutture portuali e industriali della regione. Le forze di difesa aerea hanno lavorato instancabilmente per quasi tre ore». Le forze russe hanno ripetutamente colpito i porti ucraini del Mar Nero nelle ultime settimane, in particolare Odessa, da dove il grano ucraino veniva precedentemente esportato nel resto del mondo.

La guerra dei cereali: cessato l’accordo garantito da Onu e Turchia che consentiva alla Russia di importare cereali ucraini

Questi bombardamenti sono iniziati dopo che la Russia il 17 luglio ha messo fine a un accordo, sotto la garanzia dell’Onu e della Turchia, che aveva consentito l’esportazione di 33 milioni di tonnellate di cereali ucraini, nonostante l’invasione russa. Da allora i piccoli porti fluviali su Danubio, Reni e Izmail, nella regione di Odessa al confine con la Romania, sono diventati la principale via d’uscita per i prodotti agricoli ucraini. Ma anche questi porti sono diventati obiettivi: il 24 luglio quello di Reni è stato attaccato dalla Russia sempre con droni.

Contro I potenti al tempo di Giorgia continua la censura di Meloni

Proibire una cosa equivale a moltiplicarne l’interesse. Una elementare regola psicologica che il marketing ha fatto propria, ma che il governo evidentemente non conosce. Così l’anatema di Giorgia Meloni contro I potenti al tempo di Giorgia, il libro di Luigi Bisignani e Paolo Madron (direttore di Lettera43) che racconta l’irresistibile ascesa della premier dalla sezione missina della Garbatella a Palazzo Chigi, e con lei di un intero gruppo di camerati amici ora diventati classe dirigente, ha fatto del volume edito da Chiarelettere un caso.

Anche Guido Crosetto cede alle pressioni di Meloni e non si presenterà a Capalbio libri

Se ne parlerà la sera del 2 agosto a Capalbio Libri, in un incontro che si annuncia molto affollato, cui avrebbe dovuto partecipare Guido Crosetto che invece, su pressioni di Meloni, ha dato forfait. A sostituirlo ci sarà Eugenio Giani, e la presentazione è stata spostata alle 22 per dare modo al presidente della Regione Toscana di conciliare la sua presenza con i precedenti impegni. Come previsto dal programma iniziale il direttore del Tirreno Luciano Tancredi modererà l’incontro. E la reiterata ostilità di Meloni al libro sarà sicuramente uno degli argomenti oggetto del dibattito.

Contro I potenti al tempo di Giorgia continua la censura di Meloni
L’articolo de Il Fatto quotidiano.

 

Il precedente di Piantedosi ad Avellino

Dopo il no di Crosetto, il quotidiano livornese ha pubblicato martedì 1 agosto una lettera dei due autori in cui si ripercorreva la storia dei continui atti di censura che hanno costellato il cammino del libro fin dalla sua uscita il 30 maggio. Ma anche altri giornali hanno dato spazio a una vicenda dai contorni inquietanti. Raramente s’era visto un presidente del Consiglio fare pressione sui suoi ministri tanto da indurli a recedere da incontri già da tempo programmati. Un copione già visto quello della località toscana. Prima del titolare della Difesa, infatti, stessa sorte era toccata al suo collega Matteo Piantedosi. Il ministro degli Interni, alla vigilia della presentazione del libro al Circolo della Stampa di Avellino prevista per il 21 luglio, aveva dato buca agli organizzatori tanto da costringerli a cancellare l’appuntamento.

Contro I potenti al tempo di Giorgia continua la censura di Meloni
L’articolo uscito su Il Tirreno.

E intanto ci si interroga su cosa nel libro abbia infastidito la premier

Ora nei palazzi romani, dove al suo debutto I potenti al tempo di Giorgia era parso un libro critico verso alcuni ministri del governo ma non verso la sua presidente, ci si interroga su che cosa abbia scatenato il fastidio di Meloni tanto da esporsi così pesantemente per proibire ai suoi di parlarne. Due le interpretazioni che prevalgono: la paura della premier per la possibile enfatizzazione dalla notizia sulle intercettazioni non autorizzate dei Servizi segreti (400 utenze attenzionate), che avevano subito indotto Matteo Renzi a chiedere spiegazioni al sottosegretario Alfredo Mantovano che ha la delega sugli 007 e al presidente del Copasir, il comitato che sovrintende al loro lavoro. Un tema per altro su cui sta ancora indagando la Procura di Roma, che si era mossa proprio su una denuncia contro anonimi presentata dallo stesso Crosetto. L’altra interpretazione è che a Meloni, che forse avrebbe gradito una agiografia, non sia piaciuto che i due autori abbiano svelato episodi che riguardano personaggi del suo entourage familiare: la sorella Arianna, il cognato Francesco Lollobrigida e il compagno Andrea Giambruno, di cui si racconta della mirabolante carriera in Mediaset con notizie e retroscena inediti. La stessa Mediaset che, a pochi giorni dall’uscita del libro, aveva cancellato all’ultimo momento e senza alcuna spiegazione le due partecipazioni previste di Bisignani a Quarta Repubblica di Nicola Porro e a Stasera Italia di Barbara Palombelli. La vicenda, al di là degli scontati silenzi di chi ha subito il diktat di Meloni, ha creato non pochi imbarazzi dentro la stessa maggioranza. Una brutta pagina di censura proprio nel momento in cui il governo cerca di mostrare all’esterno un’immagine di sé più liberale e tollerante, lontana da nostalgie autoritarie che pure erano parte importante della sua ideologia. Ma evidentemente, come ha scritto il New York Times in occasione della vista Oltreoceano di Meloni, sul tema la strada da percorrere è ancora molto lunga.

Trump incriminato per l’assalto al Congresso

Donald Trump è stato incriminato per la terza volta. Se condannato, rischia un massimo di 55 anni di reclusione. Dopo le accuse per il pagamento alla pornostar Stormy Daniels e le carte segrete a Mar-a-Lago, l’ex presidente è stato incriminato da un gran giurì federale per l’assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. Secondo la Cnn le accuse non contengono nomi o iniziali e sono state secretate su richiesta del Dipartimento di Giustizia. Per il tycoon si tratta della terza incriminazione in quattro mesi, per un totale di 78 capi di accusa. Sarà la giudice del tribunale federale di Washington, Tanya Chutkan, a presiedere il processo. L’ex presidente è atteso in tribunale giovedì 3 agosto.

Trump: «Un’altra falsa incriminazione contro di me»

Il Gran Giurì federale, chiamato dal procuratore speciale Jack Smith a esaminare le prove dell’indagine, ha consegnato la sua decisione al tribunale nel pomeriggio di martedì primo agosto, poco dopo le 17. E Trump sul social Truth ha subito scritto: «Ho sentito che il pazzo Jack Smith, per interferire nelle elezioni, emetterà un’altra falsa incriminazione nei miei confronti». E ha aggiunto: «Vogliono un’altra falsa incriminazione contro di me il giorno dopo che lo scandalo di Hunter Biden, il figlio di Joe, esploso in Congresso. Siamo un paese in declino».

Trump incriminato per l'assalto al Congresso
Donald Trump (Ansa)

Trump: «Nel 2024 vinceremo la Casa Bianca»

Nelle 45 pagine depositate, i capi d’accusa contestati sono quattro. Tra cui la Big Lie, la grande bugia, come è stata ribattezzata dalla stampa Usa, ovvero che le elezioni siano state rubate da Biden con frodi elettorali. Lo stesso mantra che The Donald ripete ancora oggi ai comizi. Trump non ha alcuna intenzione di mollare ed evocando persecuzioni da «Germania nazista» e Urss, ha assicurato: «Nel 2024 vinceremo la Casa Bianca e renderemo l’America ancora grande. Non ho dubbi su questo. Mi attaccano da sinistra e da destra, i marxisti, i comunisti e i fascisti, ma noi non solo sopravviveremo, saremo più forti che mai. Abbiamo vinto nel 2016, abbiamo avuto un’elezione truccata nel 2020 e vinceremo nel 2024», ha affermato in un messaggio video. Anche eventuali condanne, tuttavia, non escludono l’ex presidente dalla corsa per la Casa Bianca.

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