Serena Iansiti è un’attrice italiana nata a Napoli l’11 maggio 1985. Di origini olandesi, si è trasferita da piccola a Roma dove ha iniziato a studiare recitazione dopo essere stata ammessa, a 19 anni, al Centro sperimentale di cinematografia.
Serena Iansiti: biografia e carriera
L’attrice ha fatto il suo esordio in televisione nel 2007 con la soap opera Centovetrine, ottenendo un ruolo importante qualche anno dopo nella quarta stagione di Squadra antimafia – Palermo oggi(2012). Nel 2013 è diventata protagonista della serie I segreti di Borgo Larici (2014) e nel 2015 è entrata a far parte della fiction Le tre rose di Eva. Nello stesso anno è stata anche nel cast de Il giovane Montalbano, al fianco di Michele Riondino e Alessio Vassallo, nonché nella serie televisiva I bastardi diPizzofalcone nel 2017. Sempre per la Rai, l’attrice è stata nel cast delle fiction Che Dio ci aiuti (per due episodi nel 2019), Don Matteo nel 2020, Il commissario Ricciardi (2021) e Un passo dal cielo. L’attrice ha anche preso parte anche a film e produzioni estere come il cortometraggio britannico Lucrezia Borgia diretto da Mike Figgis nel 2010 e il film Lord Of London nel 2011. Ha recitato anche nella produzione canadese Fondi ’91 di Dev Khannai.
Sera Iansiti: la vita privata
Dal 2012 al 2018 Serena è stata fidanzata con l’attore veneto Paolo Pierobon, finché nella sua vita non è apparso Ferran Paredes Rubio, direttore della fotografia spagnolo e amico dai tempi del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Nel corso di un’intervista la stessa Iansiti ha dichiarato che, dopo una lunga amicizia, il loro rapporto si è trasformato in amore: «Improvvisamente i nostri occhi hanno visto nell’altro qualcosa di diverso». I due hanno trascorso il lockdown a Roma insieme, oggi convivono e il 19 giugno 2021 è nata la loro prima figlia, Viola.
Clamoroso colpo di scena per quanto riguarda il caso di un quindicenne che nelle scorse ore era scomparso nel nulla mentre si trovava sul litorale di Maccarese insieme alla famiglia: il ragazzino è stato infatti trovato dalla nota conduttrice Federica Sciarelli, da anni al timone della trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto?.
Federica Sciarelli ritrova quindicenne scomparso per caso mentre è in vacanza
A rendere particolarmente interessante l’evento di cronaca, fortunatamente a lieto fine, è il fatto che Federica Sciarelli al momento del ritrovamento del giovane si trovasse in vacanza sulla spiaggia di Passoscuro e dunque, contrariamente a quello che si potrebbe pensare, non era impegnata in alcuna ricerca per la sua trasmissione che da anni si occupa proprio di trovare persone scomparse.
Il ragazzino si era allontanato dalla madre e dal padre durante una giornata passata insieme al mare, raggiungendo a piedi il comune di Palidoro (davanti all’ospedale Bambin Gesù) dove ha poi incrociato il suo cammino con la conduttrice Rai.
Da diverse ore, dopo l’allarme lanciato dai parenti, le autorità si erano messe sulle tracce del ragazzino in zona facendo partire un elicottero dei vigili del fuoco e una motovedetta della capitaneria di porto. Quando si è resa conto che il soggetto che si era trovata di fronte era lo stesso per cui erano partite le ricerche, Sciarelli si è così attivata contattando le forze dell’ordine che l’hanno poi rinconsegnato ai familiari.
La conferma di Chi l’ha visto sui social
L’annuncio della bella notizia è stato dato dalla stessa trasmissione di Rai 3 attraverso i social. Ripostando il tweet di una donna che aveva raccontato delle ricerche in corso, Chi l’ha visto? ha voluto rassicurare tutti scrivendo: «Sta bene il ragazzo scomparso sul litorale di Roma. Mentre erano in corso le ricerche, è stato notato intorno alle 16 sulla spiaggia di #Palidoro davanti all’ospedale “Bambino Gesù” da #FedericaSciarelli, che è rimasta con lui mentre arrivavano i genitori».
Sta bene il ragazzo scomparso sul litorale di Roma. Mentre erano in corso le ricerche, è stato notato intorno alle 16 sulla spiaggia di #Palidoro davanti all’ospedale “Bambino Gesù” da #FedericaSciarelli, che è rimasta con lui mentre arrivavano i genitori. #chilhavistohttps://t.co/TMUheilFy1
Alessio Vassallo è un attore italiano nato a Palermo il 10 agosto 1983. È conosciuto per i suoi ruoli in numerose fiction e serie televisive come Capri 2 (2008), Sorelle (2017) di Cinzia TH Torrini e la più recente Sei donne – Il mistero di Leila (2023).
Alessio Vassallo: film e fiction
Dopo essersi diplomato all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica di Roma, ha debuttato a teatro col famoso regista Luca Ronconi. Tra i suoi primi lavori in televisione vi sono La vita rubata con Beppe Fiorello e la soap opera di Rai 3 Agrodolce. Ma anche Viola di mare (2009), regia di Donatella Maiorca, I baci mai dati (2010), di Roberta Torre, La moglie del sarto (2012), per la regia di Massimo Scaglione, Fino a qui tutto bene (2013), di Roan Johnson e Stalker, regia di Luca Tornatore (2014). Tra le interpretazioni più note di Vassallo vi sono quella nel film Edda Ciano e il comunista di Graziano Diana, quella nella serie Squadra antimafia – Palermo oggi 2, entrambi del 2010, e il ruolo nella serie Il giovane Montalbano, regia di Gianluca Maria Tavarelli, nel 2012.
Nel 2018 l’attore ha interpretato Marco Vespucci nella serie televisiva I Medici di Frank Spotnitz e Nicholas Meyer, mentre nel 2020 è stato il protagonista del film per la tv La concessione del telefono tratto da un romanzo di Andrea Camilleri. L’anno seguente è tornato al cinema con il film Sulla giostra di Giorgia Cecere.
Alessio Vassallo: vita privata
Alessio Vassallo è fidanzato con Ginevra Pisani. Nata nel 1998, la ragazza ha iniziato la sua carriera nel mondo della moda a 14 anni. È conosciuta per aver partecipato al programma tv Uomini e Donne corteggiando Claudio D’Angelo, a cui è stata insieme per tre anni. Dopo la trasmissione di Canale 5, è diventata famosa per il ruolo di Professoressa dell’Eredità, condotto da Flavio Insinna. Ginevra e Alessio si sono conosciuti sui social a fine estate 2021 e lui ha raccontato che all’inizio si sono scambiati delle vere e proprie lettere. Prima di stare con Ginevra, l’attore è stato sette anni con l’attrice Lorena Cacciatore e cinque con Francesca Serra, ex tentatrice di Temptation Island.
Rispetto alla prima settimana di luglio 2023 il meteo sarà profondamente diverso per quanto riguarda lunedì, martedì e mercoledi da una parte e giovedì, venerdi, sabato e domenica dall’altro. In questi primissimi giorni del mese sono infatti previsti forti acquazzoni, che andranno poi a scemare con il ritorno di un’importante area di alta pressione.
Previsioni meteo sull’Italia fino a domenica 9 luglio: previsti forti temporali, poi torna il bel tempo
Secondo quanto riportato da Antonio Sanò de IlMeteo.it si prevede un’importante instabilità almeno per i prossimi tre giorni, causata essenzialmente da un flusso di aria fredda proveniente dal Nord Europa. Molto probabilmente, soprattutto al Nord, dovremmo dunque aspettarci forti temporali che facilmente interesseranno anche diverse zone dell’Appennino centrale e che localmente saranno intensi e includeranno anche la grandine.
Buone notizie solo per il Sud Italia, che nell’immediato sarà interessato da un’area di alta pressione che assicurerà tempo soleggiato perfetto per andare al mare e alte temperature.
La situazione, come anticipato, è destinata a cambiare e molto per quanto riguarda giovedì, venerdì, sabato e domenica. Tornerà infatti sul nostro Paese l’anticiclone africano che invadendo il Mediterraneo si porterà dietro alta pressione quasi ovunque, a partire dal Sud e dalle isole maggiori, passando poi anche al Nord.
Temperature in rialzo nel fine settimana: ci aspetta una nuova ondata d’afa
L’anticiclone africano avrà come diretta conseguenza un importante aumento delle temperature su tutta la Penisola, anche di carattere “africano”. La colonnina di mercurio è dunque destinata ad aumentare praticamente ovunque: se per quanto riguarda giovedì dovremmo rimanere su valori medi intorno ai 31-32°, per il fine settimana possiamo aspettarci picchi di 40° su Sardegna e Sicilia, di 36° a Roma, a Firenze e molte zone del Sud e oltre 33-34° in diverse aree del Nord Italia.
Sarà, dunque, la seconda vera ondata di caldo di questa stagione estiva, dopo quella che ha interessato la Penisola nel mese di giugno.
Michele Riondino, nato a Taranto il 14 marzo 1979, è un attore. Ama moltissimo la sua città natale tant’è che dal 2012 è il direttore artistico del concerto del Primo maggio di Taranto insieme a Roy Paci e al concittadino Diodato.
Michele Riondino: biografia e carriera
Dopo aver studiato all’Accademia nazionale d’arte drammatica di Roma, ha fatto il suo esordio nella serie tv Casa Famiglia (2001) con Massimo Dapporto, poi in quella Rai Compagni di scuola (2001) con, tra gli altri, Massimo Lopez e Riccardo Scamarcio. Ha quindi recitato in Incantesimo (2002) e poi in Distretto di Polizia dal 2003 al 2005. L’anno seguente, per la regia di Fabrizio Costa, ha preso parte in tv a La freccianera su Canale 5.
Nella fiction Il giovane Montalbano, dal 2012, ha interpretato il ruolo di protagonista per ben quattro anni. Negli anni precedenti è approdato anche al cinema: nel 2004 è stato nel cast di Uomini & donne, amori & bugie, quattro anni più tardi nel film di Daniele Vicari Il passato è una terra straniera e nel 2009 in Dieci inverni di Valerio Mieli, grazie al quale nel 2010 ha vinto il Premio Biraghi ai Nastri d’Argento. Tra i film più conosciuti con Michele Riondino ci sono anche Gli sfiorati di Matteo Rovere del 2011, Bella Addormentata di Marco Bellocchio dell’anno seguente e Il giovane favoloso di Mario Martone nel 2012. Tra le ultime interpretazioni dell’attore troviamo i film Restiamo amici del 2019, I nostri fantasmi (2021) e la serie Netflix Fedeltà dello stesso anno.
Michele Riondino: moglie e digli
L’attuale moglie di Michele Riondino è la make up artist Eva Nestori. I due si sono sposati il 13 giugno 2023 in Sicilia, terra in cui si sono conosciuti durante le riprese de Il giovane Montalbano. La coppia ha già due figlie, Frida nata nel 2014 e Irma nata nell’aprile 2020. Le nozze di Rondino e della compagna si sono tenute a Noto, a Palazzo Ducezio. Ad officiare la cerimonia è stato il sindaco del paese, Corrado Figura. Tra gli invitati l’amico Diodato e l’attore Massimiliano Devoli.
Doppia tragedia sul litorale della provincia di Pisa, dove nelle scorse ore due persone hanno purtroppo perso la vita mentre si trovavano in mare
Marina di Vecchiano: due morti in mare a 500 metri di distanza
Tutto è accaduto nel primo pomeriggio di ieri, domenica 2 luglio. Doveva essere una giornata al mare spensierata, ma per due diverse famiglie si è trasformata in un terribile dramma: due individui sono morti affogati a 500 metri di distanza l’uno dall’altro.
La prima vittima è stata un 50enne polacco: in base alle prime ricostruzioni del tragico evento, sembra che l’uomo si trovasse in mare al momento dell’annegamento in compagnia di altre due persone, ovvero il figlio di 16 anni e un altro ragazzo di 8. Il mare, in quel momento e in quel punto, era particolarmente mosso: la furia delle onde ha travolto l’uomo, che non è purtroppo più riuscito a tornare a riva e ha così perso la vita in acqua, mentre gli altri due giovani sono per fortuna riusciti a salvarsi. Il turista, pare, stava passando qualche giorno di vacanza in compagnia dei parenti a Lucca, che l’avevano gentilmente ospitato per la sua fuga estiva.
L’altra vittima invece era un italiano di 48 anni. In questo caso sembra invece che la dinamica sia stata leggermente diversa: sembra infatti che l’uomo sia annegato poche ore dopo del polacco a causa di un malore improvviso che l’ha colto in acqua.
Le autorità al lavoro sul posto: disposta l’autopsia per la vittima italiana
Immediato l’intervento dei membri del vigili del fuoco, della capitaneria di porto e dei membri del 118 presenti sulla spiaggia al momento del dramma. Purtroppo però, in entrambi i casi, a nulla sono serviti i soccorsi, che non hanno potuto fare altro che confermare entrambi i decessi.
Al lavoro sul caso in queste ore il PM Mantovani, che nel primo ha disposto la riconsegna dalla salma ai familiari, mentre nel secondo ha disposto l’autopsia del cadavere per ulteriori accertamenti.
Ospite del programma di Serena Bortone Oggi è un altro giorno, Jasmine Carrisi ha parlato dei suoi rapporti con la sua famiglia allargata, del legame con le sorelle Cristel e Romina, nate dal primo matrimonio di Al Bano con Romina Power, e di quello con quest’ultima.
Jasmine Carrisi parla del rapporto con Romina Power
La giovane ha raccontato aneddoti sulla sua adolescenza e su come ha affrontato l’infanzia all’ombra di due genitori così famosi. Una grande famiglia la sua, in cui vige il rispetto e l’affetto reciproco e dove i figli hanno imparato a convivere gli uni con gli altri e a creare un legame sebbene avessero mamme diverse. Jasmine ha ammesso di avere buon rapporto con le sue sorelle Cristel e Romina Carrisi: «Loro sono le mie sorelle, parlo spesso con loro e mi confido molto. Mi fido dei loro consigli e mi aiutano sempre». Le cose vanno diversamente invece con Romina Power, con la quale la 22enne ha detto di non avere nessun legame: «Con Romina Powernon ho rapporto. Ci salutiamo, ma finisce lì. Rispetto il suo passato e il suo lavoro con papà, ma non fa parte del mio nucleo».
Sogna un futuro nello spettacolo
La primogenita di Al Bano e Loredana Lecciso ha compiuto da poco 22 anni e cerca di farsi strada nel mondo dello spettacolo. Alle sue spalle ha già un paio di esperienze: ha accompagnato il padre Al Bano nell’avventura di The Voice Senior ed è stata tra le protagoniste italiane di Beautiful (durante le riprese delle puntate della soap girate a Roma e andranno in onda in televisione nella primavera del 2024) e non si esclude che nel suo futuro possa esserci il Grande Fratello Vip.
Nato a Torino, Simone Bernardini è un affermato violinista, apprezzato sia come solista che come musicista da camera. Ha ricoperto il ruolo di primo violino presso l’Orchestre National de Lyon, l’Orchestra della Juilliard School, la Filarmonica di Berlino, l’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano, la Rundfunk Sinfonieorchester di Berlino e l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia.
Chi è Simone Bernardini
Simone ha inoltre collaborato con la Chamber Orchestra of Europe, orchestra da camera europea con sede a Londra che include 60 artisti provenienti da tutto il continente. Ha suonato con la Wiener Philharmoniker e l’Orchestra del Concertgebouw di Amsterdam e attualmente è violinista dei Berliner Philharmoniker. Come musicista da camera e solista si è esibito nelle principali sale da concerto, tra cui il Lincoln Center di New York, il Philarmonie di Berlino, il Teatro alla Scala e l’Auditorium Rai di Torino.
Ha diretto le orchestre dei più rinomati teatri
Alla brillante carriera di musicista ha inoltre affiancato quella di direttored’orchestra. Ha mosso i primi passi come assistente di Leonard Slatkin e Ivan Fischer completando poi i suoi studi come direttore al Conservatorio di Parigi e alla Scuola di Musica di Lucerna, sotto la guida di Bernard Haitink. Il suo debutto come direttore è avvenuto nel 1999 e negli anni ha diretto le orchestre dei più rinomati teatri, tra cui il Teatro di Montecarlo, il Théâtre de l’Athénée de Paris, l’Auditorium de Vincennes e la Filarmonica di Berlino.
Negli ultimi anni, invece, si è dedicato all’insegnamento prestando servizio in alcune delle più prestigiose accademie musicali del mondo tra cui l’Eastern Music Festival (USA), il Festival Euroasia a Seoul, l’Académie Européenne de Musique d’Aix en Provence e la Fondazione Scuola di Musica di Fiesole. Tra i riconoscimenti, il musicista ha ottenuto il premio della critica francese Diapason d’Orde l’année 2007 per la sua registrazione delle opere per trio con pianoforte di Franz Liszt.
Interessi dello Stato russo e interessi privati si intrecciano nel gruppo Wagner e nelle sue operazioni in Africa, dove vengono promosse anche azioni criminali. Ma la recente ribellione di Yevgeny Prigozhin, capo dei miliziani, ha dimostrato l’instabilità del potere di Vladimir Putin aprendo a nuovi possibili scenari sul continente africano. Per calmare le acque il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha detto che le attività del gruppo Wagner in Mali e nella Repubblica Centrafricana proseguiranno. Ma dei dubbi rimangono.
Come si crea terreno sfavorevole alle potenze occidentali
Sin dalla creazione del gruppo Wagner nel 2014, i miliziani sono presenti sul suolo africano: dalla Libia a una serie di stati sub-sahariani particolarmente rilevanti per il controllo di aree strategiche, come il Mali e il Sahel, l’estesa fascia di territorio dell’Africa subsahariana. Nel Continente nero Wagner è un braccio duttile e flessibile del Cremlino che ha come scopo quello di ampliare la sua sfera di influenza, con ricadute anche a livello di propaganda del regime. La strategia di Wagner è quasi sempre la stessa. Inizialmente la compagnia crea un terreno sfavorevole alle potenze occidentali, sfruttando il loro passato coloniale, dirigendo campagne di disinformazione e di intimidazione ai giornalisti. Parallelamente, i miliziani offrono servizi di sicurezza e difesa ai leader locali.
Sostegno in cambio delle concessioni per l’estrazione d’oro
Questi servizi sono di vario tipo: dall’addestramento e dal sostengo sul campo alle truppe contro ribelli e formazioni jihadiste, alla protezione come “guardie del corpo” come nel caso di Faustin-Archange Touadéra, presidente della Repubblica Centrafricana. Spesso gli accordi prevedono che la Russia fornisca armi, mezzi ed equipaggiamenti agli eserciti locali, garantendo ottime entrate al Cremlino. In cambio dei suoi servizi, la Wagner pretende lo sfruttamento delle risorse naturali. Affari… d’oro, letteralmente, se pensiamo che in Sudan il gruppo ha ottenuto la concessione per l’estrazione d’oro in Darfur, regione da cui proviene Mohamed Hamdan Dagalo, uno dei generali in lotta per il potere sostenuto da Mosca. In questo modo la Federazione russa ha potuto aumentare le sue riserve auree nonostante le sanzioni occidentali per la guerra in Ucraina.
Lukashenko potrebbe diventare il nuovo “sponsor” dei miliziani
Visti gli interessi in gioco, un’estromissione del gruppo Wagner non sembra essere un’opzione plausibile, ma una ricalibrazione delle sue attività pare inevitabile. Una soluzione è che le operazioni del gruppo vengano divise tra diversi soggetti. Se Prigozhin dovesse rimanere in gioco potrebbe occuparsi, per esempio, solamente dei teatri extra europei, come quello africano. Magari trasferendo la sede operativa in Bielorussia, dove si è rifugiato in esilio, garantendo così delle entrate anche al regime di Alexander Lukashenko che diventerebbe il nuovo “sponsor” dei miliziani: un’opzione che preoccupa anche la Nato. Altra possibilità è che la Wagner venga rilevata dal ministero della Difesa russo, ipotesi plausibile anche alla luce del recente invito di Putin che ha chiesto ai miliziani di scegliere tra un contratto di fedeltà all’esercito russo, l’esilio in Bielorussia o il ritorno a casa come civili. Rimane, infine, aperta la possibilità che Prigozhin sposti tutte le sue attività direttamente in Africa, da dove arrivano i maggiori guadagni.
In Mali serpeggiano dubbi e preoccupazioni sul futuro
Un segnale apparentemente incoraggiante per Mosca sembra essere arrivato da Fidèle Gouandjika, ministro speciale e consigliere del presidente centrafricano Faustin-Archange Touadéra, che ha affermato ad Afp che «la Repubblica Centrafricana ha firmato nel 2018 un accordo di difesa con la Federazione Russa, non con la Wagner. La Russia ha stipulato un subappalto con la Wagner. Se la Russia non è più d’accordo con la Wagner, ci invierà un nuovo contingente». In Mali, dove i miliziani spesso si sono resi colpevoli di massacri e violenze sui civili, sembrano serpeggiare il dubbio e la preoccupazione: perché se nemmeno il governo russo è riuscito a controllare i miliziani, che cosa potrebbe fare l’esercito maliano di fronte a un’insurrezione della Wagner?
La ribellione di Prigozhin ha creato una crepa nel soft power russo
Da questo punto di vista, la ribellione di Prigozhin ha creato una crepa nel soft power e nell’immagine della Russia e del suo leader, Vladimir Putin, visti in alcuni Paesi africani come elementi di stabilità e fermezza. Ciò potrebbe minare la fiducia dei leader africani nei confronti del Cremlino, ma anche portare ribelli e gruppi jihadisti a cercare di guadagnare terreno. E a seconda di quale sarà il futuro della Wagner, questi gruppi potrebbero effettivamente rafforzare le loro posizioni, destabilizzando parte del continente africano. Ma una certezza, per ora, sembra esserci. In Africa il gruppo Wagner e il Cremlino rimangono dipendenti l’uno dall’altro: la presenza dei miliziani soggiace al sostegno russo e lo sfruttamento delle risorse minerarie a vantaggio della Russia è garantito dalla forza miliare sul terreno. Potrebbe essere questa reciproca dipendenza a salvare Prigozhin e le operazioni della Wagner in Africa, lasciando comunque la porta aperta al dubbio sulla tenuta della presenza dei miliziani nel continente africano. Domande a cui forse avremo risposta il 27 luglio, quando a San Pietroburgo è in programma il secondo vertice Russa-Africa.
Anniversario di Ustica. DC-9 Itavia. Dicci nome, Italia. Depistare è uccidere una seconda una terza una quarta volta per innumerevoli volte. La mancata giustizia se la portano in tasca i morti. La verità se la portano in tasca i molti. Muti di Stato. Sordi al dolore. Settimana di ministre riscaldate. La Roccellas’infervora per i troppi cani chiamati con nomi di troppo pochi bambini. L’altra s’arrabbia, dossierata e reportata. Non ha niente da temere. Andrà tutto bene. Anagramma di Daniela Santanchè è “indenne ha scalata”. Il fango che le han gettato addosso farà da calco per una statuetta bellissima, ne uscirà come nuova. Il fango che le alluvioni han gettato addosso alla Romagna è invece diventato cemento, pietra tombale su mille attività e mille cuori, nel mentre che si prendevano un tempo di due ere geologiche per nominare il commissario per la ricostruzione.
Ha preso il via lo scorso 15 giugno il rimborso Irpef emerso dal modello 730/2023. Tale pratica, che spetta a tutti i contribuenti, varia nella sua operosità in relazione alla data nella quale il cittadino ha provveduto a compilare e trasmettere la propria dichiarazione dei redditi. Entrando più nel dettaglio, la procedura partita lo scorso 15 giugno interessa coloro che hanno provveduto a dichiarare i redditi entro il 31 maggio 2023. Per tutti gli altri, invece, sono previsti altri scaglioni temporali di pagamento, con le date che vanno a formare un vero e proprio calendariodel rimborso Irpef 2023.
Rimborso Irpef, il calendario dei pagamenti
Il requisito necessario per poter avere il rimborso Irpef è aver presentato il modello 730 contenente la propria dichiarazione dei redditi, con le somme che, generalmente, vengono erogate nella retribuzione del mese successivo a quello in cui il datore di lavoro ha ricevuto il prospetto di liquidazione. Come detto, chi ha adempiuto a tale pratica entro il 31 maggio ha ottenuto il rimborso Irpef a partire dal 15 giugno, con le somme che sono state inserite nella busta paga di luglio. Per i pensionati, invece, il termine slitta di un mese. Successivamente sarà il turno degli altri contribuenti che verranno pagati a slot temporali fino al 2 ottobre, termine ultimo per la trasmissione del modello 730.
Così come previsto dall’articolo 16-bis del Decreto Fiscale n.124/2019, le liquidazioni dei rimborsi Irpef seguono questo schema:
15 giugno per chi ha presentato la dichiarazione dei redditi entro il 31 maggio;
29 giugno per chi lo fa dal 1° al 20 giugno;
23 luglio per chi dichiara i redditi dal 21 giugno al 15 luglio;
15 settembre per chi effettua la presentazione dal 16 luglio al 31 agosto;
30 settembre per chi si muove dal 1° al 30 settembre.
Si sottolinea che le date indicate fanno riferimento al giorno in cui viene reso ai datori di lavori il prospetto di liquidazione, con i rimborsi effettivi che verranno effettuati nel mese successivo alla data indicata.